Transfert
Si
divincolano e sparano discorsi dell’odio del rancore e dell’invidia (hate speech) di cui, peraltro, sono titolari
storici. Basta pensare all’Islam integralista, estremista, terrorista, ai
populisti razzisti, xenobofi, fascisti, ai “Hitler Milosevic”, “Hitler Saddam”,
“Hitler Gheddafi”, “Hitler Assad”, “Hitler Chavez”, ma anche prima ai negri cannibali, ai pellerossa selvaggi. Discorsi dell’odio di
classe dei dominanti che si sentono perennemente minacciati dai dominati (e
quando non dai dominati, da subconsci sensi di colpa), con i quali esorcizzano
e criminalizzano a favore di censure High Tech il conflitto politico e sociale chiamandolo,
con classico transfert freudiano, appunto “discorso dell’odio”.
Si
divincolano sotto l’incessante tramontana di fischi a loro, seguito dal robusto
libeccio di applausi al governo (e chissà perché al capo dello Stato, da loro
espresso e amato). Fischi e applausi uditi a Genova, ma che hanno riecheggiato in
tutta Italia, rilanciando e potenziando in misura del tutto insospettata il
celebre e profetico vaffa! di Beppe Grillo. Abbarbicati agli scanni parlamentari,
scogli in mezzo a un mare in tempesta su cui si abbattono i marosi dell’indignazione
popolare (populista?), finiscono travolti e non sanno se salvarsi attaccandosi alla ciambella di salvataggio
dell’”Unità nazionale”, lanciatagli dal presidente della Repubblica, oppure
salire sul barcone di Lego con cui un ex-primo ministro, dalla divisa sbrindellata
di capitano, conta di essere accolto in qualche porto.
Ritransfert
Pensate cosa
scrive Ezio Mauro a proposito del Ponte Morandi, orrore dai dominanti fatto
costruire, male, in testa alla gente, in un’Italia degli orrori cementizi
inflitti da settant’anni ai dominati e
al loro habitat allo scopo di renderli tutti succubi o vittime di catastrofi “naturali”,
che in compenso incrementassero PIL e conti e banche.: “Un insieme fradicio e marcio di élite, baronie, vecchi partiti,
istituzioni e poteri economici e finanziari forti” (Repubblica 17 agosto). Dopo
una tale intemerata, chi mai oserebbe affermare che il gruppo Repubblica, ora “Stampubblica”,
fosse, come sostenevano gli hate speecher,
l’organo proprio di quell’ “insieme fradicio e marcio”, di quei “poteri
economici e finanziari forti”? Chi
oserebbe parlare di transfert? E pensate che a ergersi a vindice di quelle
macerie di materiali, corpi, vite, “Repubblica” sia l’unica testata di quel
giornalone unico e schermo unico al quale siamo felicemente giunti grazie a una
civiltà monopolistica e globale che, così, ci evita confusioni e contraddizioni
e conflitti?
Gli invisibili
Evitando
basse speculazioni e strumentali accuse a chi con la classe dominante, seppure
fradicia e marcia, ha collaborato per lo sviluppo, anzi, il progresso d’Italia,
l’informazione unica per ben tre giorni dal 14 agosto dell’ “incidente”, si è
ben guardata di menzionare la famiglia titolare della società. Questione
di discrezione, privacy, stile di chi ce
l’ha. Saggia prudenza anche. Si sarebbero potuti scatenare tra i
malintenzionati, pencolanti verso il populismo, odii, rancori e invidie, tutti sentimenti
contrari all’unità nazionale, agli imprenditori dello sviluppo e loro fiduciari
politici. Al giornalone unico, che, prima dell’auto-lavata di capo di Mauro, si
diceva di sinistra, ma qualcuno diceva che era di destra, si affianca un
giornalino parimenti di destra, populisticamente parlando, ma che nella
testatina si mimetizza da “comunista” . Più sbarazzino, della famiglia dei così
simpatici e anticonformisti colori uniti dopo un po’ ha, sì, parlato, ma solo
per porvisi a difesa, cannoneggiando di
anatemi tipo “populismo penale” chi ne pretendeva scuse e, soprattutto, ammende
e riparazioni. Populisti forcaioli e giustizialisti che
avanzano accuse di malagestione del tutto arbitrarie, prima che i cento
passaggi della giustizia penale, civile e amministrativa, e magari anche
canonica, l’avessero accertata.
Come pareva
ventilare anche un malaccorto e precipitoso procuratore generale genovese. A
quanto pare, populisticamente non ha voluto tenere conto delle possibili concause
del crollo: il fulmine, la tormenta, un meteorite, il terremoto, Al Baghdadi, gente
che ha voluto suicidarsi…..
Populismo penale
Veniva
avviata, dal “populismo penale”, addirittura
la cessione del privilegio di poter aumentare i pedaggi, anno dopo anno, di
oltre il doppio rispetto all’inflazione, riducendo in parallelo la manutenzione, potendo così
contare su un utile netto di 10 miliardi in 10 anni di concessione. Eccessivo?
Ma come potrebbe diversamente la bella famiglia Benetton aver investito nel Sud
del mondo, al punto da aver reso produttivo il desolato sud dell’Argentina, una
“terra del fuoco” ora popolata, anziché da arcaiche popolazioni indio
improduttive, da milioni di ovini senza i quali non avreste i vostri bei
maglioni colorati e neppure le belle foto di Toscani che ve li promuovono con
tanto di bimbetti, anche loro antirazzisticamente di vari colori.
C’è, sempre
in una delle testatine del giornalone unico, stavolta sedicente di opposizione,
chi ha investito del commento-principe all’evento una penna di assoluta
rinomanza, di incomparabile prestigio. Furio Colombo l’ha presa alla larga,
tanto larga che di responsabilità, colpe, costruttori, manutentori, non v’è
accenno. Inezie rispetto alla ciccia della storia. Un evento che ha avuto il “merito”
(sic!) di aver giocato un brutto scherzo, a Autostrade? Ad Atlantia? Ai
Benetton? Macchè, non divaghiamo: “ai due
schieramenti (giallo e verde) costretti a distrarsi un po’ dalla caccia ai
migranti… dalla manomissione su milioni di pensioni degli italiani… dall’accusa
di tutti coloro che hanno governato, dal
progettino sul lavoro che forse provocherà solo qualche licenziamento”.
Ah, come gli
è andata male al governo! “Stavano proclamando il trionfo ed è caduto il ponte
di Genova”. Ah, che soddisfazione…! E poi giù con i i vaccini e la
superstizione contro la scienza, l’abolizione nefanda della legge Mancino ,
adulti bambini che feriscono migranti. Capitreno nazisti che offendono i rom….E
il ponte? E autostrade? Colombo, come
sempre, ci ha dato una lezione giornalistica: se un ponte cade, fallo cadere su
chi ti sta sul piloro.
La grande grigliata di riparazione
Non solo.
Sappiamo che ospitalità e accoglienza sono i nostri valori, quelli che i
populisti xenofobi hanno in disprezzo e odio. E se i dirigenti della società
Autostrade a Genova si sono dovuti rammaricare della mancata accoglienza delle
loro scuse, che avevano pur tentato, a forza di silenzi, di far “percepire” dal
popolo vissuto o morto sotto il ponte, così non è stato per la famiglia. Non
erano passate che 24 ore dalla frantumazione del demenziale e osceno manufatto,
tirato su - badate! - prima che Luciano Benetton cucisse il suo primo maglione,
che la vita ha trionfato sulla morte, la festa sulla disperazione, l’accoglienza
e l’ospitalità su populismi, esclusivismi, case, frontiere e porti chiusi, muri
eretti. Ben 90 cittadini comuni di questo paese sono stati accolti e nutriti a base
di pesce nella più bella villa di Cortina d’Ampezzo. La generosità dei Benetton
non ha conosciuto limiti e ha compreso anche un aperitivo in piedi prima della
cena seduti, con catering arrivato dal più rinomato ristorante delle Tre
Venezie, il “Da Celeste” di Venegazzù.
Vigili del
fuoco, parenti e volontari stavano ancora grattando i massi malamente
appiccicati dall’ingegner Morandi e peggio mantenuti insieme, per rintracciare
corpi ancora caldi prima che si freddassero per sempre, già questa famiglia di
coraggiosi capitani veneti si affannava a superare “il fortissimo chock, il silenzio e la ritrosia” che le aveva
attribuito il Corriere della Sera. Estendendo tale alleviamento della pena a una
novantina di convitati, per la spesa non indifferente di 8000 euro, alla quale
andava il contributo di 90 euro da ogni commensale. Senza calcolare 90 costi di
viaggio e alloggio. Un primo gesto concreto per la riparazioni e la rinascita
di Genova. E non venite a parlarmi di cattivo gusto, intempestività, cinismo.
Non sareste che populisti trasudanti hate
speech.
Toh, ci sono anche i vittimi di molestie
Poi c’era
quel sottotitolo in cima all’articolo. Siamo fuori tema, ma dentro al mondo
delle mistificazione di tendenza, che siano a vantaggio di pontieri
irresponsabili, o di manovratori che, essendo pochi ma dotati di quasi tutti i
mezzi, devono inventarsi trucchi e cospirazioni per frantumare e depotenziare la
società in settori che si avversano a vicenda. Avete capito che il sottotitolo
si riferisce al regista Brizzi, delle cui moleste, davvero trucide, a base di pippe
sparate in faccia a verginali fanciulle, il giudice ha concluso che non sono
mai esistite: “Il fatto non sussiste”.
Sussiste invece il fatto che le tre molestate ci avevano già provato prima con
Brizzi e poi s’erano affrettate a rabbonire la vittima con anche recentissimi
sms di carinerie e affettuosità.
Ma quanto ad
anticlimax, come gli inglesi chiamano il contrario dell’orgasmo, “improvvisa caduta nel vieto o nel ridicolo
di uno stile, situazione o argomento solenni, doccia fredda, sgonfiatura” (Il Nuovo Ragazzini). Quale migliore
definizione si potrebbe dare della notizia, di cui al momento sono informati
ancora pochi perché è della notte scorsa, secondo cui la romana Santa Giovanna
d’Arco, l’Antigone, la Santa Maria Goretti del Quarticciolo, la vessillifera
italica del movimento Metoo delle
donne molestate, è stata accusata dello stesso reato infamante di cui lei,
lacrimando e giustamente sacramentando, ha dichiarato colpevole il celebre produttore
erotomane di Hollywood?
E’ stato uno
che 5 anni fa aveva 17 anni, dunque pure minorenne, che ha accusato la star allora
trentasettenne di averlo “molestato”, insomma di essergli saltata addosso, mentre
insieme erano impegnati in un film. Sarà un millantatore, un mitomane, un
misogeno, sarà un vendicativo frustrato del successo sperato e mancato. Come
no, possibilissimo. Lo auguriamo all’accusata e a tutto il movimento per non
dover incominciare a dire che è stato tutto, il movimento dico, non le molestie, una
trovata di George Soros. Solo che vorremmo vedere se al ragazzo, maschio, viene
attribuita la stessa credibilità che onora qualunque donna che si ricordi dopo
trent’anni che qualcuno le ha pizzicato il culo e con ciò rovini vite e
carriere. Magari, di credibilità ne merita un po' di più, visto che l'eroina italiana di metoo lo ha risarcito con 300mila dollari.
Avete notato
che non ho fatto nomi. Con i facebook che corrono è elementare cautela.
Dopo la tragedia di Genova mi sono sforzato di vedere in stile "Arancia Meccanica" un telegiornale, ho scelto il Tg5, ebbene in tutta l' edizione delle 20 sono stati capaci di non nominare mai il nome Benetton, non era facile ma ci sono riusciti, nei giorni seguenti ho capito che non li nominavano per garantismo, improvvisamente tutti i maggiori telegiornali e quasi tutti i quotidiani sono diventati garantisti, ma guarda un po' il caso... peccato che chi ha buona memoria si ricorda bene che coi cittadini comuni il trattamento è completamente diverso, io ad esempio ricordo bene la trasmissione "Chi l'ha Visto?" fare servizi su servizi ipercolpevolisti contro Federico Pappalardo reo secondo l'allora poco garantista trasmissione di aver ucciso i propri figli, il Pappalardo si fece pure qualche mese di carcere con quell' infamante accusa prima di essere dichiarato innocente, ha mai chiesto scusa quella trasmissione per questa (e moltissime altre infamate)? No, mai, figuriamoci...
RispondiEliminaE come dimenticare lo "speciale Chi l'ha Visto?" sul caso del piccolo Loris Stival ? Come dimenticare la Sciarelli trepidante in attesa che le sue telecamere riprendessero il crudele cacciatore in manette ? Peccato che il cacciatore non era così crudele e chi uccise il piccolo era nientepocodimenoche la madre in lacrime.
Per non parlare delle bugie al limite del depistaggio sul caso di Emanuela Orlandi, ma all' epoca andava forte nelle hit-parade la Banda della Magliana e poi il "pentito" Antonio Mancini era pure "comunista" e quindi quale miglior modo per vendere libri ?
Essere forti coi deboli e deboli coi forti ecco l'unica cosa che sanno fare bene i nostri mass-merda.
Andrea
Anonimo.
RispondiEliminaDel tutto condivisibile.Grazie.
@Andrea
RispondiEliminaE ti diro' di piu'.L'altro ieri sera, verso mezzanotte c'era un servizio su di TgSky24 in cui parlava una dirigente credo dei "focolari". Sollecitata dall'intervistatrice si soffermava più di una volta' della superiorità della donna in quanto potenziale "madre" e portatrice di vita ma anche della sua intrinseca superiore intelligenza emotiva e sensibilità rispetto all'uomo. Anche fra il mondo clericale si fa largo l'idea della donna angelizzata e dell'uomo dominato di più da istinti "primordiali" e quindi da tenere a catena corta e sotto controllo sempre.
E poi dopo decenni di trasmissioni tipo "romanzo criminale", di "ce tempo che fa" del melassoso Fazio (ricordate l'intervista, se cosi' si può chiamare alla Boldrin dopo la famosa ghigliottina, dove la stessa disse che i suoi contestatori erano "tutti potenziali stupratori"?)cosa ci si poteva aspettare?
Piuttosto mi sembra interessante vedere un servizio della Gabanelli del 2004, forse non ancora "normalizzata", sulla Societa' autostrade:
https://www.youtube.com/watch?v=E0IwayL2lVw
E come non pensare all'acido gettato in faccia alla ballerina sotto le stelle Gessica Notaro, che le ha fruttato un ritorno davanti alle scene. Per par condicio, si doveva invitare il barista sfregiato quasi cieco, che non è ancora fuori del tutto da pericoli gravi per la salute, che l'altra sera su RAI3 è stato intervistato per Amore Criminale, William Pezzulo. La ex lo ha inondato di acido con un secchio, con il complice che lo teneva in ginocchio tramortito da un violento colpo alla nuca. Se fosse stato il contrario la pena inflitta al Pezzulo sarebbe stata l'ergastolo, ma per lei non si è trattato di tentato omicidio e gli anni di galera saranno 10, considerando che è madre e altre necessità psico-sociali, gli sconti arriveranno.
RispondiEliminaCaro Fulvio, ma la TAV e la Gronda? Due Megaprogetti intrecciati con il ponte.
RispondiEliminaOra procederà tutto a gonfie vele. Casualmente saranno più che contenti i soliti.
ll ponte tutto sommato è crollato in maniera sorprendentemente intelligente.
Ora il resto sarà eliminato gradualmente seguendo le dinamiche della costruzione
Si sa, il ponte era stato costruito sopra le case quando queste già c'erano.
Venendo ad anni più recenti e tornando al ponte Morandi, nel 2009 si studiò addirittura l’ipotesi demolizione controllata, con lo smontaggio della «struttura con un ordine inverso rispetto alle fasi della costruzione dell'opera. In tal modo sarà sufficiente evacuare provvisoriamente le abitazioni che attualmente insistono nell'impronta e negli immediati dintorni del viadotto, senza procedere ad alcun abbattimento dei fabbricati». Lo si legge nello studio “La Gronda di Genova». Presentazione sintetica delle ipotesi di tracciato che Autostrade per l'Italia aveva realizzato assieme alla società d'ingegneria SPEA e pubblicato nel febbraio 2009 come base per un dibattito pubblico.
http://www.urbancenter.comune.genova.it/sites/default/files/Gronda_relazione_descrittivadeitracciati.pdf
Il ponte è giù. la gente se n'è andata. Il sindaco annuncia la rinascità di Genova.
Il M5S contro le grande opere TAV-TAP.... ttp://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-08-21/gronda-genova-tav-e-tap-perche-grandi-opere-m5s-rischia-piu-lega-122303.shtml?uuid=AEEbCOdF
VIDEO Progetto
https://www.youtube.com/watch?v=Lk_T3qS6qyQ&feature=youtu.behttps://www.youtube.com/watch?v=Lk_T3qS6qyQ&feature=youtu.be h
@Anonimo
RispondiEliminaLa cecatrice di William Pezzulo che io sappia non ha fatto mai un giorno di galera, grazie al fatto che si è fatta mettere in stato interessante da qualcuno mentre era alloggiata presso un istituto di suore a scontare la pena (che carcere duro!) e quindi in quanto neo mamma non è stata mandata in carcere. Adesso il figlio usato come salvacondotto le è stato tolto, e vorrei sapere se andrà in carcere, ma ho forti dubbi.
Ma c'è di più: la signorina risulta "nullatenete" e quindi non ha versato neanche un euro di risarcimento a quell'uomo che dovrà pagarsi di tasca sua le cure. Su Linea notteNotte c'è un intervista al ragazzo che spiega tutta la sua storia, nonostante qualche delicatezza dell'intervistatrice che è arrivata a chiedergli se prima di sfregiarlo "lei gli aveva chiesto di fare la prova del DNA" visto che dopo averlo cornificato e lasciato, pretendeva pure da lui una paternità non sua...
Errata corrige:la trasmissione non è Linea notte ma "Nemo" in onda ad orari notturni.
RispondiEliminaSempre d’accordo su tutto col Maestro Fulvio Grimaldi. Io non sono mai stata "femminista". Mi ha sempre disturbato il fatto che queste femmine, anziché emanciparsi dalle "dipendenze" religiose e patriarcali, si sono messe quella orribile jeans divisa pantalonara da almeno mezzo secolo ed hanno "imitato" i maschi, assumendono tutti i difetti, peggiorandoli, anzi. Ed ancora li portano, sempre gli stessi, da 50 anni. Li avranno mai lavati, si chiede la Plebea & Pizzicarola che è in Me. Pure sta' storia delle verginelle mostra "gricile" che hanno la "facoltà" di rovinare omini e famiglie gridando allo stupro quando magari per fare carriera gliela sbattono in faccia quella cosa lì, l'unica qualità che Natura distribuisce a chicchessia, anche se ora vanno per la maggiore quelli che hanno l'ATTRIBUTO ma si credono femmine a suon di ormonate e vanno nel bagno delle donne, avendo il peneamato "affaire". Tutti i "mezzi" si stanno arrampicando sugli specchi insaponati, pur di mettere in difficoltà l'audace, coraggioso, coerente Salvini. Non ci piaceva, perché troppo ammanicato col pedoputtaniere. Ora ci dà una speranza. Ero Comunista. I sedicenti mi hanno tramutato in Sovranista Populista perfino Autarchica. La guardia costiera guardasse le coste italiane e l'abusivo PdR non facesse il papa ingerendo in affari che non sono suoi ma esclusivamente degli Italiani.
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