Quelli “del popolo”
Quelli che risultano più nauseabondi sono sempre gli
ipocriti. A partire dal “manifesto” e da tutta la combriccola pseudosinistra dell’imperialismo
di complemento, che volteggia nel vuoto dell’interesse e del consenso di un
elettorato italiano che, per quanto disinformato o male informato sulle cose
del mondo, ha dimostrato di badare più alla sostanza che alle formulette di
palingenesi sociale incise sulle lapidi della sinistra che fu. E la sostanza ci
dice che mettere tutti sullo stesso piano, 5Stelle e ologrammi nazifascisti,
Putin e Trump, opposti imperialismi, migranti in fuga da bombe Nato e migranti
attivati dalle Ong di Soros, jihadisti a Ghouta Est e truppe governative, a
dispetto dell’immane e unanimistica potenza di fuoco mediatica, poi produce al massimo
l’1 virgola qualcosina per cento. Brave persone, certo (esclusi i paraculi
fessi dei GuE), ma fuori dal mondo, da chi è il nemico e da come si muove l’1%
finanzcapitalista e tecno-bio-fascista nell’era del mondialismo e
dell’high-tech. E, permettetemi una risatina, neanche bravi, ma di un
narcisismo solipsista che rivela tratti patologici per quanto è dissociato dal
reale, quelli della Lista del Popolo (Chiesa, Ingroia, bislacchi e farlocconi
vari), trionfalmente giunti allo 0,02%. Ma si puo!
Di Maio tra omaggi a
San Gennaro e Mattarella e rifiuto degli F35
Sebbene questo unanimismo di fondo in fatto di geopolitica
tra gli ambiguoni o catafratti della sinistra ausiliaria del sistema e del
sistema i militanti in divisa, possa aver confuso le idee a molti sulla partita
che si gioca in Medioriente, o nei trasferimenti via Ong di popolazioni, o a
proposito dello “Zar Putin” e dei suoi maneggi per non far vincere Hillary, basta
a volte una piccola crepa e la luce passa e illumina quanto si voleva restasse
al buio. Possiamo dire tutto e il contrario di tutto su Di Maio, ma credo che
siano davvero pochini gli italiani che condividono l’idea che spendere 80
milioni al giorno per muovere guerre a chi non si sogna di disturbarci e che
quindi non abbiano apprezzato il voto 5 Stelle contro ogni missione militare e
contro l’acquisto degli F35. Questo al netto delle promesse di
“normalizzazione” profferite ora a tutto spiano dal leader 5Stelle e che lo
fanno apparire come il pifferaio di Hamelin le cui liete marcette si trascinano
dietro tutti i ratti della prima e seconda repubblica. Pensano di salire sul carro del vincitore, ma
nella storia il pifferaio i ratti li porta a precipitare nell’abisso. Di Maio
se lo ricorda? Non vorremmo che si
finisse come la fiaba: che poi quelli trascinati via sono i bambini.
La Siria si riprende
anche Ghouta: pacifisti e diritto umanisti a stracciarsi le vesti
Siria: quando i tondini
sono di cartone e la malta è di sabbia
Ma poi nel calcestruzzo si apre una crepa. Ed è la pigrizia
degli stereotipi. C’è sempre un dittatore che bombarda il proprio popolo, una
massa sterminata di bambini uccisi, come se, per esempio, Ghouta, fosse tutta
una scuola materna, ci sono sempre gli Elmetti Bianchi (vedi video: https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=yI2s9Ow2snE) e i Medici senza Frontiere, grazie
ai soldi di Soros, che stanno inevitabilmente dalla parte dei “ribelli” e che
poi vengono esaltati e premiati dagli strumenti di comunicazione di coloro che
le guerre le promuovono. Non mancano mai le “armi chimiche di Assad”, linea
rossa che poi regolarmente sfuma, cancellata da prove e testimonianze (grazie
russi!), come sono insostituibili i sanguinari
jihadisti di Al Qaida e Isis contro cui gli imperiali dicono di combattere, ma dopo
averli addestrati, armati e poi salvati dalle offensive dell’esercito siriano e
suoi alleati.
Qualcuno rovistando nel web si accorge, a dispetto della
furia anti-fake news della Boldrini, che l’attacco siriano alla provincia di
Ghouta avviene dopo sei anni che da lì i terroristi hanno ininterrottamente
bombardato con razzi e mortai i 7 milioni di civili della capitale Damasco; che
le centinaia di vittime dell’offensiva governativa su Ghouta, “soprattutto
bambini”, sono il dato inventato dall’Osservatorio che i servizi britannici e i
jihadisti gestiscono a Londra; che, se il governo spedisce colonne di autobus a
evacuare la gente di Ghouta, o la Croce Rossa siriana prova a creare corridoi
umanitari per rifornire di cibo e
medicinali, a bombardare queste colonne e questi corridoi, voluti dal governo,
saranno difficilmente gli stessi governativi.
Nel documentario “Armageddon
sulla via di Damasco” ho illustrato alcuni effetti del martellamento su
Damasco, fino a 90 missili in una settimana. Dal mercato Al Hamidiyya, il più
antico e bello del Medioriente, colpito nel momento di maggiore affollamento,
alla stazione di autobus disintegrata nell’ora di punta, con schizzi di sangue
e parti di corpo spiaccicati fin sul cavalcavia alto 20 metri. Immagini mie e
di canali siriani che nessuno in Occidente ha mai ripreso. E’ successo mille
volte, come centinaia sono state le incursioni aeree dei pirati israeliani.
Avete sentito qualche sussurro di disapprovazione da Amnesty e compari?
Il “manifesto”: tutti
uguali ma uno più uguale
Così, un po’ per volta, si aprono crepe, delle quali la più
grossa è il dubbio che il “manifesto” e
affini, quelli che si precipitano a fornire palchi e ghirlande ad Amnesty, non te la raccontino giusta quando mettono
sullo stesso piano chi spara da Ghouta e chi avanza da Damasco e, anzi, trovano
che i più cattivi siano coloro che “assediano” il sobborgo della capitale per eliminare
uno degli ultimi bubboni tumorali incistati nel proprio territorio dai gangster
imperialsionisti e mica quelli, sicari e mandanti, che vogliono mantenere, ai
costi più inenarrabili, un presidio che tenga sotto tiro Damasco e impedisca la
pacificazione e la vittoria dei giusti. Che sono poi anche le forze popolari
siriane precipitatesi in soccorso ai curdi sotto attacco turco ad Afrin, a
dispetto delle pugnalate alle spalle che questo mercenariato di Usa, Israele e
sauditi, ha inflitto a chi ne aveva accolto, con tanto di cittadinanza, le
centinaia di migliaia di fuggitivi dalle persecuzioni di Ankara.
Quando parla il popolo, non gli gnomi da giardino, il re buonista resta nudo
Quando parla il popolo, non gli gnomi da giardino, il re buonista resta nudo
Le ambiguità e distorsioni dei media, a qualsiasi obbedienza
politica pretendano di rifarsi, hanno iniziato a frantumarsi contro il muro
della realtà. Elezioni politiche che mozzano gli arti alla principale forza di
dominio e relegano nell’irrilevanza chi gli opponeva formule di rito anni ‘50,
del tutto avulse da quanto una chiara percezione dello stato di cose reale
richiederebbe, dimostrano che il re è nudo e nudi sono anche principi, duchi,
baroni, paggi, nani e ballerine. La menzogna ha esaurito la sua capacità
mistificatrice. Da fuffa e nebbia, demagogia presidenziale e pontificale, sono
scaturiti irresistibili gli abusi inflitti dai dominanti ai dominati sul piano
sociale, economico, ambientale, di lavoro, scuola, salute. Ma forse anche i
crimini dei quali ci hanno voluto partecipi, anche a spese nostre, compiuti
contro altri popoli. Non sarà un caso che gli unici vincitori di questa contesa
elettorale siano coloro che a spese e avventure guerresche, come alle sanzioni
che a queste si accompagnano, si sono
sempre opposti. E se questa barra la manterranno dritta, sarà già molto.
Al potere via
decostruzione e migrazione
Che sono poi anche quelli che, in un modo o nell’altro, quale
corretto ed equo, quale rozzo e falsamente motivato, hanno messo in dubbio la
sacralità dei facilitatori delle migrazioni “per fame, guerra, persecuzioni”.
Il che ci porta a un’altra considerazione. Invasori e terrorismo jihadista ha
posto particolare accanimento nella distruzione delle vestigia storiche delle
nazioni che sono stati mandati ad assaltare. Ong, umanitaristi, sinistre, Don
Ciotti e missionari nelle colonie, Soros, briciole sinistre, sostengono
l’accoglienza dei rifugiati senza se e
senza ma. Ci sono punti di contatto, affinità di obiettivi, tra queste forze e
le campagne che condividono? Non penso al semplicistico discorso che individua
causa ed effetto nelle bombe e nelle conseguenti fughe. Lo stereotipo del
“fuggono da guerre, fame e persecuzioni”. Penso a una manovra a tenaglia che cancella
corpi e spirito di comunità formatesi nel sangue, nei progetti, nelle sconfitte
e nelle rinascite, nella lingua e nei costumi, su una comune terra, in rapporto
con lo stesso ambiente ed è così che ha acquisito conoscenza e coscienza di sé,
identità, autostima, volontà di perpetuarsi e crescere. Un fiore nell’infinita
ricchezza della varietà dei fiori. Prima di manipolazioni e ibridazioni.
Se, io élite di infima minoranza, perseguo un progetto di
dominio mondiale assoluto che solo a me e ai miei subalterni obbedienti
convenga, delle forze così formatesi e così composte, altrettante negazioni al
mio disegno, devo liberarmi. E’ conditio
sine qua non per l’affermazione del progetto mondialista. La mia operazione
a tenaglia consiste, primo, nel cancellarne i segni della storia, delle opere
compiute, le
fondamenta dell’edificio che una comunità, un popolo, una nazione, devono avere
sempre in corso d’opera se intendono avere un futuro. Del resto, senza queste
tessere del mosaico, l’umanità si estingue. L’élite regnerà sul deserto o su un
altro pianeta. E, secondo, nello sradicarli, spostare quelli che non ho
decimato con guerre militari o economiche, tagliare radici, staccare il
fogliame dal tronco, disperderlo, alienarlo
da se stesso, confondendolo in quello che chiamano “meticciato”.
Erano le mie ultime ore nella Baghdad che ho illustrato in “IRAQ: un deserto chiamato pace”, aprile 2003. I carri Usa, penetrati in città avevano sparato i primi colpi contro l’Hotel Palestine, dove stavamo noi giornalisti che non avevamo seguito l’ordine di Bush di far parlare solo gli embedded al seguito degli invasori. Morirono un mio amico di Al Jazeera e un reporter spagnolo. Uscendo dalla città in taxi passai accanto al Museo Nazionale: Protetta da reparti angloamericani , manovalanza importata dal Kuweit stava già saccheggiando la più ricca testimonianza della storia araba e irachena, dai sumeri agli Abbassidi, anche a beneficio dei predatori dei caveau occidentali. Subito dopo avrebbero disperso e bruciato i testi, resi sacri dal tempo e dall’amore dei loro lettori, della Biblioteca Nazionale, dalle tavolette cuneiformi della prima scrittura, alla magnificenza letteraria delle Mille e una notte e ai traduttori arabi di Aristotele. Intanto i carri americani si preparavano a travolgere sotto i propri cingoli Babilonia, Ur, Niniveh, Samarra, Nimrud, Ctesifonte, Hatra. Quattromila anni di creatività umana, di civiltà, di culla della civiltà. Meticolosamente, sistematicamente polverizzati o predati.
E poi stessa procedura in Siria, Aleppo, Palmira, Libia,
Gaza, ovunque la pianta umana fosse più antica, robusta, rigogliosa, degli
stenti arbusti, delle misere gramigne di chi a una cultura annegata nel sangue
ha sostituito centri commerciali, tecnologie decerebranti e arsenali atomici.
In parallelo i migranti, pezzi interi di popoli, 6 milioni di
siriani spodestati, un milione a disposizione dei minijob di Angela Merkel. E,
logicamente, afghani, iracheni, libici, pachistani e, soprattutto africani:
basta seccare con una megadiga Impregilo un fiume come l’Omo in Etiopia e
60mila perdono l’acqua, i coltivi, la sussistenza, diventano foglie secche al
vento che qualche Ong seduce a farsi schiavi “meticciati” in un bengodi di
sfruttati europei. Come si vede in ogni sequenza che ci induce a impietosirci e
a condividere “l’accoglienza”, sono in stragrande maggioranza giovani con i
tempi e le forze capaci di futuro. Un futuro abbandonato alle multinazionali a
casa propria, ma per il quale fornire braccia e saperi In Occidente. Sono
giovani, in grado di affrontare i pericoli della filiera del traffico di carne
umana, ma non procreeranno più per la continuità di una comunità arrivata fin
ad oggi a dispetto di prove di ogni genere, procreeranno per il “meticciato”. A
compensare ciò che da noi, nell’esaltazione dei generi e transgeneri della
sterilità, non nasce più.
E se crediamo che da tutto ciò noi siamo esenti, proviamo a
gettare uno sguardo fuori dalla fiinestra, tra un asilo nido che non c’è e una
famiglia che il precariato di sistema rinserra in sogni frustrati. Diamo
un’occhiata ai territori terremotati, banco di prova e cartina di tornasole di
un altro fronte della stessa guerra. Credete che, a quasi due anni dal sisma
con migliaia ancora nei campeggi al mare, in alloggi di fortuna lontani, con
attività produttive sparite per sempre, con la ricostruzione neanche di una
stalla, si tratti solo di inefficienza, ritardi, risse per appalti? Ho girato
per quelle terre palmo a palmo (“O la
Troika o la vita – Non si uccidono così anche le nazioni”). Paesi con le
radici nell’impero romano e le chiese del Medioevo, dove hanno lasciato segni
Arnolfo da Cambio, Mantegna, Leopardi, Piero della Francesca: tesori
inenarrabili. I terremotati li vogliono scoraggiati, esportati, migranti anche
loro, i territori privati di una economia nativa, sorta dal genius loci, anacronisticamente non
sovranazionale, ma legata ai bisogni locali, ai biotopi naturali e umani. Spopolare
per nuove destinazioni d’uso. Sovranazionali. Come quando sradicano con gli
ulivi l’anima della Puglia, per far posto a gasdotti e resort di Briatore.
Rifugiati nostrani di cui nessuno tiene conto e né Soros, né alcuna Ong dei
diritti umani reclamano un’accoglienza
senza se e senza ma.
Tutto questo Pippo non lo sa. Tutto questo quelli
dell’1% “rosso”, PaP (Potere al Popolo), i PC (le scissioni dell’atomo), o LuE
(i neoliberisti, NATOisti, Bruxellisti, insofferenti di Renzi), non lo sanno.
Sepolti nell’altroieri, del progetto capitalista e della relativa strategia non
studiano e non vedono neanche la più
abbagliante evidenza. Nanetti da giardino occupati a strappare erbacce, mentre
fuori cresce una giungla di piante carnivore. E non si accorgono che, ignorando
quella strategia, ogni lotta contro il precariato di vite e lavoro è già persa, mentre sono del tutto
compatibili quelle contro le molestie, per i matrimoni e le adozioni gay, per
ogni più fantasiosa invenzione di genere come fieramente esibite in quelle manifestazioni d buongusto e di
cultura popolare che sono i Gay Pride, contro la minaccia dell’Onda Nera
nazifascista. Minaccia eroicamente combattuta, da Macerata a Milano a Roma a
Palermo, con l’illusione di ricavarne
dividendi boldriniani e poi spassosamente risultata pulviscolo littorio allo
0,9%, Casa Pound, e allo 0,37% Forza Nuova. Tocca scioglierli per salvarci dall’orrore
di nuovi Farinacci e Himmler, era l’invocazione tonitruante della Boldrini,
grande specialista di armi di distrazione di massa. Intanto, però, il mondo
reale scioglieva lei e i suoi scioglitori. E senza neanche un sorso di olio di ricino.
Ma più compatibile, anzi, più gradita di tutte, è la campagna
per l’accoglienza dei migranti. Roba di sinistra, ca va sans dire.
E Sofri? Leggi qua:
RispondiEliminahttps://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2018/02/22/news/intorno-alla-siria-incendiari-e-spettatori-ingordi-180104/
E Sofri? Leggi qua:
RispondiEliminahttps://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2018/02/22/news/intorno-alla-siria-incendiari-e-spettatori-ingordi-180104/
L'acquisto degli F35 ha anche decretato l'abbandono dell'industria aeronautica italiana da parte dei militari. Da sempre l'industria nazionale aveva progettato e costruito gli aerei per i militari - a parte la parentesi F104 americano, che comunque era in affiancamento all'italiano G91; poi sono arrivati il Tornado e l'EFA, sempre costruiti dalla nostra industria.
RispondiEliminaL'acquisto dell'americano F35 è inspiegabile in un questo periodo di recessione economica e di confusi equilibri internazionali.
Mario M
Acquisto sotto minaccia? Vedi Kurt volker a Salvini "L'Italia non può emlininare le sanzioni alla Russia senza che ci siano conseguenze. MARCO F
Eliminanon ho votato, la posizione ambigua di pap rispetto all'euro, all'europa, alla nato mi "abbastava" per tenermi lontano dalle urne. nella mia visione m5s è parte integrante di un sistema che andrebbe capovolto. se sbaglio e vedrò discutere in parlamento il rifiuto di maastricht, treubiagifornerojobsact, la nazionalizzazioni delle aziende in sofferenza, insomma il contrario di ciò che è illegalmente avvenuto negli ultimi trent'anni... beh allora mi arrenderò all'evidenza! per il momento ringrazio il Dott. Grimaldi per queste meravigliose righe di giornalismo!
RispondiEliminanon ho votato, la posizione ambigua di pap rispetto all'euro, all'europa, alla nato mi "abbastava" per tenermi lontano dalle urne. nella mia visione m5s è parte integrante di un sistema che andrebbe capovolto. se sbaglio e vedrò discutere in parlamento il rifiuto di maastricht, treubiagifornerojobsact, la nazionalizzazioni delle aziende in sofferenza, insomma il contrario di ciò che è illegalmente avvenuto negli ultimi trent'anni... beh allora mi arrenderò all'evidenza! per il momento ringrazio il Dott. Grimaldi per queste meravigliose righe di giornalismo!
RispondiEliminaFred
Hanno bisogno sempre di nuovi attori, utili a realizzare le loro agende....Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e adesso Di Maio, che farà la fine di tutti gli altri, cioè nella polvere, dopo essersi bruciato (ma assicurandosi anche lui un posto in qualche board internazionale) insieme con le residue speranze degli italiani di avere una classe dirigente degna di questo nome.
RispondiEliminaSempre nuovi "fenomeni" da esibire agli elettori....sono abili operazioni di marketing politico, abbiamo il professore saggio e competente, il giovane rampante, l'uomo di mezza età rassicurante....tutti archetipi buoni da esibire di volta in volta....in prossimo tra un paio d'anni sarà Salvini, che potrà continuare a spararle a salve per poi "normalizzarsi" e diventare affidabile esecutore testamentario di ciò che resterà di noi
Ci sono un mare di informazioni, che io lettore in cerca di verità non posso verificarne la credibilità. Tra le decine di blog che visito ,l'unico che riesce a scrivere in modo che io capisca che scrive il vero è Fulvio Grimaldi.
RispondiEliminaGrazie
Anonimo@
RispondiEliminaNon sono l'unico, comunque grazie!
Conoscendo le lingue se ne troverebbero di molto più validi...
Bei tempi quando il servizio pubblico si avvaleva della collaborazione di giornalisti liberi,ma in questi tempi regressivi ci si può accontentare di un blog.
RispondiEliminaSull'immigrazione (e su tutto il resto devo dire) concordo con lei,solo non credo abbia lo scopo di distruggere la civiltà europea,o meglio,questo è solo un effetto collaterale,probabilmente a loro non sgradito. Penso che alla fine queste migrazioni siano finalizzate alla creazione dell'esercito industriale di riserva 2.0,questi signori non sono razzisti e non fanno distinzione di credo o orientamento sessuale,gli importa solo d'avere gente da sfruttare,di qualsiasi colore essa sia. E' chiaro che i nemici sono questi,i fascisti giocano la loro consueta parte di servi sciocchi,in questo caso distraendo l'opinione pubblica dal vero pericolo. L'unico dubbio è se questa opinione pubblica abbia bisogno di distrazioni per essere distratta.
Cordialità.
Roberto
Ci sono tre grosse elite che depredano il mondo e mettono in ginocchio i cittadini del mondo (fatto ridicolo perché siamo molto sudditi e poco cittadini e la democrazia non esiste ma è stato l'ennesimo bluff per bloccare il cambiamento
RispondiEliminai tre grandi apparati delle elite sono:
CORPORATIONS, SISTEMA FINANZIARIO, SISTEMI DI CONTROLLO SOCIALE (religioni, sistema politico locale e nazionale, sistema informativo)
Alla fine questi decidono e dove possono possiamo entrare per mutare almeno un poco il nostro destino? Nel sistema economico è tutto chiuso e al massimo puoi creare una attività che funzioni e cambia nulla ma è un esempio se è rispettosa ambiente e lavoratori....il sistema finanziario è il sistema di redistribuzione della ricchezza massimo esistente che dice a chi deve essere dato per presunta e assurda meritocrazia (leggasi privilegio e corruzione).....tutto e solo a favore di ricchi e potenti
unica non grande apertura è il sistema del consenso e del controllo sociale ove le idee possono germogliare....è poco ma può funzionare
allora se i cittadini itagliani vanno a votare in massa per chi li impiccherà con il liberismo globalizzato iper sfruttatore...che cosa volete???
Alla fine vanno alle urne e votano sempre i soliti democristiani falliti o meno che hanno portato almeno una decina di volte il paese vicino al collasso economico e sociale e hanno accettato l'anticomunismo stupido e hanno portato l'unico vero loro Leader Aldo Moro dove sappiamo?
Quelli che che si inginocchiano ad un assurdo Stato estero di celibi che pretende di essere mantenuto dai contribuenti italiani o analoghi da duemila anni? Quelli che hanno consentito quasi un centinaio di basi militari di un paese estero in Italia e siamo di fatto una colonia militare a favore di altri e a nostro gravissimo rischio?
E continuano a votare gli italiani la destra estrema che già con il fascismo ha devastato il paese e ridotto l'Italia ad paese senza alcun diritto e rispetto per l'umanità e sotto il tallone nazista (ora siamo sotto altri talloni per tutto uguali solo che usano ben altro per umiliarci)? Guardate, gli italiani se la cercano da sempre, bravi spesso a sperare che dal tavolo dei potenti e ricchi cada qualche briciola in più (e quindi mai a disturbare i potenti e ricchi)....certo non sono / siamo tutti così ma i voti parlano....italiani popolo che ha paura ridicolmente di usare l'unica leva di possibile cambiamento lasciata nel reale, il sistema politico ....capisco le opinioni di Grimaldi sempre complesse e ben articolate ma non vedo neanche quale grande cambiamento possa portare avanti M5S che mi sembra abbia anch'esso un terrore sacro a cambiare perché ha capito che coloro che ci marciano sul sistema italia marcio sono parecchi e sono sia interni che potenti esterni non italici...per me al momento siamo in un vicolo cieco perché queste elezioni sono state disastrose
@Mauritius. Nel tuo mettere nel pentolone tutta una serie di argomenti che sarebbe difficile da districare, una precisazione importane è necessario esplicare. Questa è la democrazia. Ti può piacere o meno, ma la democrazia è oggi la conservazione a del rapporto di classe. Ti ricordi la scena del film "ragazzi fuori", quando il venditore di frutta dice al vigile che quel lavoro è l'unico con il quale può dare da vivere alla famiglia terminando con "questa me la chiama democrazia"? Il vigile risponde "non c'entra". Ecco questo è quello che si intende per democrazia oggi. Una serie di regole da rispettare, di categorie che evono essere "più protette, di "diritti civili" gratuiti per chi li propone, ma non per chi ne dovrebbe usufruire, e che vanno a scapito dei "diritti sociali". Un esempio è riportato oggi sul Corriere è pubblicata la stima che un malato di tumore spende di tasca propria in media 40 mila euro, spesso abbandonato dalle strutture pubbliche e costretto a girare fra ospedali ed ambulatori senza guida. Dov'è finito il diritto alla sanità gratuita?
RispondiEliminaEnnesima storia di donna iraniana vittima della discriminazione, del maschilismo islamico e dell'oscurantismo in Iran perche' sarebbe stata esclusa dalla sua federazione di scacchi perche'si sarebbe rifiutata di sottostare all'obbligo del velo (che poi e' un foulard)" che viene accolta con tutti gli onori negli Usa (ma non c'era il muslim ban? qualcosa non mi torna...o non vale con chi si presta a sputare sul proprio paese per un semplice foulard). Per aver detto ad un cretino su facebook che con suoi argomenti postfemministi ed antiiraniani a prescindere faceva da zerbino sono stato bannato per 3 giorni. Posso leggere ma non commentare. Meglio cosi', perdero' meno tempo a discutere con i troll ed i disinformatori.
RispondiEliminaIntanto c'e' l'ennesima sostituzione nel direttorio del govenro USA, Tillerson lascia il posto a Pompeo ex capo della CIA. Secondo Pandora TV e' il segno di un prossimo conflitto Nato diretto contro la Siria e forse anche l'Iran nelle prossime settimane. La Siria ha ormai sconfitto politicamente i "ribelli" destinati all'irrilevanza politica e ad una sconfitta militare che in assenza di aiuti militari esterni sarebbe solo questione di tempo, i curdi dopo essersi prostrati alle truppe USA hanno osato farsi difendere dalle unita' popolari siriane durante gli attacchi Turchi e forse devono essere un po' spronati contro il governo di Damasco. Una sconfitta dei "ribelli" ormai inevitabile non potrebbe a mio parere mai essere accettata da alcuni paesi NATO e dal Pentagono, Israele e' in difficolta' e vuole la guerra per interposta persona contro l'Iran per potersi annettere (direttamente o con governi fantoccio) il Libano, non a caso ci sono esercitazioni congiunte USA Israele proprio in territorio israeliano. Sarebbe da ricordare che ci sono sempre truppe italiane in Libano a fare in teoria da cuscinetto ma in pratica a costituire una testa di ponte per l'invio di truppe NATO in territorio siriano e libanese. Se poi si aggiungono le minacce inglesi alla Russia per via della spia e le dichiarazioni di Poroshenko contro le repubbliche popolari del Donbass penso che una prossima guerra contro la Russia e i paesi a lei amici sia probabile. Voglio vedere il M5S se prendera' posizione contro le prossime iniziative politiche e militari della NATO. Anche se non sono e forse non li faranno andare nella stanza dei bottoni.
RispondiEliminaAlex1@
RispondiEliminaA me sembra che corri troppo. Sbaglierò, ma è un sacco di tempo che la guerra sembra domani.
Lo spero che stia correndo troppo, e so che la linea di Pandora è spesso catastrofista, però questi cambiamenti sono indicativi. Per intanto il conflitto di maggior peso è quello tutto interno all'amministrazione USA, fra Casa Bianca ed apparato militare finanziario che cerca di forzare la mano. L'accettazione senza condizioni di un dialogo per la Corea forse non è piaciuta all'establishment. La guerra non la intendo come guerra totale generale, ma come apertura di nuovi conflitti od il rinfocolarsi di altri. Vedere la questione del Donbass dove le forze filo NATO e filo UE avrebbero deciso di conquistare quelle terre ad iniziare dalla primavera del 2018. Ed è quasi primavera.
RispondiEliminahttps://www.paoloferrarocdd.eu/stato-sociale-magistratira-psichiatria-ed-il-cavallo-di-troia/ ....peccato lo scivolone forzanovista, peccato la non considerazione da sinistre varie, magari apparentemente paranoico, sicuramente impaurito. Aldilà della storia personale, lo schema sembra essere diffuso e ben articolato così come ben adeguato a diverse tipologie di 'soggetti', molti dei quali morti tra carceri e caserme, psichiatrie e serate fuori controllo -indotto- . Dagli asili ai luoghi di culto passando per la tv megafono, assordante quando serve per focalizzare lo sguardo verso la Luna mentre sempre interessante sarebbe sapere e individuare chi stoltamente la indica, proprio come un arma di distrazione di masse a bassa intensità tale da far ritenere ogni abuso un complotto di mele marce. Solo uno sguardo al deep-italian-State -presunto-
RispondiElimina-Se, io élite di infima minoranza, perseguo un progetto di dominio mondiale assoluto che solo a me e ai miei subalterni obbedienti convenga, delle forze così formatesi e così composte, altrettante negazioni al mio disegno, devo liberarmi-
RispondiEliminaChe l'élite sia irraggiungibile dal basso, è un fatto storico e strutturalmente certo ma il problema, nella nuova composizione sociale, credo sia proprio la perdita non tanto di sovranità ma quanto di identità sociale. All'idea identitaria subito l'immaginario lascia spazio alla destra paraborghese e tradizionalista popolana mentre l'identità di popolo ha un comune denominatore ad ogni latitudine ed è la detenzione non tanto dei mezzi di produzione ma del tempo. La collettività italiana ha scelto di regalare il tempo alla produttività e alla produzione in grande scala, anche quando nel mercato si ritagliano spazi di -riscoperta della tipicità- il fine risulta essere sempre l'esportazione di qualità stile Fico-Farinetti ed è lì che la ex massa critica si è incanalata, per convenienza e palese individualizzazione dei bisogni, diventando una messa critica, quindi autoreferenziale e finalizzata alla propria sopravvivenza. Con la benedizione di Vendola, neo commentatore papale con il sostegno delle personalità più kich, da Wenders alle stuole di inchini al nuovo corso della Vaticano s.p.a. sviluppatosi in ramificazione forti nel nome della interreligiosità e del dialogo. E' qui che un 4.8 della Meloni e due sgualciti 15% traggono forza, tanto quanto il m5s che gioco forza è nato proprio sui temi più alternativi, soffocati a sinistra da crowfounding -autofinanziamento!?- hub paraOxfam e UniversalChristianMusic con la sua fitta rete di etichette indy (prototopi?!) e pendenti (in debito di conflitto sociale). Sempre onore per chi lotta ancora senza coperture.
Alex1@
RispondiEliminaChiesa, Pandora, anche affetto dal peso degli anni, sono vent'anni che ripete come un disco rotto l'imminente apocalissi nucleare. Diventa controproducente, fa abbassare la guardia, come quello che grida al lupo al lupo. Sbaglierò, ma io ho l'impressione che stiamo in un stallo dove tutti si osservano e nessuno fa la vera prima mossa per timore delle conseguenze incontrollabili. Per adesso la marcia dei mondialisti prosegue agevolata dalle "sinistre" progressiste, c'è tempo per vedersela con Russia e Cina.
Anonimo@
Ti prego, qui non siamo alla Scuola di Francoforte. Siamo gente dall'intelligenza media...