manifestazione per la Libia libera
Il popolo libico prenderà le armi, le bombe, gli arsenali, Armeremo le donne, venite a combattere contro le nostre donne, banda di codardi. Siamo pronti a una lunga guerra… Sappiamo che i popoli di Africa, Asia, America Latina e anche dell’Europa stanno con noi.
(Muammar Gheddafi)
Gli Stati Uniti vogliono impadronirsi del petrolio libico, non gliene fotte niente dei popoli della regione. Quando gli importò della vita dei popoli che continuano a bombardare in Iraq e Afghanistan? Non hanno ucciso solo con le bombe, ma con la fame e la miseria miliardi di esseri umani. Agli Stati Uniti non importa niente della vita di nessuno su questo pianeta!
(Hugo Chavez)
Non si può dire che la civiltà non avanza. In ogni guerra ti uccidono in modo nuovo.
(Will Rogers)
La mia idea della nostra civiltà è che si tratta di roba scadente, miserabile, piena di crudeltà, vanità, arroganza, avidità e ipocrisia.
(Mark Twain)
La stampa è tanto potente nel suo ruolo di costruttore di immagine da poter far passare un criminale per vittima e la vittima come fosse il criminale. Questa è la stampa, una stampa irresponsabile. Se non stiamo attenti, i giornali vi faranno odiare gli oppressi e amare coloro che opprimono.
(Malcolm X, 1964)
scemo sanguinario
Che qualcuno che può stramaledica i guru, le santone, i cagasotto e gli infami (categoria che i rivoluzionari e i carcerati conoscono bene e gli strateghi della provocazione sanno bene utilizzare) spurgati in vetta alla massa amorfa, ma almeno un tantino raziocinante e dubbiosa, del cosiddetto popolo di sinistra. Hai visto mai che non possa funzionare in un paese da quasi duemila anni soffocato dalle spire della superstizione, degli iettatori e dei malefici. E’ questo il grido della rabbia, della disperazione e della nausea di chi se ne sta aggrappato, con altri quattro gatti (onore alla Rete dei Comunisti e a pochi altri nuclei di chiaroveggenza), a una zattera aggredita e squassata da uno tsunami di vergogne, ipocrisie, falsità, protervia, scatenato da quel mare nel quale, tra vele immacolate, pensavamo di navigare verso terre migliori. Terre finite in condizioni paragonabili alla devastazione che ci illustrano le immagini dal Giappone. Chi hanno di fronte i becchini della verità, i necrofori dei macelli bellici, gli stupratori di popoli da spolpare ed estinguere? Chi dovrebbe opporsi, disarmarli, smascherarli, saldarsi ai pezzi di umanità che lottano? Questa accozzaglia di eurocolonialisti, razzisti, assolutisti del pensiero unico predicato dai pulpiti di una chiesa dogmatica, proterva e corrotta quanto quella dei satrapi post-San Pietro, che a quell’altro pensiero unico sono sconciamente speculari? Falsari di monete riciclate, narcisi onanistici che tra sé e la realtà pongono il diaframma di uno specchio riflettente solo la propria immagine, liftata per la centesima volta, perfettamente integrata nella scenografia allestita dai battitori di quelle monete. Tale è la teppaglia intellettuale saprofita che pretende di guidare alla liberazione gli umiliati e oppressi offrendosi vuoi come palo, vuoi come pornosguattera, alla lapdance del bordello capitalista.
E un pensierino non può non andare alle ginocrate che si pretendono vindici delle donne perché generatrici di vita e dunque intrinsecamente portate al bene e alla pace: davanti a un Obama finto tentennante, pensieroso del suo elettorato antiguerra e del debito da bancarotta inflitto a un popolo mazziato da guerre, padroni e banche, si sono erte, digrignando i missili all’uranio, sei sado-donne allupate di orgasmi di sangue: Hillary Clinton, segretario di Stato, Susan Rice, ambasciatrice all’ONU, Samantha Power e Gayle Smith, direttrici del think-tank di guerra National Security Council, Nancy Pelosi, ex-speaker, Janet Napolitano, responsabile sicurezza interna: guai se il gigolò di Parigi ci dovesse precedere nel furto con scasso della Libia e, magari, dell’Africa! E sono partiti i Tomahawk. A questo sestetto di Gorgoni viperochiomate vanno aggiunte le prefiche italiane, foglie di fico lacrimanti sulla guerra, ma sodali nell’anatema al “pazzo sanguinario”, che di quella guerra è addotto a pretesto. Da Rossanda, equipollente per spocchia e toppate di D’Alema, alla correa delle devastazioni urbanistiche di Rutelli e Veltroni, Patrizia Sentinelli, dall’annebbiata Concita de Gregorio (L’Unità), fazianamente concorde sul “pazzo sanguinario”, a certe sciacquette pseudo-giornalistiche convocate da Gad Lerner, in fregola bellico-sionista quanto l’ospite prediletta, Bonino, perché arricchissero i latrati anti-Gheddafi di una trasmissione deontologicamente imperfettibile per non dare mai voce a un solo rappresentante della parte da smerdare (e pensare che, oltre ai transfughi libici acquisiti ai valori occidentali, onnipresenti all’ “Infedele”, si aggirano per Roma decine di studenti libici che, pur maltrattati dalla polizia, insistono a manifestare in difesa del loro legittimo governo). Tutta gente che s’infioretta con le roselline del no alla guerra, legato indissolubilmente alle spine del no a Gheddafi. Il quale, infatti, si toglierà di mezzo grazie ai pii voti dei barbari ante portas.
embedded in Sion
Un capo dello Stato, venerato dalle “sinistre”, custode dinastico dei piani della P2, ma anche, sulla carta, dell’articolo 11 della Costituzione, il quale, da capo di forze armate che bruciano vive masse di esseri umani, ora anche in Libia, dunque primo responsabile istituzionale dell’ennesimo crimine genocida ordinato dai suoi mandanti ed eserguito dai suoi subordinati, si erge tonitruante, blaterando:“Non siamo entrati in guerra. Si tratta di intervento di pace in soccorso a popolazioni minacciate, autorizzato dal Consiglio di Sicurezza ” (fedele alla linea fin da quando, nel 1941, disse: “L’operazione Barbarossa civilizza i popoli slavi ”. Il nostro “sicuro alleato è lanciato alla conquista della Russia ” e occorre “un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco ”, per “far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d’Occidente sulle barbarie dei territori orientali ”).
custode della costituzione...Nato
Apologeta delle glorie italiche, questo autonominato “migliorista” si potrà così pregiare di essere rimasto nel solco tracciato dalla spada che nel 1915 ha mandato 600mila concittadini e chissà quanti vicini a un macello reso inutile dall’accettazione austriaca delle condizioni di Roma, ma estremamente utile ad Agnelli e alla nascente industria degli armamenti. Un solco che si allunga fino al 1940, quando, come oggi al seguito dei predoni della Libia, per raccattare briciole del festino imperiale ci precipitiamo dietro ai nazisti a pugnalare alla schiena la cara sorella Francia. Tradizione eletta, gagliardamente difesa dal presidente. E’ suo, idealmente, il salotto postribolare nel quale, bevendo tè di Ceylon o mangiando bufale degli amici casertani, venerande maestre e intoccabili guru si scambiano eleganti e astuti distinguo tra “pazzi sanguinari da eliminare” e “guerre da evitare”, dove il secondo termine dell’equazione viene svuotato dall'invocazione per una “solidarietà europea alle forze che esprimono i bisogni sociali e di democrazia politica, accogliendo le domande di aiuto con denaro e mezzi e forse anche con qualcosa di simile alle brigate internazionali ” (Rossana Rossanda su “Il Fatto quotidiano”, 21/3/11). Insulto sanguinoso postumo a quelle brigate che, se oggi ci fossero, da tutt'altra parte si schiererebbero, con buona pace della veneranda maestra.
generatrice di vita e di pace
Esprimendosi su uno dei fogli più atlantici e filosionisti, dopo aver preso a scudisciate sul suo “manifesto” gli ultimi resistenti di un’informazione libica corretta, la nonna nobile del “quotidiano comunista” si esibisce in un carpiato con avvitamento da standing ovation imperiale, attribuendo a Muammar Gheddafi la scissione della Cirenaica, la scelta delle armi e della guerra civile. Sarà l’aria di Parigi, da anni aspirata dalle nobili narici: Sarkozy non avrebbe saputo fare meglio. A reggerle lo strascico di lino di Fiandra, occasionalmente inzuppato di sangue, tutto il caravanserraglio della sinistra “pacifista” di rincalzo bellico, Tavola della Pace, Arci, Cgil, Ong dalla vista lunga sugli affari della solidarietà, gli imbecilli del Campo Antimperialista, turibolanti vari di una democrazia che, comunque, è privilegio della “civiltà superiore”, anche se ti stravolge il voto, ti cancella la conoscenza, ti ruba i diritti, spadroneggia sul tuo corpo, ti affama, ti bastona se manifesti e va a sterminare con le bombe chi la soffre e la pensa come te. A chi ancora fa fatica a sciogliersi dalle volute della fuffa vendoliana, regaliamo questo esempio di rigore morale e coerenza logica del privatizzatore della Puglia e santo subito dell’opportunismo nazionale: “Dobbiamo impedire che Gheddafi completi la sua macelleria civile, ma dobbiamo anche vigilare con cautela che l’opzione militare non si trasformi in qualcosa di imprevedibile “ (ma quando mai!, garantisce Hillary Clinton). Poi, guardato nelle bocche aperte dei suoi sbigottiti chierichetti, questo gommoso prelato pugliese ha preso qualche centimetro di distanza dalla carneficina, rimediando però subito, grazie alla provata disinvoltura con cui amministra i voti, con la scelta napoletana anti-De Magistris e pro-sindaco-Morcone, prefetto di ferro, militarizzatore di incazzatissimi vigili urbani. Predilezione per il poliziotto coerente con la fedeltà al partito “d’opposizione” appena corso in sostegno a una maggioranza bellica minata dagli scaltri mal di pancia della Lega (gas, petrolio e infrastrutture libiche a puttane, orde di infedeli in arrivo).
Tutta questa teppa geneticamente modificata e abbeveratasi al glifosato Cia, regala ai cleptocrati maltusiani della reggenza e del vassallaggio imperiali l’avallo della satanizzazione del nemico da abbattere e del paese da sbranare. Le bande armate e assassine di Bengasi, istruite e foraggiate dal compare egiziano e dai servizi occidentali (lo ha dichiarato ieri lo stesso “comandante” dei rivoltosi), con al miserando seguito turbe di invasati religiosi e di poveri ingenui minchionati, imbandierate dei vessilli di chi sta per fotterli, sono la “società civile”, “il popolo libico”, “la folla inerme macellata dal pazzo sanguinario”. Muammar Gheddafi, l’uomo che riscattò un paese decimato dai precursori fascisti dei terminator democratici, gli diede dignità, benessere, diritti sociali e di partecipazione politica che neanche ci sogniamo, che si batté per l’unità araba e poi per quella africana contro il revanscismo colonialista, che seppe trattare in piena sovranità con un mondo insofferente alla parità nei rapporti, escludendo dagli affari gli avvoltoi Usa e francesi, è stato deformato in carceriere e stragista del suo popolo, in aguzzino di migranti, in pagliaccio con la tenda e la guardia del corpo femminile (pensate da che pulpito!). E quando la stragrande maggioranza di quel popolo aveva sbaragliato i consapevoli o inconsapevoli mercenari di coloro che nel continente vogliono ripetere all’ennesima potenza le razzie e i genocidi d’antan, francesi, britannici, italiani, Usa (che ora si azzannano sull’osso tra di loro), quando folle di famiglie sono salite sui tetti di Tripoli per opporre la loro dignità ai missili degli “a volte ritornano”, Gheddafi è stato unanimemente proclamato, appunto, pazzo sanguinario che uccide la sua gente, che la utilizza come scudi umani a difesa della sua satrapia.
Non c’è un governante della “coalizione dei volenterosi”, della “comunità internazionale”, come si sono manifestate in questi decenni, che sia migliore dei Gheddafi, Milosevic, Saddam, Mullah Omar. Non c’è una sedicente “democrazia” occidentale che possa guardare dall’alto in basso i regimi demonizzati. Non c’è nessuno che abbia ammazzato e contaminato in giro per il mondo quanto la presunta civiltà occidentale. Nessuno degli Stati aggrediti e disfatti aveva un assetto sociale terrificante come il nostro campione di democrazia e diritti umani: il 5% più ricco degli Usa controlla il 72% della ricchezza del paese. L’80% in basso ne controlla il 7%. I 400 statunitensi più ricchi hanno insieme più ricchezza di tutti gli altri 150 milioni di persone. La “crisi” da loro fabbricata ha fruttato alle imprese Usa i più alti utili di tutti i tempi. L’80% dei guadagni realizzati negli ultimi trent’anni sono andati all’1% più ricco. Confrontate questo modello, per imporre il quale si distruggono popoli e paesi, con le condizioni di vita dei libici sotto Gheddafi, quelli del più alto Indice di Sviluppo Umano sancito dall’ONU. I pazzi sanguinari stanno tutti quanti dalla nostra parte, sghignazzano sorseggiando il tè da madame Rossanda, ne pettinano lo scudiscio praticato sulla testa dei colleghi reprobi che alla questione libica si sono avvicinati con la consapevolezza che lì si stava per abbattere la mannaia dei boia dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Jugoslavia, della Somalia, dell’Honduras, del Messico, del Ruanda, dei settanta assalti o colpi di Stato assestati dall’Occidente ai popoli dalla fine della seconda guerra mondiale. Ogni volta compiendo il crimine supremo contro l’umanità come sancito a Norimberga.
Li potete vedere sgranati lungo questo scritto, gli autentici pazzi sanguinari. Quelli provati e documentati. Quelli che, se non li chiudiamo in un manicomio criminale, ci faranno fuori fino all'ultimo arabo, ultimo africano, ultimo latinoamericano, ultimo asiatico, ultimo proletario, ultimo umano. E andassero a svergognarsi, i frodatori e idioti che comprendono nello stesso schieramento i rivoluzionari arabi all’attacco della globalizzazione imperiale e dei suoi despoti “democratici” con i vandeani al soldo straniero in Libia, andassero a istruirsi a Piazza Tahrir, da dove la virago ruffiana Hillary Clinton è stata cacciata con ignominia, dove al maggiordomo Ban Ki-moon a pedate è stato detto cosa pensa dell’ONU e delle sue risoluzioni la primavera araba vera. Andassero a Tunisi e al Cairo a sentirsi chiedere quando la “comunità internazionale”, già sodale dei Mubaraq e dei Ben Ali, vorrà effettuare il suo intervento umanitario contro chi sta massacrando centinaia di veri inermi e veri giusti a Bahrein, in Yemen, in Arabia Saudita, nella Repubblica Araba Saharaui. Contro i mostri massimi, quelli di Piombo Fuso e di un olocausto iniziato nel 1948 e non ancora finito.Andassero e poi confrontassero quei volti e quei vessilli con la bandiere francesi, britanniche e statunitensi issate dai “rivoluzionari democratici” di Bengasi, ansiosi di Hillary e Sarkozy, magari mentre, urlando e sparacchiando per aria, schiacciano sotto i desert boots Timberland, come si è visto in distratte riprese tv, le facce dei patrioti caduti a Bengasi in difesa dall’unità e della sovranità della Libia.
Sono cultori della simbologia delle date, gli occultisti della ”guerra al terrore”. 11 settembre 1973, Pinochet, 11 settembre 2001, Torri Gemelle e Pentagono, 11 marzo 2004, attentato al treno a Madrid, 11/11 2005, salta l’albergo di Amman con dentro un incontro cino-palestinese, 26/11 2008, 150 morti a Mumbai… E’ del 19 marzo la carneficina “volenterosa” di Tripoli. Era del 24 marzo la pioggia di bombe sulla Belgrado innocente del “dittatore sanguinario” Milosevic e io osservavo con orrore i bimbi nelle incubatrici senza più corrente, i maciullati nell’ambasciata cinese e nell’hotel Intercontinental, proprio accanto all’albergo dove ero arrivato sottraendomi a un TG3 che rinfocolava le missioni da Aviano. Finirono sulla Serbia e sul Kosovo, “da salvare” come oggi la Libia, 23mila tra bombe e missili all'uranio. Migliaia di morti, neanche un soldato Usa.
Era il 19 marzo 2003, quando, nel paese del “mostro sanguinario” Saddam, il primo missile “volenteroso” fece sbattere il mio autista contro un pilone sull’autostrada Amman-Baghdad. E’ di cosa possa essere l’inizio un primo missile, in gran parte l’ho vissuto in diretta, per cui un minimo di credito mi può essere dato se azzardo una previsione su cosa ne seguirà per la Libia (e poi per l’Iran, per l’attacco al quale vettori nucleari sono attualmente al collaudo sulla Libia con i missili all’uranio ammazza-generazioni). Tre milioni di morti (accertati) e quattro milioni di sradicati e profughi, 500mila vedove, 2 milioni di orfani, la culla della civiltà incenerita e depredata, una nazione frantumata in feudi rivali, industria, agricoltura, infrastrutture del più avanzato paese della regione rase al suolo, fame, sete, addiaccio, per un “volgo disperso che nome non ha” (ma, va detto contro tutti gli occultamenti, che ogni giorno il volgo quel nome continua da 8 anni a stamparlo sui corpi e beni di occupanti e loro fantocci). I miei amici e compagni, decoro di una frequentazione di trent’anni, dissolti nel turbine della mattanza bellica, negli eccidi degli squadroni della morte israeliani, nelle decimazione di sunniti e resistenti di ogni confessione ed etnia, ma tutti iracheni. I loro figli e figli dei figli, per secoli e millenni, devastati e deformati dalle armi chimiche e radioattive che gli invasori, loro sì, avevano e usavano (in Giappone gli stessi necrofagi che radioattivizzano bimbetti libici sono partiti alla grande, con 21milla morti e passa tra tsunami e bombe a tempo delle centrali atomiche, ottimo presagio per uno sfoltimento di popolazioni che s i prolunga in tempi che sono evi e per un ulteriore trasferimento di ricchezze alla cupola. Intanto l’apocalisse libica è servita anche a distogliere da quella giapponese e a mutare il nostro terrore in compiacimento “umanitario”).
Per essere degni dell’attenzione della “comunità internazionale” occorrono alcune condizioni, alle quali quanto resta di nazioni libere e autodeterminate farebbe bene a rinunciare. Avere idrocarburi, le sue reti di distribuzione e una posizione geostrategica interessante; voler mantenere il controllo sulle proprie risorse naturali e umane; avere un assetto sociopolitico partecipativo, distribuire la ricchezza e guardarsi dai modelli neoliberisti; azzardarsi a promuovere l’integrazione del Sud del mondo in funzione antimperialista; una composizione di etnie e confessioni unitesi in nazione, ma suscettibili di essere divise e dominate; la nazionalizzazione delle proprie ricchezze strategiche; essere oggetto della demonizzazione dei media internazionali e deformati dalla disinformazione; ove reso possibile dall’umanitarismo democratico delle sinistre, smarrire la solidarietà internazionalista tra sfruttati e oppressi. Visto il quadro complessivo, per la Libia la vedo proprio male. Anche perché ho visto altre cose: vicini sahariani ricchi di uranio nei quali spuntano inusitati terrorismi Al Qaida da reprimere (altra pistola fumante per un’invasione), a est un Egitto normalizzato nell’alveo USraeliano da una giunta militare, diretta emanazione del Pentagono, a ovest una Tunisia che ancora resiste a un recupero analogo, tutt’intorno una Lega Araba che appoggia la massima offesa alla presunta legalità ONU e del diritto internazionale operata dalla stessa ONU, salvo dolersi, ma con sussiego, di una salvezza dei civili che diventa strage di civili.
pazzo sanguinario inglese
Ma, soprattutto, ho visto un Sudan già a fianco dell’Iraq nel 1991 e nel 2003 e perciò ripetutamente bombardato dai pirati di Washington, poi scopertosi vasto giacimento di petrolio e ospite del più lungo corso del Nilo. Le sopraelencate condizioni il Sudan le ha tutte. E dunque il divide et impera, alternativa alla destabilizzazione tramite quinte colonne chiamate “rivoluzioni colorate”, s’è mosso appena dopo l’ìndipendenza del 1956. Le briglie perdute dai colonialisti britannici passarono nelle mani di israeliani, statunitensi e dei penetratori comboniani del Vaticano, che vi guidarono convogli di armi e dollari verso il Sud. Il Sud era ancora analfabeta,, ma nero, cristiano-animista e… ricco di petrolio, miniere, foreste, biodiversità, che uno Stato improvvido e ingenuo aveva, nazionalizzandolo, reso patrimonio di tutti. Ci misero 50 anni, ma ce l’hanno fatta: il Sud Sudan è indipendente. Allora si sono mossi verso ovest, altro deposito di risorse appetibili e tormentato da una contesa per l’acqua tra musulmani nomadi e musulmani agricoltori stanziali. Con il fuoristrada di un insolitamente bravissimo ambasciatore d’Italia andammo a distribuire misere quantità di acqua agli insabbiati di una migrazione di disperati, mentre il governo cercava di rimediare alla catastrofe provocata dai crimini climatici dell’Occidente componendo i contrastanti bisogni con i mezzi di un paese sotto embargo e ostracizzato dalla "comunità internazionale".
Sospinti dal benefico soffio della vulgata, entusiasticamente condivisa dalle solite sinistre di pace e democrazia, secondo cui il regime sudanese macellava a centinaia di migliaia insorti inermi, arrivarono le armi, gli istigatori e istruttori, e, naturalmente, tutta la brigata spionistica delle Ong. E Omar el Bashir, presidente sudanese legittimamente eletto in elezioni pluripartitiche, divenne “tiranno sanguinario” e fu accusato di genocidio dal Tribunale Penale Internazionale. Così Gheddafi, che non è neppure presidente (lo è il Congresso del Popolo), ma solo “pazzo sanguinario”: incriminato da quel bel tribunale super partes (pare inventato dal guitto mannaro) e assicurato da Hillary Clinton e giustizieri vari all’esecuzione prima che il Tribunale debba scomodarsi a fingere una qualche indagine sul posto. E un altro tribunale di questa impeccabile giurisdizione è quello sul Libano, che, a dispetto delle responsabilità logiche e acclarate del Mossad, briga per rovesciare su Hassan Nasrallah, leader della Resistenza libanese, la paternità dell’assassinio del premier Rafiq Hariri, coinvolgendovi il primo governo non prono a USraele creato dalla buona volontà dei libanesi. Gli israeliani già si leccano le bombe a grappolo e pregustano la rivincita. Dopodichè toccherà alla disobbediente Siria, dove qualcosa di molto simile alla farsa pseudo-rivoluzionaria libica, o alle sceneggiate verdi di Tehran, sta già serpeggiando. Notare: quel Tribunale Penale, paradossalmente non riconosciuto dagli Usa che pure lo manovrano, si è finora occupato solo di due governanti del Sud del mondo, sgraditi alla “comunità internazionale”. Chissà come, gli sono sfuggiti carnefici patentati e criminali di guerra come Mubaraq, i golpisti honduregni, i satrapi sauditi, i massacratori di Baghdad e Afghanistan, gli assassini di Serbia, Somalia e Colombia, Bush, Clinton, Blair, Obama fino, giù giù, a D’Alema. Gente che magari conta sul Nobel per la pace.
Il popolo libico si difende alla grande, con il coraggio che dimostrò nel resistere per decenni ai precursori italiani degli assalitori di oggi. Ma ha contro il mondo e in culo le sinistre democratiche. Salvo un miracolo per cui il saggio Putin neutralizza il gorbacioviano Medvedev e con Cina, America Latina, India, Germania, riesce a imporre un cessate il fuoco e la mediazione, fin dal primo giorno proposta da Venezuela e paesi dell’Alba, tra i protagonisti, la Libia come l’abbiamo conosciuta e stimata noi non esisterà più. Come sotto Giolitti e il fascismo, le dune e le tende beduine genereranno resistenti, ma saranno impregnate di molto sangue prima dell’avvento dell’inevitabile riscatto. Il paese verrà disintegrato e la nazione distrutta. Un altro “ritorno all’età della pietra”, come quello promesso agli iracheni dal vero pazzo, Cheney. La sua struttura sociale verrà smantellata per far posto a mercati, speculatori, ladri e missionari: scuole, acqua, case, infrastrutture industriali che non servono alla rapina delle risorse, ospedali, case del popolo, tutti servizi e diritti già garantiti, ma incompatibili con la globalizzazione wallstreetiana. Gli effetti collaterali su donne e bambini sono già iniziati, i masnadieri alla Karzai e Al Maliki che i colonialisti imporranno al vertice del paese, ne prolungheranno l’effetto nel tempo. Che non è solo l’estinzione progressiva da uranio, ma il saccheggio del patrimonio storico, Cirene, Leptis Magna, la fine delle scuole gratuite, anche per sordomuti e ciechi (arriveranno i comboniani?). La “comunità internazionale” stanzierà fondi sottratti ai beni sequestrati allo Stato libico per una ricostruzione affidata a gente come Halliburton, Impregilo (se una briciola resterà all’Italia), Raitheon, Carlyle, Veolia, che intascheranno profitti e lasceranno agli stracci abitazioni, acquedotti, rifornimenti energetici, mobilità, istruzione, alimentazione. L’avanzatissima industria petrolifera verrà sottratta al suo titolare e produrrà nuovi utili ai predatori Usa e francesi, fin qui tenuti alla larga. Lo strato in alto della “comunità internazionale” serrerà il pugno sul rubinetto degli idrocarburi e “Greenstream”, il gasdotto che ci avrebbe riscaldato e illuminato per decenni, detestato dagli Usa, verrà sostituito da tubature che vanno in direzione diversa.
La Libia giacerà in rovina.
Cgil -Camusso elmetto in testa, bava alla bocca
Ci saranno le Sgrena, le Rossanda, le Camusso, i Carotenuto, i Bersani, i Fazio, i Saviano, i Vendola che, uniti ai Casini, ai La Russa, ai Fini, ai Berlusconi con rispettive mignotte, ai Ratzinger con relativi prelati dell’assalto umanitario, ai vari pifferai diritto umanisti delle Ong, all’intera rasserenata schiera degli utili idioti e degli amici del giaguaro, che inneggeranno alla rimozione del “pazzo sanguinario”. Insieme al noto cronista Stefano Liberti (“il manifesto”), destabilizzatore africano oggi al lavoro a Bengasi tra i suoi “giovani rivoluzionari”, più efficace della migliore testa di cuoio britannica, plauderanno ai vincitori. Fino al momento in cui si succhieranno il pollice e guarderanno dall’altra parte quando i vincitori semineranno di detriti libici il sacro suolo europeo, bruceranno altri pezzi di continente e segheranno altri rami sui quali stanno seduti gli azionisti di minoranza europei. Con gli equi rapporti economici tra paesi africani e Russia, Cina, India, Brasile, il continente stava proseguendo la sua uscita dal saccheggio coloniale e dal vampirismo neocolonialista. L’Unione Africana voluta da Gheddafi e promossa con i proventi del petrolio, proprio come fa Chavez nei confronti dell’arco di paesi antimperialisti latinoamericani, era il primo spiraglio di luce visto da quei popoli dopo i secoli dell’oscurità eurocolonialista e il breve risveglio anticolonialista con tanto di Che Guevara. Era una forza in grado, se non di neutralizzare, di condizionare gli eccessi filo-imperialisti dei despoti di Uganda, Ruanda, Kenya, Etiopia, Marocco, Ciad (con la Costa d’Avorio il colpaccio non gli è ancora riuscito: Gbagbo, anche lui "dittatore sanguinario" poichè legittimo presidente vincitore sull’emissario FMI dei monopoli capitalisti, Uttara, sta ancora lì). L’Unione Africana passerà sotto il cappello dell’Africom, comando Usa per la conquista del continente. In conseguenza si abbatteranno sull’Europa milioni di disperati, di vittime di un destino iniziato con la caduta di Muammar Gheddafi. E se l’Europa piangerà, gli Usa, dal fondo della loro bancarotta fatta pagare ad altri, potranno ridere. E pensare che, in assenza della complicità con gli aggressori e con le sue falsità, e in presenza delle contraddizioni che dilaniano la banda dei rapinatori, ascoltando con coerenza democratica il 70% degli italiani contrari alla guerra, chissà quanto avrebbe potuto una mobilitazione di massa voluta da sinistri e centrosinistri! Che qualcuno li stramaledica!
Ogni corpo spogliato e devastato, ogni bambino mutilato o fatto a pezzi, ogni vedova alla mercé, ogni orfano, ogni anziano abbandonato, ogni giovane derubato di futuro, ogni ragazza finita nel mercimonio del consumo democratico, ogni guerrigliero resistente torturato o ammazzato, avranno scritto nel loro sangue la hybris della nostra civiltà, i nomi dei paesi che li hanno annichiliti. E i nomi di chi, cianciando di pace, gli ha negato quanto sacrosantamente dovuto: la difesa della verità. Verità che avrebbe significato sopravvivenza e giustizia. Possano le armate di spettri strappati a milioni di corpi in Vietnam, Iraq, Afghanistan, Jugoslavia, Libia, mondo, riunirsi a incontenibile e imbattibile nemesi degli uccisori di umanità. E delle loro cortigiane.
A volte ritornano. Anzi sempre.
vertice di pazzi sanguinari
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Caro Fulvio,
sono disgustato dall'atteggiamento della cosiddetta "sinistra radicale" sulla Libia. L'arrogante Sullo, l'arrogante Rossanda, degni compari di Kouchner e Cohn-Bendit. Quei confusionari del Campo Antimperialista che danno un colpo al cerchio e uno alla botte. Che orrore.
Dovremo quindi vedere l'ennesimo scempio di una nazione sovrana che ha avuto l'ardire di non mettersi a pecora davanti agli imperialisti.
Con una sinistra radicale così non c'è nemmeno bisogno della verminosa destra che abbiamo al governo.
Sono sulla stessa lunghezza d'onda. A dire il vero sono addirittura più conseguentemente filoimperialisti a sinistra che non a destra. La sinistra ce l'ha sempre avuta a morte con Gheddafi (La Sapienza docet).
A destra vediamo all'opera da par suo questo governo di vili e voltagabbana che dopo aver ratificato il trattato di amicizia con la Libia se ne lavano il culo su semplice richiesta di Obama.
Degni di Casa Savoia, di cui si diceva che non aveva mai finito una guerra dalla stessa parte dove l'aveva iniziata, a meno che non avesse cambiato fronte un numero pari di volte.
Sono affranto e disgustato.
Adesso vado a Piazza Farnese, perché hanno iniziato i bombardamenti.
Piotr.
Caro,Fulvio,e consentimi il Caro anche se non Ti ho mai stretto la mano,...ma ho imparato a conoscere il Tuo pensiero.....non commentero' ...non vi è altro da aggiungere...mi sarei fermato all'incipit del Tuo post....compiutamente esprime il tutto.
RispondiEliminaNel frangente i macellai sionisti ,israeliani, o ebrei o come diavolo li Vuoi definire, hanno ripreso le barbarie ai danni degli innocenti.... ti segnalo una foto presente sul blog di Vittorio Arrigoni,un ragazzo palestinese, con il cranio bucato , a tal punto da vedere ciò che rimane del suo cervello !!!!!
La frustrazione è indescrivibile,
la Tua penna una grande speranza
Renato Piacentino
Non tutti sono cretini...
RispondiEliminamia amica mi ha inviato queste informazioni...
interventi di di loreto igino, utente di facebook che cerca un sacco di cose sull'argomento: "ma quali sassi quali eroi... ma hai letto un po’ tutti i documenti che ho pubblicato ma preso da tv internet pubblici? hanno carri armati missili terra/terra, terra/aria. se questi ribelli come tu dici si sono organizzati da soli e si sono... armati soli per prendere tutte quelle armi avrebbero dovuto lavorare 100 vite e forse neanche gli basta... la maggior parte dei ribelli sono delinquenti perseguitati dallo stato libico, cosi sarebbero stati perseguitati anche in italia. e' come se in italia scoppia la guerra civile e tutti i mafiosi, camorristi, sacra corona unita, ndrangheta... scende in strada armata e chiaramente vuole comandare la nazione perchè perseguitati... la verita' e' che l'america li ha armati, dimmi come cazzo fanno ad avere 37 carri armati, 7 aerei caccia non ricordo il nome... no semplici fucili o pietre come credi guarda le immagini in televisione o leggi i documenti che ho pubblicato". ore 15:50 22/3/2011 rai2 nessun commando aereo ha sparato sulla folla, nessuna fossa comune ore 15:50 22/3/2011 rai2 "pomeriggio sul 2" due opinionisti dicono che: <> entrambi affermano la non veridicità delle notizie propagandate dai ribelli libici: << dunque nessun commando aereo libico ha sparato sulla folla di gente, ne civile, ne ribelli >> . smentite anche le notizie sulle fosse comuni in libia.( semplici cimiteri con gente vecchia, morta di cause naturali) in piu' affermano entrambi che questa guerra, perché è in guerra che siamo, sia basata su sole menzogne ed ora e' possibile comprovarlo, mandando subito gli ispettori o.n.u. sul territorio. in più dichiarano entrambi che il 90% della popolazione libica vive meglio di noi, che in Libia non c'è nessuna fame. la libia è all'avanguardia su tutte le tecnologie molto più di noi, non c'è disoccupazione, anzi tutta l'africa va in Libia per lavorare, e trovava lavoro ad ottime condizioni di salario. chiariscono anche il problema del mancato sorvegliamento dei confini(terrieri e marini) ora che c'è la guerra tutti i delinquenti(ladri, assassini, stupratori... perseguitati dallo stato libico) possono passare il confine a nostro discapito. hanno anche anticipato che il numero stimato da maroni di sfollati, è molto al disotto della portata reale.
di mio aggiungo:
°non dire mai "vinceremo"
°non credo che il gheddafi non si
sia dotato di armi adeguate ai
suoi né.amici...
°il cavallo di troia dei vili è
la "guerra civile" quella che
aveva promesso di scatenare in
italia il mostrodorcore!
abbattere i droni e mandare
l'esercito a far fuori le quinte
colonne
ti pare che il muammar non ci ha già pensato?
Era del 24 marzo anche il colpo di Stato in Argentina del collega piduista di Berlusioni Massera, con Viela e Viola, le Torri Gemelle che fecero 30.000 vittime del terrorismo di stato. Che fece l'Italia contro la dittatura militare argentina? Una beata minchia, erano i "nostri bastardi".
RispondiEliminaNel mio articolo sul mio blog troverete un raffronto tra il comportamento dell'Italietta, della "Duce France", e dei civilissimi figli di Cecil Rhodes, con la Libia, e quello con le dittature militari latinoamericane. Cosa hanno da insegnare in fatto di diritti umani?
"gli imbecilli del Campo Antimperialista, turibolanti vari di una democrazia che, comunque, è privilegio della “civiltà superiore”
RispondiEliminaresta aggiornato. Pasquinelli ha corretto il tiro, ammettendo che a prescindere dalle critiche a Gheddafi, quando le potenze imperialistiche invadono uno stato, si deve essere sempre e comunque dalla parte degli aggrediti, e quindi anche di Gheddafi.
Anche il caro De Magistris inneggia al "pazzo sanguinario" Gheddafi. Ecco alcune perle dal suo post intitolato "Qualcuno fermi Gheddafi":
RispondiElimina"Adesso l'Europa, e con essa Berlusconi - poveri noi! - è chiamata a intervenire in quello che sta diventando un bagno di sangue a tutti gli effetti"
"Gheddafi, dopo aver sputato sull'occidente e soprattutto sull'Italia, ha mandato i suoi emissari in Europa per vendere il fumo della sua follia"
"Dopo il discorso folle e orripilante di un Gheddafi che, tranne che Papa Wojtyla e John F. Kennedy, ha insultato tutto il mondo"
"Gli altri leader europei, nel frattempo, hanno già adottato una politica riformista nei confronti dei paesi del Mediterraneo, Sarkozy in primis, ma anche l'inglese Cameron, che sta spingendo molto per una no-fly area e un ipotetico intervento armato. In modo forse anche un po' cinico, hanno capito che qualcosa sta cambiando in modo irreversibile nel mondo arabo, e che quello che ne uscirà sarà una realtà dove non saranno più possibili accordi con dittatorelli locali. "
E ce ne sono altre. Vedi qui:
http://www.demagistris.it/index.php?t=P2089
hai scritto un pezzo da tramandare ai posteri,quando magari ci chiederanno cosa era la Sinistra ai tempi nostri.
RispondiEliminaDemocretinismo colonialista,la risposta.Loro inorridiscono davanti al popolo che festeggia la giornata della vendetta,che sa di odio mentre le nostre bombe e catene ammazzapopoli so'profumate di libertà,se la prendono con uno al potere da 42 anni,(a noi danno la possibilità di votare due candidati o anche più,solo che il servilismo al peggior capitalismo è lo stesso ),ce l'hanno con fidel,vengono a dirti che nel 69 c'è stato un colpo di stato e i colpi di stato fanno cacare.
Divisione netta tra i comunisti e la marmaglia di "sinistra",i rebeldi de noantri,le femministe guerrafondaie ancora più stronze del più imbecille fra i maschi,i fabbio strazio e i roberti sioniano,cosa abbiamo fatto per aver questo?Perchè non li abbiamo fermati prima?
Quanto a De Magistris, è la dimostrazione tragica di quanto possa sulla sinistra borghese, su persone perbene, ma poco attente e diffidenti, la potenza intossicatrice dell'unanimità imperialista mediatica destra-sinistra.
RispondiEliminaPosso comunque permettermi di preferirlo sindaco di Napoli piuttosto che il poliziotto fascistoide Morcone, sostenuto dal truffatore Vendola?
Fulvio
Troppo facile. Contro le bombe ci stanno perfino Bossi e Vendola. Ripetoi, quando avalli le balle degli aggressori (in questo caso su Gheddafi, prima su Milosevic, Saddam, Fiudel, Chavez...) e contribuisci a creare il "mostro", sei ancora peggio di quelli che bombardano. Perchè sei vile, infingardo, opportunista e falsario. E, per quanto strepiti, agevoli la guerra.
RispondiEliminaFulvio
noi siamo contro Gheddafi,ma quando verrà attaccato saremo senza ombra di dubbio contro la guerra imperialista americana
RispondiEliminaQuesto concetto non cambia,solo i nomi,ma è un pensiero vago e debole,che per rendere migliore molti infarciscono di citazioni marxiste e rivoluzionarie
Sono le quinte colonne di sconfitti e confusionari che si voglion far passare per grandi avenaguardie della rivoluzione.
Tale è una cazzata questo modo di agire e pensare che supere i più normali utili idioti,i quali perlomeno lo sanno cosa sono.
La questione è:le quinte colonne collaboratrici con il colonialismo sono presenti in un dato territorio,noi comunisti dobbiamo sconfiggerle e sostenere lo Stato Sovrano di quella nazione.
Molto semplice come pensiero,mi stupisco che certi anti imperialisti non lo comprendano-e moltissimi manco son pagati per fare e dire queste cose!
Sulla Libia e Gheddafi sono sostanzialmente d'accordo con te. Mi interrogo però sul trattamento che il governo libico avrebbe (a questo punto il condizionale è d'obbligo) riservato ai migranti: un sacrificio sull'altare della real politik fatto da uno stato stretto tra grinfie imperialiste e naturale istinto alla sopravvivenza? Faccio lo sforzo di immedesimarmi nei panni di chi deve, dall'alto o dal basso dei suoi posti di responsabilità, trattare questi problemi attraverso detenzioni e manganelli, ma ancora non ci riesco... Mi piacerebbe avere informazioni serie, rigorose e soprattutto lucide e non emotive sui flussi migratori che passano per la Libia, su come viene trattato il problema dalle autorità libiche, sul prima e il dopo rispetto al trattato con l'Italia. Tu mi sapresti dare qualche dritta?
RispondiEliminaNon ho mai avuto particolare simpatia per i capi di stato e per gli apparati a cui solitamente si appoggiano, ma mi ritrovo a tifare disperatamente per Gheddafi e soprattutto per il suo popolo. Sto diventando anche io un cinico realista o la sinistra sedicente radicale o addirittura rivoluzionaria sta in fondo talmente comoda nel piccolo spazio di contestazione che il sistema gli ha ritagliato che, in un quadro così grave, porta me, te e altri (quanti?) a ritenere meglio un Gheddafi che la purezza astratta dei principi?
Per concludere mi farebbe piacere un tuo parere su questo commento alle parole in difesa di Gheddafi da parte di Valentino Parlato: si passa dai toni isterici contro Parlato e Gheddafi (e qui direi che si può sorvolare tranquillamente) al mettere in relazione la presa di posizione di Parlato col fatto che storicamente la sinistra extraparlamentare e i suoi giornali (compreso il manifesto) sarebbero stati finanziati da alcuni settori della borghesia con la supervisione degli USA in funzione anti PCI e contro il suo rinnovamento interno (operazione Chaos la chiamano)... Teoria suggestiva che non avevo ancora sentito...
http://iskra.myblog.it/archive/2011/02/22/valentino-parlato-pro-gheddafi.html
Un caro saluto
Alessandro
Quella storia della sinistra extraparlamentare, rivoluzionaria e antimperialista, contro il PCI collaborazionista e pro-Nato, mi pare una boiata pazzesca. Sui migranti in Libia, è certo e comprensibile che Gheddafi abbia fatto un accordo per stoppare il flusso verso l'Italia. Ma si sa anche che ha chiuso tutti i centri d'accoglienza in Libia e che molti migranti sono diventati parte dei 2 milioni di laboratori stranieri che la Libia ha ospitato e ben trattato. Le notizie delle atrocità di Gheddafi sui migranti valgono quanto quelle dei suoi bombardamenti di civili.
RispondiEliminaFulvio
Posso comunque permettermi di preferirlo sindaco di Napoli piuttosto che il poliziotto fascistoide Morcone, sostenuto dal truffatore Vendola?
RispondiEliminaCerto che può, anche se non condivido il giudizio che ha lei di De Magistris ("il martire"). Nel 2004 arrestò un avvocato di nome Ugo Colonna con l'accusa praticamente di essere alleato con la 'ndrangheta.
Ora, si da' il caso che Colonna non era 'ndranghetista nè mafioso, ma uno che combatteva la mafia, come testimoniano moltissime persone, da Marco Travaglio, a l'associazione Libera eccetera.
E' una storia un po' lunga, ma gliela posso sintetizzare dicendole che il blog "Uguale per tutti", un sito amico di De Magistris, definisce quelle accuse a Colonna come "atto di vile aggressione", e lo stesso Colonna dice che De Magistris ricevette "speciali impunità" per quell'atto. Sempre nella stessa inchiesta mise il bavaglio alla stampa che dava notizie su un processo che si svolgeva a Catania (contro dei magistrati che poi furono condannati per collusione con la mafia) facendo sequestrare il giornale e mandando in carcere due giornalisti che poi furono assolti.
E' tutto documentato qui:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6913
De Magistris non ha mai voluto rispondere pubblicamente a ciò che dice Colonna, persona altrettanto perbene e autorevolissima.
Se il nostro "martire" fosse così integerrimo come vuole farci credere, non avrebbe problemi a spiegare le sue ragioni.
Le lascio un link dove può leggere ciò che Ugo Colonna scrive di De Magistris:
http://www.enricodigiacomo.org/2009/07/la-polemica-i-depistaggi-sullomicidio-di-beppe-alfano-e-il-ruolo-del-pm-de-magistris-lettera-aperta-dellavvocato-ugo-colonna-agli-onorevoli-sonia-alfano-e-luigi-de-magistris/
Saluti
in Giappone - omissis - bombe a tempo delle centrali atomiche.
RispondiEliminaMio cuggino m'ha detto che i servizi di sicurezza delle centrali nucleari giapponesi erano affifdate a ditte israeliane come ai tempi delle bombe alla metropolitana di Londra Ci fu una "simulazione" nello stesso giorno, condotto dalla ditta di sicurezza israeliana, se, e sottolineo se, sia vero, allora questi giapponesi sono proprio coglioni ad affidarsi a sta' gente, in piu' i giapponesi sono ultra razzisti e mi sembra strano che affidino dei servizi cosi' importanti a dei "gajin"...
Questo lo dico, solo perche' proprio recentemente mi sono riletto il libro di Terzani: "In Asia" meta' del quale e' dedicato al Giappone.
gajin non giapponesi... alieni...
RispondiEliminacomandassero i giapponesi, sarebbero cojoni... e cojoni sono come noi che ci facciamo comandare dai colon$sionu$a... i quali a noi ci hanno bombardato per liberarci dai tedeschi, ai giapponesi li hanno bombardati con little boy e fat man per liberarli da sé stessi...! dal momento che i colonsionusa hanno a loro volta il padrone "in dog we trust" sionilluminati scudirossi e camerati cantando, o ci credo al fatto degli israeliani assicuratri e bombaroli... ce li abbiamo anche a roma isntit?
Che meraviglia leggendo La Repubblica scopriamo che a Misurata muoiono civili in quantità mentre le bombe francesi e i Cruise americani fanno cadere solo palazzi e centrano bunker, ma non c'è una vittima. I miracoli della santa coalizione. Fabrizio
RispondiEliminacaro Fulvio, cari tutti, in questa oasi si riesce a riposare l'animo e a riprendere fiato, dopo il nauseabondo magma che ci nveste ovunque. Ieri sono stato a un incontro organizzato da Radio Città Aperta, dicevano cose che già pensavo e con le quali ero d'accordo, ma ci stavo bene proprio perché non mi sentivo solo. Condivido con voi una mia breve riflessione, ieri era il 24 marzo, una data nefasta. Possibile che la primavera si porti dietro date così orrende? Eppure, mi dico, gli alberi continuano a fiorire...
RispondiElimina"Nel 12.o anniversario dell'aggressione della Nato alla Jugoslavia (e in particolare alla Serbia), che iniziò proprio il 24 marzo del 1999 e che per 78 giorni massacrò un popolo e una nazione... con bombardamenti all'uranio impoverito... con le famigerate bombe a frammentazione dette "cluster bombs"... con le bombe alla grafite che lasciarono senza corrente, uccidendo tanti neonati, le incubatrici degli ospedali di Belgrado... con effetti dovuti all'inquinamento ambientale devastanti... con conseguenze sulla popolazione civile che ancora oggi vengono pagate dalle persone di qualunque etnia, ceto sociale o religione... con aumento incontrollato ed esponenziale di malattie del sangue e tumorali... con l'uso scientifico di una propaganda che demonizzò l'intero popolo serbo, propaganda che preparò ad arte il terreno alla guerra... con il frutto di quella "guerra" che oggi si chiama "Kosovo libero e indipendente", un neoNato narco-stato nel cuore dell'Europa al cui comando siede un criminale di guerra denunciato (finalmente e bontà loro) anche dai rapporti dei rappresentanti del Consiglio d'Europa...
vi voglio girare una notizia dell'ottobre scorso, così, tanto per non dimenticare.
Tutto, anche in concomitanza con un'altra aggressione armata, ancora una volta molto ben digerita, a quanto pare, sia a destra che a sinistra grazie all'idea romantica e molto rassicurante dell'intervento "umanitario". Umanità che, però, non risparmia uranio impoverito, morte e distruzione sulla Libia e fra il suo popolo, tutto. Che le bombe, quando cadono, non distinguono bene chi colpiscono.
Un messaggio, quindi, non a futura memoria ma, purtroppo e sempre più drammaticamente, a memoria del presente.
-----------------------------------Suicida il pilota della NATO che uccise la piccola Milica Rakic
Si è tolto la vita un mese fa il diretto responsabile della morte di Milica Rakic, la piccola di tre anni che abitava nei pressi dell'aeroporto di Belgrado e fu colpita da frammenti di bombe "umanitarie" della NATO il 17 aprile 1999 alle ore 21:45.
Il tenente colonnello Harold F. Myers era andato in pre-pensionamento da pochi mesi con una diagnosi di "stress da disordine post-traumatico" in seguito a quei bombardamenti, secondo le dichiarazioni di sua moglie Elisabeth.
La piccola Milica appare oggi trasfigurata, tra le icone dei santi della chiesa ortodossa, negli affreschi realizzati dal diacono Nikola Lubardic - si veda:
http://www.cnj.it/24MARZO99/criminale.htm#milicarakic
Allo stesso indirizzo rimandiamo per l'elenco completo dei bambini morti ammazzati nell'operazione "umanitaria" della NATO, mirata a strappare il Kosovo alla Serbia per accelerare lo sventramento della Jugoslavia secondo criteri "etnici".
Cercasi governo,cercasi opposizione,cercasi dignità,cercasi italiani.
RispondiEliminaFranco Berardi "Bifo" all'Accademia di Brera, Milano
http://vimeo.com/21160879
Il gesto del pilota è tragico ma comprensibile, mi auguro che siano in tanti a mantenere un barlume di umanità, tra i militari.
RispondiEliminaMentre i politici non sono uomini, quindi non gli si può chiedere di provare umanità.
Cercasi governo
RispondiEliminacercasi opposizione cercasi cercasi italiani
io dico che i sopramenzionati elementi NON ci servono! ci serve invece la Dignità
il 24 marzo iniziò il genocidio in jugoslavia... uno sfregio agli assassinati delle fosse ardeatine a cura del max dilemma $iondim? allora è vero che le date le scelgono i $ion.mass.scudirossi!PLC! 11.9, 11.3, 24.3 ecc. PLC!
attrezziamoci per l'11 maggio 2011
ché il kattolicissimmo zicacchi ci proverà! PLC PLC PLC!
Cercasi governo
RispondiEliminacercasi opposizione cercasi cercasi italiani
io dico che i sopramenzionati elementi NON ci servono! ci serve invece la Dignità
il 24 marzo iniziò il genocidio in jugoslavia... uno sfregio agli assassinati delle fosse ardeatine a cura del max dilemma $iondim? allora è vero che le date le scelgono i $ion.mass.scudirossi!PLC! 11.9, 11.3, 24.3 ecc. PLC!
attrezziamoci per l'11 maggio 2011
ché il kattolicissimmo zicacchi ci proverà! PLC PLC PLC!
i miei cercasi sono una chiara provocazione,così come è chiaro il discorso del prof.e qui sta il punto,che sia un docente ad esporsi,a mettersi in gioco,piuttosto che un baldo giovanotto laureando la dice lunga di come almeno due generazioni si siano perse nel tubo catodico dell'apatia.
RispondiEliminain questo appiattimento dove tutti sono uguali dove ognuno coltiva i propri nonsogni,le proprie nonsperanze fondate sull'egocentrismo, ognuno di questi si è appiccicato la propria etichetta, la personale soluzione e solo la sua è quella giusta,mentre basterebbe guardarsi negli occhi per capire che l'obiettivo e' comune e la risposta è una sola, al dopo ci penseremo poi
a prop di governi... in belgio non ce l'hanno e... stanno benissimo!
RispondiEliminai falliti bolliti capital papp ones, per risparmiare munizioni che stanno per esaurire,
ammazzano i "civili" [le bombe non hanno occhi e non distinguono non ci dicano cazzonate] con false informazioni da parte di ciagiornalai, ma ci rivelano i loro disegni
# sebreniza [voce dal sen fuggita,
come si dice] = uck
# odissea: cavallo di troia
[inserito in libia]
# rais, esilio = saddam hussein,
precedente milosevic
e a noi col nany d'orcory quando ci toccherà?
Senza l'occupazione di terra non cadrà Gheddafi, avoglia a bombardare.
RispondiEliminaE le operazioni militari costano economicamente e politicamente.
L'operazione di terra nessuno ha il coraggio di farla, ne singoli stati ne coalizioni. Non certo la Francia, che prenderebbe altre bastonate a "pochi" anni e "pochi" chilometri da Algeri.
Senza il petrolio Libico, l'economia occidentale è monca.
Le bande armate non saranno mai in garado di contrapporsi all'esercito di Gheddafi. poche centinaia di SAS in abiti civili non faranno la differenza nel lungo periodo.
Fulvio, aiutami a capire come mettere insieme i pezzi..
possibile che tutto questo bombardare serva solo a costringere il colonnello a scendere a compromessi estremamente svantaggiosi per la Libia?
Francia e USA sono il motore della guerra, gli inglesi meno. Questa è la mia opinione. Gli USA hanno solo da guadagnare, anche come immagine un presidente in guerra per l'elettorato americano è più gradevole. La Francia vuole nuovi mercati e questo è chiaro.
Ma come sperano di ottenere il petrolio senza cacciare Gheddafi? perchè almeno non tentano di ucciderlo, come fecero con Saddam?
Forse le bombe si fermeranno quando cadrà Sirte..
ma vi pare che il gheddafi, cui i $ionu$a hanno ammazzato figli e nipoti NON SI SIA DOTATO con i mezzi che indubbiamente ha, visto che la libia è grande ed il petrolio pure mentre la gente è poca, DI ARMI ADEGUATE ? mica è scemo come vogliono farci credere immaginando che gli scemi siamo noi? ed allora le vittorie di quei 4 traditori quintacolonnisti sono tutte cazzate abbronzate da nobel della pece! forza muammar spakkaje il "nocciolo"!
RispondiElimina@Maurizio
RispondiEliminasenza essere presuntuoso provo a dire la mia.
Se gheddafi dovesse rimanere al proprio posto credo che la strategia sia di dividere la Cirenaica dal resto del paese e prenderne il controllo.
Come ben dici con la conquista di Sirte è probabile che si arrivi ad una trattativa dove esiste un vasto bacino sotterraneo di acqua dolce
http://www.galenfrysinger.com/man_made_river_libya.htm
@Rossoall'osso.
RispondiEliminaSe a Sirte vi è un bacino sotterraneo d'acqua dolce, ecco spiegato il perchè questa ossessione di Sirte per i golpisti.
Quindi sirte è importante simbolicamente, ma DOPPIAMENTE importante strategicamente.
La popolazione di Sirte è assolutamente pro-gheddafi. Un vero rompicapo..
MA adesso i govenativi sono di nuovo a Ras Lanuf (evviva!) e non capisco come fanno delle colonne armate a marciare nel deserto, combattere in due città e vincere con i satelliti a guardarli e centinaia di aerei (delle più avanzate aviazioni mondiali) a ronzare intorno spargendo bombe.
Non me lo spiego. La strada è UNA. non si scappa QUELLA E', che ci vuole per loro a impedire questi spostamenti dell'esercito Libico? o passano sottoterra?
Mah..
@Maurizio
RispondiEliminaSe è vero ciò che si dice e cioè che in quei famosi tubi più che acqua scorrano armi o truppe la cosa si ingarbuglia ancor di più visto che il presunto acquedotto è stato costruito da aziende italiane con materiali e mezzi statunitensi e le armi le abbiamo vendute noi.
Io non credo che usa e nato non sapessero dell'esistenza di questi depositi,vuoi che abbiano avviato una guerra già persa in partenza?
Oppure considerare un grossolano errore strategico dei francesi(non si conosce ancora il motivo di tutta sta fretta) che son partiti lancia in resta forzando di fatto una risoluzione onu?
Intanto la nostra tata Clinton ha spedito tale Abdul Ilah Khatib a "monitorare"la situazione,che sia un inizio di trattativa o viceversa di un'escalation della guerra con invio di truppe di terra?finisco come te, MAH?
sia come sia Gheddafi sorprende sempre!!
Un grazie a Fulvio dell'ospitalità