Aggiornamento della protesta contro Liberazione e il PRC.
Oggi però pensiamo soprattutto a tornare a combattere con maggiore vigore il mostro nazisionista, le SS da mare, gli emuli di Marzabotto, i rinnovatori di Auschwitz, quelli talmente fascisti e corrotti che se la sanno prendere ormai solo con gente inerme e appena hanno di fronte ccombattenti se la danno a gambe. Vedi Hezbollah. E stiamo con i palestinesi che lottano. Al diavolo quelli che tradiscono, rinnegano, collaborano, vendono se stessi e il loro popolo. Al diavolo i cerchiobottisti all'acqua santa che ancora li sostengono in Italia. Da Morgantini in giù. Comunque, coraggio, stavolta hanno davvero pisciato alla grande fuori dal vaso, pazzi di rabbia per la perdita della loro immunità-impunità nascosta dietro a un olocausto orribilmente strumentalizzato, e per il sorgere di un altro quadro geopolitico, dove l'asse Iran-Turchia-Siria-paesi antimperialisti latinoamericani sta cambiando tutto. In meglio. Oggi si deve stare con chi si oppone, in qualunque modo ritenga opportuno, ai sadici serialkiller planetari. Il Sud ci salverà. Anche dalle miserie dei bulimici opportunisti di Liberazione.
Anche dai parrucconi tanto eurodogmatici quanto provincialotti che vivono contemplandosi l'ombelico avvolto nelle vecchie carte e non si ricordano di Maria Montessori che ci insegnava come non contassero tanto i fatti, ma le relazioni che li collegano, dalle quali, come dai puntini dei giochini della Settimana Enigmistica, sorge il quadro complessivo senza il quale non si capisce nulla, si gira a vuoto e si fa dell'onanismo. Fedayin di tutto il mondo unitevi!
E poi questi infingardi, utili idioti, intimano di non bruciare le bandiere di questo stato canaglia. Non c'è fuoco migliore.Anche dai parrucconi tanto eurodogmatici quanto provincialotti che vivono contemplandosi l'ombelico avvolto nelle vecchie carte e non si ricordano di Maria Montessori che ci insegnava come non contassero tanto i fatti, ma le relazioni che li collegano, dalle quali, come dai puntini dei giochini della Settimana Enigmistica, sorge il quadro complessivo senza il quale non si capisce nulla, si gira a vuoto e si fa dell'onanismo. Fedayin di tutto il mondo unitevi!
IL GIORNALISTA FULVIO GRIMALDI INCATENATO SOTTO “LIBERAZIONE” E LA DIREZIONE NAZIONALE DEL PRC
Lunedì, 31 maggio.
Il giornalista ex-Rai-Tg3 e poi inviato di Liberazione, ha completato il primo giorno di protesta in catene sotto la sede di quello che fu il suo giornale. La protesta riprenderà domani, 1 giugno, e proseguirà fino a un incontro con il segretario nazionale del PRC, Paolo Ferrero e a una soluzione equa. Grimaldi protesta contro la legge bavaglio che sta per essere varata dalla maggioranza di governo e, in questo quadro, contro il licenziamento subito a suo tempo per la pubblicazione di un articolo su Cuba, non gradito all’allora segretario Fausto Bertinotti. Vinta la causa contro Liberazione per ingiusta interruzione del rapporto di collaborazione e la negazione della libertà d’espressione, in secondo grado, rovesciando il primo giudizio, il giudice ha condannato il giornalista a restituire a Liberazione la somma di 100.000 euro percepita come risarcimento del danno. Una sentenza che Grimaldi giudica iniqua e in violazione dell’articolo 21 della Costituzione e delle norme che regolano i rapporti di lavoro. Nonostante l’attuale direzione del partito abbia modificato la linea di Bertinotti, assumendo quella per la quale Grimaldi fu estromesso, essa insiste sulla pretesa della restituzione, pena l’esecuzione forzata sui beni del giornalista.
Dopo alcune ore si è presentato il direttore amministrativo del giornale, Mauro Belisario, e ha offerto a Grimaldi la seguente transazione: restituzione al giornale di metà della somma stabilita, ma prosecuzione della vertenza in Cassazione, al fine di poi ottenere la totalità della somma in caso di vittoria del giornale. Liberazione rasenta il fallimento. Se questo dovesse verificarsi, in caso di vittoria, Grimaldi non otterrebbe nulla dai liquidatori fallimentari, non essendoci probabilmente residui da liquidare ai creditori. In caso di sconfitta di Grimaldi, i liquidatori esigerebbero da lui i restanti 50.000 euro. Il giornalista considera l’offerta una trappola e ha insistito per la cessazione totale della vertenza, una volta che Liberazione abbia ricevuto metà della somma, anche alla luce del fatto che si tratterebbe comunque di una misura punitiva nei confronti di un giornalista che si è limitato a sostenere il diritto alla propria libertà d’espressione. LA PROTESTA DI GRIMALDI INCATENATO PROSEGUE DUNQUE FINO ALL’INCONTRO CON FERRERO E UNA SOLUZIONE SODDISFACENTE.
SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI PERIODICI
Lunedì, 31 maggio.
Il giornalista ex-Rai-Tg3 e poi inviato di Liberazione, ha completato il primo giorno di protesta in catene sotto la sede di quello che fu il suo giornale. La protesta riprenderà domani, 1 giugno, e proseguirà fino a un incontro con il segretario nazionale del PRC, Paolo Ferrero e a una soluzione equa. Grimaldi protesta contro la legge bavaglio che sta per essere varata dalla maggioranza di governo e, in questo quadro, contro il licenziamento subito a suo tempo per la pubblicazione di un articolo su Cuba, non gradito all’allora segretario Fausto Bertinotti. Vinta la causa contro Liberazione per ingiusta interruzione del rapporto di collaborazione e la negazione della libertà d’espressione, in secondo grado, rovesciando il primo giudizio, il giudice ha condannato il giornalista a restituire a Liberazione la somma di 100.000 euro percepita come risarcimento del danno. Una sentenza che Grimaldi giudica iniqua e in violazione dell’articolo 21 della Costituzione e delle norme che regolano i rapporti di lavoro. Nonostante l’attuale direzione del partito abbia modificato la linea di Bertinotti, assumendo quella per la quale Grimaldi fu estromesso, essa insiste sulla pretesa della restituzione, pena l’esecuzione forzata sui beni del giornalista.
Dopo alcune ore si è presentato il direttore amministrativo del giornale, Mauro Belisario, e ha offerto a Grimaldi la seguente transazione: restituzione al giornale di metà della somma stabilita, ma prosecuzione della vertenza in Cassazione, al fine di poi ottenere la totalità della somma in caso di vittoria del giornale. Liberazione rasenta il fallimento. Se questo dovesse verificarsi, in caso di vittoria, Grimaldi non otterrebbe nulla dai liquidatori fallimentari, non essendoci probabilmente residui da liquidare ai creditori. In caso di sconfitta di Grimaldi, i liquidatori esigerebbero da lui i restanti 50.000 euro. Il giornalista considera l’offerta una trappola e ha insistito per la cessazione totale della vertenza, una volta che Liberazione abbia ricevuto metà della somma, anche alla luce del fatto che si tratterebbe comunque di una misura punitiva nei confronti di un giornalista che si è limitato a sostenere il diritto alla propria libertà d’espressione. LA PROTESTA DI GRIMALDI INCATENATO PROSEGUE DUNQUE FINO ALL’INCONTRO CON FERRERO E UNA SOLUZIONE SODDISFACENTE.
SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI PERIODICI
Fulvio...ti ho pensato mentre a Bologna manifestavo in corteo contro USRAELE....sapevo che tu eri incatenato sotto la sede di liberazione per lottare per i tuoi diritti....sapevo anche che come tutti noi avevi tanta tristezza dentro per i compagni uccisi a bordo della flotta umanitaria. Sono con te in questa battaglia e come te penso che la proposta fatta da Belisario oltre ad essere una trappola è una truffa. Non cedere Fulvio....solo la resistenza potrà far luce su questo assurdo caso di ingiustizia e censura. Continuerò a seguire le fasi della trattativa sul blog nella speranza che presto sia fatta giustizia.
RispondiEliminaHASTAC SIEMPRE
COMPAGNOPABLO
LABBAYKA!!!
RispondiEliminacomplimenti Fulvio,qualcosa si sta muovendo,tieni duro,il fallimento del giornale non e'la tua responsabilita' ma la loro.
RispondiEliminaed allora che si rifacciano sul vero responsabile di tale situazione,quel tale FustinoBertinAjax che per una poltrona vendette non solo se stesso,i suoi elettori,il partito e di conseguenza il giornale,ma vendette anche quel poco di dignita' residua rimasta alla "sinistra"italiana.
sempre in bocca al lupo.
caro fulvio
RispondiEliminama qual'è l'articolo che scatenò le ire di fausto anni or sono?
perché non lo ripubblichi?
Mariano Orrù Francesco Zaffuto ha detto...Faccio pervenire tramite Canelibero la mia solidarietà a Fulvio Grimaldi. Se il comunismo fosse stato pervaso dal senso della libertà forse oggi potevamo essere a buon punto. saluti francesco zaffuto www.lacrisi2009.com
RispondiEliminaLa Crisi 2009
www.lacrisi2009.com
Blog di interventi su economia, storia e vicende umane a cura di francesco zaffuto. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, non viene aggiornato con periodicità, è un diario di libera opinione aperto a commenti.
Ora, la merda è debordata dall'uolter closet... è evidente a tutti... non hanno più scuse... AH ne ha fatto fuori solo 300 mila, i più poveri...su "nomina" dei loro correligionari...quanti ne hanno ammazzati loro... se gli stati cui appartengono gli assassinati avessero le palle... si schiererebbero con armi e bagagli davanti ai seguati del Pio, J'avais et Acquà... dalla triplia personalità altro che dr Jekyll e Mr Hyde...ma questi le palle non ce l'hanno...altrimenti si sarebbero viste in altre occasioni...Siamo NOI che dobbiamo SMETTEREDI di farci TERRORIZZ-ARE...E' come coi nostri LEGAIOLI...quando abbiamo gridato "e allora fatelo questo federalismo [federalismo e basta.. non fiscale, non demaniale... il federalismo è federalismo] si sono Bossati Sotto...! Per quel che3 riguarda il suo problema...siamo all'illogicodel paradossale... è come se un'assicurazione che mi ha pagato i danni poi ci ripensasse e volesse i "danni" indietro... come dicono a noi... chi ha avuto ha avuto avuto chi ha dato ha dato ha dato....tutto questo è un'immane stronzkazzata...!
RispondiEliminaA chi mi chiede dell'articolo su Cuba incriminato: è già nel blog, sotto il titolo "Il corpo del reato". Saluti a tutti.
RispondiEliminaComplimenti Fulvio! Pane al pane, vino al vino senza reticenze sugli impuniti di Israele, quelli che della Shoah fanno il peggiore scempio strumentalizzandone la memoria per finalità abiette.
RispondiEliminaSpiace che nel giornalismo di oggi si ammettano solo i "tengo famiglia".
Solidarietà per la tua lotta, coraggio!
Alessandro
P.S. lo sai che sarai attenzionato dalla commissione Nirenstein?
Sempre più assurdi... avrebbero dovuto dirti che ti ridavano il posto al giornale, non solo non chiederti i soldi indietro!
RispondiEliminaoggi è la festa della repubblica.
RispondiEliminamettete una banana sui vostri balconi
Un abbraccio a tutti voi. Quella della banana sul balcone è proprio splendida|
RispondiEliminaFulvio
Continua così, perché se fosse per il governo di Berlusioni, ma anche per la cosiddetta "opposizione" di FasSion e Sionino, col cavolo che sapremo la verità sui recenti fatti di Gaza.
RispondiEliminaCondivido perfettamente la tua "presa di posizione" riguardo al bavaglio.
RispondiEliminaMentre per la questione con Liberazione non scenderei a compromessi con Belisario. Piuttosto beneficienza a chi se la merita!
Siamo con te.
Ormai queste catene e questi bavagli ci tolgono il respiro.Ma non zittiscono quell'urlo di rabbia che rivendica le nostre libertà. Siamo con te e con tutti coloro i quali rivendicano il proprio libero pensare.
RispondiEliminaResistere
Resistere
Resistere
Visto che ferrero è valdese e tant per dover dare l'8x100 aòlla CC o allo stato dindecenza che poi lo ridà alla CC...Visto che i valdesi fanno tanta pubblicità alle radio... pubblicità che costa eccome, non facessero i zionpattolici e la smettessero di confabulare con giudici fornuti... che ci ri.pensano. Il fatto che Liberazione fallisca mi sembra una rettificata della Sorte alla Giustizia Naturale...se.dicenti ma mai.stati.komunisti loro e tutti quelli come loro. Hanno gettato falce e martello nella cacca ed ora cosa vogliono dai Komunisti?
RispondiEliminaCome diceva quella... con la falce celi taglio, col martello celi squaglio...