domenica 10 gennaio 2010

USA-HONDURAS-AMERICA LATINA: lo scontro finale e il nostro silenzio




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E’ di certe nature umane odiare la persona cui si è fatto del male
(Tacito)
Il desiderio di resistere all’oppressione è impiantato nella natura dell’uomo
(Tacito)
Un terribile crimine è stato commesso per l’iniziativa cinica di alcuni individui, con la benedizione di molti altri e nell’acquiescenza passiva di tutti.
(Tacito)


Abissale, stupefacente, suicida il silenzio, l’indifferenza che, tranne poche eccezioni – PdCI e manifesto – con cui la sinistra, addirittura l’informazione tutta, ha occultato e dunque seppellito un avvenimento drammatico e foriero di incalcolabili conseguenze, come il colpo di Stato fascista in Honduras. Golpe allestito da Obama, l’uomo del “change”, dai militari gorilla e dall’oligarchia honduregni, poi presentato come evoluzione “democratica” dopo le elezioni-farsa tenute sotto le baionette degli quadroni della morte, con la minaccia di licenziamenti e persecuzioni, ma disertate da due terzi dei cittadini. Era successo la stessa cosa sotto Reagan in Cile. Ci ricordiamo degli scioperi della CGIL, del blocco delle navi cilene, del boicottaggio, dei cortei, presidi, picchetti, di “Armi al MIR”, quando Pinochet ammazzò Allende e il Cile? Meglio non specificare cosa ci sarebbe da dedurne. Un'altra caduta del nostro internazionalismo e antimperialismo. Ci occupiamo più di Myanmar che di un continente fratello a quattro secchi d’acqua e otto ore di volo da qui. Una terra che per molti è “il Continente della Speranza”. Forse ignorato perché implicita misura della nostra astenia.

Il golpe di Roberto Micheletti, presidente fellone del Congresso, istigato tra falsi arricciamenti di naso di Obama e poi confortato dal suo assenso, dopo finti negoziati di pace e di riconciliazione sceneggiati dalla Clinton e dall’Organizzazione degli Stati Americani (di netta obbedienza yankee), e stato poi sacralizzato con elezioni gestite dagli stessi militari che, usciti dalla base Usa di Palmerola, hanno compiuto il golpe sequestrato il legittimo presidente Manuel Zelaya, lo hanno deportato in Costarica e poi assediato nell’ambasciata brasiliana fino ad oggi. Da questo voto-truffa è uscito vincitore Porfirio – Pepe- Lobo, esponente dell’ultradestro Partito Nacional. Primo provvedimento: l’uscita dall’ALBA, l’Alternativa Bolivariana delle Americhe lanciata da Hugo Chavez con la partecipazione di nove paesi del Cono Sud e dei Caraibi. L’entrata nel concerto progressista e rivoluzionario dell’ALBA , insieme alla cancellazione di tutti i provvedimenti di emancipazione sociale, indipendenza nazionale, limitazioni alle multinazionali, è stato, alla fine di tre anni di mandato di Zelaya, il fattore scatenante, la classica goccia, per l’intervento pinochettista di Washington e delle famigerate “Dieci Famiglie” di feudatari e speculatori che controllano il paese di 7 milioni e mezzo di abitanti. Il più povero, perché il più depredato, delle Americhe, dopo Haiti.

Questa è la brutta notizia. Quella buona è enorme ed è rappresentata dalla straordinaria Resistenza che il popolo honduregno, pur decimato negli anni’70 e ’80 dai Contras che Reagan lanciò a sterminio dei sandinisti del Nicaragua e delle sinistre honduregne, ha saputo mettere in piedi e mantenere in piazza, in ogni parte del paese, durante tutti i mesi di dittatura e stato d’assedio fino ad oggi. L’ultima grande manifestazione di centinaia di migliaia a Tegucigalpa si è svolta, a dispetto degli assassini mirati, dei desaparecidos, dei sequestri di persona, delle torture, della soppressione dei diritti civili, il 7 gennaio scorso. Le decine di movimenti sociali e sindacali che hanno composto fin qui il Frente Nacional de la Resistenza al Golpe de Estato, con un inusitato ruolo di punta delle donne, si sono ora dati per programma una lotta di lunga durata che veda il consolidarsi di un soggetto politico democratico anticapitalista, antimperialista e anti-oligarchia, nella prospettiva di uno scontro decisivo in vista delle prossime elezioni presidenziali.

L’ignavia di tante forze che si proclamano antimperialiste è tanto più grave se si pensa che i fatti dell’Honduras rappresentano, nell’analisi di tutti i più qualificati commentatori, come anche apertamente nelle campagne propagandistiche degli Usa, il primo episodio di un ritorno all’Operazione Condor, la sanguinaria strategia kissingeriana per imporre in tutta l’America Latina, attraverso feroci dittature, un libero mercato controllato dalle proprie multinazionali, a rapina delle risorse continentali: petrolio, gas, agroindustria, minerali, legname, acqua, biodiversità, immigranti schiavi di stampo rosarniano. E a gestione monopolistica della droga. Sette basi in Colombia, con il corollario di forze speciali Usa, come al solito immuni da incriminazione per ogni genere di delitto, per la guerra elettronica e di bassa intensità (affidata a esperti israeliani), in ispecie contro il Venezuela; nuove basi militari nelle Antille olandesi, sempre ad accerchiamento del Venezuela, capofila con Cuba della spinta rigeneratrice latinoamericana; addestramento di paramilitari colombiani all’intervento di sostegno a destre fasciste (già impiegate in Honduras); attentati alla vita di presidenti progressisti come Evo Morales in Bolivia e Fernando Lugo in Paraguay; movimenti secessionisti e destabilizzanti allevati in Bolivia, Ecuador, Nicaragua; violazioni dello spazio aereo cubano da parte degli Usa e irruzione di paramilitari colombiani; riattivazione della IV Flotta Usa che con portaerei e cacciabombardieri scorrazza nelle acque latinoamericane. Il presidente venezuelano Chavez parla di “tamburi di guerra” e, se non ce la fanno con le solite rivoluzioni colorate, gli Stati Uniti ritroveranno gli strumenti dei colpi di Stato, dei regimi fascisti e della guerra. Lo sostengono senza pudicizie democratiche, i più qualificati rappresentanti repubblicani al Congresso e al Senato. E Obama non ha mai smentito nei fatti di essere arnese, volente o nolente, del Pentagono.

La gran parte degli Stati latinoamericani, fatta eccezione per Colombia, Perù e Cile, ha disconosciuto le elezioni in Honduras e non riconoscono il nuovo regime. Il presidente brasiliano Lula si è erto a difensore di Manuel Zelaya e delle rivendicazioni delle masse honduregne. Il fronte del Sud è vasto, forte e determinato. Gli Stati Uniti sono impegnati in cinque guerre antislamiche: Iraq, Afghanistan, Pakistan, Yemen, Somalia, e, a ulteriore espansione dell’intervento, si inventano Al Qa’ida nel Maghreb, nel Sahara, nella Penisola Araba e in Somalia, dappertutto. La partita è aperta. Purchè ci stiamo anche noi.

Il golpe e la Resistenza in Honduras, i riflessi su tutta l’America Latina nel nuovo docufilm di Fulvio Grimaldi “IL RITORNO DEL CONDOR”, che dal 16 gennaio al 7 febbraio verrà presentato in tutta Italia con la partecipazione dell’autore e di Esly Banegas Avila, dirigente del Fronte della Resistenza al Colpo di Stato in Honduras e presidente del Sindacato dei contadini nel Nordovest dell’Honduras (visionando@virgilio.it)

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Fulvio tu stai ancora a preoccuparti del terzo mondo mentre anche il primo sta andando a puttane grazie al sistema monetario truffa sul quale tu non scrivi nulla di nulla.
Ma ci fai o ci sei ?

Grazia I. Pazia ha detto...

Se il primo mondo di anonimo sta andando a puttane, anzi a "trans" che le puttane neanche piacciono più, è perché non ci sono stati abbastanza Fulvio Grimaldi a contrastare lo sputtanamento di questo primo ed ora ultimo ah ah ah ah mondo di nutella in odore di merda...I calcinacci del Muro di Berlino che 20 anni fa avete vojtilatamente picconato vi sono ricaduti addosso, vi hanno seppellito e neanche ve ne sieti accorti voi morti

davide ha detto...

ognuno ha le sue fisse:quelli del sistema monetario truffa,quelli della 4 internazionale,quelli del multipolarismo.
Mi pare che Grimaldi,al contrario di tanti Grilli e grillini parlanti,faccia ottime analisi politiche che riguardano non aria fritta,ma problematiche politiche spesso ignorate:vedi appunto l'honduras.Ci sarebbe anche da scrivere sul trattamento riservato ai cittadini russi nelle democratiche esstonia e la lettonia,ma qui nessun democretino assalterà le ambasciate per chiedere i diritti civili,esattamente come in honduras.

roberto ha detto...

speriamo che non si cominci con le inutili polemiche anche su questo blog. credo che Fulvio abbia il diritto di interessarsi di quello che vuole.chi fosse interessato ad altri argomenti puo' trovare ottimi articoli e analisi su altri siti. tornando a noi, cari amici, vorrei dirvi che ho inviato una mail alla dott.ssa Berlinguer, direttrice del Tg3. nella mail lamentavo la disinformazione ormai imperante nella sua testata. questo per dire che Fulvio dice il vero a proposito del disinteresse della pseudo-sinistra a proposito di notizie tipo colpo di stato in Honduras. dicevo alla direttrice che capivo benissimo che non poteva certo dire, per esempio, che al Qaeda è una costola della Cia, ma ricordavo che ci sono infinite sfumature nel dare le notizie e che quindi un po' di vera informazione poteva passare. la signora Berlinguer non mi ha degnato di risposta. saluti a tutti

Anonimo ha detto...

La "truffa del sistema monetario" si risolve nazionalizzando le banche, più o meno com'era da noi fino a vent'anni fa. Poi ci la crociera sul panfilo Britannia...

Francesco ha detto...

L'anti-imperialismo è un tema di primaria importanza, legato al sistema monetario, al dilagare delle guerre, persino all'ecologia ed è una chiave di lettura indispensabile per capire e definire i comportamenti dei nostri presunti leaders "di sinistra". Silenzio = complicità.

Chi non ha il coraggio o la determinazione di un Grimaldi, me compreso, può comunque reagire limitando al massimo i propri consumi, facendo informazione e propaganda, informandosi (grazie a blogs come questo) sugli attori di questi crimini e soprattutto sui pupari. Le onnipotenti multinazionali sono a loro volta assogettate ad un dio: il profitto, reificato nel denaro derivante dai nostri acquisti. Una bistecca od un pieno di benzina in meno fanno più di un voto utile per PD, IDV o qualche declinazione scissionista del fu PCI.

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo delle 17.16.
Vorrei anche sapere che ne pensa Grimaldi (ed anche i lettori abituali del suo blog)della pesante svalutazione operata da Chavez della moneta venezuelana: si parla del 50%, che andrà a depauperare di pari importo i redditi ed il potere d'acquisto dei cittadini venezuelani.....e per fortuna che, almeno il gas ed il petrolio, non devono importarlo.
Insomma un vero benefattore del popolo !

Anonimo ha detto...

Aggiungo quanto a Francesco che sparla sul dio profitto, dovrebbe sapere e comprendere che la ricerca del profitto è ciò che muove l'umanità tutta nella ricerca di migliorare la propria vita (per caso, tu vai a lavorare aggratis ? Se rispondi no, vuo, dire che anche tu segui la logica del profitto).
Senza la ricerca del profitto il mondo si sarebbe già fermato da un bel pezzo.

A. Toma ha detto...

Troppi anonimi del pazzo!
Occorre lavorare per vivere...
comunque cari anominimi del lazzo... i vostri profitti ci stanno haitiando e voi non siete certo sotto una campana di vetro... invece di criticare Chavez il Grande Hugo... continuate a leccare il 23 al guitto mannaro dotato di ketch up tascabile per duomate di mala.fiction! To your sisters!

Anonimo ha detto...

Quelli che parlano del profitto come motore della civiltà e del mondo mi fanno venire in mente la fulminante battuta del grande Tom Wolfe: "I listini di Borsa sono la lettura preferita di quelli che non hanno una vita interiore"...
E buona giornata a tutti!

roberto ha detto...

leggo il post del sig. Anonimo delle 17.16 in cui si afferma che Chavez "ha operato una svalutazione della moneta locale e dice che "si parla" del 50%. ora, dico io, se la svalutazione è stata fatta si deve sapere con certezza di quanto è stata svalutata e non "parlarne".mi faccio quattro conti e scopro che la svalutazione è tra il 17.5 e il 20%. questo per quanto riguarda i generi non voluttuari. per i generi voluttuari la svalutazione è appuno di circa il 50%. cosa ne penso? nulla, perche' ricordo molto bene quando nel 1986 acquistai una motocicletta di 650 cc pagando il 38% di IVA. per non autocitarmi ancora ricordo che l'Italietta nostra è campata, grazie alla svalutazione,dal dopoguerra fino all'avvento dell'euro. quindi,caro sig. Anonimo delle 17.16 ha campato anche lei. perche' allora critica Chavez per avere deciso di svalutare il Bolivar?

Anonimo ha detto...

Caro Roberto,
semplicemente perchè quando si svaluta la moneta si svaluta anche il suo reddito ed i suoi risparmi.
Gli effetti sui cittadini sono quelli di una vera e propria tassazione: solo che, a differenza delle tasse vere e proprie, questa opera in modo occulto, la gente perde potere d'acquisto e non si rende conto perchè, quindi è anche molto peggiore di una tassa.

roberto ha detto...

si, certo, questo lo so bene, gentile sig. Anonimo. Ma non ha risposto alla mia domanda, se ci pensa bene. mi permetto di ripeterla: perche' noi si e Chavez no? a parte il doppiopesismo, ci sono mille motivi che possono portare a svalutare e noi Italioti li conosciamo tutti. Chavez non ha diritto ai suoi? e ancora, col suo permesso: ogni nazione va valutata non col nostro metro di misura e ricchezza (nostro in senso occidentale)bensi' in riferimento all'area geografica e ai rapporti geopolitici. i cubani sanno bene che se la passano molto meglio degli altri paesi dell'area centro-americana e anche sud-americana. ma per un abitante del sud-Tirolo potrebbe essere nulla di fronte al suo standard. spero di essere riuscito a spiegarmi.

Anonimo ha detto...

No.
Lei capisce e accetta le operazioni di svalutazione della moneta che arricchiscono i primi prenditori cioè banche, casta politica e quelli che gli girano intorno ed invece impoveriscono i prenditori ultimi della stessa e cioè i comuni cittadini che si ritrovano con redditi e risparmi dapauperati.
Nessuno dovrebbe avere il diritto di fare questo, ma se lo possono permettere perchè il mondo economico è costruito sulla fiat money, la moneta senza nessun valore intrinseco che la garantisca e quindi svalutabile a piacimento.

roberto ha detto...

ci stiamo infilando in un vicolo cieco, caro amico Anonimo. mi sta mischiando verita' a mezze verita'. ho quindi difficolta' a rispondere. riesco solo ad aggiungere argomenti a quelli gia' sul piatto. comunque è vero quello che sostiene a proposito della moneta senza copertura. Ma non è esatto che proprio per questo è svalutabile a piacere: infatti l'Euro non è svalutabile (proprio quello che sta facendo saltare il banco in Grecia) pur essendo una moneta totalmente artificiale. tornando a noi è vero che la svalutazione danneggia il prenditore ultimo ma avvantaggia la collettivita'(Italia docet)permettendo di esportare in modo competitivo e diluendo il danno del debito pubblico truffaldino, dovuto al signoraggio. fermiamoci, caro amico, non finiremmo mai, a meno che lei passi da Como. allora potrei invitarla a pranzo e discutere amichevolmente.

Anonimo ha detto...

Grimaldi,
perchè continua a non pubblicare il mio commento di risposta a tale Roberto ?

Fulvio Grimaldi ha detto...

Perchè siamo andati fuori dal seminato e vi siete incartati in un dialogo tra voi due. Non è questo lo spazio per botte e risposte che esulano dal tema. Scvriovetevi tra voi. Credo di avervi dato sufficiente spazio.