martedì 5 luglio 2011

TERRORISTI, VIOLENTI, EVERSIVI, STRAGISTI, DITTATORI, ABUSATORI DI DONNE: il lessico funzionale all'11/9, dove il bue dà del cornuto all’asino



From: LIBERTA' PER I TRE LIBICI
Sent: Thursday, June 30, 2011 9:52 PM
To: LIBERTA' PER I TRE LIBICI
Subject: COMUNICATO SULLA CONFERENZA STAMPA PER I TRE LIBICI
le nuove crociate
Scritto da Comitato per la libertà dei 3 patrioti libici
Venerdì 24 Giugno 2011 14:59
Il Comitato per la libertà dei 3 patrioti libici ringrazia tutti coloro che hanno espresso solidarietà ai tre libici, arrestati ingiustamente, firmando l’appello da noi promosso. Il tribunale del riesame sta ancora decidendo sulle sorti di Nuri, ma noi non abbiamo dubbi che la richiesta di scarcerazione verrà rigettata. La battaglia sarà lunga e dura. Intanto stiamo inoltrando richiesta per poter far visita a Nuri in carcere, pur consapevoli che si opporranno a tale iniziativa.
Qui sotto incolliamo il comunicato che abbiamo scritto subito dopo la conferenza stampa del 27 giugno alla presenza del legale di Nuri.
Vi terremo informati.
.combattenti libiche


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In coda troverete l’annuncio dei compagni Usa per una manifestazione davanti alla Casa Bianca del 9 luglio. Tanto per farci vergognare un po’ della nostra inettitudine. Poi un comunicato stampa e un appello che tutti dovremmo indirizzare alle ambasciate dei paesi del Consiglio di Sicurezza che non partecipano all’aggressione alla Libia.


100 GIORNI DI ASSALTO DELLA LIBIA DA PARTE DELLE PIU’ GRANDI POTENZE MILITARI DEL MONDO E DI MERCENARI SUSSIDIARI, SCONFITTI AD OGNI PASSO, CONTRO UN PAESE PRIVATO DAI BOMBARDAMENTI DI PRATICAMENTE TUTTE LE SUE CAPACITA’ DI DIFESA, CON UN POPOLO MASSACRATO MA IN PIEDI E UNITO CONTRO I MOSTRI, CON UN LEADER PIU’ FORTE E PIU’ AMATO CHE MAI. VIVA LA LIBIA, TRINCEA DELL’UMANITA’.


Avanguardie della dittatura, avanguardie della liberazione
Vent’anni di assalti alla Val di Susa per fottere quella popolazione e devastare quel territorio con l’opera più cretina e delittuosa concepita dopo Ponte di Messina, Gasparri. McDonald’s e Disneyland. Rende 20 miliardi (poi sicuramente raddoppiati) ai farabutti delle imprese, come ovunque in buona parte mafiose e dunque care al governo, e inonda di inquinamenti tossici e acustici la valle, deturpandola per sempre, alla faccia della ferrovia già esistente e che trasporta al 30% della sua capacità, visto che si tratta di corridoio idiota che non interessa nessuno perché tutto viaggia da Marsiglia, Genova, Trieste, da sud a nord. Con in ballo 20 miliardi e più per i soliti noti, era conseguenza logica che le prodezze spacca-crani e avvelena-polmoni dei guardioni dei bucaioli alla Lunardi venissero esaltate e ne venisse richiesta l’accentuazione (manca ancora il morto) dal violatore della Costituzione per eccellenza. Uno che va in deliquio per le bombe su Tripoli e le stragi di civili in Afghanistan, fatto com’è non può non eccitarsi ancora di più se i suoi sbirri massacrano “terroristi” connazionali. Napolitano, incitando alla repressione, ha denunciato “gruppi addestrati alla violenza eversiva”. No, non parlava degli energumeni in divisa che pestano sistematicamente chiunque sollevi il capo dalle sue macerie, sociali o materiali, né dei mandanti che a far macerie si divertono e ci guadagnano, né parlava di quei garanti della nostra sicurezza che ogni due per tre ammazzano di botte chi trovano al buio sul marciapiedi. Era la copia di Sarkozy quando lanciava mercenari e missili sulla gente di Libia “per fermare Gheddafi che massacra il proprio popolo”.Questa è l’Europa unita. Unita come fra loro le ‘ndrine. Dal nastrino sul Borsalino anni’30 del presidente, pci-ista di Washington, è poi spuntato il blackissimo bloc Maroni che, con nell’occhiello il grey-bloc Bersani e al naso il rosa-bloc Vendola, con il solito esprit de finesse dei suoi cavernicoli, si è promosso magistrato e ha formulato l’accusa di “tentato omicidio” ai lanciapietre. Bè, che c’è da stupirsi? Detto da uno della gang che vuole sparare su chi fugge dalle proprie bombe, che sogna di scendere dalla Val Brembana con gli schioppi, che fa picchiare qualsiasi capannello di irritati, fossero anche pensionati, donne o terremotati, la cosa ha una sua stringente logica.

Sugli scontri in Val di Susa abbiamo subito lo stesso rovesciamento della verità, da proprio tutti, che in questi mesi di ignavia ci ha paralizzato rispetto all’onere e all’onore di batterci per la Libia e per Gheddafi. Cinquantamila hanno marciato per salvare valle e vite contro una mandria di tirannosauri sopravvissuti al giurassico. Sono, al pari dei libici, l’avanguardia della civiltà e della difesa della Terra, lavorano in magnifica sinergia tra famiglie in corteo e attivisti della risposta al terrorismo di Stato. Si trovano affiancati ai primatisti, nel nuovo secolo, della resistenza che decide di diventare controffensiva: il popolo di piazza Syntagma ad Atene, i sindacati greci all’11° sciopero generale, i ragazzi che ritengono criminogeno non rispondere agli ascari in uniforme. In Grecia, pari alla nostra vergogna cosmica bersanian-vendoliana c’è solo il KKE degli ultraortodossi eurostalinisti, arcignamente e taffazzisticamente isolati in una piazzetta diversa, col naso arricciato a coda di maiale sul disdegno dei “violenti” e “provocatori” che non ritengono giusto subire mazzate e gas venefico senza difendersi.. Credo che i ragazzi di Val di Susa e quelli di Syntagma siano compagni e fratelli di quelli di Piazza Tahrir al Cairo, a Baghdad, a Tunisi, di Piazza della Perla in Bahrein, di Piazza Tahrir in Yemen, di Piazza Verde a Tripoli. Sai quanto gliene sarebbe fregato a Mubaraq o Ben Ali di qualche corteo con sound system, ballerini, tamburini, in pacifico snodamento per la città. Sai quanta attenzione gli avrebbe dato quel moloch che è l’opinione pubblica nutrita a hamburger mediatici.

Resta la stupefacente quanto paranoide contraddizione di chi esulta sui fiori della primavera araba che agli sgherri del tiranno rispondono con mazze e sassi e poi incita mubaraqamente a spezzare le reni a chi fa le stesse cose, con le stesse buone ragioni, contro la tirannide nazionale. Chiamasi “onestà intellettuale” e vede le destre, Pd, PDL, le “sinistre”, SEL, IDV, e detriti centristi uniti nella sua pratica. E’ la stessa che a codesti fa fare le prefiche sui supposti 180 agenti feriti e applaudire su quei quattro “black bloc” giustamente malmenati. Roba da niente: un 19enne con traumi gravissimi grazie al candelotto sparatogli in petto, un ecologista con traumi lacero-contusi alla testa, il setto nasale e una mano fratturati, un attivista in ospedale per le botte ricevuti, tutti i fermati bastonati…

Prove tecniche di dittatura, osserva Grillo e per stavolta ha ragione. Altro che Gheddafi o Assad. A proposito del quale ultimo, vince il Pulitzer del giornalismo da lupanare tale Miriam Giannantina, cui il “quotidiano comunista” elargisce gli stessi spazi di intossicazione Cia che aveva offerto al famigerato Stefano Liberti da Bengasi e Misurata, dove tutto vedeva salvo le ragazze stuprate e uccise dai ribelli.. Davanti a questa trombettina dei necrofori Nato, impallidisce perfino Lucia Goracci del TG3. La summa di tutto questo è, cari ragazzi, che nulla fa paura al potere quanto la capacità di risposta di masse che così diventano coscienti delle proprie capacità politiche e fisiche. Gridavano quelli della resistenza antigolpista in Honduras: “Nos tienen miedo, por que no tenemos miedo”, hanno paura di noi perché non abbiamo paura di loro.

Vorrei trarre da quanto sopra un’analisina d’accatto di quanto stanno facendo alla Grecia e agli altri paesi da strizzare e buttare. Tutti, altalenando sull’ossimoro “crescita-tagli”, ululano per la crescita. Ma fanno finta. Sanno benissimo che in una Terra dalle risorse sovraconsumate e della capacità di sopportazione esaurite, una qualche crescita la si fa solo a debito altrui, come dire stringendo il cappio al collo delle nazioni in eccesso. Nessuna crescita da tasche svuotate nel nome della crescita. Ci spogliano e schiavizzano a poco a poco facendoci credere che è indispensabile per la crescita e per un futuro radioso, proprio come il “sol dell’avvenire” in salsa togliattian-berlingueriana. Sanno che anche per loro il pianeta sta decretando il redde rationem, e che quindi la crescita, la LORO crescita, l’estrema crescita del capitalismo, si realizza solo torcendo lo straccio umano fino all’ultima stilla. Gli basterà per un paio di generazioni. Eppoi si parla di violenza dei ragazzi di Syntagma, di Val di Susa, o di Tripoli!
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Parla Muammar
Alcune frasi del discorso di Muammar Gheddafi il 1.luglio a Piazza Verde, Tripoli, davanti a oltre un milione di patrioti, dopo 100 giorni di bombardamenti, 20mila incursioni Nato e 20mila vittime (proporzionalmente in Italia i manifestanti sarebbero 12 milioni. Mai si è vista un assembramento di ribelli a Bengasi che superasse le poche migliaia di manifestanti, tanto per capire chi e cosa rappresenta il popolo libico).

"Guardate questa folla, i bambini, le donne. Queste persone non sono qui perché glie l’ho ordinato io. Sono qui di loro libera volontà. In questa guerra non affrontate me, affrontate queste masse. Io non sono niente. Se volete la pace con la Libia, rivolgetevi alle masse. Qualsiasi cosa vogliate, trattate con le masse. Il regime non è un regime gheddafiano, è un regime libico…. Il popolo libico è capace, un giorno, di portare lo scontro in Europa e nel Mediterraneo. Potrebbe attaccare le vostre case, i vostri uffici, le vostre famiglie che potrebbero diventare obiettivi militari legittimi poiché voi avete fatto dei nostri uffici, delle nostre sedi, delle nostre case e dei nostri bambini obiettivi militari che definite legittimi. Perciò vi consigliamo di ritornare sui vostri passi prima di rischiare una catastrofe… Silvio Berlusconi, Nicolas Sarkozy e David Cameron, vi consiglio di fermare la vostra campagna e di non farvi guidare da un pugno di rinnegati a Bengasi, di ritirarvi perché non avete alcuna possibilità di sconfiggere questo valoroso popolo, di ascoltare il popolo libico che vuole la pace… Quanto a me, non lascerò mai questo paese. Moriremo per la Libia". Ineccepibile no?


Vermi nel letamaio
Chi potrebbe dargli torto se domani, come immagina l’ottimo Dinucci sul “manifesto” (uno dei pochi che non ti fanno avvolgere in quel giornale il pesce fin dal primo mattino), dopochè il Consiglio di Sicurezza abbia ordinato una no-fly-zone sull’Italia governata dalla criminalità organizzata, cacciabombardieri dell’Unione Africana bombardassero il Quirinale, Palazzo Chigi e un po’ di scuole, ospedali e civili sparsi per il paese? Specie se il Tribunale Penale Internazionale, dopo aver condannato all’ergastolo il procuratore corrotto e falsario Moreno Ocampo, emanasse un mandato di cattura nei confronti di Berlusconi, Bersani, La Russa, Frattini e co. per crimini di guerra e contro l’umanità? Vorremmo che a raccontarcelo fosse quella embedded da salmerie del TG3, Lucia Goracci, a riscatto delle sue infamie da Tripoli, quando, per esempio, davanti a un oceano di famiglie che s’impegnano per il loro leader e per la resistenza, rigurgita il “sospetto che siano pagati” (classico transfert) e si riferisce a Gheddafi come all’ “uomo di Lockerbie”, rilanciando viperinamente il veleno dell’accusa, falsa e smantellata dagli stessi giudici, della paternità libica di quell’attentato. Va registrata invece come il segno della persistente opera di Gheddafi per l’unità, l’indipendenza e la dignità dell’Africa, il rifiuto dell’Unione Africana di accettare il provvedimento del venduto dell’Aja. E questo a dispetto della presenza nell’Unione di quinte colonne occidentali come Etiopia, Nigeria, Uganda, Kenya, Marocco e altre. L'egemonia la esercita l'anticolonialismo. Se sommiamo il miliardo di africani alle popolazioni di Russia, Cina, dei BRICS, che tutte si sono espresse contro l’aggressione e i suoi crimini, abbiamo tre quarti dell’umanità che si oppone al golem imperialista.


L'altro scoglio:Siria-Libano
Restando in ambito arabo, ecco arrivata la seconda mossa contro la Siria antimperialista e antisionista, dopo l’intervento dei mercenari della quadruplice Usa-Israele-Arabia Saudita-Fratelli Musulmani: l’altro tribunale fantoccio di USraele, quello per il Libano, smascherato da prove e testimoni nella sua accusa a Damasco per l’assassinio nel 2005 dell’ex-premier Rafiq Hariri, ha ripiegato ora sugli alleati della Siria in Libano, Hezbollah. Coprendosi di ridicolo nel tentare di occultare le evidenti responsabilità del Mossad in quella classica provocazione USraeliana, quest’altra corte, basata anch’essa nella belligerante Olanda, ha chiesto l’incriminazione di quattro esponenti di Hezbollah. Un tentativo di rimontare la china mettendo in difficoltà la nuova maggioranza nazionalista, poichè a Beirut era caduto il governo del rampollo di Hariri, Saad, un detrito della destra alle dipendenze dei sauditi che in questi giorni ha dato il suo contributo all’infiltrazione in Siria di mercenari integralisti. Lo hanno ribadito in Siria le confessioni di numerosi di questi che facevano cecchinaggio contro la folla e contro le forze di sicurezza. Ricordate i 120 poliziotti trucidati e gettati in fosse comuni al confine con la Turchia, di cui altri mercenari alla Goracci blateravano come di soldati uccisi dai propri ufficiali perché si sarebbero rifiutati di sparare sui manifestanti anti-Assad? Anche qui, come a Tripoli, la risposta è venuta da quel milione e mezzo di persone che, l’altro venerdì, hanno ridicolizzato le adunate degli oppositori, manifestando per Assad e contro USraele a Damasco. Ne avete visto qualche immagine sui vostri schermi? Magari sì, ma fatte passare, come è stato svelato ripetutamente, per dimostrazioni dell’opposizione democratica.

Un interrogativo paralizzante è come mai questi augusti consessi giudiziari, compreso l’archetipo sulla Jugoslavia che oggi se la deve vedere con la dignità dell’innocente Mladic, si siano lasciati sfuggire tra le dita il sangue e le ossa frantumate in giro per il mondo da democratofori come D’Alema, Bush, Reagan, Condoleezza Rice, Clinton, Madeleine Albright, Hillary, il satrapo stragista del Bahrein, il delinquente kosovaro Thaci, i fantocci imperiali narcotrafficanti, ogni singolo dirigente nazisionista dal ’48 in qua e via via tanti altri. Ha fatto la fine del tesoro di Dongo la documentazione diffusa dal Centro per le Ricerche sulla Globalizzazione (Center for Research on Globalisation, CRG), il più autorevole istituto del genere, che denuncia l’impiego di uranio nei bombardamenti Nato sulla Libia e lo definisce “crimine di guerra”. Come altri crimini di guerra denunciati sono i bombardamenti su scuole, ospedali e case che hanno provocato migliaia di vittime. Afferma il CRG che, oltre a costituire crimini di guerra, l’aggressione travalica e viola radicalmente le risoluzioni ONU che avevano limitato l’intervento alla zona di non sorvolo. Tutto deja vue, in Serbia, Afghanistan, Iraq, Gaza, probabilmente Yemen e Somalia, due delle sei guerre di Obama. E’ cinismo psicopatico quello che consente alle coscienze cristiane di ridurre milioni di persone – comprese le proprie, nel ruolo di invasori e occupanti – a pene, orrori fisici, morte perpetua nei millenni. E noialtri ci aggiriamo nell’iperuranio della sinistra e assistiamo a questa apocalisse senza fiatare.


Democrazia! Democrazia!
A questo proposito risulta davvero grottesco come da noi, che da vent’anni facciamo i mercenari, degli Usa per le guerre a popoli liberi e innocenti, e del capitale di rapina per le macellerie sociali su folle inebetite da elezioni fasulle e da decerebrazioni culturali, si insista a cianciare di “democrazie da instaurare”. Noi gente delle crociate, degli imperi cannibali, delle inquisizioni, dei macelli bellici dei nostri stessi popoli per i profitti delle élites, dei saccheggi e stermini coloniali, di Abu Ghraib, Guantanamo e CIE, delle devastazioni sociali ed economiche, delle leggi porcata, dell’olocausto libico per mano fascista, della prostituzione di Cgil, Cisl, Uil, insomma delle dittature prima monarchiche e poi borghesi, abbiamo la faccia come il culo di un diarreico a parlare di democrazia da far fiorire. Ognuna dei paesi che abbiamo disintegrato aveva un ordine sociale più giusto e più partecipato del nostro. Ci vantiamo di essere pluralisti e dialettici, altro che Gheddafi o Assad che stanno lì solo da qualche decennio, perché da due secoli, senza soluzione di continuità, ci facciamo spolpare e rintronare da sanguisughe, alternative tra loro quanto lo è l’acido solforico al vetriolo. Cambiano i cappucci, ma cosca e sagrestia sono le stesse e sono perenni. Pensate ad Andreotti, condannato per mafia. Pensate a chi ci sgoverna, da dove e come viene


L’acqua svendoluta
E, a proposito, mi viene in mente il solito Svendola, quello dalla faccia di pongo e dalla lingua bifida come un cobra. Mentre, di solito, noi con l’acqua ci liberiamo delle impurità, quello dall’acqua si è visto portare via il trucco, rossetto compreso. Nel primo mandato, oltre a governare una cosca di ladroni della sanità e dei postriboli, aveva privatizzato l’Acquedotto Pugliese, il più grande d’Europa, preferendo azionisti speculatori sulla sete a Riccardo Petrella, il più stimato esperto di acqua-bene comune del paese. Poi, sotto la pressione popolare di una sussultante primavera italiana, si era rassegnato a fare una legge regionale per la ripubblicizzazione. Ma l’ha tenuta nel cassetto per oltre un anno, forse sperando che il vento cambiasse. E tuttora, nonostante l’uragano referendario, questo Qui pro quo traccheggia. Anzi, facendo incazzare l’intero movimento (ma è un bene perchè così esce fuori il ghigno appeso all’orecchino), insiste perché i cannibali privati delle multinazionali conservino il ladrocinio del 7% del profitto dalla gestione del sistema idrico. Robaccia che il secondo quesito referendario ha abolito. E c’è chi si stupisce, quando da tempo avrebbe dovuto vedere spuntare da quella fuffa pugliese alla Carolina Invernizzi i quattro inceneritori promessi alla compagna Marcegaglia, le piattaforme petrolifere al largo, i 120 milioni di euro della sanità al S. Raffaele del pescecane dell’acquario di papi, Don Verzé, i missili all’uranio degli elogi a Israele e al distruttore dello Stato italiano, Mario Draghi. E tanti altri sconci. Poteva mancare, Vendola, nel coro dei ringhianti contro “i violenti eversori” della Val di Susa? No, non poteva.

Quanto all’acqua, serve sempre qualche confronto con il mondo dei selvaggi. Dall’altro lato del Mediterraneo abbiamo le condizioni di sei milioni di persone sottoposte al quarantennale giogo disumano del pazzo criminale di Libia. Quello che, in pochi anni, aveva sollevato il paese quanto il colonizzatore italiano l’aveva sprofondato in trenta. Grazie a quella che i tecnici internazionali definirono l’Ottava meraviglia del mondo, l’immane opera idraulica di 6mila chilometri iniziali di acquedotti che pescano da un mare sotterraneo di acqua fossile dolce, ogni cittadino libico ha acqua potabile, ogni ettaro di terra coltivabile è irrigata. Non si paga. E già, è pubblica. Arriva in tutte le case, anche in quel milione di case popolari esentasse e gratuite che sono rimaste a metà per merito dell’intervento umanitario Nato. Che schifo di dittatura! Ha proprio ragione Vendola a schierarsi piuttosto con Israele: quelli sì che hanno una gestione onesta ed equa di questo bene comune. Con una condizione nobilitante: comune a tutti fuorchè ai palestinesi che indecorosamente ne rivendicano l’appartenenza alla loro terra.

A Gaza no. Proviamo a Tripoli?
E visto che siamo capitati in Palestina, amici, permettete un’osservazione molto politically incorrect. La piovra nazisionista è riuscita ancora una volta ad avvolgere nelle sue spire i compari della criminalità statale organizzata e a bloccare con i suoi tentacoli le eliche della Flottiglia “Free Gaza”. Terroristi contro pacifisti. Una Grecia, già dignitosa al tempo dell’assalto alla Serbia, si è fatta sodomizzare da Israele. Messa, com’era, davanti al plotone d’esecuzione della mafia finanziaria, come poteva illudersi di non irritare con le barche dal pavese palestinese il cuore pulsante di quella mafia? Tutta la mia solidarietà ai naviganti, bloccati sul bagnasciuga come, alla luce dei Netaniahu e Obama, era da aspettarsi fin da subito, ma mi continua a ronzare nelle orecchie lo stridìo di uno Zeitgeist impertinente: “Tutti a Gaza, nessuno a Tripoli”. I morti, tutti arabi, si pesano?

Se vi piacciono i film dell’orrore con protagonisti gli sgherri della Gestapo, solo che questo non è fiction, guardatevi un video youtube nel sito “Alternativa”: un plotone di questi scherani dello Stato infanticida che sparano candelotti CS, tossici e proibiti, ad altezza di bambino, su un gruppo di ragazzetti che fanno volare aquiloni. I bambini resistono, tornano sotto al naso dei nazisti decine di volte, rialzano gli aquiloni, infilano le due dita della vittoria in faccia ai mostri, rivengono sparati da due metri, una ragazzina viene buttata per terra e malmenata, così un paio di pacifisti internazionali e via infierendo. I serial killer dello Stato Ebraico contro gli aquiloni. Devono avere una strizza… Ci fossero stati lì un po’ di compagni della Val di Susa o di Atene, Napolitano avrebbe avuto modo di espettorare, “vivo e vibrante”, contro la “violenza eversiva organizzata”. Ma quegli sgherri avrebbero almeno pagato un prezzo per avere, con i CS, strizzato i polmoni e gettato i semi di futuri guasti fisiologici in questo popolo di teppisti da estinguere. E finchè non pagano qualcosa, la storia insegna, non ce n’è per nessuno.



Strauss-Kahn e varie ed eventuali
Avrei ancora molte cose di cui sparlare, visto il tempo trascorso dall’ultimo post, impegnato com’ero nella frenetica rincorsa al completamento del docufilm su Libia e primavere varie. Ma, ricordando gli inviti che mi sono stati fatti a non essere estenuantemente lungo, mi limiti ad alcuni asterischi.
• Continua l’assalto dell’Occidente per la ricolonizzazione dell’Africa. Liberata, a forza di massacri di legione straniera, la Costa d’Avorio dal suo governante anticolonialista, Gbagbo, frantumato il Sudan, incasinando il Darfur e istigando la secessione del Sud nel segno del catto-sion-Usa-imperialismo, stuprata e disintegrata la Somalia, ora ai suoi mercenari del Sud Sudan gli Usa hanno fornito armi per centinaia di milioni di dollari in modo che le tribù cessino di scannarsi tra loro per il petrolio, e si avventino, sempre per il petrolio, su Abyei, che invece gli accordi hanno assegnato al Nord. Niente più Grande Sudan interetnico e interconfessionale afro-arabo, niente più carburane alla Cina.

• Quel gigolò con lo spadone di Sarkozy getta tonnellate di armi alle bande penetrate in Libia dai paesi confinanti a sud e a ovest. I governi di questi paesi, Niger, Mali, Algeria, Ciad protestano perché quelle bande appartengono ad “Al Qaida nel Maghreb”. Sarebbero perciò quelli che Sarkozy e tutta la compagnia di giro dello Scontro di Civiltà definiscono terroristi ed esibiscono come pretesto per l’irrinunciabile necessità di portare la democrazia nel Sahara e Sub-Sahara. Che, da lì, è tutta discesa fino a Città del Capo, dove c’è quel presidente Zuma che insiste a rompere i coglioni strepitando contro l’assalto alla Libia. Intanto si spera che ai renitenti alla lucidità inizi a trasparire che tutto ciò che fa terrorismo e viene chiamato Al Qaida è cosa loro.
• Ottime notizie dall’Iraq, invincibile dopo 8 anni. Mentre da febbraio masse crescenti di “violenti eversivi”, a dispetto dei loro morti ammazzati, manifestano contro il regime dei ladroni fantocci e dei loro padrini Usa, ha ripreso grande slancio la guerriglia, detta di Al Qaida da Giuliana Sgrena (che non si avvede degli Al Qaida veri a Bengasi), ma condotta da decine di migliaia di guerriglieri della liberazione. Mentre non si contano più le distruzioni di edifici governativi e le eliminazioni di miliziani dei fantocci, sono tornati a impennarsi anche le liquidazioni di militari Usa, pur rintanati nei loro covi fortificati: al 30 giugno erano già 15. E non entrano in nessun calcolo i mercenari, contractors, che qui, come in Libia e Afghanistan, devono fare il lavoro di bassa macelleria e costituiscono la più cospicua forza militare sul campo. In cambio di 1000 dollari al giorno si può ben ammazzare, ma anche, pazienza, non apparire nei body count.
• Confermato, in sensibile ritardo rispetto ad altri non embedded e alle dichiarazioni del governo libico, dai co-belligeranti Amnesty International e Human Rights Watch, i quali devono pur conservare un cincinnino di credibilità a sinistra, che Gheddafi non ha commesso alcuna atrocità, né stupri, né mercenari, né fosse comuni, e ammesso, in ritardo, che le atrocità le perpetrano i ribelli, la Corte Suprema Usa è corsa ai ripari legalizzando per l’ennesima volta, al seguito di Bush, Obama e vari ministri della Giustizia, la tortura. Dando attuazione al verdetto, ha respinto la richiesta di 250 cittadini iracheni di procedere contro i responsabili degli abominii di Abu Ghraib. Nessuna sorpresa, nessun tagliagole sadico mercenario, detto contractor, è mai stato punito per i suoi stupri e le sue stragi. E ai militari Usa è assicurato, per accordo intergovernativo, l’impunità per qualsiasi nefandezza compiuta in qualsiasi paese del mondo a marchio di origine controllata. Comprensibile che un ministro della giustizia corrotto e che aveva condannato a morte infermiere bulgare venisse preso a calci da Gheddafi e finisse al posto che gli sta bene: a capo del Consiglio Nazionale di Transizione a Bengasi.
• A sguazzare nella bratta ogni tanto viene da ridere vedendoci spuntare qualche mostriciattolo. Caso Strauss-Kahn, dove il migliore ha la rogna, la peste, la febbre suina e l’Aids (se esistesse) e dove tutto il caravanserraglio che si agita intorno all-ex-capo del FMI è composto da correligionari di Israele e quindi da suoi fan e agenti: è la finanza, bellezza. Alle ginocrate che imbrattano di idiozia e protervia specista la lotta delle donne, non era sembrato vero di poter tornare a ululare sul malo destino delle donne, tutte, Hillary Clinton e Rossana Rossanda, Ruby e Santanchè comprese, ontologicamente oppresse, soppresse, seviziate dagli uomini, tutti, e sul fagocero trasudante dollari che, osceno animale maschio, si getta sulla prima povera cameriera di New York e la stupra, squinternandole pure l’utero. Ci hanno inzuppato la mente clitorizzata per giorni e da tutti i palchi dell’Occidente. Poi è saltato fuori ciò che gli avveduti, non lobotomizzati dalla cupola massonica femminile, avevano sospettato fin dall’inizio, a dispetto di tutti gli abusi sulle donne che uomini e donne compiono ovunque tutti i giorni. Cioè che, una volta di più, la legislazione dei diritti civili aveva messo in mano a certe zoccole uno strumento di ricatto ed estorsione come non se l’erano mai sognato. Basta dire: quello mi ha usato violenza e una persona da incastrare è fottuta (così come l’urlo “al pedofilo” per chi accarezza un bambino, o quello di stalker a chi non ha fatto che fischiarti dietro in segno di approvazione e così ti ha offerto una pistola fumane). Alle obnubilate dalla frenesia di potere attraverso il vittimismo non è rimasto neanche un neurone per sospettare che a voler eliminare dalla scena un potente e, dunque, un rivale, un fastidio, potevano esserci, oltre a una povera cameriera (ti figuri l’imbarazzo delle brave cameriere di New York, mobilitatesi per ingiuriare il paperone francese?), anche qualche losco figuro nell’ombra. Si, vabbé, poteva essere stata una trappola per eliminare il soggetto dalla corsa all’Eliseo. Sarkozy di efferatezze del genere ne fa più del paesano Bertoldo. Si è addirittura inventato i “giovani rivoluzionari” stuprati da Gheddafi. Ma restava il fatto, infinitamente più scandaloso, del porco e della verginella.

E invece, toh, la povera cameriera migrante era donna di malaffare, peggio delle olgettine, mignotta, socia e moglie di una pendaglio da forca con cui commerciava in stupefacenti e ricatti. E a Strauss-Kahn, tipaccio di bocca buona, l’aveva data spontaneamente e aveva pure preteso la tariffa da bordello a 5 stelle.. Riemerso dall’oceano di merda, nel quale l’avevano affogato ginocrate e i loro mandanti della criminalità finanziaria, il satrapo francese può tornare, con tutta la sua cosca USraelita, a fare le bucce al collega Sarkozy, con tutta la sua cosca USraelita. E’ un gioco al massacro tra capicosca, altro che di uomini contro donne, occultato e mistificato ancora una volta da certe virago maschilistizzate, in modo che il comune mortale non ci capisca un tubo. E probabilmente c’è dietro anche un obiettivo più grosso. Quello di togliere di mezzo un capo del FMI che aveva rallentato la guerra di sterminio della finanza mondiale, voluto evitare il massacro della Grecia e promuovere il ruolo degli emergenti BRICS, per sostituirlo con un ortodosso del capitalismo apocalittico a dittatura Usa. Riina al posto di Provenzano. Il giorno dopo la nomina di Christine Lagarde, testa di Medusa della mafia bancaria, a successore di Strauss-Khan, la trappola per topi s’è riaperta e il panzone arrapato ha avuto il suo riscatto. Intanto il piatto era stato vinto. Al posto dell’elegante, ma micragnosa nouvelle cuisine strauss-khaniana, è ricomparso sulla tavola dell’imperatore e dei suoi scudieri il grasso porceddu. Tanto i commensali sono sempre quelli, la Lobby. Mentre le stelle di sinistra stanno a guardare. Tranne che ad Atene, in Val di Susa, a Tripoli e in qualche capitale araba.

Ciao. A voi e a Nando.







COMUNICATO STAMPA
Contro la guerra della Nato in Libia, una campagna di email ai membri non belligeranti del Consiglio di Sicurezza Onu
La Rete No War (Italia) e il gruppo US Citizens for Peace and Justice-Rome si fanno promotori di un’iniziativa contro la guerra: una campagna internazionale di appelli via email ai membri non belligeranti (permanenti e non permanenti) del Consiglio di Sicurezza Onu.
La guerra illegale alla Libia è condotta da alcuni paesi della Nato, con l’alleanza di alcune petromonarchie del Golfo; è una guerra fondata su informazioni false, portata pervicacemente avanti con vittime dirette e indirette; i paesi belligeranti violano la risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che è stata votata in marzo “ a protezione dei civili libici”. La guerra continua malgrado le tante occasioni negoziali disponibili. Già agli inizi di marzo, Fidel Castro chiede – invano- ai popoli e ai governi di appoggiare la proposta di mediazione del Venezuela, approvata dai paesi dell’Alleanza Alba.
Molti paesi membri del Consiglio di Sicurezza hanno già manifestato volontà negoziali e potrebbero utilizzare come strumento di pressione questo appoggio popolare da parte di cittadini di paesi Nato.
Ecco come partecipare alla campagna, semplicemente, con una email. Basta mandare il testo seguente (in inglese) nel corpo del messaggio alle email di: Russia, Cina, India, Sudafrica, Nigeria, Gabon, Bosnia Erzegovina, Libano, Colombia, Portogallo, Germania. Per informazioni (ma l’appello va inviato direttamente agli indirizzi dei paesi!): boylan@interfree.it;mari.liberazioni@yahoo.it
CAMPAGNA PROMOSSA DA RETE NO WAR E U.S. CITIZENS FOR PEACE & JUSTICE- Rome

“Stop alla guerra Nato in Libia: scriviamo ai membri non belligeranti del Consiglio di Sicurezza Onu”
Alcuni paesi della Nato, con l’alleanza di alcune petromonarchie del Golfo, stanno conducendo da tre mesi in Libia una guerra illegale a sostegno di una delle due fazioni armate che si affrontano; una guerra fondata su informazioni false, portata pervicacemente avanti con vittime dirette e indirette; una guerra che continua malgrado le tante occasioni negoziali disponibili fin dall’inizio.
Che fare? La pressione popolare nei confronti dei paesi Nato è certo necessaria, ma non basta. Potrebbe essere utile, se attuata in massa, una campagna di email dirette a paesi non belligeranti e membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, chiedendo loro di agire. Molti di quei paesi hanno già manifestato volontà negoziali e potrebbero utilizzare come strumento di pressione questo appoggio popolare da parte di cittadini di paesi Nato. Già agli inizi di marzo, Fidel Castro ha chiesto – invano- ai popoli e ai governi di appoggiare la proposta di mediazione del Venezuela, approvata dai paesi dell’Alleanza Alba.
Per questa ragione i gruppi Rete No War e U.S. Citizens for Peace & Justice-Rome hanno consegnato un analogo appello ad alcune ambasciate a Roma.
Ecco come partecipare alla campagna, semplicemente, con una email. Basta mandare il testo seguente (in inglese) nel corpo del messaggio alle email di: Russia, Cina, India, Sudafrica, Nigeria, Gabon, Bosnia Erzegovina, Libano, Colombia, Portogallo, Germania. Per informazioni (ma l’appello va inviato direttamente agli indirizzi dei paesi!): boylan@interfree.it;mari.liberazioni@yahoo.it
Email delle rappresentanze dei paesi: ChinaMissionUN@Gmail.com; rusun@un.int; India@un.int; portugal@un.int;contact@lebanonun.org;chinesemission@yahoo.com;dsatsia@gabon-un.org;
delbrasonu@delbrasonu.org; info@new-york-un.diplo.de;siumara@delbrasonu.org; bihun@mfa.gov.ba; gabon@un.int;colombia@colombiaun.org;pmun.newyork@dirco.gov.za; perm.mission@nigerdeleg.org;perm.mission@nigerdeleg.com;aumission_ny@yahoo.com, AU-NewYork@africa-union-nyo.org; LamamraR@africa-union.org;waneg@africa-union.org;presidentrsa@po.gov.za;unsc-nowar@gmx.com

Nell’oggetto della email scrivere: PLEASE STOP NATO WAR IN LIBYA. APPEAL TO NON-BELLIGERANT MEMBERS OF THE UNSC COUNCIL
Testo da inviare
WE APPEAL TO NON-BELLIGERENT MEMBERS
OF THE U.N. SECURITY COUNCIL

- to put an end to the misuse of U.N. Security Council Resolution 1973 to influence the internal
affairs of Libya through warfare, by revoking it, and
- to press for a peaceful resolution of the conflict in Libya, backing the African
Union’s central role in this context.

We thank those countries that have tried, and are still trying, to work towards peace.

Our appeal is based on the following:

- the military intervention in Libya undertaken by some NATO members
has now gone far beyond the provisions of Security Council Resolution 1973, and is based on hyped-up accounts of defenseless citizens being massacred by their government, while the truth is that, in Libya, there is an on-going and intense internal armed conflict;

- we are aware of the economic and geo-strategic interests that lie behind the war in Libya and,
in particular, behind NATO support of one of the two armed factions;
- NATO military intervention in Libya has killed (and is continuing to kill) countless civilians, as well harming and endangering the civilian population, including migrants and refugees, in various other ways;

- the belief, at this stage, only non-belligerent countries – and particularly those with U.N. Security Council voting rights – can successfully bring a peaceful end to the conflict through negotiations and by implementing the opening paragraph of UNSC Resolution 1973, which calls for an immediate ceasefire.

Respectfully yours,
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29 commenti:

  1. Ciao Fulvio.
    Ti ringrazio per la (come sempre)
    gentile risposta al mio commento dove non avevo saputo spiegarmi bene.Mi ricollego al tuo articolo
    collegando i vari argomenti.Andiamo verso il piu' spietato sistema di schiavitu' che questo mondo di merda abbia mai visto se non facciamo niente.Se facciamo le gioiose marce coi tamburi,impugnando le costituzioni ecc. non funziona perche' queste manifestazioni funzionano in democrazia .In Europa la democrazia non c'e'.Lo scontro va benissimo perche' se ne parli per un po'poi arriva la stagione del grande fratello e non se parla piu'.Teste rotte per niente.Questi stanno massacrando nazioni intere,con le sassaiole vanno a nozze.Perche' sia ben chiaro Fulvio che la guerra in Libia purtroppo la vinceranno loro.Mi ricollego al mio commento.Perche' non studiamo come colpire il nemico con BOICOTTAGGIO
    tramite internet?Non voglio scrivere un commento troppo lungo ma se il discorso puo' essere interessante io qualche ideuzza ce l'avrei.
    Luca.

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  2. Luca, la Libia ti smentirà. Secondo te hanno vinto in Iraq e Afghanistan? Per ora solo in Serbia, ma solo perchè la Nato non è entrata in Serbia. Sarebbero stati sorci verdi. Grande errore di Milosevic.

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  3. Spero di essere il piu' smentito della storia.Purtroppo nella realta'i cattivi vincono (quasi)sempre.
    Un abbraccio.
    Luca.

    RispondiElimina
  4. Ottimo articolo, come sempre, Fulvio.
    Libia trincea dell'Umanità, è vero. L'Impero s'è fermato a Tripoli, è il primo e spontaneo commento che m'è venuto in mente seguendo passo dopo passo la guerra fallimentare messa in atto dalla cricca globalizzatrice di FMI, BM, NATO e compagnia bella insieme al locale manipolo di affaristi e manigoldi di stanza a Bengasi e dintorni. Guerra fallimentare, si, ma che come in Vietnam, Iraq, Afghanistan, Palestina, Libano (la lista dei paesi vittime è tristemente lunga, lunghissima) ha comportato un immane massacro di cui purtroppo i responsabili mai pagheranno il prezzo. I Bush, gli Obama, i Netanyahu, gli Sharon, muoiono tutti nel loro letto (un privilegio concesso anche ai loro protetti e fedeli esecutori come Mobutu e Pinochet).
    Ma intanto perdono e tre quarti del mondo, se non di più (non tutti in Occidenti si lasciano intontire dalla loro retorica guerrafondaia e disinformatrice) sono contro di loro!
    Sulla Serbia: sotto sotto credo che gli yankee non abbiano completamente vinto nemmeno là. Milosevic sono riusciti ad abbatterlo solo grazie alle loro "rivoluzioni colorate" (se Slobodan fosse stato così dittatoriale come dicevano, non si sarebbe certamente fatto fregare). Ma intanto i cacciabombardieri avevano dovuto rimetterli nell'hangar: evidentemente, fallito il piano A (buttare giù Milosevic manu militari) passarono al piano B (rivoluzione by Soros). C'è da scommetterci che ci proveranno anche in Libia. E' vero però che sono riusciti a prendersi il Kosovo, dandolo in mano ai loro amichetti trafficanti d'organi, stupefacenti e vite umane e a trasformare la stessa Serbia nell'ennesimo esempio di santuario del libero mercato. E' la loro "democrazia"...
    Ciao, Filippo.

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  5. Su Milosevic concordo ma pure lo giustifico,la sua purezza lo ha indotto all'errore facendogli credere che così avrebbe risparmiato ulteriori sofferenze al suo popolo.
    Sulla Libia do ancora ragione a Fulvio,la nato non può permettersi di scendere a terra ed i ribelli hanno una paura fottura di arrivare a Tripoli.Continuano a fare richieste di armamenti segno di debolezza.
    L'unica alternativa per la nato,che vale anche per Assad,è l'omicidio mirato ed anche in quel senso hanno a che fare con vecchie volpi,daltronde nessuno dei due si chiama Osama Bin Laden e qui non siamo ad Hollywood:

    http://www.dawn.com/2011/07/05/the-man-who-hunted-osama-bin-laden.html

    Mi rimane un cruccio,l'uso dell'impatto mediatico verso la Freedom Flottiglia2 per occultare eventuali azioni illegali da parte del mossad o chi per loro

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  6. Boicottaggio tramite internet ? sono curioso di sentire le tue ideuzze: spero sempre di trovare qualcuno che ha trovato una crepa !

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  7. Caro Fulvio, raccontare le cose e le persone con il loro nome dovrebbe essere una priorita'. A proposito di Napolitano, il presidente firmatutto, stampella di Berlusconi, occorre precisare fino alla nausea che con il vecchio PCI non ha mai avuto niente a che fare. Non è mai stato comunista bensi' un infiltrato della massoneria in quel partito per meglio controllarlo e condizionarlo dall'interno. Mai dimenticare che il suo mentore politico, Giovanni Amendola, padre del piu' noto Giorgio, era liberale e massone. Aggiungiamo che da quando i grembiulini l'hanno eletto alla presidenza della repubblica non ha mai perduto occasione per tradire la Costituzione. L'ha fatto il 12 dicembre 2006 quando firmo' il DP che riconosceva a Bankitalia il suo carattere privato, svendendo la sovranita' monetaria che appartiene al popolo.L'anno dopo in occasione della festa delle forze armate inneggio', nel suo discorso, al Nuovo Ordine Mondiale. Infine la sua frequentazione degli Usa negli anni difficili è un segnale della sua probabile attivita' a favore della Cia. questo per chiarezza e verita'. cari saluti

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  8. @Luca, sentiamo le ideuzze. Prima che l'ADcom ci chiuda tutto.

    @Roberto. Che Napolitano non abbia avuto niente a che fare con il vecchio PCI è proprio grossa. Era un dirigente per decenni e aveva un cospicuo seguito con la sua corrente dei "miglioristi", stalinisti e revisionisti, dei veri prodigi, mai messi in difficoltà da partito e suoi vertici. Capisco salvare l'organismo, ma certo non ignorando i foruncoli che aveva e coltivava.

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  9. caro Fulvio, vedo di chiarire: intendevo dire che Napolitano non ha mai avuto il cuore comunista. Che abbia avuto a che fare col PCI me lo ricordo molto bene. Nulla impedisce ad un infiltrato di essere dirigente e anche di piu'. Comunque non ho mai visto un massone comunista. Hasta la victoria!

    RispondiElimina
  10. "L' Op. Barbarossa civilizza i popoli slavi": dato che il nostro "sicuro Alleato è lanciato alla conquista della Russia" vi è la necessità assoluta di "un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco", allo scopo di "far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d' Occidente sulla barbarie dei territori orientali".

    Giorgio Napolitano - "BO'", Luglio 1941, giorn. univ. del GUF di Padova

    Tanto per capire con che personaggio abbiamo a che fare.

    Alessandro

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  11. questa dell'AGCOM mi pare tutta una buffonata

    http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=1222&ID_sezione&sezione

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  12. Finalmente vieni dalle mie parti .Credo proprio che verro' a Donoratico a stringerti la mano ed offrirti una birra.Ideuzze:Mi ricordo l'effetto devastante sulla Francia quando l'opinione pubblica us nella 1 o 2 guerra del golfo fu sobillata al BOICOTTAGGIO dei prodotti francesi.Credo si siano accorti della pericolosita' dello strumento perche' non e' stato mai piu'enfatizzato un boicottaggio,forse nel timore che gli sfuggisse di mano .Infatti l'embargo ONU e' uno strumento che cala dall'alto,gestito dai poteri forti.Ma il boicottaggio parte da noi sudditi,che possiamo fottere chi decidiamo di fottere.Guai allo stato,guai alla casta ,guai al partito che deleghi al popolo la possibilita' concreta di colpire il capitale nell'unico punto debole che questo abbia in una societa'controllata militarmente come oggi dove una rivoluzione coi forconi non e' secondo me neanche pensabile da parte di chi ha un briciolo di cervello.Il punto debole sono profitti ed utili.Credo che oggi abbiamo uno strumento formidabile per il passaparola di una lista di beni e servizi da boicottare e si chiama INTERNET,dove io e te e milioni di altre persone che non si conoscono,che hanno sicuramente idee diverse su molte cose possono in tempo reale scatenare un'offensiva economica devastante.
    Questa e' la 1 parte altrimenti scrivo commenti troppo lunghi.Se lo ritieni un discorso interessante proseguo con le mie ideuzze.
    Luca.
    P.S.queste ideuzze mi sono venute in mente parlando con un compagno di viaggio spagnolo davanti a delle birre notturne nel corso di un viaggio in Islanda.Pensa te...

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  13. @rossoallosso. Non è una buffonata, quella dell'Agcom. E' un ballon d'essai, un apripista. l'Agcom è la mosca cocchiera. Siamo al traino degli Usa, dove una legge del genere si sta preparando.

    RispondiElimina
  14. ma si fulvio,è così la storia:mica perchè sono un pezzo grosso di un partito vuol dire automaticamente che io sia un fedele servitore di quel tipo di ideologia.Infilitrati,provocatori,ce ne son in ogni posto no?Anche nella gloriosa sinistra extraparlamentare,a ben vedere qualche nome spunta fuori.
    Napolitano è uno di quelli,ha usato un partito era il punto di incontro con la cia e così via...
    D'altronde anche nel partito bolscevico vi era una spia che aveva persino il sostegno di Lenin,mo non rammento il nome,anche colpa del caldo!
    Da una parte c'era qualche funzionario di alto rango che faceva il doppio gioco,dall'altra si stampavano volantini rivoluzionari usando un ciclostile di provenienza cia,ma è normale e va a favore semmai del pci,vuol dire che dava davvero fastidio e per questo lo hanno infiltrato.

    Non solo Federico Umberto D'Amato aveva ricevuto a casa sua in più di un'occasione un leader di un partito della galassia extraparlamentare,ma non aveva concluso nulla.Con altri invece era riuscito a renderli nolenti o dolenti suoi burattini.Per questo un discorso di purezza,rimane solo come dolce chimera,ma è pressoche introvabile nella realtà,e sopratutto nonostante tutto:non è un Napolitano a cancellare la gloriosa storia del pci,non son certi capetti piccoli borghesi a sputtanare la entusiasmante storia della sinistra extraparlamentare,no?

    RispondiElimina
  15. Segnalo una lettura asciutta, credibile, composta, benché atroce e sofferta, del massacro di Sorman, cioè della strage infanticida mirata avvenuta in Libia fra il 19 e il 20 giugno scorsi.
    http://www.voltairenet.org/L-infanticidio-nuova-tattica-della
    Questo gesto indicibilmente lurido è stato capovolto dai media di regime (cioè praticamente tutti) in mirabile esempio di fair play dei vertici NATO, che riescono a spacciarlo come un errore di nessuno capisce cosa cazzo sia (“un malfunzionamento di sistema”), e soprattutto “ammettono” che in Libia hanno fatto 12 morti innocenti (cioè, negano le migliaia e esibiscono cifre da weekend di traffico intenso); in ogni caso, dicono, è servito per salvare i civili da Gheddafi. Infatti hanno sottratto una nidiata di bambini e una famiglia in festa all’umiliazione di essere comprati dal regime per inneggiare al raìs, come ha suggerito, con modalità da serpente velenoso, di sospettare la Goracci (della cui retribuzione e della cui vendita nessuno dubita. Neanche della sua depravazione).
    Ora nella sinistra comunemente detta (politically correct: diversamente destra) va molto l’indignazione. E’ un termine che promana ipocrisia, e connota e promuove uno stato di immunità dalla rabbia, rendendo compatibile ogni macello (bellico, sociale, ambientale, informativo, mentale) con euforiche e stolte proteste che hanno come fondamento la negazione della radicalità dei conflitti e il fottuto Diritto di manifestare democraticamente con cadenza settimanale e poi tornare a casa con la coscienza pettinata. Nessun “indignato” si potrà mai accorgere della cruda evidenza e della natura brutale di assalti come quelli che ho citato (di due ordini: la carneficina e l’inganno). Non ci speriamo. Anzi, speriamo di no; non vorrei mai veder sostituire e confondere la coscienza di classe globale da una sfilza di flash mob schizoidi contro la NATO in Libia (e in Italia), contro Israele, contro Il FMI, contro la TAV, contro i tagli di 40 miliardi per 20 anni....

    Hai ragione, Fulvio, quando hai il coraggio di fare le bucce ai movimenti per la Palestina in quanto per lo meno esitano a incorporare la Libia nella loro lotta. Indubbiamente la Palestina può essere vista in Occidente come un totem buono per tutti gli estremisti “progressisti” e nonviolenti. E indignati, appunto.
    Non saprei quanto ciò possa favorire i Palestinesi. La Libia è un tabù, ben più disdicevole, guerriera e socialista, con la nonviolenza non c’entra niente, da noi non ha proprio mercato politico-mediatico-spettacolare e fa correre anche dei rischi a chi dovesse pronunciarsi. I compagni filopalestinesi sono stati surclassati in tema di Libia da Mons. Martinelli e da Tiziana Gamannossi, un vescovo e un’imprenditrice. E da Famiglia Cristiana! ( http://www.famigliacristiana.it/informazione/news_2/dossier/libia_140611115251/la-madre-di-tutte-lebugie_140611115923.aspx )
    Almeno, questa considerazione potrebbe valere per gli attivisti, poi, se ci sono dei problemi con i finanziamenti del Qatar e Al-Jazeera, siamo su altri livelli (che però dovrebbero essere ben presenti agli attivisti stessi, visto che le informazioni in merito sono disponibili e pesanti, eccome, anche per chi, come me, non è uno specialista, ma su siti che non gradiresti vedere citati).

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  16. Un eccellente documentario sulla crisi greca e relative complicità dell'Unione Europea.
    Lunghetto, in inglese e greco ma sottotitolato in italiano, getta una vivida luce sui meccanismi di predazione perpetrati a carico delle classi lavoratrici.
    Imperdibile.
    Un saluto.
    Fausto

    http://www.tlaxcala-int.org/cine/debtocracy.asp?subt=it

    P.S.
    Fulvio, i tuoi post non sono MAI troppo lunghi.
    Un abbraccio.

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  17. un sito di propaganda sionista,che non linko per non infettare il blog, dove purtroppo spesso si è rivelato premonitore dice:
    "La venuta colpo di grazia, prevista per il prossimo paio di settimane, è l'argomento più caldo di discussione nei corridoi del potere e di alto livello militare e di intelligence ritrovi a Londra, Parigi, Bruxelles, Mosca, Oslo, L'Aja e Roma . Si prevede di iniziare in un paio di settimane con sbarco delle truppe francesi e inglesi in territorio libico, da seguire nelle sue ultime fasi dalle forze americane."
    Il tutto viene giustificato in base alle minacce verso Italia e Francia rilanciate da Gheddafi nel suo ultimo discorso.
    Che ci siano truppe nato a Bengasi è appurato ma che siano sufficienti un paio di settimane per organizzare uno sbarco che numericamente dovrebbe essere consistente mi pare propaganda ed in piu smentirebbe tutte le dichiarazioni fatte finora dai vari governi implicati in quella che a questo punto si può definire invasione.
    Pino

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  18. art 87 comma 9 costituzione... il responsabile dei soprusi in val di susa è george neapolitan di saclà...e quindi va "impeached" con la testadic in giù...boy cottage mi sembra proprio una bella soluzione! perché dovrei andare a lavorare per farmi la patata? la coltivo da me e la pappo solo io!
    Io boicotto e Tu?
    e poi c'è il Mantra a Mirte: che recito ogni giorno...forse funziona chi sa? il Pensiero è Materia, quello delle Persone Probe! ci sarebbe poi una bella scarica di infrasuonia 17 Hz! da 1a 10 Hz si dice che le onde facciano vibrare gli organi interni, fiaccando la resistenza delle persone o dei prigionieri e se il trattamento dura giornate intere può portare alla morte e... mors loro vita nuestra Viva la Val di Susa, Viva la Libya, viva la Palestina....!!!!!
    Viva NandoCan!

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  19. Ciao Fulvio, volevo farti ascoltare a te e a tutti gli utenti del blog, questa intervista fatta da Rolando Segura, inviato a Tripoli per Telesur, a Mons. Martinelli.
    http://www.telesurtv.net/secciones/noticias/94982-NN/iglesia-catolica-pide-cese-de-violencia-en-libia-y-aboga-por-el-dialogo/#%C2%A0

    Fulvio ma tu ci sarai il 23 luglio a Genova? Mi piacerebbe rivederti dopo 10 anni, proprio negli stessi luoghi di quelle giornate. Sai per me è un vanto essere stato sulle barricate con il compagno Fulvio Grimaldi. Un abbraccio

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  20. @Anonimo dal lessico fantaermetico: non pubblico ilo tuo commento perchè contiene, anche se in forma spiritosa, minacce pesanti che agevolerebbero chi vuole uccidere la rete e noi.

    @Francesco: il vanto è tutto mio. Grazie per la segnalazione dell'intervista di Rolando. E' un amico, abbiamo condiviso molte giornate e molte bombe a Tripoli. Ho intervistato anch'io l'ottimo Martinelli e ho messo estratti nel mio docufilm "Maledetta Primavera". Da Telesur mi arriva tutto. Quanto a Genova, a parte il fatto che non mi entusiasmano le celebrazioni delle ricorrenze, specie se gestite da cialtroni come Casarini, da fessi come Heidi Giuliani e da arrivisti come Agnoletto, sono fuori Italia a inseguire le cose che succedono adesso.
    @Tupacamaru: avevo già trovato Debtocracy, eccellente documentario sui criminali dietro le "crisi". Lo proietteremo nel nostro cineforum. Grazie della segnalazione.

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  21. Caro Fulvio hai ragione, ma è pur vero che la piazza non si deve lasciare ai soliti cialtroni. Qualche mese fa a Napoli c'è stata una manifestazione dal solito slogan "contro la guerra e contro il cattivissimo Gheddafi". Ebbene in mezzo a quella autentica monnezza, c'era un compagno di Pistoia che sventolava la gloriosa bandiera verde della Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista. Quella sola presenza, giusticò la mia partecipazione a quel pseudo corteo. Hai detto che sei fuori Italia, non mi dire che sei in Siria. Avevo in mente di proporti di andarci insieme. Volevo approfittarne per qualche lezione di sano giornalismo.
    Un abbraccio in attesa di "Maledetta Primavera".

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  22. Un cioccolatino in un mare di merda:
    "Iraq, la Corte dei diritti umani condanna Londra per le operazioni a Bassora"

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  23. Ho alcuni video da mostrare.

    Ecco come il governo "rivoluzionario" egiziano negozia con gli scioperanti. Nel video qui sopra, il generale Ahmad Badr, il vice governatore di Alessandria, sta minacciando una delegazione di insegnanti in sciopero 'nel suo ufficio con una pistola prima di cacciarli fuori.
    http://www.youtube.com/watch?v=WIHxlWXd2jw&feature=player_embedded

    I salafiti di Alessandria sono coinvolti nel tentativo di "riconciliazione" tra le famiglie dei martiri 'e la polizia. Stanno cercando di convincere le famiglie ad abbandonare le azioni legali contro i polizziotti assassini , in cambio o di compensazione finanziaria, al di fuori dei tribunali.
    http://translate.google.com/translate?sl=en&tl=it&u=http://www.shorouknews.com/ContentData.aspx%3Fid%3D497584.

    Questo è un video molto interessante da Suez , girato dal giornalista e amico Soheir Abaza. Un ragazzo, si è identificata come un salafita, è stato un discorso retorico vuoto, poi ha cercato di mescolare il pubblico a cantare: "Noi non vogliamo uno stato comunista, né ebreo, Vogliamo uno Stato islamico." Ma come potete vedere dal video , pochissime persone ripetuto i canti dopo di lui, e poi fu messo a tacere dai giovani.
    http://www.youtube.com/watch?v=doVRxOlyVq8&feature=player_embedded

    Questo video mostra un presunto agente governativo siriano che spara ad un innocente quanto innocuo spettatore delle manifestazioni.
    Naturalmente video rilanciato da Al Jazeera

    http://www.youtube.com/watch?v=QnqiQICRD8w&feature=player_embedded

    Pino

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  24. l'importante è la diffusione delle idee anche apparantemente strampa-late specialmente in maniera "recondita"
    ora e sempre evoluzione [in senso positivo...miglioramento]

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  25. Buono sarebbe un forum di discussione sugli eventi sudanesi per tentare di fare chiarezza sul significato dello smembramento del piu' grande paese africano e sugli interessi geo strategici dell'impero. La concomitanza dell'aggressione alla Libia, la destabilizzazione made in Usa della Siria e quella made in Israel contro il Libano.Last but not the least le rivolte di midan el Tahrir al Cairo e di bab al bahar a Tunisi e relativi collegamenti con Palestina ed Iraq. Troppa carne al fuoco????
    Fabrizio

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  26. La Libia vincerà. Non è questione di speranze: il Congresso USA deve trovare un accordo sulla super-manovra finanziaria entro il 2 agosto, oppure sarà bancarotta. Dato che le probabilità che il Congresso licenzi un intervento che aumenta le imposta sui ricchi (unica possibilità per radunare i 4000 miliardi necessari) sono pari a quelle di vedere Fulvio Grimaldi in Rai, si può dire che ai fratelli libici non resta che resistere per tre settimane.
    E se il crollo non sarà il 2 agosto, sarà in autunno; e se non in autunno, l'anno prossimo. Gli USA sono condannati a morte. Prima di venire sconfitta (ma quanto pare, solo sul piano tattico) nel 2007, la Resistenza iraqena ha infilitto alla belva una ferita da oltre 3000 miliardi di dollari. Tale emorragia è stata riconosciuta dal Nobel Stiglitz come la causa prima della crisi finanziaria del 2008. Che dire? Di Resistenza si vince, da Stalingrado a Tripoli, da Anbar fino in Val di Susa.
    Claudio Martini

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  27. Segnalo a tutti gli interessati che Martedì 30 agosto, anniversario del Trattato di amicizia vergognosamente tradito dal governo italiano, si svolgerà a Roma una manifestazione di solidarietà alla Giamahiria libica aggredita dalla Nato e dai servi dell'imperialismo americano.
    Per maggiori informazioni http://30agosto2011.wordpress.com/2011/07/05/30-agosto-2011/
    A.B.

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  28. Gentile Fulvio Grimaldi, credo che il senso del post di Carotenuto che lei cita non sia quello: "I cecchini di Gheddafi sparano sui bambini" è una bufala di repubblica.it denunciata dal blog di Carotenuto stesso, infatti l'autore parla delle "menzogne dei mezzi di disinformazione di massa (quella nell’immagine da Repubblica.it è particolarmente crassa nella sua gratuità)". Chiedo scusa per l'anonimato, con immutata stima.

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  29. When someone writes an post he/she retains the image of a user in his/her brain that how
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