FULVIO GRIMALDI INCATENATO SOTTO "LIBERAZIONE" PER IL TERZO GIORNO CERCA INVANO DI TRATTENERE PAOLO FERRERO PER UN COLLOQUIO. LA PROTESTA CONTINUA.
A CHI INTERESSA MI TROVERà NEI PRESSI DI FERRERO NEL CORSO DEL CORTEO NAZIONALE DEL 5 GIUGNO A ROMA.
Lettera a Fulvio Grimaldi di Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC, e di Dino Greco, direttore di Liberazione.
Caro Grimaldì,
la riesumazione (sette anni dopo!) del caso che ti riguarda, in relazione alla riforma della sentenza di primo grado disposta dal tribunale, è in realtà priva del fondamento politico che tu insisti nell’attribuirle.
La rescissione delle collaborazioni con i giornali è un fatto, come ben sai, del tutto normale, quali che siano le motivazioni che possono determinarla.
L’attuale direzione di Liberazione, per esempio, ha risolto, nel volgere di pochi mesi, quasi due terzi delle coilaborazioni onerose di cui si avvaleva il giornale fino a tutto il 2008.
Tu hai ritenuto, a suo tempo, di contestare la legittimità della rescis.sione del tuo rapporto collaborativo. hai intrapreso una causa, l’hai vinta e hai riscosso immediatamente una importante somma a titolo ti sare itorio.
Il giornale - come suo diritto - è ricorso in appello, ritenendo ingiustificate le tue pretese, ed ha visto riconosciuto il proprio punto di vista: perché ora dovrebbe rinunciare a rientrare in possesso delle somme che la legge - quella stessa alla quale tu non hai esitato a rivolgcrti - ha giudicato noti esserti dovute?
Dici di avere utilizzato quei denari per ottime cause. Non ne dubitiamo. Ma anche Liberazione e il suo editore, il Prc, ne perseguono in proprio, con impegno e passione, in condizioni economiche che definire difficili è puro eufemismo.
Mobilitare una campagna contro di noi è dunque quanto di più sbagliato - e, ti assicuriamo, improduttivo - tu possa far.
Ti invitìamo dunque ad adottare un diverso atteggiamento e a disponi a concordare con l’amministrazione del giornale come onorare il tuo impegno.
Roma, 29 maggio 2010
******************************************************************************************************
Risposta di Fulvio Grimaldi
Caro Ferrero e caro Greco,
preciso che il secondo allegato è difettoso e non si apre.
Nè io, nè le centinaia di persone che mi e vi hanno scritto condividono la vostra tecnicistica e legalistica interpretazione della vicenda.
Non si tratta di riesumazione, ma dei tempi richiesti dalla magistratura.
La mia contestazione della rescissione su due piedi del contratto, senza l'osservanza delle norme di legge elencate nei ricorsi del mio avvocato e senza giusta causa, giustificata con menzogne, contestazione condivisa da buona parte del partito, come espresso da migliaia di proteste al giornale, corrispondeva a un diktat d'imperio del vertice del partito che negava libertà d'espressione come garantita dalla Costituzione e dallo statuto del partito. Un autentico decreto Bulgaro, in tutto analogo a quello a suo tempo inflitto ad altri e che voi avete pesantemente denunciato e combattuto. Ne ricavai un danno morale, professionale, d'immagine ed economico che fu risarcito dal giudice di primo grado.
Insistendo nella vertenza e, ora, nella pretesa della restituzione sancita da una sentenza iniqua, voi avallate quel provvedimento illegittimo e antidemocratico. Tutto ciò è quanto meno paradossale alla luce della svolta dichiarata rispetto a linea e metodi del precedente segretario e direttore. E' politicamente indecente e giustifica in pieno quella che voi definite una campagna contro di voi nella forma disperata che ho adottato e che vedrà sviluppi ulteriori e più severi.
Avvalersi di una sentenza che sancisce una censura da legge-bavaglio, contro la quale ufficialmente vi battete, per rimediare, al prezzo della riduzione in miseria di un compagno che per cinque anni ha collaborato al giornale e per un periodo maggiore ha promosso il partito con iniziative in tutta Italia, un minimo respiro alle vostre difficoltà economiche, sfida ogni criterio di onestà intellettuale e di coerenza politica.
Il mio avvocato ha già inoltrato al vostro la mia condizione ultimativa: generoso e indebito versamento da parte mia di metà della somma a condizione della chiusura definitiva della vertenza. In caso di rifiuto, ritiro la mia offerta e mi affido alla Corte di Cassazione, ben sapendo che la vostra intransigenza potrà privarmi dell'unico bene che possiedo.
Io non ho nessun impegno da onorare. Voi avete da onorare un minimo di coerenza politica e morale.
3/06/10
Fulvio Grimaldi
Caro Grimaldì,
la riesumazione (sette anni dopo!) del caso che ti riguarda, in relazione alla riforma della sentenza di primo grado disposta dal tribunale, è in realtà priva del fondamento politico che tu insisti nell’attribuirle.
La rescissione delle collaborazioni con i giornali è un fatto, come ben sai, del tutto normale, quali che siano le motivazioni che possono determinarla.
L’attuale direzione di Liberazione, per esempio, ha risolto, nel volgere di pochi mesi, quasi due terzi delle coilaborazioni onerose di cui si avvaleva il giornale fino a tutto il 2008.
Tu hai ritenuto, a suo tempo, di contestare la legittimità della rescis.sione del tuo rapporto collaborativo. hai intrapreso una causa, l’hai vinta e hai riscosso immediatamente una importante somma a titolo ti sare itorio.
Il giornale - come suo diritto - è ricorso in appello, ritenendo ingiustificate le tue pretese, ed ha visto riconosciuto il proprio punto di vista: perché ora dovrebbe rinunciare a rientrare in possesso delle somme che la legge - quella stessa alla quale tu non hai esitato a rivolgcrti - ha giudicato noti esserti dovute?
Dici di avere utilizzato quei denari per ottime cause. Non ne dubitiamo. Ma anche Liberazione e il suo editore, il Prc, ne perseguono in proprio, con impegno e passione, in condizioni economiche che definire difficili è puro eufemismo.
Mobilitare una campagna contro di noi è dunque quanto di più sbagliato - e, ti assicuriamo, improduttivo - tu possa far.
Ti invitìamo dunque ad adottare un diverso atteggiamento e a disponi a concordare con l’amministrazione del giornale come onorare il tuo impegno.
Roma, 29 maggio 2010
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Risposta di Fulvio Grimaldi
Caro Ferrero e caro Greco,
preciso che il secondo allegato è difettoso e non si apre.
Nè io, nè le centinaia di persone che mi e vi hanno scritto condividono la vostra tecnicistica e legalistica interpretazione della vicenda.
Non si tratta di riesumazione, ma dei tempi richiesti dalla magistratura.
La mia contestazione della rescissione su due piedi del contratto, senza l'osservanza delle norme di legge elencate nei ricorsi del mio avvocato e senza giusta causa, giustificata con menzogne, contestazione condivisa da buona parte del partito, come espresso da migliaia di proteste al giornale, corrispondeva a un diktat d'imperio del vertice del partito che negava libertà d'espressione come garantita dalla Costituzione e dallo statuto del partito. Un autentico decreto Bulgaro, in tutto analogo a quello a suo tempo inflitto ad altri e che voi avete pesantemente denunciato e combattuto. Ne ricavai un danno morale, professionale, d'immagine ed economico che fu risarcito dal giudice di primo grado.
Insistendo nella vertenza e, ora, nella pretesa della restituzione sancita da una sentenza iniqua, voi avallate quel provvedimento illegittimo e antidemocratico. Tutto ciò è quanto meno paradossale alla luce della svolta dichiarata rispetto a linea e metodi del precedente segretario e direttore. E' politicamente indecente e giustifica in pieno quella che voi definite una campagna contro di voi nella forma disperata che ho adottato e che vedrà sviluppi ulteriori e più severi.
Avvalersi di una sentenza che sancisce una censura da legge-bavaglio, contro la quale ufficialmente vi battete, per rimediare, al prezzo della riduzione in miseria di un compagno che per cinque anni ha collaborato al giornale e per un periodo maggiore ha promosso il partito con iniziative in tutta Italia, un minimo respiro alle vostre difficoltà economiche, sfida ogni criterio di onestà intellettuale e di coerenza politica.
Il mio avvocato ha già inoltrato al vostro la mia condizione ultimativa: generoso e indebito versamento da parte mia di metà della somma a condizione della chiusura definitiva della vertenza. In caso di rifiuto, ritiro la mia offerta e mi affido alla Corte di Cassazione, ben sapendo che la vostra intransigenza potrà privarmi dell'unico bene che possiedo.
Io non ho nessun impegno da onorare. Voi avete da onorare un minimo di coerenza politica e morale.
3/06/10
Fulvio Grimaldi
Basta scontri: cerchiamo di essere propositivi... se Liberazione considera oneroso Fulvio, perchè non cominciare a risparmiare sugli scriba addetti alle isole dei famosi e loro Luxurie?
RispondiEliminaCiao Fulvio siamo con te!
cosa hanno da fare quelli del prc??Ma se son sconosciuti anche ai famigliari e hanno perso ogni sostegno delle masse di loro riferimento?
RispondiEliminaMe li ricordo a far i cretini contro l'ambasciata iraniana,ma fatemi il piacere!
La missiva del segretario Paolo Ferrero è di uno squallore senza pari. Una vergogna assoluta. Caro Fulvio ancora una volta sono con te. Francesco Fumarola
RispondiEliminaCaro Ferrero hai ragione,
RispondiEliminaper usare le tue parole, "queste cose accadono".
Sono cose che accadono, i licenziamenti, come i furti.
Pero' c'è il furto per fame del poveraccio e c'è il furto del finanziere ingordo. A mio giudizio i due furti non possono essere visti alla stessa maniera. non so tu come la pensi, pero' io sono comunista e tendo a non giudicarli alla stessa maniera.
Anche i licenziamenti , per me che sono comunista, non sono tutti uguali : mia zia aveva una frutteria, le hanno aperto una Conad davanti, ha dovuto chiudere e ha licenziato l'aiutante. La Conad invece l'aiutante l'ha licenziato perchè non condivideva le idee politiche del direttore e sotto il grembiule aveva la maglietta del Che Guevara.
La sentenza del giudice d'appello dice che Grimaldi è stato licenziato perchè deviava dalla linea del partito(vedi metafora della Conad)e non,come tu sostieni, per ragioni economiche o "normali","che accadono"(vedi metafora della zia).LA storia, i fatti,la fine del partito e del giornale vi danno clamorosamente torto: questa linea che tenete è sbagliata, e se volete che una svolta sia credibile, dovete darvi una mossa.SAremo in quel caso al vostro fianco.
Saluti
"La rescissione delle collaborazioni con i giornali è un fatto, come ben sai, del tutto normale, quali che siano le motivazioni che possono determinarla"
RispondiEliminaMa che ipocrisia, una dichiarazione del genere me l'aspetterei da gente come Berlusconi o Masi... davvero, speravo in qualcosa di meglio. L'unico aspetto divertente (o patetico?) di questa brutta lettera è che la brama di mettere le mani sui soldi non riesce a restare educatamente nascosta, ma traspare da ogni goccia di inchiostro- o da ogni pixel, in questo caso.
un consiglio a ferrero,che rifondi il partito.
RispondiEliminalo potrebbe benissimo chiamare RI alla "N"FondazioneComunista,una presa per il culo infinita per noi che sappiamo il significato della enne.per qualche anziano compagno che ne chiedera' il significato potra' sempre rispondere che "N" sta per NICHILISMO
...."la riesumazione (sette anni dopo!) del caso che ti riguarda, in relazione alla riforma della sentenza di primo grado disposta dal tribunale, è in realtà priva del fondamento politico che tu insisti nell’attribuirle."
RispondiEliminaIn queste poche righe Ferrero cerca una giustificazione per pararsi dall'assurda richiesta di risarcimento per un licenziamento che in realtà è solo politico...poi l'utilizzo della parola RIESUMAZIONE l'ho trovata veramente provocatoria e fuori luogo. Boh....ma se le ragioni non fossero politiche per quale motivo il buon Fulvio è stato dismesso senza motivazione alcuna e attraverso una telefonata????
Immagino che se non avessero avuto fretta e intimidazioni dall'alto(che tristezza usare questa parola in un contesto come Liberazione e PRC) il buon Fulvio sarebbe stato chiamato in direzione e gli sarebbero state spiegate le motivazioni economico-strutturali-riorganizzative per le quali il giornale avrebbe preso la decisione di interrompere una collaborazione che durava da tempo e da quel che ho capito (non ho mai letto Liberazione) soddisfacente per entrambe le parti.
Caro Fulvio...volevo farti una domanda...ma quando collaboravi a Liberazione pensavi davvero che fosse un giornale libero????
Provocatoriamente insisto...e pensavi anche che il PRC fosse comunista????
Son stanco di sti personaggi alla Bertinotti-Ferrero....ma qui il discorso si farebbe troppo lungo...
HASTA SIEMPRE
COMPAGNOPABLO
Riesumazione...Solo i Vivi possono ri-esumare i morti...e Noi Vivi, affondazione scostumista cadavere da tempo in decomposizione, non la faremo ri-esumare MAI... I sé.dicenti ma mai.stati.comunisti ital'idioti, a comnciare da quella faccia di pretino del trad'itore palm'iro... giano quadrifronte, soo riusciti a turlupinare la buona fede degli idealisti komunisti per troppo tempo a causa della nostra ingenuità... ma la riscossa della logica.pensiero è arrivata... non c'incantano più... ed Io li ho belly.mente mandati a fuck themselves... in inglese... non è parolaccia!
RispondiEliminaHo trovato questo... spunto... di Nunzio Miccoli che in poche parole illustra la costituzione... art. 3 ed altri...ed è la pietra tombale sull'arroganza immane di LorLenoni... del nord est sud ovest...
la repubblica dovrebbe essere la cosa pubblica e sancire la trasparenza, di fatto è stata eclissata da cosa nostra, cioè da una cosa privata; di fatto, democrazia e sovranità popolari paiono irraggiungibili, la sovranità del popolo è un’illusione terrestre; anche liberalismo, socialismo e comunismo si sono smentiti nelle realizzazioni pratiche, la sovranità appartiene a chi riscuote le tasse e a chi beneficia del signoraggio monetario. Non bisogna mai perdere di vista il fatto che lo Stato è un’impresa economica più privata delle altre, nata per riscuotere le tasse in cambio di una protezione concessa ai sudditi e garantendo l’anonimato ai proprietari dello Stato. La religione ha coltivato la credulità popolare costruendo il suddito ideale per lo Stato, utile anche al commercio, che differenza esiste, infatti, tra una promessa elettorale, una promessa commerciale e la promessa del regno di Dio? La politica ci addormenta insistendo sulla sovranità popolare, però i partiti, che da sempre lottano per il potere, sono al servizio di un’élite anonima che domina sullo Stato e che possono ricattare in cambio di privilegi; la conseguenza è che lo Stato, invece di garantire l’eguaglianza dei cittadini, favorisce, anche con la legge ordinaria, parassitismo, privilegi e arricchimenti in frode all’articoilo 3. Invece di perderci in sit.in e manifestazio-ni,che sono solo scuse per farci manganellare dagli figli del popolopreferiti da Pasolini, dobbiamo escogitare NUOVE STRATEGIE DI difesa. L'unico è il boicottaggio collettivo dei consumi bollettari... AUGURI...!
fulvio vive!!
RispondiEliminaferrero, finiscila di fare la figura del cioccolattaio......che è meglio.
Due convogli simultanei – uno via terra l'altro via mare – partiranno DOMENICA 12 SETTEMBRE diretti a Gaza. Viva Palestina, il Comitato Internazionale per rompere l'assedio di Gaza e ogni altra organizzazione che si vorrà unire a noi prenderà parte all'organizzazione dei due convogli.
RispondiEliminaIl convoglio via terra partirà da Londra e viaggerà attraverso l'Europa, la Turchia, la Siria e alla fine attraverso il valico di Rafah entrerà a Gaza. Cooperazione sarà offerta e richiesta a tutti i governi e a tutte le agenzie. Si prevede che al convoglio si uniranno veicoli e volontari in ogni paese attraversato. L'obiettivo è di entrare a Gaza con 500 veicoli.
Il convoglio via mare viaggerà nel Mediterraneo unendosi a navi, a cargo, a volontari di ogni paese. L'obiettivo è di arrivare a Gaza con 60 navi.
L'obiettivo è di arrivare a Gaza nello stesso momento. E di entrare con il più grande convoglio di aiuti del mondo. E quindi rendere l'assedio non valido e non efficace.
Contattateci se avete bisogno di ulteriori informazioni.
Inseritevi nella mailing list di Viva Palestina - http://vivapalestina.org/alert.htm
fulvio tu vuoi soltanto tenerti i soldi. hai fatto causa per averli, prima hai vinto e poi si perde...la politica e gli editti non c'entrano nulla...fammi il piacere... e poi secondo me tu non eri neanche assunto dal giornale altrimenti sta cosa non avrebbero potuta farla..
RispondiEliminaA fatica e perdendo tempo rispondo per educazione all'anonimo. Non sembri molto esperto di questioni di diritto del lavoro. I contratti di collaborazione coordinata e continuativa godono per queste parti dello stesso regime del lavoro subordinato. Probabilmente non sei un lavoratore. Ma non sei neanche un difensore della libertà d'espressione se ti vanno bene le procedure di un Bertinotti che ti caccia perchè, allineato con gli Usa e vorace di saliotti vespiani, non gradisce un pezzo su Cuba.
RispondiEliminaQuanto ai soldi, che mi spettavano, sono serviti a raccontare alla gente qualche storia palestinese, irachena,latinoamericana. Ovviamente di scarso interesse per te che non distingui tra libertà e violenza repressiva.
caro fulvio
RispondiEliminaio sono con te. sei ancora un faro (unico/tra gli ultimi) di coerenza. non deludermi però accettando mediazioni. se gli restituirai un solo euro a fronte di un accordo ti dimostrerai un ipocrita e sporcherai tutta la tua storia, ma soprattuto farai sorgere in tanti compagni che ti sostengono (e quelli intorno a me lo fanno tutti) il dubbio che sia davvero una questione di soldi che hai voluto mascherare dietro la politica.
quelli se vogliono i soldi devono davvero arrivare a fare quelli che fanno i padroni. vedrai si dovranno fermare.
giulio (da ferrara)
Risposta ad altro anonimo che mi invita a non pagare neanche un cent "per non sporcare la mia storia". Beh, bastasse quello a sporcarla, sarebbe una misera storia.
RispondiEliminaCaro amico, una mediazione non annulla la grossa ingiustizia subita da Bertinotti e i cui frutti i suoi successori vorrebbero cogliere, d'accordo, e finisce anche con coprire la ferocia vendicativa di questi. Ma se l'alternativa è che mi pignorino la casa e poi la vendano all'asta, cosa pensi che dicano i miei figli e la mia compagna??? E, come qualcuno ha rilevato, io in questa battaglia, che interessa un po' tutti, sono rimasto materialmente solo, salvo le tante lettere e i messaggi inviati sia a me che al giornale. Non si sono mossi i cubani, i filocubani organizzati e, il colmo, il mio sindacato. Alla fine della vicenda, comunque si risolva, su questo va fatto clamore. Probabilmente rifiutano di avere grane a sinistra.