Votare nel paese venduto a papi, francesi, spagnoli, tedeschi, americani…
Che questo fosse uno Stato in mano a briganti, ladri, corrotti, sociocidi, vendipatria, bari e tecno-bio-fascisti lo si sapeva. Lo si sapeva, misurando a spanne, più o meno da quando Togliatti, ministro della Giustizia, in perfetta sintonia con la pugnalata alle spalle di Yalta, decretò l’amnistia per tutto l’apparato amministrativo fascista. Ma lo si sospettava fin da quando, nel 1943, l’invasore Usa si accordò con la mafia per la risalita della penisola dalla Sicilia, garantendo in cambio una perenne coabitazione tra criminalità organizzata e classe dirigente al governo del paese sotto tutela USA, tramite Lucky Luciano, Salvatore Giuliano, “Gladio”, Cia, Pentagono, Goldman Sachs (per dire Rothschild e tutto il cucuzzaro di Wall Street) e poi UE.
Da De Gasperi a Berlinguer, passando per puntelli minori, liberale, repubblicano, socialdemocratico e i radicali in funzione di mosca cocchiera, fino all’attuale cosca renzusconiana, il maficapitalismo italiota ha attraversato solo due crisi. Una minore, provocata dai sussulti autonomisti del capo-ladrone Craxi, del tutto velleitaria per i troppi scheletri nell’armadio del soggetto, e una maggiore, quando dal 1968 al 1977 una generazione traversale e interclassista rivoluzionaria riuscì a imporre le uniche riforme di civiltà e progresso dal dopoguerra ad oggi. A questo tentativo fu posto fine mediante la militarizzazione del conflitto (terrorismo, strategia della tensione, organizzazioni armate) gestita da elementi atlantisti interni ed esterni precedentemente citati.
“Fascisti, seminatori di paura e odiatori”: falso scopo di chi ci odia e campa sulla nostra pauraDa tempo, ma con particolare accanimento in vista di queste elezioni politiche, la conventicola finanzcapitalista (appunto Goldman Sachs, Rothschild, Bilderberg e relativi domestici nostrani) del mondialismo fondato sulla riduzione della popolazione e sulla sua deidentificazione, alla quale rispondono quasi senza eccezioni, più o meno consapevolmente, le forze politico-economiche italiane, sta tentando di chiudere i giochi attraverso il taglio metaforico delle corde vocali a qualunque cosa si manifesti fuori dall’establishment. La travolgente campagna trasversale per l’anestizzazione di ogni conflitto dal basso verso l’alto, si basa sulla criminalizzazione di critici e non conformati. A questi disturbatori è data, con classico transfert, la qualifica prepolitica di odiatori, seminatori di paura e fake news. In parallelo si opera il depistaggio politico-mediatico dalla propria feroce guerra tecno-bio-fascista a popoli e ceti subordinati o subordinandi, allo scontro con la sloganistica e iconografia di soggetti paramussoliniani la cui irrilevanza politica e numerica è immutata da mezzo secolo.
Sopprimere la scienza non lobbizzata
In vista del voto preteso da chi ha venduto,il paese e ne ha sodomizzato e poi sventrato i rimasugli, si verifica un episodio assolutamente emblematico dello Stato di Polizia largamente realizzato attraverso, appunto, la soppressione delle voci discordanti, la sorveglianza generale e capillare, la connivenza di sempre più vaste componenti degli apparati di sicurezza e della giustizia, la complicità di un sistema mediatico ormai interamente integrato a portavoce dei poteri criminali. Ne sono venuto a conoscenza attraverso una radio privata e, poi, attraverso una petizione in rete. L’incredibile abuso non è certo apparso sui giornaloni e schermoni.
Una settimana fa la ricercatrice di fama mondiale sulle nano particelle, Antonietta Gatti, da me intervistata nel suo laboratorio di Modena sulle conseguenze delle attività militari nei poligoni sardi (vedi il docufilm “L’Italia al tempo della peste”), aveva deposto al processo di Lanusei sui danni e sulle morti derivanti dalle esplosioni e sperimentazioni da decenni praticate nel poligono di Salto di Quirra. Le ricerche che ne hanno fatto un’esperta mondiale delle nanoparticelle, consulente dell’ONU e di vari governi italiani, avevano portato all’individuazione negli organismi di persone e animali della zona di metalli pesanti con esiti letali. Metalli derivanti dalle sostanze sparse sul territorio dalle esplosioni nel Poligono. Gli elementi forniti da Gatti rischiavano di appesantire fortemente la posizione degli imputati, militari e politici conniventi. Uno sgarro intollerabile alle Forze Armate italiane ed estere, al Ministero della Difesa, alle società produttrici di esplosivi, alla Nato.
Due giorni dopo la deposizione, facendo pensare all’irruzione nel covo di un narcoboss a Medellin, la Guardia di Finanza piomba nell’abitazione e nel laboratorio della Prof.ssa Gatti e di suo marito e collaboratore, Prof. Stefano Montanari e sequestra tutto: computer, documentazioni, apparecchi ature di laboratorio. Vent’anni di ricerche e risultati portati via. Una perdita inenarrabile per i due ricercatori e per la scienza mondiale. Pretesto? Qualcuno aveva obiettato sulla gestione del loro microscopio elettronico. Causa? Gatti e Montanari avevano infranto un tabù, quello per il quale sono stati già inflitto gravi conseguenze alla vita e alla professione di medici e scienziati. I risultati delle loro ricerche avevano messo in discussione le verità dogmatiche sull’illibatezza dei vaccini imposti dalla Lorenzin e degli armamenti adoperati dai generali. Nei prossimi giorni i dati che Gatti avrebbe portato al processo avrebbero inchiodato gli imputati.
Con i militari già spiazzati e furibondi per le risultanze della Commissione parlamentare sull’uranio da loro adoperato in poligoni e guerre, sui soldati ammalati e uccisi in massa per mancanza di protezioni (risultanze da loro respinte con inaudita mancanza di correttezza istituzionale), la denuncia di Gatti e Montanari ha fatto traboccare il vaso. E varcare il limite oltre il quale uno Stato diventa di polizia.
Ho citato questo recentissimo episodio perché mi pare che ben esemplifichi il processo nel quale siamo coinvolti e la direzione nella quale esso si muove. Quando a due scienziati di valore internazionale si sottraggono con atto di forza legalizzato il lavoro di una vita e gli strumenti per portarlo avanti, esattamente nel momento in cui questo lavoro stava provocando imbarazzo e intralcio a responsabili di reati configurati da magistratura e commissione parlamentare e che incidono su un’impunità che si vuole mantenere assoluta; quando tale lavoro e le conseguenze giuridico-politico-economiche che ne potrebbero derivare mettono a repentaglio l’arbitrio di poteri economici assicurato da referenti politici… sappiamo per chi non votare.
Bonino, Fornero, Pinotti, Boschi, Lorenzin, Fedeli, Gelmini, Carfagna…Lilli-Bilderberg-Gruber:”Più donne al potere”
Sarebbe bastato sapere cosa la coppia di ”donne al potere” Fornero-Bonino, il cui vissuto si riflette magnificamente nei volti, ha inflitto a pensionati, lavoratori, giovani, esodati, con il plusvalore boniniano del supporto a ogni macello Nato o israeliano (chi semina odio? Chi paura?), a ogni nefandezza del distruttore di Stato e sradicatore di popoli Soros. Sarebbe bastata la loro trasmigrazione da un polo partitico di nequizie all’altro per capire che Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, non sono che i vertici di un pentagono della “governabilità” che esprime, forse, un tasso variabile di pericolosità nell’istante, ma sempre un tasso fisso di incompetenza, furfanteria e strizzate d’occhio a chi delinque in alto.
Liberi e uguali (agli altri)E la variabile degli spodestati Bersani, D’Alema e del venerabile Grasso, con nel taschino gli eterni onanisti del bertinottismo-vendolismo-sorosismo? Questo follicolo della lebbra che ha infestato l’Italia dalla caduta del Muro, con protagonisti il D’Alema delle bombe sui civili serbi e il Bersani dalle lenzuolate delle liberalizzazioni economicide, sta alla casa madre PD come Lipari sta alla Sicilia. Anche per densità mafiosa. La passione che gli porta “il manifesto”, ci rasserena su quanto la triste brigata non turbi i sonni di George Soros e dello Stato Profondo americano. Del resto, questo strillone di complemento, “comunista”, del mondialismo antisovranista si inserisce alla perfezione nella processione dei turibolanti mediatici che, oltre ogni vergogna deontologica, politica e morale, tributano incensi sacralizzanti a un rottame umano, delinquente patentato, pozzo di nequizie e volgarità, che pretende di portare ancora avanti la sua versione della coabitazione tra politica, economia e criminalità.
Narciso in parlamento?
Per strapparvi una risatina vi ricordo che resta in lizza la conventicola Giulietto Chiesa-Antonio Ingroia, “Lista del popolo” (i populisti fanno schifo, ma il popolo fa pur sempre gola). Una roba che solo dallo sconfinato solipsismo narcisista dei due della “mossa del cavallo” poteva scaturire. Sarò impietoso, ma è troppo esilarante sciorinarvene candidati e sostenitori. C’è il generale (Rapetto) che si candidò a sindaco di Roma. C’è chi lo assistette nella scalata ed è l’avvocato Diotallevi, presidente del “Comitato di Liberazione Municipale", cerimoniere di Parlamento e Quirinale e membro di “Persona è futuro”, “laboratorio di cultura politica” di cui si dice che sia gradito a Soros. C’è il romanziere e avventuriero Nikolaj Verzbickij. che, nell’autobiografico “L’educazione siberiana”, ci racconta delle sue origini da cacciatori siberiani, ma anche russe, polacche, ebree e tedesche, dei tatuaggi che pratica e dei coltelli che progetta (Il Fatto Quotidiano:”La bufala che venne dal freddo”). A nobilitare il tutto ci sono il bigottissimo medievalista anticomunista Cardini, il vignettista comunistissimo Vauro e, chissà perché, Davide Riondino.
C’è un precedente nell’affannosa corsa di Giulietto verso il popolo. Avverso ai 5 Stelle per l’insufficiente rigore in politica estera, il giornalista già coerentemente di Stampa, Unità e Radio Liberty, trovò come madrina per il lancio in parlamento di un movimento No Nato Paola De Pin, senatrice uscita dai 5 Stelle. In solidarietà con la collega Gambaro, finita prestissimo nel PD, De Pin dà vita al Gruppo Azione Popolare che sosterrà le larghe intese di Gianni Letta. Dopo un fugace innamoramento per Tsipras, approda, all’insaputa dei suoi elettori, ma in combutta con altri voltagabbana, in ILIC (Italia Lavori in Corso). Incontenibile, nella ricerca del suo Shangrilà, Da Pin aderisce ai Verdi, insieme ad un altro ex-grillino sponsor di Chiesa: il senatore Bartolomeo Pepe, tenendo però un piede anche nella staffa di GAL (Grandi Autonomia e Libertà), quel nobilissimo gruppetto di senatori, con Razzi e Scilipoti, che onora la governabilità rendendosi disposto a qualunque soccorso. Dopo una manifestazione, non anti-Nato ahinoi, ma anti-migranti ad Oderzo, che indice e cui partecipa da sola, la senatrice ex-5 Stelle, ex-Giulietto, ex- No Nato, ex-tutto, completa il suo percorso con il naturalissimo approdo, indovinate un po’ dove: a Forza Nuova (grazie a Andrea Scanzi per i dati).
Gli ex-voto
C’è in FB chi mi chiede ossessivamente per chi voterei. E giù, una dopo l’altra, le ipotesi che gli sembrano attendibili: LeU? No. PCI? No. PC di Rizzo? No. PCL di Ferrando? No. Altri PC? No. PaP? Qui mi arrendo e ora rispondo, per quanto non mi sembri che quesito e responso agitino le sinapsi e le coronarie di sterminate masse. Voi sapete che ho un’età. L’unico vantaggio che riconosco a coloro che avanzano (?) sotto queste sigle è che mi fanno sentire giovane, quasi adolescente. Nel senso che mi ritrovo tra vecchi, magari ventenni (pochini), ma stagionati. O meglio, in una dimensione spaziotemporale dove tutto è rimasto fermo a otto lustri fa e, più o meno, negli stessi luoghi, spesso centri sociali. Leggo di mirabolanti visioni di società belle e giuste. Leggo di classe operaia che è sempre l’avanguardia, anche se ora sono sopraggiunti i migranti, i precari e le donne. Leggo di diritti sociali e civili. Leggo parole che sono le stesse di quarant’anni fa. Tutte giuste. E scivolo nel crepuscolo di Guido Gozzano: „Non amo che le rose | che non colsi. Non amo che le cose | che potevano essere e non sono | state...“
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
Rispetto al discorso tossico che ci avviluppa oggi, i propositi dei rispettabilissimi compagni di PaP andrebbero anche bene. Solo che manca qualcosa. Manca che non ti sei accorto che le classi e le società sono state rivoltate come calzini e che oggi c’è uno 0,1% che spoglia e, un po’ per volta, strozza il restante 99,9%. Manca che non hai capito cos’è e a cosa servono il terrorismo e le nuove tecnologie. Manca che non sai smascherare le False Flag, a partire da un 11 settembre che ha cambiato mondo e storia. Manca che non ti accorgi che quando parli di migranti e accoglienza, contro razzisti e xenofobi, rendi credito all’ipocrisia dei dominanti e non hai capito niente di cosa significhi svuotare di esseri umani il Sud del mondo per riempirlo di militari e multinazionali e per fare a pezzi il Sud d’Europa. Manca la consapevolezza che ti scagliano contro un fascismo di cartapesta perché tu non veda quello vero, moderno, fine-del-mondo. Manca un discorso appena decente su guerre, Nato, basi militari di chi occupa il nostro territorio e la demistificazione delle campagne di diffamazione dei paesi da calpestare e sotterrare. Manca la comprensione di quanto geopolitica e Rothschild determino la sorte di chi presidia i cancelli della fabbrica delocalizzata. Di cosa prospettano gli Usa e a cosa serva la Russia, la Siria e a cosa, invece, servano i curdi a stelle e strisce più stella di David (per i quali sono andati addirittura a militare, nel segno di una generosità terribilmente sprovveduta, alcuni militanti No Tav). Manca il ricordo che i nostri momenti migliori sono stati Dante, il Risorgimento, la resistenza partigiana, Gramsci, tutti coloro che volevano un Italia libera e sovrana. Sovrana e non serva sciocca della globalizzazione in salsa UE o mondialista.
C’è in FB chi mi chiede ossessivamente per chi voterei. E giù, una dopo l’altra, le ipotesi che gli sembrano attendibili: LeU? No. PCI? No. PC di Rizzo? No. PCL di Ferrando? No. Altri PC? No. PaP? Qui mi arrendo e ora rispondo, per quanto non mi sembri che quesito e responso agitino le sinapsi e le coronarie di sterminate masse. Voi sapete che ho un’età. L’unico vantaggio che riconosco a coloro che avanzano (?) sotto queste sigle è che mi fanno sentire giovane, quasi adolescente. Nel senso che mi ritrovo tra vecchi, magari ventenni (pochini), ma stagionati. O meglio, in una dimensione spaziotemporale dove tutto è rimasto fermo a otto lustri fa e, più o meno, negli stessi luoghi, spesso centri sociali. Leggo di mirabolanti visioni di società belle e giuste. Leggo di classe operaia che è sempre l’avanguardia, anche se ora sono sopraggiunti i migranti, i precari e le donne. Leggo di diritti sociali e civili. Leggo parole che sono le stesse di quarant’anni fa. Tutte giuste. E scivolo nel crepuscolo di Guido Gozzano: „Non amo che le rose | che non colsi. Non amo che le cose | che potevano essere e non sono | state...“
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
Rispetto al discorso tossico che ci avviluppa oggi, i propositi dei rispettabilissimi compagni di PaP andrebbero anche bene. Solo che manca qualcosa. Manca che non ti sei accorto che le classi e le società sono state rivoltate come calzini e che oggi c’è uno 0,1% che spoglia e, un po’ per volta, strozza il restante 99,9%. Manca che non hai capito cos’è e a cosa servono il terrorismo e le nuove tecnologie. Manca che non sai smascherare le False Flag, a partire da un 11 settembre che ha cambiato mondo e storia. Manca che non ti accorgi che quando parli di migranti e accoglienza, contro razzisti e xenofobi, rendi credito all’ipocrisia dei dominanti e non hai capito niente di cosa significhi svuotare di esseri umani il Sud del mondo per riempirlo di militari e multinazionali e per fare a pezzi il Sud d’Europa. Manca la consapevolezza che ti scagliano contro un fascismo di cartapesta perché tu non veda quello vero, moderno, fine-del-mondo. Manca un discorso appena decente su guerre, Nato, basi militari di chi occupa il nostro territorio e la demistificazione delle campagne di diffamazione dei paesi da calpestare e sotterrare. Manca la comprensione di quanto geopolitica e Rothschild determino la sorte di chi presidia i cancelli della fabbrica delocalizzata. Di cosa prospettano gli Usa e a cosa serva la Russia, la Siria e a cosa, invece, servano i curdi a stelle e strisce più stella di David (per i quali sono andati addirittura a militare, nel segno di una generosità terribilmente sprovveduta, alcuni militanti No Tav). Manca il ricordo che i nostri momenti migliori sono stati Dante, il Risorgimento, la resistenza partigiana, Gramsci, tutti coloro che volevano un Italia libera e sovrana. Sovrana e non serva sciocca della globalizzazione in salsa UE o mondialista.
Un’ottima pippa, o un accoppiamento così così?
Ed ecco che votare per Potere al Popolo, per quelli che si ritengono i veri antagonisti, come la candidata, bandiera dei No Tav, Nicoletta Dosio (l’altra bandiera, Alberto Perino, grandissima figura di combattente con visione a 360 gradi, sta con i 5 Stelle), significa corroborare l’inganno planetario ordito dai veri padroni. Significa compiacersi di godere da soli, senza effetto alcuno. Su amici e nemici. Eppure votare bisogna. Siamo manipolati, disinformati, raggirati. Del nostro voto fanno quello che vogliono. Ma di noi se astenuti fanno ancora meglio quello che vogliono.
Grandi donne, grandi lotte
Ho visto un bellissimo film delle donne che, un secolo fa, a forza di arresti, mazzate, scioperi della fame, scontri con la polizia, ordigni incendiari, conquistarono il diritto al voto. Erano le suffragettes. Per sollevare il vessillo della loro lotta e interrompere la corsa dei cavalli a Epsom, davanti a re Giorgio V, Emily Davison ci rimise la vita. Beato il paese che produce eroine. Le suffragettes rimarrebbero male se non votassimo. Antonietta Gatti è una di loro.
Chissà perché quel mio interlocutore non mi ha chiesto dei 5 Stelle. Deve aver ritenuto l’ipotesi troppo improbabile, forse scandalosa… Io posso solo dire che, per quante perplessità mi suscitino le parole, mosse e cravatte di Luigi Di Maio, con tanti 5 Stelle ho fatto esperienze che contano. Se tengo presente Alessandro Di Battista, che conosco, i suoi alti e bassi, la forza della sua indignazione, l’impegno a essere preparato, penso, spero che non sia ancora il momento di ammainare la bandiera della rabbia e indossare quella della rispettabilità, con conseguente ricollocazione del M5S nello spazio politico. M5S che resta comunque in prima fila nella difesa di welfare, lavoro, ambiente, anche se occorrerebbe meno casualità nella selezione dei quadri e, finalmente, una visione complessiva, culturale e ideologica, della società che si vuole.
Di più non è dato, ma filmando e raccontando la lotta contro il TAV, il TAP, i gasdotti, le trivelle, le basi Usa a partire dal MUOS a Niscemi, le discariche e gli inceneritori, i poligoni della morte in Sardegna, le missioni militari, i decreti sui vaccini, le rapine dei banchieri, gli scempi del dopo-terremoto, le cementificazioni, tra tanti cittadini singoli, comitati e associazioni, senza casacca partitica, come forza parlamentare ho trovato sempre e solo i 5 Stelle. Mi auguro che sappiano tenere dritta la barra. In ogni caso mi riservo il diritto di pentirmene.
E poi c’è una considerazione risolutrice, per quanto in negativo: il M5S fa paura, odio, schifo a tutti coloro che a me fanno paura, odio, schifo. Detto questo, al momento so solo per chi NON voterò e mi specchio in Eugenio Montale: "Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo".
Fulvio non capisco la tua infatuazione verso il M5s, sempre più simile a Syriza. Poco importa l'attività di pochi, soprattutto se semplici testimonianze e non responsabilità politiche; in ogni partito ci sono persone perbene e genuinamente appassionate e motivate.
RispondiEliminaMa davvero il M5s ha capito qualcosa? A parte stipendi parlamentari, manfrine su corruzione e sprechi (classici argomenti dell'antistato)... non è che passi molto, e non per colpe MSM.
Il M5S è il Tea Party italiano.
Queste elezioni non avranno un vincitore e ciò è evidente dalle sparate a 360* della campagna elettorale, ed è ovvio che non ci sarà concesso di tornare al voto.
Il dramma vero è che non esiste una sola proposta sensata di sinistra in tutta Europa; una vera forza politica che rimetta al centro lo Stato, è questo il terrore del sistema, non certo il M5S.
Ottimo articolo. Ottima analisi degli schieramenti che partecipano a questo sondaggio elettorale. Solo pochi di loro mettono in discussione le questioni fondamentali. Noto peraltro che nel volantini delle "Cose fatte/ cose da fare del PD Renzista arrivato nella posta ci sono fra le cose fatte dei risultati che nemmeno Forza Italia si era proposta al punto 02 "Un milione di nuovi posti di lavoro con il JobAct" (?) al punto 05. "Dimezzati i permessi sindacali" al punto 09. "Alternanza scuola lavoro" al punto 23 "Lotta contro il terrorismo e l'estremismo con le missioni internazionali, a cominciare dall'Afghanistan" (almeno non c'e' il velo di chiamarle "missioni di pace") e poi tutta una serie di amenita' fra cui "l'obbligatorieta' di piu' vaccini". Ormai non si nascondono neanche piu' e mi chiedono tutti quelli che credono a questa forza "di sinistra" come fanno a distinguerla dalla "destra".
RispondiEliminaPer il resto la Bonino, piu' realista del re, ha preso a fare la vittima di anonimi ma pericolosissimi haters mostrandosi in veste di "madre Teresa" che si e' consacrata alla UE, e d'altra parte si vede atteggiarsi sempre a vittime per certi personaggi paga. Lo ha iniziato Saviano, lo ha perfezionato la Boldrin, vittima sempre di haters e del "maschilismo imperante" e non poteva mancare l'altra vestale a cui tutti i media danni il merito di "diritti civili come il divorzio e l'aborto". Il ministro Calenda si accorge dopo anni che le molte imprese prendono sgravi e fondi pubblici per poi vendere (vedere italo) delocalizzare (Embraco) e fa persino la voce grossa in Italia per andare a Bruxelles. Il M5S ha una base molto attiva e partecipativa, ma i vertici li vedo incerti quasi attratti da un neo antiberlusconismo lasciato libero dal PD. Manterrano gli impegni per una battaglia in difesa dell'ambiente e della dignita' del lavoro?
Piuttosto voglio sperare che il Dott. Montanari e collaboratori abbiano salvato i dati e le risultanze piu' importanti del loro lavoro in luoghi sicuri dagli assalti dei "giustizieri delle fake news" che sequestrano e disperdono materiali e strumenti di questi nuovi moderni "stregoni" che qualcuno vorrebbe sul rogo in nome della "scienza e del progresso". E che non si faccia intimidire. Il futuro non e' ancora stato scritto, diceva un cantante famoso inglese.
Concordo in pieno caro Fulvio, al netto di qualche perplessita'che mi ha fatto balenare la svolta moderata e "governista" dei 5 stelle ritengo che restino comunque l'unica opzione praticabile per il voto di domenica.
RispondiEliminaPotremmo forse pentircene domani o dopodomani, spero di no, ma votare per gli altri significa gettare la spugna subito e rendersi complici di chi in questi anni ha fatto scempio di diritti, verita', giustizia e coerenza. Votare per pap, la lista di Chiesa che per molti aspetti continuo a stimare o uno degli altri gruppuscoli che si richiamano alla sinistra stile anni 70 sarebbe un mero esercizio di autocompiacimento del tutto inutile.
Saluti con stima.
Anonimo@
RispondiEliminaGià indichi una posizione preconcetta, tipica del manifesto, quando mi attribuisci una "infatuazione". Sono un giornalista che osserva, cerca di capire, analizza, racconta e non s'infatua. Semmai c'è un'ordalia italiana che comprende tutta la vecchia politica da sinistra a destra che è infatuata contro questa bestia incontrollata che ha messo in discussione la Nato, che si batte contro le banche, che lotta per davvero contro l'ambiente, che, unica, vota contro le missioni militari, che ha fatto convegni in difesa della Siria di Assad. Ho anch'io dubbi e perplessità sul nuovo corso di Di Maio, ma quelli che in questi anni ho frequentato percorrendo le aggressioni subite dal territorio italiani non sono "pochi", ma decine di migliaia. L'umanità più onesta e impegnata che abbia incontrata, anche se ancora povera di cultura e ideologia. Cerca di uscire dal luogo comune e pensa di che pasta sono fatti TUTTI quelli che odiano il M5S. Possiamo sempre pentircene. Ma per adesso è così.
al netto della mia partecipata condivisione delle battaglie contro tutte le decisioni che il sistema ordoliberista sta portando avanti da trent'anni e più con l'appoggio di tutto l'arco parlamentare, ad oggi, solo l'astensione è rivoluzionaria. L'astensione per il vomito che questa politica ostaggio del sovranismo finanziario produce. Sogno una maggioranza di astenuti che riconosca nei tanti no che anche Lei, Fulvio Grimaldi, non smette di citare un motivo di convergenza, di incontro,di battaglia infine di politica nuova.
RispondiEliminaCiao Fred
Anonimo@
RispondiEliminaGrazie all'astensione votano solo gli sguatteri, i clienti, i padrini, i mandanti e i complici delle forze di regime. Che ne saranno contente e rafforzate. Più noi ci asteniamo, più loro godono.
Se non l'hanno fatto ancora il Dott. Montanari e la Dott.ssa Gatti, le faccio presente che trovo offensivo accomunarli a Grillo.
RispondiEliminaGrillo fu il primo a bloccare la loro ricerca togliendogli il primo microscopio.
Di questo può trovare abbondanti notizie in rete con una semplice ricerca "Grillo Montanari microscopio", ma le consiglio una telefonata diretta, tanto mi sembra assurda questa situazione.
Per inciso, questa storia, mi mostrò la natura di Grillo e mi allontano definitivamente da lui molto prima del M5s.
Scusa Fulvio per l'infatuazione. Guardiamo a Syriza, stesse dinamiche in azione: attivismo di base, fermento partecipativo e ai vertici ambiguità e machiavellismo. Come è andata lo sappiamo tutti: ora Tsipras è il più spietato liquidatore del paese.
RispondiEliminaSulla Nato mi pare che DiMaio abbia rassicurato chi di dovere a Washington (nov 2017); ciò che può fare o dire un consigliere o parlamentare di opposizione è irrilevante, tanto che esiste dissenso anche in altri partiti (vedere alcuni sindaci PD contrari a TAV). E poi tutto questo odio verso il M5s proprio non lo vedo.
Sono troppe le contraddizioni e le ambiguità... l'unica coerenza la si nota nella stucchevole retorica sui costi della politica, quasi che contino più i sondaggi che non principi e ideali.
Io mi ritrovo sulla posizione di Fred... sul movimento 5 stelle non ho alcun dubbio... mi preoccupa il fatto piuttosto che la loro presenza impedisca a forze genuinamente di sinistra, ma con cervello, di gettare le basi per ciò che verrà dopo il disastro, inevitabile ormai.
Giornalisti come te dovrebbero essere sul MSM in una società sana... non è per fare il disfattista ma per quanto riguarda questa tornata elettorale non c'è nulla da fare.
Temo le tre opzioni dopo stallo voto: spread o BCE, bombe e attentati interni; attentati esterni stile ISIS.
Non ci sarà permesso di tornare al voto... Inoltre considero possibile la nuova svolta Lega in chiave autodeterminazione a cominciare dal veneto passata la farsa partito nazionale. Nel migliore dei casi si arriverà alla destabilizzazione del paese.
Lorenzo@
RispondiElimina"Offensivo! mi pare l'aggettivo sbagliato. Forse era il caso di parlare di errore. Io il retroscena della vicenda Grillo-Montanari-microscopio non la conoscevo. Ha fatto bene a segnalarmela, ma mi pare una storia molto poco chiara nella quale è difficile attribuire precise responsabilità.
Sono certo che si tratti di un errore, ma, visto che stimo lei come loro, e poiché sono sicuro che l'accostamento sia "offensivo" per gli interessati, le chiedo di approfondire e le consiglio di chiedere direttamente a loro.
RispondiEliminasolo per segnalare anch'io la querelle Montanari/Grillo, di cui lo stesso Montanari scrive nel suo libro "il Grillo mannaro" raggiungibile integralmente qui: www.stefanomontanari.net/wp-content/uploads/2013/12/images_pdf_ilgrillomannaro.pdf
RispondiEliminaLa leggo sempre con grande interesse
I miei più cordiali saluti e ringraziamenti per gli spunti di riflessione che offre
Michele D'Onofrio
Mi correggo: non sono sicuro che Italo abbia preso direttamente fondi pubblici. In ogni caso ha potuto contare su infrastrutture costruite dalle Ferrovie dello Stato ex societa' di Stato adesso (correggetemi se sbaglio) S.p.A. con maggioranza di quote pubbliche e mantenute con soldi pubblici.
RispondiEliminaCerto va dato merito al M5S per la presenza in tante battaglie e l'interesse a capire e a far capire di più cosa succede. Ma non mi piace la linea di Di Maio che sembra svelare piano piano dove tende il M5S, mentre si perde la parte più genuina e movimentista. Concordo con quanto ha scritto Anonimo "Sono troppe le contraddizioni e le ambiguità... l'unica coerenza la si nota nella stucchevole retorica sui costi della politica, quasi che contino più i sondaggi che non principi e ideali.... mi preoccupa il fatto piuttosto che la loro presenza impedisca a forze genuinamente di sinistra, ma con cervello, di gettare le basi per ciò che verrà dopo il disastro, inevitabile ormai."
RispondiEliminaLa notizia di oggi mi ha portato un altro dubbio:
http://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2018/03/01/link-campus-university-di-maio-ministri-di-maio-lombardi/218322/
In http://www.ilblogdellestelle.it/2018/02/il_benessere_quotidiano_passa_anche_attraverso_la_sicurezza.html leggo che la criminologa e docente universitaria indicata per l'Interno ha una proposta: "L’uso intelligente dei sistemi intelligenti, ad esempio, prevede l’impiego di tecnologie sempre più all’avanguardia congiuntamente all' implementazione di forme di analisi cognitivo-comportamentale a supporto. Pensiamo in generale alle videocamere in grado di raccogliere ed analizzare una quantità sempre maggiore di dati dal riconoscimento automatico di volti alla biometria comportamentale, a vari tipi di sensori opportunamente integrati che generano nella loro interezza, una sorta di enorme rete neurale, un volume di dati a disposizione degli analisti delle Forze di Polizia e degli organi di Intelligence. [...] Uno degli obiettivi del mio impegno con il MoVimento 5 Stelle è quello di contribuire a migliorare la sicurezza collettiva anche attraverso la progettazione di forme integrate tra nuove tecnologie e conoscenza dei comportamenti umani a supporto delle attività svolte dalle Forze di Polizia e degli organi di sicurezza." Quindi maggiore controllo, anche più intrusivo?
Quanto alla sua università, Link Campus University è un'università privata fondata da Vincenzo Scotti, controllata pare da CEPU e con una biblioteca dedicata a Francesco Cossiga (!?), vedi http://archivio.pubblica.istruzione.it/innovazione/stampa/rassegna04/20_ottobre/mf.pdf
Forse mi manca qualche dettaglio, non conosco la situazione attuale del M5S (attivista fino a qualche anno fa, delusa per la piega partitica presa via via a fronte di qualche superficialità in vari temi) e magari questa candidata è forte e competente e andrà a scardinare "dall'interno", però tutta questa "intelligence" nel Movimento non mi va... Magari potete rassicurarmi, eh?
RispondiEliminala storia del microscopio si può leggere nel libro in Pdf " Grillo Mannaro" scritto da Montanari
RispondiEliminaLa storia del microscopio la si può leggere nel libro "Il Grillo Mannaro" scritto dallo stesso Stefano Montanari
Mary@
RispondiEliminaPreoccupazioni tutte da condividere interamente. Diamogli ancora un po' di tempo...
Mi dispiace che lei non abbia preso in considerazione l'opzione elettorale PC di Marco Rizzo. Tra tutta la sinistra c.d. radicale, Rizzo è l'unico che ha capito la negatività per il nostro paese della moneta unica e di questa Unione Europea che ci ha imposto il vincolo esterno e ci considera come il due di briscola. Rizzo è (sarà) stalinista, o mangia i bambini come ogni veterocomunista che si rispetti? Anche se così fosse, per me questo è un problema secondario. Il problema principale è e resta la moneta unica e l'€pa. Finché non ci libereremo da questa palla al piede che ha portato all'austerità, alla deflazione salariale, alla disoccupazione galoppante, alla povertà diffusa (perché l'euro non è "solo" una moneta, ma è un preciso sistema di governo del capitale globalizzato), ogni altra questione che verrà affontata al posto di questa, è una deviazione politica dal riconoscimento della vera necessità. Certo, senza euro il capitale continuerebbe ad esistere, ma almeno si ritornerebbe a una dialettica (fatta di contrapposizioni, di lotte, ecc.)tra capitale/lavoro non falsata né sbilanciata dall'imposizione (una tonnara vera e propria) della moneta unica. E a questo proposito è innegabile che i 5S hanno fatto una clamorosa marcia indietro. Per il resto, il panorama a "sinistra" è fatto di antifascisti in assenza di fascismo (lo diceva già Costanzo Preve) o di "puri e duri" che ripetono slogans degli anni Settanta ma in assenza degli anni Settanta.
RispondiEliminaroberto@
RispondiEliminaIntelligente e in gran parte condivisibile commento. Giuste le osservazioni sull'euro, da estendere a tutta la costruzione UE. Manca in Rizzo la percezione della rilevanza epocale dell'operazione migranti, malthusiana e meticciante e delle nuove tecnologie per l'atomizzazione e uniformizzazione sociale (linguistica e culturale). Purtroppo il voto per Rizzo non produce effetti data l'ontologica e inevitabile irrilevanza numerica.
La sua osservazione sull'irrilevanza numerica del PC di Rizzo è vera, ed è il mio cruccio. Per molto tempo, quando ho votato, ho dato un voto di nicchia alle formazioni della sinistra radicale. Un voto identitario che mi mettesse in pace con la mia coscienza, purtroppo, però, il giorno dopo le elezioni la politica continuava coi suoi intrallazzi come prima e la formazione politica per cui avevo votato continuava magari a dire cose giuste ma a essere sostanzialmente irrilevante riguardo agli effettivi cambiamenti. Oggi vorrei vedere qualche cambiamento politico reale che giovi al nostro paese, e di qui il mio cruccio elettorale.
RispondiEliminaPs.: Va da sé che il voto ai 5S non credo proprio di darlo, per le ragioni sopra esposte.
La vicenda di Montanari, fatte le dovute proporzioni, mi ricorda quella di Luigi Di Bella di circa 20 anni fa. Uno dei maggiori scienziati calunniato e ostacolato in tanti modi. Avevano impedito la vendita di farmaci, aumentato il prezzo di altri, e infine inscenato una sperimentazione falsa e vergognosa. Potete leggere la vicenda sul libro scritto dal suo adorabile figlio Adolfo: Luigi Di Bella Il Poeta della Scienza.
RispondiEliminaI nostri politici utilizzano una scienza senza coscienza,facendosi scudo della divinità scientifica.
Mario M
mario m. pone alla ribalta una vicenda sulla quale mi piacerebbe avere una valutazione da parte sua dott. grimaldi. avrà letto anche lei delle continue positive sperimentazioni che all'estero proseguono circa il metodo di bella. avrà sicuramente colto l'interesse della comunità scientifica verso questa cura che ha prodotto recenti studi e positive pubblicazioni su riviste scientifiche di livello, mettendo pertanto in ombra tutta l'analisi, la sperimentazione e la conseguente stroncatura avvenuta dalla bindi ministro della sanità di allora. 2 sono le richieste che ne scaturiscono: perché queste notizie vengono ignorate dal nostro sistema dell'informazione? e perché a livello sanitario all'estero il metodo di bella ha un proprio seguito?
RispondiEliminagrazie per una sua cortese analisi
mi spiace se forse il commento si discosta dall'articolo montanari..o forse no..
saluti
fred
Condivido l'articolo ma sul libricino Grillo Mannaro non riesco veramente a comprendere la sua non presa di posizione.Come si fa a definirla una " storia poco chiara nella quale è difficile attribuire precise responsabilità".
RispondiEliminaQuanto ai 5S secondo lei cosa sono andati a dire a Cernobbio e alla City di Londra ?
Cosa significa inserire nel programma L'abbattimento del 40% del debito pubblico ?
Non hanno capito nulla, nonostante gli incontri con Bagnai e Galloni ?
O hanno capito benissimo ....
Caro Fulvio,
RispondiEliminaUn argomento che non c'entra niente forse, ma rientra sempre nella camapagna contro il controllo dell'informazione. Sono stato bloccato su facebook per 24 ore da una cretina misandrica per via una mia reazione ad una sua aperta provocazione che durava da ieri sera con un commento "sei una cretina ignorante". In compenso ho dovuto sentirmi dire che sono uno psicopatico, mostro che difende i pedofili e gli stupratori (mettevo in dubbio la colpevolezza dei due carabinieri di Firenze ed ero cauto a chi chiedeva il letteralmente il rogo e la castrazione). Nessuno dei commenti incitandi all'odio e che mi riempivano di insulti e' stato rimosso. La tizia in esame mi aveva detto che lo avrebbe fatto e con mia sorpresa e' riuscita a farmi tacere. Allora mi chiedo se non e' il caso di denunciare Facebook come strumento di controllo delle opinioni e se lanciare la campagna per boicottare i social di quel tipo. Tanto servono a poco di mezzi alternativi come blog e siti vari ce ne sono. Io credo che cancellero' il mio account, tanto penso che chi voglia vedermi e parlarmi ha altri mezzi per farlo. E' solo una idea ma varrebbe l pena almeno pensarci.
Alex1@
RispondiEliminaCaro Alex, curioso, sta succedendo anche a me una che mi ha riempito di insulti - "sei più brutto della morte", "sei da vomito " - senza spiegarmi il perchè di tanta virulenza e minacciando di bloccarmi. Finora non mi sembra che sia successo. Come ci si accorge che si è stati bloccati? Ho il sospetto che si tratti di una campagna. Io però a FB non posso rinunciare, anche se so che è uno strumento di controllo e di censura: i miei articoli sono letti da migliaia di persone.
Anonimo@
RispondiEliminaQualcuno si aspetta da un giornalista di strada come me competenze universali. Lo ringrazio, ma davvero non sarebbe il caso che mi esprimessi sul Metodo Di Bella. Non ho i titoli. Posso solo dire che di Big Pharma e degli organismi sanitari sovranazionali va diffidato alla luce degli innumerevoli misfatti commessi e scoperti. Su Gatti-Montanari posso esprimermi con una certa conoscenza di causa perchè ne ho seguito i lavori, ho intervistato la Gatti, ho verificato sul campo i risultati della ricerca insieme a tantissimi altri.
Mi sono accorto al momento di scrivere un commento su tutt'altro argomento. Mi compare una finestra che mi dice che sono stato bloccato da pubblicare commenti e like perche' "non avrei rispettato la policy di facebook "evidenziandomi il commento contestato che e' stato rimosso. La cosa assurda e' che invece loro (erano due profili che si davano il cambio ed una rispondeva alle mie repliche per l'altra) possono pubblicare repliche e commenti su di me liberamente senza che io possa fare nulla. Credo che su alcuni temi si costituiscano gruppi organizzati di opinioni, spesso con profili poco usati e di nuova creazione. Fra l'altro ha detto che "faccio schifo come il maschio medio italiano" perche' facevo notare l'asimmetria della stampa nel caso di presunte o reali violenze fra i due sessi (l'uxoricida siciliana portata come un'eroina vendicatrice dei torti maschili da "Repubblica"). Ho anche portavo l'esempio di Girolimoni e della canzone di Ivan Graziani "maledette malelingue" per far riflettere sul moralismo a senso unico, riferito ai "centri antiviolenza" a tanta stampa ed a gruppi di opinione. Giu' insulti ed allusioni personali oltre a minacce di denunciarmi alla polizia. Per facebook tutto ok. Pazienza.
RispondiEliminami scusi dott. grimaldi ma certo non mi aspetto una sua cortese analisi scientifica sull'efficacia del metodo di bella, per i motivi che lei pure ha ammesso.
RispondiEliminacon rispetto
fred
Alex1@
RispondiEliminaGrfzie, Alex. Tira un'aria bruttissima. Effetto Boldrini.
Quello e' il vero "fascismo" di oggi, altre che casapound. Tanto piu' pericoloso perche' si ammanta di "democratico" (ed in effetti e' democratico nel senso che condiviso dalla maggioranza) e di "civile" e basato su assiomi che fanno presa su quelli che si pensano impegnati. Chi e' contro i 12 vaccini obbligatori va zittito come "pericoloso per la pubblica salute".
RispondiEliminaecco, io ho votato M5S proprio in solidarietà con i Professori Gatti e Montanari, più che per vera convinzione, in ogni caso ho scelto "chillo ch'ha fatto chiu' schifo a ronzjpmorgan". Non è vero che Noi Italiani siamo proprio gentiglionamente incoglioniti. Al seggio ho incontrato tanta gente istruita, coltivata, informata non su FB [uh guarda se a faccia libro aggiungo una I mi fa FBI] ma sui Blogs.Che Pazzarella non faccia il mattarellO e inciuci un govetecnico, fregandosene della Sovranità Costituzionale del Popolo. Non lo tollereremmo. M5S mai coi rafanielli PaP, LeU, Sorosiane chiagni e fotti con la finta kippah in testa alla Nadia Toaff…Un bel contratto tedesco con la Lega come una SrL, SpA e relativi referendum interni. Copiare quando l’idea è buona, migliorando, ove possibile. Niente male fu quella, rimangiata, della lepen che voleva tornare in possesso dell’oro francese “tuttora” a Fort knox per coniarsi à Paris l’€ che abbiamo comprato e pagato. Italiani ne hanno 2450 tonnellate.
RispondiEliminaCaro Fulvio la tua passione è commovente e le cose che scrivi mi risuonano dentro e trovano una forte eco tranne però quello che riguarda i Cinque Stelle. Come già scrissi una volta il M5s ha due anime che non si sono mai incontrate, quella dei Meetup, i gruppi che lavorano sul territorio, fatta di gente preparata e che si impegna con sincerità e quella della “Rete autoreferenziale” dei vertici che si sono chiusi nella cittadella creata da Casaleggio a difesa di un idea astratta della “democrazia diretta”, “partecipativa”, dove la “rete” solo virtualmente può “connettere” mentre in sostanza non fa che sostituirsi alla realtà viva dei territori facendo di quest'ultima l'esca per la trappola che deve catturare il consenso.
RispondiEliminaOra promettono di attuare quelle politiche neokeynesiane che potranno ridare ossigeno ad un paese in asfissia. Il fatto però è che
non si possono applicare politiche neokeynesiane, come dice di voler fare il M5S, e contemporaneamente permettere la libera circolazione dei capitali perché le prime cercheranno di ricostruire il patrimonio industriale mentre la seconda non farà che sottrarre alla nazione quel patrimonio. Tutte le politiche annunciate per sostenere lo stato sociale come il reddito di cittadinanza servono in realtà a stabilizzare il depauperamento in atto e non a rilanciare l’economia interna. Gli investimenti annunciati sono solo una maschera come dimostra l’apertura di Di Maio ai fondi di investimento della City che permetterà un attacco diretto al nostro patrimonio immobiliare. Con la promessa sburocratizzazione le banche potranno acquisire al 20-25% del loro valore gli immobili di aziende e le case di privati cittadini che sono indietro con il pagamento delle rate del mutuo. Un’altra questione ancora più rilevante è la riduzione del contante in circolazione, su cui il Movimento si è impegnato e a cui si oppose quando fu presentata in parlamento come proposta di legge. Sembra che con la riduzione del contante il valore legale della moneta pubblica sarà abolito e appaltato al 100 % ad un cartello di banche private che emetterà moneta elettronica che genera debito. Temo che i 5 Stelle puntino a una coalizione con il PD partito, come l'ALDE con cui cercarono un'alleanza, ultra liberista. purtroppo tutto ci dice che un'intera legislatura retta da 5S e PD renderà vano ogni futuro tentativo di fermare la svendita del nostro paese e istituzionalizzerà il passaggio del governo nelle dirette mani delle lobby finanziarie e delle multinazionali portando a un’americanizzazione del sistema di governo.
Salvatore Penzone@
RispondiEliminaCorri troppo, Salvatore e temo che la politica non si dovrebbe fare con pronostici e illazioni. Le contraddizioni ci sono, ma sempre meno gravi di ogni alternativa. Staremo a vedere quale delle due anime prevarrà.
@ Fulvio Grimaldi
RispondiEliminaImmagino che quando parli di illazioni tu ti riferisca alla possibile intesa con il PD, un’ipotesi però, e anche piuttosto plausibile visto i trascorsi che ho menzionato. Per il resto capisco la necessità di non chiudere le porte alla speranza che anche negli altri sia presente coerenza e affidabilità. Personalmente non giudico perché sono convinto che siamo tutti qui per imparare. La coerenza soprattutto necessaria all’equilibrio interno alla persona e insieme all’affidabilità necessario a quello dell’ambiente in cui si vive (emblematica è l'immagine del dipinto che hai inserito a capopagina). Le contraddizioni della politica in realtà sono il riflesso delle nostre contraddizioni, e non chiedono giudizi ma la testimonianza del semplice esempio.
Questo è tutto quello che possiamo fare, oltre ovviamente all’impegno costante a mettersi in gioco.