“La pace è guerra, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza” (George Orwell “1984”, la neolingua Socing). E quella di Trump, Guaidò e Abrams è democrazia (Sergio Mattarella).
In piena temperie rivoluzionaria, nel 1837, H.C. Andersen, scrittore danese che quelle temperie esprimeva in fiabe, scrisse “I vestiti nuovi dell’imperatore”. Che non erano né nuovi, né vestiti, ma un nulla confezionato da astuti ed eversivi sarti per fregare un imperatore, narciso fino all’idiozia, e un suo popolo, servile fino all’autolobotomia. Ma siccome l’inganno funziona solo da una certa età in poi, in mezzo alla folla osannante dove si panoveggiava il sovrano, un bambinello dalle facoltà intatte perchè non leggeva giornali, non vedeva tv ed era sfuggito alla Boldrini, esclamò “il re è nudo!”. Le scaglie mediatiche caddero dagli occhi del popolo che, fattosi cosciente della realtà, cioè populista e anche sovranista al posto del sovrano, diede il via alla rivoluzione. Che, infatti, via via, dagli anni ’30, nel 1848, nel 1870, si sarebbe diffuso tra un bel po’ di popolo.
Qui l’imperatore è riapparso vestito di panni democratici inesistenti, ma
vistigli addosso, inconfutabile sicurezza, da vassalli, cortigiani,
gazzettieri, augusti padri di patrie e padri spirituali futuribili santi. Tutti
altrettanto ignudi, ma che nel giurare di vedere vestito l’imperatore,
pensavano di convincere anche i loro di sudditi
a vederli adornati di porpore e zibellini. E ci riuscivano, sempre
sorretti da banditori e scriba, illusionisti e saltimbanchi, e, con particolare
efficacia, da coloro che affermavano di vestire gli ignudi per vocazione e
professione: sinistri, Ong, Zanotelli, Ciotti, Strada, Comitati Pace, curdi,
Peacelink, chierici vari. Finchè
Bolsonaro non affoga nell’Atlantico barconi con venezuelani in fuga dal golpe
amerikano, in America Latina va tutto bene.
C’è voluto uno, bambino al pari di quello di Andersen, ma con i capelli
bianchi e la chitarra, artista come tutti i bambini prima di una certa età, a
gridare di nuovo e con tutta la forza della sua musica, una voce più augusta,
eletta e santa di qualsiasi bonzo, padre della patria o padre spirituale: “IL
RE E’ NUDO!”.
E non è stato neanche tanto originale, giacchè non ha che ripreso il
grido di milioni, dal Venezuela ai popoli latinoamericani, africani, asiatici,
pentoloni a pressione su cui si affannano a tenere il coperchio coloro che
vedono sete, damaschi e broccati addosso ai furfanti. Originale forse no, ma
coraggioso e temerario, visto quel che
succede a chi dà del golpista ai golpisti, o rifiuta di suonare in Israele.
E’ Roger Waters, dei Pink Floyd, gruppo che ha inciso nella carne
dell’Occidente le colpe dei suoi criminali e la bellezza e la forza delle sue
vittime, ad aver lanciato quel grido, ad aver ripreso quello che i gabbatori
tentavano di ricacciare in gola ai venezuelani (vedi https://youtu.be/Vb_NDQpYyXc). E’ il grido di un solo uomo, ma se vi arriva alle
orecchie, vi dissolverà frastuoni, schiamazzi e cacofonie di ogni genere e fonte, pure quelle che in
questi giorni vi arrivano dall’arma di distrazione di massa delle ugole,
unificate dal ruffiano e dall’inane, della kermesse di Sanremo (fatta eccezione
per Daniele Silvestri e Rancore).
Una voce laterale, di quelle che seminano verità definite fake news dagli specialisti di fake news, il sito l’Antidiplomatico,
lo ha fatto arrivare tra noi. Tra noi, smarriti, che vediamo le nudità dove
sono e ci chiediamo, davanti a un golpe che più golpe di tutti quelli che
sempre lo stesso paese, sempre sostenuto dagli stessi accecati dal bagliore di
vesti inesistenti, va praticando da secoli, in che civiltà occidentale vivessimo,
quale UE ci riunisse nel nome della democrazia e dell’autodeterminazione dei
popoli, quale diritto internazionale e costituzionale garantisse noi e i
cittadini in Venezuela e ovunque, che razza di informazione ci venisse
propinata, quali capi di Stato conducessero il nostro paese e dove, quali padri
spirituali ci indicassero la via del giusto e del bene.
Uno dei penultimi di questa serie, il custode primo della Costituzione,
ci invita, “senza incertezze ed
esitazioni”, ad assumerci la nostra responsabilità “per l’autentica democrazia” (Guaidò, Trump ed Elliot Abrams) e “contro la violenza della forza” (Maduro
e quelli che vedete nel video). Apprezzabile coerenza: ai tempi dei suoi bombardamenti sulla Serbia era ministro della sedicente Difesa. Il più sommo di tutti, poi, impegnato negli
Emirati Arabi, accanto all’altro monarca assoluto, a convincerci che è cosa
santa e buona tacere su quanto l’altro fa inYemen e anche a buona parte dei
propri sudditi, scontenti dei ceppi alle mani nel regno delle mille e una
notte, anche lui ha scatenato le proprie truppe in tonaca e zucchetto rosso a
fianco del “popolo venezuelano che soffre”.
Soffre insieme a Guaidò, Trump ed Elliot Abrams. Di quest’ultimo, eccellenza
del consorzio neocon a zanne sguainate e del PNAC, programma per il Nuovo
Secolo Americano, pianificato in vista dell’operazione Torri Gemelle, si dirà
dopo.
E se dovessimo rassegnarci a trovare conforto tra coloro che, pur non
prostrandosi ai piedi dei terminator, gente che solo dai propri mercenari
tagliagole dovrebbe essere applaudita, accetta il dileggio e la calunnia contro Maduro, come prima contro Gheddafi,
Assad, Saddam, Fidel, Lumumba, Ho Ci Minh, Sankara, Mossadeqh…tanti altri, puniti
per aver denunciato le nudità dell’imperatore, ebbene affideremo vita e
coscienza alle mani di Ponzio Pilato. E all’acqua sporca della sua bacinella.
Ora l’imperatore ha messo il Venezuela nelle mani di Elliot Abrams. Come
prima, altri imperatori, nudi e orrendi alla vista quanto questo, gli avevano
affidato Guatemala, Salvador, Nicaragua. Quei popoli che ancora faticano a riemergere dall’oceano di sangue in cui
questo inviato di Washington li ha annegati (anche perchè qualcuno, tipo “il
manifesto” nel caso del Nicaragua, si ostina a respingerli sotto. E non c’è Ong
al mondo che si muova a salvarli…).
Di famiglia newyorkese ebraica, al servizio di Reagan, H.Bush, W.Bush,
Trump, in coppia con il gemello del colonialismo all’americana, John
Negroponte, promossi e vezzeggiati
dall’ANPAC, l’onnipotente lobby israeliana negli Usa, hanno inventato e
gestito,da ambasciatori, consiglieri della Sicurezza Nazionale, addirittura,
capi del dipartimento di Diritti Umani, gli squadroni della morte di Centroamerica
e poi Iraq. Si entrava nei villaggi, si riuniva la popolazione della zona , si
passavano per le armi tutti, si stupravano le donne, si impiccavano i bambini e
si bruciava tutto il resto. Tipo mille indigeni ammazzati a El Mozote,
Salvador, in un colpo solo. Poi condannato per aver mentito al Congresso sui
crimini ordinatigli da Reagan. Graziato da Bush, ricuperato da Obama.
Lo sanno i capi di Stato e di governo che affilano la sega elettrica di
Abrams per la prossima missione in Venezuela?
Per ricordarglielo non posso pubblicare nessuna immagine dei successi di
Abrams e Negroponte (datore di lavoro di Giulio Regeni nel 2013-14). Quelle
degli impiccati e massacrati dal
maresciallo Graziani in Libia, pur pubblicati mille volte in libri, saggi, documentari
e in Google, Facebook me li ha rimossi dal post “Giornata della memoria”.
Avrebbero turbato qualche sensibilità. Dei padri della patria e dei padri
spirituali, immagino.
La parola a Roger Waters.
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Da l’antidiplomatico
«Lasciate in pace il popolo
venezuelano», Rogers Waters chiama alla mobilitazione contro il golpe in
Venezuela
Contro il golpe in Venezuela scende in campo
una vera e propria icona della musica mondiale. Il musicista ed ex membro del
gruppo britannico Pink Floyd, Roger Waters, ha fatto appello alla mobitazione
per protestare contro le aggressioni degli Stati Uniti (USA) nei confronti del
governo e del popolo della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Attraverso il suo account Twitter, Waters ha
lanciato una mobilitazione di fronte alla missione diplomatica degli Stati
Uniti presso le Nazioni Unite (ONU) per questo lunedì 4 febbraio.
A note from Roger:
THIS IS TODAY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
STOP THIS LATEST US INSANITY, LEAVE THE VENEZUELAN PEOPLE ALONE. THEY HAVE A REAL DEMOCRACY, STOP TRYING TO DESTROY IT SO THE 1% CAN PLUNDER THEIR OIL.
US HANDS OFF #VENEZUELA! #NICOLASMADURO #STOPTRUMPSCOUPINVENEZUELA
THIS IS TODAY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
STOP THIS LATEST US INSANITY, LEAVE THE VENEZUELAN PEOPLE ALONE. THEY HAVE A REAL DEMOCRACY, STOP TRYING TO DESTROY IT SO THE 1% CAN PLUNDER THEIR OIL.
US HANDS OFF #VENEZUELA! #NICOLASMADURO #STOPTRUMPSCOUPINVENEZUELA
Waters ha condannato le minacce degli
Stati Uniti e ricordato che in Venezuela vige un sistema democratico:
"Hanno una vera democrazia, fermano il tentativo di distruggere un paese
solo affinché l'1% (i ricchi) possa appropriarsi del loro petrolio”.
«Lasciate in pace il popolo venezuelano», è il
messaggio del musicista britannico.
L'ex leader dei Pink Floyd ha anche promosso
degli hashtag #USHANDSOFF #VENEZUELA! (US Hands off Venezuela),
#STOPTRUMPSCOUPINVENEZUELA (Stop al colpo di Stato di Trump contro il
Venezuela).
Attraverso i suoi canali social, l'artista ha
mostrato solidarietà verso le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani in
tutto il mondo.
In questo modo, Waters è riconosciuto non solo
per le sue canzoni, ma anche per essere un attivista politico. Ha inoltre
mostrato solidarietà con la causa palestinese e ha promosso campagne per evitare
che band e artisti non si recassero a suonare in Israele.
Grazie...mi commuovo il suo costante sincere e onesto impegno...leggere i suoi articoli ha risvegliato in me la speranza che di giorno in giorno andava spegnandosi...Che gioia...
RispondiEliminaFatti sfruttare o fatti sterminare. Questa è la loro infame legge.
RispondiEliminaMaxx
dato che ha citato l'antidiplomatico,se ancora non l'avesse fatto,la prego di leggere l'intervista fatta al prof.vasapollo conoscitore profondo del venezuela.mi lasci dire che ogni suo articolo è una sorgentedi speranza per tutti coloro che stanno al fianco dei popoli eroici che si stanno sacrificando in nome della loro libertà e indipendenza,saluti
RispondiEliminaMario38@
RispondiEliminaGrazie, ma non mi fido di Vasapollo. Lo conosco troppo bene, da troppi anni.
Buongiorno gentile Grimaldi,
RispondiEliminapotrebbe ricordarmi se ha scritto qualcosa sulla vicenda Regeni e dove io possa recuperarlo? La ringrazio per la luce che getta su tante vicende che altrimenti rimarrebbero nascoste.
Anch'io sono molto interessata a quello che puoi aver scritto sulla vicenda Regeni, se puoi dare un riferimento.
EliminaSempre più servì...
RispondiEliminahttps://www.lastampa.it/2019/02/07/economia/a-rischio-i-nostri-dati-il-governo-mette-al-bando-huawei-e-zte-per-il-g-VRrXU8HLgWWZfqvdNsIWSO/pagina.html
Laura
Alessandra Pillosu@
RispondiEliminaSe scorre la serie dei miei articoli su questo blog troverà ampi riferimenti alla vicenda Regeni. IN ogni modo, a giorni pubblicherò un nuovo post, intitolato Lettera Aperta a Roberto Fico in cui tornerò sull'argomento. Veda anche in google "Regeni-Il Giornale".
Qualche mese fa Waters si è espresso senza giri di parole anche sui white helmets
RispondiElimina@Anonimo: verissimo, ha sconfessato pubblicamente i white helmets che pretendevano di salire sul suo palco, forse per fare la loro omelia. Oltre che un grande compositore, anche un uomo coraggioso e rispettoso della verita', senza paura di andare controcorrente. Ne avessimo di tanti come lui in Italia.
RispondiEliminaUnknown@
RispondiEliminaBasta scorrere nel blog la colonna dei miei post. Comunque ci tornerò sopra prossimamente in una lettera aperta a Roberto Fico.