domenica 20 agosto 2017

Il katziatone di Rita Katz: o zitti e buoni, o l’attentatone




ISIS/SITE: tocca a voi!
A proposito dell’annuncio post-Barcellona di un imminente attentato in Italia,  ce ne sono stati altri che minacciavano sfracelli in Vaticano, al Colosseo, la conquista di Roma. Ma stavolta potrebbe essere diverso. Intanto la notizia proviene da fonte autorevole e credibile: il sito SITE di Rita Katz, portavoce e diffusore da anni del jihadismo più efferato, in particolare dell’ISIS, con il quale la collaborazione nella promozione di quel panico che si sa funzionale alle aggressioni belliche e all’instaurazione di regimi di polizia, è stretta e, come provano i risultati, efficacissima. Senza l’istantanea diffusione a dimensione mondiale dei più raccapriccianti video e comunicati, prodotti con la nota perizia professionale dagli studios del mercenariato imperialista, di cui siamo debitori a Rita Katz, titolare del sito SITE, gran parte del messaggio terrorizzante e intimidatorio assegnato ai protagonisti della guerra al e del terrore sarebbe andata persa.

Rita Katz, ufficiale israeliano e portavoce Isis
Non deve stupire, data l’intesa strategica sugli obiettivi, l’amalgama Israele-jihadisti, evidenziato nel concorso israeliano alle operazioni sul campo dell’Isis e di Al Nusra e nel recupero israeliano di combattenti jihadisti curati negli ospedali allestiti sul Golan. Così non può sorprendere che Rita Katz, israeliana ex-ufficiale di Tsahal e da allora e sempre agente  dei servizi israeliani, abbia costruito il meccanismo per il quale ogni azione e ogni parola del terrorismo jihadista entri nel conscio e nel subconscio delle popolazioni di mondi da condizionare. I grandi vecchi della guerra al/del terrorismo, la testa della piovra gigante, hanno in SITE lo strumento indispensabile perchè di ogni iniziativa jihadista non sia perso l’effetto propagandistico: odio per l’Islam e guerre, panico e autorepressione. Piovra che alla periferia, per la penetrazione anche in nicchie potenzialmente refrattarie, si avvale dei formidabili tentacoli della grande informazione internazionale, a partire dal New York Times e, scendendo per li rami, dei tentacoli di seppioline mediatiche come gli organi ripetitori italiani, non escluso l’apporto di meduse tossiche dai peletti urticanti come “il manifesto”.




 Ci si dovrebbe porre una domanda facile facile, ma che nessuno si pone perchè sarebbe un po’ come utilizzare un piede di porco contro la cristalliera: come mai a nessuno è mai venuto in mente di indagare per quali vie un video Isis, tipo che mostra un gruppo di esseri umani chiusi in gabbia, incendiati e poi affogati, sia riprodotto istantaneamente nel canale di Rita Katz. Con chiaro effetto glorificatore. Domanda alla quale potrebbe appaiarsi l’altra, circa una totale apatia, se non accidia, del dotatissimo  apparato investigativo, di sorveglianza, di controllo, sviluppato in occidente con le nuove tecnologie, rispetto a qualche indagine su natura e dislocazione degli avanzatissimi studi e macchinari dai quali escono le perfette produzioni audiovisive dei jihadisti. E siccome le domande, volendo, sono come le ciliege, si potrebbe considerare che l’assenza di queste domande, epocali quanto ne sarebbe la risposta, equivale a quella che per anni, fino all’arrivo dei bombardieri russi, non si è posto l’interrogativo di cosa fossero, da dove venissero, dove andassero (a Haifa) , cosa contenessero, quali profitti generassero e per chi, le colonne di cisterne che viaggiavano alla luce del sole tra pozzi petroliferi di Iraq e Siria sotto occupazione Usa-Isis-curdi, Turchia,  mare e porti israeliani?

Siamo diventati discoli



Ma lasciamo il fumo e torniamo all’arrosto. Perchè a questa nuova, diretta minaccia post-Barcellona di Rita Katz/Isis andrebbe dato più rilievo che alle passate smargiassate contro papa e Colosseo? Perchè prima non risultava esserci motivo per impartire all’Italia una qualche lezione imperiale via terroristi sedicenti islamisti. Le minacce erano fuffa, fumo che obnubilasse un po’ di cervelli perchè chiedessero “Strade sicure”, soldati agli angoli della metro e accettassero le intemerate della Boldrini per l’accoglienza senza se e senza ma e contro le fake news. Poi nell’opinione pubblica è incominciato a muoversi la sensazione che con tutti questi migranti, tutti da noi, con queste Ong che andavano a raccattarli dai trafficanti, qualcuno puntava a fregarci. Noi e pure i migranti. La coperta buonista su certe malefatte in mare veniva lacerata da politici e magistrati.

E, a coronamento dell’insubordinazione ai piani imperialisti, appaltati a Soros, un ministro italiano, che evidentemente non aveva imparato la lezione Moro, è uscito dallo sgabuzzino dove curano le scope della villa i nostri politici, e ha messo la mordacchia a un anello della filiera criminale che svuota paesi per alluvionarne altri. Insomma è spuntato qualcosa e qualcuno che minacciava di far vedere nudo il re. E questo è niente: quando gli era stato fatto capire che l’ENI doveva limitarsi a fare le pulizie alle Sette Sorelle, che Roma doveva starsene lontana dal gas del Mediterraneo, che a occuparsi di Al Sisi, dell’Egitto e della Libia, cuore della regione, ci pensavano Usa, UK, Francia, ma mica i loro subalterni, addetti all’accoglienza e basta, Roma non si è addirittura azzardata di far tornare l’ambasciatore al Cairo! Lo svuotatore di posaceneri che si intrufola nella partita di briscola?  E Rita Katz ha tuonato.

Regeni e Oxford Analytrica, la sete di verità dei regeniani
Vogliamo allargarci, eccedere in domande impudiche, anche riguardanti campi lontani, ma pur sempre connessi a quelli di cui sopra? Sappiamo, anche se il silenzio sulla cosa è di tomba (a offesa di quella in cui è rinchiuso Giulio Regeni), che tutti sanno che il giovanotto, definito ricercatore a Cambridge, ma invece, o anche, collaboratore dell’agenzia internazionale di spionaggio e affari sporchi vari “Oxford Analytica”, al Cairo andava sfrucugliando soggetti sindacali “indipendenti”, potenzialmente sovversivi, ai quali, per conto dei suoi mandanti, offriva ricchi fondi perchè presentassero e attuassero “progetti” (testuale nel video). .

Qualche timido tentativo di risalire a dove originava la missione di Regeni, consultando i suoi referenti a Cambridge, ebbe piena collaborazione  quanto alle domande poste dagli investigatori italiani. Lo dichiarano quelli di Cambridge, lo negano i corifei italiani di Regeni e di Aegyptum delendum est. Sarà, non sarà. Ma la domanda da un milione e passa di verità è un’altra. Stabilito, sebbene sottaciuto, che Regeni aveva lavorato, almeno per un anno e mezzo, ufficialmente per Oxford Analytica, prima di spostarsi al Cairo per offrire progetti a oppositori del governo, alle dipendenze e su disposizioni di provati criminali come John Negroponte, David Young e l’ex.capo-spione britannico McColl, c’è un solo motivo al mondo che spieghi perchè coloro che si sono arrabattati da 17 mesi per Regeni e contro Al Sisi, con un accanimento degno della neutralizzazione di Mengele, non si siano mai occupati di Oxford Analytica, non siano mai andati a sentire che cosa il ragazzo ci facesse tra le grinfie di quei pendagli da forca che avevano insanguinato interi continenti?




Un autentico antimperialista come Manlio Dinucci, valido illustratore delle mene militari di Usa e Nato attorno al resto del mondo, che ancora si pregia di poter inserire la sua settimanale pecetta nell’angolo più remoto del “manifesto”, sarebbe titolato a porre questa domanda ai colleghi del “manifesto”. Forse a lui risponderebbero. Sempre che non siano troppo impegnati, come in questi giorni, a raddrizzare la barca delle bufale su Al Sisi, Regeni, il terrorismo, riempiendo paginate con interviste su Regeni e Al Sisi ai rinomati professori dell’Università Americana del Cairo, noto covo di intelletti antimperialisti, o ai tanti che, nel web e sui giornali, sbertucciano o demoliscono il presidente di questa povera repubblica, sottoposta a una dittatura che reprime ogni libertà d’espressione. Salvo quella di dire peste e corna dell’assassino di Regeni.

27 commenti:

  1. E i nostri capi della sicurezza che fanno? Mettono le barriere nel centro di Milano,della serie:"andate ad ammazzare in periferia tra gli sfigati o in qualche sagra di paese,qui non avvicinatevi,potrebbe passare la moglie di Sala che va a prendersi un cannolo". Ma mi si faccia il piacere!
    Guido v.

    RispondiElimina
  2. Messaggio privato:
    Sono un vecchio fascistone,le volevo dire che la stimo molto,
    ogni suo articolo e' una palata di merda sbattuta in faccia ai caini italiani e stranieri.C'e'chi combatte con le armi chi con la penna,una persona come lei in Cima,Turchia,Arabia saudita,Ucraina,sarebbe gia'in galera o peggio ed e'per questo che la stimo.
    Con rispetto
    ANTONINO DA TORINO

    RispondiElimina
  3. mi piace tantissimo questo blog e sono d'accordo su tutto quello che dici
    il prossimno false flag sara in italia .Di sicuro
    staranno scrivendo la storia ( beh e' sempre la stessa, passaporto perso,il grido di Allah akbar la stampa subito sul posto, l'attentatore ucciso per non farlo parlare ecc)staranno gia' reclutando i vari attori di crisi, tipo la fantomatica Soresin,o l'attore palermitani Giuseppe la Grassa vittima per caso a Berlino, attori improvvisati che si vendono il sederino per 25 euro all'ora di "lavoro" pianti, urla,interviste in tv e sui vari gionali presstituti.

    ti chiedo pero, di usare un italiano piu' semplice a volte e' difficile seguirti troppi sofismi, avresti sicuramente piu' lettori. non bisogna possedere tre lauree per seguirti.
    grazie

    Roberto

    RispondiElimina
  4. Roberto@
    Grazie degli apprezzamenti, Claudio. Quanto all'italiano, beh lo stile è lo stile. Comunque quello che sicuramente devo fare sono periodi più brevi. Comunque a me pare una battaglia importante quella contro il graduale degrado dell'italiano in forme sempre più elementari. Vedi twitter. Chi parla o scrive elementare pensa elementare.

    RispondiElimina
  5. Antonino@
    Grazie, Antonino, dei complimenti dalla sponda opposta. Temo che le condizioni dei paesi da lei citati si stiano estendendo rapidamente anche a noi. Pensi alla campagna contro le fake news e alle "notizie di odio nel web" della Boldrini, alle leggi che vietano le fake news in Germania. Faranno di tutto per zittire le voci fuori dal coro. La Turchia è un modello per l'Occidente.

    RispondiElimina
  6. Caro Fulvio, sono un tuo estimatore e lettore abituale e ritengo che tu sia tra i pochissimi che abbia una chiara visione di quel che - realmente accade nel mondo.
    Condivido regolarmente i tuoi post sia venendo a visitare Mondocane sia quando appaiono su ComeDonChisciotte. Non ho mai visto un segno di apprezzamento da parte dei miei amici. Penso che la ragione sia quella indicata da Roberto. Purtroppo la base dei social tipo FB non è disposta a leggere post molto lunghi. Ti suggerirei quindi di farne più frequentemente limitandoti ogni volta ad un argomento e utilizzando dei link di rimando ad altri post per coloro che vogliono approfondire. Questo suggerimento ha il solo scopo di diffondere maggiormente i tuoi scritti che sono praticamente gli unici dai quali capire qualcosa di quel che in realtà avviene intorno a noi. Un carissimo saluto e tutto il mio apprezzamento.

    RispondiElimina
  7. adibi@
    Caro Adibi ti ringrazio per l'amichevole consiglio e ne terrò conto. Per la verità mi pareva di aver già accorciato i miei pezzi ultimamente, riducendoli da 6-7 a 3-4 cartelle. Ho difficoltà a ridurre un'analisi che contesti anche tutte le informazioni di regime in spazi ridotti. Sono anche impegnato nella lotta contro la costante tendenza alla semplificazione del linguaggio (e quindi dei concetti) promossa dalla fretta e dalla tecnologia (l'assurdità castrante e analfabetizzante dei tweet). Poi, va bene parlare di un argomento unico, ma i nessi con altro sono importanti. Ce lo insegnava la Montessori.

    RispondiElimina
  8. No, non cedere, continua ad utilizzare il tuo meraviglioso italiano. Magari potessi scrivere così!

    Danke

    RispondiElimina
  9. Nel frattempo è morto un testimone della trattativa stato mafia (o come vogliamo chiamarla) di un malore improvviso mentre si trovava in barca.
    http://www.corriere.it/cronache/17_agosto_21/morto-faccia-mostro-l-ambiguo-007-passato-misterioso-f979fdae-8661-11e7-bd49-2b2377bbc1e8_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=Vhfx4dZI&pids=FR&origin=http%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Fcronache%2F17_agosto_21%2Fmorto-faccia-mostro-l-ambiguo-007-passato-misterioso-f979fdae-8661-11e7-bd49-2b2377bbc1e8.shtml
    Non per fare il complottista, ma forse qualcuno sarà contento che verità scomode restino nella tomba di costui, coincidenze forse...Bisaglia, ve lo ricordate durante tangentopoli? E tutti i vari testimoni della strage di Ustica?
    Un'altra cosa però mi chiedevo, pensando alla storia Regeni. Ma la Gran Bretagna, che Regeni hanno spedito in quella missione, le ha rotte le relazioni diplomatiche con l'Egitto? a me non sembra. Ed allora perchè Amnesty -international con tutta la banda al completo (famiglia Regeni inclusa) strepita perchè l'ambasciatore italiano viene rimandato in Egitto? Forse perchè vogliono sabotare accordi fra Egitto ed Italia invece di, come dicono, "Cercare la verità"?

    RispondiElimina
  10. Non conoscevo la frase di Oliver Stone che hai postato con un'immagine nel pezzo...penso che riassuma in modo lapidario cio' che e' sotto l'evidenza di tutti...la vera minaccia nel mondo sono gli Stati Uniti e ovviamente Israele...quando anni fa Chavez disse alle Nazioni Unite (se non ricordo male) "aqui mismo vino El diablo" riferendosi a Bush che aveva parlato dalla stessa postazione il giorno prima riassume altrettanto bene lo stesso concetto...appena ho l'occasione di parlare di politica internazionale lo ripeto a tutti...USRAELE...E' il problema...addirittura il fantastico cinema USA ha fatto uscire un film che si chiama USS Indianapolis che presenta l'equipaggio che portava LA PRIMA BOMBA ATOMICA come dei valorosi eroi...posso scrivere che schifo ?

    RispondiElimina
  11. Scriva a Minniti, a Gentiloni ed al direttore dell'Eni esponendo il suo pensiero ed avvisandoli del rischio che corrono così agendo.

    RispondiElimina
  12. D’accordo con Fulvio Grimaldi, la giusta analisi dei fatti nasce dall’elaborazione di un pensiero complesso, che non vuol dire complicato ma ricco della sedimentazione delle esperienze e del vissuto di anima e intelletto. Oggi “semplificare” significa rinunciare al retaggio di una cultura secolare che ha reso “complessa”, cioè ricca, l’articolazione del nostro pensiero. Quello che accade in Medioriente con l’azione di orde demolitrici di tagliagole al soldo dell’Occidente politicamente corretto, che mostra chiaramente l'intenzione malsana di cancellare anche le tracce di quelle antichissime civiltà patrimonio di tutti per scrivere un futuro senza radici, senza identità, fa parte di un unico piano, quello dell’impoverimento (vedi le “riforme” della scuola) e della omologazione. Motivo per cui la resistenza si deve estendere anche alla difesa della propria identità, e, quindi, dello stile che di quel bagaglio è la personale elaborazione.

    RispondiElimina
  13. Non ci posso credere! Uguale, uguale! È morto il "terrorista"......

    RispondiElimina
  14. Lorenzo@
    Lo sanno bene e tireranno la coda tra le gambe. La pelle è la pelle. L'ha capito perfino quel gaglioffo di Trump.

    RispondiElimina
  15. Salvatore Penzone@ Grazie, commento proprio bello. Del tutto condivisibile!

    RispondiElimina
  16. no no no caro fulvio continua con i ragionamenti sviluppati ,altro che scendere a quel livello di comunicazione basica ,funzionale solo a manipolare ,e a fare dismettere l uso del cervello e la capacita critica, il punto e proprio quello ,con gli sloganetti alla renzi ,e altri maestri della forma espressiva twitter ,facebook ,si scade giocoforza in una semplificazione manipolatoria , e non si deve assolutamente favorire ,la perniciosa tendenza ad una capacita di attenzione ridotta
    a poche decine di secondi o a 140 caratteri , la lotta non e solo per una informazione
    non omologata ,ma anche e forse soprattutto per non scadere in una modalita comunicativa,funzionale soltanto ai maestri della neolingua ,che puo affermarsi solo ,su cervelli che abbiano ormai abdicato all uso del ragionamento e dello spirito critico ,sicche avanti cosi fulvione . condensare ,ok ma impoverire ,e scadere negli slogan ,autoreferenziali da twitter , mai .saluti e forza

    RispondiElimina
  17. ps questo su' la katz glielo ho sparato su mm blog agli irrecuperabili
    radical chic che li cachinnano , quattro rifiuti ,poi l ho passato a un amico, lui ha provveduto ,io son sotto osservazione dopo avere postato sempre li il servizio della tv russa sui rotschild lui no😁 vai fulvio, non mollare, mastino come sempre.

    RispondiElimina
  18. Cucuteni@
    Qui nessun pensa di mollare. Alla mia età sarebbe troppo tardi. Sulla comunicazione è una dura lotta, ma decisiva!
    Ciao.

    RispondiElimina
  19. Ho sempre trovato strano che solo la sig.ra Katz riuscisse a trovare certi siti islamisti. Io li ho cercati ma non li ho mai trovati. Inoltre bisogna segnalare anche che il marito della signora, come afferma Blondet, è un colonnello del Mossad, il che la dice lunga anzi lunghissima. Cambiando argomento, pochi sanno che l'abitudine dei cattivi di perdere documenti risale a decenni fa. Il primo che perse la carta d'identità sul luogo del misfatto fu Lee Oswald. Fu così che poterono incriminarlo per l'omicidio del poliziotto Tippit e quindi del presidente Kennedy. Termino con una precisazione: l'incrociatore Indianapolis non trasportava la bomba atomica ma la spoletta d'innesco.
    Cari saluti, Fulvio.

    RispondiElimina
  20. Capire concetti complessi ritengo sia pure una sfida per crescere, le metafore e i simbolismi colgono il segno istantaneamente. Avvicinarsi alla verità e' pure raccogliere un guanto. Ma a mio avviso i termini della questione del formalismo stanno altrove, non è lecito oltre che triste ridimensionare una struttura mentale piegandola ad una non immediata forma espressiva. Infine, come vi e' differenza fra bit, dato e conoscenza così tra giornali che al più filtrano la notizia, o avanzano pretese saggistiche e blog da cui estrapolare gli anelli di una storia umana complessa cui siamo giunti. Hic manebimus optime.

    RispondiElimina
  21. Fulvio, sarò lapidario: analisi INECCEPIBILE. Grazie ancora per il tuo immenso coraggio in questi tempi bui e di totale apatia mentale.

    Max

    RispondiElimina
  22. Riguardo al cinema di cui si è parlato, mi ricordo benissimo nel marzo 2011 alcuni ragazzi facevano pubblicità al film "The Dictator" che veniva dato in una sala di Westwood. Non andai a vederlo, fra l'altro avevo ben altri impegni, ma i riferimenti nei trailer e la foto sui manifesti era abbastanza chiara a chi facesse riferimento. Con tanto di occhiali da sole. Indovinate di li a pochi giorni l'abbronzato contro chi si scatenò la guerra?

    RispondiElimina
  23. Oggi è il novantesimo anniversario dell'esecuzione di Sacco e Vanzetti. Mia nonna si ricordava delle manifestazioni. Anche lì nel processo c'era un clima di "scontro di civiltà", di "difesa della civiltà superiore" (oggi la si chiamerebbe "democrazia occidentale") contro gli esclusi, contro gli ignoranti che non si integravano nei "valori giusti", contro chi pretendeva di contare qualcosa e non si limitava ad "essere grato a chi li ospitava" contro chiunque poteva cambiare e mettere a rischio il benessere dei benpensanti, e non è che in quegli anni mancavano le "false flag".
    Da rivedere il bel film di Giuliano Montaldo, esempio opposto rispetto a quello del commento precedente ma anche a tanta filmografia a servizio di chi domina le economie di quasi tutto il mondo.

    RispondiElimina
  24. L'ultima trovata per attaccare due nazioni sovrane: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/22/siria-onu-due-spedizioni-dalla-corea-del-nord-allagenzia-siriana-di-armi-chimiche/3810822/

    RispondiElimina
  25. Grazie Fulvio per i tuoi articoli mai banali,ricchi di elementi di discussione e fruibilissimi se ti leggo io possono farlo tutti serve solo un pò di fame di conoscenza.

    Un commento a parte in merito alla notizia della Reuters che riguarda la gestione mafiosa del flusso di migranti da sponda libica,mi chiedevo dove sta la notizia poichè è dal tempo degli sbarchi tunisini che la mafia non solo italica gestisce la tratta degli schiavi,trovo i tedeschi alquanto risentiti in questo momento

    RispondiElimina
  26. Spesso leggo commenti del genere:
    ti chiedo pero, di usare un italiano piu' semplice a volte e' difficile seguirti troppi sofismi, avresti sicuramente piu' lettori. non bisogna possedere tre lauree per seguirti.
    Da una parte mi fa piacere, ci sono i ggiovani che ti leggono, MA significa anche che la demolizione della scuola ha avuto successo.
    Lanzo

    RispondiElimina
  27. Spesso leggo commenti del genere:
    "ti chiedo pero,(senza accento) di usare un italiano piu' semplice a volte e' difficile seguirti troppi sofismi, avresti sicuramente piu' lettori. non bisogna possedere tre lauree per seguirti".
    Da una parte mi fa piacere, quindi ci sono i ggiovani che ti leggono, MA significa anche che la demolizione della scuola ha avuto successo. Non ci vogliono 3 lauree, ma solo la licenza media d'antan e leggere, leggere, libri.
    Ma sara' un giovine ? "Sofismi" ma lo sa che significa o lo ha sentito per caso ?
    Lanzo

    RispondiElimina