Ci si può illudere e nascondere dietro la formula della
“crisi sistemica” del capitalismo, prodromo dell’inesorabile quanto follemente
deterministica palingenesi dell’umanità. Ci si può consolare con la visione di
un tagliateste (Cotarelli) senza maggioranza che poco avrebbe potuto fare prima
che nuove elezioni oppongano al golpe morbido un contraltare elettorale dell’80%.
Qualcuno ripiegherà verso il “meno peggio”, inteso come superamento del
pericolo mortale “fascioleghista e populista”. Lo scambio tra carnefice e
vittima (organico ai nostri tempi) gli consente di convivere con il faux pas mattarelliano per cui la poco
istituzionale giustificazione adotta per l’annientamento di una maggioranza di
governo, espressa dalla sovranità popolare sancita dalla costituzione, sarebbe
“l’irritazione dei mercati”. Quelli che, a loro amici, secondo gli
eurofeudatari tedeschi dovrebbero insegnare agli italiani a votarsi contro. E
guai a irritare Giove. Per placarlo tocca sgozzare qualcuno sull’ara, fossero
anche 17 milioni di elettori. E’ la ciambella di salvataggio che lanciano all’uomo
di Castellamare del Golfo (ministro della Difesa che bombardò Belgrado) i
progressisti delle varie squalificazioni: dai “comunisti “ sorosiani del
manifesto, ai Liberi e Uguali sottopancia del PD, ai benemeriti Cia di tutta quanta la democratica stampa
coloniale.
No Tap e capisci tutto
Era domenica sera a Melendugno, cittadina a cui il gasdotto
mafio-amerikano TAP vorrebbe squarciare San Foca, la più bella spiaggia del
Salento, prima di sradicare, in combutta con un falso batterio ulivicida,
migliaia di ulivi, ossa, pelle e anima della Puglia, per risalire la penisola
lungo la faglia sismica che ha raso al suolo il Centroitalia e sistemare
miliardi di tonnellate di gas sottoterra nella bassa padana, in una
concentrazione demenziale di stoccaggi, a sollecitazione di altre potenzialità
sismiche. Gas che serve al Nordeuropa (noi ne siamo saturi) e ai vari
tangentari lungo il percorso dall’Azerbaijan.
Insieme alla mia guida pugliese, Francesco, nel bel cinema
“Paradiso”, presentavamo il mio documentario “O la Troika o la Vita - Epicentro Sud”, una specie di compendio
audiovisivo della guerra che i poteri globalisti conducono contro il Sud
d’Europa e del mondo, a forza di Grandi Opere, guerre e migrazioni coatte o
indotte. Con sottotitolo: “Non si
uccidono così anche le nazioni?”.
La madre di tutti i
Mattarella e Cotarelli
Mentre stavo sul palco, via smartphone arriva la notizia
della rinuncia del premier incaricato, Conte, causa veto al suo ministro
economico di un Mattarella mutato in Mitterand, o Trump, o Poroshenko e, un
istante dopo, il minaccioso annuncio che a pensare a noi, e in particolare ai
17 milioni di elettori M5S e Lega, ci sarebbe stato Carlo Cotarelli. A ciò
nominato da Mattarella, ma a ciò demandato da una catena decisionale che da Draghi
(BCE) risale al FMI dell’inquisita Lagarde, alla Trilateral, il cui fondatore
Rockefeller era appena stato beatificato al Quirinale dal nostro pontefice
siculo-laico, dunque a Bilderberg, via GoldmanSachs, scuola quadri di tutti
loro, per culminare nei siderali spazi dorati dei signori della moneta. Il
tutto, come ci insegna Mattarella, si chiama “mercati”. E, come tale, è
indiscutibile, inesorabile, implacabile.
In platea c’era un centinaio di persone a rappresentanza di
un popolo che, guidato da un Comitato di attivisti, scienziati, giuristi e da
un sindaco, Marco Potì, di quelli che ce ne fossero, da quasi due lustri lotta
contro lo stupro che prosseneti del gangsterismo capitalistico vogliono
infliggere alla loro terra. Popolo che, a sentire gli esiti della manovra
quirinalesca, evidentemente pianificata fin dal primo exitpoll favorevole ai
“populisti”, non ha esitato a esplodere, come un sol uomo, in un ruggito di
consapevole indignazione e collera. Quando tu, radicato nel territorio e nella
Storia, da anni ti devi confrontare con aggressori che ti rivolgono contro le
armi del sopruso, dell’inganno, delle blandizie, dei diritti interpretati a
rovescio, dello strangolamento economico, per sostituirsi a te, alla tua gente,
al tuo futuro, le armi oggi brandite contro chi hai eletto, è difficile che un
quirinalizio qualsiasi ti possa fregare. Sai cosa c’è dietro, come hai capito
cosa ci fosse dietro alle escavatrici, ai manganelli, al “gas per lo sviluppo
della tua regione”.
Mondialismo versus
sovranità popolare
Tante le analisi della “crisi sistemica”, del presidente fedele alla, o traditore della,
Costituzione, del Draghi, drago che
sputa spread tossici non comprando più titoli italiani, del Mattarella
commissariato dall’UE che commissaria governo, parlamento e voto democratico,
del Cottarelli virgulto tagliateste FMI che, avendo iniziato, e non terminato,
con la “spending review”, a trasferire
in alto e lontano ricchezza e risparmio
degli italiani, è ora incaricato di farla finita con il welfare, la sanità,
l’istruzione, l’ambiente, il lavoro. Tutto qui. E’ bastato il sindaco di
Melendugno, Marco, a farci allungare lo sguardo ricordando, tra una Napoli e
una Margherita, che la cosa forse più importante da fare, dettata da quelli in
alto a Cotarelli, sono le nomine. E’anche
e molto da chi metti a capo di Leonardo, Fincantieri, le varie partecipate
dello Stato, i servizi, la RAI, che dipende la svendita dei saldi nazionali, la morbida prosecuzione della grecizzizazione
dell’Italia e quindi della desovranizzazione del paese-chiave per Mediterraneo,
Africa-Medioriente nel processo di mondializzazione (scusate i tre brutti
termini assonanti).
Venendo all’ambaradan allestito al Quirinale in questi giorni
per bloccare l’avvento dei “populisti” e
imporre, insieme a un blocco di costoro, che si vorrà in qualche maniera
definitivo (vediamo quali altri golpe e golpetti si inventeranno), il sicario
voluto dai poteri forti, mi pare ovvio che il nodo “Savona” sia stato un
trasparente pretesto per detto blocco e che il furbo Salvini lo abbia condiviso
per arrivare a nuove elezioni. Elezioni annunciate dai sondaggi per lui redditizie, tanto da farlo prevalere
definitivamente sul volatile Di Maio, all'affannosa ricerca di captationes benevolentiae e su un deludente e politicamente
frastagliato M5S.
A sinistra i ragazzi di
bottega
Comunque, qui la questione è infinitamente più grande e
testimonia della sclerosi delle sedicenti sinistre il non avvertirne la portata
strategica globale. I grandi poteri storici che si esprimono nella finanza e
nel militare e utilizzano alcuni Stati forti, come Usa, UK, Germania, per
eliminare dalla scena elementi di contrasto che pretendono di avvalersi di
costituzioni e sovranità, dalla fine della seconda guerra mondiale manovrano,
complottano, drogano, ricattano, invadono, per arrivare a un dominio mondiale che
si può ben definire bio-tecno-fascismo. Si chiama globalismo, globalizzazione, mondialismo.
Uno dei frutti più riusciti, tali da ridurre ai minimi termini le sovranità
democratiche e sociali sorte dalla guerra antifascista, promosso e finanziato
dagli Usa fin dal 1948, è l’Unione Europea, modello di anti-democrazia, con lo strumento valutario della sua dittatura
economica, l’euro. Si capisce, allora, l’infingarda strumentalità di certe
campagne di distrazione di massa, come quell’ “antifascismo militante” che se la prende con un infimo folklore,
pretende di difendere una democrazia che è un mero simulacro e non vede l’ombra
nera del totalitarismo che incombe su noi, sul mondo.
Nazionale o
sovranazionale?
Ogni organismo sovranazionale è una piede di porco del
mondialismo, dall’UE alla Nato, dal WTO al FMI, dalla BCE al G7, all’ UNHCR che,
insieme alle Ong private, governa l’operazione mondialista “migranti” e ai vari
trattati transnazionali come TTIP o CETA, e ha per fine l’annientamento della
sovranità popolare. Sovranità che rappresenta un ostacolo sia quando si esprime
a livello nazionale, nello Stato autodeterminato in legge, economia, socialità,
cultura, territorio, sia quando rappresenta il controllo delle popolazioni su
territorio, e relativi patrimonio storico, economia, produzione, cultura,
progettualità. Vedi gli assalti transnazionali con le Grandi Opere alla Val di
Susa, al Salento, a Sardegna e Sicilia con le basi militari, vedi lo
svuotamento coatto dei territori terremotati con la rinuncia a ogni
ricostruzione e, in generale, dell’improduttivo Sud italiano, vedi la fine
della nostra indipendenza alimentare con l’abbandono dell’agricoltura di
qualità a vantaggio dello scadente import delle multinazionali. La gigantesca
concentrazione di stoccaggi di gas nella bassa padana, in cui lavorano poche
decine di tecnici, oltre a costituire un rischio spaventoso per le popolazioni,
ha preso il posto di campi che davano lavoro alla regione e cibo a mezza Italia.
In questi anni abbiamo visto, e in parte ho filmato e
raccontato, una serie di “regime change”,
colpi di Stato militari, parlamentari, di piazza, guerre e terrorismi: Ucraina,
Georgia, Jugoslavia, Honduras, Paraguay, Brasile, Iraq, Libia, Siria, Egitto…In
parallelo hanno funzionato i tentacoli economici della piovra, i cannibali dei
cosiddetti “mercati” e i loro sicari delle agenzie di rating.
Il Regime change del Quirinale
Tutti della stessa matrice, tutti finalizzati a distruggere
autodeterminazione e sovranità. Tutti e tanti altri complotti chiamati
rivoluzioni colorate, o sradicamento di popolazioni collocate su depositi di
risorse utili al capitale, definito “fughe da fame e guerre”, accompagnati dal
plauso di quinte colonne mondialiste, mimetizzate da difensori dei diritti
umani. E non è un regime change
quello a cui abbiamo assistito in questa primavera arroventata, più che dai
gradi, dai degradi della vita politica, civile?
Non lo è quando, subite ingiunzioni da fuori di casa nostra,
l’amministratore del condominio butta fuori 17 milioni di inquilini e lo
consegna a uno che manco paga l’affitto?
Il laboratorio di
Frankenstein
Noi siamo da sempre un laboratorio per operazioni globali.
Perlopiù criminogene, sempre antipopolari. Un caso di scuola è la coabitazione
tra criminalità organizzata e criminalità politica. Impostaci dagli Usa nel
1945 e felicemente vissuta dai successivi governi di sostanza, o anima,
democristiana. Poi adottata a largo raggio. E’ bastata l’incrinatura, provocata
da elementi spuri, nella placida consociazione storica tra dominanti e
opposizione di sua maestà, consolidatasi in Nato e UE, perché si scatenasse il
trambusto cui assistiamo. E’ bastato che qualcuno avesse, alle elementari,
espresso qualche dubbio sulla divinità mammonica dell’euro, è bastato che riecheggiasse al di sotto delle
Alpi la formula “prima gli italiani”, che si prendesse sul serio un
possibilissimo reddito di cittadinanza. E’ bastato che si sfiorasse la parola
“ambiente”, si sospettasse che quest’Europa dell’austerity non serve che a trasferire grana e grano dal basso in
alto, che i migranti servissero a farci pagare con le noccioline. Basta e
avanza alla grande che si sia osato esprimere riserve sulle missioni militari,
come sulla guerra alla Siria.
Mamma li russi!
E qui entriamo in un capitolo che alle sinistre è ostico da
quando, con il crollo del muro, è finito il loro punto geopolitico di
riferimento e si sono accomodati sotto quello uccidentale. Assolutamente
terrorizzante rispetto a un piano strategico coccolato da Yalta in poi era il
profumno geopolitico che aleggiava sopra il contratto Salvimaio: un rapporto
con la Russia non basato su russofobia a 360 gradi, minacce nucleari,
terroristi e provocatori False Flag, satanizzazione di Putin. E che rifiutava
le sanzioni, cosa che, vista l’unanimità richieste in queste cose dall’UE,
minacciava di far saltare un accerchiamento all’orso russo ininterrottamente progredito
da Bush Senior a Trump. Possiamo giurarci che qui, sul negoziato al Quirinale,
si è abbattuta, come un rigore di Ronaldo, la gamba tesa di Washington.
Ma, più di ogni altra
cosa, è bastato a sconvolgere l’élite il riecheggiare da un capo all’altro
della penisola del termine anatemizzato, intollerabile, funesto, coda del
diavolo: sovranità. Che poi è sinonimo di libertà. Parole brevi, secche,
tronche. Ma ci sono morti in troppi per dimenticarle.
A prescindere dalla maggiore o minore qualità dei politici
che hanno dato voce a queste “impertinenze”, quello che ha fatto aprire le
porte dell’inferno sono stati i 17 milioni di italiani che, coscienti perché dotati della maschera
antigas dell’intelligenza, hanno dato la maggioranza a un impeto di contrasto e
cambiamento. E non sono neanche i soli. Vediamo, ora, cosa si inventeranno per
fermarli. Quegli altri sono pochi, ma capaci di tutto. E, visto che la Chiesa
si è subito sbracciata in difesa dell’uomo al Quirinale, cioè della divinità
parallela Mercati, hanno dalla loro
anche il papa.
Un quadro terribile, cupo, e purtroppo reale. Tempi buissimi. Procedono spediti verso il NWO. Sono tanti anni che ne son consapevole, ma mi hanno sempre ghignato tutti in faccia e deriso per "complottismo". Adesso se ne stanno rendendo conto. Forse è già troppo tardi. Quelli in cima alla piramide, se non seguiamo i loro "diktat", ci annientano. Il loro impero di sangue, menzogna, crimine, truffa, prepotenza, assassinio, inganno, signoraggio parassita ed infame, lo difenderanno anche con i carri armati e le baionette, se necessario, non solo con gli spread, i media prostituiti, o gli attentati. Se ci fosse una sommossa popolare generalizzata (cosa peraltro quasi impossibile a mio avviso, forse però l'esclusione dai mondiali in Russia... ) delineerei per l'Italia uno scenario di tipo siriano o ucraino.
RispondiEliminaRisposta alla sommossa popolare con rivoluzione colorata, sinistre "sorosiane" in piazza, i Black Blok pure, mandati da chi sappiamo, attentati di matrice estremista islamica, poi avanti... o il popolo si piega e tace, oppure... infiltrazione di migliaia di Jihadisti nel paese e massacri di civili inermi. Ce ne sono a migliaia di mercenari islamici in Kossovo e nell'ex Jugoslavia pronti ad essere usati, all'occorrenza, senza andare a scomodare quelli salvati in Siria o che stanno dirigendosi... a ridosso del sud est della Russia. Poi ci salveranno, come al solito, gli americani. Ma vah? Due piccioni con una fava, come al solito. Complottismo.
Maxx
Un quadro terribile, cupo, e purtroppo reale. Tempi buissimi. Procedono spediti verso il NWO. Sono tanti anni che ne son consapevole, ma mi hanno sempre ghignato tutti in faccia e deriso per "complottismo". Adesso se ne stanno rendendo conto. Forse è già troppo tardi. Quelli in cima alla piramide, se non seguiamo i loro "diktat", ci annientano. Il loro impero di sangue, menzogna, crimine, truffa, prepotenza, assassinio, inganno, signoraggio parassita ed infame, lo difenderanno anche con i carri armati e le baionette, se necessario, non solo con gli spread, i media prostituiti, o gli attentati. Se ci fosse una sommossa popolare generalizzata (cosa peraltro quasi impossibile a mio avviso, forse però l'esclusione dai mondiali in Russia... ) delineerei per l'Italia uno scenario di tipo siriano o ucraino.
RispondiEliminaRisposta alla sommossa popolare con rivoluzione colorata, sinistre "sorosiane" in piazza, i Black Blok pure, mandati da chi sappiamo, attentati di matrice estremista islamica, poi avanti... o il popolo si piega e tace, oppure... infiltrazione di migliaia di Jihadisti nel paese e massacri di civili inermi. Ce ne sono a migliaia di mercenari islamici in Kossovo e nell'ex Jugoslavia pronti ad essere usati, all'occorrenza, senza andare a scomodare quelli salvati in Siria o che stanno dirigendosi... a ridosso del sud est della Russia. Poi ci salveranno, come al solito, gli americani. Ma vah? Due piccioni con una fava, come al solito. Complottismo.
Maxx
Caro Fulvio, e' da tempo che pensavo chiedere una tua opinione, e questo ultimo articolo me lo ha ricordato,a proposito della polemica che alcuni intellettualoidi de sinistra, alla Evangelisti, manifesto e compagnia cantante,scatenarono sulle posizioni assunte dall'ultimo Costanzo Preve; ( addirittura inventando il termine rossobruni, neanche fossero tifosi scoloriti della ex-squadra del Berlusca)il quale, a differenza di personaggi alla Tony Negri o A.Sofri che ci illuminavano quando giovani inP.O. oL.C. si lottava nei primi 70,ha mantenuto una sua coerenza da studioso marxista. Sopratutto oggi che ritroviamo in siti come Donchisciotte,dove a volte pubblicano i tuoi scritti, anche un purpurri che va da nazi alla Bottarelli,integralisti cristiani alla Blondet, lo stesso che mescola il Chiesa in megachip etcetc.Convengo che trattasi di questione complessa, per cio' apprezzo persone come P.L.Fagan che con onesta' intellettuale cercano di studiare appunto sistemi complessi come quelli che compongono questo nostro pianeta,e conoscendo la tua preparazione e,sopratutto,larga esperienza vissuta in prima persona,ti ringrazio comunque se volessi in breve sintesi affrontare l'argomento. Un forte abbraccio! Luca
RispondiEliminanasce il governo lega+m5s, finisce un triste teatrino, chissà quando scopriremo il perché di una così lunga attesa. abbiamo assistito alla potenza dei tassi di interessa, riuscire a piegare gli interessi di una nazione! è stata l'ennesima riprova di ciò che da anni sostiene anche lei dott. Grimaldi: il dominio incontrastato delle classi dominanti sulle classi subalterne ovvero del finanzcapitalismo sulla politica, gli interessi dei pochi sulle moltitudini. lo sbraco totale resta tuttavia l'asservimento del servizio d'informazione, stampa, tv e giornalisti! nessuno a sostenere la democrazia e la costituzione di questo paese, nessuno ma davvero nessuno a sostenere che chi ha vinto le elezioni ha il diritto di governare e fino a che la maggioranza sostiene le loro azioni di governo ad andare avanti. ora forse ci sono le possibilità, pare ormai prossimo il giuramento. io non ho votato nessuno dei due schieramenti ma resto convinto che alcuni equilibri che tenevano in piedi e anzi sostenevano un sistema balordo e menzognero siano saltati...no, non ne sono convinto.. lo spero! per qualche ora sembrava fosse designata quale ministro della difesa Meloni, forse sarebbe stato troppo e tuttavia abbiamo avuto anche peggio. flat tax e reddito di cittadinanza sono ambedue azioni di un governo che non mi rappresenta, vedremo il resto! Lei che cosa ne pensa? che cosa crede dovrebbe fare questo nuovo governo che sia davvero nelle sue possibilità attraverso l'azione politica?
RispondiEliminagrazie
con stima
Alla fine hanno dovuto cedere, quando si son resi conto che votare la fiducia ad un governo Cottarelli sicario del Fmi, sarebbe stato come baciare la morte sille labbra, si son fermati. Persino i "responsabili" con la faccia di tolla piu" grande dell'universo del pd aveva annunciato che su Cottarelli si sarebbe astenuto dopo averlo accolto come il salvatore della patria. Grande merito per una volta dobbiamo darlo anche a questo ex steward del San Paolo di Napoli Luigi Di Maio che con la sua proposta di spostare Savona ad altro ministero ha dato scacco matto a Salvini che gi' si preparava a raccogliere il suo dividendo politico in nuove elezioni e allo stesso Mattarella. Alla faccia di chi fino a ieri gli dava del dilettante allo sbaraglio. Ha invece giocato benissimo le sue carte e ha portato a casa il risultato, avremo un governo populista finalmente e che le Boldrini, i Martina e i Renzi incantatori di serpenti e bari veri si mettessero l'anima in pace e la smettessero di piagnucolare.
RispondiEliminaDa ieri sera si respira un po' di aria nuova, speriamo non ci deludano ma sicuramente peggio dei Renzi, Gentiloni, Letta e sodali non faranno.
E il governo ucraino dopo aver accusato nuovamente i russi dell'abbattimento del volo MH17 ha messo in scena la morte di un giornalista perseguitato da Putin, in una non specificata azione per colpire "agenti russi". Mi ha ricordato un'operazione simile qualche anno fa in Georgia dove per alcune ore i servizi segreti georigiani avevano fatto credere ai media internazionali che i russi avevano occupato il paese con una guerra lampo e catturato il presidente Saakashvili.
RispondiEliminaAvevo postato due commenti, ma non sono stati pubblicati, ne' vedo che ci sono altri commenti. E' per caso un malfunzionamento?
RispondiEliminaVolevo solo far rilevare che sie' dato molto piu' spazio alla fake news del finto omicidio del giornalista russo, soliti servizi e commenti anti russi nei tg, pochissimo spazio alla smentita, che all'omicidio vero di un giornalista in Messico. Anzi si e' pure riportata la "motivazione" dei parafascisti ucraini secondo i quali la notizia falsa sarebbe stata data per proteggere il giornalista, che va curiosamente a cercare protezione nel paese forse piu'anti russo del momento.
Ho letto dai titoli di Pandora Tv un sottotitolo "La ferocia di Ortega". Io me lo ricordo da ragazzino come leader sandinista, tenuto sotto pressione e sotto scacco da Ronald Reagan ch ne minaccio' piu' volte l'invasione. E'veramente cosi' terribile oppure c'e' una specie di Maidan a Managua per un nuovo "regime change" dopo gli accordi con la Cina per il canale?
RispondiEliminaAdesso la sparo grossa: visto che il sistema della democrazia indiretta ci porta costantemente in questa stessa situazione di vittoria dei pochi a discapito dei molti, non sarebbe meglio tentare un'altra strada? In questo ho trovato molto interessante il libro Democrazia Davvero di Toninelli e Nosiglia, dove si esamina la nascita del sistema delle elezioni, nato dall'idea delle Rivoluzioni Francese e Americana, di tenere alla larga "i contadini ignoranti" dalla politica, in favore di una élite borghese. La proposta dei due autori sarebbe di ripescare il sistema del sorteggio usato nell'Antica Grecia e nei comuni medievali. In pratica lì veramente vanno al potere persone comuni. Certo, bisognerebbe provarlo nella realtà, ma tu Fulvio che ne pensi? Che altro possiamo fare per fermare il colosso NATO-UE che ci sta schiacciando? José Saramago diceva che dobbiamo liberarci di questa illusione che votando di tanto in tanto ci troviamo nel miglior mondo possibile.
RispondiEliminaInteressante intervista a Varufakis che racconta del tradimento di Tsipras in combutta con la Merkel. Tsipras oggi (volutamente) dimenticato dalla sinistra democratically correct, quella solo per i "diritti civili" e del "ci vuole piu' Europa".
RispondiEliminahttps://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/01/governo-varoufakis-leuro-e-una-casa-in-fiamme-fate-le-riforme-che-servono-se-merkel-dice-no-sara-lei-a-distruggerlo/4395619/
Ieri la paramedico volontaria palestinese Razan Ashraf al-Najjar, 21 anni, è stata ammazzata dall’esercito terrorista israeliano mentre soccorreva i manifestanti feriti al confine fra Gaza e il resto della Palestina occupata: http://www.infopal.it/striscia-di-gaza-grande-marcia-del-ritorno-giovane-paramedico-uccisa-dalle-forze-israeliane/ Nessun “je suis”, nessuna “verità per…”, nessun borborigmo di rimorso per gli Aermacchi M-346 venduti al regime sionista. Né da parte degli uscenti “democratici” (e si sapeva), né degli entranti “sovranisti” (e si sapeva lo stesso, basta non credere alle favole). Appena vinte le elezioni, Di Maio si è affrettato a ribadire la fedeltà alla NATO e agli “alleati”. Nessuna persona di buon senso poteva attendersi qualcosa di diverso: lo avrebbero trovato sfracellato sotto un balcone con la finestra chiusa. Penso ancora che per noi umani votare 5 Stelle sia stata la scelta giusta, sia pure soltanto per dare un segno di vita dalla palude sterile dove ci hanno (e ci siamo) sommersi: una miserabile colonia che fa iniziare il Giro d’Italia in “Israele”, l’entità più razzista e fanatica della storia. Quanto a cambiare veramente le cose… beh, se la maggioranza di chi dà il voto a quanti non piacciono ai nostri burattinai lo fa perché s'indigna per la tangente all’assessore senza nemmeno attivare un neurone per Razan e le migliaia, i milioni come lei, i Di Maio e i Salvini sono il meglio che potremo mai avere.
RispondiEliminaNon per gettare pessimismo ma ho recuperato da Pandora Tv un intervista di Elisabetta Trenta nuovo ministro della difesasulla Libia. Si rileva un evidente sentimento antilibico ed anti Jahamiria, fino ad afferamre che il 90% che ha combattuto con i lealisti era intriso di retorica di attrazione e che in fondo bisogna evitare che una riunificazione della Libia stessa, oltre ad una preoccupazione dell'appoggio egiziano al governo di Tobruk. Ecco il link:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?time_continue=791&v=cSX4dnGGUZc
ed il suo commento in risposta ad una osservazione di un utente:
Mi hanno detto che il 90% di coloro che hanno combattuto per Gheddafi l'ha fatto perché nel paese c'è stata una RETORICA DI ATTRAZIONE dicendo: gli occidentali stanno venendo a conquistare la Libia".
Più che RETORICA DI ATTRAZIONE io lo chiamerei LUCIDO REALISMO.
La nostra program manager, in sostanza, vede come la peste una nuova coesione interna delle varie forze libiche in chiave antioccidentale. E certo, poi ti attaccheresti al cazzo con la tua società no profit (sic!) che si occupa di rafforzamento della governance!
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Elisabetta Trenta
Elisabetta Trenta
3 anni fa
Qual'è il problema? Da una prima lettura capisco che lei vedrebbe bene se tutte le milizie che combattono in Libia si unissero contro di noi... Però! magari sarebbe bello che venissero anche ad attaccarci, così facciamo risolvere a loro le ingiustizie e le incongruenze del mondo occidentale che lei odia. ma sì, facciamolo fare agli altri, mentre noi, invece di tentare di capirci, ci attacchiamo ... così.... Solo per sport, come quando si parla di calcio...come fa lei nei miei confronti e nei confronti di una società, che non conosce, ma che sarà sicuramente un mezzo per far fare i soldi a qualcuno...saluti cordiali, se vuole venire a conoscerci, ci trova in via Nomentana 335. siamo lieti di incontrarla e risolvere i suoi dubbi.