lunedì 4 febbraio 2019

Tav-Guaidò: per i Cinque Stelle hic Rhodus, hic salta VENEZUELA, EUROPA, IL MINOTAURO

ATTENZIONE, QUESTO POST E' SUCCESSIVO AL PRECEDENTE, CHE QUINDI SAREBBE L'ULTIMO. MI ERO SBAGLIATO.




Il  latino dice: “Qui è Rodi, qui salta”  ed è l’intimazione  fatta da Esopo a uno che afferma di sapere fare salti altissimi. Di fronte al bivio TAV-Venezuela, va fatta ai 5 Stelle.



Il tradimento dei figli
L’Italia di Dante, Leopardi, Fenoglio, Caravaggio, Montessori; la Spagna di Cervantes, Unamuno, Dolores Ibarruri, Picasso; La Germania di Goethe, Schopenhauer, Brecht, Sophie Scholl; l’Inghilterra di Shakespeare, Byron, Dickens, Melville; la Francia di Cartesio, Olympe De Gouges, Diderot, Balzac, Verlaine….. Hanno concesso ai loro (il)legittimi governanti di decretare il Tramonto dell’Occidente. Di quell’Occidente, non colonialista, non ipocrita e sanguinario, non capitalista, in sostanza non cristiano, che era stato tenuto a battesimo da Omero, Prassitele, Euripide, Socrate, Seneca, Ovidio.

Scusate se vi mitraglio con questa grandine di nomi.. E’ che continuano a venirmi in testa, loro e tanti altri, al cospetto dell’enormità di quanto va accadendo sotto i nostri antichissimi e, oggi anche vecchi, occhi, nella sostanziale passività dei figli di quegli uomini e donne. A me, a noi, che credevamo di averla scampata, che le previsioni, ammettiamolo, ottimistiche al cospetto di quanto va precipitando, non si sarebbero avverate del tutto prima della fine del nostro passaggio, visto che ci proteggeva l’ombra di tali giganti…che almeno le parvenze, la forma, sarebbero state mantenute, tanto da non farci buttare l’ultima occhiata su una infinita distesa di ghiaccio.

Non di inverno nucleare si tratta qui, ma di un inverno che seppellisce sotto la sua lastra di ghiaccio intelligenza, coscienza, convivenza civile, progresso umano, quello di cui quegli spiriti avevano plasmato l’anima.. Bene lo stanno rappresentando in simbolo le temperature artiche che paralizzano nel gelo le più gloriose città, la più pregiata natura del Nord America. Sto parlando dell’accondiscendenza concessa, da alcuni con impudico trasporto, da altri intingendo le mani nel catino di Ponzio Pilato e, infine, da coloro di cui noi siamo partorienti cronici: i né-né. Ce n’è sono stati due, tra chi ha titoli per interpretarci, a picconare il ghiaccio e farvi filtrare luce: Manlio Di Stefano, sottosegretario 5 Stelle agli Esteri e Alessandro Di Battista, a dispetto del cranio parlante di Moavero Milanesi e della cialtroneria opportunista di chi non poteva non estendere al guitto venezuelano nella corte imperiale, la complicità in fascismo che già aveva assicurato al “carrasco” brasiliano.

Pochi hanno seguito una mira precisa. Quale orbo, quale guercio, quale strabico, hanno sparato un po’ qua e un po’ là. Ma, cianciare di elezioni dopo appena 9 mesi da elezioni vinte dal presidente con il 64% e definite corrette da tutti i corretti, caro Di Maio,  e sopratutto distribuirsi equamente tra Maduro e un fantoccio golpista di estrazione terrorista, è come mettere ai nastri, accanto a Ribot, un brocco dopato da mezzo chilo di anfetamina Monsanto.

Al nostro occhio, che non si rassegna a rinunciare a quella che era la sua luce di fiducia,  ora ridotta a scintilla, non compaiono, in tempi perfino più bui dei secoli così definiti, quando ogni ordine civile si era dissolto, forze di resistenza e contrattacco. Se non le camicie rosse dei bolivariani e i gilet gialli dei memori della rivoluzione. Se è poco, se è sterile o gravido, fatecelo vedere prima della caduta delle palpebre. Ma va anche bene dopo.


Codardo oltraggio e servo encomio
Complici in codardo oltraggio e servo encomio, questi europei hanno condiviso un progetto Venezuela che intendono far valere anche su noi: assassinio di diritto, giustizia, libertà e di quell’artificio per tenere buoni i sottoposti e fargli tramutare il sudore e le lacrime in oro, che chiamano democrazia. Carta dell’ONU, costituzioni, tavole della legge del mondo e delle nazioni frantumate. Un gaglioffo tirato su negli angoli dei topi nel palazzo imperiale, addestrato dai giannizzeri di Otpor collaudati a Belgrado e poi in tutte le rivoluzioni colorate, affidato al redivivo Elliot Abrams, massacratore in Guatemala, Salvador, Nicaragua, condannato per aver mentito al Congresso, meritevole reduce delle guarimbas del 2014 e 2017, dove con cavi attraverso le strade si tranciavano gole di chavisti e se ne bruciavano i vivi corpi. E’ lui il presidente legittimo, i cui flop di piazza vengono fotoshoppati in adunate oceaniche, mentre quelle del presidente eletto dal popolo, con metodi che già il Centro Carter e poi tutti gli osservatori internazionali, appena il maggio scorso, hanno definito la più trasparente e corretta pratica elettorale del mondo, di numeri che riflettono il 90% di venezuelani oppositori ai gangster dell’intervento esterno. E sono anche elezioni regolari quelle che in ambito occidentale incominciano a dare fastidio perché di solito non esprimono il risultato voluto. Ne faranno a meno, a partire dal Venezuela.

Se va bene ai loro editori di riferimento, va bene alla carta straccia che pubblicano. Compresa la ripresa degli assassini mirati, rilanciat8 alla grande da Obama, ora con il dimostrato tentativo di far ammazzare Maduro da una squadra di mafiosi arrivati dalla Colombia e neutralizzati a Caracas. O anche lo sbarco in Colombia, preannunciato da Bolton, di squadre della morte di Marines da far fare in Venezuela ciò che hanno fatto negli anni ’80 in Salvador, Guatemala e Nicaragua, al comando dell’oggi rigenerato per la bisogna venezuelana, Elliot Abrams.


L’ucrainizzione del Venezuela
La finta democrazia e il reale totalitarismo, magari di fibra anziché di filo spinato, degli Stati europei, che, dal sottosuolo in cui li nascondevano le cerimonie dei palazzi quirinalizi e la macchina del fumo alimentata dai media a menzogna e inganno unificati, ora sono emersi alla luce, forti dei nuovi metodi di annientamento di corpi e cervelli forniti dalle tecnologie e dalle piattaforme, sono più colpevoli  della stessa Città del Sole Nero americana. Ucraina, Libia, Siria, Iraq, Afghanistan…. hanno assistito - e quasi sempre condiviso – a una marcia della Notte dei Morti Viventi che ha seminato decine di milioni di morti innocenti e raso al suolo condizioni di vita e testimonianze di civiltà, senza le quali siamo come quelle ultime foglie della quercia, davanti alla mia finestra, che tremulano gialle, secche, intirizzite, sullo sfondo grigio di un cielo svanito. E oggi, agitando vanghe che seppelliscano la più bella fioritura dell’America Latina, non si rendono conto che stanno scavando la propria fossa. Illusi di essere ammessi nella capsula spaziale dell’Impero, qualunque cosa sia, si offrono a pulirne i servizi.

Pifferai e topi
Avete visto come Trump, da marionetta recalcitrante ai fili del Grande Puparo, da reietto e inetto populista, infido sguattero dei russi, imprevedibile ciarlatano erettore di muri, con questa mossa abbia finalmente ricevuto dallo Stato Profondo la corona di Obama, golpista e bellicista principe, che fin qui gli era stata negata. Mossa sognata di giorno e di notte, fin dall’epifania davvero rivoluzionaria di Hugo Chavez nel 1988, dai burattini collocati nella Casa Bianca dal rettilario dell’Intelligence, dai negromanti di Wall Street, dai tossici del petrolio, dal New York Times, standard aureo di una stampa che nella menzogna ha scoperto la sua pietra filosofale. E dai reazionari del mondo intero di cui Chavez e poi Maduro, dando casa, istruzione, salute, dignità, hanno svelato i trucchi.

Ora costoro, ratti appresso al pifferaio che tira verso l’abisso, danno il loro pieno appoggio alla disintegrazione. Una disintegrazione, affidata al pifferaio di Washington e  a cui rosicchiano i suoi topi,. del diritto internazionale e di ogni pretesa, mascherata dalla carta velina delle coperture mediatiche, di democrazia, ancorché formale. Sulla strada futura dell’umanità sgambetta un guappetto da Circolo della Caccia, fattosi apprezzare per come, appeso ai fili della marionetta a stelle e strisce, a sua volta manovrato da dietro le quinte, ha saputo mozzare teste e sfondare ventri plebei. Dalla platea applaudono spettatori che si credono vivi in virtù dei loro battimani, mentre si afflosciano infestati dai vermi.



I tempi della clava
I poteri finanziar-militari, repressivi e decerebranti, che guidano la parte nord-occidentale del mondo hanno deciso che era giunta, nei fatti, la fine di ogni pretesa di distinzione tra bene e male, giusto e ingiusto. Ritengono di essere capaci ormai, grazie agli strumenti militare, sicuritario, di spoliazione FMI e BCE e agli stregoni digitali, di organizzare i controlli, i condizionamenti psicofisici e la trasformazione della  libertà in carcassa, in misura tale da poter abbandonare ogni finzione, seppure di una democrazia tutta di fuffa. Già Facebook e gli altri ci hanno abituati a vedere bandita la nostra scelta di opinione e la manifestazione della stessa. I media hanno attribuito a Maduro la crisi economico-sociale del paese più benestante ed equo del Continente e oltre, precipitata invece in catastrofe per i sabotaggi e le sanzioni genocide che, a partire da Obama, gli Usa si permettono di infliggere ai paesi disobbedienti e che, da noi condivise, causano più eccidi delle guerre per fame, freddo, malattie, ma dai pacifisti e sinistri vari sono sorvolate come male minore, trascurabile. C’era corruzione nel bolivarismo? C’era chi ha mollato, chi s’è approfittato? Accusa mossa dal paese che su 176 è il 69° per corruzione, dietro al Ruanda, è il lancio della prima pietra da parte di Berlusconi. Dei lupi di Wall Street, degli zombie nelle porte girevoli tra Cia, Pentagono e business, neanche a parlarne.

Un Occidente capeggiato da uno Stato, fallito (20mila miliardi di dollari di debito), ma armato più di tutti gli altri messi insieme, utilizzato dal vertice della Piramide per togliersi dai piedi sempre più umanità in eccesso  e devastare più parti di pianeta, nel tempo più breve di qualsiasi predecessore, persiani, romani, mongoli, ottomani, musulmani, cristiani, nazifascisti, a Caracas ha gettato la maschera definitivamente. Salvano la faccia Russia, Cina, altri minori. Non è poco. Ecco perché toccherà pompare il palloncino Russiagate e attivare i ragazzi di bottega perché si schiantino, e schiantino la loro integrità, contro la Russia in nome della democrazia.

A incominciare dal ritiro Usa dal trattato INF, dei missili a corto e medio raggio, quelli che cacciammo da Comiso a forza di manganellate ricevute, grottescamente attribuito a inesistenti violazioni russe. Quelli che ora verranno collocati a casa nostra, potenziando il nostro valore di bersaglio nel caso della guerra verso la quale ci precipitano gli psicopatici fuori controllo che hanno fatto capolino a Caracas.

Rompere con Salvini, con l’UE, perché?


Può darsi che non si debba rompere con Salvini perché non sa fare assolutamente niente che non sia rozzo, volgare, sbagliato, funzionale al sistema dei padroni. Certamente non sulla sua politica delle migrazioni che, per motivi buoni o cattivi, esprime la sacrosanta volontà degli italiani di non essere fregati dall’UE e di non pagare i costi africani delle depredazioni coloniali occidentali. Può darsi che non si debba rompere con l’UE perché si tratta di burocrati democraticamente illegittimi, assoldati da lobby plutocratiche con il progetto della distruzione del benessere collettivo e di società coese e sovrane. Ma, per Zeus, sia con Salvini che con Bruxelles, è suicida non rompere per l’avallo che hanno osato offrire alla più efferata operazione contro la libertà e la verità dei nostri tempi. E’ la goccia. S’è visto che non c’è limite. Con questi, le stelle non possono più stare a guardare. Sono pronti ad avallare anche il Nobel della pace a Jack lo Squartatore. Il norvegese Quisling, l’ucraino Bandera, il croato Pavelic, Laval di Vichy sono modesti guardiani della polveriera al confronto.

Ci si impegnava per “onestà, onestà!” Ebbene con Tap e Terzo Valico si è fatta vincere la disonestà. E le famose penali le potevamo impiccare ai reati commessi  da quei devastatori. Guai se succedesse anche con il Tav, o con le secessioni regionali. Ma se dovesse capitare con l’usurpatore Guaidò e i suoi sponsor, che insieme fanno l’apice assoluta della disonestà, politica, morale, legale, umana, corroborati dagli invocatori e violatori primi dei diritti umani, allora davvero non ci sarebbero più stelle nel firmamento.
Tocca trovare una definizione da tramandare alla Storia, se ci sarà, per il sistema ormai consolidato, etichettato Trump e condiviso dalla criminalità politica, massonica,.mafiosa del continente intitolato alla figlia di Agenore, rè di Tiro e della porpora, concupita dal padre degli dei. Non basta più parlare di fascismi. Del resto, questo termine è applicato con morbosa dovizia a epifenomeni irrilevanti, o, peggio, a chi non vuole abitare i luoghi del neoliberismo atlantocentrico e proprio da quelli che oggi si assembrano ai piedi di un vitello che reputano d’oro, mentre non ne è che la metastasi Capace di farci apparire il fascismo storico il male minore.

Europa generò Minosse, tiranno crudele e poi, negli Inferi, giudice feroce dei dannati. Sua moglie Pasifae si accoppiò con il toro di Creta e ne nacque il mostro Minotauro. Che divorava vergini. Possibile che i greci avessero compreso e interpretato le vicende umane fino a 2-3000 anni dopo? Mentre il Minotauro impazza, non ci resta che aspettare il filo d’Arianna. E Teseo che lo svolge, fino a decapitare il mostro. Dov’è Teseo?




15 commenti:

luca ha detto...

Purtroppo con questa sinistra, che per chi visse i 60 e 70 risulta impronunciabile, nella migliore delle ipotesi utili idioti, c'è poco da star allegri. http://vocidallestero.it/2019/01/27/la-tesi-di-sinistra-contro-i-confini-aperti-i-parte/

Anonimo ha detto...

poi magari succederà come con Gheddafi a posteriori tutti a battersi il petto esprimendo pentimento.lacrime di coccodrillo

Fabrizio Casalegno ha detto...

www.ilfoglio.it/esteri/2019/02/04/news/il-venezuela-raccontato-da-un-italiano-di-caracas-lettera-a-di-maio-236117/amp/
E sì, avevo indovinato. I nostri connazionali oppressi dal regime sognano di tornare ai bei vecchi tempi pre-Chavez.

Fabrizio Casalegno ha detto...

https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/02/02/news/cosa-sappiayyyyyyymo-dei-400-mercenari-di-putin-in-venezuela-parecchio-235953/
Sempre Il Foglio, non sapendo più a cosa attaccarsi, si inventa di sana pianta l'arrivo di "reparti mercenari" da Russia, Cuba, miliziani Hezbollah e Delle Farc. Sembra di risentire i servizi del 2011 sui mercenari africani di Gheddafi. Salvo poi scoprire che erano quel milione di immigrati dall'Africa nera che il Colonnello aveva accolto ed integrato, a lottare per salvare il paese che gli aveva dato tutto. Meglio noi occidentali che li chiudiamo nei campi di accoglienza per non farli più uscire...

Rossana ha detto...

Se dovessi dare forma artistica al tuo amarissimo e poetico Post, caro Fulvio, ed esprimere all'unisono il mio stato d'animo, questa sarebbe quella del claustrofobico " Urlo " di Munch...Espressione drammatica della tragica Realtà che tu ci hai così artisticamente e puntualmente descritto!
L'insinuarsi subdolo della inquietante tecnologia 5G, rafforza questo senso di Gelo, che già Orwell e Huxley avevano preconizzato. Pochi si stanno interrogando circa gli effetti subitanei e futuri di questa mortifera rete...Si guardi lo strano caso dei topi e degli stormi nel Cesenatico poche settimane orsono...E non si faccia alcuna ironia, perché la " faccenda " non è marginale e fine a se stessa ma riguarda TUTTI...proprio TUTTI!La tecnologia 5G è CONNESSA con il Resto!
Rossana

Fulvio Grimaldi ha detto...

Rossana@
E' esattamente così ed è vitale e urgentissimo mobilitarsi contro questo strumento di definitiva decerebrazione e morte.

alex1 ha detto...

@anonimo: veramente pochi "democratically correct" si sono pentiti per il rovesciamento della laica e prospera Libia e l'uccisione barbara del suo leader. Ci si rammarica che di non essere riusciti a "stabilizzarla" sotto un unico governo pronto a svendere le sue ricchezze e mettersi prono agli interessi occidentali, i quali essendo differenti e contrastanti non potevano mettersi d'accordo.

alex1 ha detto...

Nella lista dei "dittatori" si è dimenticato un paese sotto la guerra da tanti anni: l'Afghanistan. Presentato sempre come posto di abitanti selvaggi, maltrattatori di donne per passatempo, analfabeti e sottosviluppati, qui il giornalista Fracassi da una chiave di lettura interessante su di un fattore importante: la produzione dell'oppio.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=237&v=E5Zw8OdKDsk

Anonimo ha detto...

la dimensione mondiale e la mondializzazione dei diritti occidentali insaporiti di salsa socialdemocratica e sempre di transito da Washington dc sia attraverso un Sanders clintonizzato o un Trump antisistema pro capitalismo libertario (sostenendo come Obama fece l'arcobaleno curdo, che curdo non è più). Come può oggi la sinistra (sedicente comunista e internazionalista e di movimento) italiana alla sinistra del PD sfiduciare l'alleato statunitense bicefalo e anti Assad che minaccia il Venezuela? quello che Fidel e Chavez mai smisero di sostenere, quello cui le lingue biforcute dell'altermondialismo giudicano dittatore come perfetti paladini del reame lasciando alla destra neofascista il piacere idiota di sparlare di Medioriente Russia e cristianità. Contorsioni italiane degne del miglior sionismo da rave party a norma di legge. E' questo il vero binomio rossobruno, ambedue con un piede nel proletariato e l'altro nella borghesia, ambedue rivolti al -popolo- e ambedue al servizio del capitale globale, sia esso municipalista-separatista (sahara marocchino la prossima vittima) sia esso italiano-europeo.

Anonimo ha detto...

@Alex1
certo,il mio era un paradosso,quando mai questi si pentono di qualcosa nemmeno del caos creato visto che ci lucrano a dovere gia a partire dall'Afghanistan in stato di guerra perenne

mario38 ha detto...

la deriva antidemocratica dell'italia l'ho potuta constatare questa mattina ad agorà,una trasmissione semplicemente vergognosa una diecina di partecipanti che non hanno fatto altro che riversare accuse su accuse contro il governo bolivariano e senza ombra di vergogna giustificare anzi ritenere legittima l'autoproclamazione di guaidò,c'era anche una certa micheli che sentenziava che le ultime elezioni della scorso hanno non erano state riconosciute come valide dalla comunità internazionale.da quando ero ragazzo ricordo le frequentazioni dei circoli della fgci,ho creduto a questi farabutti fino all'inizio di agosto 2008 quando repubblica che allora leggevo riportò dell'invasione russa della georgia,ho capito solo allora che avevo nutrito una speranza che era miseramente fallita.vorrei poter esprimere il mio sdegno diversamente ma....un'ultima cosa vorrei scrivere,mi sembrava che l'avvento di foa avrebbe cambiato qualcosa putroppo anche su questo mi ero sbagliato.prosegua con queste denunce dr.grimaldi speriamo che più si uniscano nel nome della pace e della giustizia.un saluto cordiale

Unknown ha detto...

grazie Fulvio sei uno dei pochi che mi conforta,ho appena visto l'oscena performance di Mauro Corona (che ho sempre stimato)a Cartabianca dove ha detto peste e corna di Maduro,è una vergogna.Siamo circondati da prostitute della peggior specie.Grazie ancora.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Va bene, ma non cadiamo nella trappola stronzissima dei "rossobruni", termine usato dal nemico spodestato con la coda di paglia.

Anonimo ha detto...

sfido chiunque a non voler trovare un legame tra : falangisti italiani di terza posizione in Libano negli anni 80 - internazionalismo antisiriano odierno ed il binomio academy-cst global . due piedi-due scarpe ed un corpo unico -bifrontale-. Nel grande gioco cabalistico della creazione degli opposti, il tutto supportato dalla base che crea e diffonde -lavoro- nel cinico occidente, sia esso pro o anti migrazioni, attraverso il -sociale finanziato- da chi ne crea le condizioni di esistenza attraverso la finanza e l'economia nelle sue molteplici forme capitalistiche (usaid-amnesty-fondazioni-oxfam....) col supporto del mainstream riscopertosi paraumanista ed antifascista, antiturco all'evenienza ma sempre filoatlantista per convenienza. La creazione del nemico per rafforzare l'amicizia, come le divisioni tribali cavalcate durante i colonialismi americani e africani, vecchia tattica già fallita in Vietnam dove -ciò che veniva dipinto come il nord comunista da schiacciare lottava invece per la liberazione del sud. due prospettive diametralmente opposte e sagacemente romanzate tanto da non scalfire il dominio statunitense nell'europa che sarebbe venuta con i suoi avvenieristici e artificiosi anni 80. http://www.afrocubaweb.com/ziv-cst.htm https://www.israeldefense.co.il/en/company/global-cst Un Nethanyau-Obama-Erdogan non avrebbe avuto il pass libero http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/09/09/erdogan-terrorista-protesta-al-lido_8745a4ad-0794-49fa-8921-d0cdbc3c0326.html

Anonimo ha detto...

credo manchi questo link al post precedente -anonimo- http://presscore.ca/israeli-and-uk-newspapers-report-israel-paid-mercenaries-200-a-day-to-kill-protesters-in-libya
. ipotizzabile che dal 2011 a fronte di 50000 presunti mercenari necessari, il tam tam di una paga giornaliera a 50$ si sia propagata tra le precarietà africane. Arrivare in Libia e scoprire il grande bluff necessario solo a spostare masse inermi verso l'europa nel solito e tetro risiko a supporto vaticano-società civile, con l'ovvio intento di rafforzare asti e diffidenze da veicolare verso il nuovo razzismo-intolleranza costruito e cullato, necessario tanto quanto l'ondata di sdegno altermondialista, sempre pronto a supportare gli sfregi del mercato del lavoro, sia si tratti di Almaviva e agenzie appaltanti sia si tratti di precarietà necessarie del sistema multinazionale. Per la nuova classe politica fattasi elite-arcobaleno mentre il vecchio proletariatospinto a forza verso il basso viene sapientemente adulato da destra (prima gli italiani) e da sinistra( siamo tutti migranti) ciò che non manca sono le poltrone nel nuovo stile trasversale passato dal trappismo allo startappismo, come monsateri tetri mascherati da B&B .