sabato 13 febbraio 2021

Sultano, Gran Visir e giannizzeri --- CHI SI RIVEDE: MONARCHIA E LESA MAESTA' --- E Youtube elimina il contradditorio


Fulvio Grimaldi: perché Google censura ComeDonChisciotte?


https://comedonchisciotte.org/fulvio-grimaldi-perche-google-censura-comedonchisciotte/ 

La mia risposta video ai tagliateste che ieri hanno rimosso immediatamente da Youtube l’intervista fattami da comedonchisciotte sull’"anno del drago" (e che siamo tornati a inviarvi e a trasferire su altro canale (RUMBLE). Un commento di Marco Di Mauro alla mia nuova intervista e, dopo, una breve integrazione sul tema “chi può parlare e chi no” nell’era di Biden e di Draghi.



 By  HYPERLINK "https://comedonchisciotte.org/author/bagonysnikett/" HYPERLINK  "https://comedonchisciotte.org/author/bagonysnikett/" On Feb 12, 2021  218

 Youtube censura ComeDonChisciotte

Anteprima di Sancho #3. 

YouTube, sottoinsieme del colosso di Mountain View, non ha aspettato a farci sapere che Sancho non gli piace. L’episodio #2, prontamente scovato come violatore degli imprescindibili (per chi comanda) indecifrabili (per chi produce contenuti) Standard della Community, è stato rimosso, a detta di YouTube, per aver parlato di vaccini, contrariamente ai pareri dell’OMS. C’è un unico problema: la puntata non affronta mai questo tema. Ovviamente, lo sapevamo: dopo le aperte censure al presidente degli USA, come potevamo noi, i picari dell’informazione libera, essere esentati?

In tempi come nostri, e lo affermiamo senza remore, esser censurati è un segno di merito. L’internet libera, quella dell’informazione senza limiti, del giornalismo partecipativo, esiste ancora. Da mercoledì 17 in poi, Sancho uscirà solo su Rumble e Dailymotion.

Ma quali sono i reali scenari e interessi di potere che si celano dietro la nuova censura Tech? Quali i reali motivi della censura di Google a Comedonchisciotte? Ne parliamo un po’ con Fulvio Grimaldi, che non la manda a dire neanche al cartello dei GAFAM. Il tema della censura logaritmica, troppo ampio per un’anteprima, lo approfondiremo nelle prossime puntate.

Nella Puntata #3 vi sveleremo tutti gli altarini dietro al dramma dell’emigrazione.

Buona visione!

Marco Di Mauro

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Da Fulvio

Da cane da guardia a cane da guardia

 



Ricordate la riforma "democratica" di papa Roncalli? Lo spostamento dell'altare in avanti? Da prete con la fronte a dio e le spalle ai fedeli, a prete con le spalle a dio e la fronte ai fedeli. Simbolicamente cambia tutto: prima delegato del popolo verso l'onnipotente, cui trasmette le istanze (richieste) del primo, poi rappresentante di dio che ne trasmette le istanze (disposizioni) al popolo. Di seguito la stampa. Si passa da portavoce del cittadino (suo cane da guardia che sorveglia il potere), a portaordini dei poteri (cane da guardia che minaccia il cittadino). 

Vi ho già comunicato, poche ore fa, che, come aveva adocchiato il video della mia intervista sull’inizio dell’era Draghi e dei suoi commensali e servitori, il logaritmo di Facebook, o i suoi occhiuti controllori dei permessi d’accesso, avevano fatto calare la lama della ghigliottina censoria. Quella entrata negli ultimi tempi in uso talmente frequente da abbisognare di costante supporto lubrificante. Il video, inserito in un mio testo del tutto equivalente sul piano dell’irriverenza verso i tabù che separano i probi dai reprobi, è stato rimosso. Lo scritto di accompagno, no. Si sono affidati al nuovo Zeitgeist, indotto nelle generazioni recenti, per cui si legge poco, ma si guarda molto.

I bravissimi amici di Come Don Chisciotte hanno rimediato immediatamente, dimostrando al logaritmo e ai bigliettai di Facebook, che i tempi del monopolio con la falce sono finiti e che le alternative crescono rigogliose.Tanto che un bel po’ di gente è trasmigrata altrove, via dai digitalsovrani GAFA, pretesisi signori della Terra e apostoli dell’unico dio, riducendone, come plus-disvalore, anche i colossali guiderdoni.

Voglio solo rilevare come una comunicazione di massa, superiore a tutte le altre per diffusione, imponenza e profitti, messa in piedi da gente che alle origini della mossa erano ragazzotti start up, abbia potuto imporre all’umanità quello che equivale a un colpo di Stato in ognuno dei 196 Stati del mondo. I governanti, magari sono rimasti gli stessi, o usciti dalla stessa schiatta, ma delle piattaforme sono diventati figuranti ed esecutori. Pensate alle non-tasse di cui questo Moloch si nutre. 

La situazione è precipitata quando è divenuto manifesto, come non poteva non divenire dato il marchio di fabbrica, i proventi e gli obiettivi, che i nuovi burattinai avevano deciso di far vincere sempre solo una e sempre la stessa, tra le burattinerie in campo. Due delle quali, le grosse e decisive, in lotta mortale se si debba, o no, cambiare il mondo e abolire l’umanità. A quelli che l'apocalisse chiamano innovazione basta dire che chi dice qualunque cosa diversa è uno che nega la parola di dio, cioè dell'OMS. L'hanno fatto con me e donchisciotte in questo caso, quando dell'OMS non si era detta una parola. L'hanno fatto con tutta l'opposizione a Biden. Facendo lo spiritoso, dico che è il "grimaldello" della dittatura.

A chi la sovranità?

Un gruppazzo di tecno-saltimbanchi, senz’arte né parte in campo morale, culturale, scientifico, storico e ideologico, aspetti che dovrebbero stare alla base della politica intesa come Polis, facendosi beffe di tutto questo, hanno raccattato talleri a miliardi. Li hanno succhiati dalla nostra ossessione di mostrarci, collegarci e comunicarci. Visto che denaro e potere sono diventati sinonimi, ora fanno il bello (si fa per dire) e il cattivo tempo in tutto il mondo. Salvo in quelle parti che si sono tirate fuori e a questi manipolatori dai due pesi e due misure, quanto al diritto di comunicare, hanno sostituito strumenti propri. Spesso, oggi come oggi a Tehran, in Myanmar, in Cina, in tanti paesi, a coloro che ritenevano di dettare l’agenda della società, hanno mostrato la porta. A mia memoria, il primo è Stato Orban in Ungheria, in coerenza con la sua cacciata delle ONG e degli istituti di George Soros. 

Ciò che viene messo in discussione dalle pretese di imporre un dominio fondato sugli interessi propri e di una precisa fazione con essi collusa, sono tre entità che al momento vediamo traballare sul filo stese sopra le nostre teste: l’uguaglianza, la verità, la sovranità. Suonano come “Libertè, Egalitè, Fraternitè”, non vi pare?

Naturalmente, o piuttosto innaturalmente, coloro che si dovrebbero opporre in prima istanza, anche perché ne viene compromessa alla base la funzione e l’esistenza, non battono ciglio. Anzi, da perfetti idioti, si fregano le mani. Parlo della stampa, anzi dei media, dei MSM, “mainstream media”. E della loro riduzione a merli che dal balcone rifischiano la musica dei signori e signorotti digitali. Di questo, moltissimi cittadini stanno prendendo conoscenza e coscienza.

Pochi, invece, si accorgono, a forza delle cialtronerie di voltagabbana, vendipatria, trasformisti, soccorritori dei vincitori, che perfino le vittime dei falsari della realtà, detti giornalisti, hanno perso il loro difensore istituzionale, il sindacato e l’Ordine. Anche se nulla più stupisce, dopo aver visto l’ex-fracassone FIOM e ora cacicco CGIL, Maurizio Landini, rivestirsi con la giacchetta di Draghi e mettersi in testa i cotillon.

Abbiamo visto in piazza, con striscioni Amnesty per il noto Regeni, il capo della Federazione Nazionale della Stampa, Beppe Giulietti. Abbiamo pure visto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, alla conferenza di fine anno del premier Conte chiudere il microfono a una giornalista che faceva il mestiere delle domande scomode. Vi ponete ancora dei dubbi? Tipo, com’è che i due, garanti massimi della libertà di stampa e del giornalismo corretto, non hanno fiatato quando i loro protetti si crogiolavano a vedere il presidente degli Stati Uniti (e tutto il suo seguito) cancellato dai social? Com’è che si tacciano, quando uno Zuckerberg qualunque taglia, a un giornalista di strada come me, la lingua? Oppure cava gli occhi ai cittadini che si permettono di guardare dove gli pare.

Infine, com’è che, col silenzio-assenso di questi nostri rappresentanti, i colleghi su giornaloni e Tv possano ricordare impunemente, seppure di volata, che chi ha fatto fuori la Grecia è stato nominato dal Ministro della Difesa al tempo della guerra alla Serbia (1999)? Ma se uno, pure ex-BBC, ex-RAI ed ex-dignitose testate, completa il discorso ricordando che fu allora che i serbi si disfecero sotto le bombe, anche all’uranio, con conseguenze sui bimbi di decenni dopo, si ritrova con la museruola sulla mascherina? 

Il punto è questo. Ciao a tutti. 


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