lunedì 7 giugno 2010

PICCOLA STORIA ALL'OMBRA DI GRANDE STORIA
































Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.(Martin Luther King)Possiamo facilmente perdonare un bambino che abbia paura del buio. La vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce.(Platone)Chiunque combatte un mostro dovrebbe badare a che, nel processo, non diventi un mostro. Quando guardi nell'abisso, anche l'abisso guarda dentro te.Friedrich Nietzsche)

Piccola fotocronaca di una settimana di catene sotto “Liberazione, giornale comunista”.
Dall’alto in basso: 1) il bassotto Nando, a rischio di cuccia come io e famiglia di usbergo, causa le prevaricazioni antidemocratiche e illegali di Bertinotti, dei cui effetti vuole nutrire il suo corpo in dissoluzione anche il PRC della “svolta”, in catene e reciproca solidarietà; 2) il megafono chiama Ferrero alla coerenza: contro i decreti bulgari di Berlusconi e a favore dei decreti bulgari di Bertinotti? 3) Scende una delle figure più accettabili del vertice PRC, Gianluigi Pegolo, e ascolta la triste storia di una censura, un licenziamento illegale e 110mila euro che la vittima dovrebbe pagare per essere stato censurato, cacciato, diffamato, tace e trascorre; 4) scendono e passano, vestiti di ignavia e imbarazzo, altri dirigenti del partito; 5) passa Claudio Grassi, responsabile organizzazione, un micro-Talleyrand per ogni stagione, e ghigna (anche se non si vede): “Hai avuto li sordi? E ora ce li ridai ! ” . Trattasi del gerarchetto che guidava la corrente emme-elle “L’Ernesto” nella quale per anni ho militato e che, quando oppositore del Bertinocchio e non dirigente come oggi, sollecitava i compagni a protestare contro l’abuso inflittomi. Oggi ne vuole ricavare i suoi trenta denari. E’ senz’altro il soggetto migliore della compagnia, chissà perché mi fa venire in mente quel capitano israeliano col quale feci a botte nel 1967 quando proclamò che ”l’unico arabo buono è l’arabo ammazzato”; 6) arriva la controparte formale, l’amministratore di Liberazione Mauro Belisario, pure lui dell’Ernesto, pure lui stigmatizzatore dell’ukase bertinottiano e oggi implacabile e bulimico raschiatore del fondo del barile, che sarei io; mi fa una proposta di grande generosità: vuole metà subito e metà dopo la Cassazione; 7) scende infine sabato, sesto giorno di catene sotto il sole a picco sui due vecchietti a due e quattro zampe (più consorte infermiera), la controparte sostanziale, Paolo Ferrero, segretario di rinnovamento e ripulimento del PRC. Ascolta con attenzione, risponde con gentilezza, ma con le sue impossibili ragioni tecnico-legalistiche (ha vinto con una sentenza indecente in appello), ha gli occhi azzurri, sorride, sotto sotto comprende benissimo la dominante politico-morale della vertenza, mi promette meditazione e risposta entro giorni. Bella differenza dall’ernestino emme-elle, povero Che. Non c’è un cazzo da fare, mi è simpatico con quegli occhi da fiordaliso, pare brava persona. Un evangelico da montagna. Chissà quanto conta in quel serraglio di sciacalli; 8) Per quanto tuttora tra color che sono sospesi, ci rallegriamo con un compagno che non svicola facendo finta di non vedere. Sciolgo le catene. Per ora. Se quelli fanno i furbi, si va allo sciopero della fame. Lo so, non vi piace, è strumento abusato e logorato, ma non ne vedo altri.

Cari amici, provo forte imbarazzo a mettere la mia vicenda, squalliduccia per quanto di notevole significato all’interno della lotta per la libertà d’opinione ed espressione che Bertinotti, anticipando il guitto mannaro, aveva iniziato a sottrarre addirittura al comunismo, accanto alle grandi e drammatiche vicende di vita e morte, di buio della menzogna e luce della verità che ci coinvolgono tutti. Bisognerebbe separare, costruire una gerarchia e io, immodestamente e indegnamente, sbatto tutto insieme e la maionese che ne esce forse è proprio impazzita. Ma, abbiate pazienza, per una settimana da mercoledì 9 giugno, non imperverserò più tra questi byte perché fuori Italia. Di conseguenza vi prego di perdonarmi la lunghezza spropositata di questo intervento-minestrone. Se non altro per la presenza di ingredienti non miei, ma preziosi. Infatti, in fondo, troverete sia un elenco di ditte e prodotti israeliani – o di sostegno a Israele – da inserire in una campagna di boicottaggio che, illuminata da tanti onesti, a partire dal rifiuto dei portuali svedesi di trattare merci da e per Israele (fecero così i portuali italiani con il Cile di Pinochet, altri tempi), sta limando in profondità le zanne predatrici dell’economia assistita dello Stato terrorista; sia un discorso al parlamento del premier turco, Recep Tayyp Erdogan. Utile, questo, per fare il confronto tra chi sta accanto a 9 (e probabilmente più) turchi assassinati dal licantropo di mare e chi, qui da noi, dei suoi concittadini aggrediti, sequestrati e malmenati se ne è fottuto. Tra chi dovrebbe pietire l’ingresso in quest’Europa del vampirismo sociale e dell’interventismo coloniale stragista e chi ha ripreso a urlare, come i pre-nazi con la croce di un tempo, “mamma li turchi!”

A proposito di Turchia, paese delle manifestazioni di massa più grosse del mondo e del governo che ha riscattato l’onore imbrattato da una “comunità internazionale” complice dei bruti con la stella di Davide, scagnozzi italiani e olandesi di USraele in testa, dovremmo oggi riconoscerle il ruolo di punta di una controffensiva all’imperialismo-sionismo. Rotta l’alleanza con lo Stato fuorilegge, impostata a suo tempo da militari golpisti turchi avidi delle tecnologie di morte del moloch e ontologicamente affini ai folli di guerra che dalla fondazione tengono quel paese artificiale per le palle, la Turchia ha sconvolto l’assetto strategico tra Mediterraneo, Medio Oriente e Asia. Ha spiazzato USraele con il nuovo asse strategico Russia-Iran-Turchia-Siria, con dietro i mondo musulmano e latinoamericano. Promuove una nuova flottiglia verso Gaza, con sopra forse lo stesso Erdogan, sta considerando la cancellazione di 16 accordi militari e il flusso d’acqua, “Blue Stream”, verso l’obbrobrio sionista. Israele e gli USA (United States of Assassins) stanno nella merda e ce da aspettarsene reazioni orride fino al nucleare. Sono entità tumorali, lucidamente psicopatiche. Sono un contromondo tossico, quantitativamente irrilevante, ma con i tentacoli in centri nevralgici del dominio sulle cose e sulle menti. Sono capaci di tutto. Basta pensare come brandiscono altre guerre sfruttando una loro provocazione, tipo 11 settembre, contro la Corea del Nord, con lo scopo di giustificare davanti all’opinione pubblica giapponese, vittimizzata da quella presenza di rapina, prevaricazioni, stupri di massa, l’irrinunciabile necessità della base di killer a Okinawa. Basta, ancora e sempre, la stessa loro mostruosità dell’11 settembre e seguenti (ai nostri in sedicesimo è bastata un terremoto saputo e sperato). Basta guardare a quelle inconcepibili esecuzioni a bruciapelo dei migliori di noi sulla Navi Marmara (e c’è chi osa biasimare quei due che all’assalto delle teste di morto SS hanno tentato di opporre gli arnesi dell’imbarcazione!). Tutto questo ha portato il Frankenstein sionista a trovarsi solo, appiccicato al muro della riprovazione e dello schifo di tutto quello che rimane fuori da quell’8% che è la “comunità internazionale”. Non era mai successo in 60 anni di efferatezze del mostro. Il disordine è grande sotto il cielo, e un oceano è la collera. La situazione non sarà ottima, ma si è aperta a nuovi venti. Come la nostra, nell’Italia mafiofascista in crescita di consapevolezza di massa grazie a piccoli roditori dai denti aguzzi, Sabina Guzzanti, Marco Travaglio, Santoro, Report, Crozza, magistrati coraggiosi. Saviano? Saviano no. E, a proposito di Travaglio, Saviano, Report e simili, prima di inginocchiarci, chiediamoci chi si sta inserendo tra coloro che soffiano quei venti.

Roberto Saviano, il santo subito
Ieri sera guardavo la rispettabilissima ed eterodossa trasmissione “Report”. Compare Milena Gabanelli e annuncia con enfasi tra l’accorato e l’indignato un terribile reportage, addirittura candidato al Premio Oskar. C’era da restare diffidenti, alla faccia del buon nome della Gabanelli. E’ giustamente. Si è snodata infatti una tale cazzata televisiva e talmente falsa e perfida, da farci venire i dubbi su tutto quello che, sbavando fiele e repulsione, ci raccontano su Myanmar (da loro colonialisticamente ancora chiamata Birmania) media e relativi ufficiali pagatori. Tra i quali in prima fila Hillary Clinton, mentre si gratta le scaglie e si pettina le vipere in testa. Un filmaccio talmente scoperto nella sua matrice Cia-Mossad da farci pensare che i militari che reggono quel paese, qualsiasi cosa siano o facciano (e noi non lo sappiamo!), siano comunque meglio di chi, con diffamazioni e rivoluzioni colorate, cerca di far fuori quel paese collocato in coda all’Asia centrale e alla Cina. Un temerario cronista, audacemente al riparo all’estero, finge telefonate con colleghi in piazza a Rangoon e racconta, con tono da ebreo assediato nel ghetto di Varsavia, le atrocità che le forze dell’ordine del governo di Myanmar stanno commettendo contro l’altra cocca della “comunità internazionale”, Aung San Suu Kyi, e contro il popolo tutto. Peccato che tali atrocità stanno tutte nella voce esagitata fuoricampo del telefonista. Mai nella immagini. Un’ora di montato ci riserva un unico cadavere, quello di un monaco buddista affogato. Roba che ricorda la farsa della martire Neda a Tehran. Il resto sono marce di monaci arancioni (spediti dalla Tailandia, si saprà, ma non si dirà, poi), un concorso di popolo vociante, forte di quanti da noi stanno in mezza piazza Navona, e due candelotti lacrimogeni. Si odono spari, ma non si vedono né sparatori, né sparati. Si vaneggia di 3000 morti. Stessa qualità degli 8000 di Sebrenica, o degli altrettanti gassati da Saddam. Rivoluzione colorata a tutti gli effetti, stessi metodi e stesse facce di quelle di Iran. Georgia, Ucraina, Libano, Kirghizstan. La repressione mostrata sta alle quotidiane mazzate ai lavoratori, donne e bambini, dei nostri robocop, agli assassini mirati in giro per il mondo del Mossad, ai massacri in Palestina, alle operazioni di forze speciali Usa, droni e bombardamenti afghano-pakistani compresi, al genocidio iracheno, al golpe e agli squadroni della morte in Honduras, alle decimazioni uribiste in Colombia, alle liquidazioni maltusiane di genti mediante l’eroina e la cocaina commercializzata dalla Cia, come il servizio d’ordine del vecchio PCI sta a Bava Beccaris.

Le critiche mosse dall’encomiabile Alessandro Del Lago in un libro e in articoli sul “manifesto”, all’eroica icona-martire Roberto Saviano, critica minimalista in quanto ferma all’astuta trasposizione savianea della questione criminalità organizzata dal livello politico a quello morale, hanno suscitato tra le orde collaborazioniste dei liberal borghesi un pandemonio di riprovazione e sdegno. Le icone eroiche della sinistra non si toccano da sinistra. Ci si schiererebbe con i tromboni ottusi che lo attaccano dal covo del guitto mannaro. Come dire che, se la destra sega un albero secco, la sinistra deve guardarsi dallo sfuggire al suo crollo e, anzi, puntellarlo. In testa agli sconvolti da tanta improntitudine, le ginocrate del manifesto, direttrice Norma Rangeri in testa, use alle più dimenziali scuffie per il primo santo-subito che gli disintegra i neuroni: Obama, Bertinotti, Vendola, D’Alema. Certo, c’è l’elemento familistico: non sorge Saviano dal “manifesto”, come gli araldi della macelleria sociale e guerresca Riotta, Annunziata, Majolo, Salvato, Gagliardi…? In Italia, quando si tiene famiglia… Stupiscono meno le cannonate anti-critici dei Flores D’Arcais, Santomassimo, della muta di furiosi abbattutisi tra le lettere del “manifesto”, dei Fabio Fazio, gazzettieri e moralisti da un tanto a foglia di fico, compiaciuti protagonisti del soffice mondo di fuffa di una borghesia benpensante che non capisce un cazzo, se non come stare, a dispetto di guitti mannari e bertoladri, in coda alla marcia trionfale della democrazia, per quanto rubi e ammazzi, in alleanza con le mafie, ma a ben altri livelli.

Gli è bastato di un Saviano, papalizzato su tutti gli schermi, che riassumesse, romanzandoli abbastanza bene, gli articoli da anni scritti sulle stesse cose e gli stessi personaggi dagli anticamorra dal lavoro discreto e parimenti rischioso, come Rosanna Capacchione del “Mattino”. Mettendoci ogni tanto un glorificante “io c’ero”. Ha portato la camorra all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale e internazionale. Bene. A un prezzo più lieve dei Falcone, Borsellino, Impastato, Siani, De Mauro, La Torre. E molto meno, anzi per niente, aveva puntato il dito contro chi di quella camorra è referente e utilizzatore ultimo. Del Lago il bersaglio l’ha solo sfiorato, parlando di narcisismo martirista e di occultamento della politica dietro alla morale. Daniele Sepe ha fatto di meglio. Scrive: “La nostra bussola oggi è ancora Brecht, mo è diventata Roberto Saviano? Chaplin diceva che il crimine paga solo alla grande. Infatti. Io nelle pagine e negli scritti di Saviano non ho mai trovato queste sottili distinzioni. Mentre si rivolge in maniera educata e deferente al presidente del Consiglio, suo editore, con una “preghiera” al tempo del processo breve, tuona contro le belve assetate di sangue sedute dietro una sbarra al processo Spartacus. Sarà, ma io trovo il capitalismo italiano e i boss camorristici tragicamente simili… Fa bene alla coscienza pensare che leggere un romanzo sulla camorra, o gridare ‘siamo tutti Saviano’ può far paura a gente sanguinaria in perfetta collusione con quello Stato che dovrebbe combatterli, invece secondo il mio modesto parere se ne strabatte. Comanda il denaro.

Noi, che siamo quelli della gogna massima per essere usi a deviare dalle leggi canoniche su chi amare e chi no, abbiamo la pretesta di colpire il bersaglio nel puntino rosso. Signora Rangeri, illustre Flores D’Arcais, saputissimo Marco Bascetta e tutti gli idolatri del santo subito, avete mai sentito Saviano, che pure è ormai tuttologo e appare con notabili di ogni ramo, da Al Gore a Grossman, parlare dei crimini del capitalismo e dell’imperialismo, consanguinei della camorra, o del golpe e degli squadroni della morte in Honduras o in Colombia della cui droga si nutre il dominio delle mafie? Ha mai profferito un’acca della sua combattiva intelligenza anti-crimine sui poteri delinquanzali occulti che allestiscono attentati contro civili in ogni continente? Fustigatore delle prevaricazioni sui deboli e delle devastazioni ambientali, gli sono mai capitati sotto gli occhi paesi e popoli disintegrati dalle stesse prevaricazioni e devastazioni, ma che portano nomi tra lo sconveniente e l’infamante, come Palestina, Iraq, Afghanistan?

In che cosa, Roberto Saviano, i nazisionisti che macellano inermi e innocenti e giusti da decenni, differiscono dagli Schiavone? Eppure tu hai sottoscritto quanto il tuo apologeta Travaglio ha dedicato allo Stato genocida: "Io sono filoisraeliano per convinzione, perché adoro Israele e gli ebrei, perché ci sono stato e ho visto di che cosa sono capaci gli arabi, perché conosco la storia, perché ho imparato la pietà studiando i campi di concentramento, perché rifuggo da ricatti emotivi e amo le democrazie per quanto imperfette ma sempre migliori delle tirannie arabo-musulmane… Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un’organizzazione terroristica come Hamas che, essa, attacca civili israeliani. Hamas che, anziché lavorare a costruire uno Stato palestinese, s’è occupato a distruggere quello di Israele… E per sovraprezzo tu, Saviano, hai completato il concetto: In Israele mi sento, al contrario di chiunque altro, più libero dei mieispostamenti. Meno minacciato. E’ il paese nel quale vorrei vivere". E grazie tante, è naturale per uno che preferisce camminare sulle tracce di sangue dei carnefici. Con tanti saluti a 7 guerre lanciate contro i vicini dagli invasori di una terra non loro, al genocidio strisciante, alle armi al fosforo e chimiche, all’infanticidio pianificato, all’embargo di morte, al carcere infinito per decine di migliaia, alla tortura sistematica, alle donne morte dissanguate ai check point, ai serial killer del Mossad, alle minacce di olocausto nucleare a chi non si sottomette, a una tirannia militare che lascia campare e parlare solo un’elite ebraica fanatizzata e razzista, escludendo dai diritti e dalla dignità un milione e mezzo di suoi cittadini non ebrei, che paralizza con l’arma tossica dell’antisemitismo la coscienza e l’azione di mezzo mondo.

Per colpire il bersaglio al centro, Alessandro Del Lago, non basta deplorare il depistaggio dalla politica verso la morale. Tocca mirare più in alto, là da dove partono i fili che fanno agitare a questo spadaccino la scimitarra di cartone delle cause compatibili. Questo mito creato su temi scontati e risaputi da quelle “sopraffine intelligenze” cui puntava Falcone, serve a tirare cannonate a ben diversi obiettivi: i palestinesi che non si rassegnano all’estinzione forzata e alla metamorfosi del bene nel male, le vittime del terrorismo di Stato dei governi della “comunità internazionale”, i Chavez e i cubani che, a ogni sua apparizione pubblica, lui assale secondo i paradigmi della diffamazione Usa a fini di aggressione. Amico di Israele e degli Usa, Saviano è il cavallo di razza, appositamente addestrato, per lanciare il carro del ricambio contro un regime che i suoi padrini considerano agli sgoccioli, per corruzione, idiozia, repulsa internazionale, e neppure tanto affidabile, visti i baciamano all’incorreggibile Gheddafi e i letti a cinque piazze di Putin. Visto che esce dalla scuola del “manifesto”, dove pure stava gomito a gomito con la lucida e onesta competenza degli Stefano Chiarini, Michele Di Giorgio e Luigi Pintor, Saviano non è certo inconsapevole della propria missione. Forse lo sono meno anime belle come Flores d’Arcais, Marco Bascetta o tutto il coccuzzame antiberlusconiano del Fatto quotidiano, Marco Travaglio in testa. Quello che li accomuna è la militanza per la democrazia da fattucchiere e stregoni. Non facciamoci infinocchiare.

Questo è il testo dell’intervento del premier turco Erdogan. Facciamo lo sforzo di leggerlo tutto. Ci riempirà di stupore e di mortificazione. Confrontiamolo con le esternazioni spurgate dal verminaio dei nostri governanti. E ricordiamo anche che il presidente tedesco si è dimesso per aver detto l’inconfutabile verità che la Germania, e quindi la Nato, massacrano l’Afghanistan e qualsiasi altro paese esclusivamente per garantire il soddisfacimento della propria voracità economica e che il premier giapponese si è dovuto dimettere perché non ha saputo estirpare da Okinawa il carcinoma della base Usa. Qualcosa sta scricchiolando nell’impero.
In fondo, una lista dei prodotti israeliani da boicottare.

Oggi non voglio rivolgermi solo al mio amato popolo ma a tutta l´umanità.

Desidero appellarmi alla coscienza, ai cuori e alle menti di tutta l´umanità,
vorrei condividere con coraggio le mie sensazioni…

Nelle acque del Mediterraneo, il cuore dell´umanità ha ricevuto una delle
ferite più gravi che essa abbia mai conosciuto nella storia. Le navi cariche di aiuti, provenienti da
cuori umanitari, queste navi che stavano facendo affluire aiuti sono state ostacolate con le armi,
dalla violenza e dalla tirannide.

Coloro che con pietà, compassione ed umanità hanno rifornito queste navi, non sono riusciti
a raggiungere la loro destinazione, perchè contro di loro si è dato sfogo ad una carneficina.

Ieri, dando inizio alle operazioni di mattina, elementi armati dell´Esercito israeliano hanno
fermato gli aiuti umanitari, provenienti da più di 32 paesi ed inviati al popolo di Gaza, con 600 persone a bordo della Free Gaza Flotilla, in acque internazionali, ed in modo assolutamente illegale hanno attaccato spargendo il sangue di innocenti esseri umani.

Dopo questo violento attacco, sfociato in morti e feriti, gli israeliani hanno preso il controllo e
sequestrate le navi cariche di aiuti umanitari. Di questo attacco bestiale contro quelle donne, quei giovani e quegli esponenti religiosi che la nave stava trasportando, esprimo ancora una volta la mia ferma e forte condanna.

L´ho dichiarato in Cile. Qui lo ribadisco un´altra volta. Il sanguinoso massacro commesso da
Israele contro le navi che portavano aiuti umanitari a Gaza, è una strage che merita qualsiasi tipo di
maledizione e condanna. Questa è chiaramente una violazione della legge internazionale, un attacco al cuore dell´umanità e alla pace mondiale, e dico al cuore dell´umanità perché su quelle navi vi erano persone di tutte le nazionalità e religioni.

Solo persone, che stavano portando aiuti umanitari a coloro che stanno subendo un
embargo, la popolazione di Gaza. Le navi, prima che partissero, avevano apertamente dichiarato al mondo intero il loro carico, le loro intenzioni, la loro missione. Come testimoni di questo soccorso evidentemente umanitario da parte del mondo e del nostro paese, anche 60 giornalisti sono saliti a bordo delle navi. In acque internazionali, in mare aperto, è avvenuto questo attacco armato contro 600 persone e 6 navi che stavano trasportando aiuti a persone oppresse, affamate e alle quali sono state distrutte le case-si tratta chiaramente di un attacco che va contro i principi basilari delle Nazioni Unite.

Le navi salpate, che sia dalla Turchia o da altri paesi, erano state completamente rifornite per
realizzare un proposito umanitario, essendo cariche di soccorsi. Secondo regole di traffico navale, le
navi erano state rigorosamente controllate. Inoltre, a bordo non vi erano altro che civili e volontari. Le navi battevano bandiera bianca. Nonostante tutte quelle condizioni, le navi hanno subito un´aggressione armata.

Come sapete, al momento eravamo in visita in America Latina come da programma. A
causa di quest´orrendo attacco terroristico avvenuto in Hatay e dell´aggressione illegale di Israelecontro le navi degli aiuti umanitari, abbiamo dovuto abbreviare la nostra agenda in Cile per tornare subito in patria. Abbiamo seguito attentamente gli eventi sin dall´inizio. Abbiamo adottato le misure necessarie, insieme ai nostri amici in Turchia..

Il nostro Ministro degli Esteri e quello della Difesa, parlando al telefono con il Ministro della
Difesa israeliano, hanno espresso con forza la nostra reazione e il nostro disappunto. Ed io, insieme ai miei ministri, valutando gli eventi tutta la notte, sono rimasto ininterrottamente in contatto con la Turchia. D´altra parte, ho stabilito contatti con la comunità internazionale e per ora questo modo di agire va avanti.

In tale contesto, ho disposto sul tavolo qualsiasi cosa sia necessaria per agire in tutte le
dimensioni di questa situazione. Ho adottato urgentemente tutte le misure necessarie. Le Repubblica turca sta ricorrendo a tutte le possibilità, tra quelle messe a disposizione dalla legge internazionale e dalla diplomazia. E la Turchia continuerà a ricorrervi. In quest´ottica, l´ambasciatore turco a Tel Aviv è stato richiamato. Tre operazioni militari congiunte che erano in agenda sono state annullate. Il nostro Ministro degli Esteri è andato a New York e il Consiglio di Sicurezza dell´ONU è stato convocato per una sessione urgente ed è stato assicurato che questo meeting
straordinario ed urgente si terrà.

Il Consiglio di Sicurezza ONU ha rilasciato una dichiarazione che condanna Israele. In questa
si è richiamata l´attenzione sulla necessità di aprire un´inchiesta, di rilasciareimmediatamente i civili e i feriti. Le partite della nostra squadra giovanile di calcio sono state annullate. Il Consiglio della NATO è stato convocato per un meeting straordinario. Inoltre, l´Organizzazione della Conferenza Islamica, la Lega Araba, l´Unione Europea e tutti i rispettivi rappresentanti istituzionali sono stati contattati, le istituzioni internazionali sono state richiamate in servizio. L´Organizzazione della Conferenza Islamica terrà un incontro lunedì.

Inoltre, è stato fatto ogni sforzo per assistere i feriti e portarli in Turchia, e da parte nostra è
stato preso ogni provvedimento. Israele, impedendo alla comunità internazionale, sin dall´inizio dell´incidente, di avere informazioni, ora deve informare l´opinione pubblica mondiale in modo veritiero e non deve astenersi dal cooperare a livello internazionale. Israele deve capire la gravità della situazione e smettere di commettere simili e sbagliate azioni. A questo punto il comportamento d´Israele è sotto gli occhi di tutti e l´opinione pubblica si sta facendo una sua idea. Coloro che hanno preso parte a questo sforzo sono in contatto e stanno agendo di comune accordo con quei paesi i cui cittadini hanno preso parte alla flottiglia.

Le navi battono bandiere turche, greche e delle isole Comore, ci sono persone provenienti da
32 paesi. Mi aspetto che anche quei paesi esprimano le necessarie rimostranze. Pertanto, dico ancora una volta che Israele deve immediatamente togliere l´inumano embargo inflitto a Gaza. Israele non deve impedire che gli aiuti umanitari giungano a destinazione.

Cari compagni, come sapete noi portiamo avanti, in collaborazione con la Spagna, il lavoro
dell´Alleanza delle Civiltà. Il nostro fine e la nostra missione è rafforzare la convinzione che diverse religioni, differenti culture e civiltà possano coesistere pacificamente una accanto all´altra. E´ una battaglia portata avanti affinché, piuttosto che odio ed ostilità, l´amore possa trionfare.

Purtroppo, devo dirlo, l´incidente accaduto ieri, dal punto di vista della civilizzazione e della
cultura globale dell´umanità, ha segnato un punto nerissimo. Dal punto di vista della storia dell´umanità, questa vicenda è stata registrata come una grave vergogna. Attaccare con armi navi cariche di aiuti umanitari, massacrare gente innocente, minacciare civili come fossero terroristi, è una grande sconfitta sotto questo aspetto. Un atto odiosamente feroce e vigliacco, frutto di
sprezzante e sconsiderata presunzione. [20 secondi di applausi].

Lo sappiamo, la guerra come la pace ha le sue leggi. In guerra non si attaccano i bambini, in
guerra non si attaccano le donne e gli anziani, in guerra non si attaccano i civili o gli esponenti religiosi, in guerra non si attaccano coloro che sventolano la bandiera bianca, non si attaccano dottori e soccorritori; non in tempo di guerra ma in tempo di pace, chi commette queste cose non solo viola la legge ma allo stesso tempo calpesta coi propri piedi l´umanità, non ne fa
più parte.

Tiranni, malfattori e persino pirati hanno particolari sensibilità, seguono particolari codici
morali. Coloro che non seguono una morale o un´etica, coloro che agiscono con nessuna sensibilità, definirli tiranni, malfattori o pirati sarebbe perfino un complimento. Di fatto, assalendo un´imbarcazione con volontari provenienti da 32 paesi, Israele ha sfidato il mondo.
La pace mondiale è stata ferita gravemente. Questo sfrontato, irresponsabile e sconsiderato
governo che non riconosce alcuna legge e calpesta qualsiasi tipo di virtù umanitaria, questo attacco del governo Israeliano deve essere punito in qualunque modo.

Da un governo, che ha fatto del mentire la sua politica di stato e che non si vergogna per il
crimine che commette, non ci si può aspettare che apra un´inchiesta e la comunità internazionale deve indagare su questo incidente in tutte le sue dimensioni e fornire un verdetto.

La Turchia non si accontenterà di restare a guardare di fronte a quanto accaduto. La Turchia
non è uno stato giovane e senza radici. Non è uno stato tribale! Sarebbe meglio che nessuno tentasse di scherzare con questa nazione per metterne alla prova la sua pazienza. Per quanto preziosa possa essere l´amicizia della Turchia, non è nulla in confronto alla sua inimicizia…

La questione non riguarda il rapporto tra Turchia ed Israele. Il punto è l´attuale sregolatezza
d´Israele e il riconoscere le pratiche disumane dell´attuale governo, il suo ricorrere alla violenza, allo spargimento di sangue, il suo mostrare atteggiamenti che minacciano la pace…

Esiste un´idea israeliana in cui la violenza rappresenta la sua politica, Israele considera
legittimo il poter opprimere, tirannizzare, martoriare e non esita a spargere sangue. Adesso le azioni illegali d´Israele non possono più essere coperte, esser intenzionalmente rappresentate in modo erroneo e venir ignorate. E´ giunto il momento che la comunità internazionale dica BASTA!...

Indubbiamente, i metodi aggressivi di Israele traggono origine dal potere che ricevono
altrove. A questo punto, come Turchia la nostra precisione è chiara. E ieri dal Cile ho parlato con un rappresentante di uno stato membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell´ONU, la signora Merkel. Oggi ho parlato con altri rappresentanti. Ho discusso con il nuovo
Primo Ministro inglese, anche lui ha chiamato e anch´io gli parlerò, l´ho chiamato prima e
abbiamo parlato, oggi discuteremo queste cose di nuovo. E parleremo anche con gli altri.

Non possiamo permettere che Israele gestica da solo quel che ha combinato. Non possiamo
dire al governo israeliano di poter fare cosa vogliono. Tutto ha un prezzo. E questo governo dovrà pagarlo.A causa di questo genere di pensiero che non rispetta la vita umana, del fatto che gli
israeliani trovano impossibile rispettare alcun diritto e alcuna legge, noi non possiamo assumere un atteggiamento pacifico, cari amici.
E´ impossibile accettare questo genere di pensiero che non tiene conto dell´essere umano e
non rispetta i diritti umani.Uno Stato che tiene conto della sicurezza dei propri cittadini non può conseguirla con azioni che portano odio e inimicizia dal mondo intero.

Un´amministrazione che non considera gli altri, eccetto i propri cittadini, come esseri umani
non può essere interessata a ciò che viene definita pace.

Israele ha dissipato uno alla volta i propri schermi protettivi, perdendo uno dopo l´altro i propri
alleati, isolandosi. L´amministrazione israeliana, provocando rancori e odio in Medioriente, sta facendo saltare in aria la pace della regione, poichè l´instabilità sta aumentando, il contenuto del vaso di Pandora dilaga come iodio.

La comunità internazionale deve immediatamente prendere provvedimenti.

Qui vogli appellarmi anche al popolo israeliano. Noi siamo sempre stati contro
l´antisemitismo. Abbiamo alzato la nostra voce contro l´ingiustizia perpetrata contro il popolo ebraico. Abbiamo contribuito affichè il popolo israeliano possa vivere
in pace ed in sicurezza in Medioriente. Ora, come popolo israeliano, tocca a voi mostrare
uguale atteggiamento umano e sensibile, dicendo "Basta commettere queste crudeltà".

La politica di violenza mostrata dalla coalizione di governo, in violazione di ogni tipo di diritto
e di legge, sta totalmente mettendo da parte gli interessi di Israele. Sta chiaramente mettendo a rishio la vostra pace e sicurezza. A causa dell´atteggiamento aggressivo del vostro governo, lo Stato d´Israele assume una posizione di pirateria, ricorrendo al banditismo.

Quei governanti sconsiderati, pensano di governare uno stato con le bugie, l´inganno, lo
spargimento di sangue, con l´aggressività, la pirateria, il terrorismo, il massacro di persone innocenti. Ma quei politici sconsiderati prima di tutto danneggiano Israele ed il suo popolo. Voi, prima di ogni altra cosa, dovete dire basta a tutto questo. A proposito, ringrazio la comunità ebraica turca che ha espresso la sua giusta e sincera reazione a questo accadimento. I nostri
cittadini ebrei, quali membri del popolo turco, hanno difeso e continuano a difendere fino
all´estremo la giusta posizione della Turchia.Che qualcuno giudichi con odio i nostri cittadini ebrei o di trattarli in una maniera particolare non è accettabile, non può esserlo e mai dovrebbe esserlo.

Cari fretelli e sorelle, oggi è un nuovo giorno. Oggi è un nuovo inizio. Niente sarà più come
prima, ciò appare ovvio. Uno Stato aggressivo che liberamente uccide e massacra, non può giustificarsi di fronte all´umanità senza provar rimorso, senza che sia chiamato a rispondere, non può essere accettato dalla comunità internazionale.

Quelle navi erano tutte navi di compassione. E il loro carico era il cuore dell´umanità. A 72
miglia dalle proprie acque, completamente in acque internazionali, Israele ha messo in atto un´operazione contro una nave, una nave di civili e non militare, non è nemmeno consentito fare una cosa del genere. Fare un´operazione militare contro una nave civile, perfino
l´arresto dei suoi passeggeri, è già di per sè un crimine. Attaccare persone innocenti,
spargere sangue e massacrare è chiaramente un atto di terrorismo di stato.

Loro negano e dicono di esser stati attaccati, che gli hanno sparato contro. Siamo stufi delle
vostre menzogne, siamo stufi. Siate sinceri, siate onesti.Le navi catturate devono essere rilasciate immediatamente, insieme allo staff e ai volontari. Insieme agli attivisti e ai
membri del Parlamento europeo, ai 60 giornalisti, insieme a quella donna che era a bordo
con il figlioletto di 1 anno, il piccolo Kaan; nessuno ha il diritto di presentare queste navi come se avessero tutt´altre intenzioni, propositi o fini fuorchè consegnare aiuti umanitari. Questo attacco ha dimostrato ancora una volta la disumana oppressione e crudeltà che Israele infligge da anni ai
Palestinesi e a Gaza.

L´ho detto precedentemente. I governanti israeliani, a cui abbiamo detto in faccia quanto
bene sanno come uccidere, hanno mostrato ancora una volta al mondo quanto siano bravi a compiere massacri. Indulgenza, mettere le manette perfino ad innocenti persone gravemente ferite a cui hanno sparato. Diamine! Come si può giustificare questo? Steso sulla barella, ferito, e voi gli mettete le manette! Si può spiegare questo con i diritti umani e i valori universali? Non è più
possibile dire al mondo quanto queste fossero manifestazioni di umanità.

Tutte le persone, nel mondo, condannano questa evidente crudeltà, lo so. Ma condannare e
basta non è più sufficiente, dobbiamo ottenere risultati. A tutti coloro che nel mondo hanno a cuore la giustizia, dovreste sapere che un giorno sarà la giustizia a trionfare e non il potere, è questo che voglio.

La Turchia sfrutterà tutte le opportunità che la legge internazionale consente. A questo punto
ci muoveremo di comune accordo con la comunità internazionale. Desidero che tutta l´umanità concentri la propria attenzione su questa questione. Con la sua politica dello spargimento di sangue, Israele non può legittimare con nessuna scusa questo omicidio illegale e sanguinoso, non può giustificarlo.

Israele non ha alcun valido motivo, nessuna scusa da offrire per lavare le sue mani
insanguinate. La questione, il caso provocato dal sanguinoso attacco nel Mediterraneo, non è un problema tra due paesi ma un problema per il mondo intero. Ritengo che nessun paese che tiene conto di valori umani e virtù, che nessuna istituzione internazionale resterà solo a guardare di fronte ad un delitto di simili dimensioni.

Da adesso in poi, chiunque chiuda i propri occhi di fronte alle sanguinose aggressioni
israeliane, chiunque le ignori, farebbe bene a sapere di essere complice di questi crimini. E´ chiaro che la questione non riguarda il diritto di difendersi dal terrorismo, non si tratta di lotta al terrorismo, la questione è che il tentativo di compiere un massacro contro una città, contro tutte le persone di una città in modo da sterminarle completamente, è stato dimostrato
ancora una volta da questo ultimo incidente accaduto.

Voi scaricate bombe su queste persone, sperimentate il fosforo su di esse, bombardate
ospedali, moschee, attaccate scuole, bombardate parchigiochi, prendete di mira perfino gli uffici ONU, e come se queste azioni illegali non bastassero, tagliete pure ogni tipo di rifornimenti a questa gente. E dopo tutto questo, non tratterrete i soccorritori che hanno provato a consegnare cibo,
medicine e materiali edili a questa gente, per sentire la vostra barbarie disumana.

Chiunque altro può perdonare ed indulgere a questa illegalità. Lo dico apertamente e lo
sottolineo, Israele potrà anche sostenerlo ingannevolmente ma non dovrebbe commettere l´errore di paragonare la Turchia ad altri. Un simile errore avrà un alto prezzo da pagare.

Israele, che ha sparato su innocenza e pietà, con questo delitto commesso in mare aperto,
ha scelto l´isolamento dal monto intero. Ha scelto di isolarsi.

Lo ripeto ancora una volta. Se tutti rimangono zitti, se tutti chiudono gli occhi, se tutti voltano
le spalle, noi, come Turchia, non volteremo le spalle alla Palestina, ai palestinesi e a Gaza. Noi non chiuderemo i nostri occhi! Non smetteremo di piangere per la Palestina!!!

Miei cari fratelli e sorelle, la nostra nazione deve essere risoluta. La nostra gente deve avere
la dignità che si conviene alla Turchia. La porteremo nei nostri cuori. Tutti insieme cureremo le ferite dei nostri feriti.

Apprendiamo con soddisfazione che in ogni angolo di Turchia la nostra gente sta seguendo
la vicenda attentamente e con grande sensibilità, sta mostrando le sue reazioni democraticamente e legalmente. E´ opportuno che la nostra gente si esprima. Credo che tutti i nostri cittadini manterranno la loro determinazione, e agiranno con dignità e buon senso. Tutti dovrebbero saperlo ed starne certi, le navi cariche di amore e d´amicizia provenienti dal cuore dell´umanità, un giorno
supereranno ogni ostacolo e barriera, giungendo a destinazione.

A coloro che sostengono questa disumana ed illegale operazione;

Tanto voi sostenete l´illegalità, quanto noi sosteniamo le leggi.

Tanto voi sostenete le operazioni sanguinose, l´aggressività, il terrore, altrettanto faremo noi
con la giustizia.

Tanto voi siete contro i civili, gli oppressi di Gaza e la Palestina, quanto noi stiamo a loro
vicini, sostenendo i civili, gli innocenti, i palestinesi e la gente di Gaza.

Siamo onorati di avere questo status che la storia ci conferisce, ne andiamo fieri, e inoltre,
d´ora in poi, continueremo ad agire seguendo la missione che la nostra storia, la nostra civiltà e la tradizione del nostro Stato ci hanno conferito.

Recep Tayyp Erdogan

********************************************
CAMPAGNA INTERNAZIONALE DI BOICOTTAGGIO DI ISRAELE

Lo Stato d’Israele da decenni opprime il popolo palestinese con violenze e uccisioni di uomini, donne e bambini: più di 1300 morti e 6000 feriti nella Striscia di Gaza soltanto durante l’ultima operazione militare.
Ciascuno di noi può fare qualcosa per accelerare la sconfitta del sanguinario regime israeliano e favorire la nascita in Palestina di un nuovo paese, nel quale arabi ed ebrei possano vivere in pace con eguali diritti.

NON COMPRARE I PRODOTTI DI AZIENDE
CHE SOSTENGONO ISRAELE!

ABBIGLIAMENTO. Armani, Timberland, Versace.

ALIMENTARI. Alemagna, Barilla, Buitoni, Campari, Carmel, Coca-cola, Danone, Ferrero, Findus, Jaffa, Illy, Lavazza, Levissima, Loacker, Motta, Nestlè, Pepsi-Cola, Rio Mare, San Bernardo, San Benedetto, San Pellegrino, Segafredo, Vismara.

AUTOVETTURE - MACCHINARI. Caterpillar, Gruppo Fiat (Alfa, Fiat, Hitachi, Iveco, Lancia, New Holland), Volvo.

COSMETICI - IGIENE. Colgate, L’Oreal, Palmolive, Ahava-Sephora.

ELETTRODOMESTICI. Delonghi, Merloni, Scavolini.

FARMACI. Teva

GIOCATTOLI. Clementoni, Bburago.

RISTORAZIONE. Mc Donald’s.

SIGARETTE. Marlboro, Philip Morris.

TELEFONIA. Motorola, Nokia, Telecom-Tim.

Inoltre, il codice a barre dei prodotti “made in Israel” inizia con le cifre 729. Non comprare prodotti con quel codice!
Informazioni sui legami con Israele delle aziende in elenco e sulla campagna internazionale di boicottaggio si possono trovare sui siti:
www.forumpalestina.org - www.boicottaisraele.it – www.bdsmovement.net

Circolo Internazionalista – via Baveno 23 – Torino - riunioni il lunedi alle

9 commenti:

morgana schopenhauer ha detto...

Istintivamente... toujours perdrix saviano non mi piaceva... troppo in mezzo alle OO...Ora ho saputo il perché... è un giudeo... come dice un mio corrispondente...magari come hitler è un lontano parente di rothschild...furio..so piccione e m'ho Lei m'ha smontato anche il travaglio... certo troooppo attiguo al furio.so...Anche se mi piaceva, non ho MAI comprato i suoi libri, troppo "paginosi". A me piace la sintesi. Un bacio a Nando... L'assurdità della decisione in appello di restituire i soldi...dimostra che è "tutta na' crikka teatrante"...poveri noi... ma se abbaiassimo tutti insieme 6 miliardi contro al max 1 miliardo...li potremmo sfari nare...!

Maurizio ha detto...

"continueremo ad agire seguendo la missione che la nostra storia, la nostra civiltà e la tradizione del nostro Stato ci hanno conferito."

Erdogan fa leva su sentimenti islamici per rifondare di fatto il gigante Politico che era l'Impero Ottomano, la strada intrapresa è quella ed è chiaro dal congresso pan-turco di Trebisonda.

Yassassin Erdogan :-)

fabrizio stella ha detto...

Angela Lano intervista. La lotta continua

http://www.forumpalestina.org/news/2010/Giugno10/05-06-10IntervistaAngelaLano.htm
Fabrizio

Roberto Antonucci ha detto...

Bravissimo. Hai detto le stesse cose che espressi in passato su un Saviano anticamorra casalese in patria, filocamorra sionista e uribista all'estero.
leggi il seguente articolo:
http://solponente.splinder.com/post/21812407/il-giornalismo-d%25E2%2580%2599inchiesta-si-ferma-alle-alpi-%25E2%2580%2593-lettera-a-roberto-saviano

Anonimo ha detto...

ciao Fulvio,
intuisco il tuo imbarazzo,percio' scrissi a suo tempo che ammiravo il tuo coraggio,gia' immaginavo che saresti rimasto solo in questa tua lotta.
dalle foto noto che nessuno e' venuto a supportarti,nessun compagno(si puo' ancora dire compagno?) a sostegno,forse perche' ritenuta la tua lotta solo un obiettivo personale?io purtroppo sono distante ed impossibilitato a muovermi,altrimenti sarei venuto volentieri perche' e' anche da queste cose che si puo' coinvolgere gente ,soprattutto giovani,ad abituarsi alla lotta,all'iniziativa personale soprattutto ora che siamo soli di fronte a questa deriva fascista.
sarebbe ora di metterci la faccia,di rischiare,ma siamo troppo imbolsiti,imborghesiti,crediamo che cliccando su di una tastiera,pure necessario,si possa contrastare la "marea nera" che ci sta inquinando,ma e' solo un palliativo,un piccolo tappo che rallenta ma non blocca il disastro.
ci vorrebbero piu' esempi come il tuo,una rieducazione alla lotta,alla partecipazione attiva e non solo virtuale alla vita del paese.
cambio discorso ,mi e' piaciuto molto il pezzo su saviano e prima che tu te ne vada ti chiedevo il permesso di diffonderlo.

ancora complimenti.
saluti.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Rispondo a Morgana: la tua ricerca letteraria è piena di creatività e bizzarrie. Ma forse dovresti essere meno criptica.
A Maurizio. Non mi vanno i porocessi alle intenzioni, anche se ci si immagina che abbiano qualche base. Comunque, con Lenin, mi alleo con chiunque affronti il mostro USraeliano e inoltre una contraddizione clamorosa aperta dall'ottusità feroce nel campo Nato è tutta da favorire. Il resto è idealismo.
Infine, a chi mi raccomanda di non accettare mediazioni con pagamento di parti della somma estortami da un giudizio di merda, ricordo che l'alternativa è che mi ignorano la casa e me la vendano all'asta. Cosa direbbero i miei figli?

Anonimo ha detto...

la mia non era un'esortazione a continuare,ma una critica verso chi poteva ma non c'era.
detto da padre ,i motivi che ti spingono ad una mediazione sono piu' che legittimi e condivisibili,e proprioper questo ammiro cio' che hai tentato
questo e' solo un chiarimento nei tuoi confronti
puoi anche non pubblicare.

Maurizio ha detto...

Ma infatti, forse mi sono espresso male. Yassassin Erdogan, Lunga vita a Erdogan, in Turco :-)

L'impero Ottomano è stato sgretolato dagli inglesi in nome del divide et impera.

morgana s. ha detto...

Me lo dicono in tanti che sono criptica...seme lo dice anche Lei vuol dire che è vero...! Cercherò di correggermi... ma è difficile...
In certi casi.. potrebbe essere anche un'arma... chi sa...Oltre che criptica sono anche TT tenacemente testarda... voglio indagare coi niei mezzucc sulla incongruenza del dare i soldi in primo gradeo e riprenderseli in secondo... boh...