“Viviamo in un mondo in cui i medici
distruggono la salute, i giuristi distruggono la giustizia, le università
distruggono la conoscenza, i governi distruggono la libertà, la stampa
distrugge l’informazione, la religione distrugge la morale e le nostre banche
distruggono l’economia” (Chris Hedges, giornalista e scrittore statunitense,
premio Pulitzer, professore a quattro delle maggiori università USA)
A convalida di quanto qui sopra
epitomizzato da un illustre giornalista, poniamo una citazione, tanto celebre
quanto artatamente fatta dimenticare, di un personaggio centrale nella
strategia economica, sociale e biologica dell’UE. Una personalità francese di
altissimo rango, ascoltata dai potenti, venerata dai media e che riassume in sé
le categorie citate da Hedges. Jacques Attali è giurista amministrativo, eminenza
grigia politica e capo di gabinetto di Mitterand, massimo consigliere economico
dello stesso Mitterand e poi di Sarkozy e Macron, banchiere internazionale
quale presidente della Banca Europea per lo Sviluppo e presidente della
Commissione Attali incaricata di promuovere il neoliberismo finanzcapitalista
in Europa e specialmente nei paesi ex-comunisti. Infine autonominato, ma
riconosciuto, medico e biologo, come risulta dal programmino di sfoltimento
dell’umanità riassunto in questa sua dichiarazione. Per pura coincidenza,
appartiene alla stessa confessione di tutti i protagonisti della strategia del
vaccino e della depopolazione mondiale.
Un
programmino per lo sfoltimento
“Quando si sorpassano i 60-65
anni, l’uomo vive più a lungo di quanto non produca e costa caro alla
società. L’eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre
società future. Macchine per sopprimere permetteranno di eliminare la vita
allorché essa sarà troppo insopportabile, o economicamente troppo costosa” (Jacques
Attali, “La médicine en accusation“, in AA.VV., L’avenir de la vie, Seghers,
Paris 1981)
In galera!
I più pivelli tra
noi ricorderanno l’urlo strozzato dalla rabbia e indignazione del comico di
stirpe arboriana Giorgio Bracardi? Eccolo: https://youtu.be/pKKOXbRMwUY E’ un urlo che allora proveniva da un fascistuccolo cartonato
(come quelli contro cui si scatenano oggi gli appassionati violinisti del
nuovo, vero, bio-tecno-fascismo in marcia), ma che ora dovrebbe scaturire dai
polmoni di 60 milioni di italiani, al netto di alcune decine di migliaia tra
untori politico-economico-sanitari e monatti mediatici e dello spettacolo. A
questi ultimi, invece, l’urlo dovrebbe essere diretto, per travolgerli e
spazzarli via. Però viene da chiedersi, ci sarà mai una magistratura, come
quella di Woodcock, Borsalino, Di Matteo, De Magistris, piuttosto che l’altra
dei Palamara, Bruti Liberati, Pignatone e vastissima compagnia passata e
presente?
Antifascismo in
direzione ostinata e contraria
Perché se ci fosse,
quell’invocazione di Bracardi, che oggi riecheggia, ancora flebile, ma segno di
primi sussulti di rivolta, nelle camere penali di Cagliari e Trieste, tra i
magistrati di Aosta, in un numero crescente di professionisti della
Costituzione e della Giustizia, ma anche tra iniziali frammenti di popolo,
dovrebbe portare a un rovesciamento del paradigma. Da una carcerazione
collettiva nazionale di innocenti, che si dice a termine, ma che si prevede
reiterabile a capriccio di chi la decide, a una detenzione selettiva in base ai
reati e delitti commessi contro il popolo, lo Stato di Diritto, la Costituzione,
il vivere civile, la libertà, i diritti umani. Da un regime che oggi vede gli
istinti belluini di gendarmi di varia natura, grazie all’arbitrio concessogli
dai decreti del caudillino, scatenati contro vecchietti in panchina, ragazzini
isolati su spiagge vuote e sconfinate, ragazzine cicliste, runner solitari nei
boschi, signore che cercano fuori paese un farmaco introvabile, si passerebbe
ad altri soggetti che delinquono. Tutti, per una volta, dagli immacolati
colletti bianchi, con cravatta e pochette. E se il criterio punitivo precedente
era di 3000 euro per una camminatrice di bosco con pensione sociale di 500
euro, quello nuovo sarà delle stesse proporzioni rispetto a un reddito
lievemente diverso. Il che, tuttavia, non smorzerà l’urlo di cui sopra: In
galera!!!
http://www.milanotoday.it/video/polizia-via-democrito-25-aprile.html L’Italia oggi. Complimenti Pippo Conte!
Abbiamo circa
60mila detenuti nei nostri 231 istituti di pena. Basterebbe costruirne
altrettanti per ospitare coloro che verrebbero processati per aver fatto
all’Italia quello che vediamo. Per avere cancellato la Costituzione,
imprigionato un popolo intero senza colpa e sotto falsi pretesti,
circonvenzionato quasi 60 milioni di resi incapaci, abusato di potere, distrutto
un’intera economia, provocato milioni di disoccupati e nuovi milioni di poveri
assoluti, azzerato la cultura, la socialità, l’associazione, la comunità. Tutto
ai fini di un potere spietato, irrazionale, ma che garantisca profitti
incommensurabili a una ristretta schiatta di cospiratori finanziari,
farmaceutici, digitali. E, a tali fini, provocando una diffusione di patologie
e di decessi senza precedenti. Con al seguito tutto il grottesco cucuzzaro di
eroici bonzi della medicina, in delirio di protagonismo (e non parliamo di
infermieri e medici di corsia), delle milizie fondamentaliste mediatiche, di
una grottesca iperfetazione di task forces chiamate ad avallare, con
pretesti scientifici strumentali, la strategia della distruzione del paese
insieme al resto dell’umanità
Siamo
sopravvissuti alla rivoltante colata di retorica, ipocrisia, paternalismo,
patriottismo d’accatto, inflittaci dagli schermi dagli ominicchi che ci
governano per conto di terzi da raffigurare con le corna e lo zoccolo di
caprone. Melensaggini e consolazioni, avvertimenti e zuccherose minacce per
farci accettare di stare rinchiusi un altro po’. Dal colle più alto ai
bassifondi di ottusi pubblicitari, analfabeti culturali, che ci rifilano i loro
formaggi avvolti in santimonia e tartufismo repellenti. Solenni solitudini
pontificali e quirinalizie, che interrompono il loro agiato vissuto tra lussi
ambientali e sconfinati spazi verdi e che dovrebbero muoverci alla compassione.
Tartufi e baldracche dello spettacolo, intellighenzie da incarichi
ministeriali, tutti avvolti in antifascismi da passerella, con addosso la
chincaglieria luccicante della più impudica ipocrisia, con l’unico scopo di
distoglierci dalla contemplazione, pur passiva, del colpo di globalizzazione
tecno-bio-fascista in atto.
E dal taxi uscì
nessuno. Era Zingaretti.
Dall’inciucio, di
cui Pippo Conte Decretista e Manganellaro è una manifestazione altrettanto
spudorata, ma più chic, di Scilipoti o Razzi, è emerso dal nulla Nicola
Zingaretti, a dispetto di tutto ancora presidente del Lazio. E l’ha fatto con
un botto, tale da imbarazzare non dico l’inetto Luigi XIII, mandatario, ma
addirittura il Richelieu vero, Burioni, e financo il mandante papa Paolo V,
cioè Bill Gates, che tutti si erano finora astenuti dal rivelare e ordinare la
vaccinazione coatta dell’universo mondo. Si parva licet componere magnis,
il piccino Zingaretti ciò che i suoi superiori preparano a 7,3 miliardi di
persone, lui lo farà subito ai suoi 2,3 milioni corregionali sopra i 65 anni:
vaccino antinfluenzale obbligatorio, coatto, forzato, forzoso, ineludibile.
Naturalmente volontario. Solo che se non lo fai, sei fuori, out, kaputt. Ti
schiferà perfino il parroco.
Ma questa prodezza
del fratello scarsetto di Montalbano ci porta a un argomento un po’ più
tonificante. Il troppo stroppia e come gli eccessi carcerari hanno portato a
qualche sussulto nella cittadinanza, soprattutto oltre le Alpi e oltre oceano,
anche l’ignominia del PD-IV e della ruota di scorta (fattasi ruotino) Cinque
Stelle nel lasciar sodomizzare l’Italia alla greca da Bruxelles con il MES, ha
suscitato un inizio di reazione. Al Grillo, ormai pienamente rientrato nel suo
ambito comico, che plaude a UE e al PD e li incita a continuare nella pratica
sodomitica e al Di Maio che, a proposito, farfuglia di “pragmatismo”, ha
risposto Alessandro Di Battista. Uno che annusa l’aria quando diventa davvero
irrespirabile.
Di Battista, un
ritorno? Una ripartenza?
Ha anche rinnovato
l’appello contro un Descalzi confermato alla guida dell’ENI, ovviamente per il
giusto tic pentastellato dell’integrità morale e legale (della cui mancanza,
però, Descalzi deve essere ancora sentenziato). Da una vita mi batto contro gli
idrocarburi- E da anni il Fatto Quotidiano, meno interessato alle rinnovabili,
vicediretto da uno Stefano-Bilderberg-Feltri, conduce la più feroce delle sue
campagne contro l’Eni di Descalzi per accuse non provate e, comunque, valevoli
per ognuna delle Sette e più sorelle. Allora una botta all’ENI potrebbe
significare uno sgabello alle petrolifere angloamericane per il petrolio libico
ed egiziano, come ai tempi di Mattei. Se viene dall’organo antlanto-sionista FQ
non mi convince. Se viene da Dibba, mi viene da pensare che non ha considerato
questo aspetto.
Comunque ben venga
Dibba, e ben vengano altri come Paragone e Cunial e come coloro che hanno
votato per la proposta anti-MES della Meloni, o, in Europa, contro la Von der
Leyen e contro i coronabond (Corrao, Pedicini, D’Amato). E ben venga Davide
Barillari, consigliere regionale, espulso dal Movimento per essersi differenziato dalla scellerata
politica coronavirus della maggioranza. E, dunque, per essere rimasto un Cinque
Stelle autentico, diversamente da altri mangiati vivi dal velluto delle
poltrone parlamentari.
Barillari è la risposta
Se non è questo il
momento, mentre si stanno davvero decidendo le sorti del nostro paese per
decenni, forse per secoli, che dal Movimento 5Stelle si facciano sentire gli
autentici, coloro che ne hanno fatto la prima forza politica d’Italia. Se ci si
muove e si fa quel che i 5Stelle avrebbero dovuto fare dall’inizio, con i
leghisti e, dopo, con il PD, cioè mandarli al diavolo e al macero, compiendo
finalmente la scissione che sola può salvare il progetto tradito. Farci uscire
dalla Fase Due, che ci vuole dettare l’uomo di due organismi tutta vita,
giustizia sociale e salute, l’ennesimo uomo delle banche americane, ma anche
del 5G. In mancanza, ci dovremo rassegnare a un altro piantarello e chissà a
quanti anni di domiciliari. Se gli si rovina la Fase Due, la Fase Tre è nostra.
Mazzucco vs
Zingaretti
Qui sotto la
dichiarazione di Barillari. E, prima, una sistematina a Nicolino Zingaretti da
parte del grande Massimo Mazzucco (sito luogocomune): tutto da godersi.
https://www.youtube.com/watch?v=ITC4pHZv2T8 è
il link all’imperdibile disintegrazione che il giornalista e regista maestro
Massimo Mazzucco infligge allo sventurato diffamatore istituzionale e
vaccinatore abusivo, fratello minus habens del commissario Montalbano.
David Barillari
Invito tutti voi ad unire le
forze.Combatto Zingaretti da 7 anni proprio dall'antro buio della sua tana, la Regione Lazio.
E' una lotta impari contro il "sistema di potere" del PD nel Lazio che ha corrotto, svenduto e poi privatizzato la sanita' pubblica, ha infettato le nomine di tutti gli organismi indipendenti di controllo, ha premiato i dirigenti yes-men con la tessera del partito in tasca mettendo all'angolo tutte le persone capaci ed indipendenti.
Dopo un lungo travaglio, la battaglia politica contro Zingaretti è stata la causa della mia espulsione dal M5S, mentre i miei colleghi si sono venduti in cambio di poche briciole.
In questo particolare momento, nel quale con il pretesto di una pandemia gonfiata ad arte subiamo per la prima volta nella storia repubblicana un cosi' forte attacco ai nostri diritti costituzionali, v invito quindi a unire tutte le forze....partendo proprio dalla nostra rete di informazione libera ed indipendente, che deve reagire con rigore per bloccare subito questo rigurgito censorio, questo attacco alla libertà di stampa e all'informazione indipendente non allineata al mainstream del terrorismo psicologico delle mascherine e del "state tutti a casa".
Io sto portando avanti, proprio nel cuore della tana di Zingaretti, interrogazioni, mozioni e proposte di legge per la tutela della salute, contro il 5G, contro i vaccini obbligatori, contro il sistema corrotto, mafioso e clientelare che governa il Lazio e questo paese. E per questo sto subendo tutte le ritorsioni possibili. Ma non ho la minima intenzione di abbassare la testa o rinunciare alla battaglia, perchè migliaia e migliaia di cittadini sono consapevoli e pronti ad attivarsi.
Uniamo le forze.
Se deve nascere un coordinamento fra noi, per una Nuova Resistenza....allora....che nasca subito, senza tentennamenti o timori.
Se deve nascere un nuovo contenitore politico, senza più capi o capetti, che non si venda al sistema, che abbia come bandiera tutte le battaglie concrete dei comitati e delle associazioni sul territorio, che avvii veri processi partecipativi di intelligenza collettiva e democrazia dal basso, che restituisca speranza e coraggio a milioni di italiani delusi e rassegnati.....allora....che nasca grazie a tutti noi.
Una rete di reti, ognuno con la propria identità ma con una strada comune.
Una Nuova Resistenza.
Questa è la tempesta perfetta.
Scateniamo la rivoluzione.
Commissario della VII Commissione “Sanità, Politiche sociali, Integrazione sociosanitaria e Welfare”
Coordinatore intergruppo consiliare “Innovazione digitale nella Pubblica Amministrazione” e intergruppo consiliare "Insieme per un impegno contro il cancro"
egr.dr.grimaldi leggo sempre con molto interesse i suoi articoli che condivido in genere del tutto,sono un fine 38 e quindi ne ho viste di tutti i colori con la consapevolezza che anche con molti errori abbiamo avuto una classe politica che ha fatto del ns.paese un grande paese.sono una trentina di anni che una classe politica ha avuto la capacità di distruggere quanto fatto e le chiedo di chi e la colpa se siamo stati noi elettori o di chi altro che ha vergognosamente ritenuto che il ns.paese fosse cosa sua,infine vorrei sostenere la sua iniziativa ma in che modo?
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