venerdì 14 ottobre 2011

UOMINI E TOPI ( e due canzoni d'attualità e un contributo strategico sull'Europa di polizia)

Ricordate il bambino palestinese Handala? Alla faccia delle organizzazioni palestinesi che hanno assalito Gheddafi
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Ogni propaganda deve essere così avvincente e a un livello intellettuale tale che perfino il più stupido di coloro a cui è diretta la comprende. Attraverso astuta e costante applicazione della propaganda si può portare la gente a prendere l’inferno per il paradiso, e viceversa, a credere che la peggiore vita sia la migliore. (Adolf Hitler, “Mein Kampf”)


Piazza pulita? Occupiamola!
Ieri a “Piazza Pulita” (La 7, Corrado Formigli), quando una compagna di quello strepitoso gruppo di incazzati che occupano il Teatro Valle, contro lo smantellamento a opera di speculatori edilizi, e l’ex-cinema Palazzo, che per questo Stato biscazziere dovrebbe diventare una bisca, ha accennato al diritto a resistere a forsennati picchiatori in divisa, c’è stato un sussulto di terrore. Tutti raccapricciati ad anatemizzare la “violenza”, con il soggettone squadrista Gasparri a latrare contro i violenti di piazza e solo l’alieno De Magistris, rara flor, a ricordare Genova 2001, Diaz e Bolzaneto, gli aguzzini condannati ma promossi, compreso il falsario che ora fa il capo dei servizi, per suggerire che un po’ di violenza sta anche dall’altra parte. Poteva anche dipanare il filo nero, rosso di sangue, che, collega, a forza di mazzate e gas venefici, arresti e pestaggi, ogni singola espressione del pensiero che si svolga all’aperto, sul territorio del padrone, cioè su tutto il territorio: terremotati, pensionati, donne, operai, studenti, immigrati, difensori del territorio, morituri delle discariche mafiogovernative, eutaniasiaci, manifestanti anti-guerra….Alt, manifestanti anti-guerra no, non c'era nessuno da picchiare.



Tutti i salmi finiscono in gloria e anche “Piazza Pulita” si è nettata, alla faccia di De Magistris, di ogni sospetto di complicità con gli “hooligans” giurando tutti in serie, con le dita incrociate sulle labbruzze, “la barricate no!” E scambiandosi poi il liturgico segno della pace. Chiudevano la cerimonia gli ululati del solito fenomeno da baraccone e tutti andavano a casa impettiti, contenti di aver rifilato ai manifestanti planetari del giorno dopo, 15 ottobre, l’input da salvare capra e cavoli. La loro capra e i loro cavoli. Ché lo sanno benissimo che senza barricate non c’è mai stato neanche l’allentamento di un buco nel collare a strozzo che stritola l’umanità degli imperi, dei feudalesimi, delle religioni, del protocapitalismo, della sua modernizzazione totalitaria. E che, senza barricate, non ci sarà mai collo fuori dal cappio, neanche al tempo della finanzcapitalismo dalla guerra perpetua interna ed esterna. A questo proposito, sono curioso di vedere se, magari copiando dai ragazzi e veterani di Wall Street e di 100 città Usa, visto che noi siamo dimentichini, nella rivolta di massa di sabato 15 ottobre 2011 ci sarà qualche vocina che accenni alla violenza genocida, fisica e sociale, non solo dei diktat di Wall Street e della BCE, ma anche dell’altra, che percuote i deboli del mondo, la guerra infinita. Qualche vocina che, rieccheggiando ciò che già suona tra Occupy Wall Street, indichi la zampa unica da cui partono gli artigli che lacerano la vita del 99%, il futuro dei giovani, i popoli da eliminare, i mondi da depredare.


Otpor alle spalle
Nel movimento che alla brava gente negli Usa ha ispirato la brava gente delle vere primavere arabe (ancora una volta, come già con Nasser, Saddam, Gheddafi, Assad e, prima, con Averroè e Avicenna, con i sumeri e la ruota, avanguardie alla soglia del progresso), immancabilmente sono spuntati i ratti della manipolazione. Otpor, la feccia serba che da 10 anni istruisce tutte le rivoluzioni colorate, dall’Ucraina alla Georgia, dalla Serbia all’Iran, ha assunto a Wall Street il ruolo controrivoluzionario che i Fratelli musulmani svolgono al Cairo, in Siria, in Libia e un po’ ovunque tocchi ristabilire l’ordine reazionario e coloniale. Questi tentacoli della National Endowment for Democracy (NED) e dei vari servizi di intelligence, si sono infiltrati nel movimento con la creazione di un “comitato di gestione” coperto che riesce a monopolizzare i contatti con i media e a tirare le fila dell’assemblea generale, organo che dovrebbe essere decisionale, ma che è stato paralizzato dall’assurda regola democretina del consenso: non si fa nulla se non sono d’accordo tutti, un modo per impedire alle avanguardie politiche di esercitare influenza e per soffocare, nell’impreparazione e pavidità anche di quattro gatti, ogni voce radicale. Molti membri di questa cupola sono militari, o ex-militari, ma volerne sapere i nomi è vano, tanta è opaca la vantata trasparenza. Ogni pomeriggio, prima dell’assemblea generale, i membri del comitato spariscono, per poi affrontare l’assemblea ben coordinati e in grado di indirizzare i lavori. Che, così, spesso perdono di ruvidezza e forza dirompente, per incanalare tutto, avvalorando l’ipocrita demagogia obamiana di “comprensione per questi giovani, vittime della crisi”, nell’alveo dove scorrono i miliardi che le lobby e la contestata Wall Street versano per la rielezione del collaudato fiduciario. Da noi di questi alla Otpor non ce n’è bisogno. Siamo più avanti, noi, abbiamo le meglio mistificate Tavole della pace, le Rossande, i Vendola, i Napolitano, una banda vociferante di violenti guru e fighetti nonviolenti. Il 15 ottobre, qui e nel mondo degli indignati-furibondi, ci si ricordi che se hai davanti il robocop, armato e sadicizzato da depravazione e paura, alle spalle incombe il ghigno zannuto delle quinte colonne vestite come te.


Un campione dei nostri tempi
Lo sguardo sghembo (riferito alla “violenza” degli uni e alla violenza degli altri) dello strepitante avanguardista dalla bocca a fossetta anale, nella trasmissione del volenteroso Formigli, alla fin fine si è definitivamente infranto contro l’en passant del solito Giggino o’ sindaco quando, accennando alla Libia, ha messo i 12 miliardi per i nostri F35 ammazzamusulmani in capo ai miliardi sottratti a scuola e sanità. Ottimo spunto per aggiungere una coda al suo discorso sulla violenza. Non paga di un po’ di spopolamento in Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Somalia, Pakistan (in divenire), ma in drammatico difetto di tenuta nelle piazze del mondo di sotto, l’Ufficio Provocazioni Usraeliano della cupola finanzcapitalista, ha alzato il tiro e ne ha fatto rimbombare i soliti media di destra-centro-sinistra: l’Iran, per ordine dei suoi vertici criminali, ha mandato due suoi operativi a far saltare per aria l’ambasciatore a Washington di quella simpatica democrazia che è l’Arabia Saudita. Sì, quella cara amica che da mesi sta facendo saltare per aria corpi di manifestanti per la libertà in Bahrein, Yemen e nella stessa Saudia. Pare  essere tornati all'11 settembre e alle armi planeticide di Saddam. E, come non bastasse, per suscitare addosso all’Iran l’ennesimo “intervento umanitario” della Coalizione dei Volenterosi, i due primatisti mondiali del terrore hanno infilato nel piano di questi "psicopatici persiani" la combustione delle ambasciate saudite negli Usa e a Buenos Aires, senza dimenticare anche quella argentina di Israele, già fatta oggetto di attenzioni stragiste Mossad nel 1992.
 


Il killer Nobel per la pace
Avrebbe dovuto essere sufficiente per far parlare d’altro e distogliere gli sguardi affascinati da “Occupy Wall Street” e dai suoi riverberi in tutto il mondo, dalle primavere arabe da schiantare definitivamente, e altri sguardi, atterriti dalle mostruosità imperial-monarchiche in corso in Libia, Yemen, Bahrein. In più c’era da far svaporare un’ indignazione diffusa tra chi ci tiene ai diritti civili, a quello di vivere, per esempio, in seguito allo scandalo dell’assassinio extragiudiziale in Yemen di un cittadino statunitense, Al Awlaki, su ordine dello stesso presidente. Già, con tanti saluti al defunto Primo Emendamento della Costituzione, Obama si è dato il potere di giustiziare cittadini statunitensi al di fuori di ogni impiccio giudiziario. E poi danno dell’Hitler a Milosevic e a Gheddafi. Il "perfido terrorista" era un predicatore islamico, cittadino Usa, che a casa e fuori si era limitato a criticare le mattanze Usa in giro per il mondo. Con ciò si era metamorfizzato in pericoloso terrorista (occhio a noi, che non siamo nemmeno cittadini statunitensi e il Primo Emendamento l’abbiamo mai avuto). Infine,  serviva a far pensare a un Obama, eroe della lotta al narcotraffico, il convolgimento negli attentati di narcotrafficanti messicani, gli efferatissimi Zeta, peraltro composti da truppe speciali addestrate negli Stati Uniti e da questi generosamente armate ai fini di narcoproventi da accumulare nelle banche Usa. Le famose “armi di distrazione di massa”.


Vediamo la chiave passepartout: il cui bono degli astuti padri latini. Ai dirigenti iraniani, sotto pressione planetaria mondiale da almeno un decennio, vaiolizzati da sanzioni, con minoranze eterodirette in rivolta, con rivoluzioni colorate Cia sempre incombenti, con la stampella siriana sotto schiaffo e l’economia sotto sanzioni, avrebbero dovuto sparare in vena una tonnellata di Ritalin all’LSD per fargli compiere una stronzata suicida del genere. Invece, il cui prodest della narco-élite finanziaria l’avete letto sopra. E dovrebbe essere convincente in merito a chi della pataccona si avvantaggia. Dunque uno dei due iraniani, Mansur Arbabsiar, è andato in Messico, ha reclutato uno Zeta per fare i lavoretti e, sorpresa, dallo Zeta s’è trovato messo nel sacco. Il narcos, infatti, era un infiltrato della DEA, agenzia Usa per il controllo e supporto del narcotraffico. Come plusvalore del piano, agli Zeta, garanti del flusso di Cocaina alla City Bank, dalla Colombia attraverso il Gutemala, Haiti e il ricuperato Honduras, lo sprovveduto, ovviamente confesso grazie a un po’ di chip in testa, aveva promesso tonnellate di buon oppio afghano. E indovinate un po’ chi ha riportato l’oppio afghano dallo zero dello sradicamento dei Taliban alle 9mila tonnellate del 2010 e al 92% dell’eroina mondiale. L’Iran o, forse i mandatari a stelle e strisce di Wall Street?


Il pacco persiano
Prove? Quante ne abbiamo del pacifismo e dell'odio per le banche di Obama. In compenso l’immensa soddisfazione dei congiunti di primo grado israeliani che, oltre a vedere il potente parente acchiappare la fiaccola da infilare nelle installazioni nucleari iraniane, che domani potrebbero essere un insormontabile posto di blocco all’avanzata dei barbari, possono passare a cose più serie. Come la sconfitta dei Due Stati all’ONU con la rimessa all’ordine del fantoccio Abu Mazen, altre colonie e decimazione di palestinesi e, soprattutto, un buon motivo per dare una mano ai fratelli musulmani e ad Al Qaida nello strappare all’Iran il braccio sinistro siriano. Concludendo, saputo che il ministro della Giustizia Usa, Eric Holder, portavoce dell’attentato, ricevute comunicazioni dal think tank sionista AIPAC, aveva sottolineato con enfasi che obiettivi dei congiurati diretti da Tehran erano anche le ambasciate israeliane, per conoscere la matrice dell’operazione bastavano solo un po’ di ricordi. Probabilmente nei prossimi giorni, la bufala diverrà tanto più spiegazzata e lisa quanto più ci si aggroviglieranno i suoi trombettieri. Basta seguire le trappole logiche e fattuali in cui finiscono ripetitivamente, per troppo senso di impunità, le emittenti a dominio sionista. Basta vedere il calo dei lettori del "manifesto", a dispetto dalla resistenza nobile, quasi libica che i sopravvissuti dell'antimperialismo esercitano nel giornale lobbizzato (e che pare abbia prodotto l'anodina e a sinistra non compianta uscita di scena della coppia direttrice)... Usciamo dalla farsa ed entriamo sul palcoscenico della realtà.


A Damasco, alla faccia delle poche migliaia di farlocconi tirati in piazza dalle menzogne occidentali e della teppa islamista armata che spara su folle e poliziotti e traveste i morti da vittime di Assad, oltre un milione di persone – da noi in proporzione sarebbero stati tre – hanno manifestato l’altro giorno contro le interferenze straniere, contro l’imperialismo, contro Israele e in appoggio al proprio Stato e al suo presidente. Una cosa così grossa che, dopo aver per mesi fatto diventare bue la rana delle proteste anti-Assad, perfino la belligerante BBC ha dovuto diffonderne le immagini. O gli è scappata. A questo proposito, guardate che coincidenza: a luglio la Siria stava firmando un contratto con l’Iran e l’iranizzato governo iracheno per la costruzione di una pipeline di 5.600 km per 6 miliardi di dollari, che avrebbe trasportato gas naturale iraniano dal giacimento di South Pars, attraverso Iraq e Siria, in Europa. Ma come, gli Usa si avventano, con le buone o le cattive, su tutti i paesi da cui si cavi combustibile anche solo per accendini, onde controllarne riserve, estrazione, rotte e relativi rubinetti, sempre a scapito dell’Europa e di concorrenti vari (sono curioso di vedere cosa succede al gasdotto Libia-Italia), ed ecco che questi Stati canaglia, insieme alla bifide colonia irachena, pensano di concedere vantaggi all’Europa (già in corso di demolizione finanziaria) e a se stessi. Sia mai! La definizione dell’accordo, prevista negli impianti di Bushehr per il 25 luglio, ha coinciso con la subitanea intensificazione delle operazioni di infiltrati armati in Siria, con la costituzione di governi provvisori dell’opposizione in Turchia, con l’ordine di Obama e Ban Ki-Moon ad Assad di togliersi dai piedi e con un uragano mediatico (“manifesto” in testa) sulle atrocità, le stragi, le torture, la distruzioni di intere sue città, da parte del solito dittatore sanguinario e pazzo.


Uomini e topi
Mentre Sirte resiste oltre ogni immaginazione di eroismo e di barbarie e riesce addirittura a respingere la forza stragista di Nato e ratti, mentre a Beni Walid e in altre città i bombaroli e la teppaglia mercenaria non fanno che morte e macerie ma nessuna vittoria, mentre i Tuareg di tutto il Sahel si dichiarano con la Libia e accorrono in difesa di Gheddafi, il resto della Libia viene depredato, ucciso nel corpo e nell’anima. La marmaglia dei contractor Nato continua a sbranare e a sbranarsi per il bottino. Sopra, c’è lo scazzo al vertice tra i due tentacoli della piovra Nato, ex-gheddafiani e islamisti Al Qaida, che si disconoscono a vicenda e si contendono brani di Tripoli; sotto, si affrontano a mitragliate, per la precedenza nei linciaggi e furti, la tribù di Misurata e quella dei monti Nefusa. Il CNT, accozzaglia di famelici di varia estrazione, ha un esercito di cui Brancaleone da Norcia si vergognerebbe. Non rappresenta neanche se stesso, dato che ha perso il 95% dei membri originari. Non controlla nulla. Stanno sulla ribalta e riempiono gli obitori, invece, le bande armate integraliste, potere effettivo sui pezzi di Libia occupati. Nessuno in questa canaglia potrà garantire la minima stabilità coloniale nel paese e lo stregone Nato si trova nella posizione dell’Asino di Buridano. Non si sa quale parte di questa teppa abbia assalito e depredato il Museo Islamico e quello Nazionale di Tripoli, dopo aver svuotato e devastato la Grande Moschea e la cattedrale cattolica. Hanno saccheggiato e distrutto arredi e testi antichi, razziato quanto di prezioso poteva essere messo sul banchetto davanti al Guggenheim. Ricordate in Iraq, subito dopo l’invasione? Altra teppa fu scagliata contro Museo Nazionale, Biblioteca Nazionale, Babilonia, Niniveh, Ur, decine di siti millenari e il bottino riappariva nei caveau dei collezionisti statunitensi. Non è solo ladrocinio, è la strategia di distruzione, con i documenti di una storia che ne costituisce le cellule, dell’identità, del passato, del futuro, di un popolo. Barbari e ratti tutto divorano, per poi espellerlo in forma di materia morta per il consumo di noi Zombie.


Ciao amici, buon 15 ottobre (senza Otpor). Vi lascio con due canzoni del momento e vado una decina di giorni, per parlare di Libia e imperialismo, in giro per di là. Voi, intanto, scrivete! E cantate! E non perdetevi, in fondo, il pezzo sulla nuova gendarmeria europea. Altro che lettera-diktat della BCE! L'una pronuncia la sentenza capitale, l'altra la esegue. 








LA CACCIA ALLE STREGHE (Bandelli)
E’ cominciata di nuovo
la caccia alle streghe:
i padroni, il governo,
la stampa e la televisione;
in ogni scontento
si vede uno sporco cinese;
"uniamoci tutti
a difendere le istituzioni!


Ma oggi ho visto nel corteo
tante facce sorridenti,
le compagne, quindici anni,
gli operai con gli studenti:


"Il potere agli operai!
No alla scuola del padrone!
Sempre uniti vinceremo,
viva la rivoluzione!".


Quando poi le camionette
hanno fatto i caroselli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli


ed ho visto le autoblindo
rovesciate e poi bruciate,
tanti e tanti baschi neri
con le teste fracassate.


La violenza, la violenza,
la violenza, la rivolta;
chi ha esitato questa volta
lotterà con noi domani!


Uno, due, dieci,
vent'anni di democrazia;
le pietre non sono argomenti,
ci dice un borghese;
siamo d'accordo con voi,
miei cari signori,
ma gli argomenti
non hanno la forza di pietre.


"Il potere agli operai!
No alla scuola del padrone!
Sempre uniti vinceremo,
viva la rivoluzione!".


Quando poi le camionette
hanno fatto i caroselli
i compagni hanno impugnato
i bastoni dei cartelli


ed ho visto le autoblindo
rovesciate e poi bruciate,
tanti e tanti baschi neri
con le teste fracassate.


La violenza, la violenza,
la violenza, la rivolta;
chi ha esitato questa volta
lotterà con noi domani!


VALLE GIULIA (Pietrangeli)
Piazza di Spagna, splendida giornata,
traffico fermo, la città ingorgata
e quanta gente, quanta che n'era!
Cartelli in alto e tutti si gridava:
«No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!».


E mi guardavi tu con occhi stanchi,
mentre eravamo ancora lì davanti,
ma se i sorrisi tuoi sembravan spenti
c'erano cose certo più importanti.
«No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!».


Undici e un quarto avanti a architettura,
non c'era ancor ragion d'aver paura
ed eravamo veramente in tanti,
e i poliziotti in faccia agli studenti.
«No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!».


Hanno impugnato i manganelli
ed han picchiato come fanno sempre loro;
ma all'improvviso è poi successo
un fatto nuovo, un fatto nuovo, un
fatto nuovo:
non siam scappati più, non siam scappati più!


Il primo marzo, sì, me lo rammento,
saremo stati millecinquecento
e caricava giù la polizia
ma gli studenti la cacciavan via.
«No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!».


E mi guardavi tu con occhi stanchi,
ma c'eran cose molto più importanti;
ma qui che fai, ma vattene un po' via!
Non vedi, arriva giù la polizia!
«No alla scuola dei padroni!
Via il governo, dimissioni!».


Le camionette, i celerini
ci hanno dispersi, presi in molti e poi picchiati;
ma sia ben chiaro che si sapeva;
che non è vero, no, non è finita là.
Non siam scappati più, non siam scappati più.


Il primo marzo, sì, me lo rammento...
...No alla classe dei padroni,
non mettiamo condizioni, no!
***************************************************************************************************************************+
La Nuova Polizia con Poteri Illimitati


di A. Mannino
Alzi la mano chi sa cos’è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie.
Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è, leggiamone qualche passo.
I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale di intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici» (art. 4).
Il raggio d’azione: «Eurogendfor potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), della Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5).
La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero - l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa Eurogendfor» (art. 3).
Ricapitolando: la Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali.
Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto.
Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello.
Come ha fatto notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes (uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta), non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano.
La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione: da questa Europa e dal suo padrone, gli Stati Uniti.

61 commenti:

davide ha detto...

la rivolta e la sommossa,sono il primo passo per la costruzione di una lotta rivoluzionaria.Certo dopo questo passaggio si dovrà ampiare e rendere più politico e organizzato possibile il metodo e il merito.
Nondimeno ci tengo a sottolineare che la cosa migliore,per me, degli anni 70 sono stati i Proletari in Divisa.
Perchè?Per due ragioni:1)non si va da nessuna parte se non si ha il sostegno di forze armate e disciplinate,come lo sono le polizie e gli eserciti.2)la formazione spesso proletaria di queste forze della repressione,è solo un aspetto.La divisione nello Stato borghese delle sue forze d'ordine è fondamentale per riuscire a condurre la rivolta verso la vera e propria rivoluzione.

Quindi sostengo Pasolini?No,perchè pur essendo magari figli della borghesia,che però in quel determinato momento avevano tutta la ragione dalla loro.A mio avviso si sarebbe dispersa poi in seguito per colpa dei sofri e quinte colonne varie.

Una parola sulla violenza:essa regola la società e il mondo.Sopratutto quello occidentale.Cosa si studia a scuola quando arriva l'ora della storia?Imprese belliche,stermini,massacri.Taluni,quelli che stranamente sono i più graditi,sono mere azione di sottomissione ad opera dei vari imperialismi,raramente si studia la rivolta organizzata degli occupati.Come si mantiene la democrazia liberale?Con la repressione e demonizzazione di chi non accetta certe regole.I casi umani democretini e i manigoldi nazidestronzi sanno che la violenza è la base principale e fondamentale per sovvertire e anche per mantenere.Avendone paura,ma la bramano per difendere i loro privilegi.
Taglio qui perchè ho riempito troppo spazio,scusassero!

Anonimo ha detto...

toxicMinchia! (scusate il francesismo) ci avevi preso con la seconda canzone!!Non è che ringiovanendo stai diventando pure witch doctor?? Complimenti.
Un abbraccio
Fabrizio Stella

Anonimo ha detto...

Minchia! (scusate il francesismo) ci avevi preso con la seconda canzone!!Non è che ringiovanendo stai diventando pure witch doctor?? Complimenti.
Un abbraccio
Fabrizio Stella

Anonimo ha detto...

Signori, fratelli, compagni potrò anche essere paranoico ma facendo una carrellata dei siti che reputo più attenti a quello che succede nel pianeta, ebbene mi pare che siamo alla frutta, anzi no, la frutta già l'abbiamo passata e siamo al terzo grappino. Mi pare di capire che il ritmo di intensificazione della tendenza ad una guerra generalizzata sia vertiginoso. Non vedo alternative, chiamiamole così, istituzionali. Meglio cominciare a pensare a Gardone Valtrompia per i più coraggiosi di noi o a Cincinnato per quelli che vomitano a vedere un graffio. C'è da dire che come privilegiati di quello che, schifosamente chiamiamo "primo mondo", abbiamo goduto anche troppo di questo merdoso surplus che al massimo ci fa morire di cancro, diabete o sclerosi multipla. Sarà l'ora di schieramenti veri o di più acerbe meschinerie. Perderemo amici o gente ambigua che pensavamo/pensavano esserlo. Guadagneremo nuovi volti, nuove-vecchie e nuove-nuove barricate, sperimenteremo sulla pelle QUELLO CHE il nostro godere silenzioso, i nostri orgasmi razzisti e classisti hanno fatto sentire per secoli ad altri popoli della terra che domandavano solo di vivere, semplicemente. Uomo bianco, lingua biforcuta senza onore, scappa se ce la fai. Non c'è più spazio dove nasconderti hai già distrutto tutto.
Necessariamente anonimo.

davide ha detto...

allora prenoto cincinnato:si raggiunge in macchina o in treno?
Parto!

rossoallosso ha detto...

é solo l'inizio e io sto con chi ci ha messo del suo ben sapendo del rischio cui andava incontro,blakblok,cia o stronzate varie,non è tempo per cervellotiche sottigliezze perchè non trovo motivazione più giusta che manifestare PER,soprattutto se il PER è riferito ai nostri diritti,al nostro presente e al futuro nostro e dei nostri figli.
ma qui non c'è nulla da organizzare,che c'è di meglio di movimenti spontanei per rivendicare diritti calpestati?
e poi chi organizza?le nuove generazioni son cresciute a tette e culi son state tenute nell'ignoranza politica totale e a questo han contribuito sia la destra che la sinistra,è stato loro insegnato a coltivare il proprio orticello sin dalla scuola e nei posti di lavoro e per una volta che ci ritrova uniti per urlare il proprio disgusto noi si sta a fare dei giudizi morali su chi,come,cosa?cosa pretendere da questi ragazzi se non solo rabbia,non era cio che chiedevamo?rabbia come carburante per accendere il caos così come è sempre avvenuto in ogni ribellione che si rispetti,è necessario sporcarsi le mani e non fermarsi a rimirarsele ,i nostri padri mostravano i calli a chi si indignava per le loro lotte e tanti si sono fatti ammazzare, altro che legnate, per cosa poi se noi non si raccoglie la sfida ora?
è chiaro che ogni dissenso sarà strumentalizzato ed è appunto su questo che giocano gli infiltrati e noi non facciamo altro che il loro gioco se non appoggiamo questi ragazzi.
Io rimango sempre stupefatto dai due pesi e due misure con cui si giudicano gli eventi che paiono distanti in realtà sono simili,leggo tutti i giorni sulla stampa destra/sinistra che siamo in guerra per esportare finta democrazia,la nostra,che significa degrado sociale e sfruttamento e in nome di ciò si distruggono interi stati e si ammazzano donne e bambini,noi che si manifesta per qualcosa di reale, di tangibile come il diritto di vivere una vita degna si viene dipinti dalla stessa stampa come barbari decerebrati solo per un paio di auto bruciate,ci si dovrebbe fermare solo per questo?dovremmo fermarci solo perchè qualche provocatore ci porta al macello?
Genova in fondo a che è servita se non a tenere a freno l'inevitabile per dieci anni?ora che facciamo, ringraziamo i provocatori e ce ne stiamo buoni per altri dieci anni,visto che nessuno che non sia servo del potere è in grado di organizzare qualsiasi cosa?

roberto ha detto...

A dire il vero, caro Fulvio, io ero a conoscenza del trattato di Velsel da almeno 1 anno, e me lo sono letto tutto. Ho pubblicato su un sito web un articolo al riguardo. Prima di me l'ha fatto l'ottima Solange Manfredi e Alessio Mannino. Visto che non avevo visibilita' ho contattato Riccardo Bocca dell'Espresso che si è subito mostrato interessato a pubblicare un articolo, con mia grande gioia. Ma Bocca è un professionista e siccome io sostenevo, come te, che l'arma dei carabinieri sarebbe scomparsa ma non avendolo trovato scritto da nessuna parte, ha rinunciato, dopo che nemmeno lui ha trovato conferma nei documenti ufficiali. per il resto condivido ogni virgola del tuo post. Cari saluti

Anonimo ha detto...

Si può fare qualcosa:

http://www.greencharter.com/files/info1.htm

http://www.greencharter.com/files/igc.htm

https://www.peoplesconference.org/reg/

http://www.peoplesconference.org/

Mathaba

davide ha detto...

la politica è anche strategia,quando si nota che un certo modo di agire non muove nemmeno di un millimetro masse,popolo,gente,verso la nostra parte,vuol dire che si dovrà ripensare come muoversi e stare in piazza.Altrimenti sarà facile per i padroni del vapore puntare i riflettori sui soliti scalmanati ed evitare come peste di spiegare le sacrosante ragioni della manifestazione.
Non mi pare che sia un ragionamento difficile e complesso,per raggiungere il nostro scopo :radicamento assoluto nel tessuto sociale,egemonia della nostra idea e prassi nella politica nazionale,dobbiamo anche trovare i metodi per non creare divisioni,indebolire le richieste e altro.
Poi ci sarebbe da aggiungere che la violenza è esercitata anche da quelle forze politiche che in patria se la prendono con chi sfascia le vetrine, ( io su questo punto la penso + o - come giacchè),e all'estero sterminano le popolazioni per imporre il loro sistema mafioso e criminale.Mi sa che son peggiori questi ultimi.

Ernesto ha detto...

http://stopwarcrimes.wordpress.com/2011/10/18/bloody-spring-an-interview-with-fulvio-grimaldi-on-libya/

Anonimo ha detto...

Carla Bruni ha partorito.
Rosmary's baby è nata!

Anonimo ha detto...

HITLERY CLINTON mandata da Barack O'Bush a TRIPOLI deve fermarsi a Bengazi o addirittura a Cipro. L'aeroporto internazionale aveva una no fly zone verde!

Anonimo ha detto...

Oggi, in Grecia sta già operando il corpo Eurogendfor...(rainews24)

A presto anche in Italia?

Filippo Bovo ha detto...

Eheheh verissimo Anonimo!
Non solo, ma anche le notizie di oggi sulla morte di Gheddafi sono soltanto l'ennesima bufala:
http://resistencialibia.info/?p=211
http://resistencialibia.info/?p=218
Del resto, in occasione della sua visita a Cipro, la Clinton aveva detto che Gheddafi avrebbe dovuto essere "catturato o ucciso" quanto prima possibile. Nel suo gergo mafioso: "bisogna farlo credere al mondo, con la complicità della grancassa mediatica al nostro servizio, per far credere che questa missione si concluda vittoriosamente anzichè essere un fallimento".
Proprio come già successo in Iraq e Afghanistan dove è noto che gli americani se ne vengono via da vincitori... come no.
P.S. il corpo di Gheddafi che sarà seppellito in una località segreta, poi, è l'ennesima dimostrazione di quanto grande sia la balla raccontata dalla NATO stavolta.
Ciao, Filippo

davide ha detto...

Un eroe,un grande condottiero,un esempio per i rivoluzionari veri.
Addio Gheddafi.I ratti ti hanno ammazzato e i democretini festeggieranno questa tragedia.Per me è morto L'Uomo,spero solo che questi anni a venire saranno macchiati dal sangue e dalla disgrazia dei traditori.

MDF ha detto...

Hijos míos --dijo el nuevo Caudillo a sus fieles--:

Esconded la cabeza bajo el ala. Tornad ciegos los ojos. Rodead con el silencio vuestras vidas.

Mas planead la tormenta. Hacedla atravesar tierra de contrarios. Y más tarde complaced vuestros espíritus con la ruina y degradación engendradas. Pues ellas no habrían de ser sino el castigo merecido por quienes, aún, creyesen en la libertad de reflexionar sobre cualquier libertad. Sobre cualquier idea ajena a nuestra infalible, indiscutible e implacable Raza de Señores.

Apartad en vuestro fondo un poco del cieno. Liberad esos instintos despreciables que hasta ahora habíais reprimido. Embriagad el alma de superioridad e infladla con el odio. Quebrantad, en vuestros sentimientos, en vuestras conciencias y en vuestros procederes, todo valor instituido por esta civilización precaria y débil. Llamad para servir a nuestro fin a toda ley humana, y luego violadla sin misericordia. Usad el don de la palabra, pero que vuestras expresiones se hallen vacías. Que vuestro verbo contenga imposturas estúpidas, pero que jamás olvide seducir. Mentid sin enflaquecer, pero bautizad vuestras mentiras con el nombre de verdad. Y propagadlas ante todo lo que vegeta, ante todo lo que envidia, ante todo lo que teme recibir muerte pero no darla. E invitadlos al festín. Prometedles ensanchar sus panzas y henchir las bolsas. Pero exigidles antes que jamás hayan adiestrado el conocimiento, y que nunca deseasen el saber. Pues con él, y para nuestra desgracia, las cosas existirán.

Y ésta ha de ser, mis amados discípulos, esa tercera vía. La que habréis de erigir para vaciar todo contenido, que a nos se oponga, en el Estado social y democrático de Derecho. La que debéis levantar para evitar ese insufrible carácter transitorio de nuestro cesarismo.

http://aims.selfip.org/editorials_10_0/histinte/090722/cau_fas.pdf

Estos párrafos fueron hechos públicos en las calles de A Estrada --Galicia, Spain--. El Juzgado local, actuando como sucursal del entonces gran preboste local del PPsoe (Sr. Palmou, exCoselleiro de Justicia de la Xunta de Galicia con don Manuel Fraga), incoó a continuación el procedimiento penal número 2007/935 contra mi, Juana Guerrero Pecino, viuda de don Maximino Iglesias Vilas (empujado a la muerte, que no muerto, por personal del Estado), y mi hijo. Fuimos desterrados "ipso facto", sin juicio y obviando la legalidad, del casco urbano municipal. Tal procedimiento fue tramitado luego por la misma Juez que concedió una vergonzosa e ilegal impunidad a los presuntos responsables del homicidio de mi esposo, que intentó ocultar el informe de la autopsia, y que incluso ordenó detener ilegalmente a mi hijo. Has ahora, con trampas y más trampas, con acoso y más acoso, me han impedido presentar querella por su muerte en el Tribunal Superior de Justicia de Galicia. Hace unos días toda mi familia recibió amenaza de muerte, ¿archivada en un cajón?. Eso sí, la Institución denunciante nos impone un Abogado del pPSOE. Sí, no es broma, ¡los mismos que denuncian!. Hoy, un chivato de la Guardia Civil, que vive cerca, les avisó de como el portal de mi domicilio estaba abierto e inmediatamente vinieron a acosarnos... Amenzaron a mis hijas: "si su hermano no firma... habrá palabras mallores". ¿Vendrán mañana de nuevo a detenerlo, otras vez ilegalmente... La persecución, la abolición de todos nuestros derechos fundamentales, el acoso... en definitiva el Terrorismo de Estado no tiene fin...

http://aims.selfip.org/spanish_revolution.htm

Anonimo ha detto...

Hanno assassinato Gheddafi, non riesco a tacere, la rabbia e la frustrazione sono violente. I criminali di guerra Sarkozy, Cameron, Obama festeggeranno un altro trionfo imperiale e i loro fetidi piccoli servi arabi, con quegli sguardi perduti da minus habentes e quei completi grigi indossati con goffaggine porteranno anche in Libia quell'orrore plastificato, quel nonpensiero predigerito e già sontuosamente cacato del capitalismo euroamericano travestito da democrazia parlamentare - altro che idromassaggi - che Gheddafi aveva tentato di respingere. Mi viene in mente il Gattopardo, perché questo è il tempo dei Sedara. "Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene". Sciacalli al posto di leoni. Ecco la primavera araba. E il silenzio continua, avanti il prossimo Giugurta da trucidare, il prossimo fra Dolcino da dare in pasto alle turbe stravolte di questa nostra Età della merda.

rossoallosso ha detto...

domanda di natura morale e/o giuridica

Se Sallusti dichiara pubblicamente che hanno fatto bene ad ammazzare Carlo Giuliani,possono i genitori di Carlo erigere un monumento in piazza a favore di un eventuale omicida di Sallusti?

Mauro Murta ha detto...

Mentre gli sciacalli della propaganda di regime schiumano sconcezze sulla "morte del tiranno", altri siti quali
http://resistencialibia.info/
http://www.algeria-isp.com/
http://leonorenlibia.blogspot.com/
affermano che è una balla.
Questi stessi siti sostengono che la resistenza libica è sempre attivissima e crea grossi problemi ai ratti, a dispetto della spropositata potenza della NATO.
A parte la sgradevole sensazione di stare in pantofole a tifare per la "mia" squadra, mi piacerebbe avere notizie per quanto possibile attendibili non solo sulla sorte di Gheddafi e famiglia, ma anche sul reale andamento della resistenza.
Fulvio o chiunque altro, avete notizie attendibili?

Mauro Murta

rossoallosso ha detto...

Gloria agli eroi nei deserti nelle oasi , nelle città assediate e conquistate, che resistono. Bombardato, assediato, il popolo libico resiste…
Con l’incertezza nel cuore, tra la paura e le menzogne, come eroi di altri tempi, le truppe verdi tengono duro, tra privazioni e soprusi…
Onore al popolo libico, che, come la storia insegna, è da sempre un popolo eroico….
Un popolo che resiste ma ha delle certezze: l’amore per la propria terra, l’orgoglio dei grandi popoli, l’ardore degli eroi, la furbizia della gente del deserto…..
Qualsiasi sia la verità, il popolo libico sa come comportarsi :
se fosse vera la notizia , il popolo libico sa che il suo leader ha lottato come un eroe.

Massimo P.

alex1 ha detto...

A proposito di (dis)informazione: solo pochi giorni fa ho visto su youtube un intervista a Farrakan (leader nero americano) il quale si dichiarava decisamente contrario alla guerra contro la Libia denunciando l'interventismo imperialista dell'abbronzato Obama. Ma la stampa italiana non ne ha mai parlato. Nel frattempo la solita organizzazione avaaz, dopo aver osannato i "ribelli" in Libia fa petizioni a ripetizione per l'interventismo contro la Siria portando truci storie di violenza (mai dimostrata con fatti specifici) negli ospedali contro i dimostranti. Ecco alcuni passi dell'appello: "In Siria sono state uccise almeno 5.500 persone, tante quante durante l’intera guerra in Kosovo. Secondo il personale ospedaliero e alcuni testimoni intervistati da Avaaz, le forze di sicurezza siriane si sono servite di ospedali e mezzi di trasporto della Croce Rossa per arrestare, uccidere e torturare decine di dissidenti democratici e per trattenere in stato di fermo i medici, violando palesemente il diritto internazionale.

Due settimane fa la Russia ha vergognosamente indotto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a bloccare un’azione globale per fermare il massacro di innocenti da parte del regime siriano. E contemporaneamente ha consegnato armi di grossa potenza a questi macellai".
Ecco dunque, la Siria sarebbe un paese da "macellai"...Anche l'ANPI Sezione di Cadoneghe segue una linea revisionista e smemorata quando istruisce un dibattito sulla juguslavia da titolo: "C'era una volta una nazione che si chiamava Yoguslavia - Diario di un paese che e' esploso". Notare bene che e' esploso, non che l'hanno fatto saltare con anni di embargo, secessioni ed una guerra con bombardamenti da parte Nato! Questi paesi sono democratici!

alex1 ha detto...

Solo pochi giorni fa il L.A. Times affermava che i soldati libici, pur cedendo alcune posizioni a Sirte sotto i bombardamenti a tappeto della Nato, opponevano una strenua resistenza aiutati anche da molti civili. Radio Rai invece affermava che "le truppe di Gheddafi erano ancora abbastanza forti da minacciare i civili (sic)". Quindi spero di sbagliarmi ma sembra che Sirte sia stata completamente rasa al suolo, come Falluja, con i suoi civili e ma anche con quei soldati, (uomini anche loro, dovrebbero ricordarsi gli umanitaristi) che eroicamente (e' retorico?) hanno preferito farsi ammazzare in battaglia piuttosto che essere squartati in piazza.
Vergognosa la ricostruzione dei media italiani, che cerca di mettere nel ridicolo il nemico di turno, anche se ha dimostrato orgoglio e dignita' di molto superiore ai politici nostrani (la storia poi insegna). L'esecuzione cosi' frettolosa dimostra che i "ribelli" non si sentono cosi' sicuri. Forse Gheddafi diventera' un nuovo Guevara per i popoli dell'Africa e per l'aspirazione all'unita' nella resistenza all'imperialismo, con scandalo di quelli che a sinistra si innamorano o dei pacifisti (intendendo quelli che predicano la non violenza a chi la violenza la subisce ogni giorno, sia all'interno sia all'esterno dei paesi imperialisti) o a figure di rivoluzionari idealisti purche' destinati ad essere sconfitti.

davide ha detto...

Il Trofeo (la civiltà dei democratici)

Metti che la situazione fosse un'altra,difficile immaginarla?Bè,sforzati.Immagina,se da noi fosse possibile immaginare qualcosa che non sia già programmato dalla tv e dai mass media ,una coalizione di stati emergenti,(asiatici,africani,aggiungi quel cazzo che ti pare),che per interessi elettorali e di espansionismo decida di attaccare la Francia. Sarkozy è un dittatore,massacra il suo popolo,diamogli libertààààààà e democrazia ai francesi!Fico,no?Ecco,ma dovremmo avere delle quinte colonne interne..ehm..Si,vero dei..Come si chiamano?Aspetta che mi viene da ridere:rivoluzionari!Anzi le fottutissime brigate internazionali!Dove li troviamo?Bè,ci sarebbero gli spacciatori di Marsiglia,costano ...E quelli sarebbero per te dei rivoluzionari?No,che dici:non lo sono per me,lo devono essere per la maggioranza amorfa degli occidentali?Bon,va bene così.
Comincia una sporchissima guerra,talmente sporca che anche i peggiori e zozzi germi ne han repulsione,con balle atroci e ben presto si comprende che gli spacciatori di marsiglia son quel che sono,pure si ammazzano tra di loro,oltre a massacrare il popolo francese e gli stranieri,fatti passare per mercenari.
Alla fine,grazie alla potenza militare dei nemici esterni,Sarkozi viene preso e ammazzato.
I "vincitori" che hanno combattuto per una francia migliore,civile,democratica.Fanno pubblicare,come loro solito,le immagini del cadavere.Fanno pubblicare come atto di massima e disumana cattiveria,le ultime imploranti parole del presidente.Non le avrà magari nemmeno dette,ma dobbiamo sputtanare del tutto e in tutto la sua immagine,e anche se avesse implorato chi se ne frega?Vorrei vedere La Russa o Frattini o altri damerini della spazzatura occidentale cosa direbbero.
Insomma del cadavere di sarkozy fanno un feticcio,un trofeo.Cosa si direbbe:razza di schifosi e squallidi barbari,fate schifo.
Giusto,il problema è che il trofeo,l'ennesimo,è quello del grande rivoluzionario Gheddafi.E i barbari sono i fetusi,la feccia,dei regimi liberali occidentali.Quindi,per i democretini di casa nostra va bene così.Guardate i giornali di "sinistra" e capirete.Ipocrisia istituzionalizzata.
Io,nella mia solitudine,li schifo tutti quanti.Gli Uomini liberi e civili sono altri.
Scusa per la lunghezza!

tupacamaru ha detto...

Boia mondo.
Gheddafi è morto, trucidato dai liberatori.
Il mondo sano, occidentale, democratico, libertario, in una parola il mondo "giusto", plaude all'assassinio del dittatore.
Raramente ho provato un senso di rabbia impotente come ora.
Il mondo capitalista e coloniale al quale apparteniamo è marcio e, probabilmente, lo siamo anche noi.
Disperazione.
Fausto

Anonimo ha detto...

Speriamo che Gheddafi risorga dopo tre giorni come si addice a certi grandi. Sarà questa la sorpresa che aveva promesso? Ma già da oggi dovremmo sapere dopo l'ora della preghiera se il popolo è sbigottito o produrrà un intifada devastante per i ratti. Purtroppo anche fonti della resistenza danno Gheddafi per morto. Nella società dello spettacolo non vi sono certezze. L'unica certezza è che ora sarà la Siria. Smascheriamo Aavatz con le notizie false dei pazienti dissidenti trucidati negli ospedali!
E poi arriva Hitlery Clinton mascherata da Giulio Cesare con un "veni vidi vinci " tutto yankee: We came, we saw, he died.
Fuck off bloody cow!! Meriti 47 coltellate.
Federico

Lupo nella Notte ha detto...

Scusate, è la prima volta che posto qui, ma seguo da quando è iniziata l'invasione della Libia. Mi sembra che si dia troppo per scontato che quanto ci hanno fatto vedere sia vero; non bastano tutte le panzane già conclamate artefatte dai media mainstream dall'11/9 in avanti per dubitare della dichiarata morte di Gheddafi, e proprio il giorno seguente alla visita dell'arpia Hillary che aveva intimato ai suoi schiavetti di fogna che il Leader avrebbe dovuto essere preso vivo o morto? Se non bastano, qui c'è qualcosa in piú:

http://libyanfreepress.files.wordpress.com/2011/10/prova-truffa.jpg;
http://libyasos.blogspot.com/2011/10/muammar-al-gaddafi-is-alive.html

Innanzitutto il filmato porta la data del giorno prima di quando è stata dichiarata la morte e poi nel secondo link si dimostra chiaramente che il volto di Gheddafi è stato copiaincollato da Photoshop e insanguinato graficamente.

Diffondiamo DUBBI invece che rassegnazione.

Un saluto

rossoallosso ha detto...

una cosa mi da consolazione ,è che sempre più persone stanno aprendo gli occhi di fronte alla vigliaccheria occidentale,di questo dobbiamo rindraziare il Colonnello,il degno dr Moussa e tutto il popolo libico che spero sotto la guida dell'unico Gheddafi rimasto continui la lotta per salvaguardare la propria integrità nazionale,più ressisteranno più il marcio colonialista verrà a galla.
onore a chi ha dato e a chi continuerà a dare la vita per il proprio paese e per tutti coloro che lottano contro l'imperialismo

rossoallosso ha detto...

@Mauro

direi che questo video è inequivocabile,c'è solo da aggiungere per verità storica che il colonnello è stato ferito gravemente dalla NATO a Sirte,raccolto e linciato dai ribelli il 13 ott a Misurata e non il 20,data della divulgazione della notizia dopo il benestare USA(vedi Hilary)

http://www.youtube.com/watch?v=vpnwBXHuxOc&feature=player_embedded&skipcontrinter=1

ernesto ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=tSoCrcalk00 hasta siempre!..la morte sia la benvenuta purche' un'altra mano raccolga le nostre armi!

Filippo Bovo ha detto...

Ebbene sì, a quanto pare Gheddafi è stato veramente ucciso. Ma hanno ucciso solo il suo corpo, perchè il suo ricordo e la sua idea continueranno a vivere nel cuore di milioni di libici e di africani.

Fabio ha detto...

a Fulvio: allora, io ho letto questo
http://libyasos.blogspot.com/2011/10/muammar-al-gaddafi-is-alive.html

Mi sono scaricato il file su youtube (che adesso non c'e' piu', ma era il filmato di al jazeera che hanno mandato cento volte in televisione) e poi con un tool che sta nel pacchetto k-lite codec e si chiama media info, sono andato a controllare: Encoded date: UTC 2011-10-19 14:16:48
Tagged date: UTC 2011-10-19 14:16:48

Allora, tu che ci lavori, se e' come un timestamp, che dovrebbe far fede, perche' un errore cosi' palese? Si puo' pensare (sperare) che e' tutta una messa in scena?Ciao

La Ballata di Stroszek ha detto...

e pensare che hanno sconfitto Gheddafi solo nel momento in cui hanno iniziato a sparare in Orizzontale. Furbi questi occidentali.

alex1 ha detto...

Per Davide: il tuo paragone con Sarkozi e le reazioni dei "giusti" non farebbe una piega, non fosse altro che a mia memoria non ricordo un solo leader delle potenze "libere, occidentali e democratiche" che sia caduto combattendo armi in pugno a fianco dei propri soldati nell'ultimo secolo, fatta eccezione per alcuni dirigenti della Spagna repubblicana. Basti ricordare che il re d'Italia e quasi tutta la sua dirigenza dopo aver deliberatamente portato l'Italia in una guerra mondiale (oltre ad altre guerre, vedi Spagna) si sono consegnati ai loro ex-nemici, lasciando l'esercito e la popolazione allo sbando. E poi pretendevano pure di tornare a governare.
Alessandro

Anonimo ha detto...

se non è un film girato dal Grande Muammar per scoglionare le chacche ratto.nato.usion.gbi, la dovranno pagare molto cara. cominciamo da subito: boycottiamo cocacola e tutte le merdusa [merci di merda usa], francesi, e granbritanniche! guerra alla guerra! se El Mu è stato assassinato una volta Noi li annichiliremo [verbo che piace tanto ai si..cari..] 70 volte 7 [pare che corrisponda all'8 coricato!] Gli assassini torturatori u-mani non avranno tregua! Morgana

Anonimo ha detto...

Questo silenzio prolungato lascia pensare che tu sia di nuovo in Libia o ti sei beccato un pesante raffreddore. Comunque speriamo torni presto su questi schermi.
Fabrizio

alex1 ha detto...

Da notare la vergognosa linea di repubblica (si puo' vedere sul sito web). Tutti i dettagli sulle torture a Gheddafi, editoriali schifosi, persino quello nel quale si esecra la violenza sul suo corpo ("un segnale ai vivi" si intitola l'articolo) non si smette mai di precisare che "non hai mai avuto dignita' da vivo", "un buffone, un pagliaccio, un selvaggio".Poi il commentatore punta il dito sui suoi esecutori precisando ("qualunque sia la loro religione...mussulmana..."). Insomma, un "buffone, selvaggio" trucidato da altri selvaggi...mussulmani ovviamente. Razzismo? No, ma che dite, piu' democratici del giornale "repubblica" non si puo'. Sostengono anche il nero Obama! Non e' colpa loro se questa esecuzione con il suo contorno di otto mesi di bombe sulle citta', missili, rapine finanziarie non e' stata apertamente auspicata, commissionata, finanziata e preparata dai civili e democratici dirigenti dei paesi occidentali... E' impossibile pensare ad una campagna di boicottaggio verso questo cesso di giornale? Scusate lo sfogo ma lo sentivo dentro.
Alessandro

Fulvio ha detto...

Ci sono varie fonti libiche e filolibiche che dubitano dell'autenticità del filmato sul linciaggio di Gheddafi. Non mi paiono del tutto convincenti. Forse, per spiegare la differenza di date, l'hanno sbranato proprio nel giorno delle riprese.Il ridicolo di una patacca sarebbe troppo. Purtroppo.

Anonimo ha detto...

Sorella Natura da cui hanno copiato Zio, che ovviamente per esistere ha bisogno dell'Avversari, il Ziavolo, si dice NON abbia coscienza e quindi si disinteressi delle sorti della "carne" animale, vegetale e perché no minerale. Io nella mia pochezza NON comprendo un siffatto comportamento. Credo sia insito in Tutte Le Cose l'istinto di "sopravvivenza". Possibile che la Potente Sorella Natura non voglia difendersi dai suoi distruttori, gli u-mani in particolare gli U$+GB? E' assurdo!... Noi che Coscienza abbiamo [Pochi, Pochissimi] appropriamoci della sua potenza ed unendola alla nostra Coscienza ci liberemo dei devastatori e "salveremo" la Terra! Poltergeist? Videogiochi Terroni contro droni? Facciamoci venire qualche idea. Intanto opponiamoci con la Forza di Volontà, il boicottaggio ed il baratto. Morgana

Anonimo ha detto...

Ciao tutti,ho postato sul blog "Il leone del deserto".
La migliore dedica a Gheddafi e al popolo libico.

http://videored.wordpress.com/2011/10/23/il-leone-del-deserto/

Anonimo ha detto...

Lettura interessante per cercare di capire le difficili relazioni fra i leaders dei paesi africani e quelli del mondo arabo e come l'impero si inserisce (e stimola) in queste contraddizioni. Buona lettura
Federico
originale in inglese:
http://ugandansatheart.org/2011/03/21/museveni-on-libya-military-action-he-blasts-the-west-for-double-standards/

tradotto da: http://socialistasenzapartito.wordpress.com/2011/03/26/il-presidente-delluganda-museveni-interviene-su-gheddafi-e-la-crisi-libica/

Anonimo ha detto...

Ante un nuevo crimen imperial, organizar respuesta mundial
octubre 23, 2011

(COMITÉ BOLIVARIANO ARTIGUISTA DE VENEZUELA) EL CRIMEN IMPERIAL CONVIRTIÓ AL LÍDER LIBIO EN MÁRTIR. HONOR AL PUEBLO LIBIO.

http://resistencialibia.info/?p=403

Federico

Anonimo ha detto...

Friends, africans, countrymen, lend me your ears;
I come to bury Muammar, not to praise him.
The evil that men do lives after them;
The good is oft interred with their bones;
So let it be with Muammar. The noble Barack
Hath told you he was ambitious:
If it were so, it was a grievous fault,
And grievously hath Muammar answer'd it.
Here, under leave of Hillary and the rest -
For Nicolas is an honourable man;
So are they all, all honourable men -
Mohammed Shakespeare
Come I to speak in Muammar's funeral.
He was my friend, faithful and just to me:
But Silvio says he was ambitious;
And David is an honourable man.
He hath brought many captives home to Tripoli
Whose ransoms did the general coffers fill:
Did this in Muammar seem ambitious?
When that the poor have cried, Muammar hath wept:
Ambition should be made of sterner stuff:
Yet Ban ki mun says he was ambitious;
And Anders Fog is an honourable man.
You all did see that on the Green Square
I thrice presented him a kingly crown,
Which he did thrice refuse: was this ambition?
Yet all of them say he was ambitious;
And, sure, they are honourable men.
I speak not to disprove what they spoke,
But here I am to speak what I do know.
You all did love him once, not without cause:
What cause withholds you then, to mourn for him?
O judgment! thou art fled to brutish beasts,
And men have lost their reason. Bear with me;
My heart is in the coffin there with Caesar,
And I must pause till it come back to me.

alex1 ha detto...

Ho sentito un intervista dello scomparso Antonio Cassese, prosecutore del famigerato Tribunale Penale per la Yugoslavia in relazione all'incriminazione di Karadzic (a proposito del suo processo non se parla piu'...e sono passati tre anni). In questa intervista affermava che, in caso l'imputato si dichiari colpevole, non si sarebbe nemmeno tenuto il processo, ma una pena sarebbe combinata automaticamente, citando il caso di Bibiana Plavsic, condannata ad 11 anni. In caso contrario, ci sarebbero voluti almeno 10 mesi (ufficialmente per consentire all'imputato di "leggere" i capi d'accusa e preparare la difesa..). Comunque sia Karadzic che il rivale Plasvic, sia il nazionalista Seseil (credo si scriva cosi') che il suo nemico Milosevic piu' i vari comandanti dell'esercito yugoslavo sono stati imprigionati preventivamente all'Aia. Avevano in comune solo una caratteristica, una grave colpa, esplicitata dalla recente condanna ad un generale, condannato per avere indirettamente dato supporto logistico ai serbi di Bosnia, una delle parti in conflitto (quella "sbagliata" pero'): essere dirigenti della Yugoslavia che non voleva smobilitare davanti all'espansionismo Nato ed ai suoi ascari. Tutti imprigionati, a parte quelli che sono stati killerati prima. A Martic, dirigente della Krajna,capito' di suicidarsi in cella pochi giorni prima che Milosevic morisse in carcere per una medicina "sbagliata". Milosevic e' stato tenuto per tre anni in carcere senza nemmeno una sentenza di condanna. Ma non serviva perche' ormai era passata nella testa dell'opinione pubblica che era "un criminale genocida". Questo per far capire quale mostruosita' di sovrastruttura e' stata creata dall'imperialismo europeo, contraria ad ogni principio del diritto.
A proposito, sembra che le provocazioni contro i pochi serbi rimasti nell'ultimo fazzoletto di Kossovo (fra cui la chiusura dell'unica strada che li collega al resto della Serbia)alzino la tensione nell'area. Qualcuno ha notizie piu' precise?
Alessandro

davide ha detto...

x alex 1: certo,da noi nessun capo di stato combatterebbe fino all'ultimo.Non è tanto una questione di coraggio personale,insomma se non ci fosse un minimo di paura della morte non si cercherebbe di sopravvivere,le teste di cazzo di bengasi hanno detto che come prima cosa metteranno la sharyia,(cioè se ho ben capito:legge islamica che condanna ogni piccola infrazione alle regole coraniche in modo assai estremo,ma mi sa che forse ho capito male e quindi correggetemi!),cosa che Gheddafi aveva proibito severamente.
Hanno ridotto un grande paese ai livelli dell'afghanistan o peggio.
Noi "rossi" abbiamo grandissime scorte di speranze,non vorrei che diventassero illusioni.Ho fiducia che il popolo attraverso la resistenza faccia a pezzi questi banditi squallidi e disumani.

ps:Fulvio,in una vera democrazia il tuo documentario-splendido,commovente,furibondo e vivo come il suo autore-sarebbe trasmesso.Sopratutto da quelle reti che si reputano faro della democrazia,(parlo di rai tre),perchè è comunque una forte testimonianza.In un paese democratico si farebbe una serata di discussione ,ma invece siamo nel regime della libertà forzata e sotto la dittatura del mercato.
Posso solo dire di comprare questo tuo lavoro perchè è materiale da consegnare ai posteri,affinchè sappiano che c'è stato anche altro e non solo quei pennivendoli che hanno insozzato anche il tuo blog,il nome tuo e degli altri resistenti.Spero che ora si rendano conto di che pasta son fatti i loro giovani ribelli.

Anonimo ha detto...

Clinton: "uccidete i Gheddafi "
Già da ieri 23 Ottobre a Sirte molti ribelli hanno lasciato, solo una piccola parte dei ribelli rimangono della Brigata Misrata e alcune brigate di Bengasi.E’ stato confermato che a terra ci fossero truppe speciali della NATO a Sirte, che la invasero il lunedì 17 e il martedì 18, la prima forza della NATO di lunedì fu sconfitta.Le forze terrestri della NATO quindi hanno utilizzato pesanti esplosivi e armi chimiche a grandi quantità martedì che portano a 20 mila morti solo a Sirte.
Le forze a terra della NATO hanno rapito Gheddafi e suo figlio Mutassim a Sirte, poi furono interrogati per 2 giorni e hanno rifiutato di parlare.Hillary Clinton ha dato l’ordine di ucciderlo - * e il giorno 19 di Ottobre * - le forze armate della NATO hanno consegnato Gheddafi alla brigata Misrata per l’esecuzione.
Sì Hillary Clinton è venuta a Tripoli per dare l’ordine di ucciderlo - *di fatti il video è stato fatto il giorno 19 Ottobre, ovvero 1 giorno prima che lo si presentasse in Mondovisione.* -
La consegna dei 2 Gheddafi ai ribelli per ucciderli è stata fatta nella speranza di aumentare la guerra tribale.
3000 Iracheni, 5000 somali, 400 Sauditi, 700 sudanesi e 6000 algerini come forze speciali sono arrivati a Tripoli per combattere i ribelli e la NATO.Ora molte aree della Sirte sono sotto controllo verde ancora una volta.

http://libyasos.blogspot.com/p/news.html

Fulvio ha detto...

Alex1.
Antonio Cassese non è defunto, ahinoi. Dirige come presidente il Tribunale Penale sul Libano, una farsa Usa che ha cercato di incastrare sull'assassinio di Rafiq Hariri, prima la Siria e poi, sputtanata, Hezbollah. Il boia di Milosevic persevera.
Bibiana Plavsic, ex-presidente della Repubblica Serbo-bosniaca, è una donna.
Anonnimo
Bello l'adattamento del necrologio di Marc'Antonio per Cesare al grande Muammar.

Lente sulla Cina ha detto...

Ciao Fulvio, solo una precisazione...Antonio Cassese e' effettivamente morto il 21 Ottobre scorso....:) Anche su Wikipedia (tanto per dire) hanno aggiornato le date di nascita e morte.

davide ha detto...

si,il corriere ha pubblicato un lungo articolo su illo.
Sul mio blog,non poteva mancare,salta fuori il solito fascista nostalgico che equipara la morte di mussolini a quella di gheddafi.Non perdono occasione di farci ridere!
Gheddafi ha combattuto il fascismo ed è stato ucciso da banditi sicuramente non con simpatie socialiste e progressiste.Mussolini non c'è nemmeno bisogno di ripetere quello che sappiamo.

rossoallosso ha detto...

interessante articolo di Kenny sul vaticano e la manipolazione in atto degli "indignati"

http://kennysideshow.blogspot.com/2011/10/pope-smokes-world-central-bank-dope.html

Anonimo ha detto...

La forte anima di Muammar s'è portato via Antonio Cassese ed ha provocato anche il nubifragio di Roma come monito all'Italia traditrice e menzognera. Mi sa che in breve si porta via anche il traditore Belusconi. Ho sognato che qualcuno lo "coglionizzava" (neologismo che significa sparare nei testicoli, parte più importante del corpo del nano). Mi pare che il preveggente De andrè gli avesse dedicato una canzone: Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura.........
sempre Mohammed Shakespeare

Fulvio ha detto...

Mi scuso per l'errore sulla morte di Cassese. Ero fuori Italia e m'è sfuggita la ferale, graditissima notizia

davide ha detto...

la ferale, graditissima notizia


con questa frase ti sei giocato ogni possibilità di prendere il posto di pierluigi battista come "commentatore" del corrierone,pensa un po' che sfiga!^_^

L'edicola è un posto dove ancora è forte la voglia di discutere delle cose della vita e della politica,quindi posso dire che a un buon numero di gente,non sempre gheddafiana,questa guerra risulta ignobile e colonialista.Non se ne son accorti solo i rossi liberali pacitontisti ex governativi.

ps:scusa per la frivolezza della domanda,ma in Maledetta Primavera ad accompagnare le immagini del popolo e dei bambini libici c'era una canzone di Celentano.Ora per i proletari brianzoli è quasi un messia,tu hai messo quel brano perchè stava bene con le immagini o ti pare un personaggio degno di nota?Vabbè è una domanda un po'del cazzo

alex1 ha detto...

In tutto questo scenario manca l'intervento del Vaticano. Forse mi sbaglio ma non c'e' stato un solo commento od una parola di sdegno sul linciaggio di Gheddafi da parte degli squadroni della morte Nato videofilmato e trasmesso in mondovisione fra il tripudio delle iene della stampa democratica occidentale. Sembra poi che Gheddafi avesse mandato in Agosto al suo amico, cosi' lo chiamava (bell'amico!) Berlusconi una richiesta di mediazione con la Nato per la fine della guerra e dei bombardamenti che uccidono "tanti fratelli libici ed i loro bambini" come diceva la lettera, (tanto perche' era un "mostro sanguinario"...)ovviamente ignorata e dileggiata.
Alessandro

Anonimo ha detto...

No, scusate, ma mi tocca intervenire in un modo che non avrei mai immaginato, ma in quest'epoca di paradossi oramai non c'è limite all'inatteso. Mi tocca, cioè, prendere le difese di Berlusconi. Del Berlusconi amico di Gheddafi, intendo, solo di quello. Ma di quel Berlusconi voglio davvero fare qui da avvocato del diavolo, per una questione di correttezza politica ma prima ancora di semplice rispetto dei processi logici. Eccheccazzo, il più odioso delle miriadi di atteggiamenti assurdi della sinistra italiana sul caso libico è stata proprio la ridicola risposta al problema: Gheddafi è amico di Berlusconi quindi va bene tutto pur di ridicolizzare il "nano" (io sono alto 1,70 quindi non proprio un gigante, comunque). E quindi non facciamo alcuna analisi sul caso, ma atteniamoci alla versione ufficiale franco-inglese, che ci va bene perché va contro Berlusconi. Insomma, lasciamo che si bombardi un paese per otto mesi senza battere un ciglio, invochiamo i Tornado, deliriamo di "giovani rivoluzionari di Bengasi" per esecrare il Bunga-Bunga e mostrarci come sempre atlantisti ed europeisti. No, così non va, mi spiace. Berlusconi lo lascerei fuori davvero, perché sappiamo bene che senza le pressioni di Napolitano l'Italia avrebbe probabilmente tenuto un atteggiamento un po' diverso. E la lettera di Gheddafi - che, francamente, mi ha commosso nel profondo - prova, semmai, proprio che quel legame era reale, almeno per quanto concerne la persona del presidente del consiglio. Il problema sono i decerebrati in cerca di protagonismo come Frattini e La Russa, e soprattutto i poveri idioti del Pd, da Napolitano a Bersani, che non si sono nemmeno resi conto che stavano aiutando la Francia a distruggere l'influenza italiana sul Mediterraneo, Dio mio. Non ha senso adesso imputare "tradimenti" a Berlusconi, senza che nessuno di noi al momento delle decisioni di febbraio-marzo abbia scritto o detto qualcosa in palese supporto delle sue iniziali, e ben forti, perplessità sulla faccenda. È assurdo e inimmaginabile, lo so, però questa è l'era dei paradossi più impensabili. E poi, ahimé, molto probabilmente molti di noi, allora, erano molto meno gheddafiani di quanto lo fosse il brianzolo col cerone, credo che sia utile ammetterlo. In questo contesto tristissimo, le risa oscene dello stronzo di Parigi sull'Italia a me danno tanto, tanto fastidio perché, a differenza di quanto pensano i poveri democratici di turno, non sono risa dedicate a Berlusconi, ma il segno ulteriore di un'involuzione gerarchica imperiale dove le vecchie logiche di superiorità-inferiorità di popoli e culture hanno ormai cessato di essere combattute, e vengono rispolverate come dati di fatto non più discutibili.

rossoallosso ha detto...

questa è buona,ormai non esiste più limite alla vergogna e difendersi è diventato difficile,l'unica risposta che mi sento di dare è combattere le indecenze sorosiane con le nostre indecenze manifestando tutti nudi,come mamma ci ha fatto, di sicuro non ci si confonde coi comunisti del
PAME

Fabio ha detto...

Dal vaticano te lo puoi aspettare. Quello che invece mi ha deluso nel profondo (evidentemente ancora non mi sono svegliato abbastanza!) e' stato Vauro. Mi sono andato a guardare le vignette sul manifesto (scritto piccolo piccolo) e dall'inizio di questa tonnara sulla Libia ha fatto 3 o 4 vignette, e tutte contro Gheddafi! In una praticamente lo disegna come macellaio. Non me lo aspettavo. Su Le rose di Atacama, Sepulveda a un certo punto scrive: O se ye de los otros o se ye de los nuestros, o sei degli altri o sei dei nostri. Tu, Vauro, da che parte stai?

Anonimo ha detto...

Libye – Saif al-Islam Kadhafi: je n'accepterai pas les condoléances jusqu'à ce que le sourire revient aux lèvres de Elhadja Safia (25 octobre 2011)
Publié le 25/10/2011 à 23:48 - 830 visites
Source : ALGERIA ISP
Saif al-Islam a dit: Je rassure ma famille, ma mère et mes frères, je vais bien, et je suis toujours le même que vous m'aviez connu. Je ne peut pas trahir la volonté de mon père vivant, comment trahir sa volonté et son sang mort.
Il a ajouté : Les fidèles du peuple libyen, je leur dis, si nous voulons reculer, nous pouvions le faire, avant qu'on paye tout ce prix, mais maintenant nous avons passé depuis longtemps la ligne sans retour. Nous l'avons dépassé par le sang qui a coulé et la tentative de mépriser des grands hommes qui ne savent s'agenouiller qu'à Dieu seulement.
Il a ajouté: Je suis en ce moment historique et j'essaye d'éclaircir les choses, parce que certaines personnes croient que tout est terminé, alors que tout a commencé aujourd'hui. J'étais toujours un croyant de la défense de la Libye, et la vengeance des traîtres et des criminels qui ont démontré leur vrais visages au monde entier, et même si je n'étais pas un croyant de la défense de la Libye, ce qui est arrivé me pousse à retourner leur journée en nuit et leur vie en enfer, et semer la mort autour d'eux, où qu'ils soient.
Saif al-Islam a dit: "Je n'accepterai pas de condoléances pour mon père, ni mes frères, jusqu'à l'accomplissement de mon travail et mon devoir, même après cinquante ans ».
Saif al-Islam a dit : «Je demande à tous les croyants de mon affaire, qui partagent mon amour de la Libye honnête, ils sont nombreux, qui partagent avec moi la douleur de perdre un être cher, ils sont nombreux, qui partagent avec moi la douleur, la vengeance et le devoir de résistance, je les invite à ne pas récupérer la couronne perdue, mais pour récupérer la Libye perdue, pour récupérer l'honneur perdu. "
Saif al-Kadhafi a dit: les rebelles ont mis le feu et il faudra qu'ils supportent l'incendie, ils ont versé le sang, il y aura alors un fleuve de sang, nous les pardonnerons jamais, même si l'otan ne se retire pas de la Libye, il ne pourra jamais les protéger dans leurs maisons, leurs voitures et à leurs fêtes et dans leurs lieux de travail.
Saif al-Kadhafi a conclut en disant: Mouammar Kadhafi puisse dieu avoir pitié de lui nous a interdit de les brûler et nous pouvions faire cela, et il nous a interdit de bruler les puits de pétrole et j'ai même suggéré avant la chute de Tripoli de faire sauter l'aéroport mais il a refusé, mais aujourd'hui, qui les protège de nous? Je vais les bruler jusqu'à ce que le sourire revient aux lèvres de ma mère El Hadja Safia et que ma soeur Aîcha se réjouisse et fera des youyous et jusqu'à ce que la joie revient à chaque coeur plein de douleur en Libye.
Les rebelles ne sont pas courageux et ils ne seront jamais et les martyr Moatassem Kadhafi les a montré ce qu'ils valent et brigades de Moatassem vont leurs montrer plus.
Je suis le fils de mon père. Le frère de Moatassem et je suis le fils de la Libye. Je suis l'un des milliers de personnes qui ont hérité de la blessure et de la vengeance, et nous n'allons pas respecté le sang des martyrs de la Libye, si nous ne poursuivons pas leurs assassins partout, jusqu'à ce que la terre se rétrécisse autour d'eux.

alex1 ha detto...

Come al solito le guerre neo colonialiste vanno di pari passo con il razzismo. Ecco un passo di un articolo su Limes on line di un sedicente africano dal nome admin, (forse lo stesso che sul Manifesto definiva Gheddafi e la sua famiglia "pendagli da forca") il quale afferma che "In Libia invece non esiste società civile (udite!) né una classe di intellettuali. Pochissimi leggono libri o giornali. Tripoli non ha un teatro o un cinema. Ma la cosa più grave è che la popolazione, per la stragrande maggioranza, non ha nessuna cognizione di cosa siano la politica e il multipartitismo, nè ovviamente di cosa sia una democrazia."
Insomma dovendo ammettere che molti libici erano contro "i rivoluzionari" e che la resistenza e' ancora forte, ci spiega il perche'. Cioe' i libici sono "selvaggi" che devono essere "civilizzati". Giustifica poi che la tribu' di Misurata non vuole che la tribu' dei Warfalla abbia alcun ruolo nella "nuova Libia" e che rivendica piu' potere nei confronti di Bengasi, troppo morbide nel fare la guerra contro Gheddafi"(alla faccia della democrazia...).
Comunque alcuni giorni fa una manifestazione a Los Angeles davanti al Federal Building protestare contro la guerra in Afghanistan a 10 anni dall'inizio. I cartelli dicevano "fuori US/Nato". Erano circa in 300 persone in questo quartiere di uffici e dell'Universita', non molte forse ma un piccolo segnale incoraggiante...ad Oakland ieri c'e' stata una retata della polizia contro i manifestanti.
Spero che anche in Italia si muova qualcosa, sarebbe ora, gli indignados mi sembrano abbiano obiettivi vaghi e generici, poco efficaci alla lunga distanza...
Alessandro

davide ha detto...

sinceramente credo che la guerra di libia abbia diviso il campo della sinistra.
Quella extraparlamentare ed ex governativa grosso modo è solo la voce gentile e paternalista dell'occidente sul resto del mondo
Vauro è uno di essi,difensore della democrazia occidentale "buona" contro la "dittatura".Ovviamente rimanendo nei confini occidentali che diamo a questi termini.
Io rimango attaccato a una mia idea di politica,e non mi interesso delle persone che possono pur sempre fallire o "tradire"

Filippo Bovo ha detto...

Si, la guerra in Libia ha nuovamente messo a nudo quella che è una nostra costante culturale: l'eurocentrismo, meglio ancora l'occidente-centrismo. L'Occidente nella sua accezione atlantica è il faro e la sede della civiltà nel mondo, con la "democrazia" e il "libero mercato" intesi quali valori e sistemi superiori a qualsiasi altro, chiaramente "barbarico". Non c'è mica tanta differenza rispetto agli antichi greci che definivano barbari tutti gli altri popoli. E pensare che i veri barbari, invece, siamo proprio noi. Sempre a razziare tutto il resto del mondo, schiavi della crescita infinita che ci porta a fare la guerra infinita per assicurarci l'accaparramento infinito di risorse altrui.

Mauro Murta ha detto...

Quanto detto da Anonimo e da Fabio è l’impietosa verità sui tempi nerissimi che stiamo vivendo. Se solo un anno fa mi avessero detto che di lì a poco sarei stato più d’accordo con Berlusconi che con Vauro, avrei invocato una morte liberatrice. Resta il fatto che una persona comune che vota a “sinistra” è sempre e comunque infinitamente migliore di un troglodita di destra. Ma gli “opinion makers” di “sinistra” sono stati tutti arruolati fra i balilla dell’Impero. E quando dico tutti intendo dire proprio TUTTI, volenti o nolenti, consapevoli o ignari. I rari cerini nella tenebra come te, caro Fulvio, purtroppo non contano se non per i pochi poveri stronzi come noi che ci ostiniamo a non farci ingozzare di propaganda come oche da foie gras. Si arriva quindi al paradosso che Berlusconi, pure nella sua ferocia novecentesca, impersona quello che, potendo, fa oltre ai suoi interessi anche quelli del suo paese (sia pure solo perché lo considera letteralmente “suo”). I notabili “progressisti” invece, così attenti alla moda dei “diritti umani”, interpretano entusiasti e garruli il ruolo dei colonizzati felici e terrorizzati dal pericolo che qualcuno ci tolga la festa di Halloween. Se uno come Vauro, che mi è sempre parso acuto e corretto, si presta a lubrificare le rampe di lancio dei Tomahawk con le sue vignette, temo sia la prova che la propaganda ha sbaragliato le difese immunitarie anche dei più ben disposti alla ricerca della verità.

Mauro Murta