Seguito dell’articolo precedente
su Grecia, Troika, migranti e ipocriti
Ho appena appreso che una delle più valide, coraggiose e
utili manifestazioni del volontariato
greco, la Clinica autogestita di Helliniko ad Atene, è salva.
Opera da
quando è precipitata la crisi greca e con essa la sanità del paese, rimasta
privilegio di pochi, privata di fondi, personale, mezzi, in virtù dei
memorandum della Troika e della subalternità del governo Tsipras. Medici,
infermieri, farmacisti e volontari di varia professionalità si sono impegnati a
sopperire, per quanto possibile e con
l’aiuto di donatori anche stranieri, alle spaventose carenze della
sanità pubblica fornendo tutti i servizi clinici e farmacologici a un numero
incalcolabile di pazienti senza mezzi.
Ho
descritto questa situazione e lo straordinario lavoro di questi miei generosi
amici nel documentario “O la Troika o la Vita”.
A inizio
giugno agli operatori di Helliniko era stato intimato lo sgombero entro la fine
del mese onde consentire ai proprietari dei terreni di rientrarne in possesso
ai fini evidenti di una speculazione edilizia. Un soprassalto di coscienza del
governo ha impedito questo esito scandaloso e tragico per le migliaia di
persone soccorse. Agli eroici operatori di Helliniko verranno assicurati nuovi
spazi e nuove strutture. Una vittoria della Resistenza.
Chi
ne è in grado concorra a mantenere in vita questa grande espressione della
solidarietà umana che è, insieme, un’implacabile denuncia dell’assalto
criminale alla Grecia, al Sud d’Europa e del mondo, condotto dall’Europa delle
rapine bancarie, dello sfruttamento delle risorse umane ed economiche, della
distruzione dei patrimoni storici, del debito abusivo che arricchisce i
pochi e uccide i tanti, dell’arma nichilista delle migrazioni indotte,
dell’annientamento di sovranità e costituzioni e delle guerre di sterminio. http://www.mkiellinikou.org/en/2018/06/21/solidarity-is-the-strongest-weapon/
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La catastrofe della sanità e i suoi
eroi
Polixeni
Papalexi, farmacista con studi anche in Italia, mi ha fatto da guida nel
percorso attraverso l’ambulatorio Helliniko. I magazzini dei farmaci donati da
mezzo mondo, i reparti pediatrico, odontoiatrico, psicologico, radiologico,
ortopedico… la segretaria con migliaia di cartelle cliniche. Ha chiuso la sua
farmacia per impegnarsi nel volontariato a favore di chi, in Grecia, da
Bruxelles, Berlino, Francoforte e dal FMI è stato privato del diritto alla
salute, spesso al diritto alla vita, sempre al diritto alla dignità. Mi spiega
la sua scelta.
“In piazza Syntagma c’è un albero dipinto
di rosso: simboleggia il sangue di Dimitri, un mio collega farmacista che lì davanti
s’è sparato un colpo in testa. Ha lasciato una lettera al governo in cui ha
scritto che, essendo troppo vecchio per combattere in un paese tradito dai suoi
dirigenti, sconfitto, non voleva neanche più viverci.”
Abbiamo messo su questa cosa perché si
stava disfacendo l’intero sistema sanitario pubblico. C’era da coprire
medicalmente e farmacologicamente queste persone che morivano. Milioni non
poteva più permettersi cure e medicine. Sosteniamo anche col latte per i
bambini 350 famiglie al mese. Sono tantissimi i malati di cancro. Gli ospedali
non potevano offrire terapie perché le multinazionali vendevano i farmaci a
prezzi inarrivabili. Dilaga anche il consumo di psicofarmaci, siamo un popolo
in depressione collettiva…
..
La mia esperienza la metto al
servizio di gente che ha bisogno, è finita la storia del lucro, per tutti noi qui è una scelta di vita e,
nella Grecia di oggi, è una scelta profondamente politica…
Questa crisi è stata provocata
deliberatamente, sappiamo chi sono i responsabili. Ridurci a lavorare per mezzo
tozzo di pane, rubarci tutto. Ed è la stessa cosa che sta avvenendo piano piano
anche in Italia. La gente viene messa in condizione di non avere il tempo per
pensare più di tanto, perché deve sopravvivere- E questa è la cosa più tremenda,
secondo me.”
Non c’è
soltanto Helliniko con i suoi volontari. I medici ospedalieri, ridotti all’osso
dalla fuga dei cervelli – tanti giovani medici greci sono oggi in Germania - e dal negato turnover, sono straordinari,
lavorano in turni impossibili, sopperiscono alle infinite carenze umane e
materiali. Ho incontrato il Prof. Babis Zambakis, primario del Polo Oncologico
di Atene.
“Il memorandum della Troika ci ha
imposto di tagliare i costi di ogni cosa, farmaci, materiali, apparecchiature,
salari, il personale, tutto. Nel mio reparto l’età media dei medici è di 56
anni, il più anziano ne ha 69. I giovani se ne vanno tutti all’estero. L’UE ci
dice che nessuno di noi deve lavorare più di 48 ore, ma ora, con questa
riduzione dei numeri, lavoriamo volontariamente 60 ore alla settimana. Abbiamo
sempre più pazienti e sempre meno medici. Pensi
che si è costretti a operare pazienti
dopo 36 ore di lavoro ininterrotto. A volte questo è fatale, non solo per il
paziente….
Negli anni passati noi greci eravamo
al traino degli eventi, Ora ci hanno posto in testa agli eventi. Siamo l’esperimento
e a voi toccherà dopo di noi….
Certo potremmo tutti andare nel
privato, c’è ancora qualcuno che ha i mezzi per curarsi a livelli alti.
Potresti farti pagare riccamente, ma a me questo fa senso. Non si diventa
medici per farsi rifilare dei soldi….
Il futuro? Nessun futuro. Nel mio
reparto ci dovrebbero essere 11 dottorandi. Ne ho solo due. Quando avranno
fatto gli esami di specializzazione non ne avrò più nessuno…. Se vogliamo avere
un futuro, dobbiamo dare lavoro ai nostri figli. Ho un figlio, voglio che
lavori in Grecia, vogliamo stare qua. Non perché sarei un nazionalista. Credo
che ognuno debba vivere e contribuire al paese in cui è nato”,
Come mai non escono più' i commenti?
RispondiEliminaScusate l'argomento che non c'entra niente con l'eroica resistenza degli ateniesi alla Troika.
RispondiEliminaPensate che i giornali mainstream potrebbero mai concedere nei titoli una giustificazione simile in una situazione a sessi invertiti? Nella migliore delle ipotesi si parlerebbe di castrazione chimica e leggi "di genere" ancor piu' dure.
https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/18_giugno_26/professoressa-lacrime-innamorata-errore-solo-ora-mi-rendo-conto-aed45956-790a-11e8-8
Ultima della rubrica postfemminista "la 27 ora": Come si permette un uomodi spiegare alle giovani donne, esseri a lui superiori per intelligenza e sensibilita'? Coniato un nuovo termine per lapropaganda misandrica, "mansplanning".
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