lunedì 21 giugno 2010

VIVA MARADONA E I SUOI ! Ma occhio ai nazisionisti.

Essere ignoranti di quanto è accaduto prima di nascere significa vivere per sempre una vita da bambino.
(Marco Tuttlio Cicerone)

La libertà è stata perseguitata in tutto il mondo; la ragione è stata considerata una ribellione; e la schiavitù della paura ha reso gli uomini timorosi di pensare. Ma tale è l'irresistibile natura della verità che tutto ciò che chiede, tutto ciò che vuole è la libertà di apparire.
(Thomas Paine "I Diritti dell'uomo", 1791)

Come si può vedere da questa fotografia, pubblicata da nessun giornale al mondo, non sono uscito matto e sprofondato, al pari di tanti connazionali proni alla turlupinatura, in quella cloaca di truffe, pastette, stronzaggini, esibizionismi insulsi, personaggi al di sotto di ogni decenza, addirittura di ogni vera competenza nel più bello sport del mondo, che sono i mondiali di quel tanto disgraziato quanto mistificato paese che è il Sudafrica.


Sapete citarmi un'altra immagine che, come questa del gesto coraggioso dei giocatori argentini, indubbiamente formatisi alla scuola dell' irregolare Diego, amico di Fidel e Hugo e fan del Che, sollevi il livello dei mondiali africani da quota sotto i talloni perfino dei paguri a quello delle corna della giraffa? Un livello che simboleggi quello che dovrebbe essere un confronto mondiale di sportivi, uomini, persone, popoli, secondo le regole dell'onestà, del rispetto, dell'amicizia, della competizione solidale?


Diversamente da quasi tutti gli altri, i calciatori di Maradona, volendo innalzare al massimo della visibilità planetaria, peraltro subito sabotata da tutti i media, la proposta del Nobel della pace finalmente a un candidato degno come le immarcescibili Madres de Plaza de Mayo (un'alternativa tonante agli obbrobri Kissinger, Begin, Sadat, Aung San Suu Kyi, Dalai Lama, Obama su tutti, o alle toppate alla Rigoberta Manchu), hanno fatto fiorire una giunchiglia nella maleodorante palude di questa manifestazione. Hanno ripetuto il gesto di Tommy Smith e John Carlos alle Olimpiadi nello Stato Canaglia del Messico. Stato-mafia, non dissimile da quello del fascismo postmoderno del nostro guitto mannaro, che aveva appena finito di massacrare migliaia di studenti in Piazza delle Tre Culture al fine di blindare, in un paese incandescente di rabbia e rivolta, la tirannia di un'oligarchia bulimica, venduta alle altrettanto fameliche multinazionali Usa. Chi si ricorda più, tranne tra i microcefali della stampa sportiva, degli esiti e dei protagonisti di quella kermesse rubata, in chiave di mercato, lucro e aggiotaggio, come tutte le altre nel lupanare capitalista, agli uomini-dei e agli dei-uomini dell'Olimpo? Rimangono indelebili, invece, i due pugni neri sopra le teste nere, in onore e a conferma di una rivolta di nere e meno nere pantere, che gli scagnozzi dell'Impero del Male seppero, sì, a forza di assassinii e montature, affogare nel sangue e seppellire dietro le sbarre, ma che basta uno striscione per le madres a far rimbalzare tra le sinapsi addette alla memoria e trasformare il giallo di vecchie foto nel rosso del tutto è ancora possibile.


I pugni del Messico e lo striscione di Maradona ci parlano di segni immortali. Segni dell' essere umano come dovrebbe e potrebbe essere, come davvero è e come vincerà sul modello bifronte del bruto al comando e dello schiavo a servizio, che questo putrefatto capitalismo vorrebbe imporre tra Pomigliano, Abu Ghraib e Gerusalemme. Rivincite della memoria, condizione e promessa di vittorie possibili, in un presente dove la memoria è una bancarella dell'usato, da svendere fino a esaurimento.


Mi viene in mente, a caso, ma so io perchè, Goffredo Mameli, ectoplasma che nessuno conosce, ma che secondo frettolosi paragrafetti dei manuali delle medie parrebbe l'autore di quanto mercenari mutandati, ignari e ottusi, sbraitano con la mano massonicamente sul cuore. Sbraitano in vista di un compenso da calci e scalciate per il quale uno di Pomigliano dovrebbe farsi sodomizzare da un coglione zannuto come Marchionne per tredicimila turni senza domeniche e senza malattia. L'abisso tracciato tra uomini e mercenari da quello striscione argentino! E' l'abisso che si estende sconfinato tra attiva consapevolezza e inerte inconsapevolezza. Se al posto di quel ominicchio dalla stupida spocchia dalemiana, da anni con le mani nella marmellata, che recita la parte dell'allenatore della nazionale italiana, ci fosse Diego Maradona, forse quegli undici ciangiottanti che friniscono l'inno saprebbero cosa dicono, chi glie lo ha fatto dire e perchè.


Aveva vent'anni, Mameli, e aveva già scritto di libertà, uguaglianza, repubblica, fine dei feudi e baroni e fuori lo straniero, più di quanto uno di noi scriva di comunismo in una vita. Cadde, sapendolo benissimo, nella difesa della Repubblica Romana contro il Male Assoluto della Chiesa, lo straniero colonialista, il pecoraio puttaniere sabaudo, le putrescenti parrucche borboniche.Una cosa da leccarsi i baffi se si pensa che la Comune, avendo dietro Marx e Engels, venne vent'anni dopo. Nel nostro tempo, Mameli sarebbe stato un partigiano, un sessantottino, un combattente contro la Nato, uno davanti ai cancelli di Pomigliano. Niente, lo abbiamo offerto gratis, come Garibaldi, Mazzini, Morosini, i fratelli Bandiera, quelli che ci hanno filiato tutti, ai fascisti e al loro uso di patrioti da commedia degli equivoci e di autentici servi di ogni padrone.


Ma, in quell'ambiente, Maradona e i suoi ci hanno fatto allungare il pensiero a territori più vasti, oltre il mercimonio dei gabbamondo alla Blatter, Abete, Carraro, Platini, Lippi... Le Madri di Plaza de Mayo hanno dipanato un filo che, dai tempi dei carnefici a quelli dei vendipatria alla Menem, ha avvolto, imprigionato e alla fine strozzato gli assassini dei loro figli e oggi continua ad attorcigliarsi intorno allo stivale di chi insiste a calpestare la carne e lo spirito degli umani. Il grido che si esprime in quel voto per un Nobel alle combattenti per la giustizia, straccia anche i veli rosati sotto cui l'arma mediatica di distrazione di massa ha voluto nascondere la realtà di una promessa tradita. La fine dell'apartheid. Fine un bel cazzo! A dispetto dell'icona dai perenni sorrisi obnubilanti di un Nelson Mandela (cosa avrà mai da ridere?), che per il Sudafrica ha fatto ciò che Ghandi ha fatto per l'India: il rilancio aggiornato, travestito da pacifismo, del discrimine di razza, di casta e di classe, uno strapuntino alla megatavola del mercato capitalista. Il caravanserraglio dei ciarlatani mediatici, fatto un fugace excursus di colore umanitario, quando non c'era più niente da spremere dalle esternazioni di Buffon, su qualche piccola risacca dell'oceano nero di miseria, disperazione, ingiustizia, collera, razzismo bianco tuttora al potere in combine con quattro satrapi neri di stampo Karzai o Al Maliki, ha allontanato ogni rischio di constatazione della realtà effettiva. Ci ha inchiodato a uno spettacolo grandiosamente squallido, degno delle competizioni di "Amici", da trasformare in trance collettiva, anche con l'aiuto di quella colossale rottura di timpani e coglioni che sono i wuwuzele.

Wuwuzele e bagole di cronisti pallonari che, tra le altre molte cose, ci hanno assordato anche rispetto ai rombi delle 11 navi da guerra USraeliane, portaerei lanciamissili atomici compresa, che hanno attraversato Suez in direzione Golfo Persico per il compito fallito dalla "rivoluzione verde" e al fragore dei droni che continuano a sterminare bambini e donne dall'Afghanistan al Pakistan, dalla Somalia allo Yemen. A volte basta un'immagine, quella della squadra argentina, come già detto, o anche due immagini, per farci capire come va il mondo dei delinquenti e quello dei giusti: una nuva flottiglia, iraniana, di donne libanesi, di ebrei tedeschi, in rotta per Gaza, piena di cose d'amore e di vita; una flotta di energumeni israeliani e statunitensi con la bava del cane idrofobo alla bocca, in rotta verso l'Iran, zeppa di odio e di morte.

E allora lanciare nel mondo l'urlo di verità che si sprigiona dallo striscione argentino, ulteriore conferma che quanto di vita s'infiltra in questa notte dei morti viventi ci viene dall'America Latina, dovrebbe aiutarci anche a infrangere la muraglia dell'ottenebrazione, acusticamente simboleggiata dai wuwuzele, che ci sfonda di ansie, esaltazioni e sconforti per la miseria morale, politica e culturale di quei campionati immiseriti dai nostri vecchi ciabattoni e non per quello che, oggi formicolante negli slums, si raggrumerà inesorabilmente in futura rivolta e, se il cielo vuole, rivoluzione. Wuwuzele utili a rintronare un popolo tradito e beffato. Wuwuzele che non ti fanno neanche sentire lo schiocco del piede sul pallone, che è l'unica cosa autentica di tutto l'ambaradan.


Ciò detto, che la Coppa del Mondo vada all'Argentina. E a nessun altro.

Attenzione. il pezzo è frutto di un trappolone forse inconsapevolmente allestito da chi ha fatto circolare la foto qui sotto, della nazionale argentina con lo striscione per il Nobel alle Madri di Plaza de Mayo, senza ulteriore specifica, tanto da far credere a chiunque, compreso questo peracottaio, che, visto il casino pallonaro mondiale in cui siamo inseriti, di partita della Coppa del Mondo si trattasse.
E' invece la foto risale a un mese fa, quando in vista dei mondiali, l'Argentina si incontrava con il Canada. Errati dunque i miei riferimenti temporali, ma non quelli politici. Pezzo buono o cattivo che sia, la sostanza non cambia.

15 commenti:

Christian ha detto...

Ciao Fulvio. Mi aspettavo un tuo intervento sulle bombe di Istanbul di qualche settimana fa, all'indomani dell'eccidio israeliano dei compagni in viaggio verso Gaza.
La stampa ha subito indirizzato i sospetti verso i guerriglieri kurdi, che però non hanno rivendicato. Ritieni possibile una ennesima provocazione sionista?

fulvio ha detto...

Rispondo a Christian. Ne avrei di post da scrivere sulle malefatte dei nazisionisti! Ci vorrebbe una giornata di 48 ore. In ogni modo, la riattivazione della guerriglia curda, o pseudocurda, contro la Turchia nel momento della massima inimicizia con Israele mi risulta sospetta assai. Anche perchè è stato scoperto più volte che certe formazioni curde traboccano di armi israeliane e che tutto il Kurdistan iracheno è un protettorato israeliano. Non è tutto oro quello che luce, anche tra i curdi.....

davide ha detto...

e la corea del nord?Non la tifi un po'?Io si.

Questione Pomigliano:l'analisi dovrebbe aver una forte impronta internazionalista,visto che il capitalismo non è -quasi-mai fenomeno prettamente nazionale.
Nel senso che per dar lavoro agli operai italiani,cosa ha pensato di fare Il Maglioncino Triste della Fiat?-parlo di marchionen,federalmaresciallo dei parassiti agniellisi,quelli che purtroppo non finiscono mai sulle nostre tavole proletarie a pasqua-
Il maglioncino triste ha ben pensato di chiudere lo stablimento in polonia,lasciando a spasso operai polacchi.Bella pensata,un po' come in quel capolavoro di Luigi Zampa: "anni ruggenti" gli imbecilli e ganassa fascisti spostavano le sempre stesse 20 mucche da una fattoria all'altra per far bella figura con un alto gerarca.
In democrazia invece si deve far bella figura con il democretinismo imperante.Quindi dar un volto umano a un maglioncino tristissimo,un tirapiedi di una casta monarchica peggiore dei savoia-nonostante Lizzani voglia farci credere che Maria Josè fosse una guerrigliera anti fascita- cioè degli Agnelli
Va anche sottolineata con rabbia feroce e senza tentennamenti,la squallida e schifosa operazione del Puffo 4occhi-è il secondo nome del maglioncino triste- con la sua propaganda anti operaia:mi riferisco alle parole sullo sciopero di termini fatto per veder la partita.A parte che lui qualche anno fa disse che non era in discussione la voglia di lavorare degli operai,pazienza..Ma una caduta di stile così grossolana è veramente schifosa.
Per fortuna oggi gli operai dello stablimento hanno reagito.
D'altronde ,questi parassiti son bugiardi patentati:rammentiamo quando sostennero che non abbiano mai preso un centesimo dallo stato!AHAHAHHAHAH!Clown tristi che non son altro
Dunque:non esaltare troppo la lotta operaia,ma non abbandonarla nemmeno.Direi che non convenga nemmeno cercare l'egemonia partitica e comunista,ma assecondare la rabbia operaia,quello si!

Anonimo ha detto...

La foto può anche essere di un mese fa....ma la sostanza resta la stessa. Personalmente mi ha commosso vedere i calciatori argentini esibire quello striscione...troppa gente vuol dimenticare...il senso di colpa è troppo grande. Nel 1978 l'Argentina vinse i mondiali in patria...mentre una parte di popolo esultava una generazione intera di giovani universitari veniva rapita...torturata e uccisa brutalmente. Non si deve e non si può dimenticare....tortureremo e uccideremo una seconda volta questi giovani che avevano solo il sogno di vivere in un paese più giusto. Un grazie enorme a DIEGO ARMANDO MARADONA....caro Fulvio...ti lascio una poesia che parla un po' di queste cose...la scrissi anni fa ma resta sempre attuale...


HASTA SIEMPRE
COMPAGNOPABLO

IL VOLO DEGLI ANGELI

Dimenticare
è così semplice lasciarsi andare
nell'azzurro dell'oblio volare
per non pensare
a voi angeli dispersi in mare.

Giovani vite spezzate
da anime dannate
di odio e rancore armate
a noi cosa lasciate?
In Plaza de Mayo
nelle foto ancora sorridete
vi tengono strette al cuore
le vostre donne amate
a noi cosa chiedete?
L'america sapeva
il mondo si nascondeva
il benpensante sotto sotto godeva
kissinger mentiva
Pertini forte urlava
voce sola protestava
in nome dell'umanità si indignava
ma nessuno l'ascoltava
anche la chiesa il Vangelo dimenticava.
In Argentina per paura un popolo gli occhi si bendava
ma per un gol di Mario Kempes esultava
CAMPIONI DEL MONDO per le strade insanguinate gridava
con una pietra nel cuore rideva e festeggiava
mentre il nero generale il vicino di casa rapiva
torturava, narcotizzava
e da un areo in mare buttava.

Dimenticare
come si fa a lasciarsi andare
con voi vorrei volare
a voi di più pensare
cari angeli dispersi nel mare.


Pablo

GS ha detto...

L' 'egemonia comunista' nelle lotte operaie dovrebbe essere "scontata", infatti da un partito comunista almeno semiserio ci si aspetta che prenda posizione in questi casi, e che magari analizzi la questione in maniera dialettica, spiegando come e soprattutto perchè si è arrivati a questa situazione, che non sarà sicuramente l'ultima.
Comunque,i ricatti della fiat non potranno funzionare a lungo dato che anche gli operai polacchi sembrano stufi.
Volendo, qui si puo' leggere la lettera degli operai di Tychy a quelli di Pomigliano:
http://www.nuovasocieta.it/inchieste/6345-fiat-lettera-degli-operai-di-tychy-a-quelli-di-pomigliano.html

Comunque, complimenti per il blog, mi è piaciuto soprattutto l'intervento con la giornalista cubana al "patio latino".
E, ovviamente, forza Argentina!

Christian ha detto...

Altra azione dinamitarda oggi a Istanbul, 4 morti. Nessuna rivendicazione, ma i mezzi di informazione ritengono possa essere opera dei guerriglieri del Pkk, il partito dei lavoratori kurdo.
Credo non si debba far confusione tra il Kurdistan iracheno, putroppo in mano a Talabani e Barzani, e qullo turco, dove la lotta per il miglioramento delle condizioni di vita è radicato nella popolazione. Queste bombe sono sospette, e vanno inquadrate nell'attuale quadro geopolitico, che vede la Turchia smarcarsi dalle compatibilità Usa e Ue, nella direzione di un asse con Russia, Cina, forse Iran,forse Siria. In parte America latina e altri.

morgana s. ha detto...

I premi nobel non li danno ai giusti, tantomeno alle giuste...!
Per quanto riguarda pomigliano... gli "operai" dovrebbero "convertir-si"... non a qualche re.ligione dim...ma ad un prodotto meno ottocentesco delle automobili, panda o ser..pente che siano... La soluzione è trovare il proprio "talento" e coltivarlo, restando insieme fra simili, anziché leccare l'output schifoso del ma.fioso! Abbiamo bisogno di agricoltor biologic*, ciabattin*, idraulic*, falegnam*i, sart*, terapeut*... ecc...

davide ha detto...

che l'egemonia del mondo operaio deebba essere comunista, lo sa pure achille-il mio bastardino.
Però mi chiedo-magari mi sbaglio-di quale classe operaia e di quali lavoratori stiamo parlando?
Per quanto mi riguarda essendo nato a fine anni 70 e avendo cominciato nel 98 a lavorare, ho vissuto in un certo modo il mio essere lavoratore:precario,flessibile,a progetto
Rammento quanto stessimo sulle palle ai sindacati e ai lavoratori "fissi" della vecchia guardia.Una frattura culturale,politica,di società.
Io in tutti i posti di lavoro ho sempre cercato di sforzarmi di unire i precari e i fissi,ho sempre dialogato con i sindacati e propagandato una certa egemonia comunista
Che non deve assolutamente essere abbandonata,però mi chiedo:i metodi ,le parole,le azioni,devono sempre essere le stesse che vedo praticare nel mio bel partito di 50enni splendidi e di grande coerenza e carattere,ma un po' fuori contesto circa la questione precarietà ad esempio.
Insomma:non vi è stata dal 98-ma era già presente in forma minore-una grave disgregazione della classe lavoratrice,la decomposizione delle classe operaia-come l'abbiamo conosciuta e concepita-basta autoproclamarsi egemoni usando "vecchi metodi" per quanto giustissimi e sacrosanti?
Trovo irrispettoso e politicamente abberrante prendersela con gli operai di Pomigliano che hanno accettato le motivazioni padronali,perchè quella che è mancata è una cultura comunista,di sinistra,che sappia riprendere il legame con il mondo del lavoro e dei lavoratori-precari,operai,piccole entità commerciali e artigianali- invece che perdersi in democretinismo dirittocivilista settario,rinunciando alla nostra presenza nei luoghi principali di lotta e richiesta di veri diritti,cioè:fabbriche,centri commerciali,e simili.

non ho grosse idee su come riprendere il dialogo con i lavoratori.Se cercar ancora di essere loro avanguardie,o seguirli..capire quale son le loro attuali istanze e problematiche,anche al costo di modificare certe nostre visioni.

Ricordiamo che dietro tutta la tecnologia che ci rende tanto sicuri di essere i più fighi del mondo,ci sono operai che hanno costruito:i computer,le case,le auto.Tutto dipende da loro

davide ha detto...

ecco come i giornali hanno presentato la non troppo entusiasmante vittoria del referendum targato fiat (62,20 % si)

http://www.corriere.it/economia/10_giugno_23/pomigliano-fiat-decisione_54d6a634-7ea4-11df-b520-00144f02aabe.shtml

http://www.corriere.it/economia/10_giugno_23/pomigliano-fiat-accordo-referendum_e0576544-7e87-11df-b520-00144f02aabe.shtml


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/201006articoli/56144girata.asp


da notare il comportamento della fiat:forse torniamo in polonia.Peggio che cose,son per loro gli operai.La famiglia parassitaria italiana,da sempre sanguisuga delle forze lavoratrici e dei finaziamenti dello stato...
Io sarei ,per legge,di vietare agli imprenditori di lasciare la loro nazione.Apri e chiudi qui da noi,e se dai segno di fallimento nazionalizzare,statalizzare.

Il pessimismo del mio commento precedente ,è dovuto a una mia incomprensione di lettura dei fatti!(son come i cani,ho 34 anni ma invecchio di 7 anni alla volta!)

Maurizio ha detto...

Pezzo COMUNQUE straordinario.
mantengo i miei dubbi sulle intenzioni, sulle azioni e sugli ideali dei padri della patria che tu vorresti rivalutare.. certo è che andrebbero rivalutati, ristudiati tutti, ma a mio avviso non nel senso che intendi tu (nè tantomeno nel senso opposto, però).
Detto questo ovviamente tifo Argentina.

Maurizio ha detto...

Ah Fulvio.. è vero, per quento ne sai, che Nelson Mandela sarebbe il responsabile della costruzione di una barriera elettrificata al confine col Mozambico che ha causato stragi tra gli aspiranti immigrati?

Perchè non ti piace Ghandi?

Fulvio Grimaldi ha detto...

Rispondo a Maurizio. La barriera elettrificata è stata decisa dal governo sudafricano, ma Mandela non ha avuto niente da dire in proposito, come non ha detto nulla sulle infami sanzioni imperialiste inflitte allo Zimbabwe di Mugabe per non essere obbediente ai neocolonialisti. Come continua a non dire niente sulle condizioni aberranti in cui i suoi governi corrotti mantengono la maggioranza nera, che sta peggio di prima.
Quanto a Ghandi, gli inglesi, sconfitti militarmente da una decennale rivolta armata delle forze comuniste e di sinistra in India, si sono inventati questo santone per attribuire a lui il merito dell'indipendenza. Un'indipendenza che così non si è realizzata nel segno della rivoluzione socialista e che ha mantenuto l'India nel girone infernale del capitalismo, del feudalesimo e delle caste (difese da Ghandi). Senza contare che Ghandi, quando viveva in Sudafrica sosteneva l'apartheid e che era un aperto sostenitore di Mussolini.
Diffidare sempre da coloro che il capitalismo e la borghesia nominano santi o eroi, da madre Teresa al Dalai Lama, da Roosevelt a Saviano, da Ghandi a Mandela, o a Luther King (Malcolm X, il vero combattente per la liberazione dei neri, lo hanno esorcizzato). Vuol
dire che servono ai loro scopi. Ne ho scritto più volte.

Anonimo ha detto...

La figura di gandhi è stata ben definita da Domenico Losurdo,in La Non violenza
Questo simaptico santone delle non violenza era un infaticabile arruolatore di giovani proletari indiani da spedire al fronte per combattere al servizio degli inglesi.
Così visto il coraggio delle truppe indiane,commossi gli inglesi avrebbero dato a loro l'indipendenza...nemmeno lippi pensa certe cazzate,ed è tutto dire!

ciao davide

Marco Caleri ha detto...

La foto non è stata scattata durante questi monfdiali. Sono diversi gli spalti e anche i giocatori (non ci sono Messi, Maradona, Higuain. Nessuno insomma)e quindi è una mistificazione. Spero comunque che si riferisca ad un'altra partita perchè questo non cambierebbe di una virgola le considerazioni sul gesto. Detto questo trovo che il pezzo sia patetico e scontato. Sopratutto su Madiba. Non è mai stato comunista e la sua missione era far cessare l'apartheid e garantire la pace che da quelle parti è merce fin troppo rara e non certo creare una fragile nazione che fosse un esperimento da fare ammirare dal grasso mondo dei combattenti con tastiera e senza vanga. L'inno sudafricano (in tre lingue, quella originale dei neri quella dei bianchi afrikaans e l'inglese)termina con la frase "togheter we shall stand in South Africa OUR land". Una terra senza nemici che deve rimanere tale a dispetto dei portarogna che vivono nella propria luna.
Non è il comunismo che non va, sono i comunisti.
Un saluto
Marco Caleri

morgana ha detto...

Wiwa il Grande Diego Armando Maradona, Amico di Fidel e Non Solo e Quindi Amico Mio! Curarsi a Cuba... ti fa rinascere e DAM è rinato! Lunga Vita di Benessere!