Partiamo con una notizia esaltante. Liberata Abu Kamal, città al confine siro-iracheno, dalla vittoria congiunta dell'Esercito Libero Siriano e dalle truppe irachene, esercito e Forze di Mobilitazione Popolare. Una vittoria di altissimo valore simbolico, che vede uniti due paesi che l'imperialismo-sionismo, insieme ai clienti satrapi del Golfo, avevano tentato di distruggere. Un nuovo inizio di unità nazionale araba con il concorso della Russia, dell'Iran e delle forze antimperialiste libanesi. Che questa, per oggi, ci paia l'unica notizia buona non diminuisce la nostra gioia e gratitudine.
Trump e Mohamed bin Salman: verso l'abisso
E’ un antico vezzo di intellettuali, tra cui carissimi amici di notevole livello teorico, attenti alle profondità degli eventi e, come insegnava Montessori, ai dettagli e alle connessioni (vedere gli alberi nel bosco), quello di cucire un vestito e metterlo addosso al soggetto di cui trattano, convinti che gli stia bene, benché una manica sia corta e le spalle caschino. Succede in particolare da chi scatta dagli stessi blocchi di partenza, anche quando sono cambiati, anche quando non ci sono proprio. Tipo Stati Uniti democrazia liberatrice, o URSS comunque dalla parte di classi e nazioni oppresse. Ruolo che qualcuno poi trasferisce alla successiva Federazione russa. A volte adottando la sineddoche dove la parte per il tutto è la salvezza della Siria dalla disintegrazione programmata dai suoi nemici e il tutto (discutibile) è il ruolo salvifico di Mosca ovunque si aprano contraddizioni e pericoli.
Se qualcuno non fa quel che dice Mosca,
allora gli Usa fanno bene a sgretolarlo
Ricordo,
a proposito, come si infilarono nella trappola delle mistificazioni
propagandistiche imperialiste quelli di Rifondazione quando, alla mia difesa
dell’Iraq di Saddam maciullato, ripetevano a pappagallo la balla secondo cui il
leader iracheno era stato per anni “l’uomo degli americani”, da loro armato,
per cui ben gli stava (dagli Usa i dati e le immagini confermarono che in Iraq
non era mai arrivato niente che non fosse vecchio armamentario sovietico e
cecoslovacco). A questa balla occidentale sommarono quella sovietica, secondo
cui Saddam non meritava nessuna solidarietà poiché aveva rotto la coalizione di
governo con comunisti e curdi e di comunisti ne aveva poi uccisi 5000 (Il PC
iracheno, all’atto dell’aggressione iraniana del 1980, su ordine di Mosca si
schierò con Tehran. Nell’emergenza bellica, Saddam sciolse la coalizione a tre
e impose ai comunisti la scelta tra entrare nel Baath, o andare in esilio in
Siria. La maggioranza si schierò con il Baath e con la difesa della patria.
Alcuni dirigenti, credo 150, che erano andati a combattere con gli iraniani,
furono catturati, processati e giustiziati per alto tradimento). Essendo per i
compagni l’URSS buona, Saddam era cattivo e gli Usa avevano ragione. Dove si
vede l’eterogenesi dei fini degli schemi preordinati in cui incastrare la
realtà.
Siria, Iraq: sembrava fatta. Una cippa.
In
Medioriente sta succedendo un ambaradan che fa di Casamicciola una festa di capodanno e rischia di dare ai
sette anni di indicibile sconvolgimento siro-iracheno la qualifica di prodromo
di qualcosa di peggio.
Ho
tutta la stima per Putin e per il suo ruolo decisivo nel contrasto
all’espansionismo necroforo degli psicopatici agli ordini dell’élite
occidentale. Per i sacrifici che i militari russi hanno subito nell’impedire
che la Siria fosse cancellata dalla faccia della Terra. Questo, a dispetto del
fatto che certi mezzi di comunicazione dell’establishment russo, ci parlino di
un Lenin “psicopatico sifilitico”, “terrorista e traditore”, di una Chiesa
Ortodossa pilastro centrale ed eterno di tutte le Russie e di una “rivoluzione
bolshevica che ha spazzato via l’illuminato e umano regime zarista e costituito
per la Russia la più grande catastrofe di tutti i tempi”. Roba che fa
leggermente barcollare e che ci fa capire che ogni questione morale o
ideologica è ormai completamente esclusa dai rapporti internazionali.
Mohamed bin Salman: colpo di Stato e
apertura delle porte dell’inferno
Sapete
quel che è successo. Su ordine dei suoi padrini sauditi, si è dimesso un
manigoldo di primo ministro libanese, Saad Hariri, cittadino libanese ma anche
saudita e, come il padre Rafik, grande farabutto palazzinaro e speculatore,
ammazzato da Cia e Mossad nel 2005. Come lui, infeudato ai petromonarchi di
Ryad e fiduciario di Israele e Usa per la destabilizzazione del Libano. Dimissioni fattegli dare vergognosamente a Riyad,
abbinando alla mossa l’insulto al paese che governava. Le
ha giustificate accusando Hezbollah, partner di governo, di rovinare il paese
per conto di un Iran che si propone di divorare l’intero Medioriente ingabbiandolo
nell’ “Arco scita”. Lo ha dichiarato da fantoccio del ventriloquo Mohamed Bin
Salman, figlio del re in carica, ma in effetti nuovo uomo forte della satrapia.
Mohamed lo aveva richiamato in “patria”, appena compiuto quel colpo di Stato
con il quale aveva rimosso qualche dozzina di principi della casa reale,
ministri, parlamentari, tycoon miliardari ed eventuali rivali nella successione.
MBS è anche colui che ha fortissimamente voluto il genocidio yemenita,
realizzato con il concorso di Usa e Nato (decisivo per uno Stato militarmente
tanto armato quanto inetto come la Saudia); che ha ostracizzato il Qatar, l’ex-compare
di sterminio, tramite mercenari jihadisti, di siriani e libici, perché troppo
tenero con l’Iran. E’ colui che ha
annunciato la “modernizzazione
dell’Arabia Saudita e dell’Islam”, non tanto mediante attenuazione della
dittatura delle decapitazioni, quanto con miliardi da investire in orrende
espansioni urbanistiche e tecnologiche, ovviamente
gradite alle multinazionali Usa e occidentali in genere.
Tutto bene, madama la marchesa?
Tutto
questo, nell’analisi di taluni, non inficerebbe minimamente “il visibile
avvicinamento tra Arabia Saudita e Russia”. Rapprochement
che “getterebbe scompiglio” nel fronte che include Usa, Nato, Turchia, Saudia,
Qatar, Israele, UE. E prezzemoli vari. Scompiglio, ovviamente, per via
diplomatica, ché l’alternativa sarebbero bombe su tutto e tutti e, inesorabile,
l’olocausto nucleare. Tutto questo sarebbe favorito da quell’”avvicinamento”
tra Ryad e Mosca. Non solo, ma addirittura dai “rapporti di odio-amore (sic)
tra russi e israeliani”. Sarà pure scocciante che, a ogni tentativo di fermare
il Golem che si avventa su ogni cosa, ci si debba appendere alle volatili armi
diplomatiche perché sennò scatta il ricatto nucleare.
Alla
base c’è una considerazione un po’ apodittica, un po’ frutto di grandissimo ottimismo
della volontà: “Il tempo è contro l’Impero statunitense e Russa e Cina devono
guadagnare tempo. Così diventerà impossibile, anche per i più folli, pensare a
una guerra totale”. Direi un pio auspicio. I folli mica pensano. Mentre Russia
e Cina guadagnano tempo, quegli altri militarizzano l’Africa, l’Oceano Pacifico,
preparano qualcosa di brutto alla Corea del Nord, svuotano l’Africa dei suoi
abitanti per riversarli, via Ong, su di noi, si radicano militarmente in Siria
chiamando le loro basi Kurdistan, strappano al mappamondo lo Yemen…..
Stesso
ottimismo della volontà afferma il “Progetto Isis in frantumi”. No, semplicemente sospeso o rivestito di altri panni.In frantumi lo sarà in
Siria e in Iraq dove, sputtanato oltre ogni misura dalle sue pratiche
orripilanti che dovevano servire a terrorizzare ogni resistenza fino alla resa
e militarmente sconfitto da forze ben
altrimenti motivate e capaci, siriane, russe, Hezbollah, iraniane, l’Isis è
stato sostituito dai “democratici, laici, ecologici e femministi” curdi. Curdi
capaci di entusiasmare di più le vivandiere “sinistre” dell’imperialismo, in
quanto aguzzini di siriani e nemici di Assad, dei troppo bigotti jihadisti. Si
parla compiaciuti di “rimasugli dell’Isis”. Rimasugli? Aspettiamo a vedere come verranno utilizzati
in Libano, ma più probabilmente in
Afghanistan, Cecenia altre repubbliche ex-sovietiche. Questi mica si sono fatti l'11 settembre e inventati la guerra mondiale al terrorismo per piantarla lì tra Tigri ed Eufrate.
Esprimo stupore per la fiducia di alcuni nelle mosse diplomatiche
della Russia che si spinge fino a
considerare che lo scapriciatiello al fulmicotone che ha liquidato metà
della tribù del nonno fondatore, si sarebbe scavato la fossa perchè¸ pur di
avvicinarsi a Mosca avrebbe fatto incollerire la Cia, Trump, il proprio
esercito, Israele, e sarebbe dunque a un centimetro dalla fossa. Il resto del
paese, invece, veleggerebbe sereno verso i lidi del Gruppo di Shanghai (Russia, Cina, altri minori, da cui, peraltro,
si va staccando un’India sempre più amerikana). E qui diventa clamorosa una
contraddizione: ma se l’erede al trono si è alienato Cia, esercito, tre quarti
dell’establishment reale, è lui, o sono quelli che ha voluto far fuori a “slittare
verso Mosca, Shanghai, Eurasia”? Il bandolo della matassa sta nel conflitto tra
Cia e Trump? Con Mohamed filorusso che,
per il suo golpe, avrebbe addirittura ricevuto una qualche copertura aerea da
Mosca!!! A me parrebbe il contrario. Golpe amerikano contro il partito della moderazione e del dialogo. MBS sarà una testa calda, ma non si mette contro il mondo senza copertura, aerea o altra. Ma quella di Washington.
Torniamo al pessimismo della ragione e,
ahinoi, ai mostri della guerra
Vado
in visibilio. Da giornalista di strada, spesso obnubilato dai fumi delle
battaglie, sono spesso in soggezione davanti alla preparazione teorica e alla
capacità di analisi dei miei interlocutori amici. Ma da mezzo secolo sul campo del
Medioriente e dello scontro imperialismo-altri, sono anche abbastanza attrezzato
a vedere le fratture tra quel che si vede dal tavolino e quel che succede nel
quadrante. E mi sembra che ci sia perfetta e lineare continuità nelle nuove vicende
innescate dall’ “avventuriero” di Ryad. Al suo assalto allo Yemen in rivolta scita gli
americani hanno fornito supporto logistico, militare, di sorveglianza, di
blocco aereonavale. All’operazione dimissioni di Saad Hariri, con annessa
accusa a Libano-Hezbollah-Iran di aver dichiarato guerra ai sauditi avendo,
loro, lanciato un missile nei cieli di Riad, Trump non può non aver dato il
proprio avallo, dato che pochi giorni prima era lì a firmare con Mohamed bin
Salman accordi economici e militari per miliardi. Un Trump che, dopo aver
riassunto in pieno, sotto ricatto Russiagate, impeachment e peggio, gli
obiettivi e i modi da Armageddon dei neocon hillariani, sarebbe ora tornato sui
suoi passi concilianti e multipolari? Ma dove? Ma come? E sarebbe felice di
vedere la fine dello storico legame tra i massimi fornitori e
massimi consumatori di idrocarburi e di armi del mondo? Sogno o son desto?
Dunque,
la nuova direzione saudita, vistasi con il presidente Usa, potenzia il suo
sbranamento dello Yemen, alleato dell’Iran e di tutto l’Arco scita, ribadisce
che Assad se ne deve andare, vistasi sorvolare da un razzo promette distruzione
e lutto a Libano e Iran e allo scopo defenestra il premier libanese. Tutto
questo d’intesa, non solo con un Trump totalmente alla mercè dello Stato
Profondo Usa, ma con Israele, da tempo strettissimo alleato, in perfetta
sintonia. Da tempo né Usa, né Israele, sapendo il valore dei propri soldati (buoni più che altro per Abu Ghraib, o per il fosforo su Falluja) e
le ricadute delle bare imbandierate che rientrano, non attaccano nemici potenti
e non rischiano le proprie truppe.
Che l’Idra a tre teste Saudia-Usa-Israele
attacchi direttamente l’Iran è fuori discussione ed è improbabile che assalga
il Libano in prima persona. Lo farà assalire. Siamo nel tempo dei “proxy”, delle deleghe, dei surrogati. I
sauditi e subalterni manderanno denari, gli Usa forze speciali e droni, Israele
insegnerà ai suoi ascari libanesi come si fanno attentati e stragi.
In
Siria l'Idra non ha perso, ma non ha neanche raggiunto l’obiettivo prefissato della
distruzione del paese, del suo sminuzzamento, della cacciata di Assad. In
compenso gli Usa si sono insediati nel Nordest dove costruiscono basi dopo basi per non andarsene più, come in
Kosovo con Bondsteel. Ai riabilitati Al Qaida-Al Nusra, battezzati “moderati”,
hanno condiviso che venissero assicurate ampie enclavi di autogoverno.(per
future guerre civili). I turchi, alleati Nato che fanno giri di valzer con i
russi, si sono assicurati una bella fetta del Nordovest siriano con la scusa di
frenare i curdi, ma con l’effetto di essersi mangiati un pezzo di Siria. I
curdi, il più fetido mercenariato USraeliano, sono usciti dalla loro ridotta e
si sono fatti pulitori etnici e proconsoli degli Usa nel Nordest. La Siria non
è stata rasa al suolo, non è stata squartata, ma è stata ridotta a pelle di leopardo
e Mosca, sperando di irretire i curdi a stelle e strisce e con stella di David,
sostiene un futuro assetto federale (premessa per ogni nequizia secessionista
o spartitoria). Chi ha vinto? Con 300mila siriani morti e 4 milioni sradicati?
Una cosa certamente non è vera, per quanto detta da un generale russo, quella
che l’85% della Siria è stata liberata. E lo sarà, ora che Mosca ha annunciato il suo disimpegno militare?
Ma non è contento neanche il branco degli
aggressori. Sentono il peso di uno stallo che può tornare utile solo se si
riprende l’iniziativa. E fatto togliere di mezzo al principe con le zanne i
dubbiosi ed esitanti di fronte all’accelerazione, sfasciata la convivenza nel
governo di coalizione libanese tra Hezbollah e destra filo imperialista e
filoisraeliana (“Futuro” di Hariri, falangisti di Geagea), invocata la santa
alleanza contro Iran e Hezbollah, Usa, Israele e Sauditi riprendono l’iniziativa
persa in Iraq e menomata in Siria, per asserirsi dominatori del Medioriente,
delle sue fonti e condotte energetiche a spese di Russia, Iran, Qatar, Iraq, Libano.
Questo
mi sembra lo stato delle cose. Ho lasciato fuori dalle considerazioni la
Turchia, troppo inaffidabile e, dunque, imprevedibile. Non certo un elemento
che correrà in soccorso al Libano, o che contrasterà la presa militare Usa su
buona parte della Siria, per quanto in
combutta con gli odiati curdi, o che si
compiacerà a veder ricostituirsi un
forte Iraq, seppure a spese dei meno odiati curdi iracheni. Tra i due poteri
che, con rispettivi alleati, si contendono l’egemonia sul Medioriente, Iran e
Saudia, uno con mezzi pacifici, l’altro, debole e inetto, con le armi altrui,
la Turchia fa la parte del terzo incomodo. Si deve barcamenare. Non gli
affiderei neanche la mia pianta di Ficus.
Previsioni
non ne faccio di solito. Ma a me pare che la buona intenzione dei russi, di
seminare subbuglio nell’alleanza Usa-Israele-Saudia, sia svaporata di fronte al
cordone ombelicale che unisce in un fronte necessitato geopoliticamente e
geoeconomicamente queste tre teste dell’Idra assassina. Possibile che, molto
presto, se la prendano con l’anello più debole, il Libano. La defenestrazione di
Hariri prefigura un ritorno alla guerra civile che impegnerà gli Hezbollah su
un nuovo fronte (indebolendo lo schieramento patriottico siriano), rifarà
entrare in funzione l’Isis, potrà richiedere, nel caso che le cose non vadano
per il verso giusto, l’intervento di Israele. E qui diventa difficile che non
si muova anche l’Iran. La Russia insisterà con il tram ammaccato della
diplomazia? Tutto può succedere.
In
Libano mi son fatto la guerra civile, la prima e la seconda invasione
israeliana e, nel 2006, la vittoria di Hezbollah sugli aggressori israeliani.
Mi dispiace che stavolta non sarò in condizione di esserci.
Analisi ineccepibile. Il tuo pessimismo è contagioso ed è aggravato dalla mia condizione di schiavo e dal vedere quale livello di obnubilamento provochi tale condizione di alienazione nelle fragili menti dei colleghi lavoratori schiavizzati. Essi scambiano la loro condizione per un destino naturale ineluttabile e strabuzzano gli occhi se provi ad instillare qualche dubbio. Eppure credo che solo lì possa sorgere la contraddizione in grado di bloccare l'ingranaggio della Morte Nera UsraelSaudita. L'orologio della storia non era mai stato spinto così indietro da che io ricordi, nelle mie letture storiche. Un mix di matriarcato-patriarcato, diritto di nascita mai eliminato, sacrifici umani ( inventati nel periodo matriarcale) ed in procinto di essere ripristinati per punire gli uomini eterosessuali non zerbinabili dal "gentil" sesso. Non resta che sperare in un grosso meteorite che spazzi via il delirio talmudico ed i suoi rivoli cristiano maomettani, lasciando che l'evoluzione dia una chance a qualche altro organismo, visto che la scimmia ha miseramente fallito.
RispondiElimina...e quanto ho aspettato per una nuova ed esaustiva analisi...
RispondiEliminaGrazie!
Ciao Fulvio, dall'ultima frase del mi viene da chiederti se non potrai essere sul posto per motivi di salute, spero non sia questo il motivo.
RispondiEliminaNoto dal giornale "mainstream per eccellenza" che si stanno processando in Italia due cittadini afghani, definiti "terroristi" per l'omicidio della giornalista antitalebana Cutuli.
Mi viene da chiedere se sia diventata prassi normale rapire...pardon trarre in arresto cittadini di altri paesi per reati commessi in altri stati per farli giudicare da tribunali italiani. Accadde per il capro espiatorio nel delitto di Ilaria Alpi, riconosciuto innocente dopo tanti anni di galera che ne minarono la sua salute. Stiamo arrivando lentamente al "Modello Israele"? E magari fra un pò manderemo i droni ad incenerire i "terroristi" nelle loro case insieme alle loro famiglie, stile Obama?
Non condivido le sue preoccupazioni, quasi che il molto che in Siria è stato fatto e pagato a caro prezzo non sia abbastanza. Il resto - la liberazione integrale della Siria - potrà avvenire, ma con tempi che non sono solo militari ma anche politici.
RispondiEliminaEntro la fine dell'anno il Daesh avrà cessato di esistese i Siria come in Iraq. Il prossimo anno il grosso delle forze della SAA e dei numerosi alleati verrà portato ad ovest e libererà il califfato di Idlib previo un accordo politico con i Turchi - forse già intervenuto - e verranno liberate le 2 sacche residue vicino a Damasco e forse a Sud i territori attorno a Daara.
Nel 2019 si definirà la questione curda che cadrà come un frutto maturo. I curdi, le rammento non sono più del 7% della popolazione siriana e nella posizione in cui si trovano, stretti fra stati ostili, a poco la varrano le basi americane spiegate sul loro terriorio.
Con stima i miei saluti
Radek
La prima considerazione che mi viene in mente è che dopo settant'anni di esperienze socialiste, scientifiche o meno che siano,il problema non sta nel fatto se Stalin avesse ragione o meno ma è che ti ci fanno diventare.
RispondiEliminaLa seconda è l'ovvietà di chi avesse ragione
probabilmente sono troppo aggressivo ma credo profondamente che solo attacchi devastanti all'Arabia Saudita e ad Israele possono fermare il caos e la follia in medio oriente e forse anche per vicinanza in Africa
RispondiEliminatutte le brutte cose avvenute negli ultimi 30 anni e più in medio oriente sono stati causati scientemente da Israele (che è assieme agli Usa lo Stato più terrorista del pianeta) e dall'Arabia Saudita.... ovviamente non è un fine strano che ora dichiarino abbastanza apertamente una loro alleanza
sono alleati da sempre
e dei palestinesi all'Arabia Saudita non importa un fico secco
ma la soluzione non è un altro estremismo religioso come l'Iran
la soluzione sarebbe stato una potenza potente come l'Urss che doveva resistere in Afghanistan che è crollato da uno Stato discretamente laico ad un caos e al medioevo con tante forze e aeree controllate con una produzione di droga per tutto il mondo
per me, finché non verranno attaccati duramente Israele ed Arabia Saudita...nulla cambierà in medio oriente e in tutte le zone limitrofe
Anonimo@
RispondiEliminaSei disposto a rischiare la fine nucleare del mondo? Credo che l'Arabia Saudita sarà sfasciata dalle sue incongruenze storiche e dalla rivolta dei suoi cittadini. Vale anche per gli Usa. Israele resterà isolata. Nel frattempo noi dovremmo denunciare combatterne i tentacoli attivi da noi: rappresentanze politiche, finanziarie, mediatiche, Ong...
Radek@
RispondiEliminaToh, Tiresia è tra noi!
Oppure le notizie ti arrivano dal tavolino che balla?
Sia detto con un sorriso....
Stasera guardo il TG3 e qual'è la notizia di apertura? L'eliminazione della nazionale italiana di calcio dai mondiali!!! Quattro servizi sulla disfatta, sulle tante promesse (numero minimo di giocatori italiani in campo, salary cup, riduzione della A a 18 squadre, etc...) che la Federazione non manterrà mai e sulla perdita di denaro che andrà ad incidere sul PIL. E poi ci lamentiamo dell'ignoranza dell'italiano medio...
RispondiEliminaE vogliamo parlare della nuova provocazione targata CNN? Un video che proverebbe come i cattivissimi libici abbiano messo in piedi un mercato degli schiavi vendendo al miglior offerente i poveri profughi che arrivano dall'Africa Sub-sahariana. Adesso ci racconteranno che la tratta degli schiavi l'hanno inventata loro! Peccato che nel video i presunti schiavi non hanno nemmeno le mani legate e sorridono, come se fosse solo una goliardata. Diffidate gente, diffidate.
Seriamente: cosa vuol dire che non è in condizione di esserci in Libano?
RispondiEliminaNon sta bene?
Sembra proprio che non riuscirò mai a rivederla in Tv :( come quando ero bambino e lei lanciava "il tempo" su telekabul.
Nota: l'arabia saudita non sarà sfasciata perché si tratta di un totalitarismo tecnologicamente avanzato appoggiato dall'establishment occidentalitario. Al momento in cui si verificheranno le rivolte (momento che non è detto mai verrà perché è già in corso una "pulizia", come abbiamo visto dalla recente ondata di arresti) sarà sufficiente per il regime filooccidentale invocare il "terrorismo" inquadrando i ribelli in tale assetto, così di poter giustificare il peggiore e più violento dei Crackdown, contro il quale nessuno potrà fare nulla per la disproporzione dei mezzi tecnologici in campo (in primis la cybersorveglianza).
MBS è completamente fuori di testa, l'ultima che ha fatto è dare diritti di cittadinanza ad una macchina con le fattezze di una FEMMINA. Mi spiego: ha riconosciuto gli stessi diritti di un vero uomo in carne ed ossa (visto che per ora, sulla carta, c'è ancora differenza tra uomini e donne in saudi arabia) ad una LAVATRICE che tenta di imitare una FEMMINA umana. UNA MACCHINA. In pratica, il passo successivo è la configurazione dei crimini di stupro e violenza sulle lavatrici. Se non è una dichiarazione di guerra al popolo musulmano, questa... (ma dovrebbe esserlo contro tutti).
Il tempo delle VERE rivoluzioni dei popoli, dove le rivolte popolari creano regime changes, è finito per sempre. Niente più palazzi di inverno.
L'Iran è stato l'ultimo nel 1979.
Anonimo@
RispondiEliminami picco di essere di intelligenza media, ma tra lavatrici, macchine, femmine, femmine che sono macchine, lavatrici che sono femmine mi sono perso un po'. Potrebbe essere meno criptico?
Le tirannie oligarchie non reggono mai nel tempo. Questi 2000 principi e nababbi hanno sotto ai piedi milioni di diseredati incazzati, in buona parte sciti. La loro costruzione è artificiale, hanno armi che non sanno usare, vivono di petrolio che finirà, stanno in piedi perchè li sorreggono Israele gli Usa. Ora, nel marasma che si avvicina, si sono affidati a un megalomane fuori di testa e del tutto impreparato che non vince la guerra allo Yemen, sbatte contro lo scoglio Qatar, fa una figura di merda in Libano e nel mondo. Il tutto si avvicina al crollo.
Quanto a me, se la guerra in Libano scoppia ora sono fregato: mi devo operare alla spalla e sarà immobile per qualche tempo. Ecco perchè.
Sono strafelice che non c'è niente di brutto.
RispondiEliminaPer la lavatrice, faccio prima a linkarle questo articolo entusiasta di RT (media falso e bugiardo come gli altri MSM):
https://www.rt.com/news/407825-saudi-robot-citizen-sophia/
come può constatare, in saudi arabia i tostapane (battlestar galactica, c'è da rabbrividire) dalle fattezze femminili (scelta non casuale), d'ora in avanti avranno gli stessi diritti degli esseri umani.
Viva la modernità.
Ok, ora qualcuno potrà sfottermi dicendo che in SA non ci sono diritti per nessuno quindi poco male... MA IO CONTESTO IL PRINCIPIO.