domenica 26 aprile 2020

Impadronirsi della Fase Tre ----- IN GALERA! ----- Con contributi a Cinque Stelle (non spente)


“Viviamo in un mondo in cui i medici distruggono la salute, i giuristi distruggono la giustizia, le università distruggono la conoscenza, i governi distruggono la libertà, la stampa distrugge l’informazione, la religione distrugge la morale e le nostre banche distruggono l’economia” (Chris Hedges, giornalista e scrittore statunitense, premio Pulitzer, professore a quattro delle maggiori università USA)
A convalida di quanto qui sopra epitomizzato da un illustre giornalista, poniamo una citazione, tanto celebre quanto artatamente fatta dimenticare, di un personaggio centrale nella strategia economica, sociale e biologica dell’UE. Una personalità francese di altissimo rango, ascoltata dai potenti, venerata dai media e che riassume in sé le categorie citate da Hedges. Jacques Attali è giurista amministrativo, eminenza grigia politica e capo di gabinetto di Mitterand, massimo consigliere economico dello stesso Mitterand e poi di Sarkozy e Macron, banchiere internazionale quale presidente della Banca Europea per lo Sviluppo e presidente della Commissione Attali incaricata di promuovere il neoliberismo finanzcapitalista in Europa e specialmente nei paesi ex-comunisti. Infine autonominato, ma riconosciuto, medico e biologo, come risulta dal programmino di sfoltimento dell’umanità riassunto in questa sua dichiarazione. Per pura coincidenza, appartiene alla stessa confessione di tutti i protagonisti della strategia del vaccino e della depopolazione mondiale.
Un programmino per lo sfoltimento



Quando si sorpassano i 60-65 anni, l’uomo vive più a lungo di quanto non produca e costa caro alla società. L’eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre società future. Macchine per sopprimere permetteranno di eliminare la vita allorché essa sarà troppo insopportabile, o economicamente troppo costosa” (Jacques Attali, “La médicine en accusation“, in AA.VV., L’avenir de la vie, Seghers, Paris 1981)

In galera!

I più pivelli tra noi ricorderanno l’urlo strozzato dalla rabbia e indignazione del comico di stirpe arboriana Giorgio Bracardi? Eccolo: https://youtu.be/pKKOXbRMwUY E’ un urlo che allora proveniva da un fascistuccolo cartonato (come quelli contro cui si scatenano oggi gli appassionati violinisti del nuovo, vero, bio-tecno-fascismo in marcia), ma che ora dovrebbe scaturire dai polmoni di 60 milioni di italiani, al netto di alcune decine di migliaia tra untori politico-economico-sanitari e monatti mediatici e dello spettacolo. A questi ultimi, invece, l’urlo dovrebbe essere diretto, per travolgerli e spazzarli via. Però viene da chiedersi, ci sarà mai una magistratura, come quella di Woodcock, Borsalino, Di Matteo, De Magistris, piuttosto che l’altra dei Palamara, Bruti Liberati, Pignatone e vastissima compagnia passata e presente?

Antifascismo in direzione ostinata e contraria
Perché se ci fosse, quell’invocazione di Bracardi, che oggi riecheggia, ancora flebile, ma segno di primi sussulti di rivolta, nelle camere penali di Cagliari e Trieste, tra i magistrati di Aosta, in un numero crescente di professionisti della Costituzione e della Giustizia, ma anche tra iniziali frammenti di popolo, dovrebbe portare a un rovesciamento del paradigma. Da una carcerazione collettiva nazionale di innocenti, che si dice a termine, ma che si prevede reiterabile a capriccio di chi la decide, a una detenzione selettiva in base ai reati e delitti commessi contro il popolo, lo Stato di Diritto, la Costituzione, il vivere civile, la libertà, i diritti umani. Da un regime che oggi vede gli istinti belluini di gendarmi di varia natura, grazie all’arbitrio concessogli dai decreti del caudillino, scatenati contro vecchietti in panchina, ragazzini isolati su spiagge vuote e sconfinate, ragazzine cicliste, runner solitari nei boschi, signore che cercano fuori paese un farmaco introvabile, si passerebbe ad altri soggetti che delinquono. Tutti, per una volta, dagli immacolati colletti bianchi, con cravatta e pochette. E se il criterio punitivo precedente era di 3000 euro per una camminatrice di bosco con pensione sociale di 500 euro, quello nuovo sarà delle stesse proporzioni rispetto a un reddito lievemente diverso. Il che, tuttavia, non smorzerà l’urlo di cui sopra: In galera!!!



Abbiamo circa 60mila detenuti nei nostri 231 istituti di pena. Basterebbe costruirne altrettanti per ospitare coloro che verrebbero processati per aver fatto all’Italia quello che vediamo. Per avere cancellato la Costituzione, imprigionato un popolo intero senza colpa e sotto falsi pretesti, circonvenzionato quasi 60 milioni di resi incapaci, abusato di potere, distrutto un’intera economia, provocato milioni di disoccupati e nuovi milioni di poveri assoluti, azzerato la cultura, la socialità, l’associazione, la comunità. Tutto ai fini di un potere spietato, irrazionale, ma che garantisca profitti incommensurabili a una ristretta schiatta di cospiratori finanziari, farmaceutici, digitali. E, a tali fini, provocando una diffusione di patologie e di decessi senza precedenti. Con al seguito tutto il grottesco cucuzzaro di eroici bonzi della medicina, in delirio di protagonismo (e non parliamo di infermieri e medici di corsia), delle milizie fondamentaliste mediatiche, di una grottesca iperfetazione di task forces chiamate ad avallare, con pretesti scientifici strumentali, la strategia della distruzione del paese insieme al resto dell’umanità

Siamo sopravvissuti alla rivoltante colata di retorica, ipocrisia, paternalismo, patriottismo d’accatto, inflittaci dagli schermi dagli ominicchi che ci governano per conto di terzi da raffigurare con le corna e lo zoccolo di caprone. Melensaggini e consolazioni, avvertimenti e zuccherose minacce per farci accettare di stare rinchiusi un altro po’. Dal colle più alto ai bassifondi di ottusi pubblicitari, analfabeti culturali, che ci rifilano i loro formaggi avvolti in santimonia e tartufismo repellenti. Solenni solitudini pontificali e quirinalizie, che interrompono il loro agiato vissuto tra lussi ambientali e sconfinati spazi verdi e che dovrebbero muoverci alla compassione. Tartufi e baldracche dello spettacolo, intellighenzie da incarichi ministeriali, tutti avvolti in antifascismi da passerella, con addosso la chincaglieria luccicante della più impudica ipocrisia, con l’unico scopo di distoglierci dalla contemplazione, pur passiva, del colpo di globalizzazione tecno-bio-fascista in atto.

E dal taxi uscì nessuno. Era Zingaretti.
Dall’inciucio, di cui Pippo Conte Decretista e Manganellaro è una manifestazione altrettanto spudorata, ma più chic, di Scilipoti o Razzi, è emerso dal nulla Nicola Zingaretti, a dispetto di tutto ancora presidente del Lazio. E l’ha fatto con un botto, tale da imbarazzare non dico l’inetto Luigi XIII, mandatario, ma addirittura il Richelieu vero, Burioni, e financo il mandante papa Paolo V, cioè Bill Gates, che tutti si erano finora astenuti dal rivelare e ordinare la vaccinazione coatta dell’universo mondo. Si parva licet componere magnis, il piccino Zingaretti ciò che i suoi superiori preparano a 7,3 miliardi di persone, lui lo farà subito ai suoi 2,3 milioni corregionali sopra i 65 anni: vaccino antinfluenzale obbligatorio, coatto, forzato, forzoso, ineludibile. Naturalmente volontario. Solo che se non lo fai, sei fuori, out, kaputt. Ti schiferà perfino il parroco.



Ma questa prodezza del fratello scarsetto di Montalbano ci porta a un argomento un po’ più tonificante. Il troppo stroppia e come gli eccessi carcerari hanno portato a qualche sussulto nella cittadinanza, soprattutto oltre le Alpi e oltre oceano, anche l’ignominia del PD-IV e della ruota di scorta (fattasi ruotino) Cinque Stelle nel lasciar sodomizzare l’Italia alla greca da Bruxelles con il MES, ha suscitato un inizio di reazione. Al Grillo, ormai pienamente rientrato nel suo ambito comico, che plaude a UE e al PD e li incita a continuare nella pratica sodomitica e al Di Maio che, a proposito, farfuglia di “pragmatismo”, ha risposto Alessandro Di Battista. Uno che annusa l’aria quando diventa davvero irrespirabile.

Di Battista, un ritorno? Una ripartenza?
Ha anche rinnovato l’appello contro un Descalzi confermato alla guida dell’ENI, ovviamente per il giusto tic pentastellato dell’integrità morale e legale (della cui mancanza, però, Descalzi deve essere ancora sentenziato). Da una vita mi batto contro gli idrocarburi- E da anni il Fatto Quotidiano, meno interessato alle rinnovabili, vicediretto da uno Stefano-Bilderberg-Feltri, conduce la più feroce delle sue campagne contro l’Eni di Descalzi per accuse non provate e, comunque, valevoli per ognuna delle Sette e più sorelle. Allora una botta all’ENI potrebbe significare uno sgabello alle petrolifere angloamericane per il petrolio libico ed egiziano, come ai tempi di Mattei. Se viene dall’organo antlanto-sionista FQ non mi convince. Se viene da Dibba, mi viene da pensare che non ha considerato questo aspetto.
 
David Barillari




Comunque ben venga Dibba, e ben vengano altri come Paragone e Cunial e come coloro che hanno votato per la proposta anti-MES della Meloni, o, in Europa, contro la Von der Leyen e contro i coronabond (Corrao, Pedicini, D’Amato). E ben venga Davide Barillari, consigliere regionale, espulso dal Movimento per essersi differenziato dalla scellerata politica coronavirus della maggioranza. E, dunque, per essere rimasto un Cinque Stelle autentico, diversamente da altri mangiati vivi dal velluto delle poltrone parlamentari.

Barillari è la risposta
Se non è questo il momento, mentre si stanno davvero decidendo le sorti del nostro paese per decenni, forse per secoli, che dal Movimento 5Stelle si facciano sentire gli autentici, coloro che ne hanno fatto la prima forza politica d’Italia. Se ci si muove e si fa quel che i 5Stelle avrebbero dovuto fare dall’inizio, con i leghisti e, dopo, con il PD, cioè mandarli al diavolo e al macero, compiendo finalmente la scissione che sola può salvare il progetto tradito. Farci uscire dalla Fase Due, che ci vuole dettare l’uomo di due organismi tutta vita, giustizia sociale e salute, l’ennesimo uomo delle banche americane, ma anche del 5G. In mancanza, ci dovremo rassegnare a un altro piantarello e chissà a quanti anni di domiciliari. Se gli si rovina la Fase Due, la Fase Tre è nostra.

Mazzucco vs Zingaretti


Qui sotto la dichiarazione di Barillari. E, prima, una sistematina a Nicolino Zingaretti da parte del grande Massimo Mazzucco (sito luogocomune): tutto da godersi.

https://www.youtube.com/watch?v=ITC4pHZv2T8 è il link all’imperdibile disintegrazione che il giornalista e regista maestro Massimo Mazzucco infligge allo sventurato diffamatore istituzionale e vaccinatore abusivo, fratello minus habens del commissario Montalbano.

David Barillari
Invito tutti voi ad unire le forze.
Combatto Zingaretti da 7 anni proprio dall'antro buio della sua tana, la Regione Lazio.
E' una lotta impari contro il "sistema di potere" del PD nel Lazio che ha corrotto, svenduto e poi privatizzato la sanita' pubblica, ha infettato le nomine di tutti gli organismi indipendenti di controllo, ha premiato i dirigenti yes-men con la tessera del partito in tasca mettendo all'angolo tutte le persone capaci ed indipendenti.
Dopo un lungo travaglio, la battaglia politica contro Zingaretti è stata la causa della mia espulsione dal M5S, mentre i miei colleghi si sono venduti in cambio di poche briciole.

In questo particolare momento, nel quale con il pretesto di una pandemia gonfiata ad arte subiamo per la prima volta nella storia repubblicana un cosi' forte attacco ai nostri diritti costituzionali, v invito quindi a unire tutte le forze....partendo proprio dalla nostra rete di informazione libera ed indipendente, che deve reagire con rigore per bloccare subito questo rigurgito censorio, questo attacco alla libertà di stampa e all'informazione indipendente non allineata al mainstream del terrorismo psicologico delle mascherine e del "state tutti a casa".


Io sto portando avanti, proprio nel cuore della tana di Zingaretti, interrogazioni, mozioni e proposte di legge per la tutela della salute, contro il 5G, contro i vaccini obbligatori, contro il sistema corrotto, mafioso e clientelare che governa il Lazio e questo paese. E per questo sto subendo tutte le ritorsioni possibili. Ma non ho la minima intenzione di abbassare la testa o rinunciare alla battaglia, perchè migliaia e migliaia di cittadini sono consapevoli e pronti ad attivarsi.

Uniamo le forze.
Se deve nascere un coordinamento fra noi, per una Nuova Resistenza....allora....che nasca subito, senza tentennamenti o timori.
Se deve nascere un nuovo contenitore politico, senza più capi o capetti, che non si venda al sistema, che abbia come bandiera tutte le battaglie concrete dei comitati e delle associazioni sul territorio, che avvii veri processi partecipativi di intelligenza collettiva e democrazia dal basso, che restituisca speranza e coraggio a milioni di italiani delusi e rassegnati.....allora....che nasca grazie a tutti noi.

Una rete di reti, ognuno con la propria identità ma con una strada comune.
Una Nuova Resistenza.

Questa è la tempesta perfetta.
Scateniamo la rivoluzione.

Presidente della III Commissione “Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione
Commissario della VII Commissione “
Sanità, Politiche sociali, Integrazione sociosanitaria e Welfare
Coordinatore intergruppo consiliare
“Innovazione digitale nella Pubblica Amministrazione” e intergruppo consiliare "Insieme per un impegno contro il cancro"

1 commento:

  1. egr.dr.grimaldi leggo sempre con molto interesse i suoi articoli che condivido in genere del tutto,sono un fine 38 e quindi ne ho viste di tutti i colori con la consapevolezza che anche con molti errori abbiamo avuto una classe politica che ha fatto del ns.paese un grande paese.sono una trentina di anni che una classe politica ha avuto la capacità di distruggere quanto fatto e le chiedo di chi e la colpa se siamo stati noi elettori o di chi altro che ha vergognosamente ritenuto che il ns.paese fosse cosa sua,infine vorrei sostenere la sua iniziativa ma in che modo?

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