“Credo che siamo governati da
matti per obiettivi demenziali… e credo che rischio di essere rinchiuso come
matto per aver detto questo” (John
Lennon)
https://www.youtube.com/watch?v=0dnyd0cAtkE
Qualunque cosa fai, ovunque te ne vai….
“La scienza è tale perché ci si mette sempre in
discussione, non si è mai certi di nulla” (Maria Rita Gismondo,
direttore Microbiologia clinica e Virologi, Ospedale “Sacco” di Milano)
"Una piccola pandemia, permetterà di
creare un unico governo mondiale". (Jacques Attali,
intervista del 2009). Della Commissione Attali (Jacques Attali, banchiere di
famiglia ebrea) nominata da Sarkozy per l’elaborazione del neoliberismo europeo,
faceva parte Mario Monti, il primo dei “tecnici”, che lamentò i troppi poteri del
Parlamento rispetto al governo. Con il nuovo tecnico Conte il parlamento non
c’è più.
22 marzo 2020: 13.000 morti da influenza nel
mondo su 7,6 miliardi; media delle altre stagioni: 500.000 morti a fine
stagione
Secondo
le stime del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore della sanità, in
Italia ogni anno circa il 9 cento della popolazione è colpito da sindromi
simil-influenzali, con un numero di morti che oscilla tra i 300 e i 400 dovuti direttamente
all’influenza, e tra i 4 mila e i 10 mila tra chi sviluppa complicanze gravi insieme
a un qualche nuovo virus. (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia)
Numeri come pallottole, ma manca il vaccino
anti-media
“Ieri quasi 800 morti”. Così la robotina falsaria parlante
de La7. E butta lì inorridita: “A Bergamo sembra che muoia uno sui tre”
(in realtà uno su 1000 è la media dei contagiati, non necessariamente malati) Alla
faccia dell’Istituto Superiore di Sanità, che di quegli 800 ne attribuisce
direttamente al coronavirus appena lo 0,4% e trova che i numeri sono, più o
meno, quelli delle malattie respiratorie degli anni passati. Per puro masochismo
mi ostino a seguire il tg condotto da quello che è considerato lo standard
aureo del giornalismo e della conduzione televisiva, Enrico Mentana. Un
campione dell’informazione politicamente e coronaviralmente corretta,
fabbricataci addosso dalla congiuntura, tra coloro che agevolano la nostra
nuova ricchezza di esperienze domestiche con un bombardamento di orrori
rispetto al quale il napalm sul Vietnam è pioggiarellina di marzo.
Assistiamo a prodigi come quelli che ci presentava la
simpatica trasmissione “Italia’s got talent”. Lì c’era un incredibile
ventriloquo, addirittura triplo. Avevamo un uomo in carne e ossa, poi il
pupazzo e infine un pappagallo. Metafora! Noi abbiamo una Cupola dello 0,1% di
cui non si sentono le parole, un pupazzo che invece le dice e tanti pappagalli
che le rilanciano al diapason.
Fuori dal coro
https://youtu.be/DavWFA0ymgQ Irrinunciabile intervista
al Dr. Francesco Oliviero, psichiatra e pneumologo
Più stiamo chiusi e più moriamo
Il sole ci fa produrre Vitamina D gratis (ma senza,
dobbiamo comprarla). Il sole uccide i batteri, gratis (ma, senza dobbiamo
comprare disinfettanti). L’aria aperta, specie nei parchi, giardini e boschi,
ci disintossica dai veleni che ci fanno respirare, gratis (ma senza, compriamo
farmaci e integratori). Il movimento ci mantiene in forma fisica e psichica,
gratis (ma senza, dobbiamo ricorrere a medici, fisioterapisti, psichiatri). La
mia pelle si protegge con grassi e un ph equilibrato, gratis (ma se compro gel
e amuchina e mi ci lavo continuamente, faccio girare i soldi, anche se abbasso
le difese immunitarie). Senza la mascherina, che infatti non si sono azzardati
a rendere obbligatoria (perché sono come un’inferriata contro le zanzare), ma
per tutti guai se non la porti, mantieni la tua identità e le tue espressioni e
comunichi cose comprensibili e non farfugliate, gratis (con la mascherina non
comunichi una sega, ma non ti danno dell’untore e fai contenti i produttori e
commercianti). Forse quella mascherina che ci appiattisce e omologa tutti è
qualcosa di più del simbolo della globalizzazione che mira a livellarci tutti,
oltre le radici, le culture, le identità.
Topi impazziti
Avrò avuto sedici anni, ero a Monaco di Baviera per un
corso di letteratura tedesca. Abitavo in nella casa dello studente. Non ricordo
com’è, ma qualcuno mi regala due topini bianchi, detti “Tanzmaeuse”,
topi ballerini. Non avendo a disposizione nient’altro e temendo che da una
scatola scappassero, li misi in un cassetto del comò, con filo di apertura per
l’aria. Anche perché a lasciarli liberi, sarebbero periti, dato che erano nati
in un negozio. Si misero subito a curiosare vispi di qua e di là, a spiluccare
le briciole che avevo sparso, a misurare il nuovo spazio. Ma parvero interdetti
a trovare una parete e poi un’altra. La mattina dopo, però, erano lì,
rannicchiati insieme in un angolo, impauriti, depressi, annichiliti. Tornai la
sera e guardai nel cassetto. Le due candidissime creaturine col musino rosa
roteavano freneticamente, velocissimi, in giro per il cassetto, uno dietro
l’altro, incessantemente. Ogni tanto sbattevano contro un angolo, una parete. Temevo
che si facessero male. Li presi e li misi sul pavimento. Continuavano a girare
vorticosamente. Lo fecero per due giorni, non toccavano le briciole di pane e i
pezzetti di formaggio. Al terzo giorno, uno rimase fermo, stecchito, con le
zampette stese. L’altro continuava a girare. Impazzito. C’è ancora oggi chi se
la spassa a vedere il criceto impazzito nella ruota.
Sicurezza!
Facile e ovvia la metafora. Siamo messi così. E rischiamo
di star male, di uscire di senno. Cosa
ci si aspetta che accada a una persona stressata da claustrofobia, costretta a
subire dalla tv, accanto a programmi sempre più spazzatura, ore e ore di
minacce e dati spaventosi? La noia, l’assoluta incertezza spingono a mangiare e
bere, con l’immobilismo forzato si diventa obesi e ti scoppiano ipertensione e
colesterolo. E’ la decimazione che si vuole? Non basta un virus pompato come la
famosa rana di Esopo? Qualcuno, per sacrosanto istinto di sopravvivenza, fugge.
Ho visto una persona macilenta, raggrumata su una panchina con una birretta in
mano. Arrivano i carabinieri, la interpellano duro: “Avevo bisogno di un po’
d’aria, è la prima volta”. Niente. Verbale, rimbrotti, diciamo, grintosi,
quelli adoperati per subordinati in torto. Con l’ultimo decreto dettato al
Conte Zio dalla Cupola, via fascioleghisti, rischia 6 mesi di carcere,
soprattutto se capita nelle grinfie della Procura di Roma, quella dei
pignatonisti. Si chiama stato d’assedio. Ma più dei carabinieri, poliziotti,
Finanza, vigili, protettori civili, evidentemente non sufficienti e, quindi,
soldati, carri armati, elicotteri, droni (!!!), poterono i media che, in un
rapporto ormai invertito, fanno dei politici e dei sanitari la loro camera
dell’eco. E se giornalisti fiduciari di Bilderberg, come Gruber o Feltri, o di
altre conventicole, come Mentana o Formigli, spingono a misure che neanche i
colonelli greci, sappiamo da chi e per cosa questo virus viene e dove deve
arrivare.
Voglia di colonelli
E, tragicamente, più dei media potè addirittura il
cittadino pronto a ricuperare il ruolo di suddito che si sente al sicuro e
privilegiato in ginocchio dal sovrano. Tanto che ci sono coloro, non paghi di
fare i gendarmi di se stessi e non gli basta neppure l’esercito a garanzia
dello stato d’assedio, che si improvvisano investigatori, giudici ed esecutori
tirando roba e parolacce a chi vedono fuori dagli schemi: il runner
delinquente, la coppietta blasfema, l’untore con la faccia scoperta. Comunque,
a parte un Conte Pippo che, sull’attenti davanti ai piccoli Bava Beccaris di
Lombardia e nel servile encomio di tutti gli intellettuali di regime, in una escalation
parossistica, sera dopo sera si precipita ad emanare ukase contro il popolo, i
nuovi papà e mamma e parroci e maestri di vita rimangono i giornalisti e
conduttori di talk show.
In ogni caso, non illudiamoci: una volta che lo 0,1% ha
assaporato il sangue del Potere assoluto, come lo esercita in queste settimane,
garantito dai suoi pretoriani in divisa, come dai suoi gazzettieri, non ci
rinuncerà se non trafitto dal famoso paletto anti-vampiro della rivoluzione. Ma
non solo noi amiamo i militari sotto casa. Un’antica canzonetta tedesca ci
racconta di ragazze entusiaste che al passaggio della banda militare aprono
finestre e porte e offrono ai soldati vino e arrosto. Ora che la ministra della
Difesa tedesca, Kramp-Karrenbauer, successora di quell’altra simpaticona, von
der Leyen, ora capa UE ma allora inquisita per scandali finanziari, ha rincorso
il Conte Zio e ha messo in campo la Bundeswehr “per sopperire alle necessità
dei cittadini”, chissà se ancora si canta “Quando i soldati marciano per
la città, le ragazze aprono…”
Pupari e
pupi
Non contenti di aver dato piena soddisfazione sia alla BCE
che, con la storica lettera segreta di Trichet e di Draghi, intimava al nostro
governo di de-democratizzare la nostra Costituzione (ci provò Renzi), sia al
finanzcapitalismo mondiale, che pretese la stessa cosa con una lettera di
J.P.Morgan, Giuseppe Conte e il suo ministro Gualtieri (inserito nell’eurolista
di George Soros) invocano, contro gli strali del M5S, l’applicazione del MES.
Il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità (già “Salvastati”), è quell’invenzione
degli eurocrati per cui, in cambio di un po’ di soldi prestati, 450 miliardi
(la BCE ce ne darebbe 250 in più, senza condizioni), ci arrivano tra capo e collo le note misure
capestro, l’austerity, destinate a impoverire tutti quanti e arricchire
qualcuno. Insomma meccanismo ammazza-nazioni, alla greca. E’ così che si arriva
a un paese in cui il 5% più ricco possiede quanto il 90% più povero. La
circostanza che il MES sia voluto da Stefano-Bilderberg-Feltri del Fatto
Quotidiano, quanto “misure molto più stringenti” vengano auspicate con impeto
mascellare da Lilli-Bilderberg-Gruber su La7, ci spiegano chi è il puparo, di
questo e di tutto il resto.
UE contro la salute, ma per il Farmaco
Visto che è stata la UE, sistematicamente inquinata dalle
lobby di Big Pharma, a imporci quanto, molto diligentemente, statisti patrioti
come Monti, Letta, Renzi, Gentiloni hanno eseguito, non sorprende che i loro
successori siano disponibili al MES, né stupisce in che condizioni i diktat
europei, dal Fiscal Compact in giù, hanno ridotto la sanità italiana. Ne
consegue un’equazione inesorabile: sanità a brandelli, popolazione malcurata,
più inquinamento atmosferico e idrico record, equivale a proliferazione di
virus e patologie di ogni genere, trionfo di Big Pharma, tutto il potere al
farmaco. Ma i colpevoli siamo noi che siamo troppi e troppo promiscui e non ce
ne restiamo sepolti vivi in casa.
Meno Sanità, più Big Pharma
Ricorda la virologa, Maria Rita Gismondo, le infinite
riunioni, anche internazionali, della sua categoria, gli studi, le simulazioni
di lavoro, i contatti con l’ONU, per elaborare una risposta all’evento
sconosciuto, ma previsto. Qualcosa è stato fatto in Europa e lo si vede
dall’enorme disparità di numeri di contagiati e morti tra noi, i tedeschi, i
francesi, i britannici. Da noi si sono ridotti gli ospedali del 14,6%, centinaia
di ospedali di prossimità e di eccellenza, solo a Roma il Forlanini, il Nuovo
Regina Margherita, il S. Maria, il S. Gallicano, il San Giacomo; in trent’anni
hanno dimezzato i posti letto; hanno tagliato il personale sanitario tra il 7 e
il 16% a seconda delle regioni; Abbiamo 6,5 infermieri per 1000 abitanti,
contro il doppio della Germania, mancano circa 60.mila infermieri; senza il
nostro contributo netto all’UE di 150 miliardi, avremmo potuto costruire 500
ospedali modernissimi, assumere 10mila medici, 50mila infermieri. Gli
stanziamenti per la ricerca sono diventati un centesimo di quelli per gli F35.
Da Berlusconi a Conte, i nostri governanti hanno sottratto alla Sanità 37
miliardi di euro. In compenso la Sanità privata (quella di Formigoni
nell’eccellente Lombardia), priva del tutto della capacità di rispondere
all’emergenza, pur disponendo di appena il 35% dei ricoveri, si becca 2,153
miliardi sui 5,4 del totale (il 40%).
Stato Nuovo per nuova società
Si governa per decreto, in fabbrica si può lavorare, in
treno o bus viaggiare a centinaia, vicini vicini, ma il parlamento non si può
riunire, sapere, controllare, decidere. Ci dovremmo abituare. Chissà se si
tornerà a votare. Intanto i decreti hanno creato una nuova struttura di classe.
L’1’% in villa (o palazzo), con ettari di giardino o parco e, grazie a riders e
autisti, il supermercato in casa; il popolo ristretto in mono-bi-o tri-locali,
a volte con balconcino da cui cantare; colonelli e truppa per le strade. Poi ci
sarà il sottoproletariato delle turbe disperse di tutti coloro che mesi di
inattività avranno spazzato via: negozietti, piccole e medie imprese, piccoli e
medi contadini, piccoli e medi professionisti, muratori, artigiani. Finalmente
monopolio planetario e il vecchio Amazon ci sembrerà il baracchino dei vestiti
usati.
Effetto mica tanto collaterale dei tecnici al potere, la
bonanza per Big Pharma. Immaginate quale mercato sconfinato da quel verminaio
di larve uscite di casa dopo mesi senza aria, sole, movimento, medici, esami
clinici, trattamenti psicofisici, podologhi, parrucchieri, amici, parenti,
socializzazione, con baruffe famigliari, Floris e D’Urso, Zoro e De Filippi, Mentana
in orgasmo da catastrofe, carri armati dalle finestre, l’uomo nero con pochette
e i suoi trombettieri ogni sera a roteare clave sullo schermo… Usciremo da casa
malati, obesi, anchilosati, rincoglioniti, giù di pentola in tutte le parti del
corpo e dello spirito. Una massa informe di cerebro-e fisico-lesi e, di
conseguenza, un mercato nuovo, gigantesco, mondiale. Farmaci come piovesse,
visite cliniche, analisi, esami, psicologi, fisiologi, fisioterapisti, palestre,
trainer, istituti di bellezza, terme…. E pompe funebri, altro che Bergamo.
Ma confortiamoci. Alla fine - se ci sarà - del cataclisma
distopico senza coiffeur, sembreremo tutti Cugini di Campagna (copyright
“Spinoza”).
Intanto la Gismondo si prende una diffida per aver espresso idee al di fuori del mainstream.
RispondiEliminahttps://www.msn.com/it-it/notizie/other/gismondo-amareggiata-per-la-diffida-ho-detto-cose-sostenute-anche-da-altri-colleghi-e-oms/ar-BB11zIXW?ocid=spartanntp
Indubbiamente questo pesante esperimento sociale più che algoritmi crea lo zerbino per una porta senza ritorno. Uno stato d'animo che va oltre le sinergie economiche~politiche..quelle nazioni che esistono solo per i passaporti ma che demograficamente debordano nell'usura del mondo stesso. Questo Risiko giocato dai creatori è la sinergia di futura apocalisse, forse un rinnovo vecchio, chissà un vecchio dejavu direbbe Biglino...
RispondiEliminaDeambulando tra le "verità" dei siti alternativi c'è anche del buono da estrapolare ma diventa un togliere le zecche dal cane: Strani aerei, Bill Gates, le olimpiadi militari, cinesi cubani e russi che danno manforte, interferone lisozima e altri preparati prima del messia: LA VACCINAZIONE!
Sembra una stagione di X FILES...
Intanto c'è il pratico, devastante come la primavera che non c'è più col suddetto buco dell'ozono e il co2...piuttosto che microonde e cielo striato.
Intanto le attività umane si potrebbero comprare fra un po' ad un tozzo di pane... Rimangono poco più di 500 gorilla di montagna che non potranno neppure riempire uno stadio!
Slobbysta
Qualcuno mi spiega perché il controllo dei presunti evasi dalla quarantena viene fatta da individui col mitra imbracciato?
RispondiEliminaCiao Fulvio.
RispondiEliminaLa cosa che più mi ha imbestialire di questa prigionia forzata è il fatto che a breve dovevo andare in Egitto, ma la compagnia ha prontamente sopseso tutti i voli. Questo nonostante l'egittolo che ci farà da guida abbia accertato che in Egitto non ci sono problemi. Mi ha detto che i pochi casi che hanno avuto sono tutti confinati ad una nave da crociera.
Poi, non ce ne rendiamo conto, ma per la prima volta nella Storia sono riusciti a fermare qualunque manifestazione sportiva o culturale in quasi tutto il globo terracqueo. Un mio collega, più anziano di me, continua a dirmi che in 40 anni non ha mai visto niente di simile.
Ti chiedo scusa se ora andrò un po' fuori argomento, ma volevo spendere due parole sulla fiction "Bella da Morire" che sta andando in onda su Rai 1 la domenica sera.
Un unico, gigantesco inno al nazifemminismo e un'esaltazione spudorata della guerra dei sessi. La serie racconta l'indagine dell'omicidio di una modella, presentata come la classica ragazza molestata da chiunque solo perchè bella e donna. Al di là della banlità della storia (al solito colpa più di regista e sceneggiatori che degli attori) la trovo fortememnte diseducativa, a partire dai personaggi che ci presentano. Abbiamo Cristiana Capotondi ad interpretare un'agente di polizia forte e tosta, ossessionata dai reati di femminicidio. Che vede un mostro in qualunque uomo, pronta ad aggredire chiunque tocchi una donna. Salvo poi ritrovarsi con una vita sentimentale fatta di scopate con uomini trovati su siti d'incontri.
Ogni personaggio maschile è fortemente negativo, dal collega di lavoro di cui si sta innamorando (che in passato ha mandato all'ospedale la compagna) al padre che voleva far abortire la sorella dopo che questa era stata violentata. Tutti gli altri, dai suoi superiori ai sospettati sono tutti o picchiatori seriali delle proprie compagne o stupratori o tiranni misogeni.
La cosa più grave però, è che nel corso delle due puntate finora trasmesse la nostra eroina combina un disastro dietro l'altro. Nella prima puntata, dopo aver praticamente ricattato la donna procuratore sputtanandola in diretta nazionale su Chi l'ha Visto, riesce ad ottenere il permesso per far scandagliare il lago. Dopo una giornata i sub fanno per rientrare e lei comincia a rompere le scatole perchè manca un pezzo di lago da controllare. Il capo sub (ovviamente uomo) cerca di farle capire che quella che hanno saltato è la zona più pericolosa a causa delle correnti e che andare di notte è una follia. Alla fine si offre volontaria una sub (ovviamente donna) che quasi perde la vita grazie alla collega sotuttoio. Nella seconda puntata si fissa che il colpevole sia l'ex della vittima (il classico manager dell'alta moda che si fotte qualunque modella della propria agenzia) e pur di farlo finire dietro le sbarre arriva a minacciare la sua donna delle pulizie affinchè dichiari il falso per far cadere il suo alibi. E, nonostante il suo capo sia un mostro misogeno che odia le donne, non viene mai e dico mai preso un provvedimento nei suoi riguardi. Giusto qualche ramanzina, tanto tempo due scene e si scopre che aveva ragione lei. Bel modo per educare i giovini al mondo del lavoro.
avevo azzardato un commento su "vogliamo i colonnelli" il 19 marzo...
RispondiEliminae messo a disposizione un sacco di numeri e tabelle da fine febbraio..
Ho raccolto tutto qua: http://ipotesidilavoro.altervista.org/Argomenti/coronavirus/Web/index.html