Quos vult Iupiter perdere, dementat prius (A coloro che vuole rovinare, Giove toglie prima la
ragione)
“Come può un movimento proseguire nella sua
azione di cambiamento della Cosa Pubblica? Necessariamente attraverso un
continuo attacco al pericolo numero uno della collettività: il pensiero
dominante, la forma di fascismo più pericolosa del XXI secolo”. (Alessandro
Di Battista, “Politicamente Scorretto”, edizioni Paper First)
Prima del diluvio
Si stava al fresco, iniziando, con
l’aiuto di Speck, succhi di mela, automobilisti rispettosi, gerani ai balconi,
gente senza cellulari sui sentieri, abeti rossi e praterie di trifoglio,
l’adattamento al salto dai consuetudinari 380 metri ai quasi 2000. Arrivavano,
dalla bottega alimentare che mi consegnava la mazzetta dei giornali, le solite
notizie appassionanti confezionate dalle eccellenze del giornalismo nostrano
traendone i materiali da territori tra
il deserto, la palude e i letamai. Grazie alle ottime condizioni ambientali,
spirito e corpo riuscivano a tenergli testa.
Statunitensi, ammattiti per gli
scacchi di Venezuela e Siria, che sbattevano furiose sciabole su tonitruanti
scudi in mezzo al Golfo; Elisabetta Due che, in ansia competitiva con l’omonima
numero Uno, rilanciava pirati alla Drake contro petroliere da razziare; eletti
europei che, in cambio di guiderdoni, cavolini di Bruxelles e foie gras di Strasburgo (da oche
inchiodate quanto loro al patibolo della libertà), si prestavano a formare un
“parlamento” che era tale come Salvini è Bismarck; l’inestinguibile flusso di
zozzerie, volgarità, malandrinate e imbecillità Lega e PD che continuava a
scorrere ai piedi degli italiani fermi e impassibili sulla sponda del fiume
(mai un cadavere); i tg nazionali che al confronto di quelli tedeschi,
francesi, russi, nigeriani (pure disponibili nel maso) parevano Sfera Ebbasta
contro Aretha Franklin, tanto che ci si riprendeva solo alla vista del canale
provinciale con i suoi jodel e i suoi caduti dalla bicicletta.
Il masso di Sisifo
Più arduo sostenere l’accanimento
alla Sisifo con cui dovevamo riportare in alto la nostra fiducia nella capacità
del fiorettista Di Maio di reggere al clavista Salvini, man mano che il
punteggio nel masso che irrimediabilmente tornava a rotolare giù: la cacciata a
Torino di un’eccellenza di vicesindaco per aver voluto scongiurare, nel solco
della tradizione 5 Stelle, l’offesa di rombanti ferraglie automobilistiche alla
strisciolina di alberi, malmenati dallo smog 365 giorni all’anno, che lassù
chiamano Parco del Valentino;
l’atteggiamento del topino in fuga dal gatto sulla questione dello
sfasciaitalia dei patrioti leghisti che, alla vista della demolizione
controllata della casa, si accontenta di portarsi via il suo pezzetto di
formaggio (la scuola); il plauso prossenetico all’ectoplasma tardo-DC, Sassoli,
presidente dell’Europarlamento e il voto autocastrante al pitbull da guerra
Ursula von der Leyen… e via incorporando cetrioli.
Ci si aggrappava al dato che, a
parte il pupazzo acchiappavoti anti-migranti, i 5 Stelle erano stati gli unici
a non dare dell’Antigone alla torpedine anti-italiana infilata nel Mediterraneo
da Merkel e Soros, brava figlia nel nome
del padre Ekkehart. Ekkehart Rackete di lei dichiaratosi orgogliosissimo,
nonché ex-colonello della Bundeswehr e attivo nei settori Sicurezza e
Investigazioni (leggi Intelligence)
per la Dr.FehrGmbH, e produzione ed
export di armamenti per la Mehler
Engineered Defence. Intelligence e armamenti che sicuramente avranno
contribuito a far arrivare qualche africano sui gommoni “salvati” da Carola.
Ripartiamo. S’era finito di stare al
fresco e al verde relativamente incontaminato, ambientale e comportamentale e si
era tornati tra le pietraie arroventate del nostro perenne malessere,
ambientale e comportamentale. La combinazione tra trauma da rientro e la
costellazione dei cinque corpi celesti, che per un po’ aveva illuminato le
nostre oscurità, precipitato in un buco nero, è stata la mazzata finale.
Hanno fatto tutto da soli
Gli sbruffi anti-M5S dello sbruffone
rignanese con le braghe alle caviglie sono passati come tuoni lontani che
sembrano ronfi, senza lampi e senza pioggia. Quelli del fratello sfortunato del
commissario Montalbano stanno alle esternazioni dei suoi avversari come Antonio
Razzi sta a Cicerone. La guerra termonucleare dei media e dei sinistridestri a
edicole, schermi e partiti unificati (l’unica Grande Destra) contro i 5 Stelle,
se ha avuto qualche effetto tra la gente, ne ha conservato e rafforzato il
consenso. Così come l’accanimento dei vignettisti satirici, da Vauro a
Natangelo a Mannelli a Biani, eccetera, passati dal graffiare i potenti a
sfottere chi ai veri potenti si oppone. La morte è sopravvenuta per suicidio.
Il sì al TAV, un coacervo di infamie politiche, economiche, ambientali,
infrastrutturali, morali, legali, da ridurre Tangentopoli, anche con le porte
spalancate sul malaffare che consacra per i secoli a venire, a un furto di
polli. Un assist a Salvini e a tutto ciò che il magliaro delle magliette ad hoc
rappresenta in termini di distruzione dell’Italia, legale, morale, ambientale,
culturale, civile, nazionale. O questo bubbone viene rimosso, a partire dai
resistenti No Tav e di quanto rimane di luce nelle 5 Stelle, o siamo alla “fine
della storia” di Fukuyama, almeno per l’Italia. Ciao Dante.
Il male si mangia il bene
Il parecchio buono fatto, a dispetto
di sinistri in trance e al soldo imperial-liberista, alla faccia di
sindacalisti da Opera dei Pupi, spazzato via da un Conte azzeccagarbugli e da
un ragazzotto rampichino, brillante scalatore, esperto di traguardi volanti, ma
sconoscente di territorio, morfologia, storia, percorso e momenti cruciali che
fanno vincere il giro. Reddito di cittadinanza, decreto dignità, salario
minimo, legge spazzacorrotti, integrità collettiva assoluta e senza uguali e precedenti
nella storia patria… Tutto finito nel buco nero con cui la classe dirigente più
corrotta di per sé e nelle istituzioni in cui s’infila, dalla magistratura
all’imprenditoria, dal sindacato ai media, sta sventrando il paese. A partire
da Val di Susa, dal TAP, Terzo Valico, Muos amerikano, vaccini obbligatori, tutta
roba che ieri andava disfatta e che ora risulta irreversibile, salvo penali da
mandarci in default non una, ma tre volte. Menzogna sesquipedale, dato che le
illegalità, la mafiosità, le violazioni di norme ambientali, la corruzione e,
nel caso del Tav, la clausola anti-penali negli accordi, avrebbero resa vano
qualsiasi tentativo di rivalsa.
Cos’è
successo? E’ successo che, come Landini ha buttato la maschera del Capitan
Fracassa e non si è rivelato null’altro che il feudatario della marca sindacale
sotto controllo dell’Impero confindustriale, così il Di Maio del cambiamento,
già sospetto per cravattino e giacchetta di antica ordinanza, se ne è uscito
democristiano intrecciato al paradigma dell’esistente. Più Occhetto che Renzi,
della coppia dei demolitori del proprio esercito ha assunto, nella ripetizione
farsesca, ma non per questo meno tragica per noi, l’ostinato rifiuto di
andarsene, dopo aver quasi dimezzato in appena un anno le fila di quell’esercito.
Cose che succedono e vengono tollerate solo da noi.
Quanto a Conte Giuseppe, novello
largointesista alla Napolitano, illustre avvocato che l’omino dell’uno vale me
e che non dice mai “noi”, ma sempre e solo “io, io, io”, aveva messo lì in nome
del suo movimento, aveva già fornito garanzie decisive, sia a Washington che al
Quirinale. Prevarica la dichiarata neutralità del suo governo precipitandosi ad
accreditare Guaidò legittimo presidente del Venezuela, si pone al seguito dell’intervento
colonialista sub-Nato dell’UE nel Golfo, fatto passare per “missione di
sicurezza” e, poi, frigge di soddisfazione all’elezione di una Juncker femmina,
blù di sangue, nera di austerity, dal tasso alcolico minore e dalle zanne più
affilate. Assolutamente inconcepibile l’approvazione data da lui e Di Maio all’ennesimo
colpo di mano autocratico e privo delle più elementari foglie di fico democratiche
della nomina dei quattro bonzi UE imposta dal duo carolingio al comando delle nostre
vite. Di cui veramente significativi solo la pregiudicata (poi in virtù di
Macron assolta) Lagarde, cara in particolare ai greci e a chi ne è debitore, e
la ministra della guerra von der Leyen. A noi è rimasta la ciliegina sulla
torta: presidente del Parlamento il mio ex-collega al TG3, Davide Sassoli, che
poco faceva, ma molto irrideva dal suo scranno di raccomandato DC. Ma, si sa,
quest’anno le ciliegie sono venute male.
Prima dichiarazione di Von der Leyden,
dopo l’elezione a capo della Commissione, vinta grazie solo agli “euroscettici”
5 Stelle, più o meno così: “Merkel sarà pure la mia madrina, ma che si guardi
bene dall’irritare Trump, Washington, la Nato e il mio rottweiler e compiacere
Putin insistendo sul Nord Stream II”. A Conte , già bistrattato da buffo
fantaccino agli ordini dei generali
Salvini e Di Maio, il riconoscimento più prestigioso è venuto dal noto
selezionatore di centrattacchi per la Nazionale: da Berlinguer, attraverso
Renzi e Berlusconi, a Conte. Per Eugenio Scalfari, dall’altro ieri, Conte è “il nuovo Moro”, come lui salvatore del
paese attraverso la ricomposizione degli opposti. All’avvocato sono arrivati i capponi
di Renzo, pardon, di Eugenio.
Conte e Di Maio intercettati
Abbiamo anche noi i nostri trojan,
cosa credete. E abbiamo intercettato il dialogo tra Di Maio e Conte alla
vigilia del patatrac del 25 luglio (data di rivolgimenti storicamente
collaudata).
Ciao Gigi, ciao
Beppe. Beppe, qua ci giochiamo il governo. Tranquillo, Giggino, è tutto
sotto controllo, ce la caviamo. Magari tu,
che ormai piaci anche a Scalfari e a Boccia, ma io rischio di finire sotto il
treno. Guarda, si fa così: io mi prendo la responsabilità di farlo partire quel treno, ma me la cavo inventandomi
gigantesche penali da pagare e giurando che UE e Parigi tireranno fuori un
mucchio di soldi mentre noi non metteremo che pochi spiccioli. Ma non è vero niente, né le penali, né i
soldi! Lo dice anche l’analisi costi-benefici! E poi, lo capisci o no che noi
sul NO TAV ci abbiamo costruito fiducia, voti, governo e fortune varie! E ve li manterrete, oddio, magari con qualche
piccolo contraccolpo. Domani vado al Senato e dò una passata di amuchina ai
foruncoli russi di Salvini. Voi fate gli indignati e uscite dall’aula. Poi ci
si vede tutti da Giolitti. Ma, Pippo, il
treno, il treno…! Tranquillo,
Giggino, intanto abbozzi, ma ti rifai alla grande promettendo che quel treno
dovrà passare per il parlamento dove, a votare no contro tutti, farai un figurone.
E il governo andrà, il treno pure e anche voi, seppure con qualche stella
appena appannata. Sei sicuro, Giuse? Ma
poi c’è la questione delle autonomie differenziate e lì addio altre stelle,
resteremo al buio? Qualcosa ci inventeremo anche per quelle. Ad agosto, si
sa, in Italia passa tutto, altro che treni, interi modelli di sviluppo. Io mi
vedo con Ursula e Christine che ci devono ricambiare i pasticcini. Tu intanto vai a cena con Matteo, omnia munda
mundis! Cosa? Vado. Ciao Giuse.
C’eravamo tanto amati
Ho letto l’ultimo libro di
Alessandro Di Battista, felicemente, eversivamente, titolato “Politicamente
scorretto”. A mettere l’uno accanto all’altro, i due dioscuri del MoVimento,
con le rispettive facce, parole, non ci si riesce a capacitare che si chiamino vicendevolmente
“fratelli”. Per quanto fossero tali anche i figli di Adamo. A me pare che si
debba smettere di pensare, come pensa lui, che il M5S sia tutto Di Maio. Fin da
quando ho condiviso la battaglia, di valle, regione, nazione, Europa, mondo,
dei No Tav, dei suoi combattenti, della sua immensa comunità, dei suoi protagonisti
come Alberto Perino (vedi il docufilm “Fronte
Italia, partigiani del Duemila”), e poi le altre lotte che scorrono come
vene per tutto il corpo del paese, gli attivisti, il popolo dei 5 Stelle, i
suoi elettori, dimostravano di essere il più forte antidoto ai tumori innestati
da fuori e sviluppati da dentro. Non possono tutti essersi spenti. Si diano una
mossa.
Se rinnoviamo la salutare pratica
costi-benefici del benemerito e mai smentito ingegner Marco Ponti e l’applichiamo
al governo detto gialloverde, otteniamo uno zero benefici e costi altissimi per
la componente verde e una bilancia in precario equilibrio per quella gialla. Questo,
fino a l’altro giorno. Quando Mattarella avrebbe avuto ancora qualche
esitazione a proclamare “o UE, o USA, o Nato o niente”. Con il voto a Ursula
von der Leyen e il passi al TAV, questo governo e quello che noi tutti abbiamo
pensato fossero i 5 Stelle sono diventati incompatibili.
Un saluto ad Alessandro Di Battista,
Nicola Morra, Paola Taverna, Alberto Airola, Roberta Lombardi, Gianluigi
Paragone, tanti altri e, speriamo bene, Virginia Raggi.
“E’ proprio quando non si ha più nulla da
perdere che si ricomincia a vincere” (Alessandro Di Battista, “Politicamente
scorretto”)
Caro Fulvio vorrei avere il tuo ottimismo . Solo un ottimista poteva credere che i 5stelle realizzassero il loro programma originario , a cominciare dalla Nato ( l’uscita dalla Nato , altro che Tav ) e che , dopo avere piazzato i loro culi , spesso di , volendo essere generosi , persone non particolarmente fortunate nella vita professionale , sui comodi e redditizi scranni , rispettassero regole tipo i due mandati e uno vale uno . Capolavori da commedia all’italiana come il mandato zero , capriole lessicali per dotare il PARTITO di una struttura non analoga ma UGUALE a quella degli altri , non cancellano certo l’evidenza che si stia creando un partito meridionalista ed assistenzialista ,una DC , come giustamente osservavi .Una bella spartizione dell’Italia , la Lega al Nord e la Dc al Sud .Conte come Moro , stavolta nei confronti della destra , e Di Maio come De Mita impegnato a tenere unite le correnti del PARTITO ( chiamarlo Movimento e’ un insulto all’intelligenza di chi legge ) .L’uno con il santino del fratacchione pugliese nel taschino e l’altro a baciare teche col cravattino d’ordinanza .con Fico a recitare la parte della pasionaria con la barba ,ed una classe dirigente quasi esclusivamente meridionale ( su Toninelli , eccezione che conferma la regola , meglio stendere un pietoso velo ).Personalmente mi ero allontanato dai 5 stelle , nel cui tranello ero caduto pure io ,gia’ ai tempi di Vito Crimi , e bene feci a non votare il sindaco Nogarin .Settanta anni di amministrazione di sinistra , con gli ultimi deleteri a guida pd .Ebbene , l’ultima si e’ rivelata la peggior amministrazione che Livorno abbia mai avuto ! Incapaci , ottusi,arroganti e presuntuosi .Non solo , nonostante dichiarazioni di una presunzione incredibile , Nogarin ,fuggito dalla sconfitta certa alle comunali nel caso si fosse ripresentato , ovviamente non ritornava a fare , con scarso successo a giudicare dalle sue dichiarazioni dei redditi ,l’ingegnere , ma correva per il comodo e ben retribuito scranno di Bruxelles .Fortunatamente e’ stato trombato ma comunque un altro , al posto suo , ha contribuito coi voti DETERMINANTI dei 5stelle , a regalarci Ursula .
RispondiEliminaSenza voler fare la Cassandra mi permetto di dire che , a mio avviso , Fulvio ,sei ottimista anche a fidarti di quelli che citi in fondo al tuo articolo.Di Battista mi sembra solo un volpone che ha capito come viver bene lavorando poco .Paragone uno che li ha girati tutti al fine di occupare poltrone sempre migliori , e la dote politica principale della Taverna ( nomen omen ) mi sembra sia un’attitudine alla rissa verbale con l’accento del Monnezza .
Bentornato dalle vacanze .Luca .
Luca@
RispondiEliminaGrazie del dettagliato commento. Senza ottimismo si muore. Io però alcuni dei nomi citati li conosco e finchè non fanno la brutta fine di altri, non ho ragione per non fidarmi. Ma soprattutto, il MoVimento non sono solo quei nomi ed altri, ma sono la parte migliore della società italiana dal 1980 in qua.Come lo eravamo noi del '68, prima del salto della quaglia di certi guru, come lo erano le masse del PCI, a dispetto di Togliatti, Berlinguer, Amendola, Ingrao e Napolitano.
Se qualcuno avesse scritto le stesse cose ieri sarebbe stato da te censurato o dileggiato. Il tempo è galantuomo e sta mostrando che gli zombi non erano zombi e che qualcuno aveva delle enormi fettone di salame sugli occhi.
RispondiEliminaNaturalmente anonimo@
RispondiEliminaGià, c'era invece chi alle prime cose buone, oneste, perbene, di sinistra che i 5 stelle andavano facendo fino a ieri, sabotati e virulentemente deformati dalle destre che si dicono sinistre, già aveva provveduto ad associarsi ai sabotatori e demolitori. Magari se le finte sinistre avessero dato una mano, anzichè vomitare fiele, forse si avrebbe avuto la forza di resistere meglio.Ma dato che sono destre, ultradestre, sguatteri di destra.....
Ciao Fulvio.
RispondiEliminaPrevedibile che ti saltassero addosso , e chissa’ quante belle letterine livorose ti sono arrivate ed arriveranno con il “ Te l’avevo detto ! “ , “ Lo dicevo io ! “ , sport in cui l’italico indulge al pari del salto sul carro del vincitore . Che si tratti di nazionali di calcio , di fascisti che miracolosamente diventano partigiani , di PSI che nessuno aveva votato .Con l’onesta’ che ti contraddistingue scrivi di quello che accade ( pensa che cosa strana per un GIORNALISTA nel 2019 ! ), nel bene e nel male .Facile sarebbe stato giustificare le mosse dei 5stelle per un’abile penna , gente meno brava di te tratta efferati crimini di guerra come fossero opere di Dame di Carita’ , figuriamoci .
Una sola cosa mi lascia perplesso .Definire oggi un provvedimento di sinistra .Mi spiego meglio .Dagli anni 90 , quindi ormai ben 30 anni , la sinistra mondialista e’ sinonimo di Clinton, Blair , Obama, Cameron ,sguatteri come i nostri che non meritano neanche di essere citati e tsipras ( questo invece non si merita neanche la maiuscola perche’ , oltre che essere un criminale come gli altri , e’ stato il fautore del piui’ grande inganno visto da quelle parti dai tempi del Cavallo di Troia ).Gentaglia uguale , se non peggiore dei vari Reagan ,Thatcher, Bush.Carnefici della Jugoslavia , genocidi , russofobi a scatola chiusa , insomma guerrafondai si sarebbe detto quando la sinistra era sinistra e la destra era destra .Inoltre neocons, neoliberisti ,insomma servi dei padroni si sarebbe detto quando la sinistra era sinistra e la destra era destra .Tra gli anni 60 e gli anni 70 la sinistra arrivo’ , solo per citare qualcosa , ad un avanzato stato sociale in molti paesi europei fino allo Statuto dei Lavoratori da noi .Stato sociale europeo ed italiano , attaccato da destra e poi affossato dalla ... sinistra . Mussolini ed ( tuoni , fulmini e saette ) Hitler in campo sociale - e SOLO in campo sociale , sia ben chiaro- sono stati piu’ di sinistra di tutti quelli oggi ( e non solo ) definiti tali .Si rischia veramente di creare confusione in tantissima gente . Specie per i piu’ giovani ormai sinistra significa solo barconi , gender , ultimo ma non ultimo il gretinismo ( di cui prevedo dovremo parlare molto nel futuro prossimo ) al servizio degli interessi delle elites .Stop .
Luca.
Luca@
RispondiEliminaGrazie dell'intelligente e premuroso commento. Appropriatissimo l'accostamento Tsipras, cavallo di Troia. Quanto al termine "sinistra", lo userei ancora nel senso degli Stati Generali del 1789, cioè in chiave storico-ontologica, mica per come è stato manomesso nel corso di questi decenni,per cui i 5 Stelle giustamente dicevano nè di destra, nè di sinistra. Comunque, è vero, è diventato un concetto ambiguo.
Luca@
RispondiEliminaGrazie dell'intelligente commento. Ottimo l'accostamento Tsipras-cavallo di Troia, ma quanto al termine sinistra, posso ancora usarlo nel senso dell'assemblea degli Stati Generali del 1789? Un senso strocio-ontologico, mica come è stato manomesso negli ultimi decenni da chi se ne appropriava e da chi vi si opponeva? Il che ha fatto giustamente dire ai 5 Stelle "nè di destra, nè di sinistra". E' diventato concetto ambiguo.