“Ottimismo della volontà”?
Non è che, dopo aver tempestato i 5Stelle (intendo i
vertici) di critiche, rimbrotti e rimpianti, ora, per aver visto una grande e
bella e viva e appassionata manifestazione a Roma, che dall’angusta piazza dei
SS.Apostoli tracimava nel Corso e in Piazza Venezia (evidente sottovalutazione
– o sotto-auspicio? – degli organizzatori), mi faccio trascinare
dall’entusiasmo. E magari finisco col dire che l’Italia una terza via tra
l’incudine dei pataccari reazionari, detti di sinistra, e il martello degli
imbroglioni reazionari, definiti di destra, la torna a percorrere verso un orizzonte
di giustizia, onestà, libertà, sovranità. Una terza via contro il monopolio dei
finti duopoli, che sia percorribile da tutto il paese (escluso l’1% dei
delinquenti, invisibili, che guidano quell’altra consorteria di ladroni,
ciarlatani e mangiapane a tradimento, visibilissimi). Come “ottimismo della
volontà” sarebbe sproporzionato.
C’è vita nei 5 Stelle?
Non basta una pur calorosissima piazza, nella quale
correvano e si scontravano le solite correnti di ingenua, ma disperatamente
coltivata (“sennò siamo fottuti”) fiducia e, all’opposto, di tormentato dubbio
ed evidente volontà di rettificare una linea, per dichiarare, con il “Fatto Quotidiano”,
“C’è vita nei 5Stelle”. Anzi, balzavano agli occhi le note
lacerazioni, non tanto tra testa e testa, quanto tra corpo e testa. Queste tutte
da imputare a quei vertici che ora raccoglievano applausi più di incitamento
che di approvazione. Forzature, sia di un nefasto verticismo, sia dello stolto
culto beppegrillesco del digitale a spese del reale, sia di una organizzazione
tanto invocata quanto sempre sabotata con il modulo del capo unico che fa e disfa,
sia di ridicole invenzioni come i facilitatori ( più delegati del sultano, che
figure intermedie), o dei solitamente pochi che votano su questioni
furbescamente formulate da Rousseau, mentre tanti altri si guardano bene dal
farsi ingabbiare in qualcosa su cui non hanno il minimo controllo.
Con Di Maio, ma contro le alleanze
Piazza SS Apostoli corre con alti edifici paralleli, è
aperta da una parte e chiusa da un tappo dall’altra. Più che una piazza, è un
vicolo cieco. Che sia stata qualche inconscia consapevolezza che l’ha fatta
scegliere da coloro che la democrazia diretta dell’uno vale uno l’hanno fatta
evolvere in quella direttissima dell’uno vale tutti? Per una manifestazione
improvvisata, con preavviso di pochi giorni, affannosamente limitata al tema
dei vitalizi, non organizzata da centro, ma dalle singole realtà locali, quei 10-15mila
stipati nel budello di SS.Apostoli sono stati un successo inaspettato.
Inaspettato e, forse, irritante per la massiccia presenza, accanto ai cartelli “contro
i vitalizi”, “contro i privilegi”, “non ci arrendiamo”,
almeno altrettanti “Insieme siamo una forza – No alle alleanze”. La
camicia di forza dei vitalizi è saltata al primo slogan.
Una presa di posizione netta, clamorosa, robusta, contro
quelle scelte che, come è evidente anche all’attivista più illuso e boccalone, hanno
fatto scendere il MoVimento dall’onda in piena del 33% che tutto avrebbe dovuto
travolgere, alla risacca da una cifra dell’oggi. Si applauda quanto si vuole,
ma questo “successo” lo si deve a Luigi Di Maio e alla consorteria parlamentare
passata, in parte almeno, dalla rivoluzione alla sistemazione (e
sistematizzazione) in poltrone damascate, che si chiama “riformista” e pensa di
tirarla più alle lunghe grazie al connubio con quello che, per il MoVimento,
anzi, per tutto il popolo, è e rimane il nemico strategico. Per essere
strategico gli bastano gli endorsement (per noi burini, “avallo”, “investitura”)
di Von der Leyen, dei Trump e dei contro-Trump, di Stoltenberg e Merkel, di
Macron e delle Sardine. Un nemico mortale, come e peggio della sua copia
deforme con cui, sui fondamentali, se non sul posto a tavola, finge di fare a
botte.
Bilderberg: I 5Stelle boy scout di Conte
L’ho scritto in passato, contestando il giudizio senza
attenuanti di amici che mi pareva buttassero il bambino insieme all’acqua
sporca. “C’è vita nei Cinque Stelle” lo affermo anch’io, ma dando di
gomito a quelli, ventenni, trentenni, quarantenni, tutti di dieci anni più
vecchi, che appendevano a quel palco speranze di vita e di mondo migliore. Lo dico e ce lo auguro, ma non con gli intenti
del quotidiano atlantista che l’inciucio sotto il fiduciario Conte se lo augura
perché si rinsaldi e ci trascini in un futuro come lo vogliono UE, Nato,
banche, la “scienza”, Soros, Bergoglio, di cui il venerato Conte è promessa e garanzia.
Il suo Leviatano non si differenzia da quello di Salvini e Renzi. Schifa
costoro solo perchè li ritiene tentacoli minori dello stesso Leviatano, meno
solidi e meno affidabili rispetto al progetto che il sodale alla direzione del
giornale, Stefano Feltri, è andato a farsi illustrare dai suoi numi di
Bilderberg, Da certi giornali “amici” è meglio guardarsi.
Onestà onestà!
Per me la vita c’è di sicuro nella base di questa
espressione inedita del disgusto degli italiani per chi li ha illusi,
turlupinati, fregati, praticamente da sempre, da Crispi a Giolitti, da Mussolini
a Berlinguer. In poche occasioni ha parlato il popolo e non l’élite: la Repubblica
Romana del ’48 e altre di quell’epoca di catarsi, la fiammata dei partigiani e
quella del ’68. La nostra storia ci ha dato poco più. Ma gli iniziatori dei
Cinque Stelle avevano colto un punto di rottura fondamentale, chiamiamolo l’architrave
di un nuovo edificio possibile, l’onestà. Molti l’hanno irriso, banalizzato,
strumentalmente voltato in giustizialismo. Ma era la chiave di volta per uscire
da una storia plurisecolare di protervie e donabbondismi e intraprenderne una
nuova. Onestà è il principio che contiene tutti gli altri necessari alla migliore
convivenza civile: equità, legalità, libertà, sovranità, solidarietà. E’ il
blocco di partenza che lancia la corsa alla rivoluzione. E l’humus dei campi e
delle foreste. La parola che avrebbe dovuto incenerire i corruttori, corrotti,
ladri, mistificatori, truffatori, prepotenti. Insomma, i dominanti.
Ho avuto l’impressione che il prolungato grido di migliaia
di voci che riprendevano quella parola d’ordine che divide il mondo in due
parti inconciliabili, “onestà, onestà”, fosse diretto anche contro chi, lassù, forse
ciurla nel manico. E infatti s’è levato più alto e fiducioso quando,
inaspettato ospite, è salito sul palco l’uomo della prescrizione, della “spazzacorrotti”.
Che se ne avveda Luigi Di Maio, che, da qualche po’, viene accreditato come
scettico nei confronti di questa alleanza contro natura col PD. Fosse vero e
non solo mossa tattico-propagandistica. Che se ne avveda la combattente
Taverna, che ultimamente dava segni di governismo. Che se ne avvedano gli
inciucisti alla Fico o Patuelli, poiché quella parola cozza con il loro quieto
vivere all’ombra del Leviatano e tanto più cozza con l’idea di fornirgli
stampelle. E se ne avveda Giuseppe Conte, che va lasciato ai suoi maneggi e
magheggi tra la mummia di Padre Pio, i francescani di Assisi, il segretario di
Stato Parolin, il capo della CEI Bassetti. L’uomo a cui viene commissionato il
nuovo partito cattolico di obbedienza clerico-atlantica. Cosa diavolo c’entra
con i Cinque Stelle?
Dopo il sabato dei SS Apostoli con i 10mila Cinque Stelle,
su un palco messo su con quattro assi e due tavole, nella stessa piazza la
domenica con le Sardine. Un fiasco da 2000 presenti, ma con un palco stellare,
da 2.800 euro. Loro dicono ricavati dal crowdfunding. Le Ong della
tratta ci hanno abituato a questa burla. Ma George Soros ha dato l’endorsement
anche alle Sardine. Che, ovviamente, noblesse oblige, ora soffiano con
lui nelle vele dei trafficanti. Poi vestono Benetton e ne accarezzano le
autostrade.
Su questa gramigna che, nella vista dell’establishment
tutto sono meravigliosi roseti, lascio la parola a un amico. Monforte ricorda
quella “stupidità” delle Sardine, che, a dispetto dei salamelecchi riservatigli
dai media, ci è colata addosso da ogni dichiarazione, da ogni passarella tv. Ma
ricordiamoci che per burattinai scaltri non c’è di meglio per istupidire la
gente che burattini stupidi in battaglie stupide.Tuttavia si può anche esagerare: è mai possibile farsi istupidire da una faccia di sardina come quella qui sotto?
Intanto, con i Cinque Stelle come andrà a finire?
Proseguirà questo masochista anelito alla rispettabilità “borghese”, al
pensiero unico, alle storiche alleanze, all’Europa dell’antidemocrazia proterva
e usuraia, alla “democrazia contro le dittature”, ai diritti umani intesi come “fardello
dell’uomo bianco”? O questa umanità del territorio, del rifiuto radicale e
delle mete nobili, questo popolo delle stelle un po’ invecchiato, ma, a
dispetto dei suoi conducenti, anche maturato e consapevole di cosa è e cosa
vuole, saprà rovesciare il tavolo? Il tavolo delle carte false, delle
mediazioni al ribasso, dei banchetti con le posate d’argento e con i cani
spelacchiati che razzolano sotto.
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MARIO MONFORTE
Si, le «sardine» sono il peggio del peggio. E però, «peggio ’un è mai morto» … Chissà che ci si deve ancora aspettare. A questo hanno portato il fallimento del governo «giallo-verde» e l’inqualificabile costruzione del governo Conte bis, basandosi biecamente su una «rappresentanza» parlamentare del tutto pregressa, e piena e assodata minoranza nel paese. Unico auspicio è uno “scatto di reni”: la ricostruzione di un movimento che ponga i “nodi” essenziali e su questi proceda, facendo anche risollevare il contesto generale dall’intollerabile stupidità in cui affonda e affoga – e viene affondato e affogato.
vi lascio qualche sito sconcertante sull'attuale assetto ue (a tutto vantaggio della destra più arcigna, che non risulta così più essere quella capitalista e speculativa ma rinfrancatamente sociale e proletaria, come un grande regalo al progetto nazionalsocialista. Una ulteriore parentesi servirebbe per chiarire quanto possa essere utile il binomio Renzi-Salvini - ambedue battezzati dalla Fininvest dei quiz all'americana - nel tetro gioco del PD)
RispondiElimina....questo, pro-forma, come disse "il Massa" e riguarda una panoramica sulla nuova scuola di manipolazione che affascina il vuoto della politica https://www.patheos.com/library/scientology/origins/influences?fbclid=IwAR0o0FdRA3AS_PzcWMywwLcVxcesCSYqowAmRerqIZKBay-3djd9Dz9n7v0
....questo per ricordare chi finanzia il Lawfare: judicialization of politics, iniziativa promossa da verdi euronordici e guel https://partnerships.usaid.gov/resource-partner/open-society-foundations-osf
....poi l'istituzionalizzazione dell'anticomunismo del palindromo filantropo https://legacy.gscdn.nl/archives/images/soroskooptbrussel.pdf
http://www.kumquat.eu/
....infine un salto esoterico dalla Alice Bailey (by ley?)alla Sardina italica psicopedagogica www.lucistrust.org/blog_wgun/un_manifesting