Ricorrenza dell’11 settembre 2001, data
in cui qualcuno, tra Wall Street, Washington e uno degli Hotel Bilderberg, ha
tentato di spostare il treno dell’umanità su un binario morto.
E’ l’occasione in cui il
mercenariato imperiale, politico e mediatico, sguatteri sinistrati in
testa, si rimobilita e si riaffanna a ricostruire un qualcosa di
presentabile dalle macerie, non delle Torri Gemelle cadute su se stesse o
del Pentagono bucato al piano terra, ma della versione ufficiale
bushiana, disintegrata dalle evidenze raccolte dalle eccellenze
internazionali della scienza e tecnica competente.
Noi sappiamo, gli amici del giaguaro
sanno, sanno gli autori del dirottamento, non di fantasmagorici aerei pilotati
da gaudenti sauditi bocciati agli esami di deltaplano (roba disperatamente
diffusa in extremis dalle agenzie di copertura e affidata da noi a Giulietto
Chiesa), ma del citato treno dell’umanità verso il suo annichilimento sotto globalizzazione,
Nuovo Ordine Mondiale e Governo Mondiale, chi è stato, chi è, a cosa puntava, a
cosa punta, l’operazione che ha esordito l’11 settembre. Gli unici che non lo
sanno e che belano “complottisti”, “dietrologia”, al comando del direttore
d’orchestra e dei suoi pifferai e cimbalisti, sono gli utili idioti,
opportunamente terrorizzati da botti e macelli che gli esplodono
tutt’intorno, da Boston a Parigi, da Bruxelles a Barcellona, da Londra a
Madrid. Utili idioti rastrellati soprattutto a “sinistra”, è più convincente,
perchè siano pronti ad arruolarsi nella “guerra al terrorismo”, o
perlomeno a sottostare, auspicandole, alle misure repressive che quel
terrorismo esige e che del volgo castrano identità, potenzialità e libertà.
Sono gli eterni ausiliari decerebrati del Leviatano di turno. Il mettersi a
disposizione fa la loro estasi.
Non è da ieri che nuotiamo come pesci
rossi in un globo di menzogne e raggiri. Vi ci siamo fatti immergere a forza di
minacce di torture eterne (altro che quelle attribuite ad Als Sisi come ad
Assad, altro che quelle vere di Abu Ghraib, Guantanamo e Netaniahu, comunque
tutte a tempo) e, in alternativa, di eterni godimenti tra cherubini e troni.
Verità, consapevolezza e libero arbitrio l’abbiamo persi quando qualcuno
sostituì agli dei, molteplici come gli uomini, il dio unico, onnipotente e
indiscutibile. Quando sotto un unico altare fu seppellito il dì che
nozze e tribunali e are / dier alle umane belve esser pietose / di se
stesse e altrui.
Oggi, tuttavia, per farci tornare belve
impietose di se stesse e altrui, s’è inventato il neoliberismo, il consumo, la
competizione, il mors tua vita mea. E per farlo passare sui neuroni
sopravvissuti ai trucchi millenari dei pochissimi per annichilire i tantissimi,
dall’11/ 9 sono partiti strumenti di annientamento della ragione da fare un
baffo perfino a precedenti totalizzanti come la Bibbia, il Vangelo, gli Atti
degli Apostoli,, i miracoli, Padre Pio, le bolle e balle dei papi fino a
Francesco.
Dice, la forza della verità è tale da
sgretolare la roccia. Dice. Nei duemila anni trascorsi la roccia non l’ha
neanche scalfita..
Intanto, si parva licet componere
magnis, registriamo nel variopinto cosmo delle Fake News che
punteggiano ogni attimo della nostra vita, le storiella dei carabinieri
stupratori di fanciulle americane in Firenze. Nella campagna
tonitruante degli stupri, che le varie essenze sorosiane nella cabina di
guida sul binario morto hanno tratto dai campi di migranti in Libia e
dalle spiagge di Rimini, tanto da dare un’altra siringata di integratore allo
Scontro di Civiltà, quello dei carabinieri è un momento apicale. Per
raggiungerlo si è addirittura abbandonata la pista privilegiata dei trucidi
musulmani. A noi per l’Arma nei
Secoli (In)fedele non corre gran simpatia. Ci corre piuttosto il
pensiero a Carlo Giuliani, a Stefano Cucchi, a tante mazze roteanti sulle
nostre teste, agli spifferi provenienti da comandi supremi che spazzino via cimici
rivelatrici di garbugli tra gentiluomini, di governo e sotto, intesi ad
accaparrarsi il più grosso appalto sul piatto europeo. Ma questa
storia capita troppo a fagiolo, nella zuppa di legumi allestita intorno a
Italia-Egitto-Regeni-Libia-Usa, per non darci un sapore di ingrediente Fake
News.
Due scafate ragazzotte da discoteca,
canne e cocktail duri. Una rissa fuori dal locale che consente la chiamata dei
carabinieri. Due carabinieri poco ligi al regolamento, ma molto arrapati e due
ragazze che si esibiscono “strafatte” (aggravante per chi ne abusi) a chiedere
un passaggio, non a qualche compare maschiotto di discoteca, ma a carabinieri e,
nientemeno, mentre si trovano in (apparente) stato di punibile, ma
vulnerabile, alterazione. Dopodichè, giunte sotto casa nell’esclusiva via
Tornabuoni (roba da dollaroni), dopo immaginabili “avances” dei due
scapestrati dell’Arma, non si fanno il minimo scrupolo di invitarli in casa. E
consumano. Nell’androne, pare, e nell’ascensore, antico luogo deputato a tali
effusioni. Non emettono un grido di protesta, non esibiscono vestiario lacerato
nel tentativo di opporsi. E, prontezza di spirito da 007, una delle due filma
l’evento, per poi dichiarare che lo smartphone aveva preso di suo l’iniziativa
di passare da una chiamata d’aiuto a videoregistratore, con serie di clic e
ditate che, nel trambusto della colluttazione, danno l’immagine di una
ragazza-polipo. Quest’ultimo dettaglio ora verrebbe smentito. Troppo
imbarazzante per la vittima. Vai a sapere.
Come a questo punto un qualunque cultore
di Fake News avrebbe potuto aspettarsi, sull’evento pecoreccio si
sarebbero esercitati esaltandosi quelli
di gossip pruriginosi come “Chi”. Invece
altro che “Chi”! L’evento merita la transnazionalità che il suo portato geopolitico implicito
merita. Entrano in campo i campioni della categoria, il New York Times, la CNN,
il Washington Post, tutti i megafoni del “Deep State” che sottotraccia governa
a Washington. Dopo queste mosche cocchiere, parte in quarta il Dipartimento di
Stato USA, nientemeno, con una formidabile tirata che esige giustizia, catarsi, hubris. E,
sollecitando le inermi e per definizione intonse (come Meredith) fanciulle del
West, del centro e dell’East, a evitare di uscirsene da sole a Firenze e,
meglio, evitare del tutto la terra degli stupratori, raffigura il nostro
paese come abitato da una landa di licantropi, alcuni addirittura in
uniforme. Bella botta al turismo americano in Italia.
Come quelle che infliggono all’Egitto,
in piena sinergia, i terroristi Isis-Fratelli Musulmani e quelli politico-mediatici,
anche quelli del sinistrismo neocolonialista italiota e occidentale, un po’
ricorrendo all’abbattimento di aerei, un po’ a stragi di poliziotti in Sinai, e
un po’ a finti ricercatori di Cambridge.
E allora cosa si può intravvedere su uno
scenario che ci vede già sul banco imperiale degli imputati per avere l’ENI che
pesca nei giacimenti egiziani di gas, per aver rimandato al Cairo il nostro
ambasciatore dando da intendere che sappiamo tutti che Regeni lavorava per una
centrale di spie, per darci da fare in Libia, intralciando sia l’esclusiva di
governo dello shopkeeper Al Serraj e brigando anche con il
generale Haftar, “restauratore del gheddafismo”, sia per aver posto un freno un
freno all’operazione migranti con la quale quelli del Dipartimento di
Stato si sbranano l’Africa e affondano il Sud Europa?
Cosa si può intravvedere? Tenendo conto
di circostanze e precedenti, direi, una bella trappola. Sono supposizioni,
direte. Forse. Ma quelle del New York Times, scusate, che cosa sono? E quelle,
poi, di chi alle 11 dell’11 settembre, manco due ore dopo l’accadimento, già
annunciava al mondo che era stato Bin Laden (in quel momento certificato legato alla macchina della dialisi in una
clinica per diabetici in Pakistan)?
La smetterà mai, l’astuto Ulisse, a
piazzare cavalli di legno sotto le mura di Troia?
vedo che la pensiamo nella stessa maniera. Anch'io non ho in simpatia per le armi puntate contro di Noi, i.e. Burocrazia Governi Polizia CARABINIERI Guardia di Finanza Esercito Marina Aeronautica, PERO' che dei CC anche da barzelletta siano così deficienti da violentare delle turiste AMERICANE, anzi STATUNITENSI, della stessa "sostanza" di quelli che si autonominarono "vincitori" della II GM, quando Noi sappiamo benissimo che furono i Partigiani qui ed i Russi dappertutto a SBARAGLIARE l'immondo baffino e gli lerci più di lui suoi scagnozzi, è TROOOPPO INCREDIBILE. Tana per i maldestri malsinistri o meglio demoNIOrenziani. Cambiate regista. Anche il "poro" Stanley Kubrik sembrava sotto LSD, ma questi...le droghe possibili ed immaginabili sulla faccia della Terra, della Luna vista solo in sogno e di marte visto sotto l'effetto della cola coca se le sono "iniettate" a fiumi nelle vene, a mo’ di vaccini mineralfetali. Reset
RispondiEliminaDa che so io è reato far salire su un auto militare dei civili i carabinieri penso non facciano eccezionere visto che l'arma appartiene all'esercito,forse dico una cazzata sta di fatto che non ho mai visto una vettura in servizio dare un passaggio a persone alterate od in difficoltà, al limite si chiama l'ambulanza e pure questi ci vanno con le dovute cautele causa problemi legali.
RispondiEliminaI casi sono due o i personaggi in questione sono idioti oppure utili idioti
Sin dal primo momento la storia mi e' sembrata subito strana soprattutto appena ho sentito la parola magica"statunitensi", mi chiedevo solo dove vogliono andare a parare questi demoni sionisti con questa ennesima bufala?
RispondiEliminaHanno semplicemente sbagliato vittime. Idioti
RispondiElimina11 settembre 1973 l'Umanità perde uno dei suoi figli più degni. ONORE al mai ed impossibile da dimenticare Salvador Allende. Kamo.
RispondiElimina@Kamo: sul corriere della sera di domenica c'era un articolo sul sanguinoso golpe cileno, ma tale trafiletto e' scomparso subito una volta ricomparso il titolone in testa sull'altro 11 settembre, quello delle due torri a New York, evidentemente piu' importante e piu' "meritevole" di essere ricordato.
RispondiEliminahttp://www.analisidifesa.it/2017/09/siria-i-curdi-filo-usa-puntano-su-deir-ezzor-per-fermare-assad/
RispondiEliminaFinalmente un articolo serio sulla Siria.
Le dispiace essere più esplicito? Quale tipo di "trappola" intende esattamente?
RispondiEliminaE nel frattempo sono stati assolti 95 su 96 atleti russi accusati di doping, ai quali è stata impedita la partecipazione alle Olimpiadi per alcuni ed alle paraolimpiadi per altri. Lungi da porre alcun tipo di scusa, il New York Times insiste dicendo "La mancanza di prove non assolve la federazione russa". Russi colpevoli a prescindere. Basta lo dica il New York Times.
RispondiElimina“Dobbiamo accettare il fatto che lo scopo di McLaren fosse quello di dimostrare un sistema, non le violazioni individuali”, ha detto Niggli al New York Times. “Certamente in Russia potrebbero esserci più prove, ma c’è un limite a quello che si riesce a ottenere”.
RispondiEliminaEcco il commento più esplicito che mai. Lo scopo non era vedere se i singoli atleti fossero positivi al doping, ma di gettare fango sempre e comunque sulla Russia. Ci sono riusciti perfettamente.
Gentile dott. F. Grimaldi,
RispondiEliminavana ricerca di leggere dettagliate notizie circa l'arresto dell'avvocato egiziano della famiglia Regeni, Lei ne ha? Qual è la sua opinione in merito?
Grazie
Anonimo@
RispondiEliminaSul Fatto Quotidiano trova la notizia che altri fogli, in virtù della loro subalternità alle centrali della propraganda occidentale, trascurano. L'avvocato è stato fermato, si trova agli arresti per 15 giorni in attesa di una decisione del giudice. L'accusa è quella che meritano quasi tutte le Ong finanziate da Soros o da altri destabilizzatori occidentali.
avendo letto su "contropiano" altre amenità circa l'arresto del suddetto, temendo di dover classificare come cialtronerie le notizie riportate dalla testata, ho rilevato una certa difficolta e ho pensato di rivolgermi a Lei che in merito ha sempre notizie ed opinioni interessanti avendo dall'inizio fiutato delle "stranezze" circa la morte di questo ragazzo.
RispondiEliminaGrazie del suo impegno e della sua attenzione!
Saluti