domenica 2 maggio 2010

CUBA-PRC-FULVIO: PARADOSSI DELLA LIBERTA'











Cari amici e compagni, scusate se vi rompo ancora con la mia, peraltro politicamente significativa e drammatica, questione personale. Queste sono le righe, accompagnate dalla dichiarazione della Direzione Nazionale del PRC e da un articolo del responsabile esteri, Fabio Amato, dalla prima pagina, che ho inviato al segretario Nazionale Paolo Ferrero e al direttore di Liberazione Dino Greco.

Caro Paolo, caro Dino,
la presa di posizione del partito e del giornale, qui sotto riprese, mi hanno rallegrato per la correttezza e il coraggio, e al tempo stesso reso attonito di fronte a un paradosso di proporzioni impressionanti. Qui si esprime esattamente la stessa posizione, a distanza di sette anni esatti, che io assunsi nel mio articolo su Cuba, nella rubrica di Liberazione “Mondocane”, del 9 maggio 2003. Il giorno dopo la pubblicazione di quell’articolo, che allora differiva dalla posizione di Bertinotti e di altri dirigenti del partito, i quali stavano conducendo la stessa campagna diffamatoria che voi oggi contrastate, l’amministratore Belisario mi comunicò per telefono la fine della mia quinquennale collaborazione a Liberazione. Oggi, senza curarsi dello strepitoso paradosso insito nel provvedimento, giornale e partito insistono a pretendere da me la restituzione della riparazione che mi venne assegnata dal giudice di primo grado nella causa da me intentata per l’ingiustizia subita, la censura imposta, la libertà d’espressione negata, la deontologia giornalistica e il diritto del lavoro violati, il danno morale ed economico subito. Mi auguro, credo con i tantissimi che in questa vertenza mi hanno sostenuto e vi hanno espresso la propria indignazione per una persecuzione che comporterebbe il silenziamento definitivo di una voce libera a difesa degli oppressi e resistenti, che vogliate rivedere una linea di azione che non è mai stata giustificabile, ma che ora, alla luce di quanto avete dichiarato su Cuba, avvallerebbe un editto bulgaro del tutto incompatibile con quelle dichiarazioni.
Cordiali saluti,
Fulvio Grimaldi


ODG DIREZIONE NAZIONALE PRC: INCONDIZIONATO SOSTEGNO E SOLIDARIETA' ALLA RIVOLUZIONE CUBANA
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Oggi alle 12.37
ODG Direzione Nazionale PRC 29-4-2010

In questi ultimi due mesi stiamo assistendo ad una campagna politico mediatica di attacco contro Cuba e la sua Rivoluzione senza precedenti. Questa campagna è condotta dalle grandi major delle comunicazione e sostenuta politicamente dalla destra neo conservatrice statunitense ed europea. Il vero obiettivo di questa vera e propria aggressione politico mediatica è impedire alla presidenza di turno dell’Unione, la Spagna, di cambiare la posizione comune dell’UE su Cuba e di eliminare le sanzioni volute dal governo Aznar. Si tenta di impedire una normalizzazione delle relazioni, di colpire Cuba per dividere e indebolire tutto il processo di cambiamento in atto in America Latina. Gli stessi che puntano l’indice contro Cuba sono stati silenti quando non complici di fronte al colpo di stato in Honduras e alla farsa delle elezioni post golpe.
Il Partito della Rifondazione Comunista ribadisce il suo sostegno e solidarietà alla Rivoluzione cubana,cosi come alle esperienze progressiste e di cambiamento dell’america latina, e impegna le proprie strutture nel rilanciare l’obiettivo della rimozione immediata del blocco economico, commerciale e finanziario, che strangola l’economia cubana da cinquant’anni.
Un blocco immorale e ingiustificato, la cui fine è stata richiesta per ben 18 volte dalla quasi totalità tutte le nazioni dell’assemblea dell’ONU, cosi come da tutti i paesi dell’america latina.

approvato all'unanimità, con una astensione

Fabio Amato
Da oltre due mesi, con particolare enfasi in Europa e nel nostro Paese, si è scatenata una campagna politico mediatica, di natura coordinata e sistematica, contro Cuba e la sua Rivoluzione. Non è naturalmente una novità, ma vale la pena cercare di capire il perché di questa tempistica. Non sfuggirà a nessuno, infatti, che i protagonisti delle campagne sono in gran parte sempre gli stessi: destra neoconservatrice statunitense ed europea, con l'immancabile Frattini e vari altri diversamente collocati che si svegliano per l'occasione.

L'obiettivo non è solo di colpire Cuba, ma tutto il processo di cambiamento che sta mutando la faccia di un intero continente, quello latinoamericano. I nostalgici di Batista e del colonialismo vorrebbero riportare le lancette della storia indietro, a quando gli Stati Uniti facevano e disfacevano a loro piacimento tutto ciò che avveniva in quello che consideravano il loro cortile di casa.

dalla prima
Fabio Amato
Non a caso questi pseudo-paladini della libertà di casa nostra, favorevoli ai bombardamenti umanitari e grancassa delle menzogne delle guerre in Iraq e Afghanistan, nulla hanno avuto da ridire pochi mesi fa nei confronti del colpo di stato in Honduras, della destituzione del suo legittimo presidente. Né si sono sognati di imporre ai golpisti un blocco commerciale come quello che colpisce da cinquant'anni Cuba, con danni ingenti alla sua economia. L'obiettivo della campagna di aggressione mediatica contro Cuba è, in questo momento specifico, quello di distruggere il tentativo, svolto dal ministro degli Esteri del governo Zapatero, Moratinos, teso a cambiare la posizione comune dell'Unione Europea che aveva introdotto delle limitazioni e sanzioni nelle relazioni Ue-Cuba. Una posizione sbagliata, voluta da Aznar, e quantomai singolare, visto che in nessun altro caso l'Ue ha una posizione comune in politica estera. Brilla, all'opposto, per divisione su tutto. Questa è la ragione per cui la campagna si scatena proprio ora, nel semestre di presidenza dell'Unione Europea della Spagna e alla vigilia del vertice Ue-America latina, per impedire che si possa arrivare alla rimozione del blocco, per far sì che l'Unione Europea mantenga questa assurda posizione, nonostante tutti i paesi dell'America latina, dal Brasile di Lula all'Argentina, passando per Morales e Chavez, chiedono a gran voce all'Ue, ma in primo luogo agli Stati Uniti, di rimuovere il blocco commerciale contro Cuba. Una richiesta che per 18 volte di seguito la quasi totalità dell'assemblea delle Nazioni Unite ha fatto propria. Questo accanimento è spiegabile solo con l'intenzione politica di voler eliminare quest'anomalia che è Cuba. L'anomalia di chi difende la propria sovranità e dignità, il diritto alla non ingerenza da parte dell'imperialismo e all'autodeterminazione, il diritto a poter decidere senza il consenso preventivo di Washington del proprio futuro. E' questa la ragione per cui tutta la sinistra latinoamericana sostiene Cuba e la sua richiesta di porre fine all'embargo. Noi siamo con loro, nel sostenere Cuba e la fine del Bloquero . Il vero scandalo nella vicenda di Cuba è il permanere di un embargo indegno e immorale. I nostalgici della guerra fredda sono coloro che fanno finta di non vedere l'ingiustizia che subisce da 5 decenni tutto il popolo cubano, coloro che accampano scuse per perpetrarlo, chi vuole mettere sotto processo una rivoluzione che sicuramente ha tanti limiti, imperfezioni, difetti, errori, che non vanno taciuti, ma che ha anche meriti troppo spesso sottovalutati. Li ricordiamo, visto che non lo fa nessuno, con le parole, insospettabili, di una relazione della Banca Mondiale: «Cuba viene riconosciuta... per i suoi successi nel campo dell'educazione e della sanità; ha un servizio sociale che supera quello della maggior parte dei paesi in via di sviluppo e in alcuni settori è comparabile a quello dei paesi sviluppati. Questo modello ha permesso a Cuba di raggiungere l'alfabetizzazione universale, di eliminare alcune malattie; ha favorito l'accesso all'acqua potabile e alla salute pubblica di base, uno dei tassi di mortalità infantile tra i più bassi della regione e una delle più lunghe speranze di vita… Secondo gli indicatori dello sviluppo del mondo del 2002, Cuba supera ampiamente alcune volte l'America Latina e i Caraibi e altri paesi con entrate medie, nei più importanti indici dell'educazione, della sanità e della salute pubblica». Per alcuni queste conquiste sono solo propaganda. Per Cuba, la sua Rivoluzione e il suo popolo, il frutto di una lotta che dura ancora oggi.

5 commenti:

  1. Caro Fulvio, oltre a rinnovarti il mio apprezzamento e la mia solidarietà, espressi anche nella raccolta di firme, vorrei fare alcune considerazioni sulle parole per me sorprendenti della dirigenza PRC. Sorprendenti perché, da molto tempo, mi sono abituato a considerare questo partito alla stregua di un’agenzia interinale di pulizie al servizio del regime a sovranità limitata che ci governa. Del resto, solo grazie a te ho saputo di questa “svolta” visto che, da molto tempo, non compro più giornali, nemmeno il manifesto: non vedo perché spendere soldi a cercare col lanternino notizie utili fra tonnellate di spazzatura “politically correct” quando posso trovarle gratis su internet.
    Ma quale svolta? Queste affermazioni, che sembrano quasi quelle di un qualunque buon elettore di sinistra, compaiono nell’ODG della direzione del partito e in un articolo del giornale letto dai soliti quattro gatti. La reputazione è salva, ma va’ a chiedere a costoro di assumere le stesse posizioni nelle campagne elettorali o ai dibattiti televisivi a cui sono invitati: qui sanno esprimere solo belati, distinguo e ferme condanne ai “regimi totalitari”. Quanto, poi, all’incondizionata fiducia dei Nostri in Zapatero, trascorrendo molto del mio tempo a lavorare in Spagna, ho avuto modo di notare come, nell’informazione locale, l’abbondanza di omaggi alle varie “damas de blanco” e l’uso smodato del termine “regime” rivolto a paesi renitenti alla briglia non abbiano nulla da invidiare a quanto ci tocca sentire nei nostri paraggi. Questo, sia chiaro, non significa che la società spagnola e la politica che questa esprime non siano abbondantemente superiori alla media europea ma, semplicemente, che nell’Occidente Mannaro “il più pulito ha la rogna”.
    Insomma, caro Fulvio, non ti fidare di questi figuri: fino a che non manifesteranno pubblicamente, e non solo in invisibili comunicati interni, posizioni anti-Nato, antisioniste e antimperialiste, insomma di minimo buonsenso, saranno sempre e solo gli acchiappateste dei boia.

    Mauro Murta

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  2. Sai che ti dico Fulvio?
    Questo comunicato del PRC ha lo stesso sapore dell'ennesimo autoattentato(sventato,of course) a TImes Square.
    E' una bufala.
    Liberazione e il PRC in questi giorni sono stati bombardati da messaggi,lettere e mail di protesta sul tuo caso. Stanno seguendo l'evoluzione della raccolta di firme e la campagna in tua solidarieta' sulla rete.
    Ti dico la mia opinione : stanno solo cercando di pararsi il culo.Come gia' Sandro Curzi anni fa, loro hanno bisogno di dimostrare che non ti hanno cacciato per divergenze di vedute politiche.Loro pubblicando questo comunicato stanno dicendo "Noi cacciare qualcuno per idee su Cuba?Macche'!Anzi, SIAMO IN PRIMA FILA,leggi sto popo' di comunicato!".La tempistica è sospetta, stanno solo mettendo le mani avanti,altrimenti ti avrebbero gia' risposto prima.
    Valerio

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  3. Contro Cuba: Luigi Berlinguer, Sergio Cofferati, Luigi de Magistris: tutti i riferimanti dei "progressisti" di casa nostra hanno votato coerentemente alla soubrette Elisabetta Gardini. Unico a votare contro la penosa risoluzione, Gianni Vattimo, in disaccordo con il suo gruppo.

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  4. Gioventu al sedere! forza nonna! cuce! cuce! cuce!
    sanso netti? casso netti !
    A.N.P.I. ccioni? me cojoni !!!!

    Nazz.us.isra: impero fondato sulle kazzopappole !
    alpha omega H0N0 vs EU-kazzapappo lari.
    Columbus Ovum: comando coma farma cologico crumenae ! Nunc et semper !
    VFV ! Vae Fictus Victor

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  5. Pochi sanno che Claudio Pica in arte Villa era un affiliato alla P2 di Licio Gelli (oltre che comunista).

    Andrea Rossi

    p.s.: dovremmo parlare ogni tanto del rapporto tra sinistra e logge massoniche, e' molto ma molto interessante...

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