Piccola galleria fotografica del NO RENZY DAY (Chissà
perché non si poteva dire “Giornata No Renzi”) a Roma, il 22 ottobre.
Opportunamente, al tema della cacciata dello sparaballe
fascistizzante si è aggiunto da parte
dei più lungimiranti il No Nato e No
Guerra indirizzato a lui, sguattero, e ai suoi mandanti stragisti a 360 gradi,
nel nome dei popoli da questa banda martirizzati: Siria, Iraq, Libia, Yemen,
Afghanistan, per parlare solo di quelli più in vista.
Generosa, ma inadeguata, la partecipazione numerica,
calcolata in 30mila (dagli organizzatori!) bravi e buoni, ma terribilmente
sproporzionati rispetto al tema che coinvolge insieme la salvezza dell’Italia e
del resto del pianeta.
Stridentemente incoerente e ossomorica la partecipazione
di gruppuscoli pseudotrotzkisti, come Sinistra Capitalista e Partito Comunista
dei Lavoratori, che, per quanto ormai vetusti, o forse per questo, non
capiscono che cacciare Renzi e cacciare Assad, o, prima, Saddam, Milosevic e
Gheddafi, è un corto circuito che equivale a mettere insieme il diavolo e
l’acqua santa.
Un paradosso alla sublime potenza è quella della
micromonade “Con Tsipras per l’altra Europa” , dispersa tra i piedi dei
marciatori di vari spezzoni, che invocava la dipartita di Renzi nel nome di
quel Renzi al cubo che ha raso al suolo il suo paese e s’è mangiato vivo il suo
popolo su mandato dei licantropi di Bruxelles, Francoforte e Washington.
Paradosso non dissimile da chi, nell’impareggiabile
foglietto cripto-Nato “il manifesto”, sa comporre nella stessa comunicazione al
volgo e all’inclita il sostegno convinto e vigoroso al Venezuela sotto
attaccato Usa e quello, non meno convinto e vigoroso a Hillary Clinton che, da
segretaria di Stato, ha fatto di tutto per un regime change a Caracas e ora, da
prossimo presidente Usa, la tempesta di promessa di destabilizzazione e caos,
nel quadro del cataclisma guerresco che promette al pianeta intero.
Contraddizioni in seno al popolo? O in seno alle quinte
colonne?
Aggiungiamo in coda, ma non incoerentemente, un vibrante
plauso alla Vallonia, al suo popolo e ai suoi dirigenti socialisti e verdi che
hanno bloccato l’avanzata sull’Europa del CETA, trattato di libero scambio
UE-Canada, cavallo di Troia per i successivi trattati da inverno nucleare
postdemocratico imperialista “TTIP e TISA”. Dopo i trucidi trogloditi
britannici, che hanno liberato il loro paese dalla morsa del rottweiler (chiedo
scusa a tutti i rottweiler) necro-euro tramite Brexit, e ora grazie ai valloni
del Belgio, forse qualcuno si renderà conto che è l’ora e che conviene lavorare
per l’Italexit.
I pupazzi che hai nominato abbisognano di un bagno di sangUE vero e proprio prima di capire che anche questa volta si trovano dalla parte sbagliata della storia, in antitesi con i cittadini e sempre in culo al buon senso. Meravigliosa caratteristica dell'autoproclamata elit italica durante ogni periodo prebellico.
RispondiEliminaP.s. Quelli della rivoluzione culturale (molto probabilmente targata Soros o simili) evitano di portare persone inpiazza per una questione ambientale? Stanno ancora elaborando una manifestazione decrescista a km 0.
Solo per evidenziare, per chi avesse ancora dei dubbi, la linea in politica estera del "fatto quotidiano" che va oltre gli intendimenti degli stessi "democratically correct" nostrani. Da leggere l'articolo di questo Talmudista, (usero' anche io questo neologismo gia' introdotto su questo blog) riguardo l'astensione sulla questione del rispetto dei luoghi religiosi a Gerusalemme Est riproposta dall'Unesco. Mozione che era scontato appoggiarla, tanto era ovvia (gia' l'essersi astenuti dimostra subalternita') ma quest'autore definisce addirittura "una gaffe" per non essere scattati tutti, da Gentiloni agli altri, a difesa dell'"unica democrazia del Medio Oriente".
RispondiEliminaGiudicate in po' voi
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/10/22/mettere-in-dubbio-il-legame-tra-gerusalemme-e-israele-come-separare-roma-dallitalia/3115375/
anonimo@
RispondiEliminaA parte l'oscuro resto, sulla decrescita, rettamente intesa, non c'è che da essere d'accordo. O preferisci il consumo illimitato con corrispondente fame illimitata, e produzione illimitata con illimitata distruzione del pianeta?
La filosofia "decrescista" arriva da ambienti di cultura ordoliberista ed è stata diffusa in Italia negli anni precedenti alla crisi del 2008. Secondo me non è un caso. Il potere ha sviluppato un filone di pensiero che affronta un problema serio in modo cialtronesco e truffaldino. Lo scopo è sempre lo stesso, da anni, da sempre: non mettere in discussione il favoloso sistema economico in cui viviamo, tornare ad un sistema sociale di feudalesimo tecnologico e di impedire una rivoluzione reale. Stiamo vivendo una decrescita ma non mi pare che sia felice o che possa esserlo. Tu vieni dalla sinistra, conosci l'importanza dell'economia e quindi conosci i tranelli che del potere. Per avere una decrescita felice occorrerebbe un riassetto del sistema produttivo tale per cui per i primi 10 anni ( tempo minimo per un'operazione così importante) si avrebbe un aumento del PIL, quindi più consumi, quindi maggiore distruzione. La decrescita non organizzata porta morti e anche questo lo insegni tu a me e, onestamente, non credo che le menti del M5S siano in grado di sviluppare un sistema che limiti al minimo i "danni collaterali" evitando di dare il colpo di grazia agli ultimi (a quelli come me tanto per intenderci).
RispondiElimina"..preferisci il consumo illimitato con corrispondente fame illimitata, e produzione illimitata con illimitata distruzione del pianeta?"
Non scrivo in modo chiarissimo ma credo che tu abbia capito come la penso. Occorre una ricerca scientifica seria che sviluppi un modello economico sostenibile. Non vedo nulla di tutto ciò all'orizzonte, sento solo slogan e la demagogia di un ricco che elogia la povertà.
Leonardo
Leonardo@
RispondiEliminaNell'attesa dei risultati della "ricerca scientifica seria" mi accontento dei passi che impediscano che le risorse annuali del pianeta siano consumate ad agosto.
Mi accontenterei pure io se ci fossero, è che non ne vedo. Mica mi sono in polemica con te.
RispondiEliminaSono il primo ad esser contro le cazzate della "produttività"
Leonardo
Continuo sommessamente a segnalare che ,da quando lo stillicidio quotidiano degli "attentati" riconducibili all'isis secondo il loro organo ufficiale site risultava fare il gioco della propaganda di Trump,la brava Rita Katz ,virago made in mossad alle dipendenze di Killary Stranamore, ha provveduto a dare la libera uscita ai dipendenti .
RispondiEliminaOltre alle mancate vittime di questi "attentati" ringraziano sentitamente per l'insperato introito i gestori di bordelli,pub,club prive',discoteche,dove questi bravi musulmani di sicura e provata fede andranno a spendere il loro salario.Come notoriamente e' stabilito nel Manuale del Buon Jihadista e' d'obbligo dimostrare la fedele adesione ai principi del Corano con l'attaccamento ad amori promiscui,bottiglie di superalcolici vari,droghe,locali notturni.
Luca.
le contraddizioni sono molti utili nel generare caos soprattutto nella testa di chi ha un approcio leggero con così importanti tematiche
RispondiEliminaPer chi non e' troppo debole di stomaco ecco l'articolo del sionista Furio Colombo che accusa il governo italiano di "negazionismo" delle tesi propagandate dai piu' grossolani ultra' Talmudisti per essersi astenuta su di un documento che definiva (orrore!)Israele Stato occupante di Gerusalemme Est. Come hanno osato decidere per l'astensione invece di votare contro ed espellere immediatamente i rappresentanti dell'Unesco in Italia? La risposta e' l'uovo di Colombo: per affari! A volte mi chiedo come mai questi rinnegano anche il pur ipocrita cerchiobottismo (rappresentato da un astensione) e diventano piu' realisti del re. Ma chissa' perche' il ridicolo gli scorre sopra, anzi sembra che acquistino addirittura piu'credibilita'. Possibile?
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/un-negazionismo-di-convenienza/
per chi non e' forte di stomaco lasci stare, una tisana rilassante e poi a letto.
Mi riferisco all’appunto di Fulvio, “NO RENZY DAY (Chissà perché non si poteva dire “Giornata No Renzi).”
RispondiEliminaConcordo pienamente e aggiungo, anche se e’ ovvio, che l’assimilazione e l’uso di termini ameringlesi non necessari, sono espressione di assoggettazione culturale completamente ingiustificata. E la colonizzazione lessicale, se non la piu’ potente, è un’altra subdola arma del paese eccezionale nella ‘guerra di quarta generazione.’
Perchè lessicalmente l’Italia esporta solo ‘pizza’, ‘spaghetti’, ‘espresso’ e simili. Come dire, l’Italia esporta la pancia e importa il cervello.
E’ una forma di doppia prostituzione, sia dell’italiano che dell’inglese.
Chiaramente, non è con il lessico che si fanno le rivoluzioni, ma almeno non ci si arrenda quando il resistere è non solo possibile, ma auspicabile e – almeno a mio avviso – persino necessario.
Mussolini era ridicolo quando imponeva di chiamare Valtournanche, Valtornenza e croissant cornetto,
ma qui siamo scesi nell’abisso dell’auto-imposto servilismo.
Una moderna guerra d’indipendenza comincia anche con la depurazione del lessico. Tanto per offrire qualche esempio. ‘Schiaccia’ rende l’idea meglio del vomitevole ‘clicca’, ‘controllare’ e’ meglio di ‘monitorare’ etc. E quel ‘job act’ e’ come dire all’italiano medio, ti fotto, ti cornutizzo e ti insulto, in diretta e in simultanea.
confesso che sono stato sul punto di partecipare alla manifestazione ma poi, non avendo idea di dove collocarmi, ho lasciato perdere. Adesso, da questo articolo (perchè non se n'è parlato quasi per niente in giro. La stessa Radio Onda Rossa non ne ha fatto menzione, almeno che io sappia) vengo a sapere della "non eccessiva" partecipazione: la ragione forse è proprio nelle contraddizioni di cui sono preda coloro che ne hanno fatto parte e che hanno convinto me a starmene a casa.
RispondiEliminaDetto questo, confesso che, nonostante la confusione di idee degli organizzatori, non mi sento proprio in pace con la mia coscienza.
Saluti
M. Michele D'Onofrio
Io, nel mio piccolo, vorrei invece continuare a segnalare il cortocircuito che affligge noi Europei, quando disconosciamo il superbo esempio datoci dall'Italia e dalla Germania, le quali, al netto della falsa propaganda post-bellica, avevano dato il via all'unica valida formula per combattere il mondialismo elitario, e cioè un genuino socialismo su base nazionale; sostanzialmente simile a quello dei (giustamente) acclamati Gheddafi, Hussein, Assad.
RispondiEliminaCome si fa a lavorare per l'Italexit con l'intera sinistra schierata a favore dell'Europa e dell'Euro?
RispondiEliminaconsulfin@ Capisco le tue perplessità. Le avevo anch'io, e non solo per la presenza di grotteschi funamboli dell'imperialismo di sinistra, come i trotzkisti, ma anche perchè, con tutto il bene che si può dire di un sindacato di base di fronte al degrado di quelli confederali, dietro a USB si intravvede l'ombra del clan di maneggioni della Rete dei Comunisti e io non vado dove costoro hanno l'egemonia.
RispondiEliminaJimmie@ SU No Reni day:
RispondiEliminaSACROSANTO, SACROSANTO. E' una delle battaglie della mia vita!
Simone@
RispondiEliminaOhibò.
Ore 7,30. Il giornalista Vittorio Cota proclama dal GR2: “Venezuela. Il Papa incontra il dittatore Maduro". Le pietose gallerie degli Appennini mi risparmiano il resto.
RispondiElimina“C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria…” Giorgio Gaber.
Fulvio sei un grande
RispondiEliminavorrei conoscerti e parlarti a quattr'occhi...
Sei in Romagna prossimamente (punto interrogativo)
P.S. ho la tastiera falesa e non funzionano i tasti di ...destra
Ciao
Alessandro
Blogger gunther 25 10 ore 4 04
RispondiEliminaL itaGlia affondera con l Europa
Scusa la punteggiatura mancante ma mi si sta rompendo la tastiera
Ciao da Alessandro
Fulvio@ carissimo, grazie. Le tue parole in parte (ma solo in parte) mi risollevano. Tu naturalmente sei sempre presente! l'ultima volta che ti ho avvistato eri pimpante più di un diciottenne per via Cavour, alla manifestazione contro il TTIP. Il sollievo è effimero e, direi, ingannevole. Qui non si combina niente di niente: tutte le manovre di Renzi sono passate lisce manco fossero straunte di burro. Ma anche le porcate di Monti/Fornero e compari hanno avuto lo stesso destino. Qui ci stanno allestendo l'ascensore che ci porterà dalla padella nella brace e non si trova un guastatore, un sabotatore. Proprio come è avvenuto per il jobs act, scommetto che si arriverà al 4 dicembre senza che si trovi il modo di alzare significativamente la testa (ammesso che serva a qualcosa alzare la testa e ammesso che serva a qualcosa interrompere le "riforme" renziane. In fondo le porcate che ci stanno rovinando la vita sono state approvate in vigenza della costituzione irriformata!).
RispondiEliminaChe si può fare? Io sono un semplice fisioterapista, capisci che l'argomento mi supera di innumerevoli zeri!
Jimmie@ Per quanto riguarda l'assoggettazione (l'autoassoggettazione), la prostituzione intellettuale (unica, autentica forma di prostituzione, Gramsci chissà che ne direbbe ;)), l'argomento non è nuovo: ne è un esempio il caso di Salvia di Lucania che si cambiò il nome in savoia di Lucania per "ripianare" il torto (in realtà avrebbe dovuto rivendicare il merito e l'onore) di aver avuto tra i suoi cittadini quel gran galantuomo di Giovanni Passannante.
Saluti
M.Michele D'Onofrio
Oggi ho visto su Pandora Tv in intervento di Giulietto Chiesa e per onore della verita' ho sentito affermare da lui che una probabile vittoria della Clinton avvicinerebbe di molto il rischio di un confront armato con la Russia. La Killary infatti ha piu' volte definito la Russia come il nemico ed il suo avversario il "president preferito dalla Russia" tanto per denigrarlo. Non credo lo avrebbe detto cosi' sfacciatamente se non avesse avuto l'appoggio aperto di tutto l'establishment che conta. Proprio ieri ha ricevuto l'appoggio esplicito anche di Colin Powell, il negro che mostro' una provetta all'Onu per scatenare l'inferno in Iraq. ma fra I miei cognoscenti piu' o meno "democratici" il pericolo e' solo il "misogino e razzista Trump"...ho rinunciato anche a parlarne, uno di loro mi ha accusato di "non sapere quello che dico"..e' preoccupante vedere tante persone non rendersi conto che l'Europa potrebbe, direttamente o no, essere tirata dentro una guerra di estensione mai vista dal 1945 in poi. I nemici sono solo Trump e Putin,oltre che ai soliti Assad e Kim, i "dittatori". Eppure lo stesso Trump in un intervista sulla Siria e sulla Libia era sembrato, dico sembrato, piu' ragionevole di uno qualunque dei leader occidentali. Se poi persino Renzi, servile aipoteri finanziari quanto si vuole, e' stato l'unico, insieme a Grecia, Ungheria e Slovacchia, ad opporsi alle sanzioni alla Russia, vuol dire che non stiamo messi tanto bene...
RispondiEliminaarani@
RispondiEliminaGrazie del grande, aggiungi "vecchio" ed è fatta.
In Romagna ci capito quando qualcuno mi invita per una presentazione. Magari quando sarà pronta, a fine novembre, il nuovo documentario sull'Africa e sulla sua stella, l'Eritrea.
Chiedo scusa a tutti se non rispondo come meritate alle vostre stimolanti osservazioni. Ma per qualche po' sono impegnatissimo nella produzione del prossimo documentario. Poi tornerò all'altezza dei vostri graditissimi commenti.
RispondiEliminaBuon lavoro Fulvio.
RispondiEliminaLuca.
Simone che paragona il nazionalsocialismo europeo del Novecento al Baath di Saddam e Assad mi sembra francamente fuori luogo.
RispondiEliminaSaranno stati pure "anti-americani" Hitler e Mussolini, ma ricordiamo che il vero socialismo deve essere sopra ogni altra cosa "pro-umano"...
Il panarabismo nasce su base linguistica e culturale ed è avverso alle discriminazioni razziali. Anzi si pone prorio come collante di etnie diverse in nome dell'unità nazionale.
Essere socialisti solo in economia non vale...
E poi bisognerebbe andare a scavare nei retroscena dell'ascesa politica dell'imbianchino austriaco per vedere chi erano i suoi finanziatori e sostenitori occulti...
Il problema quando si parla di Nazionalsocialismo è che partite dal presupposto negativo che vi ha infuso la propaganda post-bellica, quindi non ci si può mettere ogni volta a smontare una visione delle cose completamente campata per aria. Inutile stare a parlare di finanziamenti, quando neanche si comprende l'anima profonda di quel movimento e quello che ha concretamente realizzato. Credo sia retorico, se non superfluo, chiederti se hai almeno letto il Mein Kampf; non dico perché poi ne potresti condividere gran parte delle idee, ma quantomeno per comprenderle, contestualizzarle, e verificare gli enormi risultati sociali che coerentemente ne sono scaturiti, facilmente verificabili da chiunque affronti l'analisi storica senza pregiudizi di sorta.
RispondiEliminaPer fare un confronto più attuale, è come mettersi a discutere della Jamahirija secondo la visione distorta che ne hanno dato i media occidentali, mentre noi sappiamo benissimo qual era la realtà libica con Gheddafi. Questo è il paragone storico che io tengo a far notare, al di là delle questioni politiche!
Simone@
RispondiEliminaConcordo che la propaganda post-bellica, cioè la storia scritta dai vincitori, ha fatto la sua malefica e depistante parte fin dal processo-monstre di Norimberga. Ma mettere sullo stesso piano la Jamahiriya di Gheddafi con la Germnia hitleriana grida vendetta al cielo. Già solo perchè in Libia non c'era nemmeno un partito onnipotente e onnicontrollante, ma tutto si basava sulle assemblee popolari. Poi, non scartare a priori il fatto dei finanziamenti. Vai dietro al denaro e troverai il potere. Hitler è andato al potere e ci è rimasto grazie a tre elementi. In ordine di importanza: il sostegno dei militari (che gli imposero di togliere di mezzo le SA (molto proletarie) di Roehm, i soldi dei grandi industriali a partire da Krupp, degli agrari e di quel che restava degli Junker, i soldi e le commesse delle grandi Banche Usa, a partire da quella di Prescott Bush. Infine, Gheddafi non ha mai fatto la guerra a nessuno, il socialismo viveva nel popolo, quello nazista era fasullo e lo faceva lo Stato
@Fulvio Grimaldi
RispondiEliminaAnzitutto la ringrazio della risposta e ci tengo a precisare che nonostante la divergenza di vedute storiche, ammiro profondamente il suo lavoro passato e presente, e che continuerò a seguirlo sebbene il suo giudizio su di me credo sarà sprezzante.
Se vogliamo approfondire la questione hitleriana, io non mi tirerò certo indietro, ma temo non sia la sede adatta. Tuttavia, e lo dico per la personale convinzione che solo ristabilendo la Verità ci potrà essere un futuro di pace e giustizia, è fondamentale che si cominci a rivalutare le vicende storiche dalla giusta prospettiva, come lei straordinariamente sta facendo per la questione mediorientale. Quindi voglio porre l'accento sulla vile menzogna secondo la quale il Terzo Reich abbia voluto la guerra. Vedo una situazione estremamente simile a quella odierna con Putin, condita di embarghi, provocazioni e sabotatoggi. La invito di cuore ad informarsi sulle atrocità commesse dal governo polacco nel 1939 sulle minoranze tedesche: furono barbaramente uccise 58000 persone fra cui donne e bambini, per ragioni squisitamente etniche, costringendo Hitler ad intervenire per difendere la sua gente, dando così al mondo il pretesto di dipingerlo come invasore. Allego un link ad un articolo esaustivo: "https://forum.termometropolitico.it/650649-storia-non-censurata-l-olocausto-di-58-000-tedeschi-di-polonia.html"
Ripeto, gran parte delle nefandezze, se non tutte, che ritenete di conoscere a proposito del Nazionalsocialismo derivano dall'accettazione passiva di una propaganda tesa al preciso scopo di condannarlo prima ancora di conoscerlo. D'altronde la cosiddetta "élite" sa bene come etichettare e censurare i suoi nemici, quelli cattivi (per loro) e da non prendere ad esempio (per noi), in quanto minacciano il loro progetto di dominio.
Simone@
RispondiEliminaGrazie degli apprezzamenti e delle condivisioni.
Da me nessun giudizio sprezzante, assolutamente. Da anni mi batto contro chi accusa e condanna e vuole incarcerare i divergenti, o semplicemente i ricercatori, di negazionismo. I vinti hanno molte ragioni disconosciute e seppellite. Lo so per esperienza, avendo vissuto in Germania dal 1942 al 1946 e poi avendoci studiato.
Ma non condivido l'idea che ci fosse socialismo in Germania. C'era un'élite, insomma un'oligarchia, come qui, solo che da noi a un livello più cialtronesco.
Salve Fulvio, complimenti per il Suo articolo illuminante. Leggo nei commenti che siete finiti a parlare di nazionalsocialismi vari. Una curiosità: che giudizio storico dà Lei della Repubblica del Carnaro di Fiume? Fu un fascismo su scala minore o qualcosa di diverso e che avrebbe potuto avere sviluppi interessanti?
RispondiElimina@Fulvio Grimaldi
RispondiEliminaRitengo che quest'ultima sia una sua opinione non suffragata dalle evidenze dei miei studi. Ma le confesso che sono convinto che se lei fosse stato reporter ai tempi del secondo conflitto mondiale, avrebbe presto capito che la Germania fu aggredita dagli stessi invasori che stanno assediando il Medio Oriente negli ultimi decenni. So che alcune convinzioni sono dure a perire, ma già il fatto che lei non fosse a conoscenza dell'olocausto dei tedeschi di Polonia, evento abilmente manipolato dall'occidente per provocare la pacifica Germania e scatenare ciò che è avvenuto dopo, dovrebbe farla ricredere su diversi aspetti. E mi creda che questo episodio è solo una goccia di un oceano di menzogne e mistificazioni, lo stesso in cui anneghiamo oggi. Il futuro di noi europei passa fatalmente dal conoscere la Verità sul nostro passato, e non rimanere ancorati alla narrativa che ci è stata inoculata da quell'élite che ci affanniamo a denunciare e combattere (lei in prima linea). La saluto con stima dal cuore sanguinante dell'Umbria.
Andrea@
RispondiEliminaLa Repubblica del Carnaro avevo due grandi qualità: la risposta all'arroganza delle Grandi Potenze, una costituzione che era sicuramente la democraticamente e socialmente più avanzata del giro europeo.
a Simone:
RispondiEliminafra coloro che "aggredirono" il terzo Reich risulta -da quegli studi- che ci fosse anche l'Unione Sovietica?
Pare infatti che il "vero socialismo" a quel tempo non fosse di casa a Mosca ma a Berlino...
LUCIANO