New York
Renzo sente avvicinarsi sempre
piú il rumore, e vede spuntar dalla cantonata della chiesa un uomo che scoteva
un campanello: era un apparitore; e dietro a lui due cavalli che, allungando il
collo, e puntando le zampe, venivano avanti a fatica; e strascinato da quelli,
un carro di morti, e dopo quello un altro, e poi un altro e un altro; e di qua
e di là, monatti alle costole de' cavalli, spingendoli, a frustate, a punzoni,
a bestemmie. Eran que' cadaveri, la piú parte ignudi, alcuni mal involtati in
qualche cencio, ammonticchiati, intrecciati insieme, come un gruppo di serpi
che lentamente si svolgano al tepore della primavera; ché, a ogni intoppo, a
ogni scossa, si vedevan que' mucchi funesti tremolare e scompaginarsi
bruttamente, e ciondolar teste, e chiome verginali arrovesciarsi, e braccia
svincolarsi, e batter sulle rote, mostrando all'occhio già inorridito come un
tale spettacolo poteva divenire piú doloroso e piú sconcio… La cantilena infernale, mista al tintinnìo
de' campanelli, al cigolìo de' carri, al calpestìo de' cavalli, risonava nel
voto silenzioso delle strade, e, rimbombando nelle case, stringeva amaramente
il cuore de' pochi che ancor le abitavano. (Alessandro Manzoni, “I promessi
sposi”)
Errare è umano, perseverare è
Napolitano (Beppe Grillo)
La Siria, questo coraggioso paese
arabo, situato nel cuore di più di mille milioni di musulmani e il cui spirito
di lotta è proverbiale, ha dichiarato che resisterà fino all’ultimo respiro. (Fidel Castro)
Molti tra essi, per compiacere i
tiranni, per un pugno di monete, o perchè corrotti, o per bustarelle, stanno
tradendo e spargendo il sangue dei loro fratelli. (Emiliano
Zapata)
La peste: la “comunità
internazionale” governata dalla dittatura occulta di una cupola di antropfagi,
primatista storica mondiale di genocidi, crimini di guerra e contro l’umanità,
dallo sterminio dei non credenti a quella dei nativi d’America, dall’Africa a
Dresda e Monte Cassino,da Hiroshima e Nagasaki, dalla Palestina a Falluja,
dall’11 settembre e tutti gli attentati stragisti a seguire, fino ai gas di
Damasco.
Gli untori: i terroristi
del mercenariato militare e mediatico, dagli zombie jihadisti, Fratelli
Musulmani, Salafiti o Al Qaida che siano, ai fantocci dei regimi a partito
unico europei.
I monattii: coloro che ottundono la coscienza collettiva seppellendoci
sotto montagne di cadaveri tratti dal mare della menzogna, o dalla palude del
cerchiobottismo, compassionevole. Dalle giovanne botteri, promosse da
rigattiere del gossip a pret-a-porter dei
magazzini di Wall Street, ai flagellanti del pacifintismo, o dell’astuta
demenza dei trotzkisti, che traggono veleni paralizzanti dall’equa mescolanza
di torti e ragioni, vittime e carnefici. I né-né di “Fermiamo
la guerra , ma guardiamoci anche da quel criminale di Assad, di Milosevic, di Saddam, di Gheddafi, di
Putin, dell’Ayatollah…”
A Baghdad, nel ’91, sentivo una falsa infermiera, e vera figlia
dell’ambasciatore del Kuweit a Washington, singhiozzare sui bambini strappati
alle incubatrici dai soldati iracheni, e vedevo grandinate di missili disintegrare
bambini, donne, un popolo. Nello stesso anno, a Mogadiscio, stavo in mezzo al
popolo trionfatore su un tiranno che aveva dato il paese in comodato d’uso a
colonialisti di ritorno, predatori del mare e scaricatori di rifiuti mortali.
Gli assassini di Ilaria Alpi, sotto le mentite spoglie del primo “intervento
umanitario”, sconfitti sul campo, hanno poi provveduto a risistemare le cose
facendo uso di mercenari interni ed esterni (etiopici). A Belgrado udivo lo
scagnozzo Sofri e altri botoli del canile imperiale latrare su false bombe
serbe a Sarajevo, su false pulizie etniche, su falsi stragi di Racak e vedevo
scuole, ospedali, case, fabbriche disintegrate da bombe vere in arrivo da
Aviano, fino alla totale polverizzazione della Jugoslavia. Nel 2003, di nuovo a
Baghdad vedevo in tv il segretario di Stato Powell
esibire provette di urina, etichettate armi di
distruzione di massa, e vedevo radere al suolo una nazione e una civiltà,
uccidere due milioni di persone, sradicarne altre quattro. Nel 2011, a Tripoli,
sugli schermi appariva un guitto mannaro che berciava di “obiettivi
exclusivamente militari da colpire per fermare un dittatore che bombardava la
sua gente” e intorno a me veniva incendiato un paese prospero e massacrato un
popolo felice. Un anno dopo, a Damasco, dagli stessi schermi piovevano “manifestazioni
pacifiche di rivoluzionari democratici presi a fucílate dal regime”, mentre io
correvo da una strage di civili all’altra, operate da lanzichenecchi con la
bava di anfetamine e viagra alla bocca, rastrellati dai vari focolai del
terrore accesi da Cia e Mossad nei paesi da frantumare. E ogni volta, seguendo
il modello Goebbels, i Goblin ripetevano a disco rotto “colpi mirati, per pochi
giorni, su obiettivi exclusivamente militari”, cosa che si risolveva poi nello
sterminio di intere popolazioni e nell’obliterazione di paesi.
I Goblin
Ora, nell’avanzata dell’apocalisse, siamo arrivati alla resa dei conti con
l’ultimo baluardo anti-Goblin tra Oceano Atlantico e il Golfo Persico. Tutto
per arrivare all’Iran, a Hezbollah e a quegli sciti d’Iraq che, a dispetto del
terrorismo sunnita dei cento uccisi al giorno, con il quale i nabbabi del Golfo
hanno emarginato la resistenza nazionale e castrato un paese sfuggito al
controllo degli sponsor occidentali, che
si permette di sostenere la resistenza della Siria. E’ l’occasione per
coinvolgere i riottosi nella partita e offrire al vero comandante in capo,
Netaniahu, l’avveramento del sogno grandisraeliano. Alle spalle, il mostro
antropofago si è lasciato deserti, rispetto ai quali il Sahara è un giardino
delle Esperidi, popolati da residui di umanità sui quali imperversano,
continuando a sbranare e a sbranarsi, i sotto-Goblin untori della Fratellanza
Musulmana nelle sue varie interpretazioni, della scheda elettorale, o della
scimitarra.
Il bombolotto numero uno, installato nella Casa Bianca dai sovrani Goblin di
Wall Street, assolve disciplinatamente il compito. Un po’ di riluttanza, da
nero che celebra i sogni del compatibile Luther King, dal momento che questi
sogni hanno potuto essere trasformati in incubo per i sognatori, un po’ di pensosa
determinazione a fare il Goblin solitario, sorretto solo dalle fragili
stampelle franco-israeliane (Parigi dovrà ben ripagare i miliardi in cambio di
armamenti ottenuti dall’alleato saudita), in modo che gli untori possano
diffondere la peste e i monatti lacrimanti seppellire la nostra intelligenza sotto cadaveri che ne provochino altri a montagna da cui evacuare cechiobottismi.
A questo proposito, sia concesso un breve ricordo d’amore di Malcolm X. Ai
sogni neri di una “integrazione”, nel bianco e capitalista “sogno americano”,
il sogno del genocidio strategico, che ha rigurgitato gli Obama, i Powell e
Naomi Campbell, il grande rivoluzionario preferiva la sveglia della lotta di
classe e dell’antimperialismo, cosa che gli riservò il destino concordato dalla
classe opposta, bianca e nera. A Mohammed Ali ha provveduto il Parkinson.
Analogamente, il bambolotto junior britannico ha subito in buon ordine lo
smerdamento del voto anti-attacco del parlamento, solo perchè, dopo un
opportuno secondo abominio del gassatore Assad (la cretineria del napalm di
Assad su una scuola a bruciacchiare bambini è svaporata nel ridicolo. Queste
cose le fanno da 30 mesi i Fratelli Musulmani), magari con più perizia del
goffo travisamento dei gassatori del 21 agosto, il parlamento ci possa
ripensare. E così gli altri obbiettori perplessi della “comunità
internazionale”. Agli ordini dei pestilenziali Goblin (qualcuno avrà pur letto
“L’Hobitt”) i vari botoli non si sottraggono. Ora hanno uggiolato. Al prossimo
botto ringhieranno.
Ma la sinergia peste, untori e monatti, non è poi così salda come appare,
anche se i secondi, bulimici di servilismo, arrivano sempre in ritardo e
continuano a sgocciolare lacrime sul rogo, mentre i terzi non smettono di imperversare,
tra l’osceno e il mistificato, in veline come “Il Fatto” e “il manifesto” che,
ancora oggi, con Alessandro del Lago, altro guru dei sinistrati, tra un assist
e l’altro a Obama, straparla di “feroci
aristocrazie famigliari in Iraq e Siria” (non è da meno, in campo affine,
il titolo “E ora Grillo attacca il prosciutto”, ove il grido d’allarme contro
l’inceneritore che diossinizza la terra e le vite del parmense, viene invertito
in lesa maestà dei prodotti inquinati). Il Congresso degli Usa, infestato da Goblin
d’assalto, non ripeterà il momentaneo exploit pacifista della Camera dei
Comuni, ma la terra sotto i piedi di questi alieni comincia a tremare.
Bisogna ammettere che dei motori del sisma, attivatisi nell’universo mondo,
all’Angelus robustamente anti-Obama di domenica 1 settembre, si è fatto
portavoce papa Bergoglio, che, pure, con la nomina a Segretario di Stato di
Parolin, da Nunzio in Venezuela sodale di quella gerarchia reazionaria e
anti-bolivariana, ha confermato la sua missione di destabilizzatore
dell’America Latina chavizzata. Come il Woytila, partner della Cia
nell’anticomunismo, ascoltava il grido di dolore dei sudditi cristiani leali a
Saddam, Bergoglio non nasconde il triregno sotto la sabbia, alla maniera
dell’ottuso Ratzinger, alla vista dei cristiani, dei loro quartieri e chiese
bruciati dalla Fratellanza apripista di ulteriori sterminii. Si risentono, i
pontefici, che le loro circoscrizioni in Medioriente vadano estinguendosi là
dove erano sempre prosperate in pace e laica convivenza tra tutti. Non solo.
Dotati di udito raffinato nei millenni, percepiscono con maggiore nitore i
boati del movimento tellurico che,
forse ancora più diffuso che al tempo dell’Iraq, nasce dalla collera di popoli
e governi, a rappresentanza dell’umanità quasi intera. Rimane, nel mondo, poco
più del 9% degli statunitensi e il bubbone israeliano, che volge in terrorismo
il suo mostruoso senso di colpa, a sostenere un Armageddon che travolgerebbe
tutti.
roba da ernia jatale
E, nel paese dei bari delle tre carte (vedi l’IMU scaricata sul
contribuente sotto la forma peggiorativa della Service Tax, vedi i 90 miliardi
di evasione dei compagni di merendé mafiosi delle slotmachine ridotti a 600
milioni), ecco una vecchia serpe dell’intossicazione dirittoumanista,
compariella del disgustoso digiunatore biancocaudato, da sempre intrecciato a
Berlusconi, premiata con la guida della diplomazia, che ora rinfodera la
ghiandola venefica e si avvinghia a freno sui missili Cruise. C’è ovviamente da
fidarsene quanto di una parola di sinistra, o anche solo onesta, di D’Alema o
Violante. Ma il sisma è in atto e vede molte faglie aprirsi. Noi, nel nostro
timido piccolo, qualcosina abbiamo fatto vedere in alcune piazze. Ma da
Washington a New York, da Londra a Berlino, perfino dalle colonie imperiali
come Giordania e Turchia, dalle cancellerie non racchiuse nel corral dei tori e delle pecore, esce un vento di rivolta come non s’era visto
dal Vietnam. L’hanno fatto troppo grossa e troppo stupida. E chissà cosa hanno
spruzzato sui germi della peste, la Russia, l’Iran, gli Hezbollah, vincitori
dei Goblin nazisionisti, e la stessa Siria, perchè al fantoccio nella Casa Bianca
venisse imposto di darsi una regolata, rinviare l’attacco al voto del
Congresso, alle “prove” degli ispettori (cui, memore dei suoi autogol con gli
ispettori precedenti, Onu o Lega Araba, Obama aveva imposto di non occuparsi di
chi avesse usato armi chimiche, ma
solo del non risolutivo dove), al G20 di Pietroburgo e, immancabilmente, a una
nuova efferatezza di matrice israeliana o saudita da caricare sul mostro Assad.
C’è una memoria dei soprusi coloniali che viene ravvivata da quanto, colpo
su colpo, tempera l’assordante ripetizione dello stereotipo mendace, i cui
recettori decerebrati si riducono di giorno in giorno. Da una parte abbiamo la
bazza inespressiva del leguleio John Kerry che, con nel taschino bamboline a stelle e strisce come la Botteri,
ripete, come Hal 9000 in "Odissea nello Spazio": “Abbiamo
le prove, il gas Sarin c’era, i campioni ce l’hanno forniti le vittime”.
Dall’altra viene giù la grandine:
- La logica: Obama dichiara che l’uso di armi chimiche è la línea rossa per l’attacco.
Otto giorni dopo, arrivati gli ispettori, Assad, recordman assoluto di
masochismo, si tira sui piedi e tra la propria gente una salva di gas nervino.
Astuta decisione nel momento in cui il suo esercito stava spazzando via i
ratti. Obama e sottoposti dichiarano di avere le prove della responsabilità di
Assad, prima ancora che gli ispettori, mandati per trovare prove, abbiano
iniziato il lavoro. Agli ispettori, inviati per accertare chi è stato, viene
proibito di dire chi è stato. Lo scandalo dell’uso di armi chimiche da parte
del governo che da tre anni, sostenuto dalla stragrande maggioranza della
popolazione (vedi le ultime votazioni), come concede la stessa ONU, resiste
all’aggressione di decine di migliaia di mercenari guidati dai corpi speciali
Nato e sta vincendo la partita, conveniva a questo governo, o a chi non ce la
faceva a rovesciarlo e necessitava di interventi? Infine, logica del paradosso lisergico: Ormai anche nei tg di regime si succedono immagini dei "ribelli" con alle spalle bandiere di Al Qaida e immagini di Osama bin Laden. Sono la fanteria della Nato in libia e in Siria; sono i terroristi contro cui Bush e Obama hanno lanciato guerra infinita al mondo.
- I fatti: L’unica “prova”
esibita finora è stata passata agli Usa dagli israeliani che avrebbero
intercettato una comunicazione tra Il comando delle FFAA siriane e un centro di
ricerca chimica. Nel testo si sente un ufficiale, agitatissimo, chiedere al
centro se sia vero che a Est Ghuta si siano verificate esplosioni di sostanze
chimiche. Ottima “prova”. Wikileaks pubblica documenti segreti della più grande
società Usa di intelligence privata, Stratfor, che rivela come Obama
progettasse un intervento militare aereo nel dicembre 2011, per il quale
richiedeva che avenisse “un massacro sufficiente a scatenare i media”. Un
giorno dopo i gas, il 22 agosto, un hacker, penetrato nella corrispondenza
dell’intelligence Usa, pubblica le congratulazioni di un ufficiale, Eugene
Furst, al direttore generale del personale dell’intelligence militare, Anthony
McDonald, per il successo dell’operazione di Damasco. Inviati dell’agenzia
Associated Press, hanno intervistato abitanti, “ribelli” e congiunti delle
vittime di Ghuta, il sobborgo di Damasco colpito dall’attacco chimico, che
hanno dichiarato di sapere che le armi chimiche erano state fornite ai terroristi
dal capo dei servizi sauditi, Bandar bin Sultan.
- Il padre di un
“ribelle” morto, Abdel Soneim, rivela all’AP che il figlio e 12 suoi compagni
sono morti in un tunnel, vittime di un
maneggio improprio di armi chimiche fornite dai sauditi. Le sostanze chimiche
erano contenute in grandi bombole di gas (poi viste nei video collocate su
bocche di cannoni dei “ribelli”). Il generale austriaco che era al comando
delle truppe ONU nel Golan occupato, dichiara che il capo del Fronte Al Nusra
(Al Qaida) si è incontrato ad Amman, alla vigilia dell’attacco chimico, con due
agenti Cia, il viceministro della Difesa saudita, Salman bin Sultan, un alto
dirigente del cosiddetto “Libero Esercito Siriano” e due assistenti dell’exambasciatore
Usa in Siria, Robert Ford. Ordine del giorno: il coordinamento tra le due bande
di mercenari e l’intervento Usa successivo alla strage di Damasco. Questi, solo
i fatti più recenti. Ma sarebbero bastate le immagini satellitari che i russi
hanno presentato all’ONU e che mostrano l’origine dei razzi chimici abbattutisi
su Est Ghuta dalla zona di Duma, totalmente controllata dai ribelli. E c’è
anche una chicca: la Radio dei ratti, Radio Free Syria, pubblica la notizia
della strage chimica avvenuta alle 03 del 21 agosto. Piccola svista: la
pubblica il 20, un giorno prima.
- La storia: Gli unici nella
storia ad aver utilizzato armi chimiche, o che le hanno fatte utilizzare da sponsorizzati, sono i governi e le forze armate dell’Occidente “democratico”.
Li hanno utilizzati italiani e
austriaci, i tedeschi nelle Fiandre, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, tutti
durante la prima guerra mondiale; i britannici di Churchill sull’Iraq in
rivolta negli anni’20; gli italiani di Graziani sulla Libia negli anni ‘30,
dove uccisero un terzo della popolazione. Armi chimiche, di exclusivo uso dei
governi che ora si richiamano alla “comunità internazionale”, sono anche il
Fosforo Bianco utilizzato dagli alleati sulle città tedesche nella seconda
guerra mondiale, il Napalm e l’Agente Orange gettato per anni su tutto il Vietnam,
il Fosforo Bianco utilizzato dagli Usa contro Falluja, armi israeliane segrete
che provocano la distruzione dei tessuti interni, usate in Libano e a Gaza.
Senza contare l’arma chimica utilizzata dagli invasori del Nord America per
eliminare le popolazioni native mediante la diffusione di indumenti contaminati
dal colera. Infine, l’uso di armi chimiche è stato attribuito, nel marzo scorso, ai
mercenari Nato-Golfo dal capo-ispettore
della precedente missione ONU, Carla Del Ponte. E l’eugenetica con cui gli Usa
e subalterni da decenni si ripromettono di fare pulizia biologica nel pianeta, attraverso la chimica e la farmeceutica epidemiogenica di
Monsanto, Bayer, Coca Cola, Novartis, Dow Chemical, Roche, Philip Morris,
McDonald’s….? E la cura della vita affidata a petrolieri e automobilieri, veri Usain
Bolt della gassificazione planetaria? E le mutazioni genetiche? Quanti indizi
ci vogliono per fare una prova?
Il quadro della nuova guerra imperiale, incrinato dalla debacle dei
Fratelli in Egitto per mano degli stessi che nelle piazze del mondo si
sollevano per la libertà e la giustizia e contro il Moloch imperialista (i
generali sono arrivati dopo, a rimediare), si è deteriorato di colpo. L’Iraq,
al netto della macelleria che vi allestiscono i tentacoli jihadisti del polipo del Golfo, è
saldamente ancorato a Tehran. Dalla Libia, dove si spara a qualsiasi
rappresentante occidentale, non esce che qualche goccia di petrolio verso gli
Usa, l’Afghanistan è nettamente perduto, per quanto gli inviati del “manifestó”
tentino di insufflare vita nelle ombre di un’occidentalizzata “società civile”
collaborazionista. Le navi da guerra russe davanti alla Siria potrebbero non
star lì solo per fotografare fuochi d’artificio. I satelliti di quel paese
hanno mostrato all’Onu e al mondo chi ha sparato i razzi col gas e sono dati
che, nel tempo, potrebbero costar una Norimberga ai mandanti dell’operazione. Gli
Hezbollah sono, insieme all’esercito siriano, la migliore forza combattente
della regione. I missili iraniani e l’eventuale blocco di Hormuz possono,
rispettivamente, far molto male a Israele e mandare a puttane l’economia
occidentale. In Siria è spuntato un Syrian
Electronic Army di formidabili hacker, che ha già messo fuori uso per
intere giornate siti come quelli dell’Associated
Press, del New York Times, di
molte banche Usa e, colpo grosso, dell’Aramco,
compagnia petrolífera di Stato saudita.
Iraq, Afghanistan, Libia, sono pagine di un libro che non pare averne più
altre. Per ora bombaroli dall’aria e
loro terroristi da terra si devono limitare ad esercitarsi su obiettivi minori,
come Yemen e Somalia. In Africa ci si avvede che i rigurgiti colonialisti di
Hollande, che hanno fatto fuori Costa d’Avorio e Mali, non sarebbero stati
possibili con un Gheddafi vivo a Tripoli. E che la penetrazione militare di Africom in molti paesi del Nord e del
Centro, tende a spintonare via investimenti e opere cinesi che qui, come in
America Latina, rappresentano una positiva alternativa ai trattati di libera
ruberia proposti dagli Usa. Non sarebbe potuto succedere con Gheddafi. Per la
Siria temo, comunque, che la Peste non arretrerà. Sa che, se dovesse vincere la
verità e la Resistenza, potrebbe essere la fine del morbo.
Fulvio, ottimo intervento come sempre, soprattutto per le utilissime informazioni sulle maldestre macchinazioni dei ratti e dei loro padroni per organizzare gli attacchi chimici.
RispondiEliminaMi permetto solo di suggerirti una maggiore attenzione nei dettagli: il computer di 2001 Odissea nello Spazio non era Al ma Hal, per la precisione Hal 9000.
Ciao Fulvio,
RispondiEliminapoco prima di collegarmi al sito e leggere il tuo intervento,pensavo di scrivere qualcosa circa il papa.Fatta fuori un po' di nomenklatura risalente al polacco,il peggior papa
del 20 secolo,alcune interessanti prese di posizione e poi quest'ultima sulla guerra...saranno anche mosse di strategia di marpione gesuita di marpionicissima istituzione ma qualche volta mi sembra anche giusto aspettare prima di dare un giudizio negativo fondato su anticlericalesimo.Non sono credente ma conosco molte realta' religiose positive,cosi' come ad alti livelli c'e' un gran marciume.Ma proprio perche' non credente non ritengo la chiesa ispirata da un vegliardo con la barba bianca residente tra le nuvole,e quindi un'istituzione fallace come le altre.Come al solito mi avevi preceduto !
Sarai a Donoratico il 13,spero questa volta di poterti incontrare.
Ciao.Luca.
P.S.Ieri sera la botteri mi dava il vomito.Il direttore del tg1 ha fatto alcune domande pertinenti e perfino quel ministrociellino ha fatto una figura moolto migliore di quell'invasata che sbava per il nero,il suo amato commander in chief.Roba da pazzi.
Mauro Murta@
RispondiEliminaGrazie, corro subito a correggere.
Sono preoccupata dopo quello che ho sentito ieri a un evento sulla Costituzione. Marco Travaglio ha risposto a una domanda del pubblico sulla Siria con una serie di affermazioni sconcertanti. Ha ricordato "i soldati iraqeni che entravano negli ospedali del quwait e staccavano le flebo ecc. ai pazienti", dicendo "è indubbio che il regime siriano abbia gassato i suoi sudditi". Pur ammettendo la linea colonialista USA, ha evocato il terrorismo islamico come il male a cui bisogna trovare una soluzione, concludendo "l'unica sarebbe eliminare Assad secondo la vecchia scuola israeliana"!!! Mi chiedo: ma un giornalista del suo livello è possibile che sia così disinformato su questi problemi? Capisco che essere immerso in quel fondamentale lavoro di informazione sulle schifezze italiane richieda tempo e non ne rimanga per studiare il resto, ma allora sarebbe bastato dire, come ha fatto all'inizio della risposta, "Sulla Siria non sono informato" e chiudere, invitando magari a informarsi da fonti più dirette. Invece ha voluto dire la sua davanti a 300-400 persone (di certo non tutte informate sulla realtà dei fatti) da una posizione privilegiata e senza contraddittorio, finendo con un "grazie, buonanotte" che ha chiuso la serata e le eventuali repliche. Ero allibita e arrabbiata, qualcuno ha ammesso che avrebbe fatto una figura migliore evitando di rispondere. Il fatto che l'abbia fatto, partendo dal "non so" per arrivare a "viva la scuola israeliana contro questo regime" mi dà da pensare perché chi lo segue come un oracolo crederà anche a queste cose, se non si informa di suo (un po' come succede con Saviano). Mi sembra un versante particolare e più pericoloso dell'"informazione" "botteri-style".
RispondiEliminaMary@
RispondiEliminaHai toccato un tasto dolente. Per me Travaglio è il migliore giornalista italiano, il più lucido e combattivo e documentato contro la mafia di regime. Quello che scrive meglio. Poi diventa una chiavica quando si azzarda a esprimersi su questioni come i conflitti imperialisti, come del resto tutto il suo giornale. A lui faccio credito di ignoranza, di Saviano è evidente che è venduto e in malafede. Travaglio deve essere cresciuto in una provetta liberal-borghese di scuola montinelliana, bravissimo in casa, provincialotto ignorante e presuntuoso sugli esteri. E lì è rimasto, ancora illudendosi che le Grandi Democrazie di Obama e Cameron siano un modello per tutti. Un sogno rimasto tale fin dall'inizio secoli fa.Però di grave c'è che bisogna chiedersi che ne è del suo rigore legalitario quando condivide la pirateria e gli squadroni della morte dei nazisionisti. Ottuso, o inquinato anche lui? Ma come, un cialtrone ladro e truffatore come Berlusconi è ben individuato e demolito, e un assassino, viollatore di ogni diritto internazionale come Netaniahu, o Obama, è riscattato come i suoi nemici riscattano Berlusconi o Previti?
Se Travaglio è il miglior giornalista italiano io sono Vo Nguyen Giap.
RispondiEliminaMi e' piaciuto molto il richiamo ai "promessi sposi" di cui molto si parla nelle scuole ma non molto letti. Ed ancor di piu' il richiamo ad un altro uomo politico Malcom X dimenticato (o forse avversato? a scuola si parlava della via "non violenta" di M.L.King rispetto a quella sua "separatista" ed implicitamente "violenta") dalla sinistra "democratically correct" antiberlusconiana di cui Travaglio e' uno dei piu' raffinati esponenti. Il richiamo all' omicidio politico e' tipico del piccolo borghese e tale in fondo e' la linea di Travaglio. In fondo chi odia Berlusconi si trova spesso a fianco di governi "democratici" stranieri protagonisti di vergognose guerre ai danni di popoli che vengono descritti come "poveretti soggiocati da un dittatore che li tiene nella miseria". A sinistra e nel popolino democraticista e qualunquista (e diciamolo volutamente "ignorante") sfonda sempre. L'occidentalcentrismo che serve a pulirci la coscienza, magari dispiacendosi per le "vittime civili". Come se gli uomini in divisa che difendono le case, le industrie e le infrastrutture e gli ospedali non fossero degni di nota salvo che per essere apostrofati come "mercenari del regime". (Cretinismo antimilitarista!)Per poi concludere che "in fondo chiunque li governi, sono sempre destinati ad essere poveri, in Guerra fra di loro...Nessuno che ricordi, ad esempio, che la Siria ha ospitato oltre un milione di profughi dall'Iraq messo a ferro e fuoco dall'invasione bushiana, ma prima ancora affamato dagli embarghi e "missili mirati" di Clintoniana memoria.
RispondiEliminaMauro Murta@
RispondiEliminaCiao Giap.
a Mauro Murta : e io, più modestamente, sono Napoleone...
RispondiEliminaa Mary e Alex 1: concordo completamente
Cari antitravaglini, amici, non facciamo i jihadisti. Ricordi, Mauro, quando mi seppellivi sotto rampogne per la mia difesa delle cose buone di Grillo e Co.? E poi, invece... Arrivi addirittura a frequentare il blog di Travaglio e soci. E fai bene. Leggetela tutta la mia risposta a Mary e riequilibratevi. O preferite Rangeri, Calabresi, Ostellino, Zucconi, Scalfari che, oltre a essere fetecchie in campo internazionale, scrivono maluccio e leccano il culo al regime unificato di Napolitano & Co. che Travaglio ha il merito di sminuzzare come nessun altro? Ieri una jihadista dell'animalismo mi ha vomitato addosso ingiurie perchè allestisco un'iniziativa pubblica a sostegno del primo rifugio per cani a Cuba, con la senatrice PD Monica Cirinnà, che, oltre a essersi dichiarata contro gli F35 e a sostenere la Bolivia, che con me ha visitato, da decenni conduce battaglie per i cani e gli animali a Roma e in Italia. Sarà magari una carrierista, sarà tutto strumentale, ma qualcosa di positivo ha ottenuto, più di chiunque altro. E' solo un esempio di dove porta l'integralismo, per lo più ideologista e moralista, e quindi sterile, se non controproducente, guardare al particolare e non al tutto. In amicizia.
RispondiEliminaIo ho votato M5S perché è l'unico che emette qualche pigolio contro le guerre imperiali, da qui ad esserne entusiasta ce ne corre. Fra l'altro, da molti mesi non pubblicano più i miei commenti, nonostante sia un "commentatore certificato". Eppure i miei interventi sono, almeno formalmente, generalmente più urbani della media. Ho mandato un'email chiedendo spiegazioni ma non ho ricevuto risposta.
RispondiEliminaSu Travaglio ribadisco e rincaro: per me è il PEGGIORE dei giornalisti italiani, peggio perfino della feccia che hai citato, proprio perché è il migliore nelle indagini sul malaffare nostrano. Questa sua bravura accresce esponenzialmente le infamie che vomita sulle tragedie imperialiste, perché le rende inescusabili e perché le trasforma in Verità Inoppugnabile agli occhi dei sempliciotti il cui orizzonte morale si ferma alla mazzetta al sottosegretario.
Se frequento il blog di politica estera del Fatto Quotidiano è perché voglio informarmi sulle prodezze della "sinistra" imperialista e per dire quello che penso in un ambiente che, come molti altri, cerco di pilotare verso approdi più decenti. Lo stesso Travaglio, dal furbastro che è, si guarda bene dal metterci il becco perché si farebbe coprire di pernacchie. Penso che le sue (apparentemente)estemporanee, feroci esternazioni filoisreaeliane siano, nella migliore delle ipotesi, un riflesso condizionato come il braccino alzato nel saluto nazista del Dottor Stranamore. Per me basta e avanza a qualificarlo.
Consiglio di vedere questo video dell'emittente Telesur:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=eDNWitV5PBg
è un ottimo ripasso.
Fulvio su Travaglio ti sbagli, non è ingenuo in politica internazionale.....
Su una radio tedesca ho sentito che Putin non esclude affatto di intervenire militarmente in Siria...però vuole prima accertare contro chi ....... (vuole bombardare i ribelli!!!!)
La stessa notizia al TG1 è diventata: Putin non esclude di bombardare Assad.
Volantini in metropolitana: Ho fatto un semplice calcolo. Quanti sono gli utenti che frequentano blog e siti non allineati? Facciamo un calcolo per difetto. Diciamo 1000. Se ognuno dei mille stampasse 10 fogli con una stampante al mese, si potrebbero piazzare 10.000 volantini sui sedili di metropolitane e treni. Se poi dovessero raddoppiare o triplicare o decuplicare potrebbero diventare 20-30 centomila. Sarò un utopista, ma io due volte al mese riesco a stampare una decina di pagine in una biblioteca pubblica....
Potrebbe diventare un foglio informativo bimensile. Per non parlare dei links ai siti come il tuo.
Va bene, ora sparate!
Siqueiros
Mauro Murta@)
RispondiEliminaIo tra bravura (inarrivabile)di Travaglio nell'evidenziare e castigare il malaffare nostrano, e infamie sulla tragedie imperialiste, so distinguere. E le spiego a chi vuole ascoltare che se ne avvantaggia per l'individuazione dell contraddizioni. Anche perchè non so dove trovare altroveuna tale precisa e documentata identificazione del malaffare e dei suoi autori. Quindi mi è utile. Buttiamo l'acqua sporca col bambino? Troppo facile e poco produttivo.
Ciao Fulvio
RispondiEliminascusa se rompo ancora. Barnard, che tu hai giustamente annichilito, ha rivelato il contenuto di una mail di Travaglio nella quale il Miglior Giornalista asseriva di amare l'unica democrazia del Medio-Oriente. Se fosse una democrazia l'amerei anch'io, ma ho i miei dubbi.
Siqueiros
Siquieros@
RispondiEliminaMai detto che Travaglio è un ingenuo. Ho spiegato un po' meglio le mie idee su uno rimasto impigliato nella fede in eurodemocrazie borghesi giuste e benefiche, mai esistite. Come certi Ingrao che pensavano il fascismo cosa buona. I processi alle intenzioni non mi sono mai piaciuti. Non ho ancora visto un bonifico di Israele a Travaglio. Ma non ne ho bisogno per individuare e denunciare le sue enormità su Israele.
Quanto alle tue dinamiche proposte, spero che qualcuno con retroterra o capacità organizzative, le raccolga.
Neanch'io ho mai visto un bonifico di Israele a Travaglio, e non ci crederei neanche se lo vedessi. Certi personaggi sono inumani aggratis.
RispondiEliminaChi,al sicuro delle proprie case d'Occidente, difende la Costituzione, dovrebbe imparare che esistono milioni di arabi disposti a morire piuttosto che avere la Sharia come Costituzione.
RispondiEliminaIt has come to my attention, that my image, taken in Iraq in 2003, has been inadvertently misused by news organisations around the world, reportedly including Secretary of State, John Kerry, as being in relation to the uprising in Syria – I wish to assure you that this is not the case. As a photojournalist it is my duty to document events as and how they unfold, reflecting neither political disposition nor judgment. This is a responsibility I hold to the highest importance and I am concerned to learn my work has been misrepresented in this way without the proper due diligence.
RispondiEliminaTo clarify, I took the image in 2003, when working on a story titled Iraq, the aftermath of Saddam, which can be viewed on my website.
I don't desire to comment any further therefore if you have any more questions feel free to contact Getty Images the agency from which I am represented.
Thanks and best regards.
Marco Di Lauro
Ho letto sul sito di Reseau Voiltaire, alcune notizie sulla Libia che se confermate sarebbero sconvolgenti. Oltre due milioni di profughi, di decine di migliaia nelle carceri, ed anche se non c'e' un bilancio della Guerra NATO sembra che la popolazione che vive in Libia sarebbe dimezzata rispetto a quella che viveva prima del golpe. Una nuova Nakba, una pulizia etnica che non compare sui giornali, ma nessuno dei "democratici" lo dice, ne' so di articoli che ne parlano, se non per dire delle "armi finite ai qaeddisti in Mali". Si limitano a dire che "c'e' caos e la situazione non e' stabile". c'e' chi, come il Manifesto, nell'articolo del 28 agosto, insiste sul fatto che "l'intervento Nato ha rimosso un dittstore sanguinario". Vorrei sapere se e' ancora attiva la resistenza nel Sud del paese e se ci sono ancora alcuni dei suoi dirigenti in Algeria, perche' avevo sentito che avrebbero abbbandonato il paese.
RispondiEliminaHo sentito la canzone di De Andre' "la domenica delle salme". Scritta vent'anni fa, ma drammaticamente profetica ed attuale quando dice "le piramidi vollero essere ricostruite", esemplare nella critica di certa sinistra "che canta per i Padri Maristi". concedetemi questa nota, c'era anche allora qualcuno che vedeva un po' piu' lontano.
@Siqueiros:
RispondiEliminaottima idea quella dei volantini.
Se puoi aggiungi questa link:
http://www.youtube.com/watch?v=ZBxf-fAPnfE
al video 'Soluzioni locali per un disordine globale'
di Coline Serreau.
@grazie come sempre dei tuoi ottimi articoli
OCD
In realtà quello che manca è un partito rivoluzionario che fondi la sua azione sulle forze produttive che hanno davanti a sè il futuro come ad esempio i lavoratori della conoscenza dei paesi più sviluppati. Non serve solo informare per togliere il consenso ai governi. Occorre anche costruire. Non è il disordine che va perseguito, ma un nuovo e più efficace MODO DI PRODUZIONE. Forse avremo il dispiacere (inevitabile) di vedere il primo scontro tra potenze capitalistiche, scontro che prevedevo più in là nel tempo. Israele ha fretta di (ri)costruire il suo Impero di David. Forse temono un crollo degli USA, paurosamente indebitati, e dove molti cittadini stanno aprendo gli occhi e sono stufi di lavorare e pagare tasse per finanziare la costruzione di un impero che li fagociterà. Gli europei rincoglioniti ed "effeminati" ( lo diceva Machiavelli ne "i Discorsi") dal cristianesimo ostentano un'accidia catatonica. Mancano gli intellettuali rivoluzionari del livello dei Diderot,dei Voltaire, dei Marx degli Engels, etc. O forse sono solo nascosti. Lo spero. Altrimenti le masse una volta manifestano oceanicamente per teocrati come il papa a Rio, una volta per il presidente fanatico Morsi, parecchie volte per Soros e Co. Insomma, un martello da solo non pianterà mai un chiodo....
RispondiEliminaGrazie Fulvio (almeno ci sei tu!)
Siqueiros
Segnalo un bellissimo ed esplicativo articolo di Roberto Quaglia: "La Democrazia Zombi contro la Siria: un canto di guerra e di stupidi" (http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12292). Contiene anche il link ad un articolo di Gian Micalessin (http://www.ilgiornale.it/news/esteri/damasco-macerie-e-paura-qui-dei-gas-non-c-ombra-laltra-verit-947253.html).
RispondiEliminaSegnalo anche, notizia ANSA, l'iniziativa di Ugo Cappellacci, presidente della regione Sardegna, contro la guerra in Siria: la bandiera dei quattro mori che si fonde con quella siriana (vera, non quella dei ratti): http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/09/07/Siria-Sardegna-dice-guerra_9263160.html
Ricapitoliamo. Un giornalista di destra militante del FDG che scrive sul Giornale e un presidente di regione del PDL sostengono con le attività a loro proprie il popolo siriano.
Marco Travaglio, autentico mito della "sinistra" italiana a dispetto delle ben note posizioni filoisraeliane, secerne le sconcezze testimoniate da Mary.
Io non so se e cosa questo significhi. Ma lo significa benissimo.
Mauro Murta@
RispondiEliminaBene. Ora aspetto elogi e ringraziamenti a Forza Nuova che raduna i nazifascisti d'Europa in appoggio ad Assad.Che i nipoti abortiti del nazifascismo colonialista, massacratore di arabi, ora in salsa berlusconiana o altra, travestano il loro euroimperialismo e il loro antisemitismo razzista di stampo himmleriano, con il sostegno alla Siria di Assad, è una delle cose peggiori che potevano capitare alla Siria. Almeno Travaglio non si traveste, nè nelle sue aberrazioni, nè quando mena quelli che vanno menati. Comunque, mi pare abbastanza deprimente che ci si accapigli su queste cose, quando il cielo si sta schiantando sul mondo.
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RispondiEliminaAggiungo che citare in positivo l'Attila Cappellaci che ha appena deciso di cancellare le ultime salvaguardie ambientali della Sardegna per farla seppellire dal cemento e dalla volgarità di esattamente gli stessi che si avventano sulla Siria o vi assistono compiaciuti, mi sembra come minimo paradossale. Come massimo una contraddizione grande come quella di chi si commuove dei bei bagliori del fosforo mentre incenerisce Falluja.
RispondiElimina...come al solito hai sicuramente ragione Tu, Fulvio, ma di fatto - come Ti ho scritto in privato, solo un pochino polemicamente - mi sembra che ognuno poi vanghi soltanto il proprio orticello, più o meno grande, ed il limite è proprio questo,l'informazione che ognuno di noi può "fare" è limitata, limitata ad un seguito che possiamo avre, sui vari blog, la polemica che mi hai fatta allorché mi sono azzardato a farTi osservazioni su dettagli dei Tuoi lavori documentari (che sai bene apprezzo e peraltro diffondo in incontri e proiezioni anche a casa mia)mi conferma in questo che vedo come un limite grande: il rivolgersi solo e soltanto - mi pare Tua scelta - ad un pubblico già conquistato. Non si tratta di soffiare su braci già accese, per me, si tratta di far capire a gente magari disinformata, o magari anche ostile, che c'è una verità "altra" e sconosciuta. Sennò che ci stiamo a fare? Io poi nemmeno sono un giornalista, scrivo per mio piacere o per mia rabbia, cercando di veicolare anche attraverso storie apparentemente ludiche delle visioni di mondi poco noti. Non credo Tu debba per forza condividere opinioni e percorsi differenti dai Tuoi ma almeno non guardarli e commentarli con paranoia. Travaglio:Tutti quanti apprezziamo Travaglio nel suo ruolo di "storico" e "segugio" di questi tristi anni recenti ma in molti non lo abbiamo apprezzato all'atto del suo faccia a faccia col principale target della sua eloquenza, Silvio Berlusconi nella famigerata puntata di servizio Pubblico in cui di fatto il caimano venne "sdoganato" e sicuramente "rilanciato". Se a ciò unisci una totale aberrazione (di Travaglio)della visione della storia delle Primavere Arabe, beh, il quadro è abbastanza deprimente. E mi pare non risolvi o chiudi il dibattito con il riferimento a Forza Nuova...lo trovo comunque fuorviante e sleale verso interlocutori che evidentemente Ti stimano ma a cui non puoi dare sempre schiaffoni, il blog è una tribuna, ed anche il più banale commento è un contributo. La Siria è il tema, la crisi del modello capitalistico è il tema, la platea di discussione è assai allargata, gli attori sono tanti e altrettanto "tanta" è la disinformazione, veicolata anche in modo "griffato" e per questo più subdola.
RispondiEliminaEmilio
Emilio@
RispondiEliminaIl tuo intervento mi conferma il sospetto di una tua particolare suscettibilità e permalosità. Ti posso assicurare che le occasionali polemiche nei commenti a questo blog con i miei amici interlocutori, quando non si tratta di sciocchi e violenti provocatori o ottusi, si sono sempre svolti in un grande rispetto reciproco di fondo. Mauro Murta, per esempio, è un compagno di grande intelligenza e competenza, con il quale ho avuto a volte divergenze anche forti. Non per questo Mauro si è sentito preso a schiaffoni. Del resto schiaffetti ce li siamo scambiati tutti e due senza che questo incidesse sulla reciproca stima. Non credo che mettere un raduno fascista di Forza Nuova pro-Assad sullo stesso piano di un articolo pro-Assad sul Giornale del guitto mannaro o del devastatore berlusconiano Cappellacci in Sardegna, vada al di là di una polemica accettabile e che offenda Mauro.
Quanto ad allargare il mio pubblico a quei settori che non sarebbero ancora sulla stessa linea, ma magari su quella del "manifesto" e di altri dirittoumanisti, mi pare che mi obbligherebbe ad annacquare un discorso "estremista" che "estremista" deve essere di fronte all'estremismo assoluto della controparte. Forse ignori che io giro come una trottola tutta l'Italia per presentare i miei docufilm ai più vasti e generici dei pubblici. E, sorpresa, questi,spesso, meno sono imbrigliati nei dogmi e nelle ristrettezze politiche dei partiti e gruppi di sinistra e più sono pronti ad aprirsi e a farsi convincere. IL pubblico al di là del mio seminato non mi manca.
Fulvio, figuriamoci se mi offendo per le tue risposte: sono esattamente quelle che mi aspettavo!
RispondiEliminaHo appena visto su RaiNews24, che è tutto dire, un servizio (a mio parere più che dignitoso) del famigerato Gian Micalessin sui giovani siriani che manifestano sul monte Qassiun contro l'aggressione americana. Non dubito che i machiavellici pennivendoli mostrino il filmato del fascistaccio anziché uno dei tuoi per buttarci in faccia un "visto? I fascisti stanno con la Siria: alla larga, compagni!". Fatto sta che mi pare che cose di gran lunga peggiori stiano già capitando e capiteranno alla Siria e, lo ripeto, se fossi un siriano sarei felice di vedere sventolare la mia bandiera, facendomi un bel cataplasma di certa "sinistra" (ma ce n'è ancora senza virgolette?) equidistante, democratica, moderna.