La prima cosa, nella temperie in cui, con terrorismo
mediatico, reclusione, punizioni, hanno immerso i cittadini per privarli della
capacità di capire, distinguere, agire, addossando agli stessi soggetti che la
subiscono il senso di colpa per la perdita di fondamentali diritti
costituzionali, è attraversare lo specchio deformante in cui tutti vengono
rappresentati untori gli uni degli altri e che occulta chi, travisato dalla
mascherina, opera alle nostre spalle.
Da Dio, Patria, Famiglia, a Vita, Salute, Soli
Al ricatto sulla salute e sulla vita, propria e dei propri
cari, succedaneo a quello sperimentato sulla sicurezza minacciata da AIDS,
terrorismo e clima, si aggiunge il più viscoso raggiro della retorica della
resistenza, del papale “siamo tutti nella stessa barca”, dell’“andrà tutto
bene”, dei soffietti allo stare in casa di melensi VIP dello spettacolo e dello
sport, del patriottismo di consolidati venditori di patria e sovranità.
Sostituire a questa chiamata alle armi, corredata da tutti gli ammennicoli
linguistici della guerra santa contro il male, che ci recluta per chi è intento
a sacrificarci al suo interesse (non diversamente da altre guerre,1915 e 1940),
una resistenza partigiana, che parta da demistificazione e informazione
corretta, dovrebbe essere la priorità del cittadino consapevole.
L’evidenza di una cospirazione a fini non dichiarati, ma
che l’esperienza storica rende di facile individuazione, è data dalla
compattezza del fronte politico-mediatico che non ammette crepe e che, se si
verificano, le sigilla con il cemento della repressione. Nel percorso
dell’intera operazione, non è stato data alla cittadinanza l’opportunità di
sentire una sola voce, scientifica o mediatica, che mettesse in dubbio la
vulgata ufficiale. Viviamo la criminalizzazione del dissenso, addirittura
dell’onere socratico del dubbio, dell’ineluttabile logica antidogmatica, sia
ippocratica che galileiana. Siti e voci della rete che presentino opinioni
alternative, vengono denunciate e se ne chiede l’oscuramento. Il protagonista
di tutte le grandi campagne vaccinali, Roberto Burioni, del noto San Raffaele
di Milano, clinica privata di Don Verze, cara all’ex-governatore CL Formigoni
(corruzione e sei anni di carcere), arriva a diffidare legalmente una delle
maggiori autorità della nostra virologia, Maria Rita Gismondo, dell’ospedale
pubblico “Sacco” di Milano Si era permessa valutazioni sdrammatizzanti su un
virus che non differisce, per contagi ed
effetti letali, da quelli influenzali di altri anni.
Falsi, travisamenti, occultamenti
Le tecniche di subornazione delle coscienze e conoscenze
comprendono travisamenti e occultamenti. Travisati totalmente sono i contagi e i
decessi. Inizialmente trasparivano, sebbene a fatica, numeri in cui si
distingueva tra morti CON Covid-19 e morti PER Covid-19,
precisando che i secondi erano pochissimi e i primi avevano per causa diretta,
non il virus, ma fino a tre pregresse patologie gravi, anche terminali, oltre a
un’età media superiore agli ottant’anni. Si moriva di polmonite, diabete,
collassi cardiocircolatori, a cui si aggiungeva l’influenza. Da un certo
momento in poi, tutti rinunciano a questa specifica e i morti diventano tutti,
indistintamente, da coronavirus. Chi finisce sotto un tram, ma si ritrova con
un raffreddore, rischia di essere assegnato alla morìa virale. Quando segni di
insofferenza allo stato d’assedio iniziano a serpeggiare tra i reclusi, si alza
il volume. I morti in ospedale, in terapia intensiva, non bastano. Se ne trovano
altri. Nelle case. Ipotetici, ma da includere nel conto. Con un tampone che
all’80% produce falsi positivi si possono trovare contagiati anche in vetta al
Monte Bianco. Peccato, poi, che anziani malandati e depressi dal lockdown,
privi del sole e della relativa vitamina D, necessaria all’immunodifesa, privi
di movimento, privi di presidi medici, privi di una socialità che è quanto gli
resta di vita, siano poi morti prematuramente per davvero. Eugenetica?
A chi il potere? Alla scienza? A chi la scienza? A noi!
Sotto coperta, invisibili, finiscono le decine, centinaia,
di esperti internazionali, anche di chiarissima fama accademica. Personaggi al
vertice della sanità pubblica dei rispettivi paesi e anche dell’UE, come il
virologo tedesco Wolfgang Wodarg, accademico all’Università di Flensburg, presidente
dell’Assemblea del Consiglio d’Europa e responsabile della sanità pubblica del
suo Land. Scienziati, esperti europei, americani, asiatici, che mettono in
discussione interpretazioni e la bontà dei mezzi e metodi impiegati, ricordando
opportunamente quanto si era verificato in passate occasioni di pandemie che
tali non erano. Ci si ricordi della “febbre suina”, H1N1, del 2009, promossa a
pandemia dagli stessi propagandisti OMS e Big Pharma. Il risultato fu un
decorso breve, con appena 10mila decessi, meno della consueta influenza e molto
meno della più letale epidemia del 2018 (che scoprì le strutture lombarde nella
stessa condizione di caos e inadeguatezza, provocata da trent’anni di saccheggio
della sanità pubblica). Quanto alle società
farmaceutiche, ottennero dai governi ordinativi per milioni di vaccini, poi
inutilizzati e finiti nelle discariche, e incamerarono miliardi di dollari del
contribuente.
Il tentativo di asfaltare ogni divergenza dal dogma
proclamato da un “Comitato Tecnico-scientifico”, che, nelle sue posizioni, più
o meno coincide con il “Patto Trasversale per la Scienza”, fondato dal dr.
Burioni e che ne sostiene la dottrina, ha subito qualche contraccolpo da voci
in rete. A ciò dovrà ora porre rimedio la “task force” che sia il
governo, sia la RAI, hanno nominato per reprimere le “fake news”. Il
giudizio su ciò che fake è, o non lo è, non è demandato a un’autorità
indipendente. E’ monopolio dei “fake facts”. Basterebbe questo.
Evitiamo, nonostante molti precedenti storici, di proporre
una versione “complottista”, per cui il virus sarebbe stato diffuso
intenzionalmente, in vista di profitti esorbitanti da vaccino e di
concentrazione di poteri. Ma resta la certezza dell’utilizzo prefigurato e
pianificato che se ne è fatto. A New York, nel novembre scorso, con la John
Hopkins University, la Fondazione Bill e Melinda Gates, da sempre impegnata
nella lotta alla sovrappopolazione e nella promozione della vaccinazione
universale, insieme alle maggiori multinazionali della farmaceutica, fa attuare
la simulazione di una pandemia da coronavirus del tipo apparso poi a Wuhan, con
previsione di 60 milioni di morti. Poche settimane dopo - la coincidenza! -
nella zona a più alto inquinamento e più alta densità elettromagnetica da G5
della Cina - scoppia l’epidemia, poi magistralmente contenuta e sconfitta. Lo
stesso fenomeno si ripete in Padania, nella zona a più alto inquinamento
d’Europa e a più alta densità di 5G d’Italia. Vi sarà qualche fondamento nella
denuncia di mille scienziati per cui smog e il bombardamento elettromagnetico
da 5G provocano cadute immunitarie?
Modello Italia
La risposta italiana non assomiglia a quella cinese, o
sudcoreana. E’ un caos inenarrabile di ordini, contrordini, autorità in ordine
sparso, eminentemente inteso a alla totale liquidazione dei diritti del
cittadino, con la sciagurata dirigenza lombardo-veneta che esibisce tutta la
sua incompetenza, arroganza secessionista e si tira dietro un premier che, pur
nella sua estrosità comunicativa notturna, sciolta dal consenso parlamentare,
di ukase in ukase, riduce il popolo ai domiciliari e allo stato d’assedio. L’OMS,
strettamente intrecciato, operativamente e finanziariamente, a Big Pharma,
propone al mondo il “modello Italia”.
Lotta di classe: dai campi alle fabbriche a Matrix
Il sociocidio globale determinato dal collasso della
vecchia economia, senza, in Occidente, le minime salvaguardie di protezione
collettiva che hanno i paesi fuori dalla cintura imperialista, farà sembrare la
depressione del ’29 un acquazzone. Chissà se anche stavolta si potranno impiegare
i milioni di disoccupati e miserabili per l’estensione bellica dell‘Impero. Il
nuovo assetto di classe dovrebbe essere determinato da una concentrazione di
potere senza precedenti nei vertici apolidi e cosmopolitici di una tecnocrazia
scientifico-digitale dotata di strumenti di controllo biologici totali. Sparirà
l’economia di vicinato, tessuto sociale e culturale di garanzia collettiva e
convivenza, divorata da monopoli e oligopoli. Le mafie, in perenne collusione
con le classi dirigenti, si gonfieranno dei resti della devastazione. Nazioni
intere, cui sarà negato l’ingresso nel “nuovo mondo”, saranno ridotte a sacche
di miseria e mendicità. Secondo Goldman Sachs, i prestiti all’Italia dovranno
salire a oltre 165 miliardi di euro. Il premier che farnetica di una “prossima primavera”,
lo dica a chi quel debito pubblico dovrà ripagarlo ai soliti strozzini, con gli
interessi.
Nuovo Ordine Mondiale
L’uso geopolitico dell’operazione è già in atto. In questa
prima fase assistiamo al tentato genocidio di paesi disobbedienti, a cui
sanzioni USA-UE-ONU, per l’occasione intensificate, impediscono di procurarsi
farmaci e cure: Iran, Venezuela, Siria, Iraq, Nordcorea, altri. La
demonizzazione della Cina, alimentata dal discorso del “virus cinese”, si
intensifica e punta a contrastare il superamento economico, tecnologico e
produttivo degli Usa da parte di Pechino. Ma anche a neutralizzare l’attrazione
di un’Europa, garrotata dall’ UE, per le prospettive di
progresso e pace che comporta la via della Seta. Un progetto infrastrutturale e
di scambi che unisce l’Eurasia all’America Latina e all’Africa, già consacrato
in diverse forme di collaborazione e sostenuto dalla più avanzata tecnologia
militare della Russia e dalle immense materie prime di quel paese. Del resto il
soccorso che paesi “nemici”, Cina, Russia, Cuba, hanno portato ai paesi colpiti,
confrontato con l’ignavia e il cinico egoismo di entità “amiche” come UE e Usa,
dovrebbe aver aperto qualche dubbio sull’opportunità della nostra collocazione.
E’ un mondo distopico quello che si vorrebbe fare uscire da
questa crisi. L’Alleanza Globale per l’Immunizzazione da Vaccino (GAVI) di Bill
Gates, sostenuta da fautori della riduzione demografica, come Kissinger e
Soros, un partneriato pubblico-privato cui partecipano le maggiori società del
farmaco e che finanzia anche l’OMS, ha lanciato nell’autunno scorso, sempre da
New York, la cosiddetta Agenda ID2020. Si tratta di un programma di
vaccinazione universale coatta, che imprima ai neonati un’identità digitale in
grado di archiviarne e rivelarne i dati per tutta la vita. A Davos, nel gennaio
scorso, è stato licenziato. Verrà sperimentato quest’anno in Bangladesh. Poi
dovrebbe toccare a tutti.
Un mondo di sorvegliati, controllati, manipolati, in mano a
una cupola tecnico-scientifica-digitale. Non ci si poteva arrivare che
attraverso la paura per la salute e la vita.
Ho preferito di gran lunga questo articolo alla precedente intervista.
RispondiEliminaSuggerisco comunque di guardarsi con attenzione dalle tentazioni di schierarsi da qualsivoglia parte, ché la storia ha abbondantemente insegnato che qualsiasi schieramento si scelga, si finisce sempre per portare a casa qualche delusione. Qualche sprazzo lascia intendere tra le righe "simpatie" che consiglio di mettere da parte, indipendentemente dalla sfumatura cromatica delle casacche indossate -- come non esiste il Male Assoluto, così non esiste neppure il Bene Assoluto. E' tutto un putrido, fetido, ripugnante grigiore.
buongiorno,
RispondiEliminapremetto che mi trovo quasi sempre d'accordo con i suoi articoli che mi piacciano molto.
Ma sulla storia del coronavirus penso che dobbiamo un po' ricrederci, non era una semplice influenza, i morti non sono stati assegnati tutti al coronavirus, anzi sta emergendo che in molti luoghi la differenza tra il numero di morti rispetto a quello degli anni scorsi, supera di molto il dato delle morti ufficialmente segnalato come coronavirus.
Che poi la colpa sia anche o soprattutto della pessima organizziazione del sistema sanitario nazionale o lombardo, di scelte inizialmente sbagliate o fatte in ritardo,... Su tutto questo posso essere d'accordo.
cari saluti
Attilio Morganti