mercoledì 17 luglio 2024

VAE PACEM ! (Guai alla pace!)


mercoledì 17 luglio, ore 20.00: IL PUNTO di Fulvio Grimaldi www.quiradiolondra.tv

 

Da Starmer, lo pseudolaburista che, da Procuratore della Corona, aveva rinchiuso e fatto torturare Julian Assange, a Ursula che si ripropone con in mano 4 assi: lo scandalo delle consulenze improprie assegnate (e cancellate) da ministra della Difesa, quello dei ladrocini vaccinari combinati (e cancellati) con Pfizer, quello della guerra a oltranza alla Russia, quello di una UE agli ordini delle lobby e del dollaro armato.

Da Orban che fa il giro delle quattro chiese (Zelensky, Putin, Xi, Trump) per scoprire uno spiraglio di pace, al presidente del Consiglio Europeo, Michel, che gli versa addosso olio bollente per aver provato ad ostacolare le mattanze in corso (e che si guardi attorno, Orban, magari dalle parti di un comizio in Pennsylvania, e rifletta su cosa può capitare a chi pensa di togliere le castagne (missili e F16) dal fuoco di Zelensky).

Dalla NATO che, nel vertice di Washington, toglie 40 miliardi a salute, casa, istruzione, cibo, ai cittadini che si ritrovano nell’Alleanza, per piazzarli sotto forma di missili a lunga gittata, anche nucleari, in Europa, a Comiso, dove 40 anni fa ci facemmo rompere le teste per impedire che quei missili fossero collocati da noi. E ci riuscimmo.

Da Biden, perso nei meandri delle sue sinapsi aggrovigliate e privato dei fondi dei suoi finanziatori (che pare possano ora indirizzarsi verso Hillary, la Jack la Squartatrice, o Michelle, complice dell’Obama delle sette guerre), a Trump, cui gli scarsi di mira successori dei killer di John e Robert Kennedy, Luther King, Malcom X, John Lennon, hanno forato l’orecchio.

Dall’utile idiota di prammatica, Thomas Matthew Crooks, messo a tacere dopo aver sbagliato la mira su Donald Trump, al Biden del “In America non c’è posto per la violenza” e alle 341 stragi negli USA con 450 morti e 1.405 feriti dei primi 6 mesi del 2024 e alle 604 stragi con 754 morti e 2.443 feriti del 2023.

Da molto altro a molto altro.

Con “Ave”, come potrete vedere, inizia il numero zero di questa collaborazione (secondo numero zero venerdì, poi ripresa a settembre). Che non è Ave Maria, alla larga, qui si è laicissimi, e neanche Ave Cesare, che è roba da Premierato meloniano. Ave è l’imperativo di avere, infinito del verbo latino che vuol dire… star bene. Saluto da ripristinare senza nomi al seguito

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