Quando solleciti la gente a pensare, solleciti la rivoluzione (Ivana Gabara)
Guerra è quando il governo ti dice chi è il cattivo. Rivoluzione è quando sei tu a deciderlo da solo (Anonimo)
Non sien le genti ancor troppo sicure / a giudicar, sì come quei che stima / le biade in campo pria che sien mature; / ch'i' ho veduto tutto 'l verno prima / lo prun mostrarsi rigido e feroce; / poscia portar la rosa in su la cima; / e legno vidi già dritto e veloce / correr lo mar per tutto suo cammino, / perire al fine a l'intrar de la foce (Dante, Paradiso, XIII)
Piccoli pacifisti crescono
Qui di seguito
una polemica di nessun valore sociale, ma di notevole significato politico.
Corredata di menzogne che ho il diritto-dovere di smentire. La questione è tra
la giornalista pacifista e ambientalista Marinella Correggia e alcuni suoi
difensori, da un lato, e il sottoscritto dall’altro. Il dato politico e la
contraddizione tra certo pacifismo nonviolento, che invita sistematicamente “le
due parti in conflitto a cessare le violenze”, si rivolge all’ONU, scrive
appelli alle autorità improntati al né con-né con (Milosevic, Saddam, Taliban,
Gheddafi, Assad, e Nato), e una militanza contro la guerra dalla parte dell’aggredito,
il quale poi, di questi tempi, solitamente ha ragione. Posizione più scomoda, rischiosa,
suscettibile di essere diffamata e criminalizzata. I pacifisti, invece, di
solito vengono tollerati, quando non compatiti, applauditi. Il disturbo che
creano è assorbibile e comporta il pregio di sacralizzare la nonviolenza
assoluta, che poi non è che il disarmo unilaterale dei deboli e subalterni.
A proposito
della manifestazione antifascista e antimperialista per la Siria a Milano, del
20 settembre. Nel mio blog criticai – senza un’ombra di ingiurie (vedi post)
che pure strumentalmente mi vengono attribuite – l’esibita familiarità tra
Marinella e un soggetto estraneo e ostile all’evento, diffamatore e plagiario,
che condivide la responsabilità di un orripilante sito “prosiriano” di
forzanuovisti, con presenze fisse di nazisti, fascisti, razzisti antiebraici
(neanche tanto mimetizzati da antisionisti), omofobi dichiarati. Sito condiviso
anche da MC, fino a quando non le suggerii di separare la sua onorabilità dalla
disonorabilità di altri. Il fitto e amichevole colloquio avveniva mentre dal
palco siriani e italiani illustravano la tragedia, i crimini, le menzogne
inflitte alla Siria e la sua eroica resistenza alla violenza forsennata dell’oscurantismo,
di Israele e della Nato. I miei tentativi di avvisare MC furono ostentatamente
ignorati, privilegiandosi la conversazione con il malvenuto. Definii tale
atteggiamento una caduta, quanto meno, di buon gusto.
Senza mai entrare nel
merito della questione, si sollevava uno stridulo coretto di rampogne e calunnie
a chi aveva osato tanto contro un’icona del giornalismo e dell’attivismo ecopacifista.
Non affrontando il contenuto della discussione, trattavasi di corifei.
Generosi, ma non argomentati e, ahimè, corredati di paradossale violenza
verbale. Poi si è arrivato a quanto trovate qui sotto. Introdotta da un paio di
sostenitori che insinuano e poi affermano un mio vile atto di censura, con il
codardo e ovviamente colpevole rifiuto di pubblicarla, ecco la risposta di
Correggia. L’inizio è l’atto d’accusa contro la mia “censura”. Operazione che
ha la stessa qualità morale e deontologica delle falsificazioni della verità
operate dai disinformatori sulla Siria e che io, ma anche Correggia, ho
ripetutamente documentato nei miei articoli, libri, film. Si parte
squalificando l’interlocutore, a prescindere. L’occhiata del cobra che ti
dovrebbe paralizzare. La perfidia sta nella tattica e nel fatto che mai e poi
mai Marinella (forse perché non è pratica di internet, face book, commenti sui
blog) mi ha inviato questa risposta. Eppure, se mi fosse arrivata in posta,
dove spesso abbiamo scambiato note, un attimo dopo l’avrei inserita ovunque:
blog, commenti, facebook. Chi pratica il mio blog ha sempre avuto modo di
divertirsi alle contumelie che colpiti e affondati mi dedicano, allargando il
mio carné di estimatori. Con eccezione per chi inserisce affermazioni o
espressioni di rilievo penale o psicotico. Non violenza? Quanta violenza c’è in
un’affermazione mendace e diffamatoria? Certo questo lamento, tanto lacrimoso quanto
pravo, sulla mia profonda e vigliacca disonestà, ha più risonanza così,. Per spedirmi questa menzogna
direttamente ci voleva più coraggio.
Veniamo ai
punti. Le immagini mostrano che Correggia parlava fitto fitto con il soggetto eterodosso (rispetto all’evento
antifascista) e non ascoltava minimamente
chi stava intervenendo. Nessuno chiede un’attenzione spasmodica e ininterrotta
nel corso di un evento. Conta però verso chi e cosa l’attenzione viene deviata.
Quella di Milano è stata la PRIMA manifestazione – non sit-in, nessuna stava
seduto - di piazza allestita da compagni antifascisti e antimperialisti sotto le
bandiere della Repubblica Araba di Siria. A Marinella e ai No War lascio volentieri
il merito di aver spedito appelli e lettere anti-guerra ad ambasciate, governi,
parlamentari, di aver fatto minuscoli, meritevoli, ma sempre ambigui sit-in No
War (rigorosamente senza bandiera siriana). Ma Marinella, il cui scritto, come
si nota, è tutto pervaso da sottili
veleni, afferma che io a queste iniziative non c’ero e, sarcasticamente, che
ero distratto. Dov’eri, chiede. Mah, Marinella, chissà, forse davanti a 400
persone a Dresda, o a 200 a Bristol, a 50 a Tornino, o a 100 alla festa di RC a
Firenze, o a 12 a Cesena…. a parlare di Siria, Obama e Assad. Il fissarsi
medaglie al petto ed esibire meriti o ferite, lo lascio agli insicuri, ma la
menzogna va sbugiardata, visto che la verità è rivoluzionaria. Le iniziative di
Marinella e dei No War sono circolate in rete e tutte sono arrivate a me. Una
volta su invito di RC nei Castelli Romani, mi sono trovato sul palco affiancato
dalla figura leader del gruppo No War, un gentile signore statunitense. L’intervento
di costui, che poi rifletteva tutta la linea della pubblicistica e della
piattaforma No War, risultava equivoco, assolutamente non condivisibile. Elogiava
addirittura i tentativi di pace di Obama! Sapete, i liberal Usa. Una spina nel fianco delle lotte.
Resto fermo al
giudizio sul movimento pacifista nonviolento fin da quando emerse dalle
compatibilità di sistema, dopo l’eruzione planetaria della forza
non-nonviolenta, non disarmata, della seconda metà del secolo scorso. L’inevitabile
e irrinunciabile nodo strategico di questa ideologia è il cerchiobottismo, per
quanto corretto e piegato di lato. Si invoca la pace, la fine di ogni violenza,
il dialogo, si denunciano interferenze e deformazioni mediatiche e… si sta comodi
e sicuri alla finestra. In un clima in cui una delle parti, quella sofferente e
resistente, viene demonizzata da un maremoto di calunnie e diffamazioni, viene
eretta a orco e coagulo di nequizie, si valuta che non è forse il caso di
entrare nel merito e sporcarsi le mani. Si può dire che ci sono dei cattivi che
mentono, non che l’orco ha ragione. Aria fritta. Quando i NO War deplorano “diritti
umani violati, carenze di democrazia” da Gheddafi, Milosevic (ricordate gli
infami di Sarajevo), Saddam, Assad, reggono bordone ad Amnesty International,
al Papa, a Saviano, e commettono il delitto di occidentocentrismo, ideologico,
politico, culturale. Non ero distratto, Marinella, non ci volevo proprio stare.
E tu lo sai perfettamente perché a ogni vostra uscita del tipo descritto, vi ho
comunicato la mia disapprovazione. Anche il sarcasmo, qui, maschera bugie.
A proposito di Libyan
Free Press, nella risposta viene scambiata con Syrian Free Press, che è il sito
dei ratti fascisti. Non ho mai avuto da obiettare su Libyan Free Press che,
finchè circolava, non mi risulta si sia auto- infangato di detriti fascisti. La
scelta di pubblicizzare i miei lavori, non è fatta da me, che non ne sono
perlopiù neanche informato. E’ decisione propria del gestore del sito. Poco
pratica, la Correggia non lo sa. Curioso,
però, visto che imponente era la sua presenza sul sito dei forzanuovisti “filosiriani”
accanto a nazi della peggior specie. E’ ovviamente per riequilibrare tale
tonfo, che mi si accusa del fatto che un sito, altro, abbia dato notizia dei
miei lavori. Comunque si tratta di insinuazione proterva, centrata sul termine “gratis”,
che mi mostra venale, traffichino, saprofita. Ha la stessa venatura elegante di
un agitatissimo Nazi, anche un po’ fuori di testa, ma tossico assai, che mi
accusa di “girare per conferenze allo scopo di vendere dvd”. Bella compagnia.
Tutti nella più radiosa buonafede. E badi, MC, qui di potere non si tratta, non
ce l’ha nessuno di noi. Si tratta di pulizia.
Chiudo
esprimendo comprensione e rammarico per le improbe fatiche e laceranti sofferenze
che negli scritti di MC sono assiduamente evocate. Forse, più che alle proprie
così defatiganti ore di treno, bisognerebbe però pensare a qualche milione di
pendolari che sui treni ci vivono, forse a chi non trova mezzi di trasporto per
la famiglia di 12 che fugge dai ratti tagliagole di Aleppo. Forse basta
guardare meno se stessi e più il bicchiere mezzo pieno. Diceva Totò: Anche la gruviera ha i buchi, e non si lamenta. Per parlare di Siria,
padroni, combattenti, liberazione, viaggio più sui treni che per le stanze di
casa mia. Ne sono felice e anche gratificato: quale migliore occasione per
ricuperare buone letture, far scorrere occhi e pensieri su volti e paesaggi,
mentre, nel corso del tempo, si va a dire a qualche migliaio di persone che il
pacifismo senza la lama del discrimine, la nonviolenza senza la nonviolenza del
potere, stanno come d’autunno sugli alberi le foglie. Dicono i ricercatori delle nostre
strutture biologiche che c’è una particina remota del nostro sistema
neurovegetativo che insiste a ospitare tracce di rettile. A volte emergono. Quanto
al n.7 della risposta, mi pare un classico italiano: potrebbe averlo detto
Lavitola, o Lusi, o Polverini. Ma scusate. Tutta questa storia è di livello
desolante. Maltrattatemi pure se ve ne ho oberato alcuni minuti. Mi pareva che,
sotto sotto, si trattasse di questione dirimente.
Strano, molto strano.....Quando entro
nel blog di Fulvio Grimaldi la
connessione salta.....mah!
o
Caro Grimaldi, le
invio la risposta della Correggia alle sue insinuazioni offensive rispetto al
ruolo che avrebbe avuto nella manifestazione del 20 settembre a Milano contro
l'aggressione alla Siria, e che lei non le ha permesso di pubblicare sul suo
blog Mondo Cane dal quale sono partite le invettive.
Sono citata in questo articolo [l'Autrice ha tentato di inserire queste sue note nei commenti, ma il moderatore, ossia Fulvio Grimaldi in persona, non ne ha permesso la pubblicazione], a proposito della manifestazione a Milano del 20 settembre contro l’aggressione alla Siria. Poiché non è la prima volta, a questo punto vorrei rispondere (ai pochi eventuali lettori di questo mio commento); lo farà per sé la persona che non è nominata in questo articolo - né lo è il suo libro (così la casa editrice non può denunciare: ottima prudenza, complimenti!). Vado per punti:
1) Segnalo che non davo affatto le spalle a chi parlava. Ero anzi proprio di fronte,
Sono citata in questo articolo [l'Autrice ha tentato di inserire queste sue note nei commenti, ma il moderatore, ossia Fulvio Grimaldi in persona, non ne ha permesso la pubblicazione], a proposito della manifestazione a Milano del 20 settembre contro l’aggressione alla Siria. Poiché non è la prima volta, a questo punto vorrei rispondere (ai pochi eventuali lettori di questo mio commento); lo farà per sé la persona che non è nominata in questo articolo - né lo è il suo libro (così la casa editrice non può denunciare: ottima prudenza, complimenti!). Vado per punti:
1) Segnalo che non davo affatto le spalle a chi parlava. Ero anzi proprio di fronte,
seppure seminascosta
da altri.
2) Segnalo che contrariamente a quanto scritto nell’articolo, il sit in a Milano del 20 NON era affatto la prima iniziativa pubblica contro la guerra alla Siria nella quale non ci fossero persone di destra. Grimaldi non lo sa, non ha mai partecipato, ma di Rete No War a Roma da dicembre 2011 ci muoviamo quasi ogni giorno e non solo per iscritto; organizziamo sit in e iniziative (per non dire le petizioni, le contestazioni, le forme di pressione, gli appoggi a iniziative siriane); e quelli di Napoli anche loro da mesi. A questo punto faremo un elenco pubblico. Grimaldi non c’era. Altro che distratto!
3) Mi si rimprovera disattenzione per chi parlava “dal palco” a Milano: mi sono fatta due notti di seguito seduta in treno per andarci, dunque non è stata rituale la mia presenza, anche se non ho preso la parola e anche se ho scambiato parole con alcune persone (che non sono affatto come dice Grimaldi, ma si difenderanno loro) fra cui gli stessi organizzatori.
4) Sul sito che questo articolo critica pesantemente, Libyan Free Press, Fulvio Grimaldi per mesi pubblicizzò gratis il suo video; allora non aveva nulla da eccepire.
5) È curioso che una persona senza alcun potere come me, che ha l’unico torto di non fare altro da un anno e mezzo che impegnarsi (gratuitamente, invece di lavorare) in ogni genere di iniziative prima sulla Libia e ora sulla Siria (e non solo a livello italiano e certo non solo sul piano della comunicazione), sia parimenti accusata da Fulvio Grimaldi come dal suo “opposto” Germano Monti più gli arabisti sostenitori dei gruppi armati siriani. Mah.
6) Se ho da chiedere scusa ai siriani è di essere italiana. Per il resto, a tempo pieno (ahinoi) cerco di agire rispetto alla Siria e non certo con ambiguità.
7) Molto altro potrei dire ma non è pertinente alla vicenda.
8) Spero che nessuno perda di vista l’obiettivo finale.
Grazie per l'attenzione
Marinella Correggia
2) Segnalo che contrariamente a quanto scritto nell’articolo, il sit in a Milano del 20 NON era affatto la prima iniziativa pubblica contro la guerra alla Siria nella quale non ci fossero persone di destra. Grimaldi non lo sa, non ha mai partecipato, ma di Rete No War a Roma da dicembre 2011 ci muoviamo quasi ogni giorno e non solo per iscritto; organizziamo sit in e iniziative (per non dire le petizioni, le contestazioni, le forme di pressione, gli appoggi a iniziative siriane); e quelli di Napoli anche loro da mesi. A questo punto faremo un elenco pubblico. Grimaldi non c’era. Altro che distratto!
3) Mi si rimprovera disattenzione per chi parlava “dal palco” a Milano: mi sono fatta due notti di seguito seduta in treno per andarci, dunque non è stata rituale la mia presenza, anche se non ho preso la parola e anche se ho scambiato parole con alcune persone (che non sono affatto come dice Grimaldi, ma si difenderanno loro) fra cui gli stessi organizzatori.
4) Sul sito che questo articolo critica pesantemente, Libyan Free Press, Fulvio Grimaldi per mesi pubblicizzò gratis il suo video; allora non aveva nulla da eccepire.
5) È curioso che una persona senza alcun potere come me, che ha l’unico torto di non fare altro da un anno e mezzo che impegnarsi (gratuitamente, invece di lavorare) in ogni genere di iniziative prima sulla Libia e ora sulla Siria (e non solo a livello italiano e certo non solo sul piano della comunicazione), sia parimenti accusata da Fulvio Grimaldi come dal suo “opposto” Germano Monti più gli arabisti sostenitori dei gruppi armati siriani. Mah.
6) Se ho da chiedere scusa ai siriani è di essere italiana. Per il resto, a tempo pieno (ahinoi) cerco di agire rispetto alla Siria e non certo con ambiguità.
7) Molto altro potrei dire ma non è pertinente alla vicenda.
8) Spero che nessuno perda di vista l’obiettivo finale.
Grazie per l'attenzione
Marinella Correggia
Ciao Fulvio,
RispondiEliminati preferisco mille volte quando parli con il cuore aperto di Libia, Siria, Israele, capitalismo e socialismo.
Non credo sia giusto che tu perda il tuo tempo per inutili polemiche con chi non conta un cazzo, come non contiamo un cazzo neppure noi purtroppo dato che dietro non abbiamo le masse ma abbiamo il baratro.
Sei tra i pochi che a sinistra dice le cose come cazzo stanno e paga per quello che dice e lo fa senza la erre moscia, quindi non farti tirare in polemiche sterili. I veri comunisti sanno bene che i pacifisti sono solo uno strumento della borghesia. I comunisti non sono pacifisti, lottano per la pace tra i popoli ma non sono per la non violenza.
Ti do un consiglio da umile lombardo, io quando vado in montagna le cacche delle mucche, che chiamiamo bohase, e che sono molto estese, le scavalco senza nemmeno guardarle perchè se dovessi girarci intorno perderei troppo tempo.
Saluti ultra comunisti
Il tuo primadonnismo oltre ad essere deleterio e' preoccupante. Che peccato che tu non riesca a trattenere questi conati di gelosia. Penso proprio che ti serva una cura. Emiliano
RispondiElimina@Andrea. Sapessi come mi preferisco anch'io a scrivere di cose serie. Purtroppo le polemiche non sono inutili, anche se di penoso livello, quando hanno risonanza e quando si è costretti a smentire infamie circolanti. I "veri comunisti" sapranno pure come stanno le cose, ma noi ci dobbiamo indirizzare anche a gente che veri comunisti non sono e che vanno appresso alle varie madri Terese di Calcutta. Poi trovo anche istruttivo per tutti noi vedere con che razza di livore di linguaggio e di argomenti omologhi si esprimono fascisti e pacifisti quando ne sollevi le vesti. Il re nudo è sempre una cosa positiva, anche quando si tratta di reucci quaquaraquà.
RispondiEliminaCaro Grimaldi, non per mettere il dito nella piaga..le segnalo questo post (Eurasia...) in quanto lei viene citato, appaiato a Massimo Fini, mi sembra di capire con accezione positiva.
RispondiEliminaPotrei sbagliarmi.
Il post in se' (come tutto il sito)e'davvero un'esca..Che ne dice (ammesso abbia voglia di dirne qualcosa)? suhttp://aurorasito.wordpress.com/2012/09/29/the-italian-party-was-over/
Grazie come sempre per la lucidita' e rigore che mette nel suo lavoro
Edoardo
ho visto per la prima volta i NO WAR e la Correggia [sarebbe troooppo farle il servizietto Cultura Scultura] alla manifestazione pro Lybia e Gheddafi a piazza monte zemolo citorio tempo fa. I No War sono $tatuniten$i ed Io diffido, diffido, diffido .... x Me Infiltrati son!!!!
RispondiEliminaMorhana Vegana