Qualcuno era 5 Stelle perché erano per l’ambiente. Qualcuno era 5 Stelle perché erano onesti in
un mondo di ladri. Qualcuno era 5 Stelle perchè tutti gli altri mentivano.
Perché sul territorio a lottare c’erano rimasti solo loro. Perché Grillo era
matto come un cavallo e saggio come un oracolo greco. Perché Di Battista
assomigliava al Che Guevara in forma e contenuto. Perché tutti coloro con i quali
aveva sperato, o addirittura combattuto, erano tornati a casa o si erano fatti
lacchè dei signori. Perchè gli argomenti di Di Maio, Taverna, Bonafede, Di Battista, radevano al suolo quelli di Repubblica. Qualcuno era 5 Stelle perché ci avrebbero fatto uscire
dalla caserma e strappato di dosso la divisa Nato. Perché avrebbero tagliato
gli artigli agli avvoltoi che ci avevano rinchiuso nella gabbia UE e strozzato
con l’euro. Qualcuno era 5 Stelle perché a sinistra non c’erano che detriti
spiaggiati, al centro una bolla di nulla e a destra tutti gli altri.
Qualcuno era 5 Stelle perché,
scavando una via di fuga dalla discarica, aveva visto qualcosa di integro e di
pulito da farci la casa per i suoi figli.
Decreto Sicurezza Bis, contro la tratta o contro l’Italia?
A scanso di equivoci, mettiamo
subito in chiaro una cosa: a me il decreto Sicurezza Bis va benissimo per
quanto riguarda, con rispetto e a dispetto del guru sul Colle, ogni singolo
provvedimento punitivo nei confronti di coloro, al soldo e nell’interesse dei
dominanti che rubano all’Africa la sua gente per farne schiavi loro e mine
vaganti tra noi. Ne avessi avuto modo, siccome l’Africa e altri Sud li conosco e
chi da secoli li depreda pure, avrei previsto lo ius soli per tutti i partecipi della tratta, dopo averli collocati
e naturalizzati nel deserto del Sahara: chi sradica, chi spedisce, chi riceve
su appuntamento ciarlando di “salvataggio” e chi accoglie e ci fa la grana..
Ma è un altro il punto del decreto
di colui che, a scapito di ogni tentativo di imitazione, sta a Mussolini come
la sua pancia sta a quella del Duce. E’ quello di cui i media, capeggiati dalla
bacheca italiana dello Stato Profondo Usa - quella che ottunde i sensi di
qualche residuo lettore con la testatina “quotidiano comunista” - non hanno esalato una parola (Il
“manifesto”, pifferaio ancora di qualche sorcetto, ha dovuto ricuperare tre
giorni dopo con un colonnino). E neppure il declamatore dal Colle, che, alla
giaculatoria sui deportati da “salvare” (reclutare) in mare, si è limitato ad
aggiungere che non è carino sbattere in galera un signore che al funzionario
pubblico ricordi “Lei non sa chi sono io!”. E figuratevi se il missionario in
saio, Zanotelli, o sua Santità in bianco, o Ciotti, o Strada, insomma le
eccellenze della bontà, impegnati come sono a cospargere di cenere le teste
degli italiani razzisti e xenofobi e a cingere di aureole le Carole e i
Casarini, potevano sprecare attimi a occuparsi di un paese in procinto di
passare da carcere neoliberista a cielo aperto a carcere salviniano a cielo
chiuso.
Cosa ci hanno nascosto, i sinistri, del decreto bis?
Salvini ha aperto la crisi una volta
avviato nei sondaggi al 40% e sicuro di
farcela per un governo pseudosovranista assieme alla signora che invoca il
blocco navale alla Libia (non male, eviterebbe i rifornimenti di Erdogan ai
jihadisti di Tripoli e Misurata, lì sostenuti dai nostri 500 militari). L’ha
aperta – e giuro che non è un caso – immediatamente dopo essersi messo in tasca
il Sicurezza Bis. Un decreto che, nella parte con discrezione occultata dal
“manifesto” e altri, dopo aver finto di prendersela con i negrieri, fa fare al
nostro paese il taglio del nastro dello
Stato di Polizia.
Quella che se manifesti e protesti
vali una rapina a mano armata. Quella che se ti “travisi” con un fazzoletto su
naso e bocca per non farti stendere dal gas bellico CS, finisci al gabbio fino
a 4 anni. Se con uno striscione di tela ti proteggi da mazze di ferro coperte
di gomma, sei violento, minaccioso e resistente a pubblico ufficiale. Hai il
casco in testa per non fartelo fracassare, ti becchi 3 anni e una multa da
6.000 euro, se tiri un fumogeno per non farti travolgere dal blindato, sono 4
anni. Se minacci un corpo politico pittando “merda” su un suo manifesto, o
facendo la linguaccia in un selfie con Salvini, la pena aumenta. Se spacchi una
finestra ai bravi banchieri di Etruria che ti hanno fottuto i risparmi di una
vita, sempre 5 anni possono essere. Sia Netaniahu, sia Obama che aveva fatto
della polizia Usa un corpo da ridicolizzare non si sa se più i Marines o la
Gestapo, sia la salma del guardasigilli fascista Rocco, si contorcono di invidia.
Crisi a Ferragosto? Come vincere la lotteria di capodanno
Dice, ma come, una crisi ad agosto?
Sconcerto, disorientamento, parlamentari che rischiano di tornare a casa senza
la pensione d’oro, opinione pubblica perplessa e magari anche un po’ stufa di
dover mobilitare opinioni e scelte quando il pedalò, la gita a Londra, la
polenta al capriolo, o la deantropizzazione delle grandi città, l’avevano fatta
sprofondare in una dolce atarassia?
Vuoi mettere con quello che la Lega,
i suoi soci, i finti oppositori, i pupari a Washington, Wall Street,
Francoforte,Bruxelles e, nel loro piccolo, al 30 di Viale Astronomia
(Confindustria) e al 25 di Corso d’Italia (Landini), incamerano con la rottura
del famoso “argine” che i 5 Stelle dicevano di essere rispetto alle esondazioni
dai bassifondi con cui i soci di governo alluvionavano l’Italia? Tav, Tap, Ilva
immune, cantieri sbloccati, trivelle onda su onda e zolla su zolla, Grandi
Opere tra una voragine e l’altra della penisola, Confindustria amica, sindacati
complici, Nato, Usa e Israele garanti (hanno voglia, i concorrenti al ruolo di
sguatteri del padrone, di inventarsi un Russiagate alla cassouela!), e, last but not least, le autonomie salvate
in tutta la loro nefandezza: la frantumazione dell’Italia, con il Nord che si
arricchisce succhiando soldi al Sud e pulendo la bottega ai tedeschi e le menti
e braccia del Sud che vanno ad arricchire coloro cui il Nord pulisce la
bottega.
Il tutto nella splendida cornice
della Flat Tax che ci permetterà di correggere una diseguaglianza sociale
troppo equa, tanto che oggi vede il 20% più povero con ben lo 0,09% della
ricchezza nazionale e il 20% più ricco con appena il 67%.
Il bottino dei padroni
E poi, ancora più appetitoso, ciò
che verrà sventato! 350 poltrone, nel parlamento più affollato e costoso del
mondo, salvate. Salario minimo rimesso al consociativismo sindacato-padroni, soldi e diritti che erano finiti al basso (reddito
di cittadinanza, decreto dignità) che ritornano in alto, legge spazzacorrotti
rivisitata a favore dei corrotti, riforma della giustizia, a partire dalla
prescrizione bloccata, a protezione dei colletti bianchi, una magistratura già
ampiamente corrotta messa al servizio dell’esecutivo, un capo dello Stato
scelto tra Siri e Borghezio, una TV, già bell’e infettata, in cui Salvini passi
dal 30% dello spazio all’80%, l’eredità morale, estetica, giuridica, culturale
di Berlusconi vernacolizzata in sagra leopoldina da Renzi, sublimata da Salvini
in gnam gnam di nutella, panzoni allietati da cubiste in spiaggia, lacrimucce di commozione sul figlioletto in acquamoto della
polizia. E, soprattutto, fuori dallo stagno melmoso del mafiastato quegli ircocervi a 5 stelle che, conoscendo
Fabrizio De Andrè, vi avevano fatto fiorire candide ninfee: i ministri 5 Stelle
dell’Ambiente, della Giustizia, della Salute, dei rapporti col parlamento e, al
netto dei traccheggi, quello dei Trasporti, almeno nella prima fase. E pure la
Trenta, se pensiamo alla Pinotti, o a La Russa.
Abbiamo detto delle mirabilia di una
Lega al governo che, oltre a picconare legalità, linguaggio, territori, buona
educazione, non ha combinato assolutamente nulla, salvo sbraitare panzane
votogeniche, come quelle Cinquecento che, dagli altoparlanti sul tetto,
chiamano a vedere i saltimbanchi e le
capre a due teste del Circo di Rotolino: venghino, signori, venghino. Dei 20
provvedimenti passati, 18 sono di paternità 5 Stelle. E sono quelli di valenza sociale, ambientale, legale
che hanno fatto avere al governo Conte un consenso che non si ricorda dagli anni ’70. Gli anni in cui fabbrica,
scuola, università, sanità, casa, territorio, morale cambiarono in meglio sotto
la pressione dei caschi, delle bandiere e rispettive aste, delle bocce, del
pensiero, degli scioperi, delle occupazioni sui salvinisti e finti sinistri di
allora.
Costi benefici
E allora facciamolo anche qui, molto
sommariamente, il calcolo costi-benefici dei pentastellati al governo. E che
possa essere, mica come quello sul Tav, fatto e buttato, un
riferimento-avvertimento granitico per tutti coloro che ancora credono che dal
letame italiota dal quale sono fioriti i 5 Stelle, scendano nel terreno sano e
fertile radici non estirpabili. Radici di una nuova fioritura, più robusta.
Benefici: tutte le misure prese sul
piano sociale, giuridico e ambientale, mai viste in passato. L’integrità morale
e legale a fronte di partner e oppositori inquinati peggio del Golfo del
Messico all’epoca dell’esplosione della piattaforma BP. La qualità della
maggior parte dei suoi ministri, eccelsi rispetto alla cialtroneria che li ha
preceduti.
Costi, eminentemente attribuibili a un
Di Maio inadeguato all’onere e onore della pletora di cariche assunte. Succube
dell’energumeno paraculo e guitto col quale qualsiasi persona perbene non
prenderebbe neanche un caffè, privo di cultura generale e dell’intelligenza che
ne discende, ignaro di geopolitica, perenne mediatore al ribasso, copione
perfino delle peggiori volgarità opportunistiche (bacio a San Gennaro,
fotoservizio con la fidanzata sull’orrendo “Chi”,
invocazione di ergastoli, acconciatura alla Nainggolan), verticismo
sterilizzante la creatività del MoVimento (io, io, io…) e relativa arroganza
insipiente nei confronti di dissidenti e divergenti. Poi, alla faccia di una
stramaggioranza parlamentare, cedimenti al fronte unito della devastazione
affaristica malavitosa, falsamente giustificati come indispensabili, su Tav,
Tap, Ilva, passante di Bologna, sottopassante di Firenze, Brescia-Padova, il
rientro scandaloso dei Benetton in Alitalia, una politica estera dalle grandi
promesse di alternativa, ripiegata sulle più logore e perniciose posizioni euro-atlanto-sioniste.
E, peccato mortale imperdonabile nei secoli: il voto che ha salvato dalla
spinta dalla torre la dama Bilderberg, falco dell’austerity, vergine di
Norimberga per la Grecia, turbo militarista neoliberista globalista, Ursula von
der Leyen.
Vorrei sapere in quale paese, Stato,
condominio, bocciofila, uno che ha ridotto il consenso a metà in 18 mesi (nel
caso 6, dico sei, milioni di voti), resterebbe al suo posto, confermato da uno
0,000 1% dei suoi iscritti ed elettori.
Ma c’è di peggio. C’è chi al cazzaro
verde vorrebbe opporre ora, in sostituzione del cravattino di Pomigliano, il
cazzaro rosa, quello che l’abito lo porta meglio, fa l’avvocato ed è Si Tav, Si
Guaidò, Si UE, Sì neoliberismo, magari con un bel sì anche a Zingaretti e
Renzi. Chi è che diceva “piove sul bagnato”?
Con tutto ciò, il M5S esce da questo
anno e mezzo di governo, meglio, non solo dell’ennesimo ciarlatano sbruffone,
ma di almeno una dozzina di governi precedenti. E anche il da me bistrattato Di
Maio ci ha messo del suo. Rimarrebbe da chiedersi come sarebbe stato questo
rapporto costi-benefici se le sedicenti forze centrosinistre, di sinistra, di
sinistra radicale, che ora ululano alla minaccia di un Salvini nazifascista,
pompato fino a ieri a discapito dei 5 Stelle, avessero rafforzato il famoso “argine”
giallo contro la deriva verde, anziché fare di tutto per demolirlo?
Quello che ora si prospetta, al di
là di tutti gli arzigogoli messi in campo da analisti, commentatori, svisceratori
di scenari, non è altro che l’istituzionalizzazione di quanto il sistema, l’élite,
l’establishment, Bilderberg, perseguono nella loro corsa alla normalizzazione
mondiale. L’antipasto l’abbiamo consumato nel voto sul Tav, chiave di volta
emblematica di un futuro o dell’altro, quando hanno votato tutti insieme contro
i soli 5 Stelle, Lega, PD, FI, FdI. E’ l’unità di base che, domani sul
palcoscenico della democrazia capitalista, si affronteranno come Orlando e
Rinaldo nel teatrino dei pupi, rimimando il caro bipolarismo PD-Lega, nel quale
i dominanti controllano entrambi i finti contendenti, impegnati a spartirsi le
spoglie e tenere fuori chi non gioca quella partita.
Il Grillo fuori dal vaso
Qualcuno era No Tav perché aveva una certa storia alle
spalle. Qualcuno era No Tav perché No Tav significa vita, giustizia, umanità,
libertà, sovranità, patria. Qualcuno era No Tav prima di essere 5 Stelle ed è
diventato 5 Stelle perché erano No Tav. Qualcuno è ancora No Tav.
Se Grillo si limita a palcoscenici
da cui inveire contro la plastica e non si permette mai più di insultare
Alberto Perino, il migliore dei migliori della Val di Susa, un signore di una
certa età, ma che non ne subisce le conseguenze come il guru di S.Ilario, e che
sulle barricate ci vive da trent’anni a questa parte; se Di Maio fa un passo di
lato, che so, a fare il sindaco di Pomigliano d’Arco e il MoVimento riesce a
ricuperare la sua identità, a darsi un’organizzazione e una strategia, conseguenze
possibili solo di una dialettica orizzontale, a valorizzare le capacità e le
qualità di figure fin qui tenute fuori dal cono di luce sul “capo”, questa
prospettiva da “tramonto dell’Occidente” potrebbe anche cambiare. Se non subito,
dopo un po’ della vecchia opposizione. Altro non c’è, a meno di dar retta ai
solipsismi di Fratoianni e a credere in un PD veltronizzato che si pitta di
verde. Quel Veltroni che nell’ultima notte da sindaco regalò un milione di
metri cubi ai cementificatori e palazzinari. E quello Zingaretti che ha appena
emanato una legge regionale che permetterà ai Caltagirone di ogni risma di
sventrare il centro storico di Roma e colmarlo di modernità. Talmente verdi da
aver appena votato il Tav, 15 anni di bombe al CO2 (almeno 10 milioni di
tonnellate), attacco singolo all’ambiente e al clima come neanche Catone a
Cartagine.
Chiudo con la stampella gesuitica
dei generali argentini che, abbandonati un attimo i naufraghi in mare, si è
messo alla testa dei recenti eventi proclamando che i governi sovranisti
portano alle guerre. Mai visti quegli altri che di guerre ne fanno come pettinarsi
il ciuffo giallo, o lisciarsi la pelle nera. Del resto sono i russi che
interferiscono nelle nostre cose, mica gli Usa, l’UE, la Nato, la Merkel,
Macron, Soros, il Vaticano….
Ciao Fulvio .
RispondiEliminaPrima di tutto vorrei ringraziare il Santo Padre per le Sue parole .Infatti , credevo di avere assistito al genocidio di Iracheni , Libici , Serbi , Siriani ,Afghani .E invece mi sono sbagliato , era solo un terribile incubo .Grazie al Santo Padre ho realizzato che nessun governo globalista , quindi ispirato dalla Divina Provvidenza , avrebbe mai potuto aver causato simili atrocita ‘ .Solo fiori ed opere di bene .
Adesso che finalmente mi sono svegliato , so che dovro’ avere timore solo degli 8 milioni di salamelle salviniane e della temibile flotta di motovedette della guardia di finanza .
A proposito della politica interna , sono d’accordo sulla tua analisi sull’operato del governo gialloverde .Non lo sono per quanto riguarda la Lega .Mi spiego meglio : non ritengo assolutamente che questa e Salvini godano dell’appoggio dei poteri forti . Anzi , prevedo che i poteri forti faranno di tutto per prendere due piccioni con una fava : distruggere le ambizioni leghiste contemporaneamente a quel che resta del movimentismo 5 stelle , per relegarla al ruolo di una Dc di sinistra bene arroccata nei feudi meridionali e ben integrata all’ interno di una Grosse Koalition , che vada da Che Guevara a Madre Teresa , dal Pd alla Bonino forse perfino con la benevolenza , se non del suo partito ormai in rovina , con l’appoggio strategico dei media del Vecchio Satiro ,ad Avvenire ed Osservatore Romano .
La Lega con l’ Uomo Nero Salvini e’ perfetta per impersonare il ruolo del cattivo , che ormai e’ l’unico modo per spingere la gente a mandare giu’ rospi del calibro di Macron .Salvini e’ da manuale per mettere d’ accordo una maggioranza composita . Le suorine di Bergoglio e gli utili idioti delle deportazioni perche’ razzista , i piddini perche’ e’ l’ennesimo passatodilipercaso che li ha scippati della vittoria che loro ritengono gli spetti per diritto naturale , i 5stelle perche’ ha tradito la loro ingenuita’ e la loro pochezza , i seguaci del Vecchio Satiro perche’ ha fatto ( o voleva , o vorrebbe ) fare le scarpe al Vecchio Satiro , i Saviani WuMinghi gli Zori e i Fratoianni perche’ finalmente c’e’ qualcuno che li faccia giocare a partigiani contro nazifascisti ( col vantaggio che l’unico rischio che corrono e’ la fiatata alcolica alla Superciuk , birra e salamella , da dietro la consolle da DJ ), i grandi giornali economici possono salire in cattedra contro giganti del pensiero come Borghi&Bagnai .Come se non bastasse , l’ ombra dei rubli di Putin.E chissa’ quante altre inchieste giudiziarie di qui alle elezioni.E poi e’ rozzo ,e’ ignorante , e’ un cazzaro .Uno cosi’ ,se non c’era , se lo dovevano inventare .
Dovesse poi , per battere questa Invincibile Armada di cartone dell’ Uomo Nero , suo malgrado , obtorto collo , spinto dal pericolo per la democrazia e la stabilita’ dell’ Europa , costretto dagli eventi e per senso di responsabilita’ , magari anche da qualche attacco allo spread che terrorizzi i tanti leghisti colla voce grossa al bar ma col culino stretto in privato per i propri soldini , ebbene dovesse palesarsi un Drago Nero , allora signori miei la Restaurazione dopo un 1789 all’ amatriciana , sarebbe bell’e servita .
E se il 1789 era falso , all’amatriciana .La Restaurazione no .Sarebbe vera .Eccome .
Targata BCE , UE , FMI , Nato ,Bildenberg , Soros .Tutti assetati di vendetta .
Luca .
Luca@
RispondiEliminaOttimo Luca, forse mi sbaglio, ma ho l'impressione che il terzo capoverso del tuo commento si contraddica con il primo.
Tutto quello che la Lega sbraita su Eu e migranti è fuffa. Fuffa non è la complicità con chi ruba, devasta, mafizza, seccede e spacca la nazione, obbedisce a Washington e Tel Aviv. Perciò Salvini, il fumo e Giorgetti l'arrosto sono di sistema.
Caro Fulvio ,
RispondiEliminapurtroppo ,piu’ o meno spudoratamente ,chiunque voglia governare questa colonia deve obbedire ai padroni di Washington e Tel Aviv .C’e’ poco da essere ottimisti in tal senso .
Qualche velleita’ di rivolta e’ concessa solo nei confronti di Berlino , che pero’ dispone di mezzi bastevoli per riportarci sulla dritta via .Arlecchino servitor di due padroni ...
Su Giorgetti mi hai letto nel pensiero , volevo farvi riferimento ma avevo gia’ messa tanta carne al fuoco anche senza il Mazarino ,troppa importanza , diciamo il Gianni Letta della lega .Verissimo , anche la lega e’ di sistema come d’altronde il 5 stelle annacquato targato Di Maio e Conte , ma sono convinto che il sistema usera’ Salvini come utile idiota per presentarci il salvatore della democrazia e dei risparmi degli Italiani .
Gli strumenti a loro disposizione sono tanti ...
Per ora lo hanno fatto ruzzare con divise ,facebook , selfie , comizi stile apericena .
Praticamente un bimbominkia.
Luca.
.
Luca@
RispondiEliminaCome sempre fondalmentemente d'accordo. Hai il dono della sintesi, che a me manca. Buona giornata.
la nottola di minerva si alza sempre versa sera.
RispondiEliminaquesto titolo, o pseudotitolo, vuole introdurre un argomento che verta sull'impianto ideologico dei 5 stelle, rappresentato oggi da Di Maio, cioè la diagnosi sul fallimento della sua prima esperienza di governo.
i 5 stelle sono finiti nelle maglie di una rete tesa a trappola dall'esperto capo ultras milanista, trama tessuta tra lui e l'ex presidente del milan, con lo scopo precipuo di evitare che in italia si attuassero due elementi ideologici ben precisi: la fine dei lavori pubblici a base corruttiva e la riforma della giustizia a base egualitaria.
in sostanza per dirla alla greca, la fine della valorizzazione della crematistica(corruzione a denaro pubblico in pancia ai ricchi)e rispristino della isonomia(la legge vale per tutti, sia per i poveri che per i ricchi, ma galera sicura soprattutto per i ricchi e corrotti).
dunque cosa ha a vedere l'impianto ideologico 5 stelle con tutto questo spiegato sopra?
ecco, ha a vedere che i 5 stelle non hanno saputo creare attorno a se la sensazione nella popolazione, soprattutto nel proprio elettorato, che questi temi erano e spero nel futuro siano ancora, I TEMI fondanti della ricostruzione morale ed economica di questo paese.
perché morale? perché è possibile ristabilire isonomia e fine della crematistica se non attraverso una ripulitura dalle incrostazioni corruttive e dunque a-morali della classe dirigente di questo paese, ripulitura da attuare forzatamente inculcando ideologicamente nella mente degli italiani che lo scopo del proprio governare fosse una vera e autentica rivoluzione morale.
Purtroppo al primo tentativo questo non è riuscito.
perché non è riuscito ed anzi alcuni personaggi, vedi Di Maio, ci sono cascati come pesci in barile? semplicemente perché se combatti una battaglia contro un avversario che si muove bene sul suo terreno ideale sei destinato a perdere.
difatti se l'ultras milanista imbeccato dal suo ex presidente faceva autoscatti a tutto spiano in lungo e in largo per l'italia e tu Di Maio, lo vuoi imitare al ribasso è chiaro che perdi credibilità, perché tra il guappo moralizzato e il guappo vero emerge sempre e solo il guappo vero.
domanda: ma perché è successo questo?
di certo per una mancanza di cultura di base a sostegno di un necessario impianto ideologico che potesse trasformare in azione di governo concreta la necessaria teoria.
In sintesi: mentre l'ultras milanista era in giro per la penisola a fare il guappo, il signor Di Maio non poteva, a latere senza che alcuno sentisse, ammonirlo dicendo semplici parole: "hai finito di fare il coglione in giro per l'italia?" non siamo al governo per avallare la tua propaganda!".
ecco, forse una maggiore presa di posizione avrebbe rinsaldato le fila, evitato equivoci sfociati in varie epurazioni o allontanamenti.
Di Maio avrebbe fatto meglio a leggere gramsci, forse aristotele, magari hegel, non dico marx, ma se avesse riflettuto meglio su se stesso e sulla importanza di costruire la propria azione su una solida base ideologica scaturita da una serie di letture fondamentali per un politico, forse oggi avremmo ancora un governo; e non dico solo un governo, ma forse l'inizio di una nuova repubblica.
saluti
Alberto
@Alberto
RispondiEliminaSe non Gramsci ed Hegel , almeno Topolino ed Alan Ford .Ma leggere qualcosa , per Dio .
Luca .
chiedo scusa per il commento che non c'entra niente, ma volevo segnalare che ieri è morto "suicida" in carcere Jeffrey Epstein, miliardario ebreo nonché maîtresse dei coniugi clinton e di qualche altra decina di pezzi grossi in uno scandalo al confronto del quale Bibbiano è una storia Disney
RispondiEliminaIl governo cade ma non la volonta' dei dominanti a stroncare chiunque, a qualunque titolo anche a distanza di anni si sia opposto a loro. Arrestato in Francia uno degli anarchici condannato ad 11 anni di carcere per "devastazione" (notate, undici anni per soli danni materiali, mentre al Traini di turno dodici per tentata strage) durante il G8 di Genova (diciotto anni dopo!). Ovviamente gli autori delle violenze vere, condannate a parole (le violenze, non gli autori), quelle della caserma Diaz e di Bolzaneto, oltre che nella repressione dei manifestanti stessi nelle strade di Genova, non hanno mai visto ne' carcere ne' rimozioni, anzi molti di loro sono stati anche promossi.
RispondiEliminahttps://milano.corriere.it/notizie/cronaca/19_agosto_11/g8-genova-arrestato-vincenzo-vecchi-francia-era-l-ultimo-condannato-le-violenze-manifestazioni-eaf601f4-bc12-11e9-b2e3-1b2f85015b12_preview.shtml?
Ve lo immaginate cosa possono preparare per i manifestanti No Tav o per altre questioni, se facessero un po' piu' di rumore del solito?
Su qesto Salvini ed i democratically correct (e forse
(Continuo) anche qualcuno un po' piu' alternativo, vedi il ministro Bonafede partecipante alla parata con Battisti oggetto della "extraordinary rendition" di casa nostra, come unabottino di guerra? E' necessario, anche nel M5S, fare chiarezza su certi ruoli e certi atteggiamenti proprio adesso durante la crisi di governo, ed i movimenti veramente alternativi, quelli costituenti la base ed i comitati, protagonisti anche del loro successo, devono tenerli sotto pressione quanto basta.
RispondiEliminaCiao Fulvio ,
RispondiEliminaoggi leggevo un bell’articolo di George Galloway sull’ennesima rivoluzione colorata , quella di Hong Kong , ovviamente da inquadrare nella guerra commerciale intentata dagli amerikani nei confronti di Pechino .
Mi e’ sorta una curiosita’ : nei tuoi reportage ti e’ capitato di soggiornare in Estremo Oriente , e nel caso , che impressioni ne hai ricavate ?
Buon Ferragosto,
Luca .
Luca@
RispondiEliminaCiao Luca, non ho conoscenze all'altezza della situazione sull'Estremo Oriente. Sono arrivato fino al Vietnam, sul quale ho fatto un documentario (che oggi andrebbe pesantemente rivisto, se non rinnegato...), Però mi documento e sulla sedizione colorata di Hong Kong domani diffondo un pezzo, spero utile.
Bravo sempre Galloway.
RispondiEliminaIl povero Vinciguerra, da 40 anni nelle carceri del regime italiano nulla sa di tutto questo, (se sapesse, come va la controinformazione in italia sono convinta che smetterebbe subito di scrivere), egli ha compiuto un percorso di autocritica e di accusa verso lo stato, nei suoi scritti mai esalta il fascismo o il terrorismo, anzi grida al mondo che vi furono apparati che si servirono di gente come Stefano Delle Chiaie per abbindolare tanti giovani.
La sua censura è comprensibile, grazie comunque.
Laura
Ciao Fulvio ,
RispondiEliminascusa , mi ero dimenticato di citare la fonte dell’articolo di Galloway , nel caso qualcuno volesse darvi un ‘occhiata .
Si trova su RT .
Luca