Cari amici e compagni, il dado è tratto. Ho ascoltato il suggerimento della maggioranza di voi, che consiglia l'incatenamento piuttosto che lo sciopero della fame, per ora, e mi troverò in catene sotto Liberazione, Viale del Policlinico 131, Roma, il 31 maggio dalle ore 11.00. Chi vorrà venirmi a trovare è grandemente il benvenuto. Qui in calce c'è la lettera che ho mandato ai direttori e alle agenzie che hanno firmato l'appello della FNSI contro la legge-bavaglio. Vi aspetto!
AI DIRETTORI DEI GIORNALI E DELLE AGENZIE CHE HANNO FIRMATO L’APPELLO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA CONTRO LA “LEGGE BAVAGLIO”
LIBERTA’ D’ESPRESSIONE: DAL 31 MAGGIO, ORE 11, IL GIORNALISTA FULVIO GRIMALDI SI INCATENA SOTTO LA SEDE DI “LIBERAZIONE” , ROMA, VIALE DEL POLICLINICO 131,
Cari Direttori,
siete impegnati in questi giorni contro la famigerata legge sulle intercettazioni, detta “legge-bavaglio”, che intende inibire ai mezzi d’informazione di svolgere il loro diritto di cronaca e che così pone un limite anticostituzionale alla libertà d’espressione e di stampa.
Vi potrà interessare, in questo contesto, che il quotidiano del PRC “Liberazione” ha anticipato nel 2003 questa legga liberticida e persiste tuttora nel medesimo atteggiamento, nonostante il conclamato cambio di linea politica successivo alla fine della segretaria Bertinotti.
Giornalista professionista dal 1970, nel maggio 2003, collaboratore a contratto dal 1999 di Liberazione con una rubrica fissa, “Mondocane” e con reportages sulle situazioni di conflitto in varie parti del mondo, venni licenziato su due piedi, con interruzione immediata del rapporto contrattuale, comunicatami unicamente con una telefonata dell’amministratore Belisario, per aver pubblicato un articolo su Cuba che risultava non gradito all’allora segretario Bertinotti. Alla mia richiesta di una comunicazione ufficiale scritta, con le motivazioni del provvedimento, non venne data risposta. Alle proteste di migliaia di lettori, iscritti e dirigenti del partito, la direzione del giornale e lo stesso Bertinotti risposero con giustificazioni assolutamente false: non mi sarei attenuto al tema ambientalista affidatomi. Un assurdo, alla luce di cinque anni di articoli che di tutto trattavano, oltreché di ambiente, dalla guerra nei Balcani, ai conflitti in Palestina e in Iraq.
Mi rivolsi alla magistratura del lavoro e ottenni che in primo grado il giornale venisse condannato a pagarmi le retribuzioni dovute e a risarcirmi il danno morale, di immagine, professionale ed economico, con 100.000 euro. In appello, con Bertinotti presidente della Camera, tale sentenza venne contro ogni consuetudine giurisprudenziale rovesciata nel suo contrario e “Liberazione” pretende ora il pagamento di quella somma, di cui non dispongo, e mi ha già fatto pervenire il precetto esecutivo, pena il pignoramento dei miei beni. Tutto questo porta al soffocamento di una voce che da oltre mezzo secolo ha potuto esprimersi liberamente su testate come la BBC, Paese Sera, Giorni Vie Nuove, Il manifesto, Nouvel Observateur, The Middle East, L’Espresso, La Repubblica, il Tg1 e il Tg3. In questi ultimi due telegiornali ricorderete forse che svolsi un lavoro, risultato assai popolare, di giornalista ambientalista e inviato di guerra.
Il PRC e “Liberazione” allora sostenevano la lotta in difesa dell’Art.18 e oggi sono impegnati in prima linea nella difesa della libertà di stampa e di espressione minacciati dal provvedimento legislativo attualmente in discussione in Parlamento. E’ paradossale che, su questo sfondo, il partito e il giornale insistano nell’imporre a un collega, di nulla colpevole, ma vittima di un inequivocabile abuso, una sentenza e un’ inaccettabile punizione finanziaria che concretizzano proprio quella censura che oggi si combatte. Dov’è la coerenza? Vi sarei grato per un’attenzione a questa vicenda nelle vostre pubblicazioni. Da lunedì 31 maggio, ore 11, intendo incatenarmi sotto la sede di Liberazione.
Fulvio Grimaldi
visionando@virgilio.it
LIBERTA’ D’ESPRESSIONE: DAL 31 MAGGIO, ORE 11, IL GIORNALISTA FULVIO GRIMALDI SI INCATENA SOTTO LA SEDE DI “LIBERAZIONE” , ROMA, VIALE DEL POLICLINICO 131,
Cari Direttori,
siete impegnati in questi giorni contro la famigerata legge sulle intercettazioni, detta “legge-bavaglio”, che intende inibire ai mezzi d’informazione di svolgere il loro diritto di cronaca e che così pone un limite anticostituzionale alla libertà d’espressione e di stampa.
Vi potrà interessare, in questo contesto, che il quotidiano del PRC “Liberazione” ha anticipato nel 2003 questa legga liberticida e persiste tuttora nel medesimo atteggiamento, nonostante il conclamato cambio di linea politica successivo alla fine della segretaria Bertinotti.
Giornalista professionista dal 1970, nel maggio 2003, collaboratore a contratto dal 1999 di Liberazione con una rubrica fissa, “Mondocane” e con reportages sulle situazioni di conflitto in varie parti del mondo, venni licenziato su due piedi, con interruzione immediata del rapporto contrattuale, comunicatami unicamente con una telefonata dell’amministratore Belisario, per aver pubblicato un articolo su Cuba che risultava non gradito all’allora segretario Bertinotti. Alla mia richiesta di una comunicazione ufficiale scritta, con le motivazioni del provvedimento, non venne data risposta. Alle proteste di migliaia di lettori, iscritti e dirigenti del partito, la direzione del giornale e lo stesso Bertinotti risposero con giustificazioni assolutamente false: non mi sarei attenuto al tema ambientalista affidatomi. Un assurdo, alla luce di cinque anni di articoli che di tutto trattavano, oltreché di ambiente, dalla guerra nei Balcani, ai conflitti in Palestina e in Iraq.
Mi rivolsi alla magistratura del lavoro e ottenni che in primo grado il giornale venisse condannato a pagarmi le retribuzioni dovute e a risarcirmi il danno morale, di immagine, professionale ed economico, con 100.000 euro. In appello, con Bertinotti presidente della Camera, tale sentenza venne contro ogni consuetudine giurisprudenziale rovesciata nel suo contrario e “Liberazione” pretende ora il pagamento di quella somma, di cui non dispongo, e mi ha già fatto pervenire il precetto esecutivo, pena il pignoramento dei miei beni. Tutto questo porta al soffocamento di una voce che da oltre mezzo secolo ha potuto esprimersi liberamente su testate come la BBC, Paese Sera, Giorni Vie Nuove, Il manifesto, Nouvel Observateur, The Middle East, L’Espresso, La Repubblica, il Tg1 e il Tg3. In questi ultimi due telegiornali ricorderete forse che svolsi un lavoro, risultato assai popolare, di giornalista ambientalista e inviato di guerra.
Il PRC e “Liberazione” allora sostenevano la lotta in difesa dell’Art.18 e oggi sono impegnati in prima linea nella difesa della libertà di stampa e di espressione minacciati dal provvedimento legislativo attualmente in discussione in Parlamento. E’ paradossale che, su questo sfondo, il partito e il giornale insistano nell’imporre a un collega, di nulla colpevole, ma vittima di un inequivocabile abuso, una sentenza e un’ inaccettabile punizione finanziaria che concretizzano proprio quella censura che oggi si combatte. Dov’è la coerenza? Vi sarei grato per un’attenzione a questa vicenda nelle vostre pubblicazioni. Da lunedì 31 maggio, ore 11, intendo incatenarmi sotto la sede di Liberazione.
Fulvio Grimaldi
visionando@virgilio.it
Ottima battaglia, eccellente obiettivo: personale ma collettivo. Speriamo che qualcuno ti venga dietro lì a Roma. Non dovrebbe essere difficile, anzi! Sono tanti quelli che condividono questa lotta e poi dovrai magari stare attento a coloro che si limitano a "cavalcare la tigre". Cerca di organizzarti bene e forse ti conviene pure investire in questa causa quello che ti ruberanno comunque.
RispondiEliminaC'avessi connettività e na webcam, puoi fare giornalismo più o meno live sul web, con quello che ti succede lì in strada... invitare ospiti...
Nello stesso tempo ti auguro che anche in questo frangente mai ti venga a mancare l'ironia e un contagioso
rivoluzionario divertimento. Anzi , quello dell'umorismo è un esercizio che non hai tanto privilegiato nei tuoi scritti; tuttavia m'accorgo che, pur nella gravità delle tematiche di cui tratti abitualmente, l'istinto allo sberleffo non ti manca.
Potessi ti terrei almeno il cane...
ti ammiro,mi auguro che il tuo coraggio venga premiato
RispondiEliminama il cane fa compagnia!Povero Fulvio se dovesssimo toglierli pure quello!
RispondiEliminaProbabilmente questo gesto aiuterà a dar maggior visibilità alla tua lotta.Sarebbe curioso se quelli di di liberazione scrivessero sul loro giornale di censura ai danni della dandini per la sospensione del suo tedioso programma,e nemmeno una riga per quello che fanno a te.
Temo solo che avrai più spazio sui giornali di destra,magari non per una loro naturale solidarietà,ma per strumentalizzare il caso contro le sinistre,ma chi se ne frega!Lotta come sai fare,vedrai qualcosa capiterà
E poi Nando saprà ben azzannare qualche mentecatto democretino!^_^
ps:ho vistola pubblicazione della tua lettera sul Giornale,mi auguro che anche altre testate daranno spazio alla tua battaglia.Nel frattempo è già un buon inizio
Con il pensiero sono con te caro Fulvio...purtroppo vista la distanza e gli impegni non potrò passare di persona a portarti il mio appoggio in questa giusta battaglia...continuo costantemenete a fare informazione per far conoscere l'atteggiamento scandaloso che un giornale come Liberazione sta portando avanti in modo forte e contradditorio. Boh...personalmente sono perplesso....non avrei mai immaginato che fossero così ostinati nei tuoi confronti....spero che il tutto gli possa presto ribaltarsi contro perchè sono convinto che la maggioranza dei lettori di Liberazione e degli iscritti al PRC se ben informati non possono accettare la linea presa dal giornale...perlomeno lo spero.
RispondiEliminaFulvio....non sei solo in questa lotta per la giustizia....
HASTA SIEMPRE
COMPAGNOPABLO
ti vogliamo bene..
RispondiEliminalina e tutta balkan-crew