https://youtu.be/SwI9FWqWQ3c Byoblu, trasmissione sulla caduta
(abbattimento?) in Afghanistan dell’aereo con il capo CIA del Comando
Medioriente.
Grazie alla preziosa web-tv Byoblu e a una
discussione a cui ho potuto partecipare, ecco un altro link, dopo quello in cui si parlava del dopo-Soleimani e dell’aereo
ucraino abbattuto su Tehran (nell’ultimo post), su una gigantesca fake
news andata a male. E stavolta si tratta del tentativo affannoso di far
sparire dal confronto USANATO-resto del mondo una botta micidiale inferta al
massimo strumento della strategia imperialista, la CIA. Vi hanno nascosto l’abbattimento
di un aereo-spia che, per conto della Cia e del Dipartimento di Stato, eseguiva
nell’area Iraq-Iran-Afghanistan e regioni collegate le stragi e gli assassinii
mirati commissionati da Washington, o, più precisamente, dallo Stato Profondo,
o Governo Parallelo neocon, dominato dalla stessa CIA.
Il minchiata virus come arma di distrazione di
massa
La smisurata e scomposta campagna allarmistica sul
Coronavirus in Cina, su cui si sono scatenati i delegati globalisti alla
sinofobia, finalmente in auge dopo gli anni gloriosi degli addetti alla
russofobia, serve, oltreché ad altri obiettivi, a diabolizzare la Cina, nemico
numero uno, o due, a seconda delle fazioni. Ma, nella contingenza, è utilizzata
per occultare in prima linea lo smacco senza precedenti subito dalla CIA in
Afghanistan e, in seconda, a distogliere l’attenzione dalla disgregazione del
gioiello antisovranista, totalitario e vampiresco delle oligarchie antidemocratiche
Usa ed europee, felicemente iniziata con la dipartita dall’UE del Regno Unito. Noi
complottisti con la fissa del dietro le quinte, ne conosciamo anche altri, di
motivetti e motivoni per l’isteria. Tipo la vendita agli sciocchini di milioni
di mascherine che non servono a una mazza. O, nel secondo caso, aggiungere
“emergenza” legislativa a “emergenza” (terroristica, climatica, fascista, ora
da minchiata virus), per arrivare, per tante buone ragioni, a quella emergenza
generale e perpetua che ci fa ritrovare nell’agognato Stato di Polizia.
Qualcuno, Tg o giornale o radio ha anche solo accennato
alla notiziola che, in Afghanistan, è stato polverizzato il Comando Cia per il
Medioriente?
Prima di passare al tema centrale della tavola rotonda
dell’emittente di Claudio Messora, due parole sull’operazione Big Pharma-Cina, attivata
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, a dispetto del suo dante-ragione
yankee, non ha proprio potuto esimersi dal riconoscere l’efficienza del sistema
sanitario cinese. Acclarato che il Minchiata Virus non è che l’ormai quasi
annuale mutazione del solito, eterno, virus influenzale, che nel mondo falcidia
ben oltre le vittime e i contagiati attribuiti a quello cinese dall’isteria
strumentale dei nostri media e politici, miliziani di complemento della
globalizzazione, ci si impone quel minimo di complottismo che fa uscire dai
gangheri i propagandisti delle cospirazioni del Potere (ascoltate Fausto
Biloslavo nel programma citato).
E arriviamo a due ipotesi, che possono anche essere
complementari per quanto di matrice opposta. La più verosimile: la psicosi che
induce un terrore tale nelle popolazioni da far sbattere allo Spallanzani e poi
in quarantena chiunque starnuti, o abbia un colpo di tosse, serve a garantire i
soliti miliardi ai produttori del vaccino che presto o tardi spunterà. La più
azzardata: il governo cinese, pur consapevole della portata più o meno normale
dell’epidemia influenzale, ha allestito quell’ambaradan gigantesco di interventi
e blindature di popolo in un terzo della Cina, per sperimentare come difendere il
paese in caso di un, attacco batteriologico che certi psicopatici alla
Stranamore rendono del tutto verosimile.
Decapitata la CIA in Medioriente?
Lunedì 27 gennaio si sfracella a terra un aereo dell’Usa
Airforce (USAF) nella provincia orientale di Ghazni, in Afghanistan. Gli Usa
dicono che è caduto, i Taliban, che controllano l’area, fonti governative a
Kabul, agenzie afghane, l’Intelligence russa, l’organizzazione dei reduci
americani Veterans Today, due diffusissimi quotidiani britannici (Il
Daily Mail, legato ai Servizi e il Daily Mirror, laburista), affermano che è
stato abbattuto e che a bordo si trovava la créme de la créme del
massimo servizio segreto Usa. Una decina di dirigenti CIA, insieme a colleghi
della NSA (National Security Agency), con il capo CIA per le missioni speciali
(leggi assassinii mirati) in Medioriente, Michael D’Andrea. Uno davvero grosso,
uno specialista di ecatombi imperiali, un Darth Vader in carne e ossa, detto “The
Dark Prince” (Il Principe Nero), per la sua valenza terroristica, e anche “Ayatollah
Mike”, per essersi convertito all’Islam onde sposare una musulmana.
L’estremo imbarazzo del Ministro della Difesa statunitense, Mark Esper, che su
questo popo’ di calcio nei denti si limita a borbottare: “Sono al corrente
della situazione, ma non ho altro da riferire al momento”, e il successivo
silenzio di tutti, compresi i nostri media embedded, parrebbero avallare la
versione dell’abbattimento.
Da parte di chi? Dei Taliban a cui potrebbe essere rimasto
un missile Stinger, di quelli lasciati lì dai sovietici in partenza e che
possono raggiungere anche le notevoli altezze del “Bombardier E-11A”? Dei Guardiani della Rivoluzione Iraniana,
dotati di missili Manpada di ben altra portata, lanciati o da una pattuglia
penetrata nell’area, o da casa, visto che il confine iraniano si trova a
superabilissimi 600 km da Ghazni, che così avrebbero completato la propria
ritorsione per l’assassinio del loro capo Soleimani? E’ un’ipotesi accreditata
dall’agenzia russa Avia.pro, mentre i Pasdaran tacciono. Forse non ce lo dirà
la cronaca, visto con quale solerzia si è gettata sull’evento. Forse ce lo
confermerà la mancata riapparizione di D’Andrea. Forse lo sapremo dalla Storia.
Precipitato, o abbattuto il vertice CIA in
Medioriente?
E’ che il fatto è drammatico, umiliante, catastrofico per
chi l’ha subito. L’aereo, di media grandezza e dunque capace di portare decine
di persone, era un Bombardier E-11A, sviluppato dopo che una strage di ben 19
marines in un agguato dei Taliban, nel 2014, aveva illustrato le carenze di
comunicazione tra reparti. Del “Bombardier E-11A, costosissimo, ne furono
fabbricati solo quattro esemplari, tutti con gli stessi compiti. Come gli
altri, quello schiantatosi era stracolmo di apparecchiature elettroniche
sofisticatissime, utili non solo a comunicare con le unità a terra, ma anche a
operazioni di spionaggio e interferenza elettronica a vasto raggio. Bruciature
e altri danni visibili sulla carcassa indicherebbero l’abbattimento con un
missile. Sui resti è intervenuto un reparto americano, ne ha portato via due
corpi e ne ha distrutto quanto rimaneva dopo che i Taliban avevano recuperato sei
corpi e parte degli apparati.
Complottisti per evitare di essere minchiati
Dal silenzio delle autorità di Washington e Langley e da
quello, davvero significativo, dei nostri media, come nelle volenterose
minimizzazioni di alcuni interlocutori di Byoblu, il cui argomento principale
era la stantia accusa di “complottismo” a chi non si rassegna a quel silenzio e
osa avventurarsi verso altre fonti, emerge la credibilità di queste ultime.
Tanto più che, a sei giorni dall’evento, non è arrivata alcuna smentita
ufficiale a quanto affermato dai Taliban e, tanto meno, è apparso in vita
Michael D’Andrea, a smentire i famigerati complottisti. D’Andrea era il massimo
responsabile della Central Intelligence Agency per le operazioni in Medio
Oriente. E’ definito “Capo delle operazioni contro nemici in Iraq, Iran e
Afghanistan”. Di solito l’aereo, piattaforma spia più avanzata degli Usa,
ospitava, con D’Andrea, tutto il Comando Mobile della Cia. Le attrezzature e i
documenti sarebbero ora, secondo le agenzie russe, in mano ai Taliban. E
questo, insieme alla scomparsa di D’Andrea, sarebbe davvero un colpo strategico
funesto per le attività militari statunitensi non solo in quello scacchiere.
D’Andrea e bersagli veri e finti: Bin Laden, Al
Baghdadi, Soleimani….
Il “Principe Nero” aveva quella licenza di uccidere di cui
il presidente Obama, caro ai nostri sedicenti sinistri, aveva dotato se stesso,
nominandosi al tempo stesso accusatore, difensore, giudice e boia, quando
inaugurò la lunga serie di assassinii di “sospetti” selezionati su suggerimento
dei servizi e sanciti da sua scelta e firma. A D’Andrea vengono attribuiti la
finta esecuzione di Osama bin Laden ad Abbottabad nel 2011. Ma il capo di Al
Qaida viveva attaccato a una macchina ed era morto a Islamabad di diabete,
degenerato in nefrite, prima del Natale 2002. Lo confermano gli annunci
mortuali apparsi sulla stampa pakistana e convalidati da comunicati del governo
e da una ricerca del Premio Pulitzer Seymour Hersh. Anche l’operazione che
avrebbe portato all’uccisione del capo dell’Isis, Al Baghdadi, in Idlib, Siria,
sarebbe una tacca sul suo fucile.
Peccato che dei corpi - quindi dell’evidenza – sia di bin
Laden, che di Al Baghdadi, non sia rimasto nulla, per essere stati entrambi
sottratti agli autoptici e alle nostre certezze mediante dispersione in mare.
Del resto, l’inseguimento di un Al Baghdadi strepitante di paura, con le sue
donne, per una galleria sotterranea, da parte dei soliti Navy Seals, arrivati a
Idlib in elicottero, dopo aver bombardato a tappeto la zona, tanto da non
lasciare in vita neanche i topi di quella galleria, è stato visto in diretta tv
dal solo Donald Trump. Mentre nessun radar di tutte le forze interessate
all’evento aveva registrato, per le ore e gli spazi indicati, un oggetto volante
più grande di un passero. Ogni tanto il giustiziere di siriani, iracheni,
iraniani, afghani, era indotto a millantare.
Soleimani, comandante delle
Guardie della Rivoluzione, Al Muhandis, comandante delle Forze di Mobilitazione
Popolare
Di sicuro, invece, gli spetta la riconoscenza di
Washington, dei suoi alleati, dei suoi mercenari, da Al Qaida all’Isis e ai
curdi, per il missile americno che ha incenerito i due vincitori del terrorismo
islamico, l’iraniano Qassem Soleimani e l’iracheno Abu Mahdi al Muhandis.
Tutto il resto e molto di più, grazie a coloro che si
dicono miei colleghi, al link sopra indicato.
bella analisi!
RispondiEliminaAcclarato che il Deep State detta la linea,io continuo a non capire perché le porcherie dell'era Obama sono imputabili ad Obama mentre le porcherie dell'era Trump sono colpa di tutti meno che di Trump. Non si può santificare un criminale solo perché è inviso al manifesto.
RispondiEliminaPaolo P.
A me i cinesi non sono simpatici, fosse solo per il fatto che mangiano i cani dopo averli impiccatim per non parlare degli osrsi col catetere, e lo sai che queste cose sono vere.
RispondiEliminaStessa cosa per gli spagnoli con la corrida e simili. Bestie umane malefiche.
Devo ripetere ? Mai amato i cinesi e le razze asiatiche solo per il fatto che mangiano i cani dopo averli impiccati, cosi' la carne risulta piu' tenera. Anche i coreani amano mangiare i cani, ma essendo sotto protezione USA nessuno ne parla. I tuou amati vietnamiti poi...
RispondiEliminaSub umani, diavoli in terra.
Scusa, ma credo che quello che si vede nella foto che hai pubblicato non sia di Michael D'Andrea, ma si tratti di un attore che lo impersona in un film della Bigelow.
RispondiEliminaDa verificare. Grande Fulvio.
Credo che la foto che hai pubblicato non sia di Michael D'Andrea, ma di un attore che lo impersona in un film della Bigelow:
RispondiEliminaDa verificare. Grande Fulvio.
Scusa ma credo che quello nella foto che hai pubblicato non sia Michael D'Andrea, ma un attore che lo impersona in un film della Bigelow.
RispondiEliminaDa verificare. Grande Fulvio.
Chiamare questo lurido assassino e torturatore, un vero serial killer, Ajatollah è una offesa gravissima nei confronti degli iraniani. Mi dispiace solo per la sua remota origine italiana. Grazie Fulvio, condivido anche le virgole di quello che dici.
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