SIRIA RISCATTATA
MASSE NEL MONDO CONTRO
OBAMA
Qui accanto il bel video della manifestazione.
Milano, 20 settembre,
Piazza Fontana: Siria riscattata dagli antifascisti, dai compagni, dai
democratici, dagli antiguerra autentici. Ce l’abbiamo fatta, tardi, ma meglio
tardi che mai e faremo in modo che ce n’est que un debut. Alla faccia
nera dei rottami nazifascisti, di Casa Pound, di Forza Nuova., di tutta la
marmaglia che, coprendosi sotto la coperta logora delle mistificazioni da
infiltrati (“socialisti, laici”, come Mussolini e come i nazi della NSDAP,
Partito Nazionalsocialista degli Operai), seguita da alcuni siriani che,
tanto generosamente quanto improvvidamente, per amore della loro patria, si
sono fatti confondere e circuire, trae la propria ispirazione e “fede” dai
nazimperialisti del vecchio eurocolonialismo. Del nazismo finanziato dalle
multinazionali Usa, oggi all’opera in Libia, Siria, mondo; del nazismo
collaboratore del Bund ebraico mentre rinchiudeva ebrei nei campi, e di coloro
che da 60 anni massacrano la Palestina araba; del fascismo che in Libia ha
sterminato un terzo della popolazione con stragi, gas, villaggi bruciati, pozzi
avvelenati campi di sterminio (un loro protagonista è paladino di quelle
Brigate Nere di Rodolfo Graziani che ha ucciso africani e arabi più di
Churchill, di quella X Mas che ha collaborato con la mafia e con i
nazisionisti).Ce l’abbiamo fatta, rafforzati anche da quello tsunami di
volgarità, ingiurie, minacce, che è lo strumento incontrollabile e
sistematicamente autolesionista con cui
la”dialettica” squadrista reagisce a chi la smaschera, alle proprie
sconfitte. Ne potete godere un florilegio in basso, molto in basso, dove è il
suo posto.
Lapide
per Giuseppe Pinelli a Piazza Fontana
Piazza Fontana, la
piazza dedicata a Pinelli, la piazza insanguinata dai manovali fascisti al
servizio dello stato in guerra contro le masse lavoratrici, gli antifascisti,
gli anticolonialisti, gli antimperialisti. Piazza ideale per rompere il
maleficio dell’egemonia immeritata e indegna tentata da un manipolo di anziani
nazifascisti: volpe nel pollaio che si era infilata nei vuoti politici lasciati
da disertori e traditori dell’antifascismo, dell’antiguerra e
dell’antimperialismo. Eravamo siriani e italiani, a Piazza Fontana, giovani e
anziani, stavolta coerentemente e onestamente dalla parte di una Siria che si
vorrebbe strangolata dal colonialismo del XXI secolo per ridurla nella morsa
mortale del fascismo del XXI secolo, quello della distruzione delle nazioni e
della schiavizzazione delle popolazioni sia nella metropoli, sia nella
cosiddetta periferia. Persone la cui storia politica è integra, studenti,
lavoratori, pensionati, militanti della sinistra non domata, tante donne,
bandiere della Siria, di Cuba, Palestina, Libia, bandiere rosse. A Piazza
Fontana.
Inevitabili alcune
apparizioni spurie: Agnoletto che viene, vede e va. E gli va riconosciuto. Ma
anche un compare di quella genia che al 1933 e al 1922 prova a mescolare il
1917 per travestire con il termine “socialista”, oppure “anarchico”, un
anticomunismo da sciovinisti eurasiatici. Poi uno, torvo nelle retrovie, che nella mia stessa delegazione si aggirava
per la Libia vestito come un tennista degli anni ’30, per poi trarne un libro
di cui in rete si evidenziò la scopiazzatura parola per parola di brani di un
altro saggio (di Claudio Moffa). Ne potete vedere l’effigie nel sito del forzanuovista palermitano
Filippo Pilato, dove figura come colonna dell’informazione sulla Siria (vi
figurava anche un’incauta Correggia, fino a quando non le è stata segnalata
l’incongruenza). Venuto a spiare la fine di un paradossale monopolio
nazifascista sulla solidarietà con la Siria? Venuto per diffondere balle sul
sottoscritto di cui, non avendone condiviso l’esperienza sotto i successivi bombardamenti
Nato in Libia e non avendone visto la documentazione nei film, narra che le
bombe se le inventava. Miserie. Peccato che con simile soggetto Marinella
Correggia, brava demistificatrice delle menzogne di guerra Nato, abbia voluto
scambiare conversari intensi dando di
spalle dal palco da dove si succedevano gli interventi che dicevano di Siria,
di genocidi, di sofferenze e di lotte nostre e loro, da Monti a Obama, dalla
falcidie operaia alle stragi mercenarie. Una caduta di rigore, di gusto.
Pacifisti.
Già perché questo, in
armonia con le canzoni della Resistenza che introducevano e accompagnavano le
parole e volavano con le bandiere, era il filo rosso che univa gli interventi
dello studente, del siriano, del lavoratore, del compagno, dei davvero
meritevoli e coraggiosi organizzatori del Comitato Contro la Guerra di Milano,
del sottoscritto. Il nemico è uno: il nuovo tecnofascismo mondialista dell’era Bilderberg
e Goldman Sachs e della mistificazione democraticistica e falso-dirittoumanista. Lo hanno detto bene
i ragazzi di “Occupy Wall Street”, massima espressione Usa di antifascismo, se
il fascismo si intende come si deve intendere: l’1% contro il 99%. La trincea è
una, come negli anni più consapevoli e vivi, quando l’antifascismo e
l’anticolonialismo si riconosceva nello stesso schieramento dei popoli in lotta
di liberazione, dall’Algeria al Vietnam, dall’America Latina (fascistizzata da
Kissinger spesso con manovalanza fascista italiana, Delle Chiaie, Giannettini,
gladiatori camice nere…) a tutto il mondo africano e arabo. L’internazionalismo
è antifascista, o non è. Fascisti, nella più recente delle sue incarnazioni,
sono il capitale e i suoi riservisti neri o rosso bruni, che seviziano popoli e
classi per operare il più spaventoso trasferimento di ricchezza e
annichilimento delle libertà mai visto nella storia. E mi auguro che tanti
siriani, a partire da certi loro rappresentanti, che sappiamo colti e bene
intenzionati, ma anche illusi e male informati, memori del colonialismo che ha
soggiogato e rapinato il loro e i paesi fratelli, se ne rendano conto.
Noi infatti eravamo a
Milano, nella piazza simbolo dell’aberrazione fascista. Loro, erano a
Montecitorio, dove hanno rimediato la visita di un paio di parlamentari berlusconidi
(ma i mazzieri neri Gasparri e La Russa non si sono fatti vedere: troppo
l’imbarazzo degli inebriati delle guerre Nato all’incontro con i camerati che
le si oppongono. Più consono e fertile di consensi gli sarebbe andata in
Campidoglio, sotto l’ala del crocecelticato camerata ex-picchiatore e nume
protettore dei gremlin neofascisti, Alemanno, o in Via della Pisana, alla
regione, dove gli antichi boia chi molla di tante sprangate e pallottole ai
compagni (Walter Rossi), mimetizzati da “moderati”, avrebbero sicuramente
provato sollievo a uscire dalla latrina polveriniana per rinverdire i fasti dei duri e puri d’antan.
Del tutto
sproporzionato, alla luce del mio modesto ruolo di uno tra i tanti e più
autorevoli demistificatori dell’informazione di regime e dell’uso strumentale
del sostegno alla Siria, dell’antimperialismo e del antisionismo (con costoro
tralignato in razzistico antiebraismo), la virulenza degli attacchi contro la
mia persona (classicamente sul piano personale e mai degli argomenti), tipica della pubblicistica fascista da
novant’anni in qua, condotta dai residuati dei Battaglioni del duce
battaglioni. Evidentemente pizzicati nel vivo. Se non fosse il segno di una
persistente depravazione etica, prima ancora che politica, non ne parlerei in
giro, per amor di patria. Ma è bene che si sappia come pensa e parla e
concepisce la battaglia politica la gramigna saprofita che si arrampica su
piante nobili per succhiarne brandelli di vita. Perché è qui, se non si è
ancora visto altrove, che casca l’asino. Ai due attempati avanguardisti,
protagonisti della kermesse di Roma traboccante di fascisti, il nero Pilato e
il Valli dall’acconciatura hitleriana, che capeggiano questa campagna non
rispondo. Hanno già avuto una risposta definitiva dai nostri partigiani e dai
popoli che si sono liberati di loro e dei loro succedanei, come
dall’antifascismo di tante generazioni. Gli faccio pubblicità riproducendone
alcuni solidi argomenti ideologici. Penso che ne debbano essere inorgogliti.
Risponderò invece, più sotto, a una signora che su FB mi rampogna severamente
e, credo, in perfetta buonafede, perché non mi adopererei a “salvare un
idealista sedicenne incappato nel Fronte Nazionale”.
Ma ci tengo a precisare.
con perfetta conoscenza di causa, che a coloro che nei miei 45 anni di
frequentazioni siriane, dalla Guerra dei Sei Giorni all’attuale aggressione,
questi epigoni di un passato domestico e colonialista rivoltante e sanguinario
e la loro compromettente solidarietà farebbero rizzare i capelli. Intellettuali,
studenti, donne emerse nel processo di emancipazione, religiosi e laici,
comunisti e baathisti, reduci delle guerre di liberazione arabe, del fascismo –
tirannia e sfruttamento dei pochi sui tanti nel nome di superiorità di razza,
civiltà, confessione - avevano un’idea precisa e la comprensione che il
sion-imperialismo USsraeliano ne è una incarnazione aggiornata, come ne è una
versione da secoli oscuri la dittatura feudalcapitalista dei despoti del Golfo.
Ecco alcuni momenti
della prosa che mi onora di prendermi per bersaglio. Vediamo se riuscite a
distinguere l’elementare Filippo Pilato dal sofisticato Gianantonio Valli.
“Scellerati traditori dei
patrioti siriani, sterili e faziose polemiche di qualche comare, isteroide
Grimaldi, antropologicamente repulsivo, Grande Schizzinoso, Grande Bilioso,
sessantottino male invecchiato e peggio inacidito, sinistri eterni bambini,
pecoroni frustrati e rancorosi, privilegio dell’ignoranza e vanto dell’idiozia,
che usano termini ammuffiti come colonialismo e imperialismo (sic!),
trotzkisti, leninisti, stalinisti, anarcoidi, vermiciattoli, gentucola
affetta da blocchi mentali, da blocchi culturali, da blocchi psichici, guerra
culturale da due millenni promossa contro l’Europa da un sistema di valori non
europei (da dove provenivano i conquistatori delle Americhe e di altri
continenti, da dove gli invasori sionisti? Da Atlantide?), paranoide
Grimaldi, delatori, semina- zizzania, settari, vigliacchi traditori, mestatori
e settari d’ogni risma e colore, prezzolati o per pura cecità ed idiozia
personale, cretinismo militante, concezione politica stantia, tutta italiota,
settaria e faziosamente sterile, affetti da quella malattia senile tipica del
comunismo italiano che fa loro vedere i pericolosi avversari di un tempo in
camicia nera ad ogni angolo della strada (nun t’allarga’!), degni di
essere come minimo infoibati (non poteva mancare!), urlano al
nazifascista infiltrato probabilmente per cercare di attirare quel poco di
attenzione che i loro tediosissimi scritti non suscitano e forse non hanno mai
suscitato, forse per vendere qualche DVD in più (si riferiscono ai miei “Armageddon sulla via di Damasco” e a
“Maledetta Primavera”, visto che loro, tanto bravi, non sono riusciti a
produrre neanche uno straccio di audiovisivo complessivo sulle guerre a Libia e
Siria, forse perchè li non si può non fare riferimento a cosa ai libici hanno fatto i predecessori coloniali
mussoliniani), ormai il cervello gli è andato completamente in pappa, branco
di ottuse ballerine che si sbranano come cani randagi l’un l’altro,
intellettuali da balera, intellettuali da strapazzo, scribacchini e registi da
youtube, sono lo specchio del loro io perverso, ritardati politici, malati
senili del comunismo alla Fantozzi che esiste solo nelle loro menti allucinate…
che stringono sculettando (siamo tutti froci…) la bandiera arcobaleno, rimbambiniti
da elettro-encefalogramma piatto, zombie che ripetono meccanicamente sempre le
stesse cose, facilmente manipolabili, cerebrolesi seminazizzania e provocatori
settari, peggiori espedienti della politica di basso rango, veri sadomaso e
mistificatori, ritardato politico in cerca di notorietà per ravvivare le
vendite dei suoi DVD e per quello che va in giro a menar conferenze (mica
ce l’hanno con me…), probabilmente addestrati e avvezzi presso le redazioni
dei servi di Sion, infiltrati che oggi svelano finalmente il loro volto infame,
forze del male e della discordia…”
Potrei continuare,
perché questi hanno il turpiloquio logorroico, ma il computer dà segni di nervosismo.
Lo placo con un sorriso che non può non suscitare l’egolatrica autodescrizione
con cui uno di questi elegantoni si pavoneggia in quegli scritti. Avendo
premesso che “delle Brigate Nere porto lo spirito nel cervello e nel cuore”,
non ritenendo tuttavia congruo apparire ai suoi comizi in orbace, eccolo come
invece si è compiaciuto di descrivere la propria epifania: “Ero
decorosamente vestito, giacca elegante, sobria cravatta, volto serio,
portamento dignitoso, sbarbato e sfoggiavo un bel taglio di capelli…”
Carino, no? Chi l’avrebbe mai detto brigatista nero?
Ho detto che avrei
invece dedicato una risposta a tale “Cloro al clero”, una signora che sospetto vagamente
della mia generazione visto che il suo linguaggio giovanilista ma demodé, di
poco più forbito dei sopra citati, ma con qualche argomento di merito, rimanda
a certe tendenze di chi, decenni fa, individuava la liberazione-rivoluzione,
anche femminista, nella profusione di
termini vernacolari grevi. Gli ossessivamente ripetuti “cazzo” e “ovaie” (al posto di
coglioni, sic) di solito tentano di dare forza agli argomenti quando questi ne
sono carenti: “non fate un cazzo, non me ne frega un cazzo se alla
manifestazione di Roma per la Siria ci stanno pure i fascisti, della polemica
non me ne frega un cazzo, ne ho le ovaie piene, bandiere di merda, capetti di
merda, ma che cazzo c’è di fascista, che cazzo c’è di fascista andare a una
manifestazione…”
La
truculenza del linguaggio (oddio, pare che si tratti di insegnante, magari di
lettere…) si perde poi in inusitati e
illogici rivoli, finendo con l’approdare tra i minatori del Sudafrica “cui perquisiscono il buco del culo”, tra
logge e gruppi Bilderberg. Ma torniamo a bomba. Cloro è una del volemose bene
universale, rossi e neri, purché per la pace per la Siria, del tutto
indipendentemente dal fatto che i rossi nascono, crescono e muoiono contro
despotismo, gerarchia, sfruttamento, guerra d’aggressione, mentre i neri
storicamente ne sono stati i campioni. A Cloro basta che questi reperti in
camicia nera, dopo essere stati i
colonizzatori e massacratori degli arabi, i distruttori del proprio
paese asservito ai nazi, i manovali della strategia della tensione e del
terrorismo di Gladio e dei servizi, gli sprangatori e poi gli infiltrati nella
grande rivolta del ’68-’77, gli ispiratori delle degenerazioni
anti-democratiche berlusconiane e montiane, facciano una piazzata in nome di
una libertà e di una sovranità da loro sempre conculcate negli altri popoli.
Tutto questo è segno di parecchia confusione, confermata poi da impropri
riferimenti marxistici a difesa dell’indulgenza verso questi camaleonti del
potere in qualsiasi forma si presenti.
Cloro
devia dall’assunto riproponendo il noto Violante dei “Ragazzi di Salò” e il
rapidamente occultato Togliatti (orrore per i Gramsci, i Secchia, i
Terracini) dell’ “Appello ai fratelli in
camicia nera” (1936, invasione dell’Etiopia), quando invita a credere “nella possibilità di un 16enne di uscire e
lasciarsi FN alle spalle”. Già, mandandolo a manifestare tra anziani
rimasugli della peggiore esperienza morale, ideologica e politica vissuta
dall’Europa e dal mondo (dopo il venerato Carlomagno e prima degli emuli in Latinoamerica, in
Grecia, oggi a Bruxelles). Ottima educazione sentimentale per un “ragazzino”
finito tra picchiatori e rune di Forza Nuova e Casa Pound.. E si tratta di
insegnante! Ma Maria Montessori non ha creato la migliore scuola del mondo
sollecitando a vedere le connessioni tra i fatti, i dettagli? Cara e
beneintenzionata Cloro, io al tuo posto mi concentrerei sulla felice scelta del
clero, visto che nelle piazze contaminate da fascisti “filo siriani“, da
mastelliani corrotti, da PDL alla ricerca di cappelli, da frustrati per logorata
visibilità politico-mediatica, di “ragazzini sedicenni” non se ne visti molti.
Di fasci stoni impenitenti della seconda e terza età, tanti. Democraticamente
inviti qualcuno, un mazziere di Forza Nuova?, a “farmi smettere” perché “non
avrei diritto di parlare per i siriani d’Italia”. Eravamo insieme, a Milano,
con siriani d’Italia, meno manipolati e accecati di certuni di Roma. Ma, più
che altro, sto insieme a siriani, palestinesi, iracheni, libici, sudanesi,
algerini, libanesi, giordani, yemeniti da oltre mezzo secolo e davvero è buffo
che, sulla scia di rottami della peggiore storia,mi arrivi una con le ovaie
rotte e il “che cazzo me ne frega” a dirmi con chi e per chi io possa parlare.
E mi dispiace per la caduta selettività del sito “Informare per resistere”.
Solo per il filmaccio? Vi piacerebbe.
Un miliardo e mezzo si persone di fede musulmana, più o meno accentuata,
con vaste porzioni di laici, stanno bruciando bandiere, uffici, rappresentanze
diplomatiche, supermercati, fast food statunitensi in tutto il mondo, con
occasionali incursioni anti-Nato contro Francia, Germania, Regno Unito. E,
affrontando i gendarmi di governi perlopiù proni al dominio imperiale, mettono
in gioco consapevolmente la vita, con un bilancio di vittime che sale verso le
centinaia e si assomma ai milioni trucidati dall’Occidente nei pochi anni che
vanno dall’11 settembre 2001 a oggi. “Morti
e scontri per il Profeta” insiste a titolare “il manifesto”, sulla
falsariga della solita unanimità mediatica destra-sinistrati, le sue cronache e
analisi della rivolta planetaria nei paesi islamici e anche fuori da lì. Da
giorni milioni insistono nelle piazze dell’Asia e dell’Africa e tutto viene
attribuito al risentimento intollerante e fanatico per una satira che in
Occidente (quando non ferisce il potere
e viene eliminata dalla scena tv, o anatemizzata dalla squillo Fornero di
Vauro). E per provare l’assunto, manifestamente falso e tendenzioso e
intimamente strumentale, si ricorre all’escalation: “Charlie Hebdo”, storico
arnese sionista in Francia, l’analogo “Titanic” in Germania e via provocando
nel nome della libertà d’espressione. Già, perché se io ho il diritto di
raffigurare in calze a rete la Fornero in patetica e servile attesa della
telefonata dell’orco Marchionne, se ho il diritto di dare del golpista a
Napolitano, a Monti del robot mannaro uscito dal laboratorio dello scienziato
pazzo, del pastore tedesco a Ratzinger, del Terminator a Obama, posso anche
sbertucciare Maometto. Ci penso due volte, però, quando so che rendo un
servizio a chi di ogni Maometto o Cristo o Budda e anche dei loro seguaci più
infatuati, è molto, molto peggio e che, dunque, gli spiano la strada all’ecatombe
generale.
Questa roba, prodotta da galeotti ricattati di estrazione israelo-copta,
girava su Google, fedele esecutore di operazioni imperialiste di odio e
diffamazioni, da parecchi mesi. Ci voleva un innesco alla Mossad. E i salafiti
di Bengasi, da tempo punta di lancia della Fratellanza musulmana
neoproconsolare nel mondo arabo ex-nazional-laico-progressista, sono partiti
all’assalto. Pesante botta delle forze neocon-sioniste all’Obama riluttante a
precipitare un’altra dispendiosa guerra prima delle elezioni, cui dovrebbe
convocare i fan perduti nel sangue e nell’impoverimento delle sue altre sette
guerre, ai popoli e agli statunitensi ridotti in 50 milioni sotto il livello di
povertà
Ma anche colossale e benefico imbarazzo tra coloro che, in Libia e in
Siria, in Egitto e Tunisia, mercenari allo sbando e allo sbaraglio delle
democrazie occidentali in marcia, operavano orgogliosi e fiduciosi all’ombra di
pagatori a stelle e strisce, stelle di Davide, tricolori gallici, italici,
germanici, croci di Sant’Andrea. E ora scoprono che i confratelli nella
religione per la quale sgozzavano e bruciavano agli ordini di comandi
Nato-Qatar-Saudia, in tutto il mondo si rivoltano contro i loro padrini,
sponsor, ufficiali pagatori. Roba da perderci il senno e il senso. Per un
filmaccio e quattro vignette? Già, è l’immenso mondo laico, quando non ateo,
quando non anticlericale, si è messo in cammino solo perché qualcuno ha messo
sul rogo Giovanna D’Arco.
Bengasi, Charlie Hebdo, Titanic,
il pastore Usa che si accende il sigaro col Corano, gli eterni razzisti dei
civilizzati contro i primitivi, le corifee mediatiche sinistrate dell’antislamismo,
i fautori mondialisti dello scontro di civiltà e della “globalizzazione
neoliberista o caos”, hanno tutti un filo ombelicale che li unisce ai
nazisionisti di Tel Aviv e ai loro succedanei tra Washington e Bruxelles. Il
loro lavorìo di questi giorni punta a nascondere sotto il cappello dei “salafiti
estremisti, fanatici, intolleranti di libertà d’espressione”, la collera di
centinaia di milioni di persone comuni, religiose e non, ma che hanno subito o
visto il portato di barbarie, di crimini contro l’umanità, di genocidi che
un’élite di sociopatici, famelici e necrofili, sta rovesciando da decenni,
secoli, sull’umanità. In inglese il ritorno di fiamma si dice bellamente backfire, da noi c’è il più pacioccoso
“autogol”..E’ quello che si sono tirati sui coglioni, per dirla alla Cloro al
clero, gli strateghi della provocazione sion-imperialista, para-islamista,
dall’ 11 settembre a Bengasi. Un miliardo e mezzo di incazzati sono un bel
viatico per il futuro. Li devi far fuori tutti.
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Qui
sotto un appello pubblicato sul “manifesto” tempo fa. Bravi. Curioso, o forse
no, che i firmatari non abbiano trovato, pur nel rimbombo dei frastuoni delle
guerre d’aggressione fatte passare per rivoluzioni democratiche, pur con i
piedi lambiti dagli oceani di sangue di cui gli stessi ladri di informazione da
loro qui denunciati si puliscono gli anfibi, una parola per il più grande
furto, quello con scasso della nostra mente, operato sulla verità della guerra.
A cominciare da quella a Libia e Siria. Forse perché, di quella, loro stessi
sono stati i ladri. Alberto Burgio, RC, primo firmatario, da parlamentare non
ha avuto difficoltà a votare per la guerra all’Afghanistan. Dimentichini o
ipocriti? Collisi o collusi?
il
manifesto 2012.07.24 - 01 PRIMA PAGINA
APPELLO
Furto
d'informazione
LETTERE
- ***
La politica è scontro d'interessi, e la gestione di questa crisi
economica e sociale non
fa eccezione. Ma una particolarità c'è, e configura, a nostro
avviso, una grave
lesione della democrazia.
Il modo in cui si parla della crisi costituisce una sistematica
deformazione della
realtà e una intollerabile sottrazione di informazioni a danno
dell'opinione pubblica.
Le scelte delle autorità comunitarie e dei governi europei,
all'origine di un attacco
alle condizioni di vita e di lavoro e ai diritti sociali delle
popolazioni che non ha
precedenti nel secondo dopoguerra, vengono rappresentate, non
soltanto dalle forze
politiche che le condividono (e ciò è comprensibile), ma anche dai
maggiori mezzi
d'informazione (ivi compreso il servizio pubblico), come
comportamenti obbligati
("non-scelte"), immediatamente determinati da una crisi
a sua volta raffigurata
come conseguenza dell'eccessiva generosità dei livelli retributivi
e dei sistemi
pubblici di welfare. Viene nascosto all'opinione pubblica che,
lungi dall'essere
un'evidenza, tale rappresentazione riflette un punto di vista ben
definito (quello
della teoria economica neoliberale), oggetto di severe critiche da
parte di economisti
non meno autorevoli dei suoi sostenitori.
Così, una teoria controversa, da molti ritenuta corresponsabile
della crisi (perché
concausa degli eccessi speculativi e degli squilibri strutturali
nella divisione
internazionale del lavoro e nella distribuzione della ricchezza
sociale), è assunta e
presentata come autoevidente, sottraendo a milioni di cittadini la
nozione della sua
opinabilità e impedendo la formazione di un consenso informato,
presupposto della
sovranità democratica.
Non possiamo sottacere che, a nostro giudizio, a rendere
particolarmente grave tale
stato di cose è il fatto che la sottrazione di informazione che
riteniamo necessario
denunciare coinvolge l'operato delle stesse più alte cariche dello
Stato, alle quali la
Costituzione attribuisce precise funzioni di garanzia e vincoli
d'imparzialità. Tutto
ciò costituisce ai nostri occhi un attacco alla democrazia
repubblicana di inaudita
gravità, che ai pesantissimi effetti materiali della crisi e di
una sua gestione politica
volta a determinare una redistribuzione del potere e della
ricchezza a beneficio della
speculazione finanziaria e dei ceti più abbienti assomma un furto
di informazione e
di conoscenza gravido di devastanti conseguenze per la democrazia.
Alberto Burgio1, Mario Dogliani2, Gianni Ferrara3, Luciano
Gallino4, Giorgio Lunghini5, Alfio
Mastropaolo6, Guido Rossi7, Valentino Parlato8.
ALTRO CHE GOVERNO DEL POPOLO DEMOCRAZIA DERIVA DA DEMI
RispondiEliminaCaduta la tirannide i plebei greci individuarono un altro aristocratico, Clistene, disposto a sostenere i loro interessi senza aspirare nel contempo a reintrodurre un regime tirannico
Nel 508 aC Clistene si oppose alle pretese dei nobili ed introdusse un importante riforma del sistema politico<in questo senso si può parlare di riforma "costi tuzionale" L’Attica fu divisa in oltre 100 demi, distretti terri toriali per certi aspetti simili agli attuali comuni, dotati di autonomia amministrativa. Le vecchie associazioni-fratrìe, stirpi-anche se esistevano ancora, non avevano più rilevanza per lo Stato. Le registrazioni dei nuovi nati infatti si effettuavano in ciascun demo, come pure la riscossione delle imposte
Vennero istituite 10 nuove tribù, ciascuna delle quali comprendeva molti demi, alcuni composti da abitanti della pianura-specialmente contadini e proprietari terrieri-altri da abitanti della montagna (i più poveri), altri da abitanti della costa-perlopiù commercianti.In ogni tribù le varie categorie di cittadini risultavano così mescolate in modo da formare un corpo popolare ed elettorale unitario, che potesse sostenere l interesse di tutta la comunità e non solo interessi territoriali locali o facenti capo alle grandi famiglie oppure a particolari categorie sociali.
Per ogni tribù, sulla base di candidature da esse proposte tra le categorie degli eleggibili, (pentacosiomedimni e cavalieri), veniva nominato annualmente un arconte (con estrazione a sorte, almeno a partire dal 487 a.C.). Tra tutti i componenti di ogni tribù (di sesso maschile) almeno trentenni, venivano inoltre estratti a sorte 50 membri della bulè, portando pertanto a 500 il numero complessivo dei membri di questa assemblea. I gruppi di 50 membri eletti da ciascuna tribù costituivano una specifica sezione del consiglio, che poteva prendere delle decisioni in casi di urgenza; nel corso dell’anno inoltre, ciascuno di questi gruppi, a rotazione, costituiva la cosiddetta pritanìa, che aveva il compito di organizzare e convocare le sedute della bulèle cui compe tenze in sedute erano pubbliche aumentarono notevolmente: essa prendeva in considerazione e discuteva le proposte degli arconti, trattava delle principali questioni amministrative, finanziarie e militari ed elaborava proposte di legge da sottoporre all’ecclesìa.
Potevano partecipare all’ecclesìa gli uomini di tutte le tribù di almeno ventanni, senza più alcuna distinzione di classe (si stabilisce quindi la cosiddetta isonomia, l’uguaglianza della legge per tutti, almeno sul piano formale); essa veniva convocata dalla bulè non solo quando si dovevano approvare delle leggi, ma anche quando si dovevano adottare altre decisioni importanti, relative ad esempio alla politica estera (quali decidere se dichiarare o meno una guerra o se ratificare o meno un trattato internazionale). Alla ecclesìa spettava anche il compito di eleggere annualmente 10 strateghi, uno per ogni tribù, i comandanti militari dei vari reggimenti, che gradualmente sostituirono l arconte polemarco anche nella guida dell’intero esercito.
Per l’esercizio della funzione giudiziaria furono istituite inoltre 10 nuove corti di giustizia dell’eliea, il tribunale popolare.
L'uguaglianza e la possibilità di esercitare i diritti politici si riferivano solo ai cittadini maschi che abitavano nella polis, con esclusione delle donne e degli schiavi, che erano molto più numerosi degli uomini liberi. Morgana
Articolo, al solito, brillantissimo. Volevo contribuire all'eventuale discussione con una notizia: uno o due giorni fa ero al bar e sfogliavo la pagina esteri del Resto del Carlino; questa diceva che in Libia molte persone si erano radunate per attaccare i covi salafiti; si aggiungeva che le stesse erano state istigate probabilmente dal governo libico, cosa che a me sembra parecchio difficile; ti chiedo, Fulvio, non è che tali azioni possano essere riconducibili ad una rinvigorita resistenza ghedaffiana? (se ritrovo il link lo posterò successivamente).
RispondiEliminaSaluti comunisti
Nicola
@Morgana.
RispondiEliminaUn po' come in Libia con Gheddafi. Solo che qui non c'erano schiavi e le donne erano alla pari.
@Anonimo.
RispondiEliminaPare proprio che la rivolta vittoriosa contro i salafiti di Ansar al Sharia, cioè Al Qaida, sia stata falsamente rivendicata dal regime dei mercenari e che, come del resto negli ultimi giorni in tutto il centro e Sud della Libia, siano entrate in azione le forze di liberazione gheddafiane.
Caro Fulvio
RispondiEliminaCome tuo vecchio estimatore, permettimi di dirti che stavolta hai passato il segno.
Capisco la tua necessità di scrollarti le infami accuse che ti sono piovute addosso per la tua partecipazione e il tuo intervento alla manifestazione di Roma del 16 giugno (manifestazione alla quale, per solidarietà alla Comunità siriana che l’aveva indetta e, nonostante la presenza lì di alcuni “rossobruni”, ho partecipato anche io). Ma da questo ad attaccare frontalmente la sostanzialmente uguale manifestazione della Comunità siriana di Roma del 20 settembre e sopratutto lanciare fango contro Marinella Correggia ce ne corre.
Per quanto riguarda la manifestazione del 20 settembre (che, pur non condividendola, insieme alla compagna Lina che con me gestisce il gruppo FB “Siria no ad un’altra Libia” abbiamo riportato nel gruppo) e sulla necessità di strappare la Comunità siriana in Italia dall’attuale egemonia operata da gruppi di destra o da confusissimi gruppi che dichiarano di richiamarsi ai valori dell’antifascismo, il discorso è lungo sarebbe troppo lungo per farlo in questa sede.
Qui voglio solo ribadire la mia assoluta contrarietà alle tue infamanti accuse verso Marinella Correggia, una compagna che per la sua storia e la sua assoluta limpidezza non ha bisogno certo delle mie difese. Mi auguro soltanto che tu vorrai chiederle pubblicamente scusa per le tue affermazioni.
Francesco Santoianni
P.S. Quella del 20 settembre a Milano non è stata, come tu affermi, la prima manifestazione di soli compagni contro la guerra alla Siria. Una delle tante: Napoli 19 marzo, ovviamente con la presenza di Marinella Correggia.
Excellent artісle. I will be going through many of thеsе issueѕ as well.
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@francesco santoianni. Ecco le truppe pacifiste all'assalto della coerenza. Intanto non ho lanciato alcuna accusa infamante. Citala, se puoi. Ho riferito fatti nudi e crudi e ho trovato che sono una caduta di stile.Conosco Marinella da decenni e ne so i pregi e i limiti. Per i primi l'ho sempre sostenuta, per i secondi l'ho criticata. Non ti riscaldare; chiedi piuttosto a Marinella di chiedere scusa ai siriani e ai compagni che parlavano della tragedia e dell'eroismo siriani, mentre lei gli voltava le spalle e si intratteneva con quell'arnese che presenzia sul sito del peggiore fascista e forzanuovista ed era venuto per spiare la prima vera manifestazione di piazza antifascista e antimperialista per la Siria. Facendo di tutto per ignorare i miei avvertimenti. Non una bella figura. Molti l'hanno rilevata. Io ne ho scritto. Hai visto mai che lei e i No War Usa superino il pacifismo indistinto e imparino a schierarsi apertamente con chi è aggredito e ha ragione. Come fanno i leader progressisti del mondo e i compagni negli Usa che dal 5 al 7 manifestano SENZA RETICENZE contro le guerre Usa in 20 città nordamericane. I tuoi discorsi sulla manifestazione Romana sono un espressione della solita grande confusione.
RispondiEliminaFulvio, hai mai pensato di comprarti un gatto ? Controbilancerebbe il bassotto. Il tuo umore ne trarrebbe giovamento e il tuo pensiero politico si stabilizzerebbe !
RispondiEliminaFulvio Grimaldi: un coacervo di protervia, dogmatismo, livore ingiustificato e grettezza umana (e mentale). Meno male che pontifichi su coloro che non attaccano idee ma persone, visto che hai tirato fuori il mio lavoro e non quanto ti avevo obiettato, tuttora senza alcuna tua risposta. Tu sei il "chiarissimo", gli altri sono confusi. Tu sei il "duro e puro", gli altri sono ambigui e torbidi e devono chiedere scusa (compresa la Correggia che di certo non ha una vita facile a fare quello che fa).
RispondiEliminaIn realtà io non sono della tua generazione. Sono piu' giovane, sia anagraficamente che come idee ed apertura. E non appioppo a sedicenni che magari "ammirano il duce" ma che sono totalmente innocenti di un certo passato sporco, delle responsabilità che non hanno, nè li condanno ad essere per sempre giudicati per le idee che hanno oggi. Probabilmente hai altri problemi e il tuo livore raggiunge livelli così parossistici che davvero si perde la faccia a darti tutta questa importanza. Peccato, come documentarista avevi fatto sempre un buon lavoro e ti avevo apprezzato. Umanamente invece sei quello che il tuo ruolo in questa polemica evidenzia con sufficiente chiarezza.
Barbara Albertoni, aka cloroalclero
Ciao compagno, sempre grandissimo per il lavoro e lo sputtanamento dei soliti ignobili.
RispondiEliminaOttima cosa la manifestazione di Milano e ti annunciamo che anche qui a Bruxelles, domani martedì 25, ci sarà una grande manifestazione per la Siria: GIÙ LE ZAMPE DALLA SIRIA, davanti alla tana del lupo - l'ambasciata yankee - con tutto il meglio della sinistra comunista e alternativa, quella vera, seria e conseguente e quindi da sempre con le idee chiare sull'imperialismo e i suoi lacché. Ci saremo anche noi Comunisti del Belgio e puoi trovare il manifesto qui: http://www.rifondazione.be/immagini/manif25sept_syrie_bxl.jpg e l'articolo del gran Bahar Kimyongür, che di persecuzioni turco-nato se intende sulla sua pelle: http://www.rifondazione.be/testi/syrie_bxl_25-9-2012.pdf
¡Hasta la victoria siempre!
Ciao compagno, sempre grandissimo per il lavoro e lo sputtanamento dei soliti ignobili.
RispondiEliminaOttima cosa la manifestazione di Milano e ti annunciamo che anche qui a Bruxelles, domani martedì 25, ci sarà una grande manifestazione per la Siria, GIÙ LE ZAMPE DALLA SIRIA, davanti alla tana del lupo - l'ambasciata yankee - con tutto il meglio della sinistra comunista e alternativa, quella vera, seria e conseguente e quindi da sempre con le idee chiare sull'imperialismo e i suoi lacché. Ci saremo anche noi Comunisti del Belgio e puoi trovare il manifesto qui: http://www.rifondazione.be/immagini/manif25sept_syrie_bxl.jpg e l'articolo del gran Bahar Kimyongür, che di persecuzioni turco-nato se intende sulla sua pelle: http://www.rifondazione.be/testi/syrie_bxl_25-9-2012.pdf
¡Hasta la victoria siempre!
@Fulvio Grimaldi
RispondiEliminaSe ho ben capito tutto il tuo livore contro Marinella nasce dal fatto che lei, alla manifestazione di Milano contro la guerra alla Siria, avrebbe osato parlare con un tizio che non ti stima. Francamente, più che un peccato veniale, mi sembra una circostanza inevitabile. Scherzi a parte, credo che stai perdendo colpi. Togliti i lustrini da Prima Donna, datti una regolata e continua a lottare con noi.
Saluti comunisti
Francesco Santoianni
Fratoianni insiste.
RispondiEliminaNo, non hai capito bene. Intanto hai le traveggole marinelliane se vedi "livore e accuse infamanti". E poi qui non è questione di chi non mi stima, ogni giorno gente parla con i tantissimi che non mi stimano e vorrebbero vedermi mazziato come viene praticato dagli interlocutori fascisti e anticomunisti viscerali con i quali Marinella, per scarsa coerenza politica e solidità ideologica, ha condiviso lo stesso sito fino a quando non l'ho avvertita che non le faceva molto onore. Resto convintissimo, e la prosa della quale gli ex-colleghi di Marinella mi gratificano per averne denunciato il nazifascismo lo conferma. che a sostenere la Siria non si va con chiunque. E mai con questi detriti neri. Ma le hai lette le robe di questo Paolo Sensini sul comunismo, Lenin, la rivoluzione d'ottobre, i testi sulla Libia scopiazzati da altri rossobruni? Uno da non toccare neanche con la pertica, soprattutto non voltando le spalle ai siriani e compagni che parlano e non degnandoli dell'ascolto. Una disistima di questo diffamatore per me è una convalida. A volte certe "ingenuità", o ecumenicità, diventano furbizia. E si pagano. Ma com'è che fai come i nazi di Free Syrian Press e non entri nel merito dei fatti, ma ti limiti alle rampogne? Cerca di capire non ciò che conviene alla tua acriticità. Anche i migliori sbagliano e meno male che c'è qualcuno che glielo dice. Vale ovviamente anche per me. Ma nel tuo caso si è sparsa urina fuori dal vaso. Tutto questo, fatti salvi i meriti controinformatori di Marinella. Sentiamo cosa ne pensano altri miei corrispondenti. Ma non so se ne vale la pena.
Aggiungo: preferisco lottare con chi all'ambiguità preferisce la coerenza. Diceva bene uno pur discutibile: Ardisco non ordisco.
RispondiElimina@Tale Barbara, cui gliene "frega un cazzo" e che si "rompe le ovaie", a cui ho pestato la coda. Ha reagito alle mie osservazioni sulla sua tirata "Ma Grimaldi che pesce è?" (vedi Cloro al clero) con questo bel testo. Ciò che stupisce è la natura viscerale dell'odio, incapace di ironia e satira, che nel rivolgermisi contro mi vomitano addosso all'unisono questi sinistrati e gli apologeti delle Camice Nere. Vi sembra che vi sia qualcosa da aggiungere? In questo caso, davvero molti nemici "rossi" e neri, molto onore. Grazie.
RispondiEliminaNon so perchè, non riesco a trasferire sul blog un paio di commenti arrivati ora. Non vorrei che si pensasse a censura, Le contumelie contro di me che ho già pubblicato lo escluderebbeo. Comunque, dopo una serie di inintelligenti sfoghi di livore, è arrivata anche una gradita rampogna ironicamente animalista. Mi si consiglia di prendere un gatto, accanto al noto bassotto. A parte il fatto strutturale che il bassotto, oltrechè agli altotti, agli individualisti tipo gatto dà una caccia ossessiva, preferisco il latrato al miagolio. E, cara Paola, sarebbe il pensiero politico del bassotto Ernesto a destabilizzarsi. Cosa che mi priverebbe della mia guida.
RispondiEliminaI commenti che non arrivavano sul blog, sono arrivati. Godeteveli. Si tratta di Cloro al clero e di Paola. Sentite l'eco dell'elegante linguaggio dei nazifascisti citati nel mio post "Siria riscattata"? Pare che queste non abbiano proprio nulla di interessante da fare. O è che io e altri abbiamo colpito qualche punticino debolino? Abbiamo rotto l'incanto dei fascisti buoni che pretendono di essere contro il fascismo imperialista? Comunque io la chiudo qui. Quello che andava dimostrato è stato dimostrato. Più che altro da loro stessi.
RispondiEliminaRe...Bus
RispondiEliminaNazi$ionU$A boom boom boomErang!
Mano Metto ette $piezzo
Call 911
ugli laiars: gomain
Morgana la Vegana
Caro Fulvio,
RispondiEliminati seguo da anni, e da anni non c’è stato praticamente alcun calo di sintonia rispetto alla tua Weltanschauung. I tuoi articoli continuano a stimolarmi e aiutarmi a capire gli intricatissimi meccanismi della politica nazionale e soprattutto internazionale. Ora da un mese ho cominciato a seguire il sito di Sergio Di Cori Modigliani di cui hai ospitato un articolo sull’Alcoa anche sul tuo blog. Modigliani ha scritto diversi interessanti articoli sul Sud America e recentemente sulla Siria. In quest’ultimo caso il suo punto di vista diverge considerevolmente dal tuo. Ecco, io ti chiederei se fosse possibile per te esprimere un tuo commento al riguardo. Ti chiedo scusa per il tempo che ciò richiede, ma penso che possa valerne la pena.
Con grande affetto e stima
Aldo
Aahahhah Fulvio ma quella insegna filosofia credo a Milano . Come una così abbia avuto la laurea te lo lascio immaginare .Fa parte di quelle persone che non hanno voce in capitolo nei movimenti nowar ma non solo ed allora gestiscono blog , ixr e altre schifezze insieme fasci , nazisti e rossobruni .Fulvio non ti curar di loro non vale la pena sono scorreggie e basta . Invece a titolo personale ti ringrazio perchè grazie a te e altri-e hai appoggio degli antifa e non solo.Dunque una marcia in più per la dignita' della Siria .Però Fulvio quel Siriano non è deficiente non si deve giustificare .Deve piuttosto apiegare ad i Siriani d'Italia i quali lui non rappresenta quali accordi di potere con i fascisti abbia e trascini gente ignara .La cosa fa schifo perchè un siriano che sbeffeggia il suo popolo davvero da vermi caro Ouday .
RispondiEliminaAntifa
@antifa
RispondiEliminaTi ringrazio della solidarietà e dei saggi suggerimenti. In questo dibattito si sono in effetti infilati negli ultimi giorni da Napoli, da Milano, da buchi vari, dopo che l'ariete nazifascista aveva sbattuto contro il portone dell'intelligenza e della dignità, dei veri e propri sbroccati, quell'arcipelago di frustrati che non perde occasione per esibire il suo disordine mentale. Comunque, attento ai termini: i berlusconidi, gli impotenti in genere, in mancanza di strumenti, hanno la querela facile.
@Aldo.
RispondiEliminaCiao. Su Di Cori Modigliani so poco, ma quel poco, insieme al cognome (che non sempre dice le stesse cose, pensiamo a Pappe, Shloms, Finkelstein, perfino Chomsky), alimentano sospetti. Sull'America Latina si raccolgono facili verità e consensi. Poi si va giù duri sulla Siria, in linea con USraele e i monarchi del Golfo. Tecnica savianea.
Magari la prossima manifestazione la fanno contro Grimaldi!
RispondiEliminaTipico atteggiamento fascioso...
I fasci già stanno vincendo su tutti i fronti ma la loro "predispozione per l'assoluto",come diceva Honeker,li porta a strafare e a smarcherarsi, li vedi impossersarsi di simboli,slogan,lotte, inni,idee ed intellettuali non loro per appropiarsi pure della storia e riscriverla a proprio piacimento,chi non capisce ciò o é stolto o é complice
RispondiEliminaGrazie Fulvio, io ti leggo da poco ma concordo completamente con le tue analisi e il tentativo di questi nazifascisti che si dicono"anti-imperialisti" di voler monopolizzare la lotta anti-coloniale che sta portando avanti con eroico coraggio la nazione siriana contro l'aggressione NATO e i suoi alleati Wahabiti and co. E deplorevole che non ci sia UNA PARTICIPAZIONE PIU Ampia di tutte le forze di sinistra, come lo dimostra parte dela sinistra patriotica latinoamericana ( da Raul a Chavez o Correa) - Coraggio e abbasso il " che cazzo me ne frega"!:)
RispondiElimina@rossoallosso. Ma no, non stanno affatto vincendo. Quelli che stanno vincendo sono i cupolisti sion-finanziari del nuovo tecnofascismo che usano questi detriti per illudere la gente che il fascismo stia lì, tra quegli zombie. Mercenari del depistaggio.
RispondiEliminaCiao Fulvio,
RispondiEliminainnanzitutto grazie per il sangue amaro che ti fai contro le mistificazioni e contro gli opportunisti. A riguardo mi sento di consigliarti (da compagno che si trova, come spesso accade ai comunisti, troppo spesso attaccato) di sorvolare sui commenti e sulle posizioni degli utili idioti.
Due cose al volo: l'uso della parola "democrazia/democratico" è troppo strumentalizzabile e poco comprensibile; apri il tuo cuore e la tua pratica alla scienza del marxismo-leninismo e.... ci sarai all'assemblea del 30 a Roma.
Saluti a pugno chiuso
Caro Fulvio, grazie per la risposta che anche stavolta mi trova in piena sintonia.
RispondiElimina@Fulvio
RispondiEliminagià,ma che cambia,tecnici o manovali sempre fasci sono
Pur simpatizzando per quelli che lei, poco simpaticamente, definisce "ratti neri" o amenità simili, devo confessarle di ammirare il suo ingegno, il suo coraggio,perfino la sua malcelata arroganza intellettuale. Sulla Siria concordo (da destra) con lei al 100% così come concordo sull'invito alla prudenza nei confronti di un personaggio come Cordi Modigliani che ultimamente scorazza parecchio su CDC ma che ha qualcosa che non mi convince pur nei termini focosi della sua accusa al sistema. Quel cognome lì, le confesso, mi lascia perplesso assai (come direbbero a Napoli). Non a caso, sulla questione siriana, dire che esprime posizioni ambigue è dire poco. Pur da Destra : "sine ira nec studio".
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