I due più grandi ostacoli alla democrazia in Occidente sono, primo, la diffusa illusione tra i poveri di avere una democrazia, secondo, il terrore cronico dei ricchi che la si possa conquistare. (Edward Dowling, 1941).
Impiccano l’uomo e frustano la donna / che rubarono l’oca dal prato comune / ma lasciano libero il vero mascalzone / che ruba il prato all’oca comune. (Poesia anonima del 17° secolo).
Osservatori ONU a Hula, Siria, sulla scena del massacro di 130 civili tra cui decine di bambini.
Nella prima dichiarazione dopo l'eccidio, il portavoce ONU assegna la responsabilità alle bande armate dei ribelli. Successivamente il capo degli osservatori dichiara che è stato il Regime di Assad. Poi, in videoconferenza con il Consiglio di Sicurezza, il capo, si corregge è afferma che non tutto è chiaro giacchè tutte le vittime sono state uccise non dai bombardamenti dell'esercito, ma da colpi ravvicinati a bruciapelo e a coltellate. Tecnica collaudata dei ribelli.
Restano: l'assurdità di un esercito regolare che compirebbe una simile strage dei propri cittadini, poi se ne andrebbe e lascerebbe che gli islamisti si precipitino a fotografe e a comunicare al mondo "l'eccidio di Assad"; il cui prodest: chi se ne avvantaggia, se non gli aggressori e i loro mandanti Nato-Petrodittature? Naturalmente i TG riferiscono solo la prima comunicazione del capo degli osservatoti. Inveiscono contro la Siria con bava a stelle e striscie alla bocca e invocano il famoso intervento alla libica. Stanno appesi ai fili degli stessi pupari che li manovravano in Matrix anzichè in Libia. E se Michele Giorgio, del "manifesto", ha straragione quando elenca le nequizie dei rinnegati dell'ANP di Abu Mazen, in risposta al patetico Jussef Salman, segretario di Fatah in Italia, che lo aveva svillaneggiato per riferire di tali infamie, lui e gli altri giornalisti "sinistri", si picconano deontologicamente i piedi quando insistono su un "Libero Esercito siriano", le bande di mercenari Nato, fatto di "disertori" di Assad. Ce ne saranno mezza dozzina. Gli altri, alcune centinaia, sono ragazzi di leva che non si sono voluti far squartare dai "ribelli" e sono fuggiti da parenti e in campi profughi all'estero.
Hula come Racak, in Kosovo, 15 gennaio 1999, quando gli osservatori Osce e l'UCK combinarono una messa in scena di 40 vittime civili "giustiziate dall'esercito serbo", mentre si scoprì che erano miliziani UCK caduti in combattimento e poi dai loro compagni mutilati e colpiti alla testa a bruciapelo. Racak fu l'innesco per la guerra alla Serbia, fase finale della frantumazione Nato della Jugoslavia. Come lo fu per la "guerra infinita" l'attentato dell'11/9, come lo fu il falso bombardamento di Gheddafi sulla sua gente e le sue "fosse comuni" inventate, come lo fu Piazza Fontana per fermare le lotte rivoluzionarie, come è Brindisi (con pedissequo contorno delle agenzie di Stato "anarcoinsurrezionalisti" e FAI) per l'instaurazione di uno Stato di polizia agli ordini del governo mondiale della Cupola capitalista-militar-finanziar-confessionale.
E, a proposito dell'operazione " Dimenticare Fornero", basterebbe, oltre a logica e cui prodest, il teatro dell'assurdo di un tizio, anzi ora di un gruppo, di terroristi esperti artificieri che per giorni guardano, percorrono studiano ambiente e tempi, confezionano elaborate tecnologie esplosive e... non si accorgono di due evidentissime, bianchissime telecamere a pochi centimetri dalla propria testa. Che sarebbe anche bastato un "uffa, ma quando arriva sto bus!" e uno sguardo al cielo. E lì sotto, ben inquadrato in varie pose, il terrorista sicario preme il telecomando per l'innesco. Magari premeva i tasti del suo cellulare per un messaggino alla moglie. E rischia un incastro alla grande. Magari era proprio l'incaricato di Stato che, di conseguenza, non si troverà mai. Da Valpreda, 43 anni fa, questi non sanno che inventarsi gli anarchici. Gli basta Bresci. Hanno una fantasia! Per certi versi trattasi davvero di "tigre di carta". E la carta è la laurea alla Bocconi, o quella albanese.
A proposito della Serbia, per quell’impresa della criminalità imperialista sta all’Aja, sotto processo nel tribunale-burletta degli Usa, il generale Radko Mladic, delinquente che ha osato difendere il suo popolo dai predatori Nato. Sul banco degli imputati paraddossalmente mancano (non se ne é trovato il recapito per le notifiche) i governanti e i capi militari che hanno lanciato contro la Serbia bande di fanatici narcotrafficanti islamisti e hanno raso al suolo con le bombe il paese. Del resto, le mancate notifiche funzionano anche per chi in Libia ha compiuto uno Staticidio e ucciso 60mila persone (70 per l'ONU, i sionisti di Amnesty e i soroniani di Human Rights Watch).
C'è anche il valore aggiunto della distrazione di massa, sia dal sociocidio neoliberista in corso, sia dalle grandi rivolte studentesche e di popolo antiliberiste e anti-guerra, sia dalla ferocia poliziesca con cui se ne sono abbattuti i partecipanti (mai visto in Russia): alla BCE di Francoforte, trasformata in Fort Knox con dentro i dollari e i dollaranti e fuori una generazione mondiale di esclusi, a Montreal e nel Quebec contro le tasse scolastiche e la legge liberticida, a Chicago contro il vertice Nato, in Cile, nel Mediterraneo. E' utile poteva venire l'orrore di Hula anche per far svaporare nel dimenticatoio la spaventosa catena di attentati stragisti a Damasco e in altre città, a volte rivendicate da Al Qaida e che diventava sempre più difficile attribuire a un governo mentecatto che, sotto assalto da mezzo mondo, si autodistruggeva popolazione e installazioni di sicurezza e difesa. E qui, a conferma della natura di "giovane rivoluzionario" assegnata da Lucia Goracci, TG3, e da tanti suoi affini embedded al primo trucido barbuto intervistato, con sulle mani ancora il sangue degli ultimi assadiani sgozzati, arrivano le notizie su questi orchi fatti dalla Nato addestrare nientemeno che nel narcostatarello Kosovo. Nella guerra contro la Serbia ci avevano mandato Osama bin Laden e i suoi tagliagole afghani, sauditi e ceceni a dare un po' di spinta ai narcos dell'UCK schiaffeggiati dall'esercito serbo. Ora sono questi UCK, ma sotto la guida degli specialisti Usa, ad addestrare la stessa marmaglia. Cosa ci sta a fare in Kosovo, la più grande base Usa d'Europa, Bondsteel? Mica solo a gestire il passaggio dell'eroina dall'Afghanistan all'Europa. Gemella del narcostato terrorista Kosovo, c'è Miami, la narcocittà terrorista dei fuorusciti cubani. Ebbene, chi l'avrebbe mai detto, è dimostrato e non smentito che, anche lì, sono terroristi surrogati, cubani stavolta, a insegnare ai colleghi islamisti come si infilano nei corpi dei miscredenti, che languono sotto dittature, diritti umani e democrazia.
Rendiamoci conto di che tasso di mendacità, cannibalismo e crimini contro l'umanità hanno coloro che ci gestiscono. O qua diventa tutta una Chicago, Montreal, Francoforte, Madrid, Atene, a fianco del popolo siriano alle prese con l'invasione degli ultracorpi, o si chiude.
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Per ordinare il libro di Fulvio Grimaldi " L’Occidente all’ultima crociata, dal Vietnam alla Siria, dal '68 ai No Tav, nel docufilm di chi c'era”, dovreste semplicemente rivolgervi ad una qualsiasi libreria, precisando che il distributore nazionale è il CONSORZIO DISTRIBUTORI ASSOCIATI DI BOLOGNA (sarà utile precisare il codice ISBN 978 88 87826 79 1)
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Qui non mi è riuscito a mettere la foto di un manifesto di Amnesty International in occasione del vertice Nato, in cui si dice "Forza Nato, avanti con il progresso!" Mi è arrivata con questo commento.
Has Amnesty Intl. Gone Mad?
It Cheers NATO War Criminal Albright Leads Amnesty Intl Program to Ask Justice From NATO for Afghan Women Amnesty Letter to Obama and Karzai "we are deeply concerned that the significant gains made by women and girls in Afghanistan may be threatened as U.S. and allied troops leave the country." Bizarre List of Signatories, from Madeleine Albright to Yoko Ono Where is Amnesty International's head? Karzai represenents the other faction of Afghan women despisers, the Warloards who were so disgusting in the early '90's that the Taliban women despisers looked good by comparison. And the US government stands by Karzai 100%. *****************************************************************************
Lettera aperta a Alexis Tsipras
Vari Autori -Various Authors - Verschiedene Autoren - AA.VV. - Auteurs divers -Από διάφορους συντάκτες - Olika skribenter - مؤلفون مختلفين
Stimato compagno Alexis Tsipras, come cittadine e cittadini dello Stato spagnolo, ti scriviamo colpiti come la Grecia dall’offensiva “debitocratica” dei poteri finanziari e oligarchici di Europa. Ci rivolgiamo a te, e attraverso te, alle migliaia di cittadine e cittadini della Grecia, che hanno affidato il loro voto alla vostra organizzazione politica, per esprimere la nostra gratitudine, la solidarietà e il nostro sostegno nei confronti della vostra resistenza, contro la devastazione neoliberista delle condizioni materiali di vita e delle condizioni politiche di convivenza, e nei confronti della vostra lotta per un’alternativa di giustizia, dignità e democrazia in favore del popolo greco e per tutti i popoli che compongono l’Unione europea. Alexsis Tsipras, leader di Syriza, la Coalizione della Sinistra Radicale Applaudiamo con entusiasmo al vostro risultato nelle ultime elezioni greche, come plaudiamo al modo con cui state gestendo questo risultato, e vi esortiamo ad insistere su questo impegno, che sta già costituendo un esempio e una speranza per milioni di donne ed uomini in tutta Europa. Desideriamo condividere con te, con le donne e gli uomini della tua organizzazione e con le cittadine e i cittadini greci che, pur appartenendo ad altre organizzazioni politiche, sindacali o sociali, compartecipano al progetto di una convivenza di libertà e di solidarietà, le aspettative piene di speranza con cui, in tutta Europa, si contempla la possibilità che, in un breve lasso di tempo, un nuovo governo greco di unità popolare affronti la dittatura dei mercanti e dei burocrati di questa Europa sequestrata. Noi consideriamo l’attuale congiuntura greca come un punto di svolta, che può condurre ad una trasformazione radicale dell’ordine politico ed economico europeo. Abbiamo bisogno di una nuova Europa, che sia quella dei suoi cittadini ed abitanti e non di un’Europa delle brutali politiche di austerità, che assumono come prioritario il pagamento del debito odioso, illegale ed illegittimo, che impedisce l’umano sviluppo delle nostre comunità. Questo è l’appello che lanciamo in questi giorni dalle nostre piazze di Europa, dalla Porta del Sol di Madrid a Piazza Syntagma di Atene, e da tante altre piazze distribuite dovunque nella carta geografica europea, piazze liberate, che sono sementi e fondamento costituente della democrazia reale che noi, donne e uomini di Europa, aspiriamo a costruire tutti insieme. La lotta contro l’autoritarismo neoliberista, che ipoteca il presente e il futuro dei nostri popoli, può risultare vittoriosa a livello europeo. Sempre a livello europeo, è indispensabile dotarci di istituzioni veramente democratiche, che contribuiscano alla libertà e alla solidarietà dei diversi popoli di Europa, di fronte all’attuale Direttorio oligarchico neoliberista e al suo stato di eccezione economica e politica permanente. “E dopo avere aspettato tanto, tanto / infine è arrivata l’ora di salpare”, così recita il vostro e il nostro poeta, cittadino Aléxandros Panagoulis. Noi, donne e uomini d’Europa, abbiamo tanto sperato, e sopportato ancor di più. E una volta ancora, spetta al popolo greco, così avvezzo alle cose di mare, ma anche a quelle della libertà, la responsabilità di aprire la strada a questa nuova Europa, che intravediamo nelle nostre piazze e nelle nostre voci ribelli. Per questo, mettiamoci fianco a fianco, per intraprendere insieme, come assemblea di popoli fratelli, questa navigazione pericolosa, di lotta, ma anche tanto ricca di speranza. Con un abbraccio pieno di riconoscenza e fraterno, ► Per firmare questa lettera, scrivere una e-mail a cartatsipras@gmail.com indicando nome, cognome, luogo di residenza, attività ed appartenenza ad organizzazioni. Questa lettera verrà diffusa sui media greci, con tutte le firme raccolte entro il 1 giugno 2012.
Da Beppe Grillo
Il non morto (*) (ma quasi) di un partito mai nato Bersani ha detto di aver "non vinto" a Parma, Comacchio e Mira. Lo ha spiegato con parole incontrovertibili: "Abbiamo non vinto perché lì erano governati dal centrodestra". Chiaro? C'è forse bisogno di spiegazioni? Chiamate un'ambulanza per un TSO. L'affermazione del Pdmenoelle "E' una vittoria senza se e senza ma". Bersani però è affranto, non potrà più costruire l'ennesimoinceneritore nella sua Emilia, a Parma non ci sarà un tumorificio come in altre città governate dal Pdmenoelle come con l'ebetino a Firenze. Il pollo che si crede un'aquilaè quindi tornato sui suoi cavalli di battaglia elettorali "Noi non cederemo ai populismi e ai qualunquismi" e alle argomentazioni politiche sulla vittoria del MoVimento 5 Stelle a Parma dovuta a "una destra che a Parma si è rimpannucciata sostenendo il grillino". Rimpannucciato il grillino, belin, Bersani batte nell'eloquio Vendola per 5 a 0! Non è finita qui. Per il non morto (ma quasi) la crisi della destra provoca "un vuoto d'aria". In praticail peto in cui si dissolvono i partiti. Bersani ha poi spiegato ai giornalisti "Che se stiamo fermi non andiamo lontano". Nessuno, dopo questa affermazione, ha accompagnato il buon uomo alla prima panchina con un sacchetto di becchime per i piccioni, anzi i giornalisti presenti seri in viso hanno preso appunti continuando quando ha affermato c'è un punto inevaso da Grillo: il lavoro. Abbiamo un tasso di disoccupazione che sommato agli sfiduciati, che il lavoro non lo cercano, più arriva al 20%. Chi ha creato la disoccupazione? Il MoVimento 5 Stelle oppure vent'anni di inciuci con il Pdl, di investimenti nei catorci della Fiat e nella cementificazione del Paese invece che in innovazione? Chi ha svenduto a debito la Telecom se non D'Alema condannandola a un nanismo industriale? Chi ha benedetto la legge sul precariato ieri e la "ristrutturazione" dell'articolo 18 oggi? Chi ha permesso alle nostre aziende di spostare la produzione all'estero, dalla Cina alla Romania consentendo di mantenere sui loro prodotti il marchio "Made in Italy"? Chi ha costretto una generazione di giovani a emigrare (secondi in Europa dopo la Romania)? Prima di parlare di lavoro, Bersani dovrebbe lavorare, ci provi, in futuro ne avrà bisogno. Ps: a Parma dopo il ballottaggio è stato istituito un nuovo piatto cittadino "gli Gnocchi Fritti". (*) Il morto vivente - detto anche non morto o morto che cammina, è una creatura mostruosa generata dalla resurrezione di un cadavere. L'accezione morto vivente può riferirsi a vari tipi di creature fantastiche, come ad esempio zombie, vampiri, mummie, o pdmenoellini.
A proposito di Siria, c'e' un interessante intervista in una televisione degli Stati Uniti al giornalista James Corbett. Dice chiaramente chi sono gli snipers e perche'. Come mai in Italia queste voci non hanno spazio?
RispondiEliminaAlessandro http://www.youtube.com/watch?v=FBvJUcSYGFE&feature=related
Fulvio,vieni a presentare il film a bologna; nei prossimi giorni c'e' la festa di repubblica che mi sembra in prima linea nelle menzogne per l'ennesima guerra umanitaria.
RispondiEliminaVieni a presentarlo pero' non in un centro sociale ma in sala borsa in piazza maggiore : la maggioranza della gggente nun sa' un cazzo !
se hai bisogno di un facchino o uno che pulisca i cessi sono a disposizione
Fulvio, ieri su Rainews imperversava un video del “giornalista” Salah Methnani che affermava di essere entrato clandestinamente in Siria dalla Turchia nella provincia di Idlib. Il video è un rigurgito di interviste ai ratti dell’”Esercito Libero Siriano” con immagini di case distrutte, non si sa da chi, e i soliti confusi “video amatoriali” della repressione.
RispondiEliminaQuesto è il video:
http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=28182
Visto che l’amabile soggetto si è introdotto illegalmente in Siria accompagnandosi ai terroristi, potresti segnalarlo all’ambasciata in modo che le autorità siano avvertite qualora ci riprovasse?
Questo è il profilo Facebook del Nostro:
http://it-it.facebook.com/salah.methnani
Cercando su Google si trovano foto in abbondanza.
Mauro Murta
@invito. Io verrei, ma chi organizza? Chi allestisce, trova la sala, prepara le apparecchiature, fa promozione?
RispondiEliminaMauro, sono tantissimi gli embedded e le spie che sono entrati in Siria, anche ufficialmente, Ne ho incontrati io. Hai voglia a segnalare. Per aver segnalato a un interlocutore la presenza del fascista (candidato del Fronte Nazionale alle elezioni), Cristiano Tinazzi, questo mi ha dedicato un esposto all'Ordine dei giornalisti".
RispondiEliminaforse già conoscete questa lettera
RispondiEliminahttp://www.sibialiria.org/wordpress/?p=333
Ancora una prodezza del tribunale dell'Aja. Condannato a 50 anni il presidente della Liberia Taylor, democraticamente destituito dalle forze armate della democratica Inghilterra e della Guinea Bissau. All'epoca mi era un po' sfuggita la storia, ma mi colpisce che poco prima di questa democratica operazione aveva firmato un accordo di pace con la Sierra Leone. E' strano destino che chi firmi accordi di pace (vedi Saddam, Milosevic)o di amicizia (vedi Libia) sia destinato di li a poco ad essere democraticamente attaccato, processato e/o massacrato?
RispondiEliminaAlessandro
Ciao, Fulvio.
RispondiEliminaChe ne dici dell'esordio del più fulgido rappresentante della "sinistra" europea Hollande (che non esclude l'opzione militare contro la Siria)?
Per il superamento/abbattimento del sistema capitalistico prevedo tempi lunghi, stante la corruzione delle moltitudini perpetrata dal potere ideologico dei media.
Un abbraccio comunista
in questi giorni mi capita spesso di parlare con gente convintissima di essere rivoluzionaria,di essere la guida della classe operaia,di essere pura e dura,che per quanto riguarda la Siria mi ripete le solite improbabili cose:vera rivoluzione del popolo.Ripetendo l'errore che han fatto con la libia.Il problema è che in occidente l'americanizzazione unita al liberalismo hanno costruito una cultura colonialista e paternalista molto forte.Per cui uno si crede rivoluzionario perchè in qualche paese non ci sono cento partiti da votare,o beni di consumo anche inutili.Il problema è nella giustificazione xenofoba che noi occidentali ci diamo e diamo alla nostra storia.Normalissimo distruggere nazioni per dargli la libbbertàààà taroccata come la nostra,devastare la popolazione e distruggere le loro tradizioni per sostituirle con il nostro .Non ci sfiora il sospetto che siamo criminali,anzi alcuni sono pure convintissimi di vedere rivoluzionari a destra ...e ad estrema destra!
RispondiEliminaCiao Fulvio,
RispondiEliminaesemplare, come al solito. Esulo dal tema principale, e mi permetto di consigliare questo articolo di Paolo Barnard (http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=389). Inoltre, Hollande si è confermato il bluff che i più accorti avevano già intravisto: è il più intransigente sulla Siria.
Saluti comunisti
Nicola
PS: avrei bisogno di un consiglio per la tesina di maturità, qualche buona lettura propedeuticità dell'economia nazista alla guerra e all'aggressione imperialista. Ringrazio in anticipo
qualche tempo fa mi era stato cancellato un commento che forse in effetti era un po' truce, ma credo che per il governo siriano non ci sia altra scelta che usare il pugno di ferro contro questi assassini pagati e manovrati da oltreoceano.
RispondiEliminaadesso stanno cercando in ogni modo di dimostrare che il piano annan (complice) sta fallendo per passare al piano Hollande/clinton/cameron.
la cosa che mi preoccupa è la posizione della russia. ho letto che aznar avrebbe dichiarato che putin gli avrebbe confidato che "israele si farà carico del problema iraniano". Non vorrei che la russia stia facendo affari con damasco (mig, sam, pantsir ecc) per poi scaricarla al momento dell'arrivo dei cow-boys. O forse come in Georgia per difendere Tartus mostrerà i muscoli?
Nicola, grazie per la segnalazione. Non posso aiutarti per quanto riguarda la tesina, sono sprovvisto di conoscenze. Ma sicuramente tra i nostri coltissimi interlocutori ci sarà qualcuno che ti potrà dare indicazioni.
RispondiEliminaAnonimo.
RispondiEliminaLa Russia è sotto ricatto: molla la Siria e noi potremmo rivedere la storia dello scudo missilistico. Ma confido in Putin, nei russi non "colorati" e nella saggezza strategica del governo. Del resto, i tentennamenti che i media riferiscono alla Russia paiono essere propaganda, wishful thinking.
Spero che tu abbia ragione circa Putin. Il fatto rimane che la Russia si sia calata le braghe prima e durante l'agressione alla Libia, idem con la Jugoslavia.
RispondiEliminaUn maestro di kung fu, mi disse che se sei aggredito, puoi al massimo retrocedere di 3 passi, dopodiche', se non sei in grado di reagire, hai perso e verrai steso.
Sempre con stima. Lanzo
Quando la Russia non ha posto il veto per la Libia, non c'era Putin, ma l'accomodante Medvedev. Non basta il moralismo per giudicare, si devono considerare i rapporti di forza. La Russia si era fidata del voto ONU che inibiva interventi militari. Inoltre, Russia e Cina hanno bisogno di tempo.
RispondiEliminaAnonimo.
RispondiEliminaQuanto al Kung Fu, detesto le arti marziali sino-giapponesi, di indole fascista e non mi curo della banale fuffa dei suoi slogan.
Notizia dell'ultim'ora, pare che tra i nuovi invitati alla riunione annuale del gruppo bilderberg ci sia niente poco di meno che "Lilli botox Gruber", si proprio lei, la paladina del giornalismo di "sinistra" (si fa per dire ovviamente), l'europeista convinta, la conduttrice di punta della televisione made in sion...e la gente ancora pende dalle labbra di questa gente...
RispondiEliminaAndrea Rossi
Notizia dell'ultim'ora, pare che tra i nuovi invitati alla riunione annuale del gruppo bilderberg ci sia niente poco di meno che "Lilli botox Gruber", si proprio lei, la paladina del giornalismo di "sinistra" (si fa per dire ovviamente), l'europeista convinta, la conduttrice di punta della televisione made in sion...e la gente ancora pende dalle labbra di questa gente...
RispondiEliminaAndrea Rossi
caro fulvio,
RispondiEliminapremetto che sono l'anonimo truce del primo commento (andrea) e non quello del kung fu, inafatti io praticavo thai boxe (sempre per essere truce).
anche io confido in Putin e spero che la russia continui ad opporsi in sede onu, anche se poi sappiamo che i cow boys e i loro leccapiedi usano lonu fino a quando gli serve e poi c'è la nato o "la coalizione dei voleneterosi".
la mia paura è che continueranno a massacrare con l'aiuto dei loro ascari il popolo siriano fino al momento giusto, allorchè i nuovi crociati tenteranno di mangiarsi siria, iran e libano in un sol boccone. Così dopo iraq e afganisthan ( e parzialmente sudan...) vorrebbero fare l'en plein.
Per Mauro Murta perchè ce l'hai col povero Methnani (che in una vita passata era un eunuco, adesso invece solo le palle le ha perse) è tutta la redazione di rainews - tranne quelli del meteo e del traffico - che meriterebbero di fare la fine di quel Piccinin e passare per un po' tra le mani dei fratelli siriani.
andrea
A Nicola:
RispondiEliminahttp://www.bol.it/libri/mito-guerra-buona.-Usa/Jacques-R.-Pauwels/ea978887981227/
http://www.bol.it/professionali/Profit-uber-alles/Jacques-R.-Pauwels/ea978888292409/
http://www.fazieditore.it/Libro.aspx?id=441
ecc.
Grazie come sempre Compagno, per tutti i chiarimnti sulla situazione Siriana
RispondiEliminaIn realta' le arti marziali non sono poi cosi' male, se prese con lo spirito giusto, disciplina, concentrazione, controllo del proprio corpo, concetti non necessariamente fascisti. Forse negli anni '70 l'insegnamento di alcune arti marziali in Italia era egemonizzata dalla destra fascista, ma oggi non e' piu' sempre cosi.
RispondiEliminaQui alla UCLA ho sentito nel mio dipartimento storie di ricrcatori dottorandi "scaricati" e "consigliati" a lasciare o, nella migliore delle ipotesi, a tentare un non semplice trasferimento altrove. Io cerco di resistere, poi faro' una storia della mia esperienza.
Alessandro
grazie mille alessandro.
RispondiEliminasaluti comunisti,
nicola ;)
Dato che il blog di Fulvio non è una palestra per intellettuali, e che il titolare ci tiene – molto apprezzabilmente - ad essere considerato un “giornalista di strada” piuttosto che un maître à penser onniscente, mi limito ad una breve osservazione sulla funzione preminente attuale delle arti marziali. Un punto mi sembra interessare anche Fulvio, che, invece che glissare – come avrebbe anche potuto fare - ha ritenuto di sganciare un parere dei suoi, tipicamente frontale e poco complimentoso, forse anche per tagliare corto visto che non è questo il luogo per discutere di sociologia.
RispondiEliminaSentir definire fasciste le arti marziali urterà senz’altro la sensibilità di molti che fascisti non sono per niente.
Non sono certo di cosa succedeva in proposito negli anni 70, ma pensiamo all’attualità.
Mi risulta che da alcuni anni nelle palestre imperversa, con dilagante successo e con molto interesse da parte delle forze di polizia nostrane, il Krav Maga, tecnica di combattimento reale infiltrata tra le arti marziali più simboliche i cui princìpi tanto piacciono ai nonviolenti antifascisti. Chi si occupa di queste discipline lo sa meglio di me, per forza. E sa anche che questa tecnica è presentata come il non plus ultra della “difesa personale”, e come la relativa pubblicità abbia il suo punto di forza ed attinga – sempre - a piene mani alla mitologia delle ineguagliabili forze armate israeliane, che si “difendono” malmenando a piacimento popolani, donne e bambini palestinesi e attivisti internazionali bamboccioni nei loro check-point, per la quale “difesa” non occorre certo chissà quale arte, basta essere degli sbirri qualunque. Mentre, nelle attività militari vere e proprie, i loro massacri e assassini mirati extragiudiziali li compiono sperimentando armi proibite, altro che corpo a corpo. Sappiamo che non hanno mai combattuto ad armi pari, alla faccia del “conflitto arabo-israeliano”, neanche nel 1948.
Chi frequenta questo blog sa bene tutto questo ed altro, e non dovrebbe sottovalutare una delle più insidiose ed efficaci fra le tante forme di propaganda in favore del sionismo. Che ci arriva inscindibile dai droni “per controllare gli sciacalli”, alle tattiche di controllo del territorio e di ordine pubblico, ai lacrimogeni letali ad altezza d’uomo, all’esaltazione estetica della repressione hi-tech.
Se non è fascismo, è un suo aggiornamento.
Ciao Fulvio, leggendo il tuo commento negativo riguardo la posizione del KKE, mi piacerebbe sapere meglio cosa ne pensi, anche alla luce di questo loro comunicato: http://it.kke.gr/news/news2012/2012-05-23-arthro
RispondiEliminaOcchipervedere, conoscevo già il comunicato del KKE. NOn ne convidio quasi niente, tranne la consueta e indiscutibile analisi del comportamento della cupola europea. La spocchia con cui trattano coloro che hanno avuto il merito di mobilitare per due anni le masse contro i governi macellai e che ne hanno tratto il magnifico frutto elettorale, è segno di settarismo sterile, tipico della volpe che non arriva all'uva. Ne sappiamo qualcosa in Italia con Grillo (che, purtroppo, non è Syriza). Infatti ciò che i padroni europei temono non è il KKE.
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