Mattinale dei
buoni e cattivi, da Eratostene a Gigi Di Maio
FASTI E
NEFASTI DEL GIORNO
1) Quando parla il
Colle: Turbamento Oggettivo. .
La nuova legge sulla difesa che, salvinianamente, sancisce il mutuo e reciproco
gangsterismo letale, ha fatto fuori il suo primo minorenne povero per la
pistola del suo primo maggiorenne ricco, sparatore per sport, che lo ha colpito all’osso sacro,
il che farebbe pensare a uno in fuga.
Quest’ultimo si rallegra dello scudo fornitogli dal Mattarella con la
definizione di “turbamento oggettivo”. Un nonsense totale, ma che permetterà al
giudice di fargli pat pat e mandarlo a casa. Si spera che altri sparatori sportivi non siano presi da
“turbamento oggettivo” all’ingresso del rider con una pizza che pare una mina antiuomo, o della
suocera il cui ombrello assomiglia a un Kalashnikov.
2) Brucia ragazzo brucia, per la Grande
Distribuzione. Sono stato a Borgo Mezzanone, Foggia
(vedi il docufilm “O la Troika o la vita”), la baraccopoli due volte incendiata,
tre volte sgomberata per finta, dove regna il caporalato, lo spaccio e il
magnaccismo, tutto in mano agli stessi africani. Non ve lo dirà il manifesto,
che non ha mai speso una riga per la quarta mafia nazionale, perché nigeriana,
la più capillare per spaccio e prostituzione. Borgo Mezzanone sopravvive e prospera e la legge sul
caporalato di Renzi non verrà mai applicata: il prezzo dei pomodori e dell’uva
di quei campi deve essere compatibile con i profitti della Grande Distribuzione,
Grande Amica di ogni governo. L’altro giorno ci è bruciato vivo Samara,
migrante del Ghana. Il “manifesto” se l’è presa con il governo che maltratta le
Ong.
3) Divorare territorio. La Lega vuole mantenere le provincie,
i 5 Stelle no, per
risparmiare dicono. Renzi, generatore di mostruosità, le ha sostituite con le
“Città Metropolitane”, strumento di pervertimento sociale e di urbanizzazione
all’insegna della gentrificazione e, per questo regalo, il partito di “La Repubblica”, per
una volta su un milione dalla parte dei 5Stelle, continua a ringraziare il
bischerone.. E basterebbe uno
sponsor così. Capita
perfino alla Lega di dire una cosa giusta. Andrebbero abolite le regioni,
costrutto artificiale sebbene costituzionale, di saporaccio etnicista, verminai
di corruzione, oggi in ansia di autonomia sfascia-Italia. Non le provincie, corpo intermedio vicino ai cittadini,
territorialmente, socialmente ed economicamente omogeneo, fuori dal
deserto umano dei megacentri urbani.
4) Sessismo progressista. Marco Da Milano, debenedettiano (è
tutto dire) direttore del fu-L’Espresso che insiste a chiamarsi L’Espresso, non
si perde un’occasione dai sinistri Zoro,
Gruber, Formigli, Floris, da nessuno dei nostri cavalieri della crociata
anti-barbarie gialloverdi, per bollare di
infamia i quattro cavalieri dell’Apocalisse: razzismo, fascismo, maschilismo,
sessimo che di questo governo sarebbero i pilastri. E, per evidenziare all’universo mondo la
natura repellente di tali ismi,
gli ha dedicato questa copertina:
5) Un Regeni non si nega a nessuno. A
Pechino, il premier Conte ha detto al presidente egiziano Al Sisi di ricordarsi
di Giulio Regeni. Al Sisi ha detto a
Conte, ma sottovoce, di ricordarsi, primo, che nessun servizio del mondo che si
rispetti si sarebbe mai autoaccusato facendo ritrovare un suo sequestrato,
torturato e ucciso, al lato della strada; secondo, che lo hanno “scoperto”
nelle stesse ore in cui Roma e il Cairo stavano concludendo affaroni che
avrebbero tagliato fuori mezzo mondo petrolifero occidentale; terzo, che il
ragazzo aveva lavorato per anni per un covo internazionale di spie capeggiato
dall’inventore degli squadroni della morte John Negroponte; quarto, che al suo
presunto socio locale, finto dissidente, aveva promesso 10mila dollari, mica
per la moglie malata di cancro, ma solo per un preciso “progetto”. Il che,
risaputo, ma taciuto da tutti, non ha impedito che la santa alleanza Regeni,
Repubblica e il manifesto in testa, rilanciasse il martire Regeni contro
l’assassino Al Sisi. Che ciò avesse a che fare con la prospettiva che il
generale Haftar, protetto da Al Sisi, Putin e Trump, stesse sbaragliando i
Fratelli musulmani (leggi: Isis), cari
ai colonialisti progressisti? Quei simpaticoni che tengono i migranti nei
famosi “lager della tortura, dello stupro, e dell’uccisione” e che Haftar
rischia di liberare, ponendo fine al grande business?
6) Biden, the
progressive, for President ! “Il manifesto” festeggia la candidatura a presidente del
Democratico Joe Biden, detto Pisolo (“Sleepy
Joe”), sorvolando sul fatto, solitamente sconvolgente per “il manifesto”,
che a casa sua è noto per aver molestato donne un po’ in alto e un po’ in
basso. Sorprendente, direi, per un organo del collegio di difesa di Asia
Argento. Tutta contenta, la referente di Zingaretti nella redazione politica
del quotidiano anticomunista, saluta il futuro avversario del reietto Repubblicano
Trump con vezzeggiativi come “centrista” e “moderato”. Del tutto meritati: da Senatore, nei ’70, si
distinse per accanimento anti-desegregazionista nelle scuole e nei mezzi di
trasporto. Nei ’90, da presidente del Comitato Giustizia, si oppose alle accuse
di molestie sessuali fatte da Anita Hill al candidato alla Corte Suprema,Clarence
Thomas. Nel 2003 fu sostenitore decisivo al Senato dell’aggressione all’Iraq e,
a seguire, di tutte le sette guerre di Obama. Quella che da loro si chiama
“Corporate America”, l’élite finanziar-militar-securitar-digitale, in
particolare delle assicurazioni e banche, lo eleva a suo candidato preferito.
Anche per togliersi dai piedi il meno affidabile Sanders. Come poteva esimersi
“il manifesto”?
7) S'ode a destra uno squillo di tromba;. A sinistra risponde uno squillo. E
tutti all’unisono rievocano, invocano, rivendicano e celebrano, a ulteriore
esaltazione dello scontro con gli infedeli, le imperiture radici cristiane
dell’Europa, anzi dell’Occidente tutto. Lasciando da parte il piccolo dubbio
che l’asserzione solleciterebbe tra amerindi, afroamericani, Sami artici
(lapponi) e altre popolazioni genocidate a colpi di Croce, c’è del vero, nel
senso che è dalla radice cristiana che sono fioriti in Occidente dogma,
pensiero unico, monarchia assoluta, pure infallibile, e guai terreni ed eterni
inenarrabili per chi non ci sta. D’accordo, monarchi assoluti sono stati
vissuti e sofferti anche da altre parti e in altri tempi, ma quello dei
cristiani-cattolici ha un’esclusiva. Il razionale e, soprattutto,
l’irrazionale, sono monopolio suo. Non si transige, come magari in Grecia e a
Roma dove non solo si transigeva, ma dagli altri culti ci si sentiva perfino
arricchiti. Pensiero molteplice – Socrate, Eraclito, Seneca - lì; qui pensiero
unico – S. Agostino, S. Tommaso, Padri della Chiesa, Paola Binetti. E a dar retta ad Ario, o a far gli alibigesi, o i
catari, erano cazzi davvero amari.
8) Ora et labora. Eppur si muove! Il geologo
Mario Tozzi, nella sua bella trasmissione (“Sapiens”, Rai Tre), dà una mano e
parecchio conforto all’assunto di cui al numero 7, dimostrando come pensiero
unico e progresso scientifico-tecnologico stanno in opposizione ontologica tra
di loro. Negli anni più alti del mondo classico, i secoli del pensiero
multiplo, precedenti l’ossificazione
imperiale, romana, bizantina, cattolica - se consentite, richiamerei quelli a
nostra radice italiana ed europea – in
Grecia si erano fatti salti scientifici in avanti, pari solo all’esplosione
all’indietro dei nostri ultimi decenni. Eratostene aveva misurato raggio e
circonferenza (40mila chilometri esatti) del globo terrestre, poi fatto piatto e
ridotto a metà dagli scienziati agli ordini di San Pietro. Si dice
oscurantismo. L’astronomia dovette aspettare il rogo di Giordano Bruno e
Galileo carcerato per vedersi confermata nella scoperta ellenista che la Terra
gira intorno al sole, e non viceversa, botta tremenda al pensiero unico e diocentrico.
Archimede, Euclide, tanti altri furono poi seppelliti (in parte salvati dagli
arabi) insieme a matematica, geometria, geografia, filosofia, tecnologia,
medicina, nei secoli dell’”Ora et Labora” di San Benedetto. Vennero risuscitati
in tempi laici e profani, era dei Comuni, Rinascimento (Leonardo Da Vinci, non
solo), Illuminismo, grazie alla riscoperta del dubbio e del “metodo
scientifico”, spesso a costo di anime dannate e carni abbrustolite. E mettiamo
pure sul piatto delle radici buone e cattive il dato che il metodo scientifico
dei greci era fondato sull’osservazione e in onore della Natura, mentre quello
degli industriali e digitali il contrario.
9) Di Maio scottato. Insisto, a dispetto dei miei sbeffeggiatori, col
dire che le cose fatte finora dai 5 Stelle, a vantaggio dei dominati e
spolpati, del mondo che ci circonda e a detrimento di chi ruba e imbroglia - non
le aveva fatte nessuno. Nei palazzi e, ancor più, con le lotte sul territorio.
Riconosco anche che la scelta obbligata dal voto dei non sufficientemente stufi
non offriva alternativa alla coabitazione con i voraci pseudo-populisti e
finto-sovranisti della Lega
(coabitazione che prima finisce meglio stiamo), giacchè è ovvio che la
differenza tra costoro e
la criptodestra PD è quella tra il Gatto e la Volpe, entrambi a caccia dei
nostri zecchini d’oro. Tutto questo mi legittima a dire che all’omino forbito e
scaltro, che insiste a vestirsi da agente di Tecnocasa e a inseguire Salvini
baciando San Gennaro, la Brigata Ebraica e la sua fidanzata a favore di camera e voto, il mio
antico amico ed ecologico Pigmalione (vedi il mio docufilm “L’Italia al
tempo della peste”), Alessandro Marescotti, ha provocato una bella
scottatura. Poco o niente rispetto a quante vite l’oggetto del contendere,
ILVA, ha incancrenito e carbonizzato nei decenni.
A un Luigi, pur bravino, ma, nell’occasione,
dallo sguardo simile al mio bassotto Ernesto quando fa finta di essere da
un’altra parte se gli rimprovero il formaggio rubato, Marescotti ha messo una
zeppa tra i discorsi sul “nuovo corso Ilva” da sembrare Eratostene che contesta
Tolomeo. L’inquinamento è ancora lì e peggiora, quelli che lo producono sono
ancora immuni da conseguenze penali, il nuovo padrone non è affatto meglio del
vecchio filibustiere (amico di Calenda e Vendola), eccetera, eccetera. Con
Marescotti sembrava di sentire le inconfutabili ragioni dei NoTAP, NoTerzo
Valico, No MUOS. O non si negava l’opera
prima, o la si nega e la si impedisce adesso. L’alternativa è farsi dare,
certamente esagerando, dei democristiani, cioè dei berluscopidini, specie in
estinzione, diversamente, spero, dai 5 Stelle.
Sul punto 7
RispondiEliminaNon credo che la sfericità della terra sia mai stata messa in dubbio; del resto la misura del suo raggio è abbastanza semplice. Il matematico e storico outsider Umberto Bartocci ritiene anche che il valore del raggio terrestre, calcolato da Eratostene, non sia stato molto alterato successivamente; pertanto conoscendo con sufficiente precisione la circonferenza terrestre e la distanza fra l'Europa e le coste della Cina, che era nota dai resoconti dei viaggi lungo la via della seta, si poteva anche conoscere la distanza fra le coste del Portogallo e quelle della Cina nell'altro senso; quindi Cristoforo Colombo non poteva essere così dissennato da "buscar l'oriente por el poniente"; pertanto, seguendo razionali congetture, Colombo sapeva di andare a scoprire il nuovo mondo. Inoltre, se Colombo poteva parlare prima coi reali del Portogallo e poi con quelli della Spagna, sicuramente doveva provenire da famiglie altolocate, con accesso in ambienti culturalmente ricchi e progrediti anche sotto l'aspetto scientifico; gli stessi ambienti dove molto presumibilmente aveva attinto l'ecclesiastico Copernico per formulare la teoria eliocentrica. Ce lo racconta con dovizia di particolari Umberto Bartocci nel libro "Una rotta templare alle origini del mondo moderno"
Galileo invece, rispetto a Colombo, voleva portare aventi anche un'azione politica e polemica. Infatti nel Saggiatore così apostrofa Orazio Grassi, l'esponente del Collegio Romano,: «Serpe lacerata», «scorpione», «balordissimo», «solennissima bestia». E il gesuita, ferito da queste parole, cercherà di incastrarlo riguardo a certe concezioni atomistiche, espresse da Galileo nel Saggiatore, che avrebbero negato la transustanziazione, che era un'eresia. Allora il papa Urbano VIII, amico di Galileo, per mettere a tacere il gesuita, avoca a se il processo, sviando l'accusa. Lo storico Pietro Redondi nel libro "Galileo Eretico" scrive una sorta di romanzo storico avvincente su questo processo.
Saluti, Mario Marchitti
Mario Marchiti@
RispondiEliminaFrequentemente ricorso a paradossi, satira e ironia: il discorso della Terra piatta ne fa parte. Del resto milioni di evangelici cristiani in usa e altrove ne sono ancora convinti. Comunque, il discorso riguarda il millennio durante il quale la Chiesa ha soppresso ogni discorso scientifico che si allontanasse dal tomismo. Ha smesso di bruciare la gente, quando l'evidenza e il coraggio di pochi l'hanno messa al muro.
@Mario Marchiti
RispondiEliminaSe le interessa lo storico Barbero ha fatto un'intera conferenza sull'argomento: https://www.youtube.com/watch?v=bx_FUz6Pb88
Però buona parte della cultura ecclesiale ancora fa fatica ad accettare la teoria evoluzionista di Darwin...
RispondiEliminaOggi è il primo maggio, festa dei lavoratori in memoria delle lotte per la giornata lavorativa di otto ore. Conferenza di un movimento definitosi comunista, inizio con una sorta di autocelebrazione e vabbene, poi la parola ad un professore di università, il quale spiega i falsi miti sull'ambiente e qui ci siamo, poi la condanna del razzismo e dell'approccio securitario di Salvini, ma poi casca l'asino. Il problema migranti concluso con l'accoglienza senza se e senza ma con tanto di dichiarazioni di migranti recuperati in mare, la solita per cui "è meglio naufraghi piuttosto che tornare nei lager libici", citando alcune fonti di Confindustria del Nord per cui "non si trovano più italiani a fare certi lavori" e dello stesso governo di Orban ma soprattutto attacco al "reddito di cittadinanza" presentato come "assistenzialista" e statalista secondo le tradizioni meridionali (tradizioni di fannulloni voleva dire?) oltre che razzista perché non include tutti gli stranieri ma solo alcuni (!). L'omelia virava al grottesco con il violento ed esplicito attacco ai "gilet gialli" presentati come "ricchi trasferiti in zone rurali per starsene tranquilli, turbati dal costo del carburante", protagonisti di una protesta interclassista, (è una colpa così grave?) che nella loro piattaforma avrebbero abbandonato le istanze sul salario per il razzismo e l'antisemitismo (in realtà dovuto solo alla contestazione di una loro frangia verso uno di questi intellettuali benpensanti che li sbeffeggiata). Non basta presentarsi con le bandiere rosse e con la musica dell 'internazionale per opporsi all' imperialismo e stare con i popoli ed i lavoratori.
RispondiEliminaFabrizio Casalegno@
RispondiEliminaIl bravissimo Barbero risponde al mio commentatore Marchitti sulla Terra piatta, sui giudeocristiani e su Cristoforo Colombo. E vince.
Il video con Barbero dura circa un'ora. Fatemi una sintesi, o indicatemi il tempo dove Barbero risponderebbe alle mie osservazioni, che poi sono una sintesi o una mia indegna interpretazione di altri eminenti storici.
RispondiEliminaMario Marchitti
Marchitti@
RispondiEliminaVediamo se per una sintesi Fabrizio Casalegno ha il tempo. A me, saltando di qua e di là nel video, mi pare che tutto l'intervento sia una confutazione delle tue opinioni su cristiani-Terra piatta-Colombo. Nella Bibbia la Terra è quadrata e piatta. I cristiani per molto tempo si fidarono delle balle bibliche. Colombo era perfettamente convinto di viaggiare verso l'Oriente passando per l'Occidente. Furono gli studiosi insediati dalla regina a smentirlo grazie alle misurazioni di Eratostene, scoprendo che quel viaggio avrebbe allungato di molto, e non di poco, il raggiungimento dell'Oriente attraverso il Capo. Non tutti gli storici eminenti la dicono giusta. Non tutti gli scienziati sono scientifici. Vedi Burioni.
Proprio adesso su "porta a porta", una trasmissione in genere non fra le mie preferite, un dignitosissimo Tridico presidente dell'Inps, spiega il Funzionamento del "reddito di cittadinanza", con commenti a delle situazioni tipo illustrate dai servizi della trasmissione. Non mi riesco a spiegare la virulenta opposizione non solo delle organizzazioni destrorse ma anche quelle sindacali. Molte dicono che è necessario "creare le condizioni per il lavoro", secondo il motto "vogliamo il lavoro non il reddito". Stessa linea del Papa, il lavoro è il dramma quando non c'è. Quindi il lavoro basta ci sia anche se a diritti ridotti. E forse si capisce il perché. Verrebbe tolto il ruolo politico nella trattativa dei contratti e forse crea delle aspettative in termini di salario e diritti oltre quello che la concertazione oggi può garantire.
RispondiElimina@Mario Marchiti
RispondiEliminaDa 4:45 in avanti. In sostanza Barbero afferma che nel Medioevo nessuno ha mai messo in discussione la forma della Terra e che gli stessi cristiani hanno accettato abbastanza velocemente il globo terrestre. Porta poi diverse prove: in tutte le statue raffiguranti gli imperatori, da Costantino a Federico Barbarossa, tutti reggono in mano lo scettro e il mondo, un globo appunto. Riporta poi diversi estratti da opere di Beda il Venerabile e Tommaso d'Aquino che affermano e sottolineano che "la Terra è rotonda, non come uno scudo, ma come una palla". Beda afferma addirittura che nella stessa Bibbia la Terra è un Orbe. Dante Alighieri nella Divina Commedia la descrive come una sfera, con le terre abitate da una parte e il Monte del Purgatorio all'altra estremità.
Su Colombo afferma che aveva un po' sbagliato e un po' taroccato i calcoli per farsi dare la navi per la spedizione. Secondo il navigatore genovese dalle Canarie all'Estremo Oriente c'erano 4500 km quando in realtà sono 22000.
Fabrizio Casalegno@
RispondiEliminaCerto, ma prima di quei 5 minuti, Barbero cita la Bibbia, come poi ripresa in quei termini dai primi cristiani, nelle descrizioni di una Terra piatta e quadrata.
A parte le disputa un po' esoterica, il dato micidiale è che la religione monoteistica cristiana, diversamente da quella musulmana, è stata, per tutti i secoli in cui ha potuto, nemica mortale (nel senso letterario) di scienza, tecnologia e verità. Si confronti con Marx la dottrina sociale della Chiesa e, superate le risate, ci si rende conto dell'abisso tra propaganda e scienza.
@Fabrizio Casalegno
RispondiEliminaQuindi quello che dice Barbero conferma parte delle analisi di Umberto Bartocci: nessuno ha mai messo in dubbio la sfericità della terra. Ora la questione riguarda la misura del raggio terrestre, sufficientemente corretta quella di Eratostene, e poi, non si capisce come, ridotta alla metà. Anche tu capisci che qualcosa non torna in questa vicenda. È Umbero Bartocci tenta di spiegarlo con deduzioni, e soprattutto ritenendo i navigatori di quel tempo soprattutto abili scienziati, e non stupidi avventurieri come ci si vuol far credere.
Mario Marchitti
Sul punto 9.
RispondiEliminaDi Maio "scottato", si tutto vero, pero ci vuole anche coraggio a trasmettere in streaming l'incontro con le associazioni dei cittadini sull'eco-mostro Ilva, senza filtri e per di piu in periodo pre-elettorale europeo e nn solo. Ricordate qualcuno che ha fatto qualcosa di simile, dare voce in pubblico a favore di webcam o smartphone, a quelle associazioni che gridano lo strazio di vivere nel veleno? Lo fa Di Maio, nonostante gli a Taranto il rancore contro i pentastellati sia alto. Mossa suicida quella dello streaming ? Forse, di certo c'è che Salvini, Renzi, Gentiloni non lo avrebbero fatto.