domenica 11 settembre 2016

11/9 E AFFINI: DOMANDE CHE INCHIODANO, RISPOSTE CHE NON SCHIODANO - Dirottatori sauditi inventati da Washington e promossi da Giulietto Chiesa, Regeni, Madre Teresa, curdi...




C’era da aspettarsi, nel 15° anniversario del crimine di Stati che ha cambiato il corso del mondo, che sulle macerie della vulgata ufficiale sull’11 settembre, frantumate dalle verità emerse, si scatenasse l’uragano dei media e dei loro editori di riferimento e tentasse di ricostruire su quei cascami di menzogna lo screditato 11/9 virtuale. Un mattone di cartapesta per quella ricostruzione lo ha fornito il governo Usa con l’ennesimo, grottesco depistaggio: “Sono stati i dirottatori sauditi”, sciaguratamente rilanciato da chi avrebbe dovuto stare ai fatti e alla sua prima parola.

“Viviamo immersi in una grande finzione, con vari livelli: locale, nazionale e globale, in cui i media di massa per eccellenza si combinano e si appoggiano a vicenda per creare un mondo di teleirrealtà, in cui lo spirito delle persone viene sottomesso ad un bombardamento costante per lavarne il cervello. Se non siete prevenuti di fronte ai mass media, vi faranno amare l’oppressore ed odiare l’oppresso”.(Malcolm X)

“Non pensate sia assurdo che giornalisti ignoranti, corrotti e codardi, che mentono per denaro, ne sappiano di più di fisici, chimici, architetti di grattacieli, ingegneri strutturali i quali hanno chiesto al Congresso una vera e indipendente inchiesta sull’11 settembre? E che ne sappiano di più di vigili del fuoco, soccorritori sul luogo, piloti civili e militari ed ex-alti funzionari di Stato, che tutti hanno affermato l’impossibilità fisica della versione ufficiale? Che razza di ottuso ottenebrato deve essere una persona per credere che il governo degli Usa e i suoi media abbiano più ragione delle leggi della fisica?” (Paul Craig Roberts, ex-Sottosegretario al Tesoro Usa)

«Nella città di Dio ci sarà un grande tuono, / due fratelli verranno straziati dal caos. / Mentre la fortezza regge, i grandi capi soccomberanno. / La terza grande guerra inizierà mentre la città brucerà».(Nostradamus 1654.)

Io ti chiedo, tu mi sputi
Le ottimistiche previsioni del grande profeta rinascimentale che, secondo gli ingarbugliati di esoterismo, fanno riferimento agli attentati dell’11settembre (“Due fratelli” le torri gemelle, “la fortezza”, l’imperialismo Usa, “i grandi capi”, Bush e Co.). Manteniamoci sorridenti, ma perplessi, davanti alla “terza grande guerra” e attribuiamo il resto a eccessi etilici del vecchio veggente e dei suoi estimatori. E osserviamo che sui grandi tuoni, sul caos che strazia, su chi soccombe e chi fa soccombere,  si è instaurata ai nostri cupi tempi una costante: si pongono domande, si sollevano questioni, si formulano obiezioni, quante si vuole, ma le risposte latitano. A volte vengono sostituite da assiomi, da aporie, da bla bla bla, da spari al dito che punta alla luna, cioè alle esplosioni piano per piano delle Torri Gemelle, o al retroterra spionistico di Giulio Regeni, o al passo dell’oca dei curdi sotto comando delle SS americane, tanto da mozzare il dito e lasciare indisturbata la Luna. Più spesso si salta il fosso a forza di insulti. In onore di questi curdi, vendutisi a chiunque ne condividesse l’obiettivo di rubare terre altrui, praticanti pulizie etniche all’israeliana, ascari degli Usa nello squartamento della Siria, rumoreggerà in piazza la solita compagnia di vivandiere e assistenti sociali dell’Impero. Perché i curdi sono buoni e Assad e l’80% dei siriani che stanno con lui sono cattivi. A prescindere. Così detta l’ordine di servizio. Anche qui domanda inevasa: che ci fanno i pacifisti e i non violenti, presti, suore, sindacalisti a fianco di chi si arruola con Attila?

 Miliziano curdo con insegne Usa

Ultimamente nelle mie due pagine di FB ho esternato alcuni sommari concetti sul casino verificatosi e gigantizzato in Campidoglio o, piuttosto, allestito intorno ad esso dagli inferociti espropriati di un bottino che per legge naturale, ma anche renzista, caltalgironesca, malagosa, montezemoliana, granmaestrista e ‘ndrinesca, non deve subire soluzioni di continuità proprietaria. In somma sintesi avevo espresso l’infantile concetto: meglio comunque questi, che ancora devono operare, che coloro che hanno operato. Lo dicevo alla luce dei fari da 3000 volt accesi sulle cazzate di alcuni sprovveduti 5 Stelle, e dei cerini con cui si trasformavano in ombre evanescenti quanto molti provvedutissimi 5 Stelle hanno fin qui combinato sul territorio (No Tav, No Muos, No Trivelle, no Grandi Opere, No Basi Sarde, No Cementificazioni, No Acqua privata…) e in parlamento (No Jobs Act, No Buona Scuola, No Salvabanche, No Sanzioni, No Missioni militari, No Riforma costituzionale, No Italicum, No Salvadelinquenti…). Cose su cui una sinistra che non facesse finta di essere viva e di essere tale, essendosi mutata in zombie o, per sopravvivere, in destra, dovrebbe essersi leccata i baffi e aver sentito l’impulso a correre a dare una mano..

5 Stelle? Era meglio Licio Gelli…
Sapeste che ciclone si è sollevato dalla morta gora di una pseudosinistra in ambasce di sorpasso a sinistra, come di una destra di mercato, di guerra  e di Verdini cui, tra altri terribili delitti commessi, il M5S ha frantumato l’insegna “Centrosinistra”! Se vi aspettavate argomentazioni, tesi, controtesi, un accenno di dialettica, state aspettando Godot. Solo urla e vituperio: “I 5 Stelle sono come Casa Pound, nazisti, massoni, borghesia neoliberista che si rinnova, ladri peggio dei ladri, sputtanati, smascherati…”  Dietro le quinte di questo avanspettacolo, lo spettacolo vero vedeva coriandoli, champagne, trombette, piroette, formidabili erezioni, di una banda di festanti. C’erano tutti, a cominciare da Orfini e a finire con Buzzi, Carminati e Casamonica, passando per Alemanno, Carraro, Veltroni, Rutelli, Giacchetti redivivo e pimpantissimo. Pensoso, girava al largo in bicicletta, il solo Marino.
Questa reazione me ne ha richiamate altre consimili nelle quali, alla larga di qualsiasi confronto sull’argomento, il chiodo piantato da un ragionamento per fissare una verità  non ci si sognava minimamente di schiodarlo per appenderne un’altra di verità. Quel dito puntato a una luna era per definizione rachitico, deforme, artritico, a scatto, brutto e malevolo. Quanto al chiodo, chi l’ha visto?

E’ il sistema che scende per li rami, fino a inverarsi negli esternatori compulsivi  che imperversano in rete, mica per dire delle cose, salvo che si sono svegliati bene e o male, ma per fare sì che le cose meno inutili dette da altri, prima ancora di arrivare alla luna, siano ridotte in brandelli dal meccanismo “il dito fa schifo”.  Per esperienza modesta, ma diretta, cito il mio continuo reiterare la domanda al clan che, con ossessività maniacale e dunque più che sospetta, attribuisce ad Al Sisi cattura, tortura ed assassinio di Giulio Regeni. La domanda l’hanno sentita, ma hanno finta di non sentire. Eppure l’hanno formulata voci autorevoli. Cosa ne dite del fatto che il giovane Regeni si è formato in centri di spionaggio Usa e britannici? Cosa ne dite che per due anni abbia svolto attività di “informazione” per una società internazionale, Oxford Analytica (1.400 dipendenti, sedi a Londra, Washington, New York, Parigi), con per oggetto sociale spionaggio commerciale, provocazioni, squadroni della morte?

Les liaisons dangereuses di Regeni e Madre Teresa? 180 travolti da un camion ma manco una chiazza di sangue
Che impressione vi fa il dato, per gente normale agghiacciante, che il martire Regeni sia stato un virgulto nelle mani di specialisti delle guerre segrete, degli assassinii mirati, dello spionaggio militare, delle provocazioni terroristiche False Flag, dell’impiego di squadroni della morte, come John Negroponte, Colin McCole, ex-capo dell’Intelligence britannica, David Young spione di Nixon per Watergate e perciò finito in galera? Ma una come Chiara Cruciati del “manifesto” che, nel piccolissimo del suo quotidiano cripto-Nato, da mesi imperversa come un’erinni contro l’Egitto di Al Sisi, spara a balle (sì, balle, non palle) incatenate sul Pinochet egiziano (ignorando le quotidiane bombe FM che fanno saltare per aria magistrati, poliziotti e cittadini comuni), e si morde la lingua a sangue piuttosto che rispondere sul quadro scellerato dal quale era spuntato Regeni, in quale categoria dobbiamo inserirla?
Regeni col suo datore di lavoro Negroponte

E dati questi fatti accertati, quale può essere stato il ruolo del giovanotto in Egitto, dove governa un presidente che, grazie all’insurrezione di milioni di egiziani e a regolari elezioni, ha rimpiazzato il Fratello Musulmano, Morsi, fiduciario del colonialismo occidentale, che a tutti i costi bisogna delegittimare e destabilizzare, se non con il terrorismo capillare dei Fratelli Musulmani, con una concertata manovra della “comunità internazionale” e la relativa campagna di menzogne e calunnie alla Gheddafi e alla Assad? Sarebbe forse la prima volta che si sacrifica alla causa un proprio capro espiatorio? Perché, i 3000 delle Torri Gemelle? Quelli di Charlie e del Bataclan? Quelli di Bruxelles e Monaco?  Sono domande legittime. Perché fate finta che non ci siano? Non vi pare una bella picconata sulle proprie gonadi? Come quando il ministro degli interni francese ordina alla polizia di Nizza di distruggere tutta la documentazione delle telecamere che avrebbero dovuto registrare la mattanza del camion sul Boulevard des Anglais che, miracolosamente, dopo aver investito 180 esseri umani, non mostrava, né esso, né la strada, né i presunti feriti e morti sotto lenzuola, una sola macchia di sangue, un solo arto staccato, una sola forma umana spiaccicata.

La compagnia della nonviolenza con i violenti
Le istanze dove il chiodo piantato da una domanda, o da una contestazione, viene lasciato lì, manco guardato e tutto viene liquidato con la ridicolizzazione del piantatore da delirante teorico della cospirazione, sono ormai la regola in ogni caso in cui una vulgata ufficiale viene anche solo esaminata. Pensate ai vari chierici che ci accompagnano nell’anatema alla guerra e alle cattiverie umane, i don Ciotti, i frati Zanotelli, quelli di Assisi tutti quanti, Pax Christi, quelli di Sant’Egidio e delle confraternite pacifiste e moraliste varie, grandi presenzialisti delle sante cause, prezzemolo che dà sapore a intere campagne “di pace”, quelle compatibili, quelle che alla fine condannano le astrazioni, ma  di concreto ci tirano dentro solo Assad e i siriani che stanno con il loro presidente legittimo. Curioso come ultimamente questi, con il solito corredo finto-cerchiobottista, ma vero collaborazionista, di Arci, Ponte per, FNSI, Amnesty, Legambiente, Fiom, Ong, Movimento. Nonviolento, Tavola della Pace,  Intersos, CGIL, Assopace, Padovano…, si siano impegnati in una campagna di kermesse di pace (a Roma Piazza SS Apostoli e Casa delle Donne, ad Assisi marce notturne e diurne) parallela, ancora una volta, all’avanzata delle truppe lealiste siriane e irachene contro i “ribelli” e i curdi, e in perfetto sincronismo con la richiesta ONU e Usa di una tregua. Solo a parlare di questa gente vien voglia di mettersi la mascherina. Vogliamo veder quanti di questi parteciperanno il 2 ottobre, a Niscemi, alla manifestazione nazionale contro la base Usa del MUOS? O quanti abbiano fatto capolino in Val di Susa per impedire che una vallata e la sua popolazione siano sacrificati ai signori della guerra all’ambiente, alla salute, alle comunità, ai soldi dei cittadini?

2 ottobre 2016 Manifestazione No MUOS
Pubblicato il 23/08/2016 da Coordinamento Regionale Comitati NO MUOS in newsprimopiano // Nessun commento

Bene, non avreste pensato che il loro impeto etico, la purezza del loro perseguimento del giusto e del vero, li avrebbe dovuto far porre al formidabile papa del rinnovamento, dell’autenticità, della Chiesa dei poveri, un’elementare domanda? Quella di cosa cazzo ci faccia nel consesso dei santi e degli angeli una come Teresa di Calcutta che per tutta la vita ha seviziato miserabili malati agonizzanti in tuguri fatiscenti e luridi, negandogli gli antidolorifici “per avvicinarli al dolore di Gesù” che lei avvicinava dal lusso delle più esclusive cliniche svizzere e romane. Paladini della pace e del bene degli oppressi, Zanotelli e fratelli non dovrebbero chiedere al loro principale come concilia il vituperio contro i mercanti di armi e carne umana con la canonizzazione di una che i rapporti più intimi e redditizi li aveva con certi tiranni sanguinari e serial killer, specialisti di guerre di sterminio interne ed esterne, come Duvalier di Haiti, Somoza del Nicaragua, Reagan, il Dalai Lama?

Sono tante le domande che inchiodano e le risposte che non schiodano. Ma una le supera tutte perché riguarda qualcosa che ha cambiato il corso del mondo e della vita di tutti noi, quanto lo fece la trovata del serpente con la mela e dell’invenzione della colpa intrinseca al corpo, poi rilanciata dall’invenzione della immacolata concezione e di uno che, messo a morte sulla croce, dicono,  ci ha destinato a millenni di accettazione del dolore e di chi ce lo somministra. Ultimamente questa domanda l’ho posta a un guru del giornalismo italiano. Uno che ci ombreggia dal piedistallo di lunghi anni di corrispondenze da Mosca per il revisionista L’Unità e il capitalista La Stampa. Uno che ha il grande merito di aver trasferito in Italia, in video e su carta, le risultanze di formidabili controinchieste americane sugli attentati dell’11 settembre a New York e al Pentagono.

Il Giulietto capovolto
Giulietto Chiesa, dopo altri come Massimo Mazzucco e Maurizio Blondet, aveva dimostrato anche agli italiani che quell’operazione era un gigantesco falso, che si trattava non di abbattimento di torri con aerei pilotati da 19 sauditi e musulmani, ma di demolizione controllata con cariche precedentemente collocate ovviamente da elementi interni a governo e servizi Usa. Lo scopo: avere il pretesto e, conseguentemente, il sostegno dell’opinione pubblica, per una guerra infinita “al terrorismo” che assicurasse la realizzazione del piano neocon “per un nuovo secolo americano” (PNAC) con il dominio sull’intero globo terracqueo. Ne discendeva con evidenza logica che tutti i successivi episodi terroristici potevano ben essere collocati all’interno di quella strategia.

Contro Giulietto e gli altri, me compreso che di queste e altre false flag mi occupo da un bel po’, si scatenò una campagna di ridicolizzazione, poi di insulti e, infine, di esclusione e silenzio. Mi ricordo un virulento paginone  di irrisione e disprezzo per i “complottisti” a firma, credo, di tale Ciccarelli sul “manifesto”, perfettamente in linea con l’accanimento con cui Rossana Rossanda negava il carattere spurio delle BR, pure della seconda generazione Moretti-Balzarani-Morucci, e difendeva l’integrità e il valore rivoluzionario di Adriano Sofri. Poi la stessa menade del collateralismo chiuse ancora più malamente ordinando il ritiro da Tripoli di un inviato onesto e auspicando contro Gheddafi brigate internazionale tipo Spagna.

Giulietto stupì il mondo e finì con lo sgretolare il suo piedistallo, quando, qualche mese fa, se ne uscì con un documento che capovolgeva  l’analisi ormai prevalente - anche grazie al contributo di oltre 2000 ingegneri, architetti, costruttori, piloti, testimoni, vigili del fuoco, poliziotti, film makers, che si erano espressi sul più prestigioso periodico internazionale di fisica, “Europhysics” -   che  aveva disintegrato la versione ufficiale redatta da una commissione governativa addomesticata. Per Giulietto, stupefacentemente, era tornata valida e sostenibile quella versione: i sauditi avevano tirato le fila dell’attentato, piloti sauditi avevano dirottato aerei e, schiantandosi contro le torri, le avevano abbattute. Un’inversione a U e invasione della carreggiata opposta, di quelle che provocano sfracelli sull’autostrada.

Allo stupore si aggiungeva lo sconcerto per la quasi simultaneità tra il tuffo carpiato all’indietro con doppio avvitamento di Chiesa  e il rilancio della teoria della colpa saudita da parte di Washington, sollecitata, all’apparenza, dal desiderio di alcuni congiunti della vittime di perseguire il governo saudita in tribunale (un centinaio di famiglie delle vittime si erano unite per chiedere più propriamente l’incriminazione di Bush, Cheney e compari, ma nessuno ne ha mai parlato). Un sincronismo e una sintonia che fece riandare i maliziosi al decennio ’90-2000 in cui, da Mosca, Giulietto aveva intensamente lavorato per Radio Liberty/Free Europe, il circuito della Cia, finanziato da Soros, mirato alla destabilizzazione dei paesi dell’est socialista.

Io ti domando, tu mi sputi
Si poteva non porre a Giulietto, specie da uno che, come me, aveva collaborato con lui nella sua web-tv “Pandora” e nel Comitato No Guerra No Nato, la domanda cosa diavolo fosse successo per fargli operare un tale giro della morte logico, politico e giornalistico? Converrete che non si poteva. La risposta non ci fu, neanche con successive sollecitazioni. E dispiace, perché Giulietto ne uscì malissimo, fortemente ridimensionato, se non agli occhi dei turibolanti di cui, di solito, si circondano gli uomini che si ritengono grandi. Ma una reazione ci fu. Non proprio all’altezza del nome e dell’opera. Scatologica. Eccola e turatevi il naso: “Vai a fare in culo cialtrone rimbambito, pezzo di merda, grande figlio di puttana, puzzolente calunniatore, miserabile rincoglionito, emettitore di peti, imbecille, squilibrato, analfabeta, infame, frustrato”.  Deprimente. La reazione di un uomo debilitato dagli anni e dalle sue contraddizioni. Forse poteva reagire meglio. Forse poteva rispondere nel merito. Forse, Giulietto, ne potevi uscire in modo meno autolesionista e salvare capra e cavoli dicendo che avevi scritto in un momento di ebbrezza etilica, o di spaesamento neuronico.

Non credo che la disinformazione di Giulietto, oggrettivamente in difesa degli Usa terroristi, che sposta su quattro sprovveduto puttanieri e ubriaconi sauditi, incapaci di manovrare un ultraleggero, in parte ricomparsi in vita dopo aver essersi “polverizzati contro le Torri Gemelle e il Pentagono”, abbia di molto alterato la percezione di quanto è davvero avvenuto in quanti non corrispondono alla descrizione di Paul Craig Roberts dell’ ”ottuso ottenebrato convinto che il governo Usa e i media asserviti ne sappiano di più delle leggi della fisica”. Il guaio vero è quello che si è autoinflitto un giornalista che fino al giorno prima godeva di credibilità e sembrava  essere una delle poche voci  alternative al coro delle presstitute. Con particolari meriti per il contrasto alla russofobia alimentato dai fautori del governo e dello scontro mondiali. E come tutto questo possa aver provocato confusione almeno nel suo entourage. Perché come il tempo, le illogicità, le patenti bugie, le strane morti di testimoni, avevano minato alla base la versione di un’altra commissione manipolata, quella Warren, sull’assassinio di Kennedy, tanto da imporne una nuova che annientò le conclusioni della prima, lasciando interrogativi, ma almeno togliendo di mezzo la montatura, così è avvenuto per la boiata pazzesca della commissione sull’11/9 e sui sauditi dirottatori.

Kennedy come le Torri Gemelle

Un interrogativo rimasto apertissimo perché in grado di puntare su un retroscena credibile è quello che suscita l’Operazione Northwoods”, un piano elaborato e approvato dai capi di Stato Maggiore delle FFAA Usa e che prevedeva, nel 1962, una gigantesca False Flag da attribuire a Cuba  pochi mesi prima dei fatti di Dallas, per giustificare una nuova aggressione. Aveva programmato una serie di attentati terroristici contro installazioni pubbliche negli Stati Uniti, da attribuire ad agenti cubani, un finto attacco cubano alla base di Guantanamo e, all’apice, un charter americano, pieno di studenti in viaggio di studio in Centroamerica, che finti cubani, ma veri agenti Cia, avrebbero dovuto abbattere nei cieli dell’Isola. Previste distruzioni e centinaia di vittime. Kennedy, che oltre tutto stava già meditando un parziale ritiro dal Vietnam, poi annullato da Johnson, non se la sentì di firmare una tale mostruosità. Bush, Cheney, Wolfowitz e gli altri psicopatici neocon, invece, non si fecero scrupoli con i 3000 dell’11 settembre.

Alla storia dell’isolato Oswald che assassina Kennedy, non si è mai capito perché, non ci crede più nessuno negli Usa. E anche alla versione ufficiale dell’11/9 non crede più una maggioranza degli americani  se è vero che un sondaggio YouGov del 2013 ha scoperto che il 50% dei cittadini statunitensi  nutre dubbi sulla narrazione del governo e crede opportuna una nuova inchiesta. Il colpo decisivo alla costruzione è stato dato da quel documento di “Europhysics” in cui ha illustrato inconfutabili prove la créme de la créme di coloro che si intendono di queste cose. Un pubblico non ipnotizzato avrebbe dovuto arrivare alle stesse conclusioni fin dall’osservazione dei primi fotogrammi degli eventi al World Trade Center e al Pentagono.

Grattacieli che cadono su se stessi quasi a piombo, solo rallentati da esplosioni che fanno crollare piano su piano e che proiettano frammenti e pulviscolo a grande distanza. Una torre, la 7, zeppa di uffici Cia, che crolla ore dopo senza essere stata colpita da alcunché. Le esplosioni udite nei sotterranei dal personale delle Torri prima del presunto impatto di aerei. Liste di passeggeri dei voli mai comunicate, ma quella dei 19 dirottatori, resuscitati da Obama e da Giulietto, elencati dall’FBI entro due ore. Davanti al piccolo buco aperto nel muro del Pentagono (evidentemente da un missile) nessun detrito di un presunto aereo di linea di 100 tonnellate, né gli indistruttibili motori di titanio e le scatole nere, ne sedili, né bagagli, né resti di passeggeri. E i video delle telecamere di sorveglianza confiscati dal Pentagono e mai pubblicati.


15 anni senza risposte
Sapevate che le indistruttibili colonne d’acciaio delle torri (che si sciolgono sopra i  1.200 gradi mentre il kerosene produce al massimo 500 gradi), fondamentali elementi di prova, furono immediatamente sottratte dal sindaco Giuliani (delitto gravissimo), trasportate oltremare e fuse? Che molti personaggi altolocati, come il ministro della Giustizia Ashcroft , il sindaco di S. Francisco Brown, lo scrittore-spia Rushdie e numerosi generali del Pentagono furono avvertiti di non volare quel giorno e mai rivelarono chi glielo suggerì? Che almeno 6 dei presunti dirottatori islamici (credibilissimi per Giulietto) si sono ripresentati in vita alla BBC e a giornali britannici? Che il mentitore sulle armi di distruzione di massa irachene, Colin Powell, promise di esibire un documento con le prove della responsabilità di Osama bin Laden e non lo fece mai? Che l’FBI dovette concludere che non vi era la minima prova che Osama fosse collegato all’11/9? Che del quarto aereo detto dirottato e precipitato a Shanksville (PA) non s’è mai trovato traccia, se non un piccolo cratere tipo bomba e un mucchio di scarti di metallo? Che le drammatiche chiamate con cellulare dall’ United Airlines 93 erano false giacchè a quell’epoca nessuna telefonata era possibile dall’altezza di oltre 10mila metri a cui volava quell’aereo? Che tutti i presunti dirottatori alle scuole di volo si erano dimostrati piloti inetti e incapaci di guidare aerei di linea, ma poi avrebbero compiuto miracolose discese verticali fin quasi a terra per porsi in orizzontale contro gli obiettivi? Che l’apparato difensivo Usa prevede che aerei decollino entro al massimo 17 minuti contro eventuali intrusi negli spazi aerei sopra New York e non se n’è visto nessuno mai (risultarono tutti impegnati in esercitazioni anti-terrorismo…)

Non solo Bush, Obama, Cia, FBI. Alla colonna infame tutti i corifei
Potrei andare avanti per ore. C’è la documentazione completa nei lavori di “Europshysics”, dei tanti ricercatori statunitensi ed europei, dell’italiano Massimo Mazzucco, perfino di Giulietto Chiesa prima del suo sciagurato testacoda. Sciagurato perché l’11 settembre (e seguenti) è stato utilizzato a cambiare il mondo attraverso una successione di guerre infinite. I 3000 ammazzati dai loro governanti a New York hanno permesso di uccidere 1,5 milioni di innocenti iracheni, 300mila siriani, 100mila libici, numeri mai calcolati di afghani, yemeniti, somali. Hanno portato alla distruzione di un paese dopo l’altro, allo sradicamento di decine di milioni di persone (da lanciare contro un’Europa saccheggiata da crisi artefatte, ma dall’ ”accoglienza per tutti”). Hanno coperto la creazione, come surrogati dei propri eserciti da risparmiare (lezione del Vietnam e dell’Iraq), armate onnipresenti e onnipotenti di mercenari terroristi, di usarle per insanguinare addirittura i paesi alleati, in modo che si allineino e prendano la palla al balzo per condividere in casa la nazificazione dell’impero.


Sciagurato perché mi sembra inevitabile sancire la correità in questi crimini, che continuano, che sono senza precedenti nella Storia e minacciano la sopravvivenza di tutto e di tutti, di coloro – giornalisti e politici venduti, vigliacchi, depistatori (dirottatori sauditi), ottusi,  che hanno sostenuto una narrazione tesa a favorire l’apocalisse e a esonerarne i colpevoli, chiudendo gli occhi e le orecchie, e facendoli serrare a un pubblico-vittima, all’assordante e abbagliante dimostrazione della verità.  Riusciremo a fargliela pagare prima della fine del mondo? Sul patibolo della Storia io voglio vedere anche loro. 

36 commenti:

Blumentritt ha detto...

Mi scusi signor Grimaldi, se l'11 settembre fu un inside job o una false flag, chi pilotava gli aerei schiantatisi sulle torri secondo lei? La ringrazio per l'attenzione.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Blumentritt@
Si documenti su "Europhysics", il più autorevole giornale di fisica internazionale, dove più di 2000 fisici, chimici, architetti, esperti, testimoni, piloti hanno documentato la demolizione controllata attraverso esplosivi collocati nelle torri. Non ci sono mai stati aerei pilotati da qualcuno. Si trattava di missili mascherati da aerei, pilotati a distanza.Del resto anche i Boeing possono essere pilotati a distanza, lo confermano vari esperimenti Usa. Legga anche i documenti dei più esperti piloti di aerei civili del mondo che hanno tutti dichiarato impossibile una manovra come quella che sarebbe stata eseguita l'11/9.

Anonimo ha detto...

Proprio ieri su La Stampa speciale di quattro pagine sull' 11 settembre con diverse interviste a civili e soccorritori che lo subirono sulla loro pelle, accompagnate da altre a personaggi come Bernard-Henri Lévy. Non poteva mancare poi quella a un ex-ranger che si trovava a Bengasi la notte dell'attacco costato la vita all'ambasciatore americano, arruolatosi per "vendicarsi dei terroristi". Quando avvenne l'attentato andavo alle medie e ricordo una discussione che avevo avuto con alcuni miei compagni. Era passato un mese dall'attacco alla "civiltà" e gli americani avevano invaso l'Afghanistan, da dove arrivavano notizie di stragi di civili e di eroici marines che saccheggiavano i villaggi trucidando la popolazione. Quando protestai una mia compagna mi attaccò dicendomi "Fanno bene, bisogna vendicare la gente delle Torri Gemelle!". Stesse cazzate dettemi dal mio collega zombie 15 anni dopo. Riuscì a replicarle che "sangue chiama solo altro sangue" e a mettere in dubbio il fatto che Bin Laden fosse il responsabile dell'attentato. Lei mi repilcò che il leader di Al-Quaeda aveva dichiarato in un video la volontà di attaccare l'America. Un altro mio compagno, un imbecille totale, proponeva invece di fare uno scudo spaziale e di radere al suolo l'Afghanistan con le bombe atomiche, che tanto quelli erano tutti beduini. E questa era una discussione tra ragazzini di 12 anni, peccato che anche parecchi adulti ripetono le stesse cazzate.
Ieri tutti a ricordare gli eroici soccorritori, nessun cenno al fatto che molti di loro morirono nell'anonimato e non ricevettero le necessarie cure grazie all'ottimo sistema sanitario americano. E mi sento ancora dire che Obama è riuscito a fare la riforma sanitaria... Tutto questo quando Michael Moore in Sicko, trovandosi a Cuba, dimostrava in maniera inoppugnabile come la sanità cubana sia 100 volte meglio di quella americana, nonostante abbia meno mezzi e risorse grazie all'embargo. Come la donna che in una famacia constatava che il suo inalatore a Cuba costava solo pochi centesimi contro i 120 dollari che doveva sborsare in America. Sull'isola i soccorritori venivano finalmente curati e accuditi, ricevendo addirittura l'omaggio dei pompieri cubani. Ma no, dobbiamo sorbirci Yoani Sanchez e il sou blog sponsorizzato dalla stampa.

Su Regeni mi sento ancora dire che gli italiani in Egitto sono odiati e che lui sicuramente si era fatto trascinare da uno del posto, uno di quei selvaggi. Quando obbietto che era una spia che lavorava per gli americani mi guardano come fossi un alieno, prima di darmi del complottista. E a proposito di alieni, vogliamo parlare dell'America descritta nel nuovo Indipendence Day? Un presidente donna, cinica e retorica, che non si fa scrupoli ad attaccare una navicella aliena che poi si scopre alleata dell'Umanità (un riferimento alla Clinton?). Un'America alleata di ferro con la Cina (la Russia nel 2016 non esiste più, è solo un lontano ricordo) rappresentata da una pilota supersexy con tratti opportunamente occidentalizzati. Un'America che dall'alto della sua egemonia guida (schiavizza) il resto del mondo, senza imparare nulla dai propri errori, ma che si sa vendere bene al cinema.

Chiudo parlando ancora de La Stampa dove un articolo firmato Anna Zafesova ci informa che Vladimir Putin è intervenuto in Siria solo per riottenere un seggio al consesso delle nazioni "civilizzate", pronto ad abbandonare Assad al momento opportuno e riuscendo a far dimenticare il fallimento quella che Anna chiama "l'invasione russa dell'Ucraina". Cercano sempre di far passare i russi come un popolo inaffidabile e traditore, dimenticando che noi italiani lo siamo da sempre.

alex1 ha detto...

Corbyn è accusato di antisemitismo per aver rifiutato un invito in Israele. La sua popolarità secondo i media "sarebbe al minimo". Un bluff od un buon segno? Intanto inizia la tregua in Siria, i giornali dicono "per favorire i negoziati per una transizione politica".Io la leggo come riarmare e riorganizzare le truppe dei "ribelli moderati" ormai sconfitte politicamente e sul campo per rovesciare le sorti del conflitto. La Russia ha fatto una buona mossa strategica o sono io che sono un inguaribile pessimista?
Per la prima volta dopo 15 anni su qualche giornale, timidamente, si ricorda l'altro 11 settembre..si ricordano anche i mandanti di quell'evento?

roberto ha detto...

gli aerei che si sono schiantati sulle torri erano vuoti e pilotati a distanza. La ditta che riforniva l'avionica era la System Planning Corporation. Questa ditta stava vendendo al Pentagono un sistema (software ed hardware) che serviva a teleguidare gli aerei-bersaglio per l’addestramento dei piloti da caccia. Con questo ritrovato – Flight Termination System – aerei senza pilota potevano essere esposti alle mitragliate degli apprendisti top gun, perché non avevano nessuno a bordo: erano guidati da un operatore davanti a un computer.
Insomma, si tratta di droni. Zakheim, amico di Bush e titolare della ditta, produceva droni e sistemi di teleguida di aerei senza pilota; applicabili anche su grossi apparecchi, e a teleguidare più di un aereo contemporaneamente. Le foto del tempo mostrano una specie di "supposta" sotto il ventre degli aerei. Il politecnico di Matarò, che possiede il più sofisticato software al mondo, ha scansionato le immagini e ha dichiarato che quelle "supposte" sono parte integrante degli aerei.

tango ha detto...

Non posso crederci che un giornalista della stazza di G. Chiesa abbia tergiversato una lampante verita'. Il giorno in cui questi emeriti corruttori ( tutti con le mani nel sacco del 9/11) sfileranno sul "patibolo della storia" faro' in modo di essere presente per gustare la loro decapitazione.

Anonimo ha detto...

loro non pagheranno mai , alla faccia

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@ Frequenti pessime compagnie. Devi cambiare giro.....

Anonimo ha detto...

Fulvio Grimaldi@ eh lo so, ma ci devo pur convivere. Che tu sappia, la resistenza verde in Libia ha contatti con il governo di Tobruk e il generale Haftar?

Anonimo ha detto...

Può citare la fonte o la prova da dove può evincersi che Chiesa abbia fatto "dietro font"?
Ringrazio

Anonimo ha detto...

Innanzitutto grazie per il coraggio di continuare a parlare, pur in mezzo a tanti codardi finti sordi.
Quello che dici, a volte, può essere difficile da digerire per palati tanto rarefatti e stomaci pieni di sabbia come i nostri.
Ma la testimonianza di un autentico intellettuale, come tu sei, è un punto di riferimento imprescindibile per chi vuole capire e, prima ancora, sapere.
Ti chiedo gentilmente se puoi dire qualcosa sulla figura di Alberto Anelli/John Kleeves. Ti confesso che il primo ad aprirmi gli occhi sulla vera natura dello zio Sam è stato lui (anche se forse aveva un po' sottovalutato il ruolo dei sionisti...). La sua stessa tragica fine, è un'ulteriore sottolineatura della parola "coraggio" nel tuo curriculum.
Ti abbraccio.

Ivano

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@, Si risulta da diverse fonti. Anche che Saif al Islam, figlio di Muammar, collabora con Tobruk. Del resto Tobruk aveva annullato la legge dei Fratelli Musulmani di Tripoli che criminalizzava chiunque avesse lavorato per il precedente governo ed è sostenuto dalla tribù gheddafiane, che sono la maggioranza nel paese.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo-Ivano@ Non conosco Alberto Anelli. Me ne scrivi qualcosa?

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo su Chiesa@ Trovi l'articolo che attribuisce ai sauditi l'operazione 11 settembre cliccando su Giulietto Chiesa nel sito il fattoquotidiano.it. Io lo cito per intero nel mio post "Giulietto Chiesa, l'iroso debunker" in www.fulviogrimaldicontroblog.info

rossoallosso ha detto...

Una cosa è certa le domande che tu poni sono intellettualmente stimolanti quelle poste da Giulietto sul Fatto sono di una banalità sconcertante con risposte ovvie e talmente scontate che c'è da chiedersi come un giornale le possa pubblicare.
Da Pandora ad un più prosaico pand'oro?

Fulvio Grimaldi ha detto...

rossoallosso@
Bella battuta!

Brando ha detto...

Sull'11 settembre è ormai certo che gli Usa abbiano mentito, e risulta sorprendente il comportamento di Chiesa, ma l'attentato di Nizza non può essere un falso, altrimenti si dovrebbe dedurre che fossero tutti figuranti quelli che stavano sul lungomare. Ci sono i morti che sono certamente reali. Possibile che ci fossero i servizi e per questo sono state cancellate le prove, ma non si può negare che ci sia stato un attentato.

Sebastiano ha detto...

Mi scusi signor Grimaldi, Nostradamus dovrebbe esser morto nel 1566.
Sig

Sebastiano ha detto...

Mi scusi signor Grimaldi, Nostradamus dovrebbe esser morto nel 1566.

Sebastiano ha detto...

Mi scusi signor Grimaldi, Nostradamus dovrebbe esser morto nel 1566.

alex1 ha detto...

@Brando: personalmente dubito che un camioncino possa su di un largo boulevard di Nizza per quanto frequentato fare tutto quell macello. Avrebbe dovuto investire almeno duecento persone in meno di un km per un bilancio cosi' tragico. Neanche fossero incollati al suolo. Dicono che procedeva a 90 km/h zigzagando, ma non essendo un auto sportiva si sarebbe certamente cappottato prima. Probabilmente alcuni dei presenti saranno stati colpiti da armi da fuoco, allora cadrebbe l'ipotesi di un solo attentatore, che sarebbe stato eliminato a camion fermo. Poi I video delle telecamere di sicurezza sequestrate e probabilmente distrutte. Come per il Bataclan. Troppe contraddizioni evidenti, l'attentato c'e' sicuramente stato e le vittime pure, nessuno lo nega ma con quali dinamiche sia avvenuto e chi siano realmente mandanti ed esecutori e' tutto da chiarire. Sembra che I servizi di sicurezza pochi giorni prima avevano parlato di "possibile attentato nel sud della Francia". Come facevano a saperlo?

Anonimo ha detto...

Perché parla di "fine del mondo"?

Fulvio Grimaldi ha detto...

Sebastiano@
Si sa, ma quel versetto sul presunto 11 settembre l'ha scritto prima.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@ Perchè se non riusciamo a fermare gli Usa, Israele, la Nato, la cupola di Wall Street, con le loro guerre e devastazioni ambientali e sanitarie, e con i loro progetti di guerra nucleare, la fine del mondo è probabile. Non le pare?

Akira ha detto...

Premesso che seguo da molti anni l'intenso e importante lavoro sia di Chiesa che di Grimaldi, trovo che il continuo attacco alle affermazioni di Chiesa da parte di Grimaldi sia più una questione personale, non supportata da evidenze.
Chiesa ha "utilizzato" il dossier saudita semplicemente per dimostrare che è l'ennesima prova che la versione ufficiale è falsa e che serve un'inchiesta seria, mentre ha ribadito in conferenze recenti le sue convinzioni di sempre su chi è stato a organizzare l'11 settembre.
A riprova di quanto affermo, Chiesa ha pubblicato proprio l'11 settembre di quest'anno un articolo sul blog del Fatto Quotidiano nel quale punta il dito sulle responsabilità dirette dei vertici politici e militari USA (non sauditi) (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/11/11-settembre-due-domande-dopo-15-anni/3024680/).
Infine Pandora tv ha pubblicato un giorno fa il documentario sintesi di Massimo Mazzucco "11 Srettembre, la Nuova Pearl Harbour" (http://www.pandoratv.it/?p=10921), che ribadisce le responsabilità statunitensi nell'intera vicenda, non saudite. In conclusione: nessuna inversione a U di Chiesa, anzi.

Insomma la lettura che Grimaldi propone delle idee di Chiesa sul "dossier saudita" sembra molto, ma molto discutibile; alle domande che Grimaldi pone in questo post a Chiesa, Giulietto ha già indirettamente risposto (come illustrato sopra).
Spiace che ci siano state delle dichiarazioni offensive inviate da Chiesa a Grimaldi, ma queste non risultano pubblicate da nessuna parte; evidentemente sono parte di una conversazione privata o al limite di una email privata di cui noi conosciamo solo la versione di Grimaldi.

Spero che in futuro si ricomponga questa "frattura" e che i due giornalisti possano ritornare a collaborare: abbiamo bisogno di entrambi.

Akira ha detto...

Aggiungo il link di un'intervista radiofonica in cui Chiesa chiarisce proprio tutte le questioni poste da Grimaldi.
http://parstoday.com/it/news/world-i42226-giulietto_chiesa_11_settembre_partecipazione_operativa_di_servizi_segreti_usa_e_coinvolgimento_diretto_del_governo_saudita

Fulvio Grimaldi ha detto...

Akira@
Le contumelie di Chiesa sono state da lui inviate a una lista email pubbblica, NoGuerraNoNato.
Le rettifiche ultimamente pubblicate da Chiesa sono una toppa all'incredibile dietrofont del documento da me citato e riportato per intero in "Giulietto Chiesa, l'iroso debunker" (www.fulviogrimaldicontroblog.info), oltre a essere stato da Chiesa pubblicato su ilfattoquotidiano.it. In quel documento si affermava testualmente che erano stati i sauditi a tirare le fila dell'11 settembre e che sono stati piloti dirottatori sauditi ad abbattere le torri gemelle. L'opposto totale di quanto fin lì scritto e detto da Chiesa e di quanto infinite ricerche serie avevano dimostrato. Che ora Chiesa cerca di rifarsi una verginità facendo marcia indietro è merito di tutti coloro, e non solo mio, che ne avevano denunciato l'opportunistico tradimento della verità sull'11/9. Non è un fatto personale, ma di portata generale, come la collaborazione di 10 anni di GC a Radio Liberty, la radio Cia finanziata da Soros, che nemmeno lui ha potuto negare.

Anonimo ha detto...

stefano anelli john kleeves

Anonimo ha detto...

Ripensando al dietro front di Giulietto, non potrebbe essere che lui intendeva dire che gli arabi erano stati ingaggiati veramente, attraverso l'Arabia Saudita, per apparire come specchietto per le allodole fermo restando tutto il resto, demolizione controllata ecc...? Dopotutto almeno qualcuno di questi personaggi aveva veramente frequentato scuole di volo.In questo modo anche l'Arabia sarebbe stata coinvolta oltre a CIA, Mossad. Bisogna che mi riguardi la sua dichiarazione. Grazie Fulvio.
Claudio

roberto ha detto...

Caro Fulvio, rispondo io su Stefano Anelli. Era un politologo molto acuto e scriveva soprattutto sugli Usa con lo pseudonimo di John Kleeves. Due tra i suoi saggi sono un esempio di profonda conoscenza ed acuta analisi: "Vecchi trucchi" e "Sacrifici umani". Bisogna leggerli per rendersi conto del loro valore. Anelli abitava a Rimini, aveva vissuto a lungo negli Usa e proveniva dal vecchio Pci. Narra la vulgata che il 17 settembre 2010, alle 9 del mattino, abbia atteso la nipote Monica nell'androne del palazzo ove la donna abitava e l'abbia uccisa con un colpo di balestra. Quindi, continua la versione ufficiale, sarebbe salito con i suoi 140 Kg di peso nella sua 500 vecchio modello e recatosi sulle colline di Rimini avrebbe rivolto la medioevale arma contro di se suicidandosi. Inutile dire che molti complottisti non credono a questa versione.
P.S. la nipote Monica collaborava con lo zio nella stesura dei libri.
saluti a tutti.

Fulvio Grimaldi ha detto...

roberto@
Caro Roberto, davvero tante grazie per la gentile informazione. Se troverò un po' di tempo mi impegnerò a leggere quanto suggerisci.

alex1 ha detto...

@Roberto. Ed immagino che di tali libri non si trovi più traccia o quasi. Nessun giornale ne ha parlato se non forse il giorno dopo nella cronaca, io ho solo un ricordo vago del fatto di cronaca, ma d'altra parte non era mica la Polytoskaja eroica vittima del giogo russo, o peggio, le Pussy Riot (se non ci fossero bisognerebbe inventarle) portarici di una civiltà e di un modello culturale "superiore", quello che disprezza la Russia in quanto tale. In quel caso se ne sarebbe parlato per mesi.

Brando ha detto...

@alex1 non è vero che nessuno metta in dubbio che l'attentato ci sia stato. Scrive Grimaldi:" il ministro degli interni francese ordina alla polizia di Nizza di distruggere tutta la documentazione delle telecamere che avrebbero dovuto registrare la mattanza del camion sul Boulevard des Anglais che, miracolosamente, dopo aver investito 180 esseri umani, non mostrava, né esso, né la strada, né i presunti feriti e morti sotto lenzuola, una sola macchia di sangue, un solo arto staccato, una sola forma umana spiaccicata." Non ti sembra inverosimile? E' vero che a pensare male ci si azzecca, ma non si deve esagerare.

Anonimo ha detto...

Tutte le nefandezze uccidentali hanno un prezzo. I Russi non dimenticheranno.
Siamo bersaglio atomico, Aviano e Ghedi, insieme a Niscemi e non solo.

Chi è credente preghi, chi è più furbo, levi le ancore ALLA SVELTA dall'Italia e dall'Europa. L'aria sta diventando pesante... e la guerra nucleare si avvicina i "masters of the universe" e il loro braccio armato entreranno presto in azione contro la Russia, non è questione di "se", ma di "quando". Avverrà nel 2017, fra Settembre e Ottobre. Sono disposti a tutto e l'olocausto nucleare fa parte della loro nefanda "road map".

Max

Fulvio Grimaldi ha detto...

Max@
Questa della data è un po' alla Nostradamus. Sa di esoterico. Non ti sei sbilanciato? Le variabili sono troppe, anche per chi controlla i bottoni.

Anonimo ha detto...

@ gunther blumentritt
per me nessun aereo ha potuto penetrare nelle torri gemelle e ancora meno nel pentagono addiritura traversado 3 blocchi del pentagono!
hai mai visto il muso di un aereo di linea doppo una bella tempesta di grandine?
o ancora il muso di un aereo di linea dopo un ipatto con uno stormo di ucelli?
prova a fare una ricerca su youtube e vedrai il risultato,scusa il mio italiano sono
di un paese dell'est