mercoledì 7 settembre 2011

Via gli artigli dell'ONU dalla Libia (e un'ammenda)



(per qualche giorno sono fuori, niente post, niente risposte)

L’8 settembre, dalle 17 alle 20 a Piazza Montecitorio, Roma, organizzato da NoWAR-Roma e US Citizens for Peace and Justice, si svolgerà un presidio con i seguenti punti: Fermiamo subfito i raid aerei della Nato; Basta con l’assedio Nato alle città; Non lasciamo che Sirte, Bani Walid, Sebha diventino una nuova Falluja, una nuova Guernica. Suggerirei cartelli tipo “ONU colonialista – fuori dalla Libia!” , “ONU = NATO”, “Basta menzogne di guerra”, “ Serbia, Afghanistan, Iraq, Palestina, Libia: grazie ONU!”

Parteciperei con gambe, mente, cuore e cartelli, ma mi troverò in Germania, a presentare il mio docufilm “Maledetta Primavera”. Questa manifestazione non rimedia certo agli oceani di passività, ignavia e implicita complicità in cui le forze di sinistra hanno annegato la conoscenza, coscienza, mobilitazione, dei nemici della guerra, in Italia e nel mondo l’assoluta maggioranza. Ma dimostrerà agli inquilini di Montecitorio e di tutti i palazzi di politica, economia e cultura che la consapevolezza dei crimini degli aggressori e la solidarietà con i popoli aggrediti e massacrati a fini esclusivamente di predazione e genocidio, non è morta. Che, per quanto ridotta al lumicino, la fiamma dell’internazionalismo non si spegne e promette di tornare a dilagare, come già succede in tanti Sud del mondo (quasi tutta l’America Latina e i paesi africani rifiutano di riconoscere  l’osceno accrocchio Nato-mercenario detto Consiglio Nazionale di Transizione).


Vorrei a proposito del comunicato diffuso dagli organizzatori osservare alcune cose, magari in grado di migliorare la nostra comunicazione in piazza. La menzione delle sole città Sirte, Bani Walid e Sebha, prese ovviamente a simbolo di tutto un territorio sottoposto a devastazione da Nato e mercenari, parrebbe ribadire che si tratta delle “ultime roccaforti di Gheddafi”. A scanso di involontari equivoci, non è così, la massima parte del territorio libico, Tripolitania, Fezzan e parti della Cirenaica, sono tuttora sotto il controllo delle forze lealiste, mentre le città menzionate resistono all’aggressione con i mercenari che ripetono ultimatum da lontano, in attesa che i bombardieri, droni (che non “pare” che si usino, ma che sono stati confermati in azione) ed elicotteri d’assalto abbiano totalmente incenerito i centri abitati e chi ci vive.

C’è poi un’invocazione all’ONU a “proteggere i civili”, visto che tale compito era previsto dalla sua risoluzione 1973 (non è proprio vero, si ammetteva anche “l’uso di qualsiasi mezzo” per attuare la missione. E lo hanno usato!). Credo si tratti di una provocazione, non potendo sfuggire a chi si occupa di Libia e guerre in modo non embedded  come dalle guerre d’aggressione del secolo scorso ad oggi, quell’organismo ha sempre, prima o dopo, legittimato gli stermini bellici dei paesi occidentali. La Nato è palesemente il braccio armato di un’ONU che, nei suoi organi esecutivi, esegue disciplinatamente gli ordini che gli arrivano dai burattini politici dei veri poteri delle armi e delle finanze. Qualcuno potrebbe mettere l’invocazione all’ONU in parallelo con i mistificatori di tanta sinistra e di tanto pacifismo (vedi Tavola della Pace) che riconoscono a questa rappresentazione di ombre cinesi il ruolo, l’onere e l’onore di diffondere giustizia e pace. L’ONU è il piromane che timbra al sicario la licenza di uccidere..

  ”giovani rivoluzionari” alla caccia del nero
Analogamente c’è chi insiste ad attribuire alle principali organizzazioni dei diritti umani, Amnesty e soprattutto Human Rights Watch (100 milioni dall’ultrà sionista.imperialista George Soros), il titolo di imparziali e indipendenti difensori di quei diritti. Scorrete i cataloghi di questi apparentemente collisi, ma effettivamente collusi, cherubini della pace e dei diritti umani, è vi apparitrà una bilancia che su un piatto ha un passerotto e sull’altro un tacchino. Hanno fatto il loro lavoro a rafforzamento della sceneggiata Nato sui “giovani rivoluzionari” di Bengasi, inventando efferatezze e carneficine del soggetto da abbattere, occultando, finchè non smascherati da alcuni media  e tanta evidenza visiva, l’orrendo bagno di sangue dei lavoratori neri e dei civili disobbedienti, il sadismo necrofilo delle belve che appendevano membra squartate dei “nemici” e dei neri sui cavalcavia di Bengasi e Misurata. Poi hanno “corretto” tutto questo con tardive smentite al traino di prove altrui. Tanto le smentite sono come il limoncello, potenziano l’indigestione. Resisi così degni della stima universale, ora scendono a larghe volute suilla Siria, ultimo baluardo antisionista nella regione (e, con i soliti botti stragisti di Al Qaida nel Maghreb, a poco a poco anche sull’Algeria). Dalle montagne di cadaveri virtuali attribuiti al governo e da quelle vere di civili e forze dell’ordine massacrati da infiltrati sauditi, giordani, libanesi, invocano, anche loro, ma consapevolmente, l’intervento dell’ONU “a protezione dei civili”.  Leggi carneficina Nato e regime change. Beccamorti  che ronzano nelle scie degli F35, Predator, Apache, e cuciono le sacche per il bottino di sangue e di cose, sia dei “ribelli”, sia delle multinazionali e banche. Chiudiamoli in un alveare e facciamoli secernere tutto il loro mieloso veleno. Magari un giorno ci affogano dentro.

Razzismo, arma di tutti i colonialismi
Sulla Libia si è ora abbattuto un nuovo uragano di menzogne. Ne vedremo delle belle: il pedofilo Gheddafi, l’erotomane Gheddafi, Gheddafi che come Saddam macinava gli oppositori nel tritacarne, Il figlio calciatore che faceva giocare i compagni con una palla di ferro quando perdevano, le fosse comuni dei giustiziati dal feroce Khamis Gheddafi, comandante della 32esima (morto e risorto 10 volte, come la città di Bassora, nel 2003, data per dieci volte falsamente conquistata), la moglie di Gheddafi che faceva il bagno nel latte d’asina. Salteranno fuori vergini irreprensibili (a dispetto dei loro narcotraffico, estorsione, ricatto), care alle ginocrate appassite, che si eserciteranno su Gheddafi come fosse Strauss Kahn.  E poi c’è l’eterno stereotipo del “tesoro del Rais”. Come quelli di Milosevic e di Saddam, ovviamente beni dello Stato, ma sottraibili al popolo quando attribuiti al malcostume del governante. Quanto a quelli personali, risultati lenticchie rispetto ai tiramisù dei regimi occidentali, a volte si riducevano a una boutique, o a un idromassaggio. Il “tesoro di Gheddafi” viene ora detto in fuga attraverso il Niger, con tanto di caporioni del regime e, forse, con lo stesso Gheddafi, fedifrago rispetto all’impegno di combattere fino all’ultimo. Anche così si punta a deprimere la popolazione ostile. Intanto, sull’altro “tesoro di Gheddafi” (che viveva più modestamente di tutti i suoi colleghi ominicchi occidentali), quello all’estero, in realtà fondo sovrano del popolo libico investito o depositato qua e là, hanno già messo il becco gli avvoltoi spolpatori. Dal loro pasto cadono sotto il tavolo briciole per gli sciacalli locali. La ciliega su questa torta di sterco del diavolo è un paradosso da virtuosi. Saddam Hussein, dal 1968 sotto tiro da Usa e Israele, altro che intemerato antimperialista! Sotto sotto, e nanche tanto sotto, se la faceva con il “nemico imperialista”, era “l’uomo degli americani”. Non era vero niente, non per nulla hanno tentato per 35 anni di farlo fuori, perfino utilizzando l’Iran. Ma è servito egregiamente a convincere “pacifisti”, presunti anti-guerra e antimperialisti che non era proprio il caso dare una mano al popolo guidato da un simile doppiogiochista. Alla stessa stregua, ecco la rivelazione della solita banda HRW, che negli archivi dei servizi libici si sono scoperte “prove di collusione tra Gheddafi e i servizi segreti occidentali. Nientemeno, quelli che non hanno mai smesso di tentare di farlo fuori, da Tripoli a Ustica. Come se non fosse normale che tutti i servizi abbiano rapporti con tutti i servizi, anche per infiltrarli. Ma soprattutto come se  non si fosse trattato dell’archivio di Mussa Kussa, il rinnegato capo dell’intelligence che da tempo se l’intendeva con il nemico e che poi è sbarcato a Londra, primo tra i saltafosso dell’establishment. Dettagli. Conta  sghignazzare in faccia a tutti coloro, in Libia e fuori, che avevano visto nei 42 anni della rivoluzione libica, sotto sanzioni, bombe e complotti, un polo antimperialista e antiglobalizzazione che pian piano contagiava tutta l’Africa. E il cacio sui maccheroni dei grilli parlanti, trotzkisti in testa, per i quali Gheddafi era un burattino dell’Occidente per il semplice fatto che con l’Occidente commerciava, anche se pro bono Libiae e dettando soggetti e condizioni.

Arrivati a Tripoli hanno ripreso a lanciarci gas nervino, quello che paralizza ogni funzione intellettiva. Nel senso che la conquista della capitale è stata per dieci giorni un’immensa balla e quando il 90% della città era ancora sotto controllo dell’esercito lealista e delle migliaia di suoi volontari, il 22 agosto, a noi sparavano il gas esilarante delle folle festanti nella città liberata. Dietro le quinte di quelle immagini a zoomata stretta, altri “festanti” della libertà e della democrazia si apprestavano a fare stragi di neri, giustiziare a mani legate prigionieri, incendiare ospedali e degenti, saccheggiare esercizi e case, sicuramente stuprare, visti i precedenti di massa a Bengasi e Misurata. Ma stavolta  le quinte si sono lacerate. Sono bastate poche emittenti straniere con parole aderenti alla realtà e immagini senza quel photoshop che dipingeva vessilli di Re Idris sulle bandiere verdi del popolo. Radio e tv libiche erano state umanitariamente distrutte, con corredo di uccisi – vedi Belgrado e Baghdad – non per interrompere le comunicazioni militari, che seguono altre vie, ma per impedire la seconda voce, quella dell’altro, quello che racconta un’altra storia. Sperando che il monopolio della “verità” demoralizzi la popolazione quanto i missili all’uranio.

Così possiamo sapere che Tripoli non è stata uno scivolo, né “l’improvvisa caduta di ogni resistenza”. Sappiamo che la Nato continuava e continua a bombardare Tripoli, a falciare vite mirate con gli elicotteri, e dunque sappiamo che nella città si è combattuto quartiere per quartiere, casa per casa e ovunque i mercenari avanzavano solo quando l’area era stata spianata da bombe e missili e dalle truppe d’assalto Nato dette “forze speciali”. La Falluja, la Jenin, la Mi Lay, la Dresda, la Marzabotto, a Tripoli le hanno già fatte, i “salvatori di civili”, e si apprestano a ripeterle nel grande resto della Libia.  

E qui mi devo coprire il capo di cenere. Spocchioso come un D’Alema qualunque, mi sono addirittura permesso di sbertucciare gli occhiuti e competenti miei interlocutori sul blog. Più occhiuti e competenti di me. Trattasi della storia dell’allestimento cinematografico di un sito nel deserto del Qatar, là dove ha studi e scenografie la maggiore società cinematografica del paese, che assomigliasse alla Piazza Verde di Tripoli. Quella del milione e mezzo per Gheddafei il 1. Luglio. Mi era stata segnalata, con tanto di immagini a confronto (per la verità poco esplicative), da alcuni amici in commenti a vari post e io, tronfio e gonfio, avevo ribattuto che si trattava di patacca, visto che un qualsiasi satellite spia avrebbe potuto osservare il progetto. Forse era il set per un film sulla “Liberazione della Libia” progettato dallo specialista sionista Spielberg. E non avevo tutti i torti, poiché se ora, ma solo ora e non con la tempestività dei miei corrispondenti, l’inganno è stato scoperto, lo si deve proprio a quegli occhi nello spazio. Ma ammetterlo, oggi, a lavoro compiuto e a effetto ottenuto, non costa niente. L’effetto è stato raggiunto. Il mondo ha ammirato la pacifica e gioiosa caduta del dittatore nella presa della piazza dei suoi trionfi. Ci si può vantare del proprio ingegno da trecartista d’alto bordo. Hollywood non avrebbe saputo fare meglio.

Il fatto si è che proprio una Hollywood ha messo su nel deserto la qatariota Zikhreet Film City. Era la ricostruzione della famosa Piazza Verde di Tripoli, cuore della città, sotto il castello medievale, luogo storico della manifestazioni, delle vittorie sui colonialismi fascista e britannico, ma anche delle passeggiate delle grandi e serene famiglie della Jamahiriya. Qui parlava il costruttore della Nazione. Per 40 anni Piazza Verde è stata l’agorà e l’acropoli di Tripoli. Non credo che ci siano libici che non abbiano battuto il suo selciato. Me la ricordo, a fine aprile, con le cento bandiere verdi svettanti sullo sfondo di cieli anneriti dal fiato del mostro e con le mille e mille foto di martiri – questi sì – della patria, pianti da mamme e mogli. Papaveri rossi cancellati dalla gramigna.   Realizzarne una copia in cartongesso, infilarci qualche centinaio di comparse esultanti con le bandiere del tiranno colonialista e la mitraglia in spalla (si sono dimenticati del pugnale tra i denti), di quelle che mandano in sollucchero compassati cronisti come Liberti o Valli o Goracci, e ciak si gira. La regia era di Al Jazira. La diffusione, universale. Eccola, la presa di Piazza Verde, emblema della caduta del regime. Non ci sono cascati quelli, ormai rotti a ogni mendacio di USA-UE-Satrapi Arabi- organizzazioni umanitarie, che popolano le terre del futuro. Ci siamo cascati noi del Nord. Il saputello che scrive, pure. Non però quei bravi miei interlocutori e le loro fonti. Onore al merito.

La finta conquista di Piazza Verde vale le strade vuote all’arrivo degli aggressori in Iraq, riempite di  filmati di repertorio con battimani e fiori; vale l’abbattimento della statua di Saddam Hussein applaudita da una cinquantina di arruolati fatti venire dal Kuwait; vale Bassora presa dieci volte; vale le mille fughe di Gheddafi e le mille morti dei suoi figli. E’ guerra psicologica, deve abbattere e portare alla resa la popolazione. Purtroppo non si può misurare il grado di sconcerto e di demoralizzazione che una tale contaminazione del luogo simbolo della nazione può aver provocato nella gente, tra i miltanti. Ma se sono arrivati a costruire un tale apparato, anche se sono ottusi, i creativi e truccatori della Nato qualche prospettiva pensavano di averla.

Quello che si può misurare è l’abisso di ipocrisia in cui è precipitata la nostra società. 200 medici in Bahrein sono in sciopero della fame nel loro carcere: vengono processati per aver curato i manifestanti della primavera scorsa. Ricordate, quei manifestanti che a centinaia di migliaia avevano occupato la Piazza Perla a Manama per chiedere la fine della monarchia assoluta, di una famiglia proprietaria dello Stato, dell’esclusione, della miseria, della discriminazione confessionale? Furono macellati da forze speciali degli alleati sauditi ed emiratini, invocate dal monarca e sollecitate da Obama in difesa del satrapo servo e della propria Quinta Flotta. Mille morti e molti condannati a morte. Anche medici. Anche donne. Anche se le patacche di nigeriane condannate a una lapidazione che non è mai stata decretata, servono, ennesime Sakineh, a spostare lo sguardo su musulmani davvero cattivi.In Yemen, quando la partita era già parsa vinta dalle masse e tribù in rivolta per mesi, con la cacciata del fantoccio Nato-Saudita Ali Saleh, sono entrati nuovamente in gioco gli Usa. Ai massacri nei villaggi riottosi compiuto dagli sgherri indigeni si aggiungono i droni e i missili Usa. In tutto il paese si combatte, il Sud della ex-repubblica socialista, è per la maggiori parte in mano ai rivoluzionari, le vittime nessuno le conta. Ad aprile, prima della carneficina degli ultimi mesi, si parlava di mille morti.

E, per passare a un altro mattatoio della civiltà occidentale, ora che l’Honduras dei golpisti fascisti agli ordini dei grandi padroni e degli Usa è rientrato nel rispettabile consesso dei paesi e governi del nostro girone infernale, i post-golpisti di Pepe Lobo, dei latifondisti e delle multinazionali, possono fare le fusa a Israele (fornitore di assassini miranti) e al  Pentagono, dimostrando l’assunto con l’ininterrotto sterminio di contadini a cui Manuel Zelaya aveva restituito un po’ di terre, sottraendole alla letale monocultura della palma d’olio e all’oscena speculazione dei costruttori di miniere e villaggi turistici. Non se ne vuole sapere nulla, tra noi democratici, e non si fa fatica, visto che i giornalisti da quelle parti vengono abbattuti come quaglie. Come, ancora con più gusto, vengono eliminati dalla scena in Messico, dove il narcoregime garantisce, con 42mila morti ammazzati sotto Felipe Calderon, che la “guerra al narcotraffico” assicuri la pace sociale e il transito della droga agli affamati mercati Usa e a quelle banche. In quel mare di sangue galleggiano soprattutto corpi di donne. Ma che fa, ci distraiamo deprecando lapidazioni virtuali e festeggiando l’avvenuta liberazione delle donne in Libia, le più emancipate del mondo musulmano, per mano di chi le donne le annichilisce, stupra, rinchiude dietro mura e panni. Per la bisogna facciamo uso di Al Qaida, come l’11 settembre, come in Bosnia, Afghanistan, Cecenia, Kosovo, fin dagli anni ’90.  Nessuno esegue meglio gli ordini della Cia, del Mossad, del MI6, e nessuno si traveste meglio. Salvo quando, venuto a mancare, per eliminazione da killer rivali, il manutengolo Cia, Iftar, a capo delle forze mercenarie, a Tripoli ci si è dovuti esporre un po’, non trovando di meglio che il numero tre di Al Qaida per comandare la piazza e gli sgozzamenti.

Avete visto o udito qualcuno stracciarsi le vesti per gli eccidi e le atrocità in corso da quelle parti, Yemen, Bahrein, Somalia, Kashmir, altrettante roccaforti reazionarie e totalitarie dell’imperialismo e dei suoi servi,  sventolare una bandierina arcobaleno, raccogliere firme, fare capolino davanti alle rispettive ambasciate, allestire un sapiente e preoccupato convegno? Cianciare, come la dama di Parigi sedotta dai macellai di Bengasi, di brigate internazionali da mandare in soccorso alle vittime?Tre scimmiette. Del resto, come ci potrebbe arrivare all’orecchio alcunchè da quelle parti, con il frastuono della tromba del vento propagandistica che prepara il precipitare del diluvio sulla Siria? Oppure con il ciclone di una “crisi” che ci hanno detto universale e che è l’ennesimo, forse l’ultimo possibile, trasferimento di ricchezza da noi a loro, ma che abbiamo una volta di più, come le ripetute “austerity” di sinistra memoria, accettato come mal comune? Le finte Piazze Verdi sono sempre piene di comparse da minchionare i gonzi. Me compreso.  Faccio ammenda.
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Svendolate. Qui sotto, una nuova dimostrazione del carattere progressista, laico, anticonformista, antagonista, di Vendola, lo sponsor di Tedesco, il partner della Marcegaglia, il privatizzatore dell’acqua, l’angelo sterminatore  della Puglia, il panegirista di Israele, l’uomo che già aveva capito a chi leccare il culo quando intitolò l’aereoporto di Bari a Woytila, compagno di balcone di  Pinochet e santificatore di delinquenti. 


37 commenti:

  1. Avevo notato questa tua presa di posizione in riferimento alle finte riprese in Quatar.......che di dire!!!...onore a te e alla tua onestà di giornalista.
    Un consiglio....ho letto un articolo su Gheddafi in Saigon2K...posso avere il tuo parere o anche quello degli altri commentatori?
    Con stima
    Giuliano

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  2. Qatar, non Quatar come scrivono i dottori del manifesto. Saigon2K è una squadraccia di fascisti antisionisti e antiamericani che pescano in una nicchia di virulenti cazzoni antifemministi.

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  3. @Fulvio
    L'infallibilità non è dei puri di cuore
    Tempo fa,pensando di essere solo al mondo,cercavo un "amico virtuale" con cui condividere i miei tanti dubbi e le poche certezze finchè casualmente mi imbattei nei tuoi articoli in merito a Slobo e mi si è aperto un mondo nuovo,ho ripreso fiducia e speranza che forse non tutto è perduto.
    Grazie di tutto.

    Pino

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  4. Ribadisco, onore alla sua onesta'professionale e umana, Grimaldi. Altroche'societa' dello spettacolo...
    e ora, in Somalia? Quanto e'vera la carestia? certa pero'la criminalizzazione di al shabab (che significa semplicemente "i giovani") su larga scala mediatica, quindi la faccenda puzza non poco. A questo punto, non converrebbe a Gheddafi cominciare a raccontare un po'di cosette? p.s da un amico di medici senza frontiere che e'stato per mesi al campo profughi di Dadaab..al shabab e'apprezzata dai profughi, che fuggono invece dagli squadroni della morte impazziti. Ma perche'la russia ha riconosciuto il cnt?
    edoardo

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  5. Mi tolgo il cappello davanti alla tua onestà...

    con stima rinnovata

    saluti
    da GilGuySparks


    www.gilguysparks.wordpress.com
    gilguysparks@hotmail.com

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  6. Ecco la prova di come vengono manipolati i social network(in questo caso twitter) a favore delle finte rivoluzioni(in questo caso la Siria)

    http://twitterterrorists.mypressonline.com/index.htm

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  7. grande discorso di gheddafi su http://libyanfreepress.wordpress.com/.


    Edoardo rinnovo l'invito a scrivermi a fabristell@libero.it
    Vivo a Dar da un anno.
    Fabrizio

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  8. Complimenti Fulvio, riuscire ad ammettere i propri errori è dote di pochi, come lo è quella di provare disgusto per la merda che ci fanno ingoiare i nostri padroni con la kippah.
    Purtroppo questa storia della Piazza Verde di cartapesta, vera o no che sia, segna un punto di non ritorno dall’abisso tracciato fra noi (pochissimi) e loro (tutto il gregge). Noi discutiamo sulla veridicità o meno di queste operazioni ben sapendo comunque che, qualora ne ravvisassero l’utilità, i mostri occidentali hanno tutte le “qualità morali” per compierle. Il gregge, invece, è all’ultimo stadio della lobotomia operato dalla propaganda: l’importante è raggiungere l’obiettivo (proteggere l’Occidente, metterlo nel culo agli arabi, mostrare la superiorità delle nostre armi, giocare al “tiro al dittatore”…). E anche se sono palesi le balle che ci raccontano, non fa niente, lo fanno per il nostro bene. La propaganda può perfino permettersi di diffondere sprazzi di verità, come ieri la pon-pon girl degli stupratori di Bengasi, Lucia Goracci, che intervistava degli immigrati africani vessati dai “ribelli”. Come dire “guardate quanto è superiore la nostra democrazia, ci permettiamo perfino di fare le pulci ai “giovani rivoluzionari”. È inutile, anche se sono dalla nostra parte, gli arabi restano dei selvaggi: sarà meglio mandare le truppe coloniali…”.

    Mauro Murta

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  9. Ad ulteriore conferma del trionfo dell’indottrinamento delle masse versione 2.0, in cui la propaganda si autogenera nel cervello dell’indottrinato senza che vi sia più bisogno di nascondere la verità, invito a leggere questo articolo di Roberto Quaglia.

    http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/6747-11-settembre-2011-dopo-10-anni-il-pubblico-e-vaccinato-e-si-puo-dire-la-verita-in-tivu-tanto-la-verita-ormai-lascia-il-tempo-che-trova.html

    Non lo conosco, ma mi pare che quello che scrive sia interessante e condivisibile.

    Mauro Murta

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  10. http://www.voltairenet.org/Come-al-Qaida-e-arrivata-al-potere


    è un analisi attendibile?

    saluti

    alberto

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  11. anch'io, nel mio piccolo, non avevo creduto alla ricostruzione di carta pesta e ho fatto poi ammenda. e' che davvero non ci si puo' credere . :(

    su saigon2k confermo, l'ho seguito per un po' un paio di qualche anno fa per qualche articolo interessante, ma l'editoriale che e' uscito e' vomitevole...

    forza!

    a.

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  12. su megachip di giulietto chiesa questo altro contributo intelligente sulla questione dei set in Qatar
    http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6678-la-falsa-piazza-verde-di-al-jazeera.html
    in pratica cobras "smonta" la notizia, ma in modo arguto.
    comunque sia, set o no, siam ben oltre il grande fratello.
    edoardo

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  13. saddam,saddam.....leggendo un libro molto curioso e vecchio, il rosso & il nero, kaos edizioni,(1998) ho scoperto che saddam era stato finanziato dalla banca bnl filiale di atlanta, presidente nerio nesi, in seguito cassiere di rifondazione comunista, con un "assegno" di circa 400.000 dollari per l'acquisto di armi da usare per la guerra contro l'iran.
    ora perché scrivi che gli usa hanno usato l'iran per far fuori saddam visto che in effetti lo avevano foraggiato anche se attraverso una banca italiana diretta dall'allora socialista nerio nesi e futuro rifondarolo(la peggiore specie politica in italia dal 1991 in quà)?

    fulvio, tu allora(1998) eri probabilmente a liberazione, quale fu la reazione all'auscita di quel libro?


    saluti

    alberto

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  14. Alberto, non facciamo del moralismo. Perche´mai l'Iraq doveva rifutare di finanziarsi presso una delle pochissime banche che erano disposte a trattare con quel governo? Che c'entra che Nesi era un cialtrone? C'era un'Italia che come sempre giocava su due tavoli e i socialisti cercavano di beccare petrolio dall'Iraq. Le armi Usa e israeliane le ha ricevute Khomeini per attaccare l'Iraq laico e antimperialista. Con i soldi con cui l'Iran le ha pagate gli Usa hanno finanziato i tagliagole Contras. Dopo aver ucciso la rivoluzione laica e socialista in Iran, l'agente Khomeini e`stato scatenato contro il Nicaragua sandinista e l´Iraq (che non ha mai posseduto armi Usa!). Ero in Iraq quando, prima della guerra Khomeini e i cannoni iraniani tuonavano costantemente contro "l'apostata Saddam" e bruciavano i villaggi di frontiera iracheni.

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  15. nessun moralismo.
    l'errore è stato mio interpretando in modo errato il fine del finanziamento.
    in effetti non erano armi americane.
    mi confermi comunque nesi un cialtrone?

    se la risposta è affermativa, posso solo dedurre che rifondazione comunista ha semplicemente preso per il culo migliaia di militanti.

    chiedo scusa per la mia ingenuità.

    saluti

    alberto

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  16. 2500 tonnellate d'oro degli italiani ex banca d'italia ora privata dal 2005... a manhattan insieme a quello degli altri babbei.nato.dipendenti! secondo me $ionU$a ha dato fondo a tutto quest'oro per acquistare armi e droni...perché, sempre secondo me, gli armaioli vogliono oro non cartastraccia. penso bene? e baracca insana sprona "li faremo a strisce" "faremo loro vedere tutte le stelle" a lavorar per poter riacquistar!

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  17. Oggi abbiamo un nuovo dittatore assetato di sangue: Gheddafi.
    Ha fatto le cose più turpi,compresi 10 mila morti in 3 giorni (strano nessuno dei media ne parla più),o giù di lì.
    Cosa penso di quanto sta accadendo?Penso che sia una vergognosa guerra di AGGRESSIONE contro uno stato sovrano (pieno zeppo di petrolio,guardacaso).
    Io STO CON IL POPOLO LIBICO CONTRO GLI INVASORI DELLA NATO!
    I ribelli: AHAHAHAHAH !!! A me quelli sembran mercenari,armati fino ai denti sin dal primo giorno,chi gli ha dato le armi e i mezzi? E l'addestramento per usarle? Altro che guerra umanitaria,questa è la guerra della total e della bp,questa è la verità!

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  18. A proposito di conflitto Iran - Iraq: ero giusto un adolescente ma mi ricordo che la stampa ha sempre presentato l'inizio del conflitto come una guerra scatenata dall'Iraq e ben vista dall'occidente come argine all'integralismo islamico ed alla Siria di Assad. Almeno fino allo scandalo Iran - Contras dell'86. Tant'e' che la flotta USA attaccava spesso navi iraniane (e mai iraquene) con la scusa di lasciare libero l'accesso al Golfo Persico. Venne fuori poi Kissinger a dire che la guerra doveva finire con entrambi i contendenti piegati sulle ginocchia. Quindi la stampa ha mistificato anche in quella circostanza la realta'? O comunque l'imperialismo giocava su entrambi i contendenti per indebolirli?
    Alessandro

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  19. Fulvio vorrei chiederti un'opinione sugli al shabab della Somalia,
    a me risulta che siano anche dei fanatici tagliagola ma se tu' ne sai di piu' e se puoi indicarmi qualche lavoro serio te ne sarei grato.

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  20. Scusate, amici, se non rispondo a domande e osservazioni, ma sono impegnato in un frenetico viaggio all'estero di presentazioni del docufilm sulla Libia. Del resto voi stessi rispondete a voi stessi come meglio non potrei. Penso a Mauro su quel venduto opportunista di Farid Adly.
    Quanto a Nerio Nesi, non e' l'unico cialtrone reclutato dalla banda liquidazionista di Bertinotti.
    A volte mi chiedete lumi su situazioni internazionali per le quali ci sono molte fonti buone disponibili. Per esempio gli Shabaab, grandi combattenti patrioti contro gli sciacalli USA-UE.
    A presto.

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  21. @Fulvio
    Ti chiedevo se hai ignorato consapevolmente queste accuse a te rivolte oppure se ne sei all'oscuro

    http://ferrivecchi.wordpress.com/2011/09/04/guerra-di-libia-vero-e-falso-in-rete/

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  22. Se ho capito bene l'articolo mi pare che a parte le solite "suonate"sulle coercizioni gheddafiane denunci in maniera inequivocabile le difficolta dei "rats"in particolare,che non mancano occasione per richiedere nuove armi,e della nato in generale che ha una fretta estrema di chiudere la faccenda

    http://www.google.com/hostednews/ap/article/ALeqM5htvE1Lew_Qy1cMe9PjlVJWz7MXJw?docId=512ad102a6f74195908f6a220e6aa7b2

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  23. ABDUL JALIL MUSTAFA ATTACCATO DALLE FORZE LEALISTE DELL’ESERCITO LIBICO NAZIONALE.
    confermare la notizia

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  24. Campagna:

    http://www.peaceandjustice.it/libya.php

    http://www.interculture.it/libia/

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  25. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=38756

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  26. Attenzione diffondere


    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=38814

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  27. Rispondo tardivamente e collettivamente. Quanto alla mia Germania, la racconterò nel blog.
    - Trovo inutile ribattere a chi infila facezie sugli Shebaab somali, "armati dall'Eritrea con armi israeliane". Quando le notizie puzzano di Cia-Mossad, meglio buttarle. Gli Shebaab sono patrioti, come lo era prima il Fronte islamico che aveva ridato pace e dignità alla Somalia. Se lì non ci sono forze laiche e socialiste, non è colpa mia, ma delle frane a sinistra. L'Eritrea viene demonizzata perchè è l'unica realtà del Corno non sottomessa.
    - Agli embedded RAI-Nato Ricucci e Mazzetta che mi hanno diffamato rispondo sul blog.
    - Sull'inversione tra attaccante e attaccato nella guerra di Iran-Usa contro l'Iraq laico e antimperialista, sostenitore massimo dei palestinesi e nemico numero uno di Israele e dei satrapi del Golfo, mi sono espresso, documentando, mille volte. Chi non vuole intendere, non intenda. Basta vedere chi aveva armi Usa e chi solo sovietiche, basta vedere Khomeini che arriva, spedito da Usa e Francia, per schiacciare nel sangue la rivoluzione laica e socialista contro lo Shah. Bassta vedere, come ho visto io di persona, le infinite provocazioni armate e diplomatiche di Khomeini contro l'Iraq molti mesi prima del conflitto. Una nave iraniana bombardata dagli Usa fa parte del gioco collusione-collisione.

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  28. Fa caldo,e per un polentono d.o.c. come me significa salivazione azzerata,tormenti mistici,gasparini che allena l'inter.Quindi non so se riuscirò a dare un senso a questo commento.Che volevo commentare?Israele.Sembra strano per questa Grande Democrazia lodata da Sioniano e il Lerneriano,che il popolo di un paese come l'Egitto si incazzi assaltando la sua ambasciata,(la buona notizia di questo fine anno se non fosse che i morti sono egiziani uccisi dal loro-dicasi loro-esercito),è brutto per gli israeliani vedere che si parli di Stato Palestinese all'onu,(magara una cazzata,ma anche un modo per far tornare il nome della palestina e la sua causa sotto i riflettori),e sopratutto :mamma li turchi!Che cacciano l'ambasciatore e da grandi alleati si mostrano come insidiosi nemici.
    Ora il mondo non lo divido in buoni e cattivi,ma in strategie per la mia causa,che sarebbe il crollo dell'imperialismo colonialista euroatlantico.Con questo non offro il patentino di santi e perfetti agli altri stati,commetteranno tragici errori o altro,ma evito anche l'errore grossolano di Umanizzare le Nazioni,perchè è una classica cagata yankee.Israele la detesto profondamente perchè come l'America nata sul genocidio di un popolo che occupava quella terra,perchè schifosamente si nasconde dietro la morte di qualche milione di ebrei nella seconda guerra mondiale-e i 20 milioni di sovietici?Mah-sfrutta l'olocausto per sterminare.Tutto questo però non dipende da Israele Nazione,ma dai suoi governanti e uomini di potere.Un po'come prendere la Cina e la Russia come soldati rivoluzionari che si gettano a capofitto contro i nemici nostri,ma perchè mai?Sono nazioni in espansione di potere che spessissimo fanno cose che condivido e altre volte no,(vedi qualche lieve passaggio libico),ma non possono fare i pali di nessuno,non sono umane.Ora dobbiamo vedere geostrategicamente come si mettono le cose:egitto e turchia quanto fastidio daranno ad israele?La trascineranno in una guerra che la metterà definitivamente in ginocchio o si minaceranno per poi mettersi d'accordo?Lo Stato Palestinese sarà l'ennesima -mi sa- minchiata dell'onu o da questo punto si potrà fare qualcosa di meglio?Io reputo fondamentale la situazione libica.Qualora dovesse iniziare e svilupparsi una resistenza gheddafiana forte come spero e che metta in difficoltà i banditi- da giustiziare su pubblica piazza subito-e quella banda di scurnacchiati fetusi dei colonialisti ,è facile che anche per lo stato artificiale dei banditi moshe dayan e similia si metta male.Può darsi di no,anche

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  29. Erdogan è volato via Tunisia da Sarkozy e Cameron in Libia

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  30. Lo si sa, Rossoallosso, lo si sa. I governi capitalisti giocano sempre su più fronti.

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  31. @Davide
    dimentico troppo spesso di come i governi difficilmente rispecchino la volontà popolare,eppure dovrei saperna qualcosa io ;-)

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  32. Gio, 2011/09/15 - 15:29
    colloquio tramite Skype. Estratti di una conversazione con EL che Si trova nel sud della Tunisia

    - Cosa c'è di nuovo?

    - Sarò breve, Abdel-Hakim, Belhadj, il leader libico al-Qaeda, e "governatore" tra virgolette di Tripoli, ha detto che i militanti da Bengasi, Misraty, Nafuzy hanno catturato Tripoli, e quindi il Consiglio di transizione di Jalil ha preso il potere. Abdel Jalil ancora una volta richiede l'unità di "tutte le forze rivoluzionarie"! Assurdo! E lui dice che è il nuovo governo ... E uno dei leader sembra essere Salabi ha detto che dovrebbe dimettersi. E lui gli rispose: "Salabi, zitto, o io ti farò la guerra!". Ma Salabi ha minacciato, chiama gli altri membri dei burattini e che li uccide uno ad uno.

    Ci sono rapporti che la lotta è già iniziata tra le bande, i militanti si attaccano reciprocamente. Inoltre, riconoscendo che la NATO sta per smettere il supporto aereo, i ribelli in preda al panico, alcuni sono scappati dalla parte anteriore sotto la Walid Beni. Molti sono stati uccisi, tutti i regolamenti di conti . Nato continua a bombardare, il Walid Beni, e indiscriminatamente, eseguendo una sorta di tappeto per il passaggio di militanti, ma i militanti non vogliono passare all'offensiva.
    Combattimenti continuano nella città di Tripoli, sotto forma di guerriglia. I membri della NATO sono costretti a ridistribuire le sue forze sotto la Sirte e Beni-Walid, così i ribelli nella città si stanno riducendo. Quando Abdul Jibril ha tenuto un discorso nella Piazza Verde, sostenendo che la vittoria, la città si è sentito sparare ...

    Saadi Gheddafi è in Nigeria, in buona salute. Il governo del Niger non lo ha arrestato, come riportato dai media occidentali. Ibrahim Moussa ha detto ancora una volta che il leader è in buona salute e la lotta continuerà fino a quando tutta la Libia non sarà liberata. Ha anche detto che l'esercito libico sta facendo raggruppamento e preparazione per il «Zero Hour». Inoltre, l'esercito libico è disperso ovunque e in attesa di un ordine di questo "Zero Hour". I militanti parlano anche loro di questa "Ora", hanno paura di lui ... soprattutto mercenari stranieri. Sono assolutamente in confusione non riescono a capire con chi hanno a che fare, se accanto a loro, "antikaddafisty" o "prokaddafisty" ... Sì, e gradualmente in Libia per aiutare i volontari dell'esercito libico provengono lealisti da paesi diversi. In generale, algerini
    - E 'stato riportato che il piano di inviare aerei dal Qatar e degli Emirati Arabi Uniti con i mercenari, travestiti da lealisti, e vari giornalisti televisivi. Lo scopo del gol e poi mostrare tele "stragi" della "libici" contro i civili e "rivoluzionari" e mostrando "interrogatorio" di catturare presunti "agenti libici" con confessioni ...

    - Una troupe cinematografica è già arrivata a Tripoli.

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  33. Da Leonor:
    Ogni libico avere mob. comunicazioni telefoniche e internet hanno ricevuto SMS-messaggio letto:
    "Il governo libico (cioè il governo di Gheddafi) che si vuole al 18 settembre sono scese in piazza contro i ribelli."
    In effetti, è una trappola. Questo SMS inviati dalla NATO ma non di Gheddafi.
    Il fatto è che il 19 settembre sarà deciso sulla "Risoluzione ONU 1973" - o di non rinnovare il mandato per i crimini della Nato contro la Libia?
    E migliaia di libici vogliono dare una dimostrazione di "Appello alle Nazioni Unite a sostegno della NATO!"
    Ecco perché i sostenitori di al-Gheddafi presto dopo aver visto ciò che è stato tradito SMS e appello ai libici: Rimanete a casa 18 settembre 2011 ".!

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  34. Gio, 2011/09/15 - 23:32
    Konstantyn Scheglikov
    URGENTE! URGENTE! URGENTE!
    I ratti hanno realizzato un video MONTAGED DA SIRTE PER ROMPERE IL saldi nella BANI WALID! Jazeera DIMOSTRARE QUESTO VIDEO PRESTO.
    ITS Niente di speciale ... MA LA SUA fare la guerra PSYTCHOLOGICAL !!!!!!!!!!!!!!!! DIFFONDERE IL MESSAGGIO OVUNQUE RATS sono almeno 50 KM DA OVEST SIRTE!
    QUESTO E 'la ragione per cui cacciato il REPORTER in modo che possano facilmente diffondersi le loro bugie ANCORA!

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  35. I governi hanno interessi strategici per potenzializzare la loro posizione geopoliticamente,almeno quelli seri.Ripeto non sono votati al martirio o all'eroismo spicciolo,quindi spesso anche governi che sostengo compiono atti davvero deprecabili.Tuttavia:non vi pare una grande e ottima notizia che la Turchia abbia preso una linea anti sionista o comunque di disturbo?Medvedev ha detto no a Cameron per una possibile sanzione anti assad e relativo intervento.
    Piccole cose positive che si scontrano con piccole cose negative.Stato=governo=nazione=società=popolo.Da noi invece è stato e governo=affaristi e finanzieri.Il popolo e la società sono quasi due entità diverse rispetto al loro governo.In altri posti questo avviene in misura assai minore

    Comunque :sono fiducioso in una rivolta libica pre gheddafiana,al massimo il paese verrà purtroppo smembrato in zone e sarà difficilissimo governarlo. I talebani in afghanistan stanno portando avanti un'ottima resistenza,vedere anche l'ultimo attacco contro la nato e i servizi segreti.Vediamo quanto e come resisterà e si comporterà il Bric,che guardo con simpatia e attenzione.Poi dovrò cercare informazioni su Mugabe,visto che alcuni conoscenti democretini ne parlano malissimo,sicuramente sarà un eroe nazionale!

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  36. Ragazzi, apprezzo moltissimo i vostri interventi e sono contento che questo blog funzioni anche da tavola rotonda e da circolo di amici che la pensano in modo simile. Però non può essere una bacheca di notizie che per molti sono già note dalle loro fonti, nè il luogo di lunghe considerazioni analitiche per le quali sarebbe meglio limitarsi a un link con breve indicazione, o di riflessioni autobiografiche che spettano al proprio blog. Il mio "coordinatore" mi ripete che i commenti non dovrebbero superare la lunghezza, appunto, di un commento, una decina di righe. Quanto ai "telegrammi" in linguaggio aramaico di rossoallosso circa la "trappola", la notizia è dappertutto, e anche in forma intelligibile. Mettiamola su facebook.

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  37. aramaico intelligibile però :-)
    pure quella di una possibile sollevazione antigovernativa programmata per domani sab.17 in Algeria?

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