sabato 6 novembre 2010

REALISMO MAGICO....

Riguardo al post precedente "Dai Rotoli della Sierra Maestra", c'è chi mi interroga su cosa diavolo significhi. Pensavo fosse chiaro, perlomeno intuitivo. E' un miserabile tentativo di "realismo magico", quello famoso di Garcia Marquez. Si narra una storia fantastica, sul filo dell'ironia (o se volete sarcasmo), che vorrebbe simboleggiare attraverso una vicenda personale il dramma che sta vivendo l'isola della rivoluzione e illustrare un fatto fondamentale della politica: la differenza tra amici apologeti e amici analisti critici, tra opportunismo, spesso travestito da dedizione, e onestà, tra servilismo e autonomia.

5 commenti:

  1. io l'ho capito benissimo e ti diro' che e' fantastico,il richiamo ai "rotoli di Qumran" e' una genialata.
    nello specifico e' un po' cio che si e' costretti a subire in quest'epoca oscurantista di sordomuti ,si cerca di evitare il dialogo, per costruttivo che sia,e si preferisce girarsi altrove paura di veder minate le proprie certezze.
    sicuramente c'e' carenza di gente capace.
    addaveni' l'illuminismo !!!

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  2. si,si fulvio si era capito.Diciamo che appare assai trasparente la cosa.
    Certo però che gli amici critici si devono sostenere anche quando siamo noi il bersaglio di certe critiche,perchè magari costruttive.Sicuramente tu sarai una persona così,per cui magari più avanti potremmo anche discutere su temi come socialismo di mercato ,con la passione sana e giusta che contraddistingue i compagni senza mancare di rispettoe e incassare le giuste critiche ai/dei nostri interlocutori
    Tu e Losurdo siete le mie letture obbligatorie,per motivi diversi,ma che non possono mai mancare!
    ciao,davide

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  3. Guarda che si capiva bene..

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  4. i rottoli sulla Sierra Maestra ........certo che a fantasia non ti batte nessuno....hahahaah ..Grande Fulvio

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  5. sono l'aborrito autore dei punti interrogativi.

    infatti mi aspettavo spiegazioni e puntualmente l'autore si è spiegato.
    e si è spiegato bene direi, no?

    in ogni caso io resto realista e non credo che il realismo magico possa scardinare il riflusso della politica cubana e mondiale in genere.

    il testo è letterariamente scorrevole anche avvincente e dunque lo prendiamo così come è.

    io però preferisco il reportage anche iniettato con un pò di faziosità, che non guasta mai, ma che fa luce sulle tenebre assai di più della finzione letteraria.

    questioni di punti di vista.


    saluti

    alberto

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