Vittorio Arrigoni, vittima della Gestapo
pubblicata da Fulvio Grimaldi il giorno venerdì 15 aprile 2011 alle ore 6.29
E' stato ucciso. Era mio amico, avevo avuto il privilegio di vivere con lui un pezzo della sua lunga, dolorosa, sanguinante e resistente Gaza. Era la voce di passione e coraggio che fondeva il castello delle menzogne mediatiche sull'inversione tra vittime e carnefici durante l'operazione nazi "Piombo Fuso". Aveva ripreso questa missione di verità con l'agenzia Guerrilla Radio che, quasi unica, dava conto a un mondo distratto, ignavo, autosoddisfatto, impegnato nella solita missione di rovesciamento della realtà in Libia e ovunque, della spaventosa escalation terrroristica dei nazisionisti a Gaza, prodromo di una nuova strage occultata sotto altre vicende dell'imperialismo imperversante nella regione. Era insostituibile e cruciale, uno scudo della Palestina. E gli israeliani lo sapevano e non lo potevano tollerare. Hanno sguinzagliato i loro terminali "estremisti islamici" e hanno chiuso una bella, valorosa vita. L'ottusità del morto vivente non gli fa capire che anche questo gli si ritorcerà conto, che Vittorio sarà un osso assai più duro nelle fauci del mostro, che gli farà saltare molti denti. Ci sia d'esempio.
Fulvio
Fulvio
Ciao ragazzi, ciao. Per un po’ non impesterò la vostra posta. Ma cercherò di leggervi. Poi vi racconterò…
Fulvio
Uno Stato totalitario davvero efficiente è quello in cui l’ultrapotente Esecutivo dei boss politici e dei loro battaglioni di manager controlla una popolazione di schiavi che non hanno bisogno di essere costretti, poiché amano la loro servitù. Il compito assegnato da questi Stati ai ministeri della propaganda, agli editori dei giornali, ai dirigenti scolastici, è di farsi amare da loro… Grande è la verità, ma, da un punto di vista pratico, più grande è il silenzio sulla verità. (Aldous Huxley, 1894-1963).
Devi emanciparti dalla schiavitù mentale. Solo noi stessi possiamo liberare le nostre menti. (Bob Marley)
Venite senatori e deputati / vi prego ascoltate l’invito / non state in mezzo al portone / non bloccate l’ingresso / perché chi verrà ferito / sarà colui che s’è fermato. / C’è una battaglia la fuori / e sta infuriando / presto farà vibrare le vostre finestre / e scuotere le vostre pareti / perché i tempi stanno cambiando. (Bob Dylan)
Yes, we can
Manifesto, che mi combini?
E’ sconsolante, deprimente, irritante, drammatico. Ho sotto gli occhi la prima pagina del “manifesto” di alcuni giorni fa. Un ossimoro, un’ oscenità. La foto di un bandierone dei nostalgici libici di monarchia e colonialismo, integralisti fanatici, voraci di prebende multinazionali, rinnegati e traditori degli africani, degli arabi, dell’umanità, della patria, della sovranità e libertà e tagliagole razzisti di lavoratori immigrati neri, mortaretti di carnevale sospinti da missili all’uranio Nato. E, sopra, mani ovviamente femminili con le dita a V. In vetta al simbolo di questa gente che invoca morte e distruzione di imperialisti sul proprio paese, il titolone: “Fermiamo le armi”. Paradosso? Ossimoro? O sciagurata doppiezza salva-capra e ammazza-cavoli del “quotidiano comunista” che, sotto questo logo, che si vorrebbe rivoluzionario, inalbera i vessilli e i gesti della controrivoluzione e della reazione vandeana, dell’invocazione del padrone-predone imperialista. Ma, a dispetto dei pochi redattori sopravvissuti alla scomparsa di Stefano Chiarini, e magari anche di Luigi Pintor, rimasti incastrati tra radical-choc, ginocrate saccenti e ignoranti, infiltrati delle lobbies ebraica e cattolica (questi impegnati allo spasimo a criminalizzare la Resistenza afghana, a esaltare i parassiti collaborazionisti e a ignorare, sotto le mentite spoglie della “ricostruzione” e della “sicurezza”, le atrocità e le carneficine biologiche, ambientali, morali, sociali e culturali dell’occupazione imperiale) e a dispetto anche delle sagge parole di alcuni valenti collaboratori in carenza di outlet nel mondo mediatico berlusconiano e paraberlusconiano, c’è una continuità a peggiorare in questo foglio. Se la cavano con qualche excursus moraleggiante, denunciano il regime (ma qui è più bravo Il Fatto Quotidiano), sbertucciano Marchionne e sostengono operai e precari. Poi precipitano negli esteri della spocchia eurocentrica, democraticistica, doppiopesista e s’infiammano per qualsiasi aggregazione che colmi una piazza, o se la prenda con un leader. Che si tratti si decerebrati e amici del giaguaro, o di masse per la rottura rivoluzionaria progressista e liberatrice. Qualunque massa sia, se ne abbevera il loro intiepidito sistema circolatorio. E se ne rafforza la benevolenza, che so, di un Geronzi.
Mi torna in mente un’analoga sbandierata dell’ottobre 2001, quando una prima pagina sghignazzante annunciava, su foto di teppisti: “Belgrado ride” (non meglio “Liberazione”: “La primavera di Belgrado”). La vidi con raccapriccio in rete, perché ero a Belgrado a godermi la risata di una teppaglia di plebi drogate da menzogne e di giovinastri fichi che, devastata Belgrado, le sedi dei sindacati e dei partiti e media di sinistra, picchiati chi ci si trovava, bruciavano le schede elettorali nel parlamento, per oscurare il fatto che Slobodan Milosevic era arrivato al ballottaggio. Ballottaggio che, rischiando di vincerlo lui e la Serbia devastata ma libera, non doveva svolgersi. Qualche giorno dopo il difensore della Jugoslavia, della Serbia, della multi- nazionalità, multiconfessionalità e del suo socialismo, quello che Casarini e Diliberto andavano chi demonizzando, chi bombardando su mandato Nato, fu arrestato e mandato a morte nel tribunale-postribolo dell’Aja. Quella per la quale si esaltava “il manifesto” era la risata da Barbablù, in questo caso l’Otpor foraggiato da Soros e dalla NED e tecnologizzato e istruito da generali Usa e Cia (anche per le future imprese in Georgia, Ucraina, Venezuela, Honduras, Libano, Kirghizistan…). Tutto questo lo si poteva capire benissimo solo poco dopo: il “dittatore” che era il più democratico e pluralistico governante d’Europa, la pulizia etnica soltanto dai serbi subita in Kosovo (con annessi furti di organi da serbi vivi), la manomorta delle multinazionali e di Marchionne su società e lavoro, la patacca di Sebrenica ripetutamente smascherata, la guerra Usa contro l’Europa, la guerra d’Europa contro se stessa, quella del Vaticano
per i fascisti croati, dei wahabiti sauditi e di Al Qaida (Cia) per la Bosnia islamista, dei tedeschi per i loro appetiti di egemonia l’avvio della guerra infinita Usa-Nato… Ma avete voi mai scorto un attimo di resipiscenza, di ravvedimento tra le duchesse e i baronetti del “quotidiano comunista”. La questione si fa vieppiù tragica per la circostanza che questo giornale, unico nel panorama dell’universale inganno che sia nato e stato da noi nutrito per separarsi dalle connivenze, compromissioni, collusioni con il quadro di potere in cui opera, si trascina appresso un sacco di gente, per dabbenaggine, pigrizia, delega, ignavia, comodità. Della miriade di monadi e nuclei di monadi che infestano il panorama organizzativo della sinistra, a volte gagliardamente e roboantemente comunista, ne ho contato appena tre espressioni documentali o comunicative che non fossero stile “manifesto”. Che dessero a Bengasi e alla “comunità internazionale” quello che è di Bengasi e della “comunità internazionale” e a Gheddafi e alla Libia quello che è di Gheddafi e della Libia. Invece no: abbasso, a petto in fuori, il tiranno sanguinario e abbasso, a petto in dentro, pure le bombe. Scivolano via, innocui alla guerra e perniciosi per giustizia e verità, intrisi di autocompiacimento per come si annidano bene nei “valori occidentali”, lungo la scia di sangue in cui i cavalieri dell’Apocalisse stritolano il pianeta. Stanno con i precari di qua, e con i precarizzatori di là. Acrobati.
Poliziotti siriani colpiti da cecchini
Siria e gli altri
In Bahrein e Yemen le rivolte di massa contro i despoti e i loro padrini continuano giorno dopo giorno ad essere annegati nel sangue da truppe mercenarie, a volte fantoccio, a volte saudite, a volte aeronautica e teste di cuoio occidentali. 400 arresti a Bahrein, torture, sparizioni, esecuzioni. Centinaia di falcidiati nello Yemen, studenti, tribali, contadini, patrioti, donne. In Siria il governo produce filmati e testimoni che dimostrano come unità di armati infiltrati sparino sia sulla folla, per produrre vittime da “intervento umanitario”, sia su agenti dell’ordine (due giorni fa uccisi 9), per scatenare una repressione incriminante. Si ripete la farsa “regime change” di Bengasi, Tehran, Kiev, Beirut, con le solite vivandiere della democrazia al traino. Nessuno dà voce a chi è legittimato, ma solo ai soliti gaglioffi mediatici che si abbronzano al sole della benevolenza carrieristica padronale. Né dà spazio alle sue immagini, ovviamente truccate, anche quando mostrano centinaia di dimostranti anti-governativi e milioni in piazza per Bashar el Assad. Il guaio è che costui non si è lasciato globalizzare, si difende da Israele, protegge i rifugiati palestinesi e ne sostiene la Resistenza, ospita un milione di iracheni (evidentemente infidi perché scappati alla democrazia di Al Maliki e dei trapanatori sciti), e impedisce a Israele di mangiarsi il Libano. Un vero “pazzo criminale”. Ah, ma che orrore quella legge emergenziale dal 1963! Già, ma vi siete mai trovati in una casa assediata per decenni da tutte le parti, con piromani che vi appiccano fuoco, che ne bloccano viveri e acqua, che ne strappano muri, che vi lanciano bombe, sanzioni, spie, killer Mossad e agenti provocatori vari, che corrompono a milionate e minacce alcuni vendipatria imboscati in soffitta? Avete mai provato a difendere la vostra famiglia in circostanze simili? Chiamano emergenza quelle dei campionati mondiali di nuoto. E questa cos’è? E parliamo noi che ci trasciniamo dietro e potenziamo e corrediamo di impunità in alto le leggi emergenziali dell’immarcescibile Oronzo Reale? Intanto la “coalizione dei volenterosi”, genocidi vittoriani e napoleonici in testa, sancisce la necessità, “disperatamente invocata dai rivoltosi”, di intensificare le azioni di forza contro le truppe di Gheddafi, per impedirne i “massacri”. Chiodo scaccia spillo. Massacrando sul serio. Anche perché così ne arrivano di meno, nel nostro paese di Bengodi. E dei citrulli.
Iraq, intervento umanitario?
In Iraq il governo dei carcerieri collusi-collisi Iran-Usa deve sostenere da metà febbraio, accanto a una formidabile ripresa della guerriglia patriottica che semina morte e distruzione nell’apparato proconsolare e torna anche a eliminare occupanti Usa, un’ondata oceanica di proteste popolari in tutto il paese, ferocemente represse dalle forze fantoccio del governo nazionale e dei capibanda curdi. Da Baghdad a Kirkuk, da Samarra a Sulmanieh, da Tikrit a Mosul e a Basra non c’è giorno senza azione guerrigliera contro caserme, pattuglie, stazioni di polizia, burocrati e palazzi di regime, rinnegati del famigerato e ormai svaporato Consiglio del Risveglio, messo su dagli Usa per minare la resistenza con il pretesto di proteggere i sunniti dai terminator agli ordini di Tehran. E non c’è venerdì da due mesi a questa parte che non veda decine di migliaia di persone chiedere luce, gas, pane, casa, servizi, acqua, addirittura scuole e biblioteche come ce li avevano, pur sotto embargo e bombe, con Saddam e come la democrazia arrivata sulle ali della liberazione glie l’ha negati, accaparrando ogni cosa per le multinazionali e per i locali papponi e prostitute. Hanno fatto fuori decine di manifestanti, rastrellano e torturano come insegnato da Negroponte, sono tornati a mettere bombe in moschee piene e mercati affollati (specialisti provati gli SAS britannici e il Mossad) per depistare nuovamente la collera sociale e nazionale in conflitto confessionale e cianciare di Al Qaida. Perfino Amnesty ha emesso qualche borborigmo. Da noi nessuno fiata, nessuno vede, nessuno sente l’urlo di 25 milioni di iracheni massacrati da vent’anni peggio dei palestinesi, nel loro paese raso al suolo insieme a passato, presente, futuro, ma che in questa apocalissi umanitaria occidentale, trova ancora la forza per una resistenza armata e di massa indomabili. Non se ne parla. Pare che questi sconsiderati brucino bandiere Usa e inneggino a Saddam.
Free Palestine. Free Libya no?
Riparte la flottigiia Free Palestine. Ed è un bene per Gaza e un merito per chi ci va. Non per tutti, perchè se ci si va da cerchiobottisti dei due pesi e delle due misure, non si fa che ipocrisia e danno. Le due associazioni che si occupano della parte italiana sono il Forum Palestina e l'International Solidarity Movement, ma molti dei partecipanti alle spedizioni non ci stanno più e criticano le due imprese sul piano politico e organizzativo. Personalmente ricordo la nostra prima entrata a Gaza, via terra, subito dopo Piombo Fuso, dal quale trassi il documentario "Araba Fenice il tuo nome è Gaza". C'erano quelli del Forum Palestina, arrivarono, passarono 24 ore e tornarono. Nel frattempo si erano fatti riprendere mentre consegnavano una somma all'ospedale del FPLP, e avevano evitato qualsiasi contatto con quelli di Hamas, pure espressione della maggioranza della popolazione e della Resistenza. Vagamente settario e divisorio. Una posizione simile nei confronti dell'Islam politico è anche quella dell'I.S.M e vi si può accompagnare anche un incongruo protagonismo dei personaggi in vista. Tutto questo si aggiunge a qualcosa di peggio. Entrambe le organizzazioni, annunciando trionfali spedizioni di pace (che Berlusconi si è affrettato a proibire), emettendo comunicati e allestendo assemblee di preparazione, nelle stesse occasioni spapagalleggiano le stesse identiche stronzate su Libia, "giovani rivoluzionari democratici" e il "dittatore Gheddafi. Si massaggiano una palla e si picconano l'altra. Lastricano la strada dell'inferno. E se qualche obnubilato o opportunistico palestinese è loro suggeritore ed emulo, ebbene vuol dire che anche tra i palestinesi c'è qualche stronzo, come quelli che dilagano nella "sinistra" italiana, sdrucida e sgangherata come quella.
Mi ero iscritto alla flottiglia. Mi hanno rifiutato. Ci avevano già provato l'altra volta. Meglio così: c'è sempre la spedizione di George Galloway, che certi micidiali entrismi doppiogiochisti non li fa.
Giovani Comunisti
Mi sono trovato ieri, in un circolo del PRC, a discutere con alcuni giovani compagni di Libia. E’ stata una gran bella sorpresa scoprire che almeno una dozzina di ragazzi pensanti non se l’erano bevuta, la mitologia tossica degli aggressori bulimici di farsi la Libia (La Costa d’Avorio i francesi se la sono rifatta ieri, con i mercenari Liocorne e dell’ONU, che hanno catturato il legittimo e antimperialista presidente Laurent Gbagbo e il loro fantoccio, Uttara, spedito dal FMI, gli farà fare la fine di Saddam.Il fatto è che questi giovani comunisti, diversamente dai loro fogli, spesso collaborazionisti, e dal loro ceto dirigente, facevano uno sforzo di analisi geopolitica e, soprattutto, erano mondi del cancro eurocentrico e colonialista. Su una cosa, però, dissento, perché ci ritrovo accenti retrò, anche insidiosi. Quando si dice che il grande movimento della pace va costruito inserendosi con cautela in uno schieramento eterogeneo, quello della “guerra è brutta, ma anche Gheddafi è brutto” (le criminogene e belluine teorie da salotto parigino di una Rossana Rossanda che, tanto per il “perseverare diabolico”, si abbatte zannuta su firme del “manifesto” non sufficientemente innamorate dei briganti monarchici e Nato di Bengasi). I Grandi Movimenti per la Pace sono stati sconfitti e ineffettivi soprattutto per questo cerchiobottismo. Cosa volete, che una mobilitazione abbia tenuta e crescita, quando, invocando una pace astratta e strepitando simultaneamente contro governi, regimi “dittature”, di cui non capisce il contesto storico e le ragioni d’essere, ma solo gli ipocriti stereotipi diffamatori eviscerate dalle dittature borghesi? A suo tempo non facevamo tanti distinguo,: si stava con Lumumba, Ben Bella, Ho Chi Minh, Fidel, Nasser, Arafat, Kenyatta, gli eritrei (oggi demonizzati a fini di conquista coloniale), Mugabe, perfino Peron. E non bastava una manifestazione annuale con cenci colorati. Le bandiere erano quelle dei fedayin combattenti e sventolavano nel tempo, con tenuta, in mille attività, pressioni, scontri, tanti da tirarsi dietro l’allora meno sclerotizzata sinistra. Si capiva che, o ci si schiera, o si fa fuffa: nessun nemico è più mortale per tutti dell’imperialismo. Sempre con chi lo combatte, sotto qualsiasi regime. Tanto ai dittatori nazisti, Pinochet, sionisti, ci pensa la “comunità internazionale” e, spesso, il Vaticano. E’ questo il messaggio che, contro tutti i venti, va soffiato nella gente. Per quante botte si possano prendere. Il Berlinguer buonanima, del “mi trovo meglio sotto la Natol”, peccato originale, va definitivamente sepolto.
La Intendance
L’Africom, nuovo comando Usa per la riconquista dell’Africa e annesse risorse fondamentali per le rapine capitaliste, sta operando alla grande. Sotto con la Libia, cappello del continente e modello di resistenza, di giustizia sociale, di volontà unificatrice, colpevole storicamente di aver sostenuto tutti i movimenti di liberazione, di aver combattuto contro l’Apartheid e per la liberazione di colonie africane come Namibia, Zimbabwe, Congo. Sotto con la Somalia che si era illusa di essersi liberata del colonialismo italiano, di essere sovrana, di poter cacciare a calci un tiranno ladrone infeudato agli Usa e ai rifiuti tossici italiani e ricostituirsi in attore libero e sovrano della comunità umana. Sotto con il nilotico Sudan, riottoso e ricco Stato arabo-africano, da spezzettare in più parti colonizzate tramite turbe manipolate e armi e soldi israeliano-euro-statunitensi-vaticani. Sotto, di fronte, con lo Yemen, sponda dell’irrinunciabile Mar Rosso e Oceano Indiano, dove alle folle inferocite contro il satrapo burattino dell’Occidente e giorno dopo giorno killer seriale dei suoi cittadini, si oppone l’invenzione di un’Al Qaida nella Penisola Arabica che possa solleticare l’intervento dei tremebondi sauditi e giustificare, anche lì, prima un po’ di missilli all’uranio e poi il corpo di spedizione umanitario con Kipling e Rossanda a seguire con l’intendance. Sapere, dunque, a cosa serve terrorizzarci o commuovere, o scandalizzarci, a seconda del destinatario, con le migrazioni bibliche? Comunque, aspettate di vedervi arrivare in casa qualche alluvione di libici che, da scuole, case, sanità gratuite e da lavoro decentemente retribuito, saranno umanitariamente passati alla nostra globalizzazione, ma, istruiti da Vespa, da Amici, da Bersani, dal Grande Fratello, crederanno che da noi ci sia “democrazia”. Chissà se si rallegreranno di essere passati dal “dittatore pazzo sanguinario” al benefico “Pensiero Unico”.
Guitti mannari e guitti venerandi
Il guitto mannaro, totalmente sbroccato, confessa che pagava una collaudata prostituta (minorenne per l’anagrafe) perché non facesse la prostituta (se non con lui?), dato che era la nipote di Mubaraq, come l’armata corrotta di cortigiani e mafiosi in Parlamento conferma. A nessuno è passato per la mente che qualsiasi figuro, anche meno bislacco e arrapato, l’avrebbe indirizzata a suo zio per evitare che una sua progenie facesse marchette tra pervertiti, perlopiù cristiani. Indica come suo successore Torquemada che manda in discarica le vittime dei crimini economici e industriali dei suoi bonzi. Contemporaneamente il manichino Upim di Jago a Doha incita la canea di necrofagi “volenterosi” a ripetere contro la Libia il genocidio di Giolitti (“Governo della Malavita”), quello di Graziani ((regime fascista), con quello del Governo della criminalità organizzata. Alle bombe e ai missili all’uranio della Nato tirati addosso alla gente tutta, compresi gli spendibilissimi ascari e i mercenari dell’Eufor in arrivo (quanti italiani bruciati dall’uranio in Kosovo e Iraq?), che disintegrano per millenni (e la cui polvere radioattiva insegue migranti a Lampedusa e magari arriva ad Arcore), seguirà una globalizzazione a morire: privatizzazioni, liberalizzazioni, esclusione, miseria, depredazione,un fantoccio ladro e torturatore a fare da quisling e garantire il dominio coloniale con campi di sterminio (veri, non quelli inventati di Gheddafi, quelli di Graziani e Balbo). Lo Stato italiano attuale, costruito con le bombe di mafia degli anni ‘90 e anticipato dal terrorismo mafiodemocristiano degli anni ’60-’70, Stato fallito, se non nella struttura criminale (vedi Kosovo o Colombia o Messico), galleggia confortevole su una palude sociale che non sa né indignarsi, né odiare. Non sarebbe non-violento, poco democratico, poco cattolico, poco radical-chic. Ma l’ancora di salvezza ce la lancia dal “manifesto” il solito Venerando Maestro, Alberto Asor Rosa, che collocati nel cesso gli insegnamenti di Marx, suggerisce: “La salvezza verrà solo dall’alto (intendendo il Capo dello Stato, QUESTO Capo delle Stato!)... stato di emergenza, carabinieri, polizia di Stato, congelamento delle Camere, sospensione delle immunità parlamentari, d’autorità nuove regole, risolvere per sempre il conflitto d’interessi… grazie anche al prevedibilissimo appoggio europeo“.Ragazzi, siamo salvi! Mo’ ci pensa il plurinquisito geneale Burno Ganzer, capo berlusconianamente dei Ros, agli ordini di un migliorista firmaiolo accanito di ogni turpitudine di coloro che d’autorità, con un golpe, dovrebbe rimuovere. Vittorio Emanuele del ’22 ne pare il modello. O Hindenburg nel 1933, nel disfacimento di Weimar. A’, Alberto, ma di che razza di spacciatore ti servi? Perché non dai un’occhiata a Piazza Tahrir, sia per vedere un po’ di masse spazza-tiranni, sia per constatare con chi stanno poliziotti e militari?
Le particelle radioattive di Fukushima esplosa, dove ci nascondono che i quattro nuclei sono fusi, il mare è avvelenato, e il livello di disastro nucleare è arrivato al massimo, 7°, quello di Cernobyl, ha colpito anche la costa occidentale degli Usa e quindi un po' per volta l'intero genere umano. Ai signori dell'atomo e del mondo gli porta solo un po' d'imbarazzo. Basta che la crisi petrolifera creata ad arte ci privi di benzina e di luce e vedremo come le folle correranno a votare per il nucleare. Tocca ricordargli che di quelle centrali l'uso più interessante per i mostri della guerra ai popoli e del genocidio strisciante è quello delle scorie che finiscono sotto forma di uranio letale addosso ai libici e a tutti coloro che non abbassano la testa.
********************************************************************************************************************
Qui sotto un edificante quadro di democrazia da esportare
Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna! PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione hanno l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad almeno altre cinque persone: non sia mai che qualcuno lo votasse di nuovo... Autore Anonimo
Publicado por: FERRO EMANUELA | 06/04/2011 8:01:56
E intanto il mossad se la prende pure con Vittorio Arrigoni per fargli pagare la sua militanza palestinese e per destabilizzare ulteriormente i già fragili equilibri dei gruppi che si battono contro Israele. Hamas afferma in un comunicato che questo gruppo salafita neanche esiste. Fabrizio
RispondiEliminaQuesti gruppi hanno una manovalnza di qualche obnubilato e una dirigenza eterodiretta dai servizi israeliani. Con le sue notizie, le uniche, sull'escalation israeliana contro Gaza, Vittorio dava molto fastidio. Cercheranno di intimidirlo perchè si tolga dalle palle.Non credo che lo ammazzeranno.
RispondiEliminaMi chiedevo la stessa cosa. Arrigoni è l'ultima persona che i sedicenti palestinesi possano prendere in ostaggio. Spero che Fulvio abbia ragione, se dobbiamo invece aspettare il nostro governo ciao Vittorio. Lopez
RispondiEliminaOnore a Vittorio.
RispondiEliminaIn ogni parte del mondo, Ora e Sempre Resistenza.
edoardo
ho appreso or ora la notizia della morte di Vittorio,ho pianto,come non mi succedeva da tempo.
RispondiEliminaL'hanno ucciso come un cane,lui,un esempio inimitabile per tutti di umanità,dedizione e solidarietà.Tocca a tutti noi far si che la sua morte non sia stata vana.
Grazie Vittorio,sarai sempre la nostra guida.
ore 06,47 del 15 aprile 2014, esterrefatto apprendo la notizia dell'assasinio di vittorio arrigoni,ora... non ho parole, solo disperazione,rabbia, e un grande vuoto...... l'unica maniera per farti tacere era quella di ammazzarti.....non ci ho mai creduto.... ma lo hanno fatto....!!
RispondiEliminascrivere altro è superfluo,,,, parole solo inutili parole.....
onore a Te .....Vittorio!
renato piacentino
questo commento l'ho postato anche nel blog di Aldo Giannuli.Lo metto anche qui,perchè è il mio pensiero e non vorrei cambiarlo
RispondiEliminaQuando vogliono eliminarti sai cosa fanno?Si inventano un bel gruppo terrorista e se per caso dovesse esserci già materiale grezzo in giro:uniamoli e mandiamoli a far il lavoro sporco.
Ora chi meglio dei sionisti è esperto nel fare il lavoro sporco?L’hai visto tante volte Vittorio e l’hai denunciato tante volte.Capita alle brave persone ,che non sono quelle democretine anime belle da salotto euroatlantista e sionista citofonare Pd,di credere nell’umanità e di scriverlo anche Restiamo Umani.Sbagliavi,certi farabutti capiscono solo le bombe e la violenza.Certi STATI ARTIFICIALI,toh mi viene in mente il Kosovo e Israele,con i loro ascari,collaborazionisti,infiltrati,traditori,hanno una sorta di missione nella vita:eliminare quelli come te.Dirai che son dei bastardi fascisti,no?E qui ti sbagli.Loro sono la Grande Democrazia ,anzi L’Unica Grande Democrazia,come un eroe di carta pesta,un misero martire da salotto faziano continua a belare in ogni ove.Tanti lo seguiranno,tanti che insozzano la sinistra con il loro democretinismo da mentecatti.Dovremmo vivere mille vite andate e ritorno per esaurire il disprezzo verso questi sinistrati e i destronzi cialtroni berlusconoidi che ti criticheranno come hanno fatto con Baldoni.Magra consolazione scriveranno forse qualche lagnosa ballata per te.Canteranno di pace e amore,tralasciando di non smettere di odiare chi ha fatto questo a te.
Io odio israele,odio i sionisti,odio il mossad,odio i collaborazionisti e le quinte colonne ,odio quelli che “piangeranno” la tua vita per poi dirci che non bisogna però prendersela con israele.Va così a occidente,va così nelle democrazie liberali,va così nei posti dove c’è libertà di pensiero e stampa,ma guarda caso tutto sottomesso al Pensiero Unico della dittatura del libero mercato.Manifesteremo,scriveremo,faremo qualcosa,ma tutto accettato dal Sistema,che facciamo tanto folklore e debole baccano.
Volevo scrivere qualcosa sulla generazione del 68,domandare a loro come mai sono così autoreferenziali che si parlano da una vita addosso,perchè non hanno insegnato ai figli il sacro dovere di essere lucidi avversari della nostra democrazia liberale e colonialista,boh volevo scrivere questo.Cihanno pensato le solite carogne a farmi scrivere altro.
Sono ateo,non credo in DIO , l’unico a cui credevo si chiamava Ronnie James e cantava nei Rainbow e Black Sabbath,non posso quindi augurarti nessun paradiso.Spero ti vada bene il ricordo di noi compagni,(altro rispetto ai sinistrati).
Addio Vittorio e grazie
sei troppo tenero con i nazisti israeliani e col loro Mossad. Loro credono nella rimozione degli ostacoli a tutti i costi e a qualsiasi prezzo. Non hanno nessun rispetto per la vita di nessuno, eccetto che per la loro. Loro sono eletti, tutti gli altri animali parlanti. E come ora sai, Vittorio è stato assassinato.
RispondiEliminaPurtroppo lo hanno ucciso. Arrigoni era un ragazzo coraggioso ma molto scomodo. L'Italia perde un attivista impegnato nei diritti umani. Io non credo sia stato un rapimento organizzato a caso e neppure il suo omicidio.
RispondiEliminaHo l' impressione che si tratti di un macabro "messaggio" alla diplomazia italiana impegnata soprattutto sul fronte bellico ma troppo debole e "riluttante ad aderire ai raid" contro la Libia (almeno così dice Frattini al Corriere).
Penso infatti che questa uccisione sia una messa in scena comoda per altri fini e programmata soprattutto in vista dell'impatto mediatico in Italia. Qui le vicende strettamente palestinesi c'entrano ma si intrecciano pesantemente con la guerra contro la Libia.
Se è vero poi che la maggior parte dei salafiti (o chi per loro) che combattono nelle file di Al Qaeda provengono soprattutto dalla città di Derna (Libia orientale) c'è SICURAMENTE e al 100% la mano della Cia e del Mossad, noti sponsor finanziatori del terrorismo integralista islamico.
Il fatto che rapimento e omicidio siano avvenuti a Gaza (dove evidentemente il Mossad agisce senza difficoltà) e non in altri luoghi è sintomatico per diversi motivi geopolitici.
Tra gli obiettivi di questi gruppi terroristici (persino sconosciuti in Palestina) c'è la manipolazione dell'opinione pubblica così come creare "rivolte" pilotate cosi come in Egitto, Tunisia o ben camuffate da colpo di stato come in Libia e in Siria, minacciare paesi con la "diplomazia sporca" degli attentati, dei rapimenti e degli omicidi. In Palestina la manipolazione è contro Hamas e a tutto vantaggio dello stato israeliano.
A Gaza operano tanti attivisti. Arrigoni era noto per le sue posizioni di denuncia (e non certo morbide) nei confronti del governo israeliano e le violazioni continue dei diritti umani in Palestina.
....
Tutti in piazza nelle città questo pomeriggio per ricordare Vittorio Arrigoni, ragazzo coraggioso, attivista e giornalista
Dedicato al Giovane Ragazzo Vittorio Arrigoni cui dobbiamo rendere giustizia in ogni modo, giorno per giorno in eminenza grigia! 12 gennaio 2009 http://baruda.net LISTA DI PACIFISTI DA AMMAZZARE! http://stoptheism.com/ Un sito con una lista di persone da uccidere, di europei, americani e austra-liani che dedicano la loro vita alla popolazione di Gaza, persone che fanno parte dell’International Solidarity Movement C’è il volto di Vittorio Arrigoni e di chi è con lui Su questo sito potete leggere i loro nomi, vedere i loro volti su diverse fotografie affiancate ad un vero e proprio incitamento all’assassinio E’ chiaramente scritto che queste persone devono diventare “A TARGET OF IDF FORCES “ L’incitazione è esplicita: uccidere un gruppo di persone con nome e cognome abi-tudini e idee, appartenenze politiche ed immagini facilmente identificabili. Chiedono la colla-borazione di delatori per completare le liste con gli indirizzi La schedatura è esplici-tamente rivolta ai militari, quel-li israeliani, se non ci pensano altri killer, per facilitarli nell’eliminazione fisica di “pericolosi” bersagli: i nemici da colpire sono gli attivisti occidentali infermieri e altri volontari che lavorano e sono testimoni di quanto succede nei Territori occupati. Tutto questo lo potete leggere in un sito web gestito da un gruppo di estre-misti, una sorta di Ku Klux Klan ebraico americano: Stop the ISM. Il tenutario del sito è Lee Kaplan È uno dei tanti agitatori fascisteggianti della pancia reazionaria americana, un coagulo che ultimamente ha preso piede sia nell’ambito dei movimenti cristia-nisti, sia nelle frange del fonda-mentalismo ebraico, ora uniti in un inedito oltranzismo anti-islamico. In USA la saldatura fra questi ambienti si è rafforzata, tanto che Kaplan talora ascende anche al salotto buono, si fa per dire, dei talk show con la bava alla bocca, su Fox News. Ma si rafforza soprattutto in Terrasan-ta. I fondamentalisti ebrei con-trollano gli insediamenti coloniali più estremisti dei territori (come già si leggeva in un libro di Israel Shahak e Norton Mezvinsky, Jewish fundamentalism in Israel, London, Pluto Press, 1999). I fondamentalisti cristiani li appoggiano per accelerare l’avvento dell’Armageddon, la lotta finale fra il Bene e il Male, che proprio da quelle parti dovrà svolgersi. Forse per portarsi un po’ di lavoro avanti, il signor Kaplan lascia briglia sciolta al sito per sollecitare l’eliminazione di Arrigoni e altri. Non senza profetizzare che il governo italiano non si preoccuperà più di tanto se qualcuno provvederà all’auspica-ta «rimozione permanente» del nostro connazionale. Tanti intellettuali italiani indicano inorriditi il dito insanguinato del Movimento di Resistenza Islamico (Hamas), ma non vedono la luna desolata degli altri fondamentalismi che egemonizzano sempre di più la classe dirigente israeliana. L’idea che le forze armate israeliane difendano i Lumi contro la barbarie è un ideologismo foriero di tragedie, dal quale è bene liberarsi con un’operazione onesta di ricognizione storica e politica della memoria mediorientale.
RispondiEliminaPutroppo, le modalità dell'assassinio (strangolamento), fanno pensare quasi a un'esecuzione, una vendetta carica di odio per una figura che rischiava di diventare troppo carismatica, di aggegare un movimento troppo grande dietro di sé.
RispondiEliminaE la cosa orribile, lo sfregio finale, è che attribuiscono l'omicidio a coloro per la cui causa egli lottava, i palestinesi.
Estremo spregio e fango post mortem: "Con l'inganno vincerai", motto del Mossad.
Una lettrice.
la Repubblica sionista,requiem di un quotidiano
RispondiEliminahttp://www.cloroalclero.com/
Di Arrigoni non condividevo molte idee, ma la sua figura era comunque capace di affascinarmi. La notizia mi ha colpito come un gancio alla mascella.
RispondiEliminaIl mio epitaffio per Arrigoni, fatto di link. Cominciate a leggere dall’ultimo, poi andate su.
http://guerrillaradio.iobloggo.com/2063/il-palestinian-center-for-human-rights-condanna-fortemente-l-attacco-ai-manifestanti-del-15-marzo
http://guerrillaradio.iobloggo.com/2061/i-giovani-della-striscia-di-gaza-e-le-loro-speranza-violentate
http://guerrillaradio.iobloggo.com/2053/le-bufale-del-campo-antimperialista
http://guerrillaradio.iobloggo.com/2051/il-15-marzo-esplode-la-rivoluzione-palestinese
dopo i fatti di Lillehammer e di Dubai (e di tanti altri) il Mossad non si fida più dei suoi agenti diretti e affida il compito a terzi (fantomatici gruppi salafiti, legati ad Al-Qaida e tanti altri) per fare il lavoro sporco, ma anche loro non svolgono un lavoro pulito e credibile...il rapimento e l'omicidio di Vittorio Arrigoni è di chiara matrice Mossad...per quanto dovremmo ancora sentire la versione dei "pazzi fondamentalisti islamici" da parte dei media occidentali?
RispondiEliminami spiace Fulvio
RispondiEliminaanche se non lo conoscevo personalmente transitavo spesso e volentieri nel suo Guerrilla e la notizia mi ha fatto stare male.
Fulcio ! avevi subito scritto : “Era insostituibile e cruciale, uno scudo della Palestina. ... L’ottusità del morto vivente non gli fa capire che anche questo gli si ritorcerà conto, che Vittorio sarà un osso assai più duro nelle fauci del mostro, che gli farà saltare molti denti. Ci sia d’esempio.”
RispondiEliminaEd ecco che la prima metastorica conseguenza inchioda il mostro : le prossima Freedom Flotilla si chiama Restiamo Umani.
Non mi pare utile o giusto prendersela con generazioni, ne' tanto meno con quella del '68, la di gran lunga migliore. Convbiene sempre prendersela con i singoli...
RispondiEliminaFulvio
Anch'io ho scritto sulla morte di Vik, un gigante di fronte a certi "eroi" della destra e della "sionistra", cito il testo:
RispondiEliminaA destra, gli eroi sono mercenari come Fabrizio Quattrocchi, contractor della Blackwater, che faceva lavori sporchi stile Guantánamo e Abu Ghraib per conto delle imprese colonizzatrici nordamericane nell’Irak beneficiario dell’esportazione di democrazia.
A “sionistra”, gli eroi sono quelli di cartone come Roberto Israeliano, profes-Sionista dell’antimafia, che parla contro Berlusioni (col quale condivide un amore letale verso l’Unica-democrazia-del-Medio-Oriente) da programmi Endemol e scrivendo per Mondadori un libercolo scopiazzato da articoli di cronaca, senza citare fonti, articoli di giornale, bibliografia; che insulta pure la memoria di Peppino Impastato dicendo che il suo caso fu riaperto grazie a un film, ma omettendo il lavoro del Centro Culturale Peppino Impastato; che è sempre minacciato dalla camorra, ma chissà perché è sempre presente nei salotti televisivi, e guadagna 80.000 euro a puntata per prenderci in giro con le sue favole a Vieni via con me a Tel Aviv.Sì, a Tel Aviv, perché il legalitario da strapazzo pensa che la legalità all’estero la si difenda a fianco di Israele e di Fiamma Frankenstein, come nella famosa manifestazione anticamorra del 7 ottobre, con Magdi Cristianista Allam, Panzone Ferrara, ed altri fior di sionisticamente corretti personaggi; ma lo stesso pensa non solo che la camorra sia Hamas, ma anche le FARC, che siano camorriste Cuba e Venezuela, e tutti gli stati che non si subordinano all’agenda della Casa Bianca. Stessa cosa vale per Marco Travaglio, altro legalitario in Italia sostenitore della legalità con la stella di Davide contro la camorra palestinese, e, se ricordo bene, anche della legalità georgiana contro i camorristi osseti quando Putin riempì di legnate questi legalitari georgiani fantocci di Washington.
Se questi sono gli eroi degli italioti, c’è poco da stare allegri.
Provo dolore e rabbia per la morte questo giovane. Vedo le facce di cazzo sui cartelloni elettoriali per l'elezione a sindaco di Milano e le paragono a quella di Vittorio Arrigoni e mi dico: gli umani sono una razza in estinzione. Adesso stanno tornando a trionfare i rettili.
RispondiEliminaQuando penso che c'è gente che fa battutine stronze tipo "ma perché non se ne stava a casa sua" o "hai visto ad aiutare quegli arabi di merda?" vorrei che questo paese che siamo diventati sprofondasse.
Non ne voglio fare una questione politica: me ne frego di destra e sinistra, sono due facce dello stesso orrore che siamo. Ne faccio una questione umana.
Questo ragazzo dovrebbe essere un esempio per la gioventù italiana e invece abbiamo saviofazio da una parte e capezzone dall'altra. Provo schifo.
Massimo
Fulvio come criticavate i vostri padri è giusto che anche i vostri figli possano ritenere discutibili certe cose della vostra generazione
RispondiEliminaChe poi vi siano stati uomini degnissimi di nota è cosa normale.E altri che non lo sono.
Però il discorso che volevo scrivere era più lungo e articolato,mo l'ho dimenticato..mortacci mia e della mia memoria!
quanto pare a milano ,il 25 aprile, si ha intenzione di sfilare anche contro a Gheddafi.
RispondiEliminaLa madre delle teste di ca**o è sempre incinta.
Come è possibile che ci siamo rovinati in tal maniera da non comprendere:politica,storia,strategia,queste scimmiette urlatrici piccoli borghesi della canna facile proprio non ci sentono da quell'orecchio.
Il 25 sia grande festa popolare contro il colonialismo euroatlantista,come condanna storica del nazifascismo,e come condanna di Israele e il nazi sionismo
Guarda caso questi rebeldi se la prendono con Berlusconi,e fanno bene, Mubarak,e fanno bene, e Gheddafi.Israele ?No,grazie
forse qualche topolino si è accorto che la nave sta affondando e con l'acqua alla gola si cerca un salvagente
RispondiEliminahttp://sollevazione.blogspot.com/2011/04/rifondazione-qualcuno-e-sveglio.html
questi cotinuano a fare gli gnorri ed a trattarci da idioti. Noi non siamo idioti. dobbiamo farglielo capire. con le cattive. ma non abbiamo i mezzi...occorrerebbe farsi dare una dritta dal Grande Hugo. Ma Lui aveva le forze armate dalla sua. Noi le FA le abbiamo sempre contro. sparissero nel nulla improvvisamente... i gnaccia scapperebbero come fulmini di HAARP. a proposito Voi che conoscete scienziati seri, sapete se è plausibile il terremoto indotto dall'arpa statunitense di gakona alaska ed altrove? intanto l'ambasciatore stat l'11 maggio 2011 NON sarà a roma ma a venezia...non mi piacerebbe essere aquilata per vendita centro storico roma....intanto tutte le miei maledizioni agli assassini di Vittorio Arrigoni....che sapevano bene dove abitasse....
RispondiEliminaGrazie Vittorio
RispondiEliminaPer Vittorio Arrigoni c’era gente, ieri sera, a Fiumicino cargo. Ma non c’era gente, e gente….
C’era gente e basta, di un solo “tipo”… di un solo segno… di un solo pianto…
Non un politico, niente celebrità media…, o forse chissà, magari qualcuno, a titolo personale e umano, uno sforzo l’ha fatto…
Ma chi era Vittorio, Vik ? di lui dicono, un pacifista comunista attivista, un amico dei palestinesi, uno con tanta umanità… un altruista…
Io non lo so’ chi era, non ho avuto il piacere di conoscerlo, se non da morto, e quindi non l’ho conosciuto.
Ma credo che Vittorio era uno che viveva per se, con un ideale per gli altri, e con un altro ideale…
Ma con un grande coraggio
E di ciò, grazie
Samantha
@anonimi
RispondiEliminama un minimo di nomignolo,lo dico così tanto per sapere con chi si parla,come cazzo si fa a rispondere ad un anonimo?
Arrigoni morto. Almeno Duffy resiste; senza armi come Vik è troppo facile farsi fare fuori.
RispondiEliminaPer restare umani, bisogna restare vivi ! Per restare vivi bisogna difendere Tripoli, almeno. E spillare con ogni mezzo la linfa del mostro .
Per restare umani, bisogna restare vivi! questa è la base della lotta
RispondiEliminabrav* sempremison
per il simpatico rossoallosso: si è più graditi in "anononimo" in fin dei conti è l'idea quella che conta! e comun que gli anoninimi si possono distinguere dall'ora del loro intervento...ciao e buone vacanze a Voi.Noi.Tutti