giovedì 2 maggio 2019

ABBANDONARE ASSANGE SIGNIFICA ABBANDONARE LA VERITA' IN MANO AI MENTITORI E PRECLUDERLA A TUTTI NOI


(Qui si parrà la nobilitade di Google, della sua libertà d'informazione. Vediamo un po')


Petizione da firmare di protesta per il sequestro forzato di Julian Assange dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra, di richiesta di immediata liberazione dalla prigione a cui il regime britannico lo ha condannato per 50 settimane e di opposizione all'estradizione negli Stati Uniti di cui Assange su Wikileaks ha rivelato legittimamente, da giornalista, i crimini perpetrati in Iraq, Afghanistan e in altri scenari di guerre d'aggressione Usa e Nato. Negli Usa, Assange rischia la pena di morte per "spionaggio". L'arresto di Assange è stato la vendetta del presidente Moreno dell'Ecuador per le rivelazioni di Wikileaks sulle sue ruberie e i suoi nascondimenti nei paradisi fiscali ed è stato premiato dall'FMI  con un prestito di 1,3 miliardi di dollari al regime ecuadoriano in bancarotta, prestito fino a quel momento trattenuto.

Lo stesso discorso vale per la transgender Chelsea Manning, che, da soldato in Iraq, quando era analista dell'Intelligence del Pentagono, passò a Wikileaks la documentazione delle atrocità perpetrata in Iraq e documenti sulle cospirazioni di Pentagono e Dipartimento di Stato contro i governi sgraditi. Dopo 6 anni di prigione, Chelsea è stata di nuovo carcerata e posta in isolamento per essersi, da autentica eroina, rifiutata di testimoniare contro Assange davanti a un Gran Giurì segreto, autentico tribunale speciale.

Che cosa vi sareste immaginato su come si sarebbero scatenati tutti coloro che sui loro vessilli inalberano, lucente su tutte, la precedenza sulle vecchie fumisterie operaie e antimperialiste della battaglia in difesa e per la promozione dei LGBTIQ (e chi più ne ha più ne metta)? Ebbene, avete immaginato male. Su Chelsea nemmeno un inarcamento del ciglio.

Ci riflettano coloro che, nel nome di questa democrazia, si infervorano con coloro che hanno il compito di depistare, blaterando da mane a sera del pericolo di fascismo incombente, come rappresentato dai cimiteriali di Predappio, dalle stupide mazzate distraenti tra fasci e antifa, o dagli striscioni antistorici e perciò sterili qua e là.

La presunta minaccia neofascista, come ogni fenomeno terroristico provocato o consentito ad arte, deve distogliere la vista e la coscienza di quanto ci viene rivelato da guerre, sanzioni, colpi di Stato, punizioni e repressione di giornalisti (mutilati e accecati nella repressione dei Gilet Gialli), impoverimento guidato e campagne propagandistiche di diffamazione di chi, individuo, comunità o governo, dissenta.

Assange è la vittima materiale e simbolica di una strategia di negazione della libertà di comunicare al pubblico quanto questo ha il sacrosanto diritto di essere informato su azioni, provocazioni, complotti, dei regimi che curano gli interessi dell'1% dell'Umanità. Con la neutralizzazione di Assange e di Wikileaks muore, insieme alla libertà di stampa, la libertà di tutti noi di esprimere il nostro pensiero. Quello divergente dall'unico che, da duemila anni e oggi, confortato, oltreché dalla religione, dalle armi e dai persuasori aperti e occulti, pretende di governare il mondo.

Di fronte al caso Assange, i nostri giornali, editori, le nostre emittenti, i nostri organi di rappresentanza Federazione della Stampa (FNSI) e Ordine dei Giornalisti, restano muti e indifferenti, in tacita complicità, reattivi solo quando qualcuno si azzarda a denunciare l'evidentissima abbandono da parte della maggioranza dei media dei minimi principi di deontologia, onestà, coraggio, indipendenza.

Dall'Australia agli Usa, da Londra a Berlino, da Caracas a Parigi si manifesta contro la persecuzione di Assange. Qui ci si mobilita contro Di Battista che ha dato dei cortigiani a certi giornalisti, quando il sinonimo "embedded" è di sacrosanto uso corrente dalla guerra all'Iraq dato che vale per il 90% della professione.

Sign the Petition
Free Julian Assange, before it's too late. Sign to STOP the USA Extradition
change.org
http://canempechepasnicolas.over-blog.com/2019/05/petition-internationale-pour-la-liberation-de-julian-assange.html?utm_source=_ob_email&utm_medium=_ob_notification&utm_campaign=_ob_pushmail

11 commenti:

  1. Come mai Amnesty International, Human rights, ed altre organizzazioni umanitarie tacciono tutte sul sequestro di Assange e sulla persecuzione contro di lui? Invito tutti i lettori, sopratutto quelli occasionali a fare una riflessione su questo silenzio assordante.

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  2. https://www.amnesty.it/arresto-assange-amnesty-international/
    https://www.hrw.org/news/2018/06/19/uk-should-reject-extraditing-julian-assange-us

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  3. Mi associo al commento precedente riguardo alla cortina di silenzio sull'affaire Assange.
    E' il regime, bro, il silenzio deve incombere sovrano.
    Ma gli idoli del libero mercato, non prevarranno.
    Em

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  4. ...Ed oggi sarebbe la Giornata Internazionale della Libertà di Stampa! Appena visto su Rainews 24 un servizio sul tema...si parlava di una fantomatica " Carta di Assisi "...c'erano Civiltà Cattolica, il solito Giulietti, una pseudo giornalista Siriana " anti regime " i soliti manifesti, le solite lagnanze, la solita bella gente...NON UNA PAROLA UNA su Assange...Un sillogismo del tutto evidente!
    Grazie Fulvio
    Rossana

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  5. Ho visto il primo dei link e qui si dimostra la furbizia di tale associazione. Infatti si chiede semplicemente di "non estradare" Assange negli Stati Uniti perché rischia la pena di morte. E che si possa difendere dalle accuse provenienti (ed ormai archiviate) dalla Svezia con le giuste garanzie. Insomma garanzie per Assange come si richiedono per un comune mariuolo, basta che non sia giustiziato, per il resto al massimo un avvocato, e può essere condannato a detenzione.

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  6. giustizia per Assange, petizioni e tutto ciò che può far accendere i riflettori su questa squallida, vergognosa, rivoltante e purtroppo assai pericolosa vicenda e non dimentichiamoci anche dei molti già morti per le stesse ragioni, Lyra McKee!

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  7. Comunque rimane strano che Wikileaks non abbia nulla sull'11settembre...
    Poi di persone in galera per gli stessi motivi di privacy sulle faccende "segrete" ma senza eco mediatico c'è ne sono assai tante..senza petizioni da ovile... Slobbysta

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  8. Anonimo@
    Curiosa questa idea che, siccome ne hanno ammazzati altri, non bisogna denunciare l'assassinio di uno.
    Se non ha detto nulla sull'11/9 ne ha dette tante da seppellire gli Usa e gli si ha da essere grati.
    Quella dell'ovile è una stronzata. Grazie.

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  9. Mah, non mi ricordo un granché, che giustifichi il termine SEPELLITI..le email della Merkel e Berlusconi? Spero di no! I PanamaPapiri? Insomma nei ricordi dell'opinione pubblica non vi è nulla di così eclatante da ricordare..Ne più ne meno di un ragazzino che vìola l'FBI o la CIA..A mio avviso Assange va indubbiamente tutelato...ma penso a quella blogger/giornalista di Malta saltata in aria per una bomba, a tutti quei strani suicidi di persone che stavano CANTANDO... Assange è di moda come quella ragazzina svedese che parla di clima...
    Di fatto Assange non ha cambiato proprio nulla dell'atteggiamento statunitense e neppure ha incrinato il pensiero della massa.
    Ma è mai possibile non ci sia NULLA sull'11/9

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  10. anonimo@
    Beh, lasciamo perdere. C'è qualcosa di torbido nel tuo accanimento contro Assange attraverso il grottesco confronto con altre vittime giornalistiche.
    Guarda che neanche Galileo ha cambiato una jota dell'assolutismo oscurantista della Chiesa. Buttiamo Galileo?
    Quanto sia di moda Assange lo vediamo molto bene nel silenzio assordante dei media e politici italiani e delle rispettive istituzioni. E se lo è in un estero migliore, vuol dire che a chi conosce i crimini Usa ha dato qualche soddisfazione. Più della ragazza esplosa a Malta. Comunque sono confronti del cazzo. E io qui passo e chiudo.

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  11. Grimaldi uno dei pochi veri giornalisti italiani !

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