https://youtu.be/cBSU8HKHYS8 : link per
il trailer di "ERITREA, UNA STELLA NELLA NOTTE
DELL'AFRICA" (90')
E' da questi giorni in distribuzione il
docufilm di Fulvio Grimaldi e Sandra Paganini "ERITREA, UNA STELLA NELLA NOTTE
DELL'AFRICA".
Per riceverlo si deve richiederne copia dvd
all'indirizzo visionando@virgilio.it In risposta
verranno spiegate le condizioni per la distribuzione. Le copie dvd vengono
spedite per posta.
"ERITREA, UNA STELLA NELLA NOTTE
DELL'AFRICA" è il 22° docufilm realizzato dal giornalista Fulvio Grimaldi sulle
grandi questioni geopolitiche che segnano il nostro tempo, con particolare
riguardo ai conflitti tra potenze che aggrediscono e popoli che si
difendono.
La lista completa dei docufilm di Fulvio
Grimaldi si trova in www.fulviogrimaldicontroblog.info.
Il docufilm copre un vuoto di informazione
finora colmato dai grandi media essenzialmente con interventi di pura propaganda
tesi a criminalizzare una nazione che si oppone ai diktat delle Grandi Potenze e
degli organismi internazionali che ne vogliono imporre l'agenda sul piano
economico, finanziario, commerciale e militare.
Il docufilm colloca la questione eritrea
sullo sfondo della situazione geopolitica mondiale come si concretizza in
Europa, America Latina, Asia, Medioriente. Quanto al continente africano che, a
parte la sua parte araba che costeggia il Mediterraneo, è largamente trascurata
dall'informazione e dalle analisi della stampa occidentale, emerge, da una
voluta disattenzione generale, il revanscismo delle ex-potenze coloniali
europee, oggi al traino di una vera a propria riconquista dell'Africa da parte
degli Stati Uniti, presenti militarmente in quasi tutti gli Stati del
Continente. Con altre modalità e altri obiettivi, si muovono sul continente con
vigore anche la Cina, l'India e la Russia.
In questo contesto assume un ruolo di
particolare rilievo, per la sua cruciale posizione strategica tra Mar Rosso e
Oceano Indiano, il Corno d'Africa, con al centro l'Etiopia, guardiano degli
interessi occidentali nella regione, a sud la Somalia, in pieno caos tra governi
fantoccio, interventi Usa e internazionali e istanze di liberazione e, a nord,
l'Eritrea, unico paese autenticamente sovrano, indipendente e autodeterminato
dell'area. E perciò pesantemente diffamato dal solito coro politico-mediatico
che non tollera entità difformi dai propri schemi di dominio e
sfruttamento.
Il docufilm ripercorre la trentennale,
epica lotta di liberazione del popolo eritreo dal dominio etiopico appoggiato in
varie fasi prima dagli Stati Uniti, poi dall'URSS. Lotta di cui l'autore è stato
testimone e cronista sul campo fin dagli anni '70. Viene poi raccontata la
vicenda eritrea dall'indipendenza, sancita con referendum nel 1993, ai nostri
giorni, il retaggio dell'Italia, di cui l'Eritrea è diventata la prima colonia
africana a fine '800, l'attuale campagna di demonizzazione del paese e della sua
leadership basata su menzogne totalmente smentite dalla realtà, ma che hanno
consentito che l'Eritrea venisse colpita da pesanti sanzioni ONU, Usa e
UE.
Il momento centrale del lungometraggio è
dedicato all'Eritrea che si offre oggi al visitatore e al potenziale amico e
partner. Un paese giovane, di giovani, di straordinaria bellezza naturale,
un vero paradiso turistico tra spiagge sul Mar Rosso, vertiginose montagne,
altopiani e bassopiani che si estendono verso la savana e il semideserto
occidentali. non ricco, ma socialmente equo e impegnato in uno sviluppo fondato
sui bisogni della popolazione: istruzione, sanità, ecologia, lavoro.
In un continente in cui i grandi movimenti
di liberazione anticoloniali del secolo scorso hanno tradito le aspettative dei
propri popoli e hanno perlopiù prodotto classi dirigenti predatrici all'interno
e clientelari nei confronti dell'imperialismo, l'Eritrea costituisce un modello
di autonomia, autosufficienza, dignità, giustizia sociale. Un modello di cui
poderosi interessi temono il contagio. La campagna di calunnie, le sanzioni,
come le ripetute aggressioni etiopiche, sono espressione di tale timore. Se si
vogliono fare paragoni, l'Eritrea di Isaias Afewerki ha risollevato la fiaccola
strappata dalle mani di grandi liberatori come Lumumba, Cabral, Sankara, Nasser,
Gheddafi. Per il continente africano è quello che era Cuba rivoluzionaria per
l'America Latina. E' una luce nella notte non solo
dell'Africa.
Per questo è giusto, utile e affascinante
conoscerla, sostenerla.
Gli autori.
Come avevo previsto il corriere della sera dopo aver definito I diplomatici russi negli USA "agenti segreti" e' passato a definirli apertamente "spie". Oltre a mettere il termine diplomatici fra virgolette ed ironizzare sulla magnanimita' di Putin di non adottare contromisure.
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/esteri/16_dicembre_30/mossa-putin-niente-ritorsioni-triste-che-obama-esca-scena-cosi-13b2d7e2-ced7-11e6-b5e0-7665bdba646f.shtml
Ma non mi rallegro certo di aver azzeccato la previsione. Il fatto che la propaganda antirussa diventi cosi' sfacciata e senza in minio di decenza mi stomaca a tal punto che non ho piu' voglia di leggere un giornale, anche se so che e' sbagliato. Piuttosto vorrei far riflettere quanto era diversa l'immagine dell'abbronzato al momento della sua prima elezione, che parlava di dialogo con l'Africa e con l'Islam, che parlava degli immigrati e del loro contributo, a quella degli ultimi mesi, terminate con questo comportamento da scimmia rabbiosa che vorrebbe tirare pugni ed urlare istericamente per mettere in imbarazzo persino il suo successore.
Interessante sapere questo sulla paladina dei diritti umani in Birmania...
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/esteri/16_dicembre_30/undici-premi-nobel-contro-suu-kyi-ignora-massacro-rohingya-96cd4324-ced2-11e6-b5e0-7665bdba646f.shtml
La cosa più paradossale è che nell'ultimo discorso prima di Natale "l'abbronzato" aveva definito gli USA la nazione più tecnologicamente avanzata del pianeta e la Russia una nazione debole e arretrata, capace di produrre solo petrolio e gas. Posseggono le migliori tecnologie e non sono in grado di fermare quattro hacker?
RispondiEliminaBuon 2017 a tutti.