venerdì 31 agosto 2012

IL PRIVATO E’ POLITICO

poi Damasco, Tehran, Ecuador-Assange, fuochi all’Ilva e autocombustioni, liquidazione del Terzo Potere e incameramento del Quarto. Grilli pensanti e grilli parlanti. Il Terzo Stato dov’è

 "Tutti noi siamo persone, non tasti di pianoforte. Nessuno può trattarci come se fossimo tasti di pianoforte. Nessuno può schiacciarci per suonare la musica che piace a loro." (Fëdor Dostoevskij) 
Tempo nero che genera il tempo rosso che renderà possibile il tempo verde: la solidarietà va occupando il posto dell'avidità e della paura. Essendo capace di inventare, capace di creazione e di follia, la rivoluzione cubana va. Però nemici non le mancano. Tra i suoi nemici più temibili c'è il burocrate, devastatore come l'uragano, asfissiante come l'imperialismo: non ci sono rivoluzioni che non se lo allevino dentro. Il burocrate è l'uomo di legno, nato per errore degli dei. che lo fecero senza sangue, non ha stimoli né apatia, non ha parole da dire. Ha l'eco, ma non ha voce. Sa trasmettere ordini, non idee. Considera ogni dubbio un'eresia e qualunque contraddizione un tradimento. Confonde l'unità con l'unanimità e crede che il popolo, eterno minorenne, bisogna tirarlo su per le orecchie. E' del tutto improbabile che il burocrate si giochi la vita. E' del tutto impossibile che si giochi il posto. (Eduardo Galeano) 
 " La vittoria dell’economia di mercato (come chiamano oggi eufemisticamente il capitalismo) deve essere assoluta, e così la sconfitta del socialismo. Si vuole fare in modo, come diceva Hitler prima di Stalingrado, che quel nemico non si rialzi mai più. I capitalisti in effetti hanno sempre avuto un’inclinazione per l’assoluto. In tutto il mondo il capitalismo è entrato in una crisi priva di sbocchi. Non gli è rimasta altra scelta che sprofondare in un caos ecologico e sociale oppure accettare la rinuncia alla proprietà privata dei mezzi di produzione e quindi il socialismo. Ambedue le alternative significano la sua fine"
(Erich Honecker) 
 "Comprendo fin troppo bene quello che avete detto. Quello che state facendo è gettare fango su di me, sul presidente Mao Zedong e sulla Grande rivoluzione culturale proletaria, a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone... Nasconderete anche questo?" (Jiang Qing, moglie di Mao) 

 Buongiorno e ben trovati. 

 “Anni Settanta”. Dipende
Sarà un pezzo disordinato, senza capo ne coda, cavato alla rinfusa dalla montagna di ritagli, carte, documenti, email, appunti, che è cresciuta a lato della tastiera in queste settimane di blog silente (se non per i sempre validi interventi dei miei interlocutori). Avrei dovuto riordinare, scomporre, categorizzare, tematizzare, travasare in puntate, ma un po’ la canicola, un po’ la sindrome del dopo-ferie, un po’ il bassotto-ragazzino Ernesto che insiste, pena un muso di rappresaglia, a trascinarmi alle siepi dei giardinetti dove si accanisce sulle lucertole (tranquilli, grande cacciatore, non le prende mai), non ne ho né il tempo, né la voglia. Sono anche un po’ depresso per un libro del mio figlio maggiore, buona penna pensosa, che ha voluto spiattellare ai suoi lettori (gliene auguro molti) le vicende vissute col padre separato, militante di Lotta Continua, negli anni ’70, lui ragazzetto (oggi alla seconda età). Che gran peccato che di quella fioritura del ’68, dei suoi colori forti, delle sue spine e delle sue efflorescenze selvatiche, lui, pur reduce nientemeno che della “Pantera”, esile e breve ritorno di fiamma, non abbia riportato le luci indiscutibilmente abbaglianti, il calore dei fuochi esterni e interni. Ma solo un pietroso, rancoroso sarcasmo, anche squalliduccio, intossicato da ricordi falsi e impoverito da ricordi buttati, simile ai “ripensamenti” dei tanti che successivamente hanno messo la testa apposto,non lontano dalla valutazione che di quei mala tempora davano certi ambienti famigliari, tutti chiesa, banca e famiglia ristretta.