giovedì 2 dicembre 2010

AL FESTIVAL DELLE SQUILLE GABBAMONDO



(e grazie per le vignette dell’ottimo Apicella)

Lo strumento più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso.
(Steve Biko, martire sudafricano)

Quando la facciamo ‘sta rivoluzione?
(Mario Monicelli)



Saviano, Vendola, Assange, icone di sinistra, meretrici dI destra, il mondo capovolto di Lewis Carrol in chiave sionista e Alice non la salva più nessun Bianconiglio. Siamo in mano a viscidi impostori, a gabbamondo travestiti da scintillanti cavalieri senza macchia e paura, a pifferai bari che ci trascinano, autodenudati e autodisarmati, verso un baratro sotto forma di casinò luccicante, dove ogni gioco è truccato.

Nell’insopportabile melassa retorica, prepolitica, buonista e lacrimosa di “Vieni via con me”, insufficientemente riscattata dalla cattiveria di grandi comici (Benigni, Guzzanti, Albanese, Fo, Rossi) e dagli squarci di indomita verità dei Welby, Cucchi, Englaro, il plagiatore dallo sguardo di Psycho, terrorista agli ordini del terrorismo, ha fatto esplodere il suo ordigno all’uranio arricchito. Di quelli che seminano morte cerebrale. Subliminare solo per i gonzi della “sinistra”, accecante per un volgo irrimediabilmente inquinato da menzogna e codismo, di enorme soddisfazione per i mandanti: “Il povero (lacrime) arabo israeliano che nel terremoto dell’Aquila c’è finito fuggendo dai kamikaze”. I combattenti suicidi, detti kamikaze dal colto e dall’inclita della diserzione mentale ed etica, avranno pure portato, nei primi anni’70, lo Stato nazisionista sull’orlo dello sperato disastro (prima recessione in decenni, fuga degli invasori alloctoni, crollo dell’immigrazione), ma nei territori dei fratelli “arabo-israeliani” non hanno ovviamente mai fatto scoppiare neppure un mortaretto. E sono ormai anni e anni che sono scomparsi dalla scena. Non scompare invece dalla scena e, coerentemente Saviano non vede, il serialkilleraggio del macchinario di morte israeliano. Ma che fa, l’importante era riesumarli, questi kamikaze campioni della barbarie, come periodicamente viene fatto con Osama Bin Laden e con balordi dalla polverina nelle scarpe, teleguidati dall’FBI (un giudice Usa sfuggito a Matrix ne ha testè beccato uno, necessariamente musulmano, cui l’FBI aveva commissionato un’autobomba a Portland, Oregon, del tipo di quella di Times Square e di mille altri avvertimenti o botti del “terrorismo islamico”).

 L’importante era che questa fattucchiera, travestita da intrepido Pietro Micca anticamorra, che denuncia il cattivo cemento dell’Aquila ma non i cattivi appaltanti, a esenzione della cupola politico-economica che tutto manovra, tirasse dal suo organo di Stalin l’ennesima katiusha foderata, all’israeliana, del proprio vittimismo. Chiagno dunque fotto. In questo contesto non poteva farci mancare, l’ascaro israeliano, un’edificante citazione dal Talmud, libro sacro del popolo eletto. Gliela ricambiamo: “Solo gli ebrei sono esseri umani, i non-ebrei non sono esseri umani, ma bestie (Kerithuth 6b, pag.78, Jebhammoth 61), “I non-ebrei sono stati creati per servire gli ebrei come schiavi” (Midrasc Talipioth 225). Occhio, Roberto!

Dello Svendola, omino di burro che occulta con le sue orazioni di demagogica fuffa i ragli degli asini da circo o da macello verso i quali il suo carro trascina minchioni famelici di cuccagna capitalista, s’è detto e s’è capito. Resta Wikileaks, sicuro prossimo Nobel per la pace sulla scia degli Obama, Begin, Kissinger, San Suu Kyi, Sadat…. La compagnia della buona frode si arricchisce. I provincialotti vernacolari Della Buona Pippa, laureati nei Cepu di “Chi”, “Amici”, “Pomeriggio Cinque”, “Porta a porta”, s’arrapano a sconcezze e miserie che ambasciatori, resi casual dal whiskino e dall’intimità, spifferavano sui carnasciali del saltimbanco di Palazzo Chigi, ma scivolano leggeri e inconsapevoli sulla buccia di banana che l’agente Assange vi aveva infilato in mezzo. E battono il cranio al punto da rialzarsi comatosi, come i mandanti intendevano, con lo sguardo annebbiato che di tale buccia manco s’avvede. Come da manuale di tutti i gabbamondo, esemplificati dall’imbroglione campano, le bucce di banana sono quelle che spuntano, poco visibili e perciò sdrucciolevolissime, tra le scuciture di tappeti sfolgoranti di ovvietà. E cosa c’è di più gratificante e consolatorio che misurarsi con famigliari ovvietà sollevate al rango di “nuovi 11 settembre”, “distruzione del mondo”, catastrofe della sicurezza” (così il manichino della Farnesina e tanti altri). E se alcuni, negli Usa, s’indignano per lo stupro della diplomazia e anatemizzano, fino a proporne l’esecuzione extragiudiziale, il presunto stupratore di Stoccolma, vista l’assoluta scontatezza e irrilevanza delle “rivelazioni” (a parte quelle commissionate), lo fanno per indorarne la credibilità di defezionista e giuda che è di puro vermeil.

Che qualcuno di grosso là fuori volesse scaricare tra i suoi rifiuti napoletani l’ominicchio stercogenico pervenutoci sull’onda d’urto delle bombe del 1992-1993, ce l’hanno fatto capire ad abundantiam i Saviano, Fini, Casini, Fassino, Veltroni, il Vendola neo-amerikano, con la loro danza macabra sui miseri resti del de cuius. Che del rivale geopolitico e geostrategico Putin, si volesse fare un orco machista e faccendiere, rientrava negli schemi vincenti e accettati della pubblicità ingannevole, finalizzata a farti scegliere scudi missilistici piuttosto che pipe-lines eurasiatiche. Che Gheddafi, “paranoico ed erotomane liftato”, fosse antipatico ai sani e sobri diplomatici Usa era come dire che un cactus non va accarezzato. La Cina cerca l’egemonia? Quella del bue che dà del cornuto all’asino ci è famigliare quanto Bush che, l’11 settembre, favoleggiava di terroristi arabi in volo senza brevetto neanche per il Piper. Sarkozy, sprofondato nel seminterrato dal terremoto che da mesi scuote la Francia, irriso per una grandeur vantata ma svaporata? La Francia, non si sa mai, meglio il guinzaglio stretto. Come con la Merkel, più robusta e dunque trattata con più riguardo, solo “una teflon cui non s’attacca la frittata” (quasi un complimento”), si tratta di alleati col potenziale di qualche indisponente sprazzo di autonomia, specie economica e, comunque, il dollaro deve sfasciare l’euro. E che non si mettano in testa che la Nato sia un’alleanza e non l’esercito multinazionale di USraele. Nulla di nuovo neanche qui.

E allora dove sta la polpa, quali sono le bucce di banane di Wikileaks? La volta scorsa era l’attacco alle zoccole scite irachene per quei turbinosi giri di valzer con Tehran che avevano lasciato ai bordi della pista i papponi statunitensi. Ed era il Pakistan atomico, intensamente antiamericano e affidato a una cosca di vacillanti, da rendere responsabile della debacle afghana, onde giustificare e incrementare massacri da droni e progressiva disintegrazione del paese. Distruzione dell’odiato nemico, che ti contende a piena ragione il Kashmir, ambita dall’India, consolidare la cui alleanza è per USraele cruciale. Oggi, nella consueta grandinata di chiccarelli lapalissiani, che però danno la voluttuosa sensazione che s’è infranta la tomba di Tutancamon, due paiono essere i chicchi-bomba: Corea del Nord, l’innesco, Iran, l’ordigno. C’è una banda di grassatori, predoni e assassini che, nel vertice della Nuova NATO a Lisbona, s’era appena elevata al rango di dominus castigamatti planetario. Il lupo doveva gridare “al lupo al lupo” prima che qualcuno, tra i crescentemente incazzati d’Europa, si rimattesse a urlare “Fuori la Nato”. Ci ha pensato Wikileaks.

La Corea del Sud, di fronte all’evidenza, aveva dovuto ammettere che aveva sparato per prima contro il Nord e, questo, assieme alla smascherata bufala della nave sudcoreana affondata da Kim Jong Il, mentre era impenetrabilmente protetta dalla flotta Usa, e all’avvio di ulteriori esercitazioni provocatorie sui piedi di Pyongyang, causava imbarazzo in Occidente. Wikileaks è intervenuta sulle macerie della credibilità Usa come Berlusconi con il suo C.A.S.E. su quelle dell’Aquila: i cattivi sono i nordcoreani, magari non hanno incominciato l’altro giorno, ma, porco Giuda, forniscono missili di lunga gittata al “più grande pericolo per la pace nel mondo” (parola di Netaniahu, altro bue). Missili che possono colpire tutte le città europee. E già, proprio quelle che con lo Scudo missilistico aggiornato della Nuova Nato, rispetto al quale quello di Bush pare un fuciletto 98 a fronte dei laser di Dart Vader, devono assumersi il compito del First Strike, del primo colpo Nato contro la Russia, “per difendersi dai missili iraniani forniti dalla Corea del Nord”. Un non sequitur logico che disorienta parecchie cancellerie e tantissima gente nel vecchio continente e però non può dissimulare che queste città, nel caso di un conflitto con l’Oriente, grazie allo Scudo, per risposta conosceranno il destino di Guernica hitlerizzata o della curchillizzata Dresda.

E poi ci sono i regimi arabi, sunniti ovviamente e fedeli lacchè e munifici consumatori di armi di distruzione di massa Usa, quello saudita e le altre satrapie del Golfo, tutti in piedi soltanto perché blindati contro le loro masse dagli F15 Usa e dagli squadroni della morte Cia-Mossad etichettati Al Qaida. Tanta sarebbe la letalità della forsennata potenza mondiale iraniana, scita, che perfino gli arabi si associano a Israele, presunto nemico storico, sterminatore di fratelli palestinesi. Accantonano tutto questo e invocano con l’Israele, da mezzo secolo nucleare, la polverizzazione dell’Iran “presto nucleare”. E’ rivelazione di iconoclasti, che peraltro su faccenduole come i golpe Usa, le carneficine israeliane, i genocidi in Messico, le elezioni-farsa del tiranno Mubarak fanno i chierichietti dell'Impero e non trovano uno straccio di dispaccio sputtanante, o è messaggio e chi vuol capire capisca?

San Saviano sta con Israele contro i “kamikaze” e con gli Usa per la Politovskaja, il Dalai Lama, Suu Kyi e contro Chavez e Fidel. Manca ancora Padre Pio. Il fine dicitore Vendola veste di onirici presagi e propositi la sua “narrazione”, ma dopo essersi consultato negli Usa con le Fondazioni Ford e Rockefeller, sussidiarie di Cia e Pentagono. Wikileaks con chi sta, a quale tenore dà voce col suo falsetto? E’ vero, quelli attorno al decrepito guitto mannaro non sono solo i lubrichi pettegolezzi su un attoruccolo scaduto nell’avanspettacolo. A dare fastidio vero a coloro che si sono tenuti un Clinton in perenne fregola fedifraga e un Bush in corrispondenza con dio, sono sicuramente i connubi politico-economici con Putin, gasdotto Southstream in testa, e con Gheddafi. Chi arriva a offrire i propri cittadini-killer per l’Afghanistan, non puoi poi pretendere di condividere lettoni con Putin. Servi, d’accordo, ma meglio stuoini. Per cui, dopo l’affondo sul bersaglio grosso Nordcorea e Iran, schiaffazzi del regime Wall Street-Pentagono-Petrolieri hanno colpito anche questo terzetto. Oltre al malcapitato Karzai di cui nessuno mai avrebbe sospettato la corruzione.

Ma, e Obama? Forse non tanto lui, il burattino che insisteva a marcare il passo, quanto parecchi dei suoi generali, tirati per tutti gli arti, come quando si squartava nel Medioevo, dalle troppe guerre e dai troppo pochi mezzi, l’attacco all’Iran lo dicevano dai rischi incalcolabili, dalla durata indefinibile, o perlomeno prematuro. Mentre Israele, Sarah Palin con tanto di Tea Party e Lockheed Martin e, ora, secondo lo scoop di Wikileaks, perfino gli islamici valvassori arabi, a fare sfracelli in Iran ci andrebbero anche ieri. Ma a chi non basta nemmeno questo Obama portinaio e lo vuole stuoino, senza nemmeno la tremolante invocazione di una sosta di due ore nella costruzione di nuove colonie, magari giustificata da un altro assalto alla bomba a grappolo anti-bimbo in Libano? Chi è il referente primo di coloro che, decorati di croce di Davide di Prima Classe con Alloro e Diamanti e con kippà d’oro sulla zucca, sono i protagonisti italiani del ricambio allo sbertucciato Berlusconi?


L’unico governo scaturito roseo e paffuto dalla pancia di Wikileaks è quello israeliano. Definito “bravo ed elegante” nei dispacci dell’illusionista australiano, Netaniahu ha potuto esaltarsi: “Ne siamo usciti bene… il documento conferma che l’intero Medioriente è terrorizzato dalla prospettiva di un Iran nucleare… I paesi arabi incitano gli Usa a un’azione militare con più forza di Israele” (un sondaggio reso noto da Chomsky rivela che l’80% degli arabi considerano Israele la più grave minaccia nella regione. E anche questo andava annebbiato). E, allora, Wikileaks è manipolata, o del tutto diretta, da servizi segreti, uno o più? La domanda, che si era fiondata su neuroni non narcotizzati fin dalla prima edizione, se l’è posta apertamente Zbigniew Brzezinski, già Consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter, colui che più di altri aveva tentato di porre limiti al delirio espansionista di Israele e aveva esitato a scatenare Khomeini sull'Iraq. E ha risposto: sì. Alla BBC ha detto: “La questione vera è: chi alimenta Wikileaks? Ottengono un sacco di informazione triviale, inutile, ma qualcosa pare sorprendentemente mirato… Sembrano ricevere input da servizi di intelligence interessati che vogliono manipolare il processo e raggiungere obiettivi specifici”.

Esatto. E se posso azzardare, per me questi servizi sono all’80% il Mossad e per il restante gente che negli Usa è d’accordo con lo stuoino piuttosto che il portinaio, con il taglio delle unghie all’Europa, per quanto già spuntate, e con l’armagheddon sopra il cielo di Tehran. Si diano una stropicciata agli occhi quelli dell’ Assange eroe della verità. La loro credulità è benzina per i tank Merkava.

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Aggiungo una lettera molto bella e importante di un poliziotto impiegato a Terzigno.

Ha firmato l’appello “Estendere e rafforzare la vigilanza democratica” Francesco Paolo Oreste, consigliere comunale di Boscoreale, nonchè poliziotto intervenuto sui violenti scontri tra polizia e manifestanti antidiscarica a Terzigno. Riportiamo a seguire una sua lettera aperta e l'intervista da lui rilasciata a "Il Fatto Quotidiano" (per le quali è stato segnalato ai Questori di Roma e Napoli) , auspicando che anche altri all'interno delle Forze dell'Ordine dimostrino la sua stessa coscienza. a.
Lettera aperta di Francesco Paolo Oreste
Qualcuno deve scusarsi con Carla, comincio io.
In realtà meriterebbero delle scuse anche Angelo e tanti altri, ma per colpirti alle spalle non c’è bisogno di guardarti negli occhi, per colpire Carla sul naso invece qualcuno ha dovuto farlo per forza.
Mi scuso a nome di tutti quelli che indegnamente indossano la mia stessa divisa.
Io, quando ero piccolo, sognavo di fare il paladino della giustizia poi, da grande invece volevo semplicemente mettermi al servizio della speranza in un mondo migliore.
Altri, evidentemente, non sognavano, e sono rimasti piccoli, piccoli, così piccoli da non conoscere la differenza tra servitore e servo, piccoli e con la schiena curva, Carla, tanto da non arrivarti agli occhi, né al cuore, altrimenti non ti avrebbero mai colpita sul naso.
Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome di tutti coloro che potevano trasformare in diecimila le mille persone che erano intorno a te a manifestare pacificamente. Con loro, i dieci lanciatori di pietre sarebbero diventati dieci su diecimila, ieri, invece, erano solo dieci su mille. Gli altri novemila hanno lasciato che Tu fossi lì da sola a subire, oltre la beffa, il danno.
Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome di chi continuava a lanciare sassi ed ignoranza contro un nemico che non conosceva mentre tu ci dicevi che quei sassi “sporcavano” la tua protesta, erano altro da te e dal tuo no. Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome di tutti i diritti che ti sono stati negati. Mi scuso per il tuo diritto alla salute, per il tuo diritto a dire pacificamente no, per il tuo diritto a vivere, sperare, esserci, parlare, vedere, ridere, sognare, andartene di sera in giro con il tuo ragazzo a divertirti e a crescere. I tuoi diritti si sono fatti derogare da leggi e decreti, senza opporsi, senza ricorsi. Ti hanno lasciata li’, al posto loro.
Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome della Verità che si è lasciata pagare come una meretrice, che si è lasciata interrare come un escremento, che si è lasciata scaricare e seppellire come il più tossico dei rifiuti, che ti ha lasciato lì da sola a gridarne il nome e le ragioni.
Mi scuso a nome suo.
E infine, senza meno, mi scuso a nome mio, che dinanzi alla rabbia ed alla vergogna mi ero rifugiato nel silenzio.
Mi scuso a nome mio.

9 commenti:

  1. Lo strumento più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso.
    (Steve Biko, martire sudafricano)

    Che dire di più?

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  2. cazzo,certo che uno ricercato dall'interpol e si fa intervistare dal guardian!!

    http://www.guardian.co.uk/world/blog/2010/dec/03/julian-assange-wikileaks

    e in piu' ci fa sapere che esistono file supersegreti sugli ufo,ancora troppo pericolosi da divulgare.boh!
    magari si scoprira' che gli extaterrestri hanno la gobba e le orecchie a sventola,vero giulio?

    P.S.
    ho letto un po' in giro, e trovo molti che nutrono dubbi su queste presunte rivelazioni,ma un'analisi precisa come la tua ,fulvio,non l'ho trovata.
    complimenti.
    e compilmenti anche all'autore della lettera,c'è ancora buon senso in giro

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  3. Ciao Fulvio, lasciamo perdere wikileaks, ti segnalo invece questo sito con materiale davvero tosto

    https://wikispooks.com/ISGP/dutroux/Belgian_X_dossiers_of_the_Dutroux_affair.htm
    micio che canta

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  4. interessante questa relazione:

    http://www.ipharra.org/article-l-iran-visto-da-vicino-e-quello-raccontato-dai-media-occidentali-62363672.html

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  5. Fulvio,se hai qualche interesse particolare per le scie chimiche qui trovi parecchio materiale;

    http://nwo-truthresearch.blogspot.com/2010/12/le-preoccupazioni-dellonu-sul-clima-e.html

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  6. il complottismo è quanto di più normale e politico possa capitare.di fatto le nazioni attraverso i loro servizi segreti ordiscono complotti ,vi è però anche una deriva americana di esagerazione nel complottare che spesso piace anche ai compagni e spesso sti compagni poi si rivelano rossobruni
    Quindi complottista o debunker?Possibilista di complotti,ma non credo alla maggior parte di essi

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  7. ciao ma sei quello che leggeva le previsioni del tempo in tv 20/30 anni fa?

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  8. A anonimo. Già proprio quello, dal 1990 al 2000, ma non si trattava di leggere le previsioni meteo. Era una rubrica, "Vivere", che parlava di tutto, attaccava tutto, soprattutto i malfattori dell'ambiente e ci inseriva anche previsioni fatte a modo mio.Insomma, non ero una "meteorina".....

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  9. http://www.ticinolibero.ch/?p=52485

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