mercoledì 6 novembre 2024

USA, HANNO PERSO QUELLI DE LI SORDI E DE LI SPARI

 



E adesso le chiacchiere stanno a zero. Si ricomincia dai fatti. L’uragano tossico della ciurmaglia vociante a favore della banda di assassini di massa, che ha imperversato sul mondo negli ultimi quattro anni, si azzitterà. Una classe che fa dello scilipotismo in tutte le stagioni lo strumento del potere, inizierà le sue prime conversioni. Siamo abituati, da millenni, a vederla transitare da una religione di carattere, come si dice oggi, multipolare a un’altra, di segno opposto, unipolare. Sempre con la stessa convinzione, tanto da ridurre la precedente in macerie e abiezione morale. Da dei onorati a demoni diabolici. Le nostre classi dirigenti sono fatte così. E, almeno nell’immediato, quanto era oggetto di celebrazioni sacre incontestabili verrà calpestato e ridotto, come a suo tempo, a polvere di templi e alla damnatio memoriae di “dei falsi e bugiardi”..

Cambieranno sacerdoti e chierichietti, preci verranno elevate ad altre divinità, altre formule magiche, altre musiche ci invaderanno  dagli organi e incanteranno le schiere dei fedeli. Resterà solo una costante nell’immagine sacra sopra l’altare: una bandiera a stelle e strisce.

E’ stata spazzata via una delle due massime espressioni di barbarie subculturale nichilista che ha tenuto per la gola il pianeta, minandone la sopravvivenza. Ne sopravvive l’altra. Ma questa ha percepito che l’alluvione di arroganza e violenza dell’insieme antiumano è stata frenata da argini cresciuti impetuosamente tutt’intorno alle marche dell’impero.

Ha stravinto uno che di questi argini pare tener conto e, insieme a lui, come mai prima, tutto il coacervo di presunta rappresentanza popolare del suo partito nella Camera e nel Senato. Le polveri da sparo che contro costui sono state armate, sotto forma sia di dollari, andati massimamente a tenere in piedi il cartonato dell’improbabile continuatrice del vigente, sia di fucilate, sono risultate bagnate. Come bagnate sono uscite dalla contesa le pagine stampate della tifoseria mediatica, tutta al servizio dei munifici finanziatori di Kamala Harris.

Una miserabile ciurmaglia di contractors europei, capeggiati, sia a Bruxelles che a Roma, da figure tratte da un sottobosco che coniuga criminalità organizzata e criminalità politica, appare spiazzata e medita il modo più spiccio per riallinearsi. Qualcuno, molto in basso, gli chiederà conto, se davvero in Ucraina sia andrà alla giusta sistemazione, di quanto gli è stato sottratto a forza di miliardi in missili e tangenti riversati su un lestofante pronto a infilare il suo popolo nelle fauci dell’assassino di massa. E noi, dal basso, dovremmo darci da fare per agevolare quella resa dei conti.

Ora c’è uno che ha accusato l’altra, a ragione, di collaborare all’armageddon mondiale e finale. Che ha detto ai subordinati dell’UE di farsela loro la guerra e di pagarsela (già fatto). Ma è anche quello che ha stretto nel più forte degli abbracci Jack lo Squartatore di Tel Aviv mentre sguazzava in un oceano di sangue. E che gli ha promesso il coronamento biblico della sua capitale a Gerusalemme, E’ colui che ha assassinato il generale Kassem Suleimani, strappato l’accordo nucleare con l’Iran (nefasto per l’Iran), pronto a obliterare la Cina. Ma è pure colui che non ha partecipato alle guerre mediatiche e golpiste degli Obama e Biden contro l’America Latina in lotta di resistenza.

Ragazzi, in carrozza, si riparte. Capotreno e treno sono cambiati. Gli hanno sparato e ci aveva contro, da noi come da loro, il peggio del pessimo. Cerchiamo di capire percorso e destinazione. E di non farceli imporre. In ogni caso, brutto o bello, “c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole”.

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