MEMORIE, NEGAZIONISMI, REGENI E DEIR EZ ZOR
Faccio un’altra volta contenti i
localisti che biasimavano la mia depravazione professionale di trascurare il
vicino per navigare nel lontano, offrendogli un bel potpourri, come si diceva
ai tempi del trio Lescano e di Alberto Rabagliati (oggi “compilation”, e
fossimo meno perversamente esterofili, “raccolta”, “selezione”), di cose nostre
e cose altrui (che, a mio avviso, senza offesa per i localisti, risultano poi sempre
anche nostre). E parto lontanto, da Trump per finire vicino, a Virginia Raggi,
tanto per dimostrare l’assunto.
L’aspetto storicamente più
significativo e anche più umoristico è il ballo di San Vito che, all’apparire
del fenomeno Trump, ha visto unirsi in frenetica agitazione tutti i vermi e
tutte le larve che fino a ieri pasteggiavano sulla carcassa della società
capitalista occidentale. Vuoi quelli che del gozzoviglio si vantavano e vuoi
coloro che, vergognandosene, masticavano nascosti dal tovagliolo di seta.
Spioni Cia, serialkiller Mossad, vampiri bancari, fabbricanti di F35, necrofagi
neocon, contorsionisti del menzognificio mediatico, burattinai del terrorismo
internazionale e loro cloni in miniatura dei paesi subalterni, in felice
sintonia con i loro finti opposti e autentici reggicoda, pacifisti,
ambientalisti, femministe, variopinti sinistri, diritto-umanisti, migrantofili,
cultori del Genere, tutti appassionatamente uniti a protestare, ululare,
armarsi, contro questo imprevisto rompicoglioni che si permette di scuotere la
carogna e spolverarne i parassiti. Perfino il Papa, meno obliquo del solito, s’è
tolto un peso dal petto e, citando Hitler come una Hillary qualsiasi, ha
scomunicato i populisti.
Ovviamente non per rigenerarla e
insufflarle nuova vita, alla carcassa, ma per darla in pasto ad altri vermi e
larve, quelli rimasti sugli strapuntini, i suoi, quelli del rompicoglioni.
Davanti alla mortale minaccia dell’ìnedia non ci sono distinguo, l’emergenza
non conosce autoreferenzialità: è il momento della Grande Unità contro
l’ìmmondo parvenu. Tanto più che, secondo alcuni veggenti della CIA e dell’FBI
– e gli opposti sono perfettamente d’accordo – questo virus nell’organismo sano
ed eccezionale degli Stati Uniti l’ha inoculato l’orrendo Balrog (vedi Tolkien)
di Mosca, l’omofobo del KGB, autocrate invasore dell’Ucraina e, come ha
giustamente avvertito, Ash Carter, ministro della Difesa del Premio Nobel per
la Pace, minaccia mortale agli Usa e al mondo. Per noi in curva , spettatori
paganti della squadra ospite, sarà interessante seguire la partita tra vermi
vecchi e vermi nuovi. Ho la sensazione che non si arriverà ai tempi supplementari.
Contro Raggi e contro Trump in campo i revanscisti
Salta agli occhi l’abbagliante
similitudine con quanto va succedendo attorno a Roma, altro organismo in stato
di decomposizione, ma ancora ghiotta preda di chi sa apprezzare carne
putrefatta. Pure qui una massa di citrulli, contaminati dall’odio dissennato di
un comico da strapazzo, hanno eletto un’outsider che minaccia di buttare
all’aria l’ordine costituito dei commensali. Magari, stavolta, non per
sostituire suoi saprofiti e quelli a tavola da decenni. Peggio, per
sparecchiare. In ogni caso l’ordinato succedersi del giorno alla notte, la
posizione dell’asse terrestre, il corso delle stelle, soprattutto il futuro del
cemento e delle monete d’oro che vi prosperano, risultavano scompigliati. E
allora, se all’intruso della Casa Bianca si devono addebitare crimini assai più
gravi, sebbene al momento potenziali, di quelli effettivamente commessi da
predecessori e rivali, come non seguire la stessa procedura con l’abusiva del
Campidoglio?
Il sodale Marra s’è fatto
comprare casa da un facilitatore per 350mila euro? In galera il reprobo! Il
ministro Scajola la sua per un milione? Libero e in attesa di nomina. Conflitto
d’interesse nella nomina del fratello del fratello Marra? Paginoni, reportage,
anatemi e sbarre in vista per la sindaca. La ministra Guidi facilita il
business petrolifero del fidanzato? La ministra Boschi salva la banca di cui è
vicepresidente papà? Il sindaco Sala è indagato perché ne ha fatte di cotte e
di crude con gli appalti Expo e ha mimetizzato le sue proprietà nel curriculum?
La ministra Cancellieri (della Giustizia!) perora la scarcerazione della figlia
dell’amico Ligresti? Il presidente regionale De Luca tratta i fondi regionali
con l’assessore comunale De Luca figlio? Vasco Errani da governatore finanzia
la coop del fratellino per un cantina sociale fantasma? Vado avanti? Inutile Sono
quelli del prima-di-Trump.Titolati. Vermi di razza, mica villani rifatti. Hanno
ragione, come quelli dell’Ancien Régime quanto si rimisero a Tavola dopo il Congresso
di Vienna. Non è il caso di parlare di doppiopesismo.
Negazionare il negazionismo
L’altro grande clamore di questi
giorni che di nuovo vede fusi in fiera unanimità il bello, il buono e il cattivo è suscitato da due eventi all’apparenza
sconnessi, ma che vengono uniti dalla passione con cui ci si avvitano e vi si specchiano
tutti coloro che passano per essere i più specchiati. Il Giorno della Memoria,
27 gennaio, e il caso Deir Ez Zor. Non dirò del primo perché non mi va di
portare altra acqua a un mulino che macina distrazioni di massa da genocidi
vari, ma non dello stesso valore, e da fini neanche tanto reconditi di colpevolizzazione
in perpetuo dei due popoli responsabili e
congenitamente criminali. Che non si azzardino di offendere quella memoria brontolando
sul genocidio, ormai settantennale, dei palestinesi e su qualche altra malefatta
ai danni dell’umanità. Non ne dirò anche perché sono tempacci per i
negazionisti, intesi nel senso di coloro che negano il diritto di proibire la
negazione (vaccini o olocausti che siano) e perfino la semplice ricerca, dovere
imprescindibile di ogni storico onesto. Segno di una paura che la certezza dell’accaduto
dovrebbe far apparire irrazionale.
Giorno della Memoria: dimenticare Deir Ezzor
Dirò del secondo evento, che il
primo, opportunamente prolungato in antevigilia, vigilia, evento, post-evento,
ha totalmente cancellato dal panorama dell’informazione. Non saranno 6 milioni,
ma sono comunque centomila innocenti, assieme a qualche decina di migliaia di
soldati, che rischiano di finire peggio che ad Auschwitz, se è vero, come è
vero, che niente (se non l’Inquisizione e la CIA ad Abu Ghraib e nelle carceri
segrete) supera l’orrore di quanto i mercenari Nato di Isis e Al Qaida infliggono
a prigionieri e civili. Sta per succedere e promette di finire peggio di un’Aleppo,
molto peggio, giacchè del martirio di Aleppo Est il 90% se lo sono inventati
gli imbeccati da Amnesty, Elmetti Bianchi e MSF. Eppure tutto un mondo che si
strappava i capelli sui 100mila bambini e sui cento ospedali che il Feroce
Saladino Assad stava distruggendo sulla gente di Deir Ez Zor, da tre anni
privata di alimentazione adeguata, elettricità, acqua, bombardata incessantemente,
in procinto di essere arrostita, scuoiata, crocifissa, stuprata, sepolta in
fosse comuni, non ha sollevato ciglio, alzato labbro. Avrebbe potuto
distogliere dall’unicità della Shoah.
Il progetto che unisce Usa,
Israele, i petrotiranni e i turchi in un’unica campagna è il califfato che, squartando le due nazioni,
si estenda sui due lati di Iraq e Siria e consenta una permanente presenza e protezione
“alleata”. E’ in quella zona che si trovano le riserve petrolifere e di gas e
le migliori terre agricole. Allo scopo gli Usa hanno promosso e consentito,
creando un corridoio insieme ai lanzichenecchi curdi, il trasferimento di
qualcosa come 40mila ascari Isis da Mosul a Deir Ezzor. Lì, da tre anni, una
guarnigione, sostenuta da tutto una cittadinanza, sostiene un feroce assedio. Sanno
cosa li aspetta, visto quello che curdi
e jihadisti hanno inflitto alla popolazione araba di Hasakah. Poi la coalizione
a guida Usa ha bombardato l’esercito siriano uccidendo un centinaio di soldati
e permettendo all’Isis di occupare l’altura da cui si controlla l’aeroporto. Ed
è grazie a quell’aeroporto che quelli di
Deir Ezzor hanno potuto essere riforniti, resistere, restare vivi. Nei giorni
scorsi i terroristi hanno potuto occupare la strada dallo scalo alla città.
Sembra che nelle ultime ore i combattenti siriani, che ormai sono tutti gli
abitanti, l’abbiano ripresa, grazie a massicci bombardamenti russi e una
poderosa offensiva della Guardia Repubblicana. Ma l’olocausto non è per niente
scongiurato. Solo che ci sono olocausti che contano tutto e altri niente. Anche
se disintegrano un popolo dopo l’altro. Semiti anche loro, ma con un difetto,
sono arabi. Per niente eletti.
Resistenti a Der Ezzor
Azzannano la Siria e Vladimir che fa?
Accompagno questa digressione siriana
con un qualche dubbio sul ruolo dei russi. Non tanto per la pur deprecabile perdita
di Palmyra, con conseguente ulteriore terribile offesa al questo patrimonio della
civiltà umana. L’impegno per Aleppo assorbiva molti sforzi. Ma cos’è questa
intesa con Erdogan per cui un intruso, pur sempre Fratello Musulmano e consanguineo
dei jihadisti, si può appropriare di oltre 2000 km quadrati di territorio
siriano e procedere oltre, insieme ai terroristi del Free Syrian Army,
ridicolmente detti “moderati”, in direzione della siriana Al Bab effettuando
incursioni aeree insieme ai russi? Non avendo mai rinunciato alla famigerata “zona
cuscinetto” che, insieme alle aree arabe sottratte dai curdi ben oltre il Royava
e al califfato in espansione nel nord-est, rappresenta lo spezzettamento della
Siria da sempre vaticinato da tutti gli aggressori, che ne è dell’impegno russo
per l’integrità e sovranità della Siria?
Cosa si dice della promessa del
vice-premier turco, Kurtulmus, che la Turchia non restituirà mai la città di Al
Bab alla Siria? Se ne è parlato ad Astana? E come si concilia l’affermazione ad
Astana che per la Siria non ci potrà essere soluzione militare, ma solo
politica, con l’impegno di Assad di liberare ogni centimetro quadrato di terra
siriana? E a proposito di integrità e sovranità, che si pensa dei 5000 poliziotti
siriani, tratti dai mercenari del Free Syrian Army, che Erdogan sta addestrando
perché, sotto funzionari turchi, amministrino la “sicurezza” nei centri siriani
conquistati e che evidentemente non intende restituire? E che si dice anche
delle “Safe Zones” che Trump ha dichiarato di voler istituire in Siria con l’inevitabile
impegno di altre truppe di terra? “Zone sicure” che ricordano da vicino le zone
cuscinetto e le No Fly Zone da anni
auspicati dal trio Hillary, Netaniahu, Erdogan?
Ad Astana, nei colloqui tra
russi, siriani e iraniani, si è addivenuti a un cessate il fuoco e poco più.
Che non riguarda Isis e al Nusra, ma non verrà lontanamente osservato nemmeno dai
gruppi “moderati”, terroristi quanto i primi e comunque agli ordini e al soldo dei finanziatori del Golfo che
non risulta abbiano rinunciato a estendere all’intero mondo islamico l’egemonia
sunnita di marca wahabita. Putin e il suo ministro degli esteri sono abili e
lungimiranti strateghi. Hanno dimostrato che c’è da fidarsi. Ma Erdogan è un
farabutto del tutto inaffidabile. Incrociamo le dita. E urliamo contro il
genocidio a Deir Ezzor.
Caso Regeni: molto rumore per molto imbarazzo
Non a caso la nuova ondata di contumelie
contro il presidente egiziano Al Sisi e di apodittiche attribuzioni a lui dell’assassinio
di Giulio Regeni capita in simultanea con la campagna di certa stampa
atlantista contro l’ENI che, per sfruttare un giacimento, avrebbe pagato una
tangente di un miliardo alla Nigeria, finita poi nelle tasche di un ministro.
Così fan tutte e, soprattutto, da sempre, le Sette Sorelle che, da Mattei in
qua, vedono l’ENI come fumo negli occhi. L’ENI ha concluso con l’Egitto un
accordo di enormi dimensioni per lo sfruttamento di ZHOR, il più grande
giacimento di gas del Mediterraneo. Ha tagliato fuori Exxon, BP, Total, Chevron
e tutti gli altri. Imperdonabile. Così devono riattivarsi i terminali italiani
della piovra petrolifera occidentale. E della Nato, visto che Al Sisi ormai sta
con Putin e milita accanto ad Assad in Siria e Haftar in Libia. E della
sinistra, radicalchic, proletaria, talmudista, imperiale, di potere. Solo che
lo strumento privilegiato di questa è un altro, non zozzo di idrocarburi inquinanti,
ma trasudante valori umani e civili. Ed
ecco che salta fuori il video di una conversazione con Giulio Regeni ripreso
dal sindacalista Mohammed Abdallah il giorno della sua scomparsa. Video di
appena 4 minuti sui 45 che dura la discussione, ma che il Ros e i magistrati
hanno ritenuto opportuno non diffondere. Perché?
Dall’impresa di spie a quella delle borse di studio ai meritevoli
Perché? Per lo stesso motivo per
cui non si è saputo più niente del computer del “ricercatore”, rapito dai
famigliari al Cairo anziché essere consegnato ai legittimi inquirenti egiziani.
Che, anche per questo, hanno preso a brancolare nel buio. Dal video si apprende
che Regeni poteva disporre di una somma di 10mila sterline da impegnare per il progetto
di una struttura egiziana. Dunque un ente egiziano si faceva finanziare dall’estero.
E nello specifico da uno che lavorava alle dipendenze dell’impresa di
spionaggio Oxford Analytica, agli ordini di tre ceffi della criminalità
spionistica e terroristica internazionale: Colin McColl, David Young e John
Negroponte. Alla luce di questo
dettaglio, che risulta noto da sempre, ma è del tutto indifferente a coloro che
hanno a cuore la “verità su Regeni”, l’affermazione del sindacalista, di cui
nessuno ha ancora dimostrato alcun atto disdicevole, che Regeni, insistendo con
domande sui sistemi di sicurezza egiziani, potesse essere sospettato di essere
una spia, assume una certa credibilità. Che è poi quella per cui i suoi tutor
di Cambridge hanno mantenuto una serrata riservatezza su retroterra e missione
di Regeni, le autorità britanniche si sono ben guardate dall’approfondire e
perfino gli inquirenti italiani si sono tenuti alla larga.
Amnesty International e tutto la
camarilla sinistro-destra che quella Ong del Dipartimento di Stato capeggia
nell’assalto all’Egitto liberatosi dai fidati Fratelli musulmani e che sta
anche prevalendo, grazie all’aiuto dell’intelligence russa, sui terroristi
emananti dalla Fratellanza, ora si appende alla richiesta di Abdallah di aiuti
per la cura di sua moglie. Mortaretto bagnato. Parrebbe chiaro a chiunque non
sia prevenuto che quella richiesta, fatta a uno che dispone di fondi per
finanziare strutture organizzate, tipo quel misterioso “Centro egiziano”
menzionato da Regeni (chi se ne sta interessando?), intendeva appurare se si
trattava di aiuti disinteressati, nel qual caso impiegabili anche per singoli
motivi umanitari, o di operazione con ombre politiche. A questo proposito
coloro che di Regeni e del suo tragico fato, con relativi responsabili, sanno
già tutto, ci diano qualche informazione sulla “Antipode Foundation”, fondazione
e rivista angloamericana, registrata in Inghilterra, attiva dal 2011, che ha
per oggetto sociale geografia e temi affini e che assegna borse di studio.
Dalle nebbie del video, incredibilmente in massima parte non rivelato,
uscirebbe uno stanziamento di 10mila euro o sterline, della “Antipode”, a
disposizione di Regeni una volta che avesse individuato un credibile
assegnatario. Era questo dunque il mandato assegnato a Regeni, trovare chi fosse
meritevole delle 10mila cocuzze secondo i gusti di Antipode e di Oxford
Analytica? Comunque, vediamo e sentiamo il video completo. Altrimenti abbiamo
ogni diritto di pensar male.
A salve il colpo di Casini contro il Venezuela
L’ausiliario Nato in disarmo,
Ferdinando Casini, riunita una truppa di scombiccherati ansiosi di riconoscimenti
dei nuovi capobastone Usa, tipo Puppato e i miserandi ex-Cinque Stelle, ha
fatto passare al Senato una mozione di appoggio ai revanscisti fascisti in
Venezuela e contro il governo chavista di Maduro, accusato di ogni nefandezza,
alla maniera di Amnesty International. Ma non è stata una vittoria a man bassa.
I 5 Stelle, con la senatrice Ornella Bertorotta, gli hanno tempestivamente
opposto una contromozione che rimetteva a posto torti e ragioni nel Venezuela
aggredito dagli Usa. Così il servizietto di Casini ai mandanti Usa che doveva
trasformarsi in marcia trionfale e chiodata sul Venezuela, è passato con appena
11 voti di maggioranza, 184 a 173. Il che, nelle temperie dell’uragano mediatico
contro questo baluardo dell’antimperialismo, è piuttosto un flop.
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Belle foto di Aleppo distrutta che torna alla vita
https://syrianfreepress.wordpress.com/2017/01/26/aleppo-in-ruins-photos-of-the-destroyed-and-ravaged-city/
Ciao Fulvio,
RispondiEliminagrazie per quanto scrivi, è fondamentale leggerti.
Per quanto riguarda il caso di Giulio Regeni è interessante notare che qualcuno cominci a dichiarare qualcosa che vada all'opposto della comune vulgata. Mi riferisco a Mori che durante un'intervista alla radio, punta il dito contro i servizi inglesi e sulla professoressa egiziana ben vicina ai Fratelli Musulmani. Per il resto ignobile l'accozzaglia di stracci sporchi, peti ipocriti o il silenzio totale su Siria e tanto altro. Patetica e farneticante la "massa" femminista (?) contro Trump, donne di "pensiero" (?) e di "arte e azione"(?) in nome della libertà e dei diritti civili, ma di che parlano costoro?? Povero pensiero, povera arte, ben zitte invece nei confronti delle altre donne sull'altra faccia del pianeta o delle povere disgraziate dietro l'angolo!!!
Ciao Fulvio, credo che l'impasse della Russia sia dovuta al fatto che non manda truppe di terra. Le guerre si vincono con le truppe di terra. 5 anni di bombardamenti americani e inglesi non hanno fermato la produzione industriale della Germania nazista. Spero davvero che Putin non tradisca la Siria e non mi sembra il tipo.
RispondiEliminaHo letto diversi commenti su Regeni, a parte I soliti democraticisti dirittoumanisti e quelli che scrivono nonsense (Regeni comunista) o scritte razziste (contro gli egiziani o gli arabi in genere), molti hanno capito che la chiave di volta sta oltre manica ed in particolare a Cambrigde. Lo sponsor "Amnesty international" che campaggia sulle bandiere tutte uguali, gialle con la scritta nera fa capire dove vuole andare a parare. L'Egitto dovrebbe fare la parte del"cattivo" come a suo tempo gli anarchici dovevano fare la parte dei cattivi per la strage di Piazza Fontana, la Libia di Gheddafi per l'Itavia di Ustica, le cui responsabilita' sembrano tutte all'interno dei paesi Nato di allora e dei loro servizi. Ma la campagna "verita' per Ustica" e' ormai dimenticata dai piu' e quando si parla di Piazza Fontana se ne parla quasi come di una calamita' naturale e conseguente al clima di "disordine e scioperi dell'epoca".
RispondiEliminaRiguardo alla Russia, senza affatto sottovalutare il ruolo di freno all'ulteriore sbranamento di uno stato sovrano e moderno, avevo gia notato come alla Russia di oggi non interessa tanto vincere sul campo, ma costringere la controparte a negoziare. L'azione politica e militare in Siria, sebbene importante, e' arrivata solo dopo che la Siria per Quattro anni, quasi da sola, aveva resistito agli assalti provenienti da gruppi armati provenienti da mezzo mondo, addestrati e finanziati da sappiamo bene chi. Tale azione non ha pero' impedito agli Israeliani di lanciare missili e bombe contro infrastrutture siriane, agli americani di colpire piu' volte l'esercito siriano a Deir Ez Zor ed alla stessa Turchia di occupare territori Siriani, oltre che ad abbattere impunemente un loro aereo. Certo forse non si poteva chiedere alla Russia di rischiare di piu', ma come e' capitato per il Donbass, dove le tregue fatte firmare ai resistenti antifascisti altro non hanno fatto che permettere agli ormai sconfitti golpisti di riorganizzare e riarmare le loro truppe e chiedere, ottenendoli peraltro, copiosi finanziamenti da UE, lo stesso potrebbe accadere per la Siria, la volonta' di negoziare ad ogni costo con tutti della Russia potrebbe costare altro sangue a questo paese che ha dato grande prova di resistenza e di coraggio. Fra l'altro I golpisti ucraini hanno dichiarato che si intendono riprendersi militarmente le regioni russe entro l'anno prossimo, alla faccia degli accordi di Minsk.
Ciao Fulvio,
RispondiEliminaHo appena finito di fare una veloce rassegna sugli aggiornamenti della situazione a Deir Ez-zor.
Per fortuna dei 100.000 abitanti rimasti (ed erano 400.000 all'inizio della guerra), questa città non è Palmira (anche se qui si sta pensando seriamente a una ripresa della città https://riafan.ru/600369-palmira-vertolety-i-shturmoviki-vks-rf-osvobodyat-gorod-ot-ig). Può contare non solo di aiuto militare dal cielo, ma di rifornimenti più o meno regolari, in quanto ancora paracadutati per il momento (https://solusnews.com/mir/3789-siriya-poslednie-novosti-280117-zaschitniki-aviabazy-deyr-ez-zor-poluchili-pomosch.html). La preponderante forza di terra nemica da un lato (e le decine di morti causate dai loro tiri di artiglieria http://mirnews.su/v-mire/10551-desyatki-chelovek-pogibli-pri-obstrelah-v-deyr-ez-zore.html), e la preponderante forza aerea dall'altro (missioni quotidiane congiunte russo-siriane), hanno creato uno stallo di questo genere:
1. l'offensiva nemica è stata fermata (a differenza di Palmira): retroguardie, depositi, colonne in avvicinamento, sono praticamente distrutte dai bombardamenti aerei di cui sopra, riducendo di molto la capacità di raggruppamento dell'ISIS, non consentendo ulteriori aumenti di uomini e mezzi impiegati al fronte, tagliando comunicazioni e impantanando, di fatto, la linea di fronte su coordinate incerte;
2. L'inferiorità numerica delle forze assediate ha reso ancora impossibile assicurare il canale di comunicazione fra le due zone accerchiate, ben reso da quelle XXXX di questa cartina (http://новости-сирии.ru-an.info/%D0%BD%D0%BE%D0%B2%D0%BE%D1%81%D1%82%D0%B8/%D0%B1%D0%B8%D1%82%D0%B2%D0%B0-%D0%B7%D0%B0-%D0%B4%D0%B5%D0%B9%D1%80-%D1%8D%D0%B7-%D0%B7%D0%BE%D1%80-%D0%BF%D0%B5%D1%80%D0%B5%D0%BB%D0%BE%D0%BC-%D0%B1%D0%BB%D0%B8%D0%B7%D0%BA%D0%BE-%D0%B2%D0%B7%D0%B2%D0%B5%D1%88%D0%B5%D0%BD%D0%BD%D0%B0%D1%8F-%D0%BF%D0%BE%D0%B7%D0%B8%D1%86%D0%B8%D1%8F/) e coincidente, grosso modo, con la zona del cimitero.
Tant'è vero, che il blog di colonelcassad pubblica ancora oggi una cartina dove quella zona è soltanto tratteggiata (http://colonelcassad.livejournal.com/).
Occorre comunque notare due cose:
1. L'isis ha poco da pensare in grande, in quanto anche le sue forze sono limitare. Continuando a ciucciare risorse dall'Iraq, indebolisce quel fronte. D'altro canto, continua a perdere terreno su due fronti importantissimi:
a: Damasco - oggi è stata finalmente liberata (insieme a un territorio di circa 400 kmq) Wadi Barada, collina di importanza strategica sia come territorio, sia perché fonte principale di acqua per la capitale (http://pandoraopen.ru/2017-01-29/siriya-igil-poslednie-novosti-29-yanvarya-2017/)
b: Aleppo - prosegue l'offensiva siriana a nordest della città (http://www.kramola.info/vesti/novosti/novosti-sirii-segodnya-29-yanvarya-2017-0), guadagnando terreno ogni giorno e minacciando sempre di più El Bab. Appare chiara l'intenzione di arrivarci prima dei turchi.
Inoltre, il generale Issam Zahreddine, anima della resistenza a Deir Ez-zor e dato per morto negli attacchi di settimana scorsa, è vivo e vegeto e continua a dirigere gli attacchi per ricongiungere le due zone della città. Insomma, è vero che la situazione, alla lunga potrebbe risultare favorevole all'Isis perché avrebbe una posizione più favorevole di soltanto un mese fa da cui lanciare una nuova offensiva ma, per ora, parliamo di ipotesi difficile da realizzare. Vedremo, e speriamo.
Ciao!
Paolo
Grazie per i tuoi articoli e per ciò che scrivi. Trovo il tuo blog estremamente interessante
RispondiEliminaPS In aggiunta a quanto già scritto, riporto quest'ultima notizia, una buona notizia, tanto buona quanto scomoda per gli "amici della puzzola":
RispondiEliminaOltre 12000 persone sono già rientrate ad Aleppo est (https://ria.ru/syria/20170130/1486737746.html) dove negli ultimi giorni, insieme alle altre zone libere della Siria, quei mangiabambini dei russi han portato oltre 50 tonnellate di prodotti (Ibidem).
Ma non solo: pensa che, da mangiabambini con esperienza quali sono, han deciso che la carne è più buona se pasciuta, e han preso a distribuire pasti caldi alla popolazione di Aleppo (https://ria.ru/syria/20170130/1486743150.html) e, cosa indicibile, a sminare tutte le strade per permettere ai bambini di tornare nelle scuole (Ibidem, e anche qui, https://ria.ru/syria/20170130/1486737724.html, dove danno un po' di numeri: oltre mille oggetti inesplosi neutralizzati, per un totale di 75 km di strade e 360 ettari bonificati)! Pasciuti, sicuri nella loro città, e istruiti! Che indecenza... ma come si permettono? Un'altra così e divento anch'io "amico della puzzola"! :-)
Buona settimana!
Paolo
Fulvio,una notizia sconvolgente .Sono morti dei civili in un raid targato usa...
RispondiEliminaSappiamo quanti,sappiamo che una era una bambina.Sappiamo perfino che esiste uno stato ,lo Yemen,dove e' in corso una guerra "sporca".Non bianca o lavata con Perlana come quelle dei bei tempi del premio Nobel per la pace,adesso e' proprio una guerra sporca.
Chissa' come saranno felici quei bravi liberal,quelle brave vestali dell'"ipocritamente corretto"che si scatenano su un blocco temporaneo dei visti.
Il demoniaco Trump,la quintessenza del male .Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo uno cosi'.Parla perfino di toccare qualche legge di Sant'Obama su LGBT.La vacca sacra dell'"ipocritamente corretto",quel totem di valori dato in paso ai valorosi guerrieri degli aeroporti.Valori santi,buoni e giusti.Li deve rispettare Trump come ogni altro essere del pianeta,con le buone ma anche con le cattive.Le buone sono le censure,oops volevo dire ,i necessari controlli alle fake news per evitare l'affermazione della POSTVERITA' ...
L'unica verita' e ' quella dei media e dei social buoni,belli e giusti.
Non ti basta ancora?Piazza Maidan,rivoluzioni colorate.Per la prima volta stanno facendo prove tecniche di rivoluzioni colorate nel paese piu' potente del mondo.
E i mandanti degli utili idioti degli aeroporti sono venuti clamorosamente allo scoperto.Oltre al sempreverde soros sono i "guru"della new economy,del 2.0,dei crowfunding,delle app,degli starbucks,i farinetti.Professionisti della supercazzola con la quale camuffano cio' di cui sono veramente profeti,il neoschiavismo .
Il loro ministro della propaganda e' zuckerberg ,che controlla le menti di un miliardo e settecento milioni di persone,roba che il povero Goebbels non arriivava neanche ad
immaginare .Se poi non basta ancora si puo' tornare alle guerre bianche ,lavate con Perlana,dei premi Nobel.Premi Nobel dell'Ipocrisia .
Luca
Comunque noi piu'restii per motivazioni anagrafiche alle tentazioni social possiamo stare tranquilli,i padroni del vapore cui sono devoti gli idioti degli aeroporti non dimenticano le vecchie sane abitudini .Ho gia' detto delle rivoluzioni di piazza e della guerra lavata con Perlana.
RispondiEliminaMa si sa,in fondo questi ragazzi non sono freddi burocrati come qualcuno vorrebbe dipingerli,anzi sono dei nostalgici sentimentali .Cosi' oltre al buon vecchio schiavismo camuffato da new economy e app ,non poteva mancare un classico.Il sacrificio umano.
Come i loro avi calcolavano alla perfezione l'eclisse ed il plenilunio , o si difendevano dalla siccita' o dal vulcano ,questi calcolano benissimo la data dell'accordo con l'Eni sul giacimento di gas naturale .Incidono sul calendario la data del referendum inglese .Si oppongono tempestivamente alla siccita' dei visti d'ingresso negli usa.E scatta cosi' il sacrificio del "ricercatore",la martirizzazione dell'attivista brava bella e buona con bambini biondi nemica del "regime"di Assad (il che non guasta mai),l'attentato in moschea nel paese del Justin Bieber della sinistra globalista .
A proposito di quest'ultimo e' meraviglioso il dettaglio della telefonata alla polizia,che poi ha atteso tranquillamente al calduccio nella propria auto.Inutile dire che e' un grande fan su fèisbùk di Trump e della Le pen .
P.S. Non ha telefonato a Site.Era del tutto inutile,sapevano gia' tutto di lui .
Luca
Alex1@ Condivido le tue perplessità e delusioni.
RispondiEliminaPaolo Selmi@
RispondiEliminaGrazie, Paolo, delle preziose e incoraggianti notizie. Ma cosa mi dici della situazione intorno a El Bab dove riferisci che stanno arrivando le forze siriane, mentre sappiamo che ci si stanno avventando i turchi sostenuti dai russi che peraltro sostengono i siriani. Un bel casino.
Ciao,
Fulvio
Ciao Fulvio!
RispondiEliminanon so che dire neppure io. è notizia di oggi la liberazione di una collina strategica e, di seguito, di ulteriori 30 centri abitati a nord ovest di Aleppo sulla direttrice che porta a El-Bab
https://riafan.ru/602974-prinuzhdenie-k-miru-v-al-bab-armiya-sirii-osvobozhdaet-ot-ig-strategicheskie-vysoty-pod-aleppo
In particolare, fra questo elenco (Шамер, Аль-Миширфи, Минтар, Соран, Марран, Тель Рахал, Тоуман, Эль Аль-Джаш, Расм Саран и т.д.) riconosco sulla mappa di Google Soran, che si trova a 18 km dal centro di El-Bab.
Probabilmente neppure l'ISIS si immaginava di essere chiuso a tenaglia fra nord turco e sud ovest siriano. Soprattutto, non si immaginava una forte iniziativa da parte di quest'ultimo, neppure dopo la liberazione di Aleppo. Ed è qui, invece, che stanno picchiando ultimamente i siriani, insieme a Damasco e Homs, con i loro reparti migliori. Mah, speriamo... sarebbe un colpaccio che ridimensionerebbe anche, e non poco, le mire turche nella regione. Perlomeno, visto il clima apparentemente, di intesa sodale, non indurrebbe Erdogan in tentazione... mettiamola così. :-)
Un caro saluto
Paolo
Ciao Fulvio!
RispondiEliminaLa fonte è un centro di analisi che risponde al nome di colonel cassad. Non lo chiamo blog perché penso che una persona, anche a tempo pieno, faccia fatica a raccogliere così tanto materiale (http://colonelcassad.livejournal.com/).
A parziale rettifica di quanto detto ieri, il confine fra l'ultimo avamposto liberato dai siriani e El-Bab, non è 18 km ma solo 7 (semplicemente la misura non andava presa dalla diagonale sudovest ma da Aran, paese immediatamente a sud, questo mi serva da lezione sull'impiego artigianale di googlemap). Meno di quanto faccio ogni giorno in bici per andare al lavoro… praticamente da El-Bab li sentono ormai arrivare.
Il quadro comincia a delinearsi, sia pur conservando margini di estrema incertezza. Ad Astana, molto probabilmente, si è parlato anche di questo.
Ai turchi interessa di base che i curdi non si uniscano sull'asse est-ovest e, è un dato di fatto, non riescono a (o non vogliono) sfondare da nord, avvicinarsi e iniziare a picchiare El-Bab di mortaio e lanciarazzi. Quindi, sono stati costretti ad (o hanno deciso di) aspettare i siriani da sud.
D'altro canto, ai siriani non interessa piazzare subito i cannoni a El-Bab (e qui sta anche il mio errore). La direttrice principale, infatti, non è la strada che porta a El-Bab ma quella, più a sud, che porta a Tadif. Questo, se nel frattempo i turchi riuscissero a calare da nord, permetterebbe di tagliare El-Bab dal resto del sedicente stato islamico, creando così una sacca da restringere poi progressivamente.
L'analisi poi suggerisce quello che ho anticipato all'inizio, ovvero che ad Astana si è parlato anche di questo, anche se il quadro resta profondamente incerto e davvero resta un'incognita prevedere chi entrerà per primo e El-Bab.
Un caro saluto.
Paolo
PS Il testo di questa analitika te lo riporto dal sito.
RispondiEliminaПод Аль-Бабом, Турция так и не предприняла до сих пор штурма города, дожидаясь, пока я с юга подойдут части сирийской армии, которые уже находятся на подступах к Тадифу. По данным боевиков, до Аль-Баба САА осталось 7 километров.
Турки в свою очередь продолжают попытки окружить Кабайсин, но боевики пока удерживают выступ, который грозит превратиться в мини-котел, в котором останется порядка 200-300 боевиков. Признаков отхода боевиков из Аль-Баба пока нет, "черные" достаточно уверенно отражают турецкие наскоки в районе города и ведут сковывающие действия против САА наступающей с юга. Впрочем, серьезно затормозить продвижение САА они смогут лишь в районе Тадифа. Стоит так же помнить, что САА не обязательно должга стремиться к немедленному продвижению к Аль-Бабу. Больше перспектив обещает движение на северо-восток, с целью отрезать группировку Халифата в Аль-Бабе от основной территории Исламского Государства. Для этого, САА должна соединится с турецкой армией к востоку от Тадифа. Такой вариант перспективен тем, что под угрозой окружения и дальнейшего уничтожения аль-бабской группировки Халифата, командование "черных" в северной Сирии может решиться на отход основных сил по образцу оставления Дабикского выступа, что позволит избежать мучительных боев за город.
Главная интрига происходящего заключается даже не в том, когда именно Халифат здесь потерпит поражение (это уже неизбежно), а в том, кто возьмет Аль-Баб. Несмотря на громкие заявления турок, сами они почему то не спешат штурмовать город. Весьма вероятно, его судьба является предметом кулуарных договоренностей России, Ирана и Турции, в рамках которых Аль-Баб могли как пообещать Эрдогану, так и поставить его перед фактом, что Аль-Баб должна освободить сирийская армия. Пока же, в отношении того, кто возьмет Аль-Баб, сохраняется примечательная неопределенность.
Praticamente nel "blog" di cui sopra è attualmente sotto la prima notizia. C'è una mappa della Siria, sotto il tasto "Читать дальше..." (continua a leggere) e si apre il testo completo.
Qui non riesco a tradurlo, ma se vai su https://translate.yandex.ru/?ncrnd=3878&text&lang=ru-en
e inserisci a sx il testo come te l'ho riportato, a dx esce un inglese quasi corretto.
Ciao!
paolo
Sai Fulvio,non e' poi difficile smascherarli.
RispondiEliminaQuel "giornalista"che il tg2 paga per continuare ad "attenzionare" il capannone di Belgrado,nuova icona della lobby che lucra politicamente ed economicamente sull'immigrazione,si chiama Vittorio Cataldi .Questo "giornalista"in un convegno sotto l'egida della Open Society Foundation del filantropo (sic)soros ha pronunciato,riporto letteralmente,dagli atti del convegno la seguente frase :
"diciamo che educare i giornalisti e' compito assai difficile",facendo seguire a questa illuminante frase tutta una serie di consigli su come definire i migranti in maniera politicamente corretta e come presentare l'immigrazione quale risorsa economica.Praticamente una boldrini al maschile,un giornalisto.
Luca
Continua imperterrito il bombardamento rai sulla stazione e sul capannone di Belgrado.Sembra che non esistano altri luoghi in Europa dove ci siano persone che vivono in quelle condizioni.Purtroppo non e' cosi',ma mai una volta che immagini giungano da altri luoghi se non Belgrado...
RispondiEliminaL'ennesimo reportage su quella squallida trasmissione che e' estovest .Versione rai di radiofreeeurope , con tutta la propaganda mainstream sull'Europa dell'Est.Ferocemente antiserba,non perde occasioni di rivangare la leggenda nera che vede nei Serbi gli unici responsabili delle guerre e delle atrocita' nei conflitti degli anni 90.
E proprio ora che scrivo l'ennesima porcata di servizio ,con l'apologia delle pussy riot ...
Luca.
Oggi visita dal dentista, in sala d'attesa c'e'la rivista femminile "Grazia" e mi metto a leggerla. Dunque, fra articoli di moda, di attori e conduttrici, mi soffermo su di una pagina che parla della Palestina. In panegirico sugli eroici soldati israeliani che prestano il servizio in quei territori "occupati" ed in particolare sui Quattro morti dell'attentato del Jihaddista a Gerusalemme Est. In violentissimo attacco alla decisione di "astensione" dell'amministrazione Usa sulle violazioni al patrimonio di Gerusalemme Est, con tanto di colpevolizzazione della stampa che definirebbe tali territori come "occupati" e non "contesi". Non content si lancia contro le "migliaia di palestinesi che a Gaza avrebbero festeggiato" affermando che "I coloni se ne sono andati da Gaza senza nulla chiedere ed in cambio hanno ricevuto una serie di razzi" (ovviamente non un cenno ne' all'operazione "Piombo fuso" ne a"Margine protettivo) e poi il veleno su Abu Mazen colpevole di "non avere condannato l'attentato senza se e senza ma". Stupito da tali posizioni che vanno ben oltre anche il tipico cerchiobottismo dei "democratically correct" nostrani ed internazionali, vado a leggere chi e' l'autore. Ebbene tale Fiamma Nierestein, deputata italiana ma di nazionalita' israeliana...ieri sera invece la comica "faziana" del democratically correct, la Littizzetto, irrideva alla legge sulla depenalizzazione del molestie e violenze non gravi varata in Russia, tirando fuori la cifra astronomica di 14,000 donne che subiscono violenze dagli uomini russi, descritti all'incirca come dei trogloditi che tornano la sera nelle isbe in stato di ubriachezza. Ci stupiamo poi del perche' il razzismo verso determinati popoli diventa un semplice senso comune anche per chi segue poco la politica?
RispondiEliminaSembra che l'esercito ucraino con l'appoggio di unita' provenienti dal Baltico stia avanzando nella zona "smilitarizzata" e si prepare ad attaccare Donesk. Spero di non aver avuto ragione due anni fa quando dopo la disfatta dell'esercito ucraino a Gorlova dicevo che non si doveva andare a negoziati almeno per in po', e che la Russia sbagliava (qualcuno forse non a torto insinuava che la resistenza fosse "in po' troppo rossa" anche per Putin) visto che va detto (e molti parlano sempre di una UE prona agli USA) che l'Europa non ha smesso di finanziare ed appogiare in toto il regime parafascista di Kiev senza alcuna riserva. Non ha smesso di tenere le sanzioni nonostante gli accordi di Minsk, gia' a perdere per gli antifascisti vittoriosi. Ce la faranno a vincere una terza volta? Da soli, senza che la Russia intervenga? A suo tempo circa vent'anni fa mi fece molto male vedere gli antifscisti yugoslavi dover abbandonare la Krajina e Vukovar, dopo che proprio l'Europa a parole parlava di pace mentre di fatto preparava la rivincita degli Ustascia croati e dei Jihaddisti di Sarajevo. Mi sembra di rivedere la stessa storia, ma la scala sarebbe di almeno dieci volte maggiore. Sara' come diceva Trotskij a proposito della Rivoluzione d'Ottobre, di cui ricorre il centenario "La rivoluzione doveva vincere tutte le guerre, alla controrivoluzione ne bastava vincerne una sola"? ed anche all'esperienza del Vietnam, gia' vittorioso contro I francesi ma diviso in due, costretto ad una pesantissima seconda Guerra contro I golpisti di Saigon e gli USA di Lindon Johnson?
RispondiEliminaAlex1@
RispondiElimina---- E poi tradita e venduta dai suo stessi dirigenti "comunisti". Come Cuba. Da piangere.
Amnsesty torna all'attacco. In un rapporto pubblicato oggi denuncia 13 mila persone impiccate dal "Regime" in un carcere militare. La prova? 84 interviste tra giudici, guardie e prigionieri. Ma se li uccidevano tutti come sono sopravvissuti? Parlano poi di una "politica di sterminio" con i prigionieri torturati, privati di cibo, acqua e medicine, abusati e costretti a compiere violenze reciproche. Cose che gli Stati Uniti non fanno, vero? A quando un bel rapporto su Guantanamo o Abu Ghraib? Manca solo il paragone con i campi di sterminio in Germania.
RispondiEliminaE i nostri media celebrano l'accordo tra Gentiloni e il fantoccio Sarraj per fermare l'immigrazione, blaterando di misure per controllare la frontiera meridionale della Libia assieme ai tuareg che appoggerebbero Sarraj. E in un servizio al Tg3 Riccardo Chartroux, dopo aver visitato ed elogiato l'ospedale militare italiano a Misurata, è andato fino a Bengasi raccontando le nefandezze di Haftar e lamentandosi per i "sentimenti anti-italiani".
Credo di essermi sbagliato sulla frase della Rivoluzione d'Ottobre, ho forse attribuito a Trotskij una frase di Bordiga. Ma non cambia la sostanza.
RispondiEliminaLaura Boldrini ha ufficialmente lanciato la campagna contro le "fake news" lamentandosi della crescita della disinformazione. E al Tg3 hanno trasmesso un servizio sulle bufale attaccando siti come Sputnik (definito megafono del Cremlino) e InfoWars. Mi ha colpitò però che, tornati in studio, hanno intervistato un "esperto informatico" che si è detto contrario all'iniziativa della Boldrini temendo giustamente l'istituzione di un Ministero della Verità. Ha poi bacchettato duramente i giornalisti ricordando la guerra in Iraq lanciata con una gigantesca fake news e invitandoli a verificare le notizie prima di pubblicarle. Non appena ha iniziato questo discorso la giornalista ha troncato l'intervista con la scusa dei limiti di tempo. Coda di paglia?
RispondiEliminaCiao Fulvio.
RispondiEliminaGrazie a Dio la boldrini e'scesa in campo contro la falsa informazione via web .
Speriamo cosi' di avere presto un'informazione precisa ,indipendente,puntuale.Dove le notizie che arrivano da fonti attendibili non saranno messe in dubbio dai cialtroni della rete.
Finalmente i cialtroni non avranno scampo di fronte a notizie certe ,verificabili e documentate con prove inconfutabili.Come ad esempio il cartone animato con il quale amnesty international "documenta"il lager del perfido "regime"di Assad ...Grazie a quel cartone animato conosciamo il numero preciso dei 13000 impiccati (in Siria devono avere un sacco di corde ...)e le indicibili torture a cui erano sottoposti.Non conosciamo i nomi,ma e' un dettaglio.In compenso sappiamo che erano tutti "giovani democratici".Tutti universitari,studenti,tutti candidi ed immacolati come gigli quelli che combattono il "perfido regime "di Assad.Vabbe',ogni tanto abiamo visto bruciare vivo o decapitare qualcuno.Altri li annegano,i gay li buttano giu' dalle torri nell'insolito silenzio della altrimenti loquacissima compaginm gender .Ma quella deve essere postverita',se non c'e' il cartone animato non vale.
Intanto aspettiamo con ansia la cerimonia del Pulitzer assegnato a Jo Condor .
In fin dei conti non puo' essere peggio del Nobel per la pace ad obama .
Luca.
Penso che quanto hai scritto faccia davvero riflettere molto...grazie !
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