Greta: bimba di distrazione di massa
Ciò che gli editocrati di schermo ed
edicola ci hanno propinato nelle 72 ore, impestate di retorica e ipocrisia
climatiche, tra il 14 e il 16 marzo, su ordine di servizio dei mandanti nella
Cupola, non suscita solo il sospetto che merita ogni campagna
politico-mediatica dell’establishment e dei media incorporati. Merita l’accusa
di ipocrisia, mistificazione, occultamento della realtà. E’ uno dei più cinici assalti
alla nostra integrità intellettuale e morale da almeno l’11 settembre e dalle
armi di distruzione di massa di Saddam. Supera e riunisce tutte le campagne
ordite e lanciate nel corso delle ultime sei presidenze Usa, dei contemporanei
papati e proconsolati UE, da Delors e Prodi a Barroso e Juncker: terrorismo
islamico, migrazioni, diritti umani, “dittatori” arabi e latinoamericani
(limitatamente ai non-dittatori disobbedienti), #metoo, “non una di meno”, razzismo-fascismo
(da che pulpito!!!), antisemitismo (sulla cui sciagurata identificazione
con l’antisionismo imperversa con un
inserto di ben quattro pagine il solito “manifesto”), sovranismo, populismo,
medicalizzazione, bergoglismo, eccetera, eccetera.
Il suprematista bianco australiano
che, uccidendo una cinquantina di musulmani in Nuova Zelanda, coglie tre
piccioni con una serie di raffiche: rilancia lo scontro di (in)civiltà tra
razze da colonizzare e razze colonizzanti; pompa a bue la rana esopica della
minaccia razzista-fascista finalizzata a oscurare la corsa genocida alla
dittatura dei pochi su chi sta fuori; collateralmente distoglie dalla
catastrofe climatica che, a dispetto dei bravi ragazzi in piazza in cento
paesi, torna a farsi prioritaria nella consapevolezza della gente, insieme,
però, all’individuazione dei suoi responsabili.
Quella che manca nelle piazze dei bravi ragazzi.
E che non ci sono neppure nei proclami della
nuova Santa Giovanna d’Arco, Greta Thunberg, la ragazzetta svedese affetta
dalla sindrome di Asperger (riconosciuta
ufficialmente dall’Onu nel 1993, si tratta di una forma di autismo che
comprende una serie di difficoltà legate soprattutto all’interazione sociale,
alla sfera affettiva e motivazionale), che la campagna ha messo a
capo del primo movimento mondiale degli adolescenti. E già questo ci fa pensare
a un’astuta manipolazione. Alcune fonti, subito smentite, parlano di influencer ed esperti del marketing. Più
probabile che un fenomeno di questa portata planetaria, con la necessaria
mega-organizzazione e relativi finanziamenti,
possa far intravvedere qualche altro manipolatore, più grosso, più
bravo, più cosmopolita. Più in grado di spostare l’attenzione da problematiche
imbarazzanti, come guerre di sterminio, sanzioni sociocide, crimini bancari. Rita Pavone non ha esitato ad andare
controcorrente e della nuova icona del bene ha detto: “Inquietante, da film horror”. Il che è un po’ cattivo e non ci dice
nulla sulla ragazza, alla quale dovremmo, fino a prova contraria, riconoscere
sincerità di sentimenti e altrettanta inconsapevolezza circa chi se ne fa
scudo. Perché è qui che casca l’asino.
Dove (non) casca l'a(ssas)sino
L’asino
precipita con un gran tonfo nella celebrazione che ne fanno compatti il
monopolarismo politico-economico-culturale occidentale e i suoi ragazzi di
bottega mediatici. Bastano quattro frasette mandate a memoria, assolutamente
generiche e indirizzate a un nebuloso orizzonte del passato, sulle colpe degli
“adulti”, delle “precedenti generazioni”, di “chi è venuto prima”, poi
sull’ultima generazione che ancora può fare qualcosa e, con Greta a Davos, a Bruxelles,
al Premio Nobel (quello di Kissinger e Obama) va in atto un meraviglioso
lavacro, un processo di autoassoluzione che solo una bimbetta di 16 anni, che non ne dimostra nemmeno 10, quindi ancora
più innocente e verginale, una piccola madonna, poteva provocare. L'assassino del clima se ne va tranquillo e nel fiume non passa nessun cadavere.
Non
solo. A cosa questa campagna dà nuovo impulso, sotto l’iridato ombrello della
lotta per il clima? Forse allo scontro generazionale tra giovani e adulti?
Forse, dato che in prima fila sono le altre grete spuntate come funghi dopo la
pioggia, tutte solo femminucce, lo scontro tra i generi? Forse un altro
contributo al divide et impera della frantumazione
sociale? A pensar male….A pensar male si arriva, per esempio, a Ravenna. In
mezzo al tripudio per l’ambientalismo di Greta, sindacati, Confindustria,
petrolieri e tutti i loro media, dallo scassapadroni Landini riuniti in larghe
intese, celebrano le 90 trivelle che perforano l’Adriatico. Cosa non si fa per
un mare più pulito e un clima migliore!
Guerre? La corda in casa
dell’impiccato.
Ma, soprattutto, fa
sembrare lo tsunami che sconvolse l’Asia nel 2004 un ponentino romano il
sospiro di sollievo fatto da chi so io per non avere né Greta, né tutti i suoi
emuli nell’innocente infanzia mondiale, ansiosa di un mondo risanato,
pronunciato la parola guerra. E neppure menzionato le sette guerre
d’aggressione condotte da Usa e Nato dal 2001, o i 6 trilioni spesi per esse
dagli Usa, con i loro quattro milioni di
ammazzati e le decine di milioni di rifugiati, e neanche le sanzioni
inflitte a tutti i paesi che non stanno bene alla Cupola, con il risultato di
milioni di morti non calcolate e tragedie ambientali peggiori dell’Amazzonia
sradicata sotto Bolsonaro, o di Taranto sotto l’Ilva, privata o di Stato.
In
“Nemo”, una bella trasmissione sulla rete di Carlo Freccero, RAI 2, c’è stata
la puntata dedicata a clima e poi TAV. Non poteva mancare il gruppetto di Greti
e Grete liceali che, belli e beneducati, ricchi di buone intenzioni e a corto di competenze,
ripetevano le giaculatorie sui ragazzi
vittime degli adulti. Di tutti gli adulti. Mancava l’adulta Befana che
porta carbone. Mancava la Libia, polverizzata a un’ora di volo da qui. Con
commossi e compiaciuti apprezzamenti da parte di soggettoni, come l’eterno
imprenditore, l’inevitabile madamina Si Tav l’immancabile guru del calcio che,
un attimo prima, avevano irriso coloro che, pretendendo di arrestare gli
idrocarburi, preferivano tornare alla candela e al carro dei buoi. Sono bastati
pochi decine di secondi di Luca Mercalli, Pecoraro Scanio e un’attivista No Tav
per sotterrare tutti sotto una frana di dati e, finalmente, dei relativi
responsabili.
Bambinocrazia e buchi neri
Già, perché nell’Operazione Greta ciò che manca,
polverizzato tra “adulti” e “precedenti generazioni”, è appunto un fattarello
come la guerra che devasta clima e ambiente peggio di tutto il resto. E manca
un nome. Che so, un Marchionne, una Exxon, una Monsanto, qualche banchiere, Obama,
Trump, D’Alema, qualche generale del Pentagono, i fautori di un Tav che in 15 anni di lavori sparerebbe più gas
serra in cielo di tutte le vacche del Brasile, pur flatulenti di metano, messe
insieme. Tutti, proprio tutti, coloro che hanno distrutto il clima,
l’ecosistema, le specie viventi, il 47% dei vertebrati, stanno dentro a
quell’1% che, grazie all’ecocidio
praticato dall’inizio della rivoluzione industriale e accelerato con la
rivoluzione digitale, controlla più ricchezza del resto dell’umanità. Altro che
“gli adulti, la generazione precedente, i
nostri padri…”
Da noi, sui nostri schermi, si è
intestato la protesta dei bravi ragazzini Don Ciotti, beneficiato di una
gigantesca sede a Torino dal compianto Gianni-CO2-Agnelli, imperatore dei beni
sottratti alla mafia, Gran Maestro della cattoretorica sull’accoglienza.universale,
furibondo difensore delle Ong che agevolano i minerari, petrolieri,
agroaffaristi, bellicisti, multinazionali a svuotare il Sud del mondo delle sue
genti e delle sue risorse. Ma anche da lui, che pure è grandicello e uomo di
mondo, neanche un nome, una sillaba, un logo. Un sistema. Che so, capitalismo?
Il mondo salvato dai bambini. Per Paperone.
Ma la trasparenza della gigantesca distrazione
diventa assoluta quando ti trovi davanti a partiti, edicole e schermi unificati
che, ieri, facevano dipendere la sopravvivenza del paese e il suo futuro dalla
riapertura di 600 cantieri, dal boicottaggio del referendum contro le mille
trivelle in terra e in mare, dallo Sblocca Italia, dai nuovi quartieri di
grattacieli, da strade, autostrade, discariche, inceneritori, Tav, Tap, Terzo
Valico, Eastmed, Ilva. Tutto, con il benefico effetto di far tracimare i depositi di quattro Zii
Paperone e accelerare la fine di tutto il resto. E oggi, gli stessi identici,
senza che nessuno dei bravi, puliti, ordinati ragazzi gli infligga un qualche
rilievo di complicità, tutti a infatuarsi per Greta, applaudire la
proliferazione di suoi emuli, altrettanto buoni e innocui, auspicare il Premio
Nobel per l’innocente burattino. Sentite un fastidio alla bocca dello stomaco?
Andate in bagno e liberatevi.
Domani tutto questo “si sarà perso
nel tempo come lacrime nella pioggia”. I responsabili dei crimini contro
l’umanità e gli altri viventi l’avranno scampata e ci diranno che, tanto, fino al
2050 c’è tempo, che ci sarà una tecnologia per trasformare gli escrementi in
energia pulita, che non vorremmo mica tornare alla candela e al carro dei buoi.
Continueranno guerre, sanzioni,
finanzcapitalismo neoliberista e guerrafondaio, colonialismo predatore ed
espropriatore di popoli nel segno Ong, buonista, cattolico, sorosiano,
dell’accoglienza di schiavi per sostenere le nostre economie sminuzzando i
nostri salari.
Euroelezioni: con Greta si batte il populismo
Ma ci sarà anche un effetto non tanto secondario e
immediato: benedetti dalle sacre imposizioni delle mani di Greta e
dell’esercito mondiale dei bambini per il clima, il partito Verde arriverà alle
prossime elezioni europee a vele gonfiate da milioni di aliti inquinati in ansia di purificazione. L’equivoco di un
partito, eminentemente tedesco, che si dice ecologico, ma ha appoggiato o ignorato
tutti i genocidi da neoliberismo, guerre e sanzioni, si perpetuerà. E
finalmente il sovranismo populista troverà pane per i suoi denti. A un popolo che,
saturo di veleni d’ogni sorta, per illuminare nel buio una via d’uscita, aveva
acceso cinque stelle nel firmamento, rimarranno i ricordi. Che “andranno perduti nel tempo come lacrime
nella pioggia” (facciamo le corna).
Mentre questo accadeva di nuovo si
costituiva quello che ho chiamato il monopolarismo: dal pulviscolo della stremata
“sinistra”, attraverso la borchia di latta lucidata Bersani, il mortaretto Calenda,
il galeotto Berlusconi, la patriota al ketch up Meloni, fino a Hulk-Salvini.
Tutti uniti nel patto sacro per Tav, trivelle, F35 e Usa, ma anche per Greta. E tutti uniti, suppongo anche con i bambini
ecologici, contro la Cina e per gli Usa nella questione One Road One Belt (OROB), la Via della Seta. E un altro asino casca
qui. Possibile che Greta e tutta la sua
ecclesia non si siano accorti, non solo delle guerre e sanzioni che ne
ammazzano di più - e volontariamente - dello
smog, di quell’altro smog, l’elettromagnetico, non per nulla chiamato
elettrosmog, con il quale due superpotenze, le stesse del primato dello smog,
preparano il più radicale spopolamento del pianeta dai tempi della quinta estinzione?
Ennesimo scazzo: 5Stelle pro
memorandum con Xi Jinping (sai che export!), Salvini e tutto il monopolarismo contro
(ci comprano e ci spiano. Gli americani invece…). Se dovessi scegliere, a
dispetto di quanto aggiungo dopo, non avrei dubbi tra chi dal 1949, con invasioni
militari, sanzioni e colpi di Stato, ha aggredito una sessantina di paesi,
dalla Corea al Venezuela, facendo una cinquantina di milioni di morti (solo da
effetti diretti) e chi, al di là dell’ assediarmi con prodotti di schifo, non
ha fatto nulla di male né a me, né ad altri e neppure ha mosso guerra a
nessuno. Cosa , questa, che al
sovranista Salvini rende del tutto preferibile gli Usa alla Cina. Comunque sempre globalizzazione è, che, come
s’è visto, alla vita, ai territori, alle comunità, alla cultura, all’identità,
porta a nulla di buono. 8000 chilometri di interconnessioni saranno pure utili,
ma chilometro zero è meglio.
5G, la morte che non cammina sul filo
Abbiamo visto il tabù innominabile dei
ragazzini per il clima e dei loro sponsor: i nomi dei delinquenti. C’è un altro
tabù, ugualmente scaltro e con esiti parimenti letali. Il 5G. Ciò per cui si
accapigliano nordamericani e cinesi è lui, il 5 G e su chi ci faccia i soldi e a
spese di chi, facendosi pagare l’ipervelocità delle connessioni (100 volte più
veloci dell’attuale 4G) dagli utenti e facendone pagare il costo ultimo,
l’avvelenamento elettromagnetico, a tutti. Compreso il miliardo, un sesto della
popolazione mondiale, che muore di fame e stenti nelle bidonville, ma ha
comunque uno smartphone in famiglia e un’antenna sulla testa.
Da noi il 5G è già sperimentato in
varie località, compresi gli stadi di Roma e Udine che, essendo spesso
densamente popolati, offrono un ottimo risultato in termini di efficacia e
vittime. Verranno installate, al posto di fibra e cavi, che sono del tutto
inoffensivi alla salute delle creature, centinaia di migliaia di nuove antenne,
una per palazzo, ogni 250 metri, perché l’ultravelocità fa onde più corte e copre
poca distanza. Ognuna di queste emetterà ininterrottamente potenti radiazioni
elettromagnetiche ad altissima frequenza e altissima intensità. Quelle che già
col 2G, 3G, 4G, erano state scoperte nocive all’udito, al cervello, agli
organi. Usavano frequenze tra 1 e 5 gigahertz. Le 5G vanno dai 24 e i 90
gigahertz. Più alta la frequenza e più
nociva per i viventi. Ma le radiazioni non
si vedono e così la gente non ci fa caso. E pensare che in un’università
israeliana hanno scoperto che il corpo umano fa pure lui da antenna e assorbe
alla grande radiazioni 5G.
5G: non si nasce più e si muore prima
Ci dicono , i don Ciotti e affini,
che gli immigrati vengono a colmare il nostro deficit di natalità. Forse quei
maschi e quelle femmine preferirebbero mettere al mondo i loro figli a casa
loro, quella cancellata dalla diga o dalla coltivazione intensiva Monsanto,
piuttosto che sotto lamiere al lato di campi di pomodori S.Marzano. E forse
quel nostro deficit non sarebbe tale, tra le altre cause neoliberiste e di
gender, se non avessimo attraversato, da nascita a vecchiaia, il tempo dei vari
G. Tutti gli studi fatti dal 2005 sui
topi confermano che le radiazioni dai cellulari creano tumori, danneggiano gli
spermatozoi e riducono la fertilità. Gli stessi esperimenti fatti in molti
centri di ricerca, da Cleveland a Exeter e a Washington, estendono i risultati
alle persone. Alla prima esposizione a cellulari, la fertilità del seme calava
dell’8%. Conseguenza in Usa ed Europa: un calo della fertilità del 2% ogni
anno.
.
Non rimane spazio per parlare di
altri effetti. Quelli dei tumori e delle malattie cardiocircolatorie causate
dall’alterazione delle cellule provocata dal bombardamento elettromagnetico. E
neanche delle nostre vite spiate in ogni dettaglio dalle piattaforme a
beneficio dei poteri che ci esigono sottomessi e anche parecchio stupidi. E dunque controllati e condizionati. Come se
il rincoglionimento e l’alienazione da società e realtà, che ricaviamo dallo
sprofondamento nel cellulare, non bastassero.. E ora arriva il 5G. Nel silenzio e nel buio. Decine di milioni di antenne
addosso, senza un solo test biologico sulla loro sicurezza. Principio di
precauzione? Un fastidio arcaico da bypassare. Del resto, si tratta solo delle
nostre vite.
La solita solfa pseudoamientalista in cui tutti poi puntualmente cadono come pere marce. Si parla di alcuni aspetti dell’inquinamento ambientale, ma non più di tanto, non esageriamo. La sinistra(ta), i sindacati, la confindustria , i verdi, il grande capitale, tutti sulla stessa barca. Nessuno sente i campanelli di allarme suonare?? No, ora basta intonare la canzone della Resistenza italiana riadattata per il cambiamento climatico e il gioco è fatto.
RispondiEliminaNel testo non si parla più di partigiani né di invasori, ma si denuncia la nuova realtà per costruire un futuro migliore… bla, bla… cioè di niente, acqua fresca e intanto gli uccellini cinguettano sopra un prato vede e sullo sfondo il cielo è azzurro.
Grazie per il magnifico articolo
Pier
P.S.
RispondiEliminaMai che parlassero dei militari che dal 1992 stanno cercando da anni di controllare il clima e trasformarlo in un arma bellica. Il progetto denominato HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program) è il cuore vero e proprio del più vasto – e ben più noto – programma di “Guerre Stellari”, avviato nei primi anni Ottanta sotto le amministrazioni Reagan-Bush. Come spesso succede, la facciata dell’operazione ha nobili scopi: lo studio accademico della ionosfera e lo sviluppo di nuove tecniche radar, che permettano agevoli comunicazioni ma la realtà, come sempre, va cercata oltre la superficie.
Pier
invece del solito commento noioso faccio una battuta: ma le stelle di david sulla cravatta di obama saranno casuali?
RispondiEliminaForse sbaglierò ma nella storia di questa ragazzina leggo un messaggio neanche tanto subliminale e cioè il fatto che si voglia sdoganare l'autismo non come malattia ma come evoluzione dell'essere umano dall'homo sapiens-sapiens all'homo autisticus,in parole povere considerare la consapevolezza di sè ,la socialità,il senso critico come retaggio di epoche passate, un fardello di cui liberarsi
RispondiEliminaUn giorno mussolini disse di gramsci:"dobbiamo impedire a quel cervello di pensare".
RispondiEliminaun giorno alcuni editori dissero di fulvio grimaldi:"non possiamo impedire di scrivere a quel cervello, ma possiamo impedirgli di scrivere sui nostri giornali e parlare dalle nostre radio e televisioni".
Saluti
Alberto
il solito conato di odio e rancore verso gli altri, verso tutti. Tutto è merda, tutti sono manovrati, tutto è un o show. Noto però con piacere che i tuoi migliori lettori hanno smesso di seguirti e di commentarti.
RispondiEliminaCarlo
Anonimo@
RispondiEliminaPubblico questo commento, solo perchè così ricco di contestazioni argomentate punto per punto, di persona davvero informata e all'altezza dei tempi.
Quanto a "notare", ha notato male.
Mi riconoscerai almeno il dono della sintesi, virtù che a te, noioso e inutilmente verboso non è stata concessa.
EliminaCarlo
La sintesi é un dono solo quando non cela scarsita' di argomenti... vai Fulvio, vai. E grazie.
EliminaAnonimo Gramsci Mussolini@
RispondiEliminaGrazie, ma accostamento troppo generoso per me e quindi improprio.
Anonimo dell'autismo@
RispondiEliminaConsiderazione interessante. Tanto più che i vaccini moltiplicheranno l'autismo....
Non so se sono tra i "migliori" ma continuo a leggerti con sempre maggiore interesse..per mi manca un po'Paolo Selmi (mi pare così si chiama che scriveva cose interessanti sui vari conflitti).. continua così a lungo Fulvio
RispondiEliminaAndrea Sintoni@
RispondiEliminaGrazie Andrea.
Paolo Selmi partecipa a fasi. Si vede che è molto impegnato al momento.
non si accenna mi pare al tema cruciale, il vero problema dell'umanità: la geoingegneria che con scie chimiche e HAARP sta avvelenando e squilibrando il pianeta terra. Di fronte alla devastazione delle scie chimiche, a mio avviso e sapendo che il 99% non le vede e non ci crede,tutto il resto son bazzegole. E' chiaro che questo movimento è programmato dalle elites per i loro profitti
RispondiEliminaLa "lobotocrazia", mi si conceda la licenza, avanza inarrestabile ed il processo di rimbambimento,purtroppo, è oramai irreversibile. Grazie Fulvio per questo ennesimo pezzo. Ti leggo da anni oramai, sei sempre il migliore, ed uno dei pochissimi giornalisti ancora degni. Alla faccia di tutte le infami "presstitutes" di regime.
RispondiEliminaMaxx
Buongiorno, leggo tutti i giorni questo blog con la speranza di trovare nuovi articoli pubblicati dal Dott. Grimaldi e ovviamente m'incuriosisce anche la lettura dei commenti, dispiace leggere tra questi la noia e l'astrazione dal mondo di alcuni bambini viziati.
RispondiEliminaDa anni orgoglioso di essere un suo lettore, con stima
Fred
Fred@
RispondiEliminaGrazie Fred! Per aspera ad astra.
Maxx@
RispondiEliminaAnche a te, Maxx, un grazie per la generosità e la fedeltà.
forse per taluni soggetti che hanno problemi di attenzione le Tue digressioni potranno apparire "verbose", Amen, per gli altri, che hanno la presunzione di aver conservato la capacità di pensare e giudicare, sono una preziosa biblioteca di esperienze (anche dirette, il che non è proprio comunissimo...) e un privilegio è condividere certe riflessioni ed aver incrociato il Tuo percorso. Grazie anche delle Tue spigolosità, più che spesso indispensabili: bisogna anche prendere delle posizioni!
RispondiEliminaUn saluto
Emilio
Fra i vari argomenti c'è anche quello relativo al valoroso combattente caduto per la libertà a sostegno della causa curda in Siria. Leggo paragoni con i volontari repubblicani in Spagna (Rossanda docet) ma pochi si chiedono della reale politica delle milizie curde (quelle laiche, democratiche, femministe, antiarabe) in Siria, e se restituiranno i territori conquistati, fra cui Raqqa, ai loro legittimi abitanti, almeno a quelli sopravvissuti ai bombardamenti a tappeto ed alla pulizia etnica.
RispondiElimina@Carlo.
Forse non sono fra i migliori lettori, meglio un po' di verbosità rispetto a "sintesi" semplicistiche, e comunque un analisi "rancorosa" dei fatti come quella proposta qui la leggo sempre volentieri. Meglio di quelle sdolcinate come quella di Don Ciotti che sullo sfruttamento dei migranti provenienti da "guerre e carestie" accusa sempre e solo "le Mafie" senza scendere in dettagli. Mai avesse detto che tali migranti dovrebbero avere il diritto di vivere nelle loro terre (non tutti provengono da zone di guerra) invece che essere illusi di una vita agiata, trasportati dalle umanitarie Ong, salvo poi trovarsi a mendicare fuori dai supermercati od a spaccarsi la schiena per 3 euro l'ora sotto il sole, senza diritti, a raccogliere frutta e pomodori.
"Si voglia sdoganare l'autismo non come malattia ma come evoluzione dell'essere umano",e come no,tramite Greta. E Grimaldi gli da pure ragione perché si sa,coi vaccini... Come il blog di una delle migliori penne dell'universo mondo si stia trasformando in un ritrovo per (pochi) terrapiattisti e come la stessa penna spari ormai su tutto e tutti facendo la fine del pastore che gridava al lupo. Su Greta & C. penso che ci vorrebbe ben altro ma sono anche contento che molti ragazzi parlino di clima e non solo di smartphone,magari in futuro sapranno anche individuare i responsabili della situazione e chissà,potrebbero chiedergliene conto.
RispondiEliminaConcetto semplice Stefano, ad essere troppo cervellotici e "preparati" si perde il meglio che è sempre invisibile. Le cose stanno cambiando: fatevene una ragione! Magari i risultati li vedranno i miei eredi ( spiacente x voi scettici), ma questo è il corso del cambiamento rivoluzionario che il cervello in quanto cieco non può vedere. Grazie Greta autistica o no, non fa differenza.
EliminaEmilio@
RispondiEliminaGrazie, Emilio, dell'incoraggiamento. Non siamo ancora ridotti tutti allo scambio di sms e tweet senza subordinate.
Stefano@
RispondiEliminaEsiste una cosa che ai convintissimi sfugge: l'ironia. E guardati dal lupo.
cliccando "autismo" su google questo è il primo link di risposta:
RispondiEliminahttp://www.lescienze.it/news/2017/03/02/news/selezione_positiva_geni_autismo-3444133/
quindi non bisogna nemmeno sudare tanto,magari si suda di più a far funzionare il cervello
marco zorzi@
RispondiEliminaGrazie Marco, per l'apprezzamento troppo generoso. Vorrei imparare da te la misura delle parole,che non è quella dei pensieri. Un caro saluto, Fulvio