martedì 23 marzo 2010

IL RITORNO DEL CONDOR



Riproduco qui, a scopo di promozione, la recensione di Annalisa Melandri al mio docufilm "Il ritorno del Condor", apparso in "Le Monde Diplomatique" di febbraio.
Contemporaneamente raccomando caldamente il nuovo libro di Domenico Losurdo, "LA NON-VIOLENZA, una storia fuori dal mito", Editori Laterza. Per i particolari vedi il link sotto "informazione alternativa" in questo blog.

SULL'AMERICA LATINA LAMPI DI GUERRA, COME AVVERTE HUGO CHAVEZ




http://www.annalisamelandri.it/dblog/articolo.asp?articolo=1117

Fulvio Grimaldi
Il ritorno del Condor
75', 15 euro

«No me resigno y me indigno»: non mi rassegno e mi indigno. È la parola d’ordine delle donne dell’Honduras che dal 28 giugno scorso, giorno del golpe che ha deposto il presidente Manuel Zelaya, lottano contro la repressione. Una parola d’ordine di tutto il Fronte di Resistenza popolare, come mostra questo video del giornalista Fulvio Grimaldie.
«La riserva umana per una rivoluzione in corso d’opera». Così Grimaldi definisce il Fronte, questa immensa ed eterogenea massa che sta ancora pagando un caro prezzo, e che ora, con la complicità dei grandi media, rischia di continuare nel più completo isolamento.
Attraverso il racconto degli intervistati, Grimaldi ricostruisce le fasi del golpe, compiuto da militari agli ordini dell’oligarchia e degli Usa. La colpa di Zelaya? Aver voluto spostare il paese nel campo dei governi progressisti come Bolivia e Venezuela.
Parte così dall’Honduras una seconda Operazione Condor, un nuovo governo del Centroamerica ispirato dalla Cia come negli anni ‘70? La domanda percorre il video. Le nuove basi Usa in Colombia, e le manovre in tutto il Cono Sud – dice il giornalista –mostrano il nuovo disegno per ricondurre i paesi progressisti e rivoluzionari nel «cortile di casa» Usa. Un progetto a cui si oppone la resistenza popolare, raccontata soprattutto dalle donne, vere protagoniste del video:indigene, contadine, militanti e casalinghe, mogli di desaparecidos degli anni ’80, che avevano visto nelle politiche progressiste iniziate da Zelaya una speranza per il loro paese, il più povero dell’America latina dopo Haiti.
Una speranza interrotta dalle elezioni farsa che hanno messo alla presidenza il fantoccio Porfirio «Pepe» Lobo.
Per ordinare o presentare il video, tel. 06 99674258, mhtml:%7BF0617929-008B-45D7-8F00-44C71AB0F192%7Dmid://00001617/!x-usc:mailto:visionando@virgilio.it

Annalisa Melandri
recensione per Le Monde Diplomatique - Il Manifesto febbraio 2010

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