venerdì 8 gennaio 2021

  

Rivoluzione colorata in casa

CONGRESSO: TRUMP NELLA TRAPPOLA DEL DEEP STATE

Democrazia, vesti stracciate sull'uccisione di un cadavere

https://youtu.be/G0WqnV10nWM 

 Intervista a Davvero TV, Byoblu: invasione del Campidoglio, scandalo o farsa? Qui aggiungo riflessioni integrative (come se mezz’ora di intervista non bastasse...)

 

Nel video una chiacchierata su cosa si possa, uscendo dagli schemi dell'interpretazione col bollino, imposta dai dogmi del pensiero unico, o si debba pensare sia successo nella notte in cui abbiamo assistito al momento apicale della spaccatura interna alla potenza mondiale, cosiddetta. Ci troviamo davanti a una politica che, lasciando al lato il confronto tra dominanti e dominati e che dovrebbe vedere i secondi in lotta contro i primi, depista verso la tutela delle varie minoranze (migranti, LGBT, gender, gruppi etnici, "diritti umani", soprattutto in altri paesi), fatta passare per "progressismo? Siamo a un sequel dell'11 settembre, dei Clinton-Bush-Cheney-Obama, nel quale si inaugura una nuova fase di guerre e assalti al genere umano da parte del finanzcapitalismo predatore? Quale via percorrerà, verso quali obiettivi, lo 0,001 di esseri umani, magistrali cospiratori, che, utilizzando il voto, i media, rassegnazione e decrebrazione collettive, si sono appropriati del 90% della ricchezza complessiva e ora puntano a tutta la Terra?

 Non sono queste le domande che si è posta l'opinione pubblico-privata, al guinzaglio dei media e delle "autorità". Nella notte al Capitol Hill, tra facce angustiate e ipocrite, come solo Mr.Hyde quando ritorna a essere il Dr. Jekill, si sentiva ripetere come una giaculatoria: "E' calata la notte sulla democrazia". Intesa, quella forma di governo, come americana, o addirittura di tutto il mondo, visto che ora è di nuovo il mondo che deve dar retta agli Stati Uniti, non viceversa. Ciò che la frase contorceva, visto che la vittima di quell'assassinio è sempre stato proclamata, ma, da quelle parti, non è mai esistita, era che al Congresso USA avevano ucciso un cadavere.

 Un dato è certo e lo esemplifichiamo così. Hanno vinto quelli, partendo dal basso, dal talmente basso da risultare inconcepibile, che con alla testa Nancy Pelosi, quarta carica dello Stato, hanno proposto in parlamento di smetterla con il sessimo dell'"Amen" e adottare il politicamente corretto "Awomen", dato che il primo (parola ebraica che vuol dire "così sia") contiene "men" (uomini), mentre il secondo è corretto in "wo-men" (donne e uomini). La demenza e l'ignoranza abissali di questo segmento di punta del genere umano vince anche con l'abolizione dei termini sessisti padre, madre, figlio, figlia (da noi si salva nipote), zio, zia, nonno, nonna, cugina, cugino e via discriminando. Nei casi dei padri e delle madri, in gran parte da un'unica radice arcaia, pa e ma, si dica "genitore uno e genitore due". Per gli altri congiunti, loro hanno già i sostitutivi. In italiano non c'è che da esercitare la  fantasia.

 Risalendo i gradini dell'imprtanza dei vincitori, sono ovviamente coloro che hanno architettato la mossa, fatale per Trump, dell'assalto al Campidoglio, e quelli, che condividendo il movente restauratore dell'operazione, sono andati in orgasmo nelle varie dependance dell'Impero. Da noi, tra l'altro, si torna ai vecchi tempi della decrescita politica felice, quando spazzate vie le perversioni populiste e le ubbie sovraniste, il paese doveva dedicarsi per dritto e per rovescio sempre e solo agli interessi della case madre, della "patria grande" a stelle e strisce. Fin dai tempi di Salvatore Giuliano e della mafia. Come quando il SISMI di Nicolò Pollari, nel 2002, favorì il massacro dell'Iraq fornendo alla Casa Bianca un falso documento su un'inesistente acquisto di Saddam Hussein di 500 chili di uranio dal Niger, per le sue "armi di distruzione di massa".

 Omaggio ripetuto poi con i servigi resi da Joseph Mifsud e dai servizi alla promozione del Russiagate, l'idea che Donald Trump fosse un ammennicolo di Putin per sabotare l'elezione di Killary. E, fedeli alla linea, offerta attualizzata, se è vero quel che dice un ex-alto dirigente della CIA, con la manina di "Leonardo"  che avrebe fatto volare di qua e di là un po' di schede americane (cfr. il mio "Leonardo, scoop del Secolo: il ruolo dell'Italia nella frode elettorale USA?").

 Hanno vinto, ancora più in alto, i miliardari delle piattaforme e la loro pratica, estesa fino all'eliminazione dai social del presidente degli Stati Uniti, di decidere chi deve poter dire e chi no. Insieme a loro, uniti nella stessa corsa al Great Reset, i farmaceutici dei virus e dei vaccini e i loro sgherri e PR attaccati ai vaccinodotti dei vari paesi e fattisi antenne del 5G. Insieme ai primi, costituiscono quella coppia di Bravi, sicari del Don Rodrigo-banchiere, che ai milioni di don Abbondio del mondo intimano "Questo matrimonio non s'ha da fare". Dove il matrimonio è l'unione biologica, psichica ed emotiva tra essere umano ed essere umano, ma anche quella tra umanità e natura, e anche tra Storia e oggi, tra radici e fioritura e, soprattutto, tra libertà e verità. Insomma l'integrità e completezza dell'uomo. Il quale ce l'ha fatta per qualche migliaio di anni, resistendo e avanzando, ma oggi incorre per la prima volta in un Grande Reset che vorrebbe farne l'ingranaggio della sua macchina del tempo. Che dice di portarci nel futuro, ma, impazzita a ritroso, ci vorrebbe ridurre a un prima dell'inizio della catena darwiniana.

 Di vincitori ce ne sono a josa, troppi da elencare. C'è la moltitudine dei "diritti umani" che le servono per obliterare i diritti umani che non le garantiscano maggiore ricchezza e controllo. Ci sono quelli stufi dei traccheggiamenti di Trump sugli annientamenti di altri Stati e popoli, sull'attacco a Iran, Nordcorea, Venezuela, Cuba e stufi di un Comandante in capo che si fa rovinare i golpe, come in Bolivia, Algeria, Egitto, Bielorussia. C'è, gongolante al punto da infittire il reticolo di rughe del vizio, George Soros, con i suoi tentacoli ONG. Ci sono tutti i governi paralleli, i Deep State della metropoli e delle marche imperiali, che possono uscire allo scoperto e giocare in prima persona. Ci sono tutti coloro, foglie secche sui rami, che non resistono ai venti, ma vi si piegano, da qualunque direzione soffi e sono, in effetti, già foglie morte, a far da tappeto ai taglia-piante.

 Hanno vinto i media, gli spettacolanti, amanuensi dei palazzinari, dei produttori di armi, di catenari della sanità; hanno vinto gli schermi sgocciolanti  saliva, i giornali scritti con l'inchiostro simpatico, o delebile, a seconda dell'opportunità, tutti coloro che ti inchiodano davanti alla tv e ti estirpano il vizio di mescolarti con gli altri allo stadio, al cinema, al teatro, al museo, al circolo, a letto. E quelli che vogliono le generazioni nuove fuori dalle strade e piazze, fuori dalla vista di sè e degli altri, ma bloccati con le manette alla tastiera, con sopravvissuto un solo senso dei cinque che si misurano con il reale: quello del tatto con i tasti.

 

C'è anche chi non ha vinto. Noi. Vogliamo contarci?!

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