venerdì 16 novembre 2012

GUERRE, CROCI E DELIZIE. Chi muore, chi non scappa più.




Il tiranno ha tre obiettivi. Uno, l’umiliazione dei suoi sudditi; sa che un uomo di poveri spiriti non complotterà contro nessuno. Due, la diffusione di sospetti tra di  loro; poiché nessun tiranno verrà rovesciato se gli uomini non avranno iniziato a fidarsi gli uni degli altri ed ecco perché i tiranni sono in guerra con gli onesti; sanno che il loro potere ne viene minacciato, non solo perché non accettano di sottoporsi al dispotismo, ma anche perché sono leali l’uno all’altro e ad altri uomini e non fanno i delatori. Tre, il tiranno vuole che tutti i suoi sudditi siano incapaci di reagire, giacchè nessuno tenta l’impossibile e non si tenterà di abbattere un tiranno se si è privi di forza. (Aristotile)
 Madrid 14 nov. 2012

Valle Giulia 2
Non siam scappati più” dice e ripete il ritornello. E dice anche, la canzone Valle Giulia, Piazza di Spagna, splendida giornata… No alla scuola dei padroni, via il governo, dimissioni… Han impugnato i manganelli  e han picchiato come fanno sempre loro, ma all’improvviso è poi successo un fatto nuovo, un fatto nuovo, un fatto nuovo: non siam scappati più, non siam scappati più”. Corsi e ricorsi. E non finisce in farsa. Tutto sembra cambiato intorno a noi rispetto allora. Ma anche allora traevamo linfa mentale e forza fisica dall’essere inseriti in un moto ondoso mondiale che si abbatteva su un’unica diga. Il rampicante è da sempre che cerca di soffocare la quercia e la quercia è da sempre che resiste al rampicante. Il 14 novembre, perciò, un fatto vecchio-nuovo. Ma con sulla pelle ancora i segni galvanizzanti del 15 ottobre 2011 e di tanti esempi No-Tav. Siamo diventati elleni, portoghesi, spagnoli, arabi. Valle Giulia come oggi. Allora studenti che non scappano più e, più in là, cortei immusoniti e irati, ma sobri e disciplinati, guardati a vista dal Servizio d’Ordine del PCI. Oggi studenti, con dietro altre categorie, che non scappano più, di là solenni processioni immusonite e irate, condotte a vista dal servizio d’ordine CGIL. Ed elogiate dai media. Chi è l’avanguardia?

La questione è la tenuta, la continuità. L’avevamo discreta allora e prima di essere fermati, più che altro da tradimenti, abbiamo fatto per 10 anni un  mondo nuovo, perché da giovani incazzati siamo diventati organizzazione e cultura di massa. E’ questa la pietra filosofale. Oggi ci sono motivi anche più forti e più diffusi a livello globale. Questi  che  ci mettono le Tod’s in faccia, anche per paura e per vendetta di allora, sono i peggiori apparsi sulla Terra, da secoli, forse da sempre. Sono quelli della stretta finale. E quindi uno dovrebbe capire che, o adesso, o mai più. L’alternativa? O ammazzati, o minchionati. Alcune decine di migliaia di guardiani del bidone non ci possono uccidere tutti. Anche perché si inizia a camminare verso quel famoso 99%. Credo che il braccio di mare che ci  separa dai compagni iberico-ellenici, ma anche dai non rassegnati della Primavera Araba, ha fatto da innesco. C’è solo una condizione, vecchia come le Termopili e giovane come il Che Guevara: o si è pronti a giocarsi la pelle, o… sei fuori!

Più sotto un intervento di Beppe Grillo a proposito delle operazioni Gestapo del regime Monti. Altro che l’obnubilato Pasolini del ’68, forse sedotto dalle armi e dai muscoli dei celerini. Chiedo a coloro che, in buonafede, ripetono l’anatema contro Grillo e il suo movimento, sui quali in parallelo si accaniscono, in malafede, i signori dell’antipolitica e del populismo (vedi i cinque chierichetti centrosinistri della messa catto-massonica davanti al celebrante di Sky e come si sono disinteressati delle loro guerre); fatemi vedere un solo esponente di quanto si vuole definire sinistra che abbia centrato il chiodo come questo intervento di Grillo. Non me ne risulta nessuno, da quando noi di Lotta Continua, 40 anni fa, sapendo di lotta di classe facevamo lavoro politico nelle polizie e nelle forze armate per destabilizzare il meccanismo di guardia al regime.


Polizia, chi stai difendendo? Chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio? E' quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza. Ti ho visto invece scortare al supermercato una senatrice o sfrecciare in moto affiancato ad auto blu nel traffico, a protezione di condannati in giacca e cravatta, di cosiddetti onorevoli, dei responsabili dello sfascio sociale che invece di occuparsi dello Stato si trastullano con la nuova legge elettorale per salvarsi il culo e passano le serate nei talk show. Di improbabili leader a cui non affideresti neppure la gestione di un condominio che partecipano a grotteschi confronti televisivi per le primarie. Loro "non tengono" vergogna, tu forse sì. Lo spero. Soldato blu, tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Non con fumogeni ad altezza d'uomo. Chi ti paga è colui che protesta, e paga anche coloro che ti ordinano di caricarlo. Paga per tutti, animale da macello che nessuno considera e la cui protesta, ultimo atto di disobbedienza civile, scatena una repressione esagerata. Soldato blu, ci hanno messi uno contro l'altro, non lo capisci? I nostri ragazzi non hanno più alcuna speranza, dovranno emigrare o fare i polli di allevamento in un call center. Tu che hai spesso la loro età e difendi la tua posizione sotto pagata dovresti saperlo. E' una guerra, non ancora dichiarata, tra le giovani generazioni, una in divisa e una in maglietta, mentre i responsabili stanno a guardare sorseggiando il tè, carichi di mega pensioni, prebende, gettoni di presenza, benefit. Soldato blu non ti senti preso per i fondelli a difendere l'indifendibile, a non schierarti con i cittadini? Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco. E' un italiano, un'italiana come te, è tuo fratello. è tua sorella, qualche volta, come ieri per gli operai del Sulcis, un padre che ha sputato sangue per farti studiare. Sarà un atto rivoluzionario.
BEPPE GRILLO

Primavera sudeuropea
Assistiamo a due guerre parallele, condotte dagli stessi signori della guerra contro genti affini (e che se riconoscessimo affini a noi, come hanno capito quelli del 99%, guadagneremmo grandemente in forza). Non per nulla Grillo ha saputo, unico tra le sinistre minimamente rappresentative, scendere in campo contro l’apocalissi promessa all’Iran e  contro quella inflitta ai palestinesi e ai siriani. Guerre che entrambi, quella sociale, criptomilitare (per il momento non ci sparano in bocca che cilindri di ferro pieni di gas tossico), e quella militare esibiscono la “delizia” di guerre di resistenza indomabili, da noi finalmente in crescita di forza e di coscienza, e la “croce” di uno sterminio di classi e popoli destinati alla schiavitù, con gli strumenti del terrorismo, delle bombe, delle sevizie su ragazzini, donne, vecchi. Genova 2001 e Iraq come paradigmi della democratura mondiale in marcia.

Qualcuno, alla luce delle imperversare dei genocidi nazisionisti su Gaza (nel silenzio, badate, di chi si pretende, e viene tuttora onorato, come leadership dei palestinesi), inizia forse a vedere un parallelo tra il figlio di un anno di Omar Mashrawi, incenerito il 14 novembre a Gaza insieme a qualche decina  di incauti frequentatori dei parchi da gioco dell’ ”esercito più morale del mondo”, e le teste rotte dai pretoriani di regime nello stesso giorno in Italia, Portogallo, Spagna, Grecia. Estenda lo sguardo fin là dov’è proibito e veda cosa unisce quel bambino di Gaza ai suoi fratellini sgozzati da sicari degli stessi mandanti in Siria e al 15enne emofiliaco di Dezful, Iran, ucciso dalle sanzioni di Usa e UE che negano all’Iran i farmaci necessari a 8 milioni di persone. Una faccia una razza di qua e di là dal fronte. Due facce e due razze. Se questo qualcuno allungasse le proprie sinapsi a penetrare anche  in altre zone oscurate, per cogliere in Libia, Siria, Afghanistan, Iran, l’ecatombe di vita, giustizia, benessere, libertà, sovranità, del tutto simili a quella di Gaza e di piazza Syntagma, ci saremmo avvicinati all’intelligenza di coloro che sanno la guerra essere tra il 99% umano e l’1% subumano. Ora ha alzato la voce anche il Fratello Musulmano che in Egitto ha applicato ogni singola legge liberticida del predecessore e ne ha fatto ammazzare non pochi della vera Primavera. Ritira l'ambasciatore da Tel Aviv. Non fatevi illusione sulla prima scelta di Obama per la colonia passata dal laicismo all'integralismo. E' che questo Morsi sente ancora sul collo il fiato dei milioni di Piazza Tahrir, che, anche se sotto traccia, hanno mutato un po' il quadro interno del paese. 


 Lato israeliano e lato palestinese

Li pensavamo confinati nei giorni infernali della Genova di De Gennaro e di Carlo Giuliani. Si credeva che quegli energumeni corazzati fossero precipitati in una violenza da notte dei cristalli per uno sbandamento psicopatico. C’erano quegli esagerati di Bush e Berlusconi. Sono bastati il crepuscolo del guitto mannaro e l’avvento del mannaro robot per farci capire che nulla è cambiato, anzi, da Bava Beccaris a Scelba, a Rumor, a Maroni, a Cancellieri e dalla guerra che ai mercanti di cannoni ha sacrificato 600mila nostri connazionali, al Vietnam, alle altre cento guerre Usa e a quelle tutti insieme a Balcani, Iraq, Afghanistan e via depredando, schiavizzando e sterminando. E  per farci constatare, dalla No Tav a Berlino, da Occupy all’Atene dell’annientamento e di Syriza, dai quindicenni falcidiati a gas e a mazzate da un capo all’altro della penisola, ai ragazzi massacrati da Mubaraq e dal despota-fratello musulmano Morsi, che la Cupola dei cannibali e i suoi garzoni di bottega non risparmieranno più niente a nessuno. Si sono tirati sù una milizia infarcita di odio, bulimia di violenza e demenza sadica che avrà tenute e linguaggi diversi, ma spirito  e compiti comuni, da Damasco a Roma.


Trovando solidale ospitalità nel solito “manifesto”, tale Pietro Maestri, un tempo responsabile di “Guerre e pace”, rivista meritevole di Nobel per la Pace alla pari di Obama e dell’UE,  racconta dei suoi “Workshop per una pace giusta in Siria”, dove sul palco si affollavano sostenitori dei ratti delle Nato-Petrodittature e neanche con un faro da 2000 volt avresti reperito un siriano vero e un italiano per-bene. Intendendo per “bene” le basi del con-vivere civile: onestà, verità, solidarietà con i deboli e aggrediti e la battaglia all’ultimo sangue contro i nichilisti demolitori di quelle basi. Il Maestri, dal cognome ossimorico, colpito in stampa e in rete da una vagonata di rifiuti, ha così risposto: “Quale la colpa degli organizzatori, che dovevamo essere “bilanciati”? Non voler mettere sullo stesso piano una dittatura e chi la combatte, anche se non vogliamo schierarci necessariamente - bontà sua! -  con i vari gruppi dell’opposizione?”. Così parlò Maestri e così parlò Hillary Clinton. E’ gente  che ha la coazione a ripetere. Infatti, così parlò l’astuto geopolitico anche - in sintonia allora con l’altra Parca, Madeleine Albright - a proposito di “Serbi ipernazionalisti” quando questi venivano fatti a pezzi dai subnazionalismi fascisti agli ordini dell’ipernazionalismo euro-atlantico. Un vero luminare geopolitico.


Quando i bugiardi se la prendono con la loro eco
Napolitano, a completare l’ordine di servizio della P2, ha messo il piede di porco tra i cardini della magistratura, non più terzo potere dello Stato, ma maggiordomo dell’unico potere, ci hanno pensato i PDL, Lega e PD del Senato a pregustare la cacciata in carcere dei giornalisti che “diffamano”. Sallusti è ovviamente un falso scopo, sacrificabile sull’altare dove diaconi emersi dai templi bancari celebrano il sacrificio dei berlusconidi più ottusi e sputtanati e, quindi, non più trendy. Personalmente sbatterei tra le ortiche a grattarsi le pustole di una comunicazione putrescente il 90% del giornalismo italiano. Compresi i bonzi pettoruti del sindacato FNSI che allestiscono leziose kermesse contro chi “vuole mettere il bavaglio alla stampa”, mentre su occhi, orecchie e bocca loro e di tutti gli altri biancheggia un bavaglio auto-applicato su tutte le faccende, dai crimini di Obama alle malefatte di Vendola, che devono esistere esclusivamente nell’interpretazione del Potere. Mai visto preso per il collo dalla Federazione della Stampa un Enrico De Aglio (“Il Diario”) per aver dato dell’idiota complottista a chi non crede nella fandonia dell’11 settembre, o una Rossana Rossanda (“il manifesto”) per aver sbertucciato chi diceva la verità sulla Libia e per averci gabbato facendo passare per “giovani rivoluzionari” mercenari spediti a macellare un popolo.

Non solo carcere, ha ordinato il Senato, snusando aria di Torquemada. C’è anche, per il reprobo dalla critica importuna, la taglia da pagare e che lo riduce a scopino. Nonché la meravigliosa idea della “replica” del “diffamato” che mi può, senza prove, occupare questo blog da qui al giorno del Giudizio Universale. Pensate, io dico che D’Alema è più sincero del Silvio con nipote di Mubaraq, oppure che si è rotto le corna su qualsiasi cosa abbia intrapreso è quello mi spara una querela da 1 milione per diffamazione aggravata dal sessismo. Indi pretende una replica  in cui racconta  i suoi successi da quando faceva il leader della FGCI a quando risparmiava al guitto mannaro il conflitto d’interessi, a quando irrorava del suo pacifismo la Jugoslavia. Una roba peggio che il carcere.

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Intervento di Paolo Becchi, Professore ordinario di Filosofia del Diritto presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Genova

"Le prossime elezioni politiche saranno decisive, perché il loro esito sarà quello di decidere non la semplice “altalena” tra una maggioranza ed un’opposizione parlamentare, ma lo scontro politico fondamentale in atto: quello tra la “Terza Repubblica” inaugurata dal “18 Brumaio” di Napolitano e l’unica autentica forza “rivoluzionaria” presente nel Paese, il MoVimento 5 Stelle. Che lo si voglia o no, gli elettori eserciteranno, questa volta, un potere “costituente”, riscriveranno, qualunque sia l’esito della consultazione, la nostra Costituzione: con il prossimo voto, ne va del rapporto tra Parlamento e Governo, della sorte della forma “partito”, della posizione dell’Italia in Europa e nell’unione monetaria. Eppure l’esercizio del voto è, in qualche modo, sempre “manipolabile”. E le discussioni di questi mesi – e, in particolare, di quest’ultima settimana – sulle modifiche alla legge elettorale rivelano esattamente ciò che è davvero in gioco: impedire l’ascesa del MoVimento 5 Stelle che, dopo il voto in Sicilia, si è imposto come l’unico soggetto politico in grado di resistere alla consacrazione della “Terza Repubblica”. Le 
recenti dichiarazioni del Presidente del Senato Schifani sono, al riguardo, emblematiche: "Sono al lavoro sulla legge elettorale per i cittadini, ce la sto mettendo tutta, è quello che ci chiedono in tanti. Ce la facciamo, se no Grillo altro che al 30%, va all'80%". Le forze politiche si preparano, trasversalmente, alla controffensiva contro un MoVimento fatto di volti completamente nuovi, con idee chiare, semplici e precise nella testa: prima di tutte la trasformazione rivoluzionaria dell’intero ordine costituzionale, da sistema fondato sulla rappresentanza a sistema fondata sulla democrazia diretta. Prima delle elezioni siciliane, la classe politica italiana si era illusa che il MoVimento non rispecchiasse che un’ondata di malcontento popolare. Solo ora si è compreso che il sogno potrebbe diventare realtà. Ed è per questo che la legge tanto auspicata dal “mangiafuoco” della Repubblica (il Capo dello Stato) è ritornata sul tavolo delle trattative tra i partiti. Lo scopo è uno solo: una legge contra personam (vecchio pezzo di teatro del berlusconismo), contro Grillo ed il MoVimento. Grillo ha ragione, quando fa notare che - mentre sulla questione della moneta unica i partiti si trincerano dietro al rispetto per Bruxelles e l’Europa -, è proprio l’Unione Europea ad aver ha sancito nel 2003 che gli elementi fondamentali del diritto elettorale non devono poter essere modificati nell'anno che precede l’elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale. Quando parla di “colpo di Stato”, non si può dargli torto. Intanto, i vecchi partiti “mercanteggiano” sui mezzi per raggiungere lo scopo di eliminare in partenza la “rivoluzione” del MoVimento 5 Stelle. Ci sono alcuni dati di fatto, da cui si deve partire. Il sistema partitocratico è in crisi irreversibile. Il Centro-Destra ha già perso le elezioni, e tenterà soltanto di “vendere” al miglior prezzo quel 10%-12% che potrà ottenere. La Lega resterà confinata nelle sue riserve indiane. Il Centro-Sinistra si riposiziona: sembra che abbia capito di non poter “sfondare”, e si prepara ad un accordo con Casini e l’Udc. Se il Pd non punta più a vincere le elezioni, a governare da solo questo Paese, ecco che si apre lo spazio per l’approvazione di una legge elettorale a tavolino fatta per salvare quello che resta della “partitocrazia”. La trattativa sul cosiddetto “Lodo D’Alimonte” non sarebbe mai neppure cominciata se non si temesse, oggi, che il MoVimento 5 Stelle è divenuto la prima forza politica in Italia e che rischia, pertanto, di conseguire il “premio” previsto dal Porcellum (con la legge elettorale attuale, infatti, la lista o la coalizione che consegue la maggioranza relativa dei voti si vede attribuiti 340 seggi alla Camera). Lo “sbarramento” del premio di maggioranza al 40% (ed a fortiori al 42,5%) bloccherebbe il MoVimento 5 Stelle, costringendo di fatto le forze politiche che puntino ad ottenere il “premio” a formare coalizioni. Lo ha perfettamente spiegato Casini: "Saremo spazzati via [...]. Se lasciamo la legge così nulla di più facile che chi ha il 30% nelle urne prenda il 55% dei seggi". Dopo la “truffa dell’Euro”, ecco la “truffa del sistema elettorale”. Di “truffe” elettorali abbiamo illustri precedenti nella nostra storia politica: dalla legge Acerbo del 1923 alla legge del 1953, con il suo premio di maggioranza del 65%. Oggi, però, per la prima volta il meccanismo del “premio di maggioranza” viene utilizzato in funzione “negativa”, per impedire al popolo italiano di esprimere con il suo voto il disgusto per l’intero sistema politico. L’idea è quella di addomesticare le elezioni, predeterminandone, di fatto, il risultato: un governo che - guidato o meno da Monti - continui nell’opera di massacro già cominciata." Paolo Becchi

12 commenti:

andrea ha detto...

per quanto riguarda la situazione a gaza la cosa si fa vomitevole.... ancora una volta tutti i tg a piangere per i poveri israeliani che fuggono nei rifugi antiaerei...cacchio almeno loro i rifugi ce l'hanno i bambini di gaza invece crepano come mosche sotto i razzi intelligenti degli f-16 sionisti!

hamas comunque pagherà caro il fatto di aver tradito l'asse siria-iran-libano che gli ha fornito quei Fajir che ora sta usando contro israele e fornendo la'ppoggio ai ribelli nato in siria... i prossimi missili chi glieli fornirà il qatar?

andrea ha detto...

mi permetto ancora un commento...ho letto proprio oggi che sono stati assolti i criminali di guerra croati "nipotini" di ante pavelic.... naturalmente l'imparziale tribunale dell'aia non poteva mica condannare i suoi sgherri...senno' chi combatterà ancora per loro? intanto hanno milosevic, karadzic e mladic sono morti o sepolti vivi....

alex1 ha detto...

Una osservazione sull'ennesima spedizione militare (sarebbe meglio chiamarla mattanza) che israele sta compiendo a Gaza, e forse non solo li. Ho l'impressione che questa potrebbe essere una "esercitazione" per testare le proprie capacita' di combattere una prossima guerra (forse contro la Siria?). Non vi sembra strano che un missile, teoricamente lanciato da Gaza (almeno cosi' i media raccontano) che arriva su Gerusalemme, quindi una considerevole distanza, faccia imprecisati "danni", ma nessuno si fa nemmeno un graffio? Non sara' la classica "pistola fumante", come la famosa granata sul mercato di Saraievo? Con la differenza che ormai buona parte dell'opinione pubblica ha, purtroppo, digerito la linea per cui i sionisti possono, scatenare omicidi o guerre "preventive" contro singoli attivisti od ignari cittadini palestinesi, in quanto "unica democrazia (!) in medio oriente?

Anonimo ha detto...

ti segnalo questo articolo fulvio, a maggior riprova della natura fasulla e asservita del tribunale dell'aja. http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8885/
saluti nicola

Fulvio ha detto...

Andrea@
Ho dovuto eliminare un tuo commento in cui si parlava di "menare". Oggi come oggi meglio fare che parlare, specie in rete.

Fulvio ha detto...

Anonimo@ Il manifesto mi tocca leggerlo regolarmente. Il paginone sul Tribunale USA dell'Aja andrebbe bene, se non ci fossero le solite stronzate di T. De Francesco che ciancia di "nazionalismo serbo".

Fulvio Grimaldi ha detto...

myname thesame ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "ERMENEUTICA DEL MENOPEGGIO. Rombama, le due facce ...":

Sempre affilata la spada di Fulvio, complimenti. Volevo sapere cosa ne pensi della difesa ufficiale della Siria, e sopratutto dell'Iran, da parte di Russia e Cina. Sono giochi geopolitici o davvero se i nazi sionisti attaccano in Iran si scatena l'inferno quello vero? Da tempo non leggo notizie a riguardo su nessun blog, e non parlo di media mainstream, quelli non li seguo più da anni ormai. Grazie del sempre puntuale gran lavoro svolto e in bocca al lupo per tutto.

Fulvio ha detto...

myname@
Molto semplicemente e brevemente: Russia e Cina, Russia più apertamente ed energicamente, restano schierati a difesa dei principi di non interferenza, pace, sovranità, dappertutto. Lo continuano a ribadire per la Siria, è implicito per l'Iran, alleata della Siria nel fronte antimperialista. Sono loro che hanno costretto gli aggressori della Siria all'impasse. Sanno benissimo di essere gli obiettivi finali dell'imperialismo.

Anonimo ha detto...

La Merkel ha incontrato Putin e subito dopo è stata data sui TG tedeschi questa notizia:

http://www.spiegel.de/politik/ausland/krieg-in-syrien-bundeswehr-einsatz-in-der-tuerkei-a-867770.html

Siete sicuri che la Russia "protegga" la Siria???

Saluti dall'oltretomba staliniano..............

Quando noi eravamo "vivi" l'imperialfinanziarplutocapitalismo se la faceva sotto.......



Fulvio ha detto...

Anonimo?
Non vedo il collegamento tra le dichiarazioni del governo tedesco e l'incontro con Putin. Non condivido il processo alle intenzioni, nè per Grillo, nè per Putin. I fatti dicono che, non fosse stato per la Russia di Putin, la Siria sarebbe già stata libizzata. Ovunque, all'ONU, a qualsiasi livello internazionale, la Russia si oppone al militarismo interventista di Usa e UE. Nell'oltretomba staliniano, o comunque terzinternazionalista, qualcuno dovrà rispondere dell'abbandono sovietico delle rivoluzioni nel Mediterraneo, nel mondo arabo e latinoamericano, quando i PC moscaobbedienti flirtavano con le dittature installate dagli Usa e ostacolavano i processi di emancipazione dall'Egitto all'Iraq.... Pensiamo piuttosto a quanto facciamo noi per la Siria e tutti gli altri. A parte piangere su Gaza.

Anonimo ha detto...

Ma invece di fare solo chiacchiere, [erche' la Russia non manda un po' di combattenti simpatizzandi (naturalmente non "ufficiali" come fanno gli altri, sul campo ? Come si dice, le chiacchiere contano poco
Lanzo
P.S. Sono sicurisimo di aver digitato i caratteri giusti, eppure il messaggio mi ritorna. Riprovo.

stefanover ha detto...

mi piace "non siam scappati più" !!!

mi piace !

ciao Fulvio !!!!!!!