sabato 11 aprile 2020

“Andrò tutto bene”. A chi? ---- I FANTASTICI QUATTRO ----- Liberarsi degli eretici





Per Bill Gates i vaccini sono una filantropia strategica che nutre i suoi numerosi affari legati ai vaccini, compreso l’obiettivo di Microsoft di controllare un’identità digitale universale che gli assicurerebbe il controllo dittatoriale sulla politica sanitaria mondiale, punta di lancia dell’neoimperialismo tecnoscientifico multinazionale” (Robert Kennedy Jr.)

Prima regola, non credere a niente di quanto dice il governo” (George Carlin, umorista statunitense)

LUNGO? CREDO CHE VALGA LA PENA

Robert Francis Kennedy Jr. è figlio di Robert F. Kennedy, ministro della Giustizia USA, assassinato il 6/6/1968, e nipote di John F. Kennedy, presidente USA, assassinato il 22/11/1963. Avvocato impegnato nella difesa dell’ambiente, oppositore della vaccinazione forzata, è fondatore e presidente della “Waterkeeper Alliance”, un’organizzazione non-profit per la difesa delle riserve d’acqua mondiali. Torneremo sulle sue posizioni.




E’ già successo e, ogni volta, è andata peggio. Stiamo facendo la fine dei pagani sotto Costantino e Teodosio, dei sassoni sotto Carlo Magno, dei catari-albigesi con papa Innocenzo III, degli ugonotti (protestanti) per due secoli fino a Luigi XIII e Luigi XIV (e ne sa qualcosa il mio antenato, Pierre de Gerbaulet, che si rifugiò in Vestfalia nel ‘600 e si fece cattolico). Per finire, limitandoci ai genocidi, all’eliminazione pressochè totale dei nativi d’America. A ognuna di queste pulizie etnico-religiose, ma essenzialmente, come oggi, politico-economiche, seguirono arretramenti civili, totalitarismi feroci, desertificazioni culturali, devastazioni morali e ritorni di barbarie. Ogni posizione che sfuggisse all’ordine era criminalizzata come “eretica” (αἱρετικός: “colui che sceglie”. Bello, no?). Protagonista, immancabilmente, l’apparato cristiano nelle sue varie denominazioni, principalmente cattolica. Prima da protagonista, poi da fiancheggiatore.

Eresie!


L’eretico che si opponeva al dogma dei pensieri unici di allora (più o meno gli stessi di sempre), o soltanto non vi si adeguava, al meglio era privato della parola, al peggio della libertà, al pessimo della vita. Oggi non siamo ancora all’ultimo stadio. Ma i primi due sono ampiamente in vigore. Alle mosche cocchiere dell’omologazione coatta sono stati affidati i ballons d’essai dell’operazione: dall’anatema, alla calunnia, alla diffida, alla denuncia legale, all’oscuramento online di tutti gli eretici. Ne sono attualmente vittime, in Italia, Germania e altri paesi europei, giornalisti, blogger, medici e accademici di riconosciuta autorevolezza. Ne ho citati alcuni in altri articoli. Alle mosche cocchiere hanno fatto seguito provvedimenti ufficiali. Il terreno era stato arato da numerosi atti censori contro protagonisti del dubbio, o di verità alternative, anche scientifiche, definiti tout court “negazionisti”. Misure adottate con decreti di piccoli Cesari e sanzionati da parlamenti di eunuchi. Vi davano immediata concretezza i titolari delle piattaforme digitaIi che, del resto, dall’alto del loro potere, le avevano suggerite

Quelli degli acciarini per il rogo

Ora il procedimento ha avuto il pregio e la forza di venire istituzionalizzato. Prima con una “task force” anti-fake news della RAI, gestita da Antonio Di Bella, il più soft dei direttori che abbiamo subito al TG3, nella loro tragica successione (unica a non sfigurare dopo Curzi, Daniela Brancati, presto sabotata da una congiura di Corradino Mineo, che seppi neutralizzare in qualità di membro del CDR). Bravino, Di Bella, passato su tutte le poltrone damascate dell’azienda, bravino soprattutto con la chitarra. La Task Force con poteri di scimitarra è stata invece affidata al PD Andrea Martella, sottosegretario del poscettaro con bella presenza e immaginetta di Padre Pio, Pippo Conte, e fiorita da un ceppo ineguagliabile per indipendenza, autorevolezza, forza di cane da guardia del potere: “Repubblica”, con Riccardo Luna e “Open” con David Puente.

Il Ministero della Verità si chiama Mentana

Di “Repubblica”, dei combattenti della verità e per i diritti degli esclusi, De Benedetti e Fiat-Chrysler, tutti sapete tutto. Meno di “Open”. Lacuna recuperabile. E’ il sito di Enrico Mentana, uno che si muove nella pandemia con la leggerezza di Sharon a Sabra e Chatila. E Puente lo ha arricchito di una specie di mattinale della Questura, con foto e didascalie, tipo cupola mafiosa, dei reprobi e delinquenti che si scostano dalla verità sul coronavirus. A Puente non interessa che ognuno dei soggetti, medici, giornalisti, esperti, ha alle spalle una dignitosa e, a volte, prestigiosa storia professionale e neanche che quanto il poveretto cita siano espressioni del pensiero perfettamente legittime, razionali, in linea con ciò che garantisce la Costituzione. Bastano lui e Mentana a dire Fake News e il gioco è fatto, la partita vinta. Abbiamo un Di Bello o Orsato, o addirittura un Casarin, che tira il rigore per la Juventus.

Don Rodrigo e don Abbondio

Tutto questo a chi, modestamente ma lungamente del mestiere, è perfettamente consapevole che in un paese in cui le figure don Abbondio, don Rodrigo e Badoglio si fondono in unico archetipo, il giornalismo non esiste proprio. Viviamo in un macabro Helzapoppin di fake news mainstream. Siamo impegnati alla morte a utilizzare le sinapsi per camminare dritti e i neuroni come granate contro chi ci costringe a deviare. Il Ministero della Verità di Orwell ci fa un baffo e la Bocca della Verità, in Santa Maria in Cosmedin, mozza la mano a chi la dice. Ci salva la rete, finchè Zuckerberg, Cook, Bezos e Gates ritengono opportuno chiudere un occhio. E ci salva il meteo, unica trasmissione senza balle covid-19 e che, bene o male, ci propone la realtà. Per ora Mentana-Puente lo hanno risparmiato.

E a proposito di Bill Gates, com’è che nessuno ne parla mentre tutti si affannano per mari, monti, cieli, grotte con pipistrelli, cinesi al mercato, gatti con la rogna, alla ricerca del come, chi, perché, dove, prima e dopo, del coronavirus? E nemmeno di George Soros, David Rockefeller e Henry Kissinger con cui il filantropo di Microsoft e dei vaccini costituisce un coretto più affiatato del Quartetto Cetra. Andiamo a trovarli.

Un tiro a quattro di cavalli di razza con siringa


Con la fidata John Hopkins University, la fondazione di Bill Gates, l’OMS e grandi Di Big Pharma, organizzano a ottobre 2019 quella profetica simulazione di un coronavirus mondiale che avrebbe ucciso fino a 60 milioni di persone. Da un convegno organizzato nello stesso periodo da GAVI, l’Alleanza pubblico-privata per l’immunizzazione universale tramite vaccini, pure di Bill Gates, esce la famigerata Agenda ID2020, poi ufficializzata al Forum Sociale Mondiale di gennaio di Davos e avviata alla sperimentazione in Bangladesh. A sostegno del progetto si esprimono Rockefeller, Kissinger e George Soros, protagonisti da decenni, con Gates, sia dei vaccini, sia della depopolazione, come condizione per la salvezza del pianeta (e di chi ci rimane sopra).

L’Agenda prevede una vaccinazione universale all’atto della nascita, con inserimento sottocutaneo (una specie di tatuaggio) di un’identità digitale che accompagni la persona per tutta la vita e ne archivi e comunichi tracciabilità e dati. Puente, al quale Massimo Mazzucco (Luogomune) dedica un ritrattino niente male nel suo video di smascheramento dei bufalari di regime (https://www.youtube.com/watch?v=SzIVnVcn6bY, da diffondere), urlerà “fake news” a salve e non potrà smentire.

Un mese dopo, l’intelligence USA, con il Centro Nazionale dell’Intelligence Medica” (NCMI) della DIA (servizio segreto del Pentagono), avverte la presidenza di un’imminente catastrofe in forma di epidemia virulentemente contagiosa. Il modello pare tratto da una previsione del 2010, nientmeno. Non si muove niente. Wuhan è ancora lontana.

Se vanno in giro, beccano il virus e guariscono da soli. Malissimo.
In un’intervista di 50 minuti a Chris Anderson della celebre TED Talks, vista da milioni di spettatori, Bill Gates, pur ammettendo che il covid-19 comporta una minaccia lieve (e i dati onesti confermano che non è nulla più di una normale influenza), letteralmente dichiara che “non si augura molta gente in giro che guarisce da sola. In tal modo, si sa, acquisisce un’immunità naturale permanente”. Cosa che si verifica per quasi il 100% dei positivi in cui non sia presente qualche patologia più grave e che, perciò, guarisce senza cure. Gates, impunemente e spudoratamente, aggiunge che sarebbe “meglio se la gente avesse un’identità digitale che dimostrasse la propria condizione vaccinale” e che “senza questa prova di immunità digitale non si dovrebbe essere autorizzati a viaggiare”. Gates aveva previsto a febbraio, sulla rivista “New England Journal of Medicine”, che il coronavirus sarebbe stato la pandemia del secolo. Oggi aggiunge “potrebbe essere qualcosa come il vaiolo che uccida il 30% dell’umanità”.

Al minuto 33’45 dell’intervista Gates dichiara: “Non vogliamo avere un sacco di guariti. Con la chiusura di tutto negli USA cerchiamo di non arrivare all1% di infettati (“infettato” non vuol dire “malato”. Ndr) e con la maggioranza che guarisce…. 34’14
: Ciò che vogliamo sono certificati di guarigione e di vaccinazione. Per cui ci dovrà essere quella prova di immunità digitale a consentire la riapertura globale. Mica vogliamo in giro gente che si sposta di qua e di là e magari passa per paesi dove non c’è controllo”.

Domiciliari? Decide Re Bill. E cade la maschera



Per Bill Gates e i suoi confratelli tocca evitare a ogni costo, con il lockdown, che la gente, vivendo normalmente, si contagi (come è sempre successo) e si immunizzi a vita, senza quasi mai subire complicanze. Meglio, per i giganteschi profitti che ne derivano, a fronte dei milioni-miliardi di umani che resteranno nel fosso per le conseguenze economiche, che la gente si rinchiuda, venga testata, si ricoveri, muoia o guarisca, per poi immunizzarsi a tempo, mai a vita, contro il particolare coronavirus dell’anno. Per le previsioni di Bill Gates, dei suoi pari e di quelli di Davos, la previsione era che il 65% della popolazione avrebbe finito col beccarsi un vaccino, sviluppato e brevettato dalle stesse strutture di Gates. 
Sorprende che il “filantropo” della vaccinazione coatta universale esiga che non vi siano assembramenti pubblici – sport, teatro, cinema, musei, scuole, convegni, manifestazioni, ristoranti - per almeno i prossimi 18 mesi? E che dopo vi siano a condizione che tutti siano vaccinati? Agitando il bastone del feldmaresciallo, è lui, Bill Gates, che decide su un’umanità reclusa e fino a quando.

La posta mammona in gioco
La ricchezza e il conseguente potere politico-economico che si ergeranno su un pianeta socialmente derelitto sono di proporzioni tali da rendere Re Mida uno straccione da angiporto. Il business dei vaccini è oggi sei volte più grande di vent’anni fa. Valle annualmente oltre 35 miliardi di dollari e procura un utile di 44 dollari per ogni dollaro investito. Per prendersi questo mercato, insieme agli amici di Big Pharma, la Fondazione Bill e Melinda Gates, che ha una dotazione di 52 miliardi, dal 2000 ha donato all’OMS, proclamatrice di pandemie su ordinazione, ben 2,4 miliardi (da “Politico”). Questo ente ONU, statutariamente indipendente, coordina ora circa 50 gruppi nel mondo che lavorano tutti sul vaccino contro covid-19.



Stendendosi ora le curve del contagio sul pianoro, o iniziando la discesa, l’OMS corre ai ripari con il dirigente Michael Rjan. “Si potranno andare a prelevare i malati anche a casa”. Tipo le irruzioni senza mandato delle squadre SWAT della polizia USA. Hai due linee di febbre, l’altro ieri hai starnutito, appari giù di pentola, hai più di sessant’anni? Sei nostro! E Nicola Zingaretti che fa? Denunciato alla Corte Costituzionale dallo stesso suo compagno PD Franceschini, MIBACT, per un piano paesistico privo di tutele contro palazzinari persino nel centro storico di Roma, tanto per capire il personaggio, si adegua. Ha dichiarato che almeno 2, 5 milioni di abitanti del Lazio devono essere vaccinati.

La Tetrarchia e la sua corte

Kissinger and friend

Costoro sono i cortigiani. I Fantastici Quattro, o i quattro cavalieri dell’Apocalisse, come li chiama chi pensa male, equivalgono a una tetrarchia nella quale Bill Gates sta per Diocleziano. Ma non sono il vertice della piramide. Ne sono la proiezione sul globo. Henry Kissinger, resosi indimenticabile all’umanità per i genocidi bombaroli in Vietnam, Cambogia e Laos e per i generali masskiller latinoamericani, si manifesta avallando una “pandemia senza precedenti per ferocia e diffusione, che esige mezzi straordinari per passare all’ordine post-coronavirus”, che, ovviamente, non può essere di nazioni sovrane, ma sempre più un Nuovo Ordine Mondiale globale “fondato sulla meraviglia della diagnosi medica tramite intelligenza artificiale e vaccini per tutta la popolazione”.
Ecco chi fa gli arcobaleni!

A sua volta George Soros, il “cambiagoverni” cacciato dall’Ungheria dal cattivo Orban, sentenziando che “tempi disperati esigono misure disperate”, come microchip e tracciamenti tramite smartphone, approfitta della pandemia per raccomandare, insieme a quelli di Davos e a Zuckerberg, di eliminare del tutto il denaro contante (“le banconote sono sporche, trasmettono virus”), pallino vecchio suo, sussunto da Bilderberg e dai nostri governanti. La sua “Open Democracy” va oltre. La scrittrice sorosiana Sophie Lewis si pretende sgomenta all’idea di famiglie chiuse in casa insieme: “Le case di famiglie sono per definizione assolutamente insicure, gravide di ineguaglianza. La famiglia è in sè una struttura oppressiva”. Tradotto, dice: “La famiglia privata, in quanto modo di riproduzione sociale, è francamente un disastro. Ci rende genderfobici, nazionalisti e razzisti, ci fa credere di essere individui”. Meglio allora che OMS mandi i suoi a prelevarne i membri superflui.


Ragazzi, il Mondo Nuovo è qui.

Henry Kissinger, David Rockefeller

nfine l’uomo ragno. Lo scenario, chiamato “Lock Step” (passo bloccato) previsto dalla Fondazione Rockefeller per il dopo-virus scopre governi che hanno dato al fenomeno una risposta autoritaria. Non ci crederete, ma l’hanno previsto, nei precisi termini di una pandemia da virus nel…2010. Dice il documento: “Gli scenari sono un mezzo attraverso il quale è possibile non solo immaginare, ma anche attualizzare un grande cambiamento”.

Altri piccoli estratti: ”Sarà una pandemia che costringerà i governi di tutto il mondo a un controllo molto stretto dall’alto verso il basso e una leadership autoritaria. Infetterà quasi il 20% della popolazione mondiale e ucciderà 8 milioni in sette mesi….. I leader imporranno regole e restrizioni ermetiche, dall’obbligo di indossare maschere facciali, ai controlli della temperatura corporea negli spazi comuni….. La sorveglianza nei paesi sviluppati assumerà molte forme: Identità digitale biometrica per tutti i cittadini” (come dettata da Bill Gates e assunta a Davos con la vaccinazione obbligatoria universale). 
“I sistemi di comunicazione risponderanno a varie situazioni, distinguendo tra ceti; banda larga e molto larga in alto, banda più bassa e mezzi meno sofisticati per popolazioni i cui spostamenti saranno limitati”.
Capito mi hai?

Chissà se il buon Puente invocherà la messa alla gogna su “Open” di Mentana di questi fakenewsari
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3 commenti:

  1. https://www.youtube.com/watch?time_continue=5&v=mvDrRYvqBfo&feature=emb_logo
    Il buon Mazzucco|

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  2. il video di mazzucco è privato e non si può vedere.

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  3. tanto alla fine arrivati a 100 anni crepano pure loro.

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