domenica 30 settembre 2012

Miseria e pacifismo




Quando solleciti la gente a pensare, solleciti la rivoluzione (Ivana Gabara)

Guerra è quando il governo ti dice chi è il cattivo. Rivoluzione è quando sei tu a deciderlo da solo (Anonimo)

Non sien le genti ancor troppo sicure / a giudicar, sì come quei che stima / le biade in campo pria che sien mature; / ch'i' ho veduto tutto 'l verno prima / lo prun mostrarsi rigido e feroce; / poscia portar la rosa in su la cima; / e legno vidi già dritto e veloce / correr lo mar per tutto suo cammino, / perire al fine a l'intrar de la foce (Dante, Paradiso, XIII)

Piccoli pacifisti crescono
Qui di seguito una polemica di nessun valore sociale, ma di notevole significato politico. Corredata di menzogne che ho il diritto-dovere di smentire. La questione è tra la giornalista pacifista e ambientalista Marinella Correggia e alcuni suoi difensori, da un lato, e il sottoscritto dall’altro. Il dato politico e la contraddizione tra certo pacifismo nonviolento, che invita sistematicamente “le due parti in conflitto a cessare le violenze”, si rivolge all’ONU, scrive appelli alle autorità improntati al né con-né con (Milosevic, Saddam, Taliban, Gheddafi, Assad, e Nato), e una militanza contro la guerra dalla parte dell’aggredito, il quale poi, di questi tempi, solitamente ha ragione. Posizione più scomoda, rischiosa, suscettibile di essere diffamata e criminalizzata. I pacifisti, invece, di solito vengono tollerati, quando non compatiti, applauditi. Il disturbo che creano è assorbibile e comporta il pregio di sacralizzare la nonviolenza assoluta, che poi non è che il disarmo unilaterale dei deboli e subalterni.

A proposito della manifestazione antifascista e antimperialista per la Siria a Milano, del 20 settembre. Nel mio blog criticai – senza un’ombra di ingiurie (vedi post) che pure strumentalmente mi vengono attribuite – l’esibita familiarità tra Marinella e un soggetto estraneo e ostile all’evento, diffamatore e plagiario, che condivide la responsabilità di un orripilante sito “prosiriano” di forzanuovisti, con presenze fisse di nazisti, fascisti, razzisti antiebraici (neanche tanto mimetizzati da antisionisti), omofobi dichiarati. Sito condiviso anche da MC, fino a quando non le suggerii di separare la sua onorabilità dalla disonorabilità di altri. Il fitto e amichevole colloquio avveniva mentre dal palco siriani e italiani illustravano la tragedia, i crimini, le menzogne inflitte alla Siria e la sua eroica resistenza alla violenza forsennata dell’oscurantismo, di Israele e della Nato. I miei tentativi di avvisare MC furono ostentatamente ignorati, privilegiandosi la conversazione con il malvenuto. Definii tale atteggiamento una caduta, quanto meno, di buon gusto. 

Senza mai entrare nel merito della questione, si sollevava uno stridulo coretto di rampogne e calunnie a chi aveva osato tanto contro un’icona del giornalismo e dell’attivismo ecopacifista. Non affrontando il contenuto della discussione, trattavasi di corifei. Generosi, ma non argomentati e, ahimè, corredati di paradossale violenza verbale. Poi si è arrivato a quanto trovate qui sotto. Introdotta da un paio di sostenitori che insinuano e poi affermano un mio vile atto di censura, con il codardo e ovviamente colpevole rifiuto di pubblicarla, ecco la risposta di Correggia. L’inizio è l’atto d’accusa contro la mia “censura”. Operazione che ha la stessa qualità morale e deontologica delle falsificazioni della verità operate dai disinformatori sulla Siria e che io, ma anche Correggia, ho ripetutamente documentato nei miei articoli, libri, film. Si parte squalificando l’interlocutore, a prescindere. L’occhiata del cobra che ti dovrebbe paralizzare. La perfidia sta nella tattica e nel fatto che mai e poi mai Marinella (forse perché non è pratica di internet, face book, commenti sui blog) mi ha inviato questa risposta. Eppure, se mi fosse arrivata in posta, dove spesso abbiamo scambiato note, un attimo dopo l’avrei inserita ovunque: blog, commenti, facebook. Chi pratica il mio blog ha sempre avuto modo di divertirsi alle contumelie che colpiti e affondati mi dedicano, allargando il mio carné di estimatori. Con eccezione per chi inserisce affermazioni o espressioni di rilievo penale o psicotico. Non violenza? Quanta violenza c’è in un’affermazione mendace e diffamatoria? Certo questo lamento, tanto lacrimoso quanto pravo, sulla mia profonda e vigliacca disonestà, ha più risonanza  così,. Per spedirmi questa menzogna direttamente ci voleva più coraggio.

Veniamo ai punti. Le immagini mostrano che Correggia parlava fitto fitto con il  soggetto eterodosso (rispetto all’evento antifascista) e  non ascoltava minimamente chi stava intervenendo. Nessuno chiede un’attenzione spasmodica e ininterrotta nel corso di un evento. Conta però verso chi e cosa l’attenzione viene deviata. Quella di Milano è stata la PRIMA manifestazione – non sit-in, nessuna stava seduto - di piazza allestita da compagni antifascisti e antimperialisti sotto le bandiere della Repubblica Araba di Siria. A Marinella e ai No War lascio volentieri il merito di aver spedito appelli e lettere anti-guerra ad ambasciate, governi, parlamentari, di aver fatto minuscoli, meritevoli, ma sempre ambigui sit-in No War (rigorosamente senza bandiera siriana). Ma Marinella, il cui scritto, come si nota,  è tutto pervaso da sottili veleni, afferma che io a queste iniziative non c’ero e, sarcasticamente, che ero distratto. Dov’eri, chiede. Mah, Marinella, chissà, forse davanti a 400 persone a Dresda, o a 200 a Bristol, a 50 a Tornino, o a 100 alla festa di RC a Firenze, o a 12 a Cesena…. a parlare di Siria, Obama e Assad. Il fissarsi medaglie al petto ed esibire meriti o ferite, lo lascio agli insicuri, ma la menzogna va sbugiardata, visto che la verità è rivoluzionaria. Le iniziative di Marinella e dei No War sono circolate in rete e tutte sono arrivate a me. Una volta su invito di RC nei Castelli Romani, mi sono trovato sul palco affiancato dalla figura leader del gruppo No War, un gentile signore statunitense. L’intervento di costui, che poi rifletteva tutta la linea della pubblicistica e della piattaforma No War, risultava equivoco, assolutamente non condivisibile. Elogiava addirittura i tentativi di pace di Obama! Sapete, i liberal Usa. Una spina nel fianco delle lotte. 

Resto fermo al giudizio sul movimento pacifista nonviolento fin da quando emerse dalle compatibilità di sistema, dopo l’eruzione planetaria della forza non-nonviolenta, non disarmata, della seconda metà del secolo scorso. L’inevitabile e irrinunciabile nodo strategico di questa ideologia è il cerchiobottismo, per quanto corretto e piegato di lato. Si invoca la pace, la fine di ogni violenza, il dialogo, si denunciano interferenze e deformazioni mediatiche e… si sta comodi e sicuri alla finestra. In un clima in cui una delle parti, quella sofferente e resistente, viene demonizzata da un maremoto di calunnie e diffamazioni, viene eretta a orco e coagulo di nequizie, si valuta che non è forse il caso di entrare nel merito e sporcarsi le mani. Si può dire che ci sono dei cattivi che mentono, non che l’orco ha ragione. Aria fritta. Quando i NO War deplorano “diritti umani violati, carenze di democrazia” da Gheddafi, Milosevic (ricordate gli infami di Sarajevo), Saddam, Assad, reggono bordone ad Amnesty International, al Papa, a Saviano, e commettono il delitto di occidentocentrismo, ideologico, politico, culturale. Non ero distratto, Marinella, non ci volevo proprio stare. E tu lo sai perfettamente perché a ogni vostra uscita del tipo descritto, vi ho comunicato la mia disapprovazione. Anche il sarcasmo, qui, maschera bugie.

A proposito di Libyan Free Press, nella risposta viene scambiata con Syrian Free Press, che è il sito dei ratti fascisti. Non ho mai avuto da obiettare su Libyan Free Press che, finchè circolava, non mi risulta si sia auto- infangato di detriti fascisti. La scelta di pubblicizzare i miei lavori, non è fatta da me, che non ne sono perlopiù neanche informato. E’ decisione propria del gestore del sito. Poco pratica, la Correggia non lo sa.  Curioso, però, visto che imponente era la sua presenza sul sito dei forzanuovisti “filosiriani” accanto a nazi della peggior specie. E’ ovviamente per riequilibrare tale tonfo, che mi si accusa del fatto che un sito, altro, abbia dato notizia dei miei lavori. Comunque si tratta di insinuazione proterva, centrata sul termine “gratis”, che mi mostra venale, traffichino, saprofita. Ha la stessa venatura elegante di un agitatissimo Nazi, anche un po’ fuori di testa, ma tossico assai, che mi accusa di “girare per conferenze allo scopo di vendere dvd”. Bella compagnia. Tutti nella più radiosa buonafede. E badi, MC, qui di potere non si tratta, non ce l’ha nessuno di noi. Si tratta di pulizia.

Chiudo esprimendo comprensione e rammarico per le improbe fatiche e laceranti sofferenze che negli scritti di MC sono assiduamente evocate. Forse, più che alle proprie così defatiganti ore di treno, bisognerebbe però pensare a qualche milione di pendolari che sui treni ci vivono, forse a chi non trova mezzi di trasporto per la famiglia di 12 che fugge dai ratti tagliagole di Aleppo. Forse basta guardare meno se stessi e più il bicchiere mezzo pieno. Diceva Totò: Anche la gruviera ha i buchi, e non si lamenta. Per parlare di Siria, padroni, combattenti, liberazione, viaggio più sui treni che per le stanze di casa mia. Ne sono felice e anche gratificato: quale migliore occasione per ricuperare buone letture, far scorrere occhi e pensieri su volti e paesaggi, mentre, nel corso del tempo, si va a dire a qualche migliaio di persone che il pacifismo senza la lama del discrimine, la nonviolenza senza la nonviolenza del potere, stanno come d’autunno sugli alberi le foglie. Dicono i ricercatori delle nostre strutture biologiche che c’è una particina remota del nostro sistema neurovegetativo che insiste a ospitare tracce di rettile. A volte emergono. Quanto al n.7 della risposta, mi pare un classico italiano: potrebbe averlo detto Lavitola, o Lusi, o Polverini. Ma scusate. Tutta questa storia è di livello desolante. Maltrattatemi pure se ve ne ho oberato alcuni minuti. Mi pareva che, sotto sotto, si trattasse di questione dirimente.

Strano, molto strano.....Quando entro nel blog di Fulvio Grimaldi la connessione salta.....mah!
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Caro Grimaldi, le invio la risposta della Correggia alle sue insinuazioni offensive rispetto al ruolo che avrebbe avuto nella manifestazione del 20 settembre a Milano contro l'aggressione alla Siria, e che lei non le ha permesso di pubblicare sul suo blog Mondo Cane dal quale sono partite le invettive.

Sono citata in questo articolo [l'Autrice ha tentato di inserire queste sue note nei commenti, ma il moderatore, ossia Fulvio Grimaldi in persona, non ne ha permesso la pubblicazione], a proposito della manifestazione a Milano del 20 settembre contro l’aggressione alla Siria. Poiché non è la prima volta, a questo punto vorrei rispondere (ai pochi eventuali lettori di questo mio commento); lo farà per sé la persona che non è nominata in questo articolo - né lo è il suo libro (così la casa editrice non può denunciare: ottima prudenza, complimenti!). Vado per punti:
1) Segnalo che non davo affatto le spalle a chi parlava. Ero anzi proprio di fronte, 
seppure seminascosta da altri.
2) Segnalo che contrariamente a quanto scritto nell’articolo, il sit in a Milano del 20 NON era affatto la prima iniziativa pubblica contro la guerra alla Siria nella quale non ci fossero persone di destra. Grimaldi non lo sa, non ha mai partecipato, ma di Rete No War a Roma da dicembre 2011 ci muoviamo quasi ogni giorno e non solo per iscritto; organizziamo sit in e iniziative (per non dire le petizioni, le contestazioni, le forme di pressione, gli appoggi a iniziative siriane); e quelli di Napoli anche loro da mesi. A questo punto faremo un elenco pubblico. Grimaldi non c’era. Altro che distratto!
3) Mi si rimprovera disattenzione per chi parlava “dal palco” a Milano: mi sono fatta due notti di seguito seduta in treno per andarci, dunque non è stata rituale la mia presenza, anche se non ho preso la parola e anche se ho scambiato parole con alcune persone (che non sono affatto come dice Grimaldi, ma si difenderanno loro) fra cui gli stessi organizzatori.
4) Sul sito che questo articolo critica pesantemente, Libyan Free Press, Fulvio Grimaldi per mesi pubblicizzò gratis il suo video; allora non aveva nulla da eccepire.
5) È curioso che una persona senza alcun potere come me, che ha l’unico torto di non fare altro da un anno e mezzo che impegnarsi (gratuitamente, invece di lavorare) in ogni genere di iniziative prima sulla Libia e ora sulla Siria (e non solo a livello italiano e certo non solo sul piano della comunicazione), sia parimenti accusata da Fulvio Grimaldi come dal suo “opposto” Germano Monti più gli arabisti sostenitori dei gruppi armati siriani. Mah.
6) Se ho da chiedere scusa ai siriani è di essere italiana. Per il resto, a tempo pieno (ahinoi) cerco di agire rispetto alla Siria e non certo con ambiguità.
7) Molto altro potrei dire ma non è pertinente alla vicenda.
8) Spero che nessuno perda di vista l’obiettivo finale.

Grazie per l'attenzione
Marinella Correggia
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5 commenti:

  1. Ciao Fulvio,

    ti preferisco mille volte quando parli con il cuore aperto di Libia, Siria, Israele, capitalismo e socialismo.

    Non credo sia giusto che tu perda il tuo tempo per inutili polemiche con chi non conta un cazzo, come non contiamo un cazzo neppure noi purtroppo dato che dietro non abbiamo le masse ma abbiamo il baratro.

    Sei tra i pochi che a sinistra dice le cose come cazzo stanno e paga per quello che dice e lo fa senza la erre moscia, quindi non farti tirare in polemiche sterili. I veri comunisti sanno bene che i pacifisti sono solo uno strumento della borghesia. I comunisti non sono pacifisti, lottano per la pace tra i popoli ma non sono per la non violenza.


    Ti do un consiglio da umile lombardo, io quando vado in montagna le cacche delle mucche, che chiamiamo bohase, e che sono molto estese, le scavalco senza nemmeno guardarle perchè se dovessi girarci intorno perderei troppo tempo.

    Saluti ultra comunisti

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  2. Il tuo primadonnismo oltre ad essere deleterio e' preoccupante. Che peccato che tu non riesca a trattenere questi conati di gelosia. Penso proprio che ti serva una cura. Emiliano

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  3. @Andrea. Sapessi come mi preferisco anch'io a scrivere di cose serie. Purtroppo le polemiche non sono inutili, anche se di penoso livello, quando hanno risonanza e quando si è costretti a smentire infamie circolanti. I "veri comunisti" sapranno pure come stanno le cose, ma noi ci dobbiamo indirizzare anche a gente che veri comunisti non sono e che vanno appresso alle varie madri Terese di Calcutta. Poi trovo anche istruttivo per tutti noi vedere con che razza di livore di linguaggio e di argomenti omologhi si esprimono fascisti e pacifisti quando ne sollevi le vesti. Il re nudo è sempre una cosa positiva, anche quando si tratta di reucci quaquaraquà.

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  4. Caro Grimaldi, non per mettere il dito nella piaga..le segnalo questo post (Eurasia...) in quanto lei viene citato, appaiato a Massimo Fini, mi sembra di capire con accezione positiva.
    Potrei sbagliarmi.
    Il post in se' (come tutto il sito)e'davvero un'esca..Che ne dice (ammesso abbia voglia di dirne qualcosa)? suhttp://aurorasito.wordpress.com/2012/09/29/the-italian-party-was-over/
    Grazie come sempre per la lucidita' e rigore che mette nel suo lavoro
    Edoardo

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  5. ho visto per la prima volta i NO WAR e la Correggia [sarebbe troooppo farle il servizietto Cultura Scultura] alla manifestazione pro Lybia e Gheddafi a piazza monte zemolo citorio tempo fa. I No War sono $tatuniten$i ed Io diffido, diffido, diffido .... x Me Infiltrati son!!!!
    Morhana Vegana

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